Al Beltrametti la sfida salvezza va ai padroni di casa. Sabato quattro partite
Eccellenza: Lyons Piacenza batte L’Aquila. Neroverdi a un passo dalla Serie A
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L’Aquila sprecona nelle ultime fasi ha buttato via un sacco di occasioni! Se retrocessione sia non tutto il male vien per nuocere,forse forse piuttosto che stare in Eccellenza cosi meglio retrocedere e giocare la A da protagonisti
Piacenza però ha vinto meritatamente. Al di là delle ultime fasi concitate, si è dimostrata superiore per tutta la partita. Onore a L’Aquila per aver dato tutto rimanendo incollata fino alla fine nel punteggio, però per quanto visto in campo penso sia onesto il risultato finale.
ah be certo,ovviamente non volevo togliere nulla a Piacenza che si è più che meritata la vittoria
piacenza a mio modo di vedere e’ stata superiore.poteva gestire meglio il vantaggio facendo cambi per giocatori esausti.diciamo che la ciecita’ degli allenatori bianconeri stava per rovinare tutto..anche oggi hanno dimostrato l incapacita’ di gestire la squadra.
concordo, salvezza ottenuta grazie ad un gruppo di giocatori coeso per “resistere” all’incapacità di uno staff tecnico di gestire il gruppo sia in campo che fuori e visto che la prossima stagione non ci sarà una Società in difficoltà come L’Aquila dovranno decidere se cambiare lo staff o perdere gran parte dei giocatori….
Scusatemi, ma dove erano nascosti i 4000 e passa spettatori? Penso non ci stiano nemmeno. Comunque risultato che non fa una piega, la differenza comunque la ha fatta uno straniero, il n 15.
Saluti
concordo 15 very good , l’AQUILA doveva sfuttare meglio le touch dove erano superiori.
anzi l’unico punto dove erano superiori .
Anche se nel finale sono calati i Lyons hanno vinto meritatamente.
Sicuramente non saranno stati 4000 ma dalle riprese televisive si è vista un bel po’ di gente che per l’eccellenza il venerdì alle 19 non è niente male.
Thrower una spanna su tutti, magari ha anche sbagliato qualcosa ma è sembrato veramente di un’altra categoria questa sera.
Cissé ha giocato bene, pulito. La terna ha fatto pochissimi errori. L’Aq è stata troppo confidente nel primo tempo quando, avuto il vantaggio numerico al 7′, ha scelto la touche anziché cercare i pali. La posizione era agevole per cercare i tre punti. Dal 65′ Lyons hanno fatto scelte di gioco incomprensibili e non credo sia colpa dello staff. Con i diversi falli a disposizione e contando su quel rifiuto di piazzare al 7′, L’Aq avrebbe quantomeno potuto cercare il pareggio. Cuttitta molto nervoso a fine partita, ma con gli arbitri. Peccato.
Stadio. Il “tutto esaurito” porterebbe 3000 spettatori. Il settore “Piacenza rugby Italia Chef” era quasi vuoto, per rifiuto Lyons di accomodarsi in quel settore (accade l’inverso coi supporters Piacenza ItaliaChef) Tanta gente sullo steccato, ok, ma forse si era in meno di tremila. Bellissimo colpo d’occhio, bel tifo corretto, tanti bambini.
capisco la sana rivalità e la goliardia tra due realtà come i Lyons e il Piacenza, ma il fatto di rifiutarsi di sedere dove si mettono di solito i tifosi dell’altra squadra mi sembra assurdo, se non ridicolo…
perdonami ma non e’ cosi’…e’ l abitudine di mettersi da quella parte anziche’ dall altra..vuoi per pigrizia o per comodita’ o per il fatto di essere piu vicini al punto ristoro….
Posso capire il dispiacere dei tifosi aquilani, ma non ne fate una disperazione, la Serie A è un campionato molto più bello dell’Eccellenza, vi diverterete sicuramente di più guardando i vostri neroverdi battersi con sano agonismo nei derby con la Gran Sasso o con le romane, un torneo dinamico e avvincente come la serie cadetta vi appagherà senz’altro di più e credo sia anche una dimensione migliore per una realtà come L’Aquila, forse il Fattori tornerà anche ad essere più pieno e la gente del posto si riavvicinerà di più alla società e ai giovani che andranno in campo…il mio commento non è affatto ironico
Chissà
Perché ma mi attendo dagli appassionati di rugby commenti lucidi e imparziali sulle partite
Piacenza superiore nel primo tempo con la ormai cronica dell’aquila a difendere le ripartenze degli stranieri di Piacenza
Strategia del coach aquilano evidente dallo schieramento che vede la seconda parte di gara decisiva e schiera alcuni giocatori certezza in panca nel primo tempo
Alla fine risulterà corretta
Piacenza dopo la fiammata dei primi minuti scompare e non gioca più e neanche difende come dovrebbe in quanto concede calci a profusione che una squadra esperta e con la testolina in campo avrebbe gestito diversamente
Ma l’aquila è molto più confusa di Piacenza ed invece di piazzare tenta una meta che a mio modo di vedere non avrebbe ottenuto (rischiando anzi un’altra incursione a campo aperto e gioco rotto dei piacentini)
Alla fine va come tutto il campionato ci ha dimostrato
Piacenza in eccellenza e l’aquila in A
Niente di drammatico caro San
Squadra giovane ora anche con alle spalle centinaia di giovanissimi di Rugby Experience (la polisportiva resta una ferita aperta)
Per il fattori pieno caro san (da romano ben conosci la carica dei 5.000 aquilotti)
la strada É impervia e passa per successi che al momento restano lontani
Eppure il profumo di palla ovale ancora oggi si mischia con le polvere sottili della ricostruzione della città distrutta (confermo distrutta non ricostruita)
É necessario uno scarto identitario dell’unico vero patrimonio storico-culturale della città ma non ne vedo la forza necessaria
Buon rugby a tutti
Scendere in A non sarebbe necessariamente un male, vero, ma le precedenti 2 retrocessioni (questa è la terza in 10 anni) non hanno portato a nulla di buono. Quando stravincemmo il campionato di A con 1 sola sconfitta su 22 partite finì che la squadra venne smembrata per problemi economici. C’è gente che ancora aspetta gli stipendi di un anno… e lo so per CERTO. Gli Aquilani son finiti a giocare per tutta Italia. Alcuni alla Gran Sasso come Lofrese, Colaiuda e Lorenzetti. Husky alla Lazio, qualcuno alle fiamme, Cocchiaro e Forte ai Lyons. Hanno riassemblato la rosa attuale e tutto da capo, ancora. Sicuramente i ragazzi hanno fatto esperienza ma ora si dovrebbe evitare un’altra diaspora altrimenti quest’anno di mazzate sarà stato inutile ma sentendo gli umori di persone vicine ai giocatori tanta gente fuggirà verso lidi più sicuri. Parliamoci chiaro: senza soldi non si va da nessuna parte, gli stipendi non si pagano con le buone intenzioni del presidente. Purtroppo. Speriamo che qualcosa cambi
Il disastro non è iniziato e finito ora
Parte da lontano, da coloro i quali hanno carpito un bene collettivo e lo hanno utilizzato come un bene personale
Ma la colpa non è di chi così ha agito; è di tutti coloro i quali hanno tollerato quanto accaduto e nulla hanno fatto per restituire alla città un proprio simbolo.
Il seme ovale è presente in città, ancora distrutta e non ricostruita, è impalpabile ma denso come la polvere delle macerie e dei cantieri, ma c’è.
Sta ai rugbisti decidere se disseppellirlo o se farlo affossare ulteriormente
La squadra che, giustamente, retrocederà non è L’Aquila Rugby, è un prodotto commerciale frutto di due precedenti debacle societarie. L’Aquila Rugby è un bene immateriale, è la passione di tutti, è lo spirito ovale. Potrà chiamarsi in tanti altri modi, ma sin quando quello spirito non tornerà ad essere vitale, i giocatori che indosseranno i colori neroverdi lo faranno stancamente e senza passione, come accaduto quest’anno.
Caro Electrocase, ieri sera, con tutti i limiti piu’ che evidenti, nel secondo tempo un segno di vita è arrivato, e guarda caso in campo c’erano, dopo molti anni, almeno 8 ragazzi aquilani.
E’ da li’ che bisogna ripartire, senza fretta. I circa 300 bambini che giocano a rugby tra le due società che si guardano in cagnesco, sono la speranza.
In una città che vive di ricordi e di speranze dobbiamo conservare gelosamente i primi ed alimentare le seconde.
Non è importante la categoria, ma il modo di predisporre il futuro.
L’attuale dirigenza ha il merito di avere impedito che il titolo sportivo scomparisse, ma non ha mezzi e forse capacità per
pianificare il futuro, che non è ovviamente il prossimo campionato, ma quello degli anni a venire
Chi ama il rugby aquilano deve muoversi ora e subito,
Caro vecchio (e nostalgico) cuore neroverde se a L’Aquila continueranno a togliersi gli sfizi personali il rugby (quello vero è già è finito) finirà del tutto.
Era impossibile immaginare fino a qualche anno fa che l’obbligatorietà del settore giovanile della prima squadra (come si diceva una volta) venisse assicurato, a pagamento, da una società come Il Tortoreto rugby (senza nulla togliere al Tortoreto rugby che va sicuramente ringraziato per quello che ha fin’ora fatto), eppure da due anni questo si è verificato. I circa 300 bambini che oggi giocano a rugby tra le due società che si guardano in cagnesco, come dici tu, con l’attuale situazione, non avendo nessun futuro sono quasi tutti destinati ad abbandonare la pratica di questo splendido sport ……
Quindi a mio modesto parere anche questa retrocessione verrà utilizzata, non per pianificare un futuro migliore, ma solo per dare un ulteriore “sostegno” alla fine del rugby aquilano ……
Oggi a L’Aquila purtroppo non si ama il rugby aquilano, ma ognuno ama il proprio orticello o propria dimensione rugbystica ……..