Pro12: Benetton Treviso in campo contro Glasgow per dimenticare Cardiff

@mamo, secondo me, l’esultanza ci sta eccome. Adesso gioca per Glasgow, è la città dove vive e di quella fa del suo meglio per portare alto il nome ed è quindi contento se ci riesce.
Tra l’altro, anche astraendosi dalle particolarità del caso di Favaro come da qualsiasi altro, è anche logico che, con eventuali sentimenti di gratitudine e inclinazioni positive verso i propri luoghi di origine possano convivere in queste situazioni, legittimi sentimenti di rivalsa.
Quando sei dall’altra parte della barricata, ci sta che vuoi dimostrare di essere fortissimo a quelli con cui stavi prima, anche se quando eri con loro ti trovavi bene e che se ci riesci, gioisci con i tuoi nuovi compagni e magari che sei contento anche per il “sistema” (nel nostro caso movimento rugbystico) che in quel momento, rappresenti e magari sei anche contento di aver dato la paga al “sistema” che rappresentavi prima.ribadisco anche per chi fosse stato trattato con 18 guanti di velluto.
Senza voler filosofeggiare troppo, concludo dicendo che queste cose, in epoche di nazionalismi, campanilismi e continui richiami a identità e tradizioni, questi esempi di identità (che piacciono anche a me) pronte però a mettere in discussione se stesse, mi piacciono molto, anche per questo mi è piaciuta molto la prestazione indemoniata di Nick Cummins con i Barbarians contro l’Australia, un po’ di tempo fa.
In quel momento non sei un australiano che gioca contro la sua Australia, ma sei un Barbarian che fa di tutto per battere l’Australia e anche il movimento rugbystico australiano e sei contento se ci riesci; infatti, quando è andato in meta rimettendo in discussione la vittoria australiana, ha esultato in maniera chiara, aperta ma non (almeno non appariva) polemica, proprio come avrebbe fatto un qualsiasi altro Barbarian.