Il Managing Director del torneo svela gli scenari futuri. E sull’Italia dice: è tutto tranne che una causa persa
Il futuro del Pro12, allargato ma diviso in due Gironi: parola di Martin Anayi
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Praticamente dice che a Treviso Ciano deve aprire di più il portafogli?
Mi sembra una proposta intelligente, che tende ad allargare il mercato ed a creare interesse; il coinvolgimento dei due club inglesi non può che fare bene al torneo, ne farebbe un mini campionato europeo, anche sotto il profilo dei movimenti dei tifosi e dell’interesse delle tv; il problema italiano è percepito molto dal pdv organizzativo, vedi il riferimento alle nuove prospettive che potrà dare O’ Scià. Ma è il mercato che interessa, di quello georgiano o rumeno non frega niente a nessuno. E questo vale anche per il 6 nations.
Due gironi da sette squadre cadauno, ho paura che diventi talmente diluito, tipo la nostra eccellenza, da perdere interesse. Interessante se ci fossero promozioni e retrocessioni tra i due, con relativa qualificazione per le coppe
Non penso sia a promozioni e retrocessioni, o almeno spero.
Se vogliono fare due gironi, li facciano almeno equilibrati e poi i primi due classificati di ciascun girone si giocano i playoff.
Forse hai ragione, ma il problema principale del pro12 rispetto ai campionati inglese e francese, sta nel fatto che se anche si arriva ultimi non succede nulla, con tutto quello che ne consegue
Succede anche nel Superrugby…e’ un porblema anche la’ secondo te?Secondo me no. Il problema non e’ la lega chiusa o meno ma la qualita’ di chi ci gioca…
Pare che CoS ci porti un bel bagaglio di credibilità. Speriamo di non vederlo buttare a campi grazie alla nostra federazione (e ai campanilismi locali)
Sarebbe stato più credibile come pesce d’aprile… La cosa che rende tutto divertente è che sia vero.
Ma poi… London Scottish? Pensavo si parlasse di Welsh e Irish, gli Scottish non mi sono mai parsi così “rinomati”.
L’idea di non giocare durante il 6Nazioni, se di questo si sta parlando, è sensata, ma impedisce di testare le seconde scelte e sinceramente una delle cose che mi è sempre piaciuta del rugby è che non importa se giocano le nazionali, i club non si fermano e cercano di dimostrare profondità di organico. Chiaro, per il marketing è un flop…
I due gironi sono una cosa che non mi piace, non mi è mai piaciuta e non mi piacerà mai. O è un campionato o è una coppa, non amo le vie di mezzo.
Sulle italiane, ha già detto tutto ieri o l’altroieri (non ricordo) ginomonza commentando l’intervista a Guidi: senza una seria inversione di rotta delle nostre franchigie entro la prossima stagione, conviene fare i bagagli e sloggiare dal Pro12, che non ci sta portando da nessuna parte nonostante le vagonate di milioni spesi ogni anno.
gli unici competitivi sarebbero gli Irish…sono d’accordo che tecnicamente non alzerebbero per nulla il livello del torneo, almeno finchè restano cosi non è detto che un ingresso nel pro12 li porti a rinforzarsi ( lato positivo almeno le italiane non arriverebbero ultima e penultima )…sui gironi capisco la perplessità,un format del genere non è nella cultura europea ( anche se originariamente la Celtic League mi pare avesse una struttura simile ) però potrebbe essere comunque interessante
Anche i welsh sono discreti, ma gli scottish… a sto punto facciano entrare anche i london italians che Paolini mostrò in uno dei suoi speciali sul rugby di La7 e siamo a posto ahahah
…comunque per le italiane se proprio vogliono entrare tutti gli exiles io sarei anche favorevole a fare una sola franchigia con molto più budget ( possibile a Parma dato che sono stati spesi soldi per le strutture )
(doppio del budget,nel senso che i soldi che si dividono per due vengono convogliati in una sola)
Tu mi parli del 200% del budget. Io invece direi di fare con budget al 150% e reinvestire l’altro 50% sull’eccellenza. Sarebbe meglio anche come risultati, una franchigia competitiva è meglio di due squadre zimbello d’europa.
Sono armai 5-6 stagioni , non ricordo , che le nostre franchigie giocano in Celtic senza avere in termini di crescita il ritorno sperato , e parallelamente l’ avventura celtica ha impoverito l’ eccellenza , non credo che un anno in piu possa fare la differenza . Io non so se sia il caso di abbandonare o rimanere in pro12 ,però e chiaro che andare avanti non ha senso
Questo sembra il nipote di Adelina e Guendalina: la Celtic fa schifo perché è sempre ferma, ha un calendario che neanche uno squilibrato, passano mesi senza vedere in casa una partita che sia una, e lui propone di fermarsi anche di più. Mah.
perchè, dice lui: “…meno a volte significa di più…”! …come se fosse un sillogismo che tutti quelli che seguono il rugby celtico seguano anche per forza le nazionali celtiche, e che quando le nazionali giocano si fermi il mondo celtico… ri-mah!
Però cita dei dati, se i biglietti calano del 45% non è questione di sillogismo. Il sillogismo semmai è “less is more”, cioè se eliminiamo (o più opportunamente si autoescludono) le 2 italiane immediatamente ed automaticamente il livello aumenta e con 10 squadre si può non giocare nelle finestre delle nazionali.
Cioè la soluzione è lì semplice ed ovvia… sia per loro che per noi.
Beh mistral gli irlandesi, i gallesi e gli scozzesi seguono le loro Nazionali e molti quando queste giocano molto spesso se allo stesso orario o nello stesso giorno c’e’ la CL non la seguono…se uno viene da limerick o belfast per il 6N al sabato magari ci viene venerdi’ sera o sbato mattina presto e la aprtita di CL del venerdi’ la salta.
Mica solo la Celtic.
Se si considera che potrebbero uscire dalla EU con Brexit, il rugby in europa fa la fine del topo.
Perdona la mia ignoranza….. chi ca**o sono Adelina e Guendalina ? 🙂
Sono le nipoti di Reginaldo, il perennemente ubriaco (Madeira?) del film Aristogatti.
Ahahahaahahahahah
Maxwell, ma quanto cavolo sei giovane, per non conoscere “Gli Aristogatti”??
Diamo due numeri: girone da sette andata e ritorno = 12 partite
le squadre del girone a incontrano in partite secche quelle dell’altro = 7 partite
totale 19 vs le 22 attuali; si puo’ fare dai, significherebbe ” risparmiare ” proprio le tre partite in concomitanza con il 6N. facendo magari i PO con andata e ritorno per recuperarne un paio di maggiore interesse mediatico.
Sembra troppo logica, qualcuno dirà che è un’americanata che non appartiene alla tradizione del rugby: fa troppo nfl. E quando mai il rugby si abbassa a copiare la nfl? Vade retro playoffs…
Queste cose del “incontrare in partite secche quelle dell’altro girone” proprio non le digerisco. Se sono in un girone, gioco con chi gioca nel mio, mica con le squadre dell’altro!
Eccolo qua vedi, la matematica non è un’opinione. E neanche il luogo. Effettivamente non serve il casco, che in parecchi casi non c’è nessun pericolo di concussion…
Io avevo pensato ad un struttura simile ma con 20 partite, così ogni squadra ne avrebbe 10 in casa.
2 gironi da 7 analoghi (2 gallesi, 2 irlandesi, 1 italiana, 1 londinese e 1 scozzese).
Si gioca andata e ritorno con quelle del proprio girone (12 partite); andata e ritorno con l’omologa dell’altro girone (l’italiana con l’italiana, la londinese con la londinese, una gallese con una delle altre gallesi, ecc) – che porta le partite a 14, salvaguardando anche i derby; e infine le restanti 6 dell’altro girone le si affronta in girone di sola andata, 3 in casa e 3 fuori.
totale 20 partite (10 in casa e 10 fuori). Infine semifinali e finale.
L’unico mio dubbio riguarda chi far accedere alla semifinali, se le prime di ogni girone, o le prime 4 in una fantomatica classifica generale, o le prime dei due gironi e le successive 2 con più punti.
Allora: i georgiani ed i rumeni devono tirare fuori un botto di fresca per le proprie trasferte e per quelle delle celtiche (gli italiani, si sa, non rientrano nella categoria “portoghesi”, almeno in questo caso).
Con la prospettiva di arrivare merdesimi per quanto, 10 anni o più?
Boh, sapevo che nelle isole si beve parecchotto, ma il buon Martino A. li batte tutti.
Ma chi lo dice di inserire georgiani e rumeni? L’articolo non fa cenno. Si parla di 2 londinesi che appunto porterebbero a 14 e per forza a 2 gironi da 7. L’alternativa è scendere a 10, e chissà quali potrebbero essere le 2 da eliminare…
Ci sto pensando…
Posso comperare una vocale?
Io continuo a pensare che sarebbe molto ma molto più ragionevole una premier a gironi con dentro quelle sostenibili del pro12. 8 o 10: se la giocano in inglese e l’unico problema che vedo è quello delle retrocessioni. Comunque, ‘sta bella figa di Martino neanche gli passa per la testa che un campionato in cui gioco in 15 giorni contro la stessa squadra, me ne ciuccio 4 in trasferta consecutive, gioco il venerdì alle 19 e spesso so ‘na sega quando fino all’ultimo momento, è ampiamente falsato e ridicolo per attirare spettatori nelle piazze che non hanno un radicamento storico. E anche in quelle, la gente comincia a rompersi i maroni. Giustamente.
Socmel, chiaro e limpido.
Hanno cominciato male e proseguito peggio.
Soprattutto hanno cominciato tardi.
“…sull’Italia dice: è tutto tranne che una causa persa”.
E’ proprio quel “tutto” che mi preoccupa 😉
In pratica ha detto che:
– per risollevare le italiane, il torneo verrà separato in due gironi: nel primo giocheranno 10-12 squadre (dipende dalle londinesi), nell’altro le sole italiane, così finalmente una nostra franchigia andrà ai playoff.
– ‘ste Zebre ancora non s’è capito che roba sono: squadra? franchigia? dopolavoro per ex-australi in via di pensionamento? Almeno Treviso una fisionomia ce l’ha, ma dovrebbero cominciare a prendere giocatori come si deve, invece di NaudaDio, Smilye e Arciere.
Salut.