Tante Dublino in questi anni, davvero troppe. Un movimento fermo da troppo tempo
Palude Italia: quando la palla ovale smette di rimbalzare
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Primo!
Bravissimo!
grassie!
Ma vi preoccupate,incredibilmente, di dire qualcosa che alla fir non piaccia ???? Siete sotto contratto con la fir o ci fate ? Secondo voi scribani, per caso al mondo intero piacciono le ridicole figure che tutto il rugby italiota sta facendo ? Leggetevi gli articoli e i commenti relativi su tutti i siti di rugby e uscite dal vostro oratorio. Ormai son pochi i non italiani (ma pure tanti italiani) che perdono il loro tempo a guardare in tv certe miserrime partite in cui di incerto c’è solo se saranno più o meno di 40 i punti che si porteranno a casa gli eterni sconfitti. E questo dovrebbe far pensare molto gli sponsor.
non ‘è bisogno di offenderci, comunque! il tuo omonimo era molto più educato !
Gino, appena arriva per il progetto apertura te lo saluto.
Offendere ? Come ? Chi ?
In cosa ti saresti sentito offeso ?
1. Mi riferivo a chi scrive gli articoli non ai commenti
2. Scribano (arcaico di scrivano) ha un significato certamente non offensivo ( consultare qualunque dizionario). Forse ti confondi con scribacchino, che non ho usato e che comunque è dispregiativo ma anche quello non offensivo.
3. Non mi sembra sia stato tu a scrivere il soprascritto servile articolo, timoroso di urtare la delicata suscettibilità dell’ ineffabile fir .
4. Last but not least, Sulla mia educazione non credo tu abbia alcun elemento per emettere giudizi, visto che hai letto solo 3 righe di un mio commento (che peraltro mi sa che hai frainteso o non capito) e che soprattutto non mi conosci.
Peace.
I giocatori, le risorse e le strutture per fare meglio ci sono. Come sempre adesso tocca alle persone nei ruoli di responsabilitá. Con l’esperienza Brunel Cade, senza possibilitá d’appello, l’idea che anche mago Zurlí puó allenare l’italia.
Esatto. Non mi venissero a parlare di budget, perché con tutti i soldi che hanno avuto a disposizione quanto meno a metà classifica tutti gli anni potevamo arrivarci. Non ci sono le competenze adeguate nei ruoli chiave. C’è il problema dell’allenatore, ma il problema é soprattutto di mentalita’, organizzazione, spessore dei tecnici e dei quadri dirigenti, allocazione delle risorse. Insomma, un po’ tutto. La sensazione è che abbiamo buttato nel camino un sacco di soldi…se questi sono i risultati…
Er Condor, quando viene, deve avere carta bianca su un bel po’ di cose, e disporre di uno staff più ampio di quello attuale. Ma non basta. Bisogna rivedere anche molte altre cose a monte…altrimenti fará fine degli altri prima di lui. Ed é ora che inizino a domandarsi, in FIR, perché tutti i coach che hanno preso hanno fallito…
“Er Condor” è bellissima…comunque sono d’accordissimo, Sergio Martin presidente del III° Municipio subito!
Ahahah! Voglio un bell’uffio a Piazza Sempione!
…ufficio…
“Condor o sci?”. Dai, è bella. Parte già con un dubbio nelle difese avversarie… 🙂
tutto nasce dalle giovanili che solo poche in ITALIA si comportano da PROFF il resto si destreggia con scarsi risultati , le ACCADEMIE buona idea ma poi come al solito la versioneitalicus serve a pochi e le societa’ con problemi invece di trarne giovamento peggiorano la situazione , boh la mia c……..a quotidiana l’ho detta.buona DOMENICA a tutti.
……..Programmare il futuro a partire dai settori giovanili e dal rilancio dell’Eccellenza è necessario…………
Oppure
….un movimento che è sostanzialmente fermo da una decina d’anni………
10 anni fa col cavolo che ci sarebbero stati centinaia di bambini a questo torneo.
https://parcosempionerugby.wordpress.com
E perché il rilancio dell’eccellenza sarebbe necessario? O CL o eccellenza (con relativa camminata decennale nel deserto ), mi spiace che neanche voi ci siate (ancora) arrivati
Il ns problema è far giocare i ragazzi dai 19 ai 22 anni senza perderne nessuno.
Magari che si metta un budget dalla Fir per l’eccellenza downgradata di 1,5 M e dall’anno prossimo si diano 10.000 per ogni 96 che fa 800 minuti, 20.000 per ogni 97 e 30.000 per ogni 98.
Budget dalla Fir A DISPOSIZIONE dell’eccellenza
Io vedo che tra i bambini c’è fame di rugby in giro. E molti genitori iniziano a preferire portarli a rugby, piuttosto che a calcio.
mi sento di appogiarlo Sergio, i miei amici romani mi dicono che moltissimi portano bambni a giocare a rugby. i miei amici non sono tra i genitori rugbysti, che riduce un po’ il bias.
riduce il che?
É non so come altro definirlo…
La tara.
“bias”: essere di parte.
“Bias” è lo slang tipico di chi frequenta Boris. 🙂
🙂 credetemi e’ gia molto che non vi tocca il dialetto pugliese.
Tu dieci anni fa ti occupavi d’altro, evidentemente. Secondo te 400 “piccoli rugbisti” da 6 a 12 anni per un torneo a Milano, sono numeri importanti? Che dieci anni fa “col cavolo si sarebbero visti”? Sei mai stato, non dico dieci, ma venti anni fa a un torneo qualsiasi da u6 a u12? A Montezoccola di sopra, mica a Milano. Vabbè, aveva ragione Eco.
A Milano tornei da 400 bambini non li vedevi.
Fammi conoscere i dati del Topolino a TV.
Guardavi i campionati di boccette.
potrei dirti di portarmi dati,cifre e numeri…..
Ma ho imparato (sempre troppo tardi) che quando ho i coglioni girati non mi metto su una tastiera a fare danni e oggi non ho voglia di sorbirmi la tua maleducazione da secchione.
Concludi con l’ultima battuta sarcastica e ci vediamo fra un paio di giorni.
La situazione e’ quella che e’, figlia di una programmazione del movimento assurda concentrata tutta sulla Nazionale e cercare di mettere su un alto livello senza avere basi e sviluppo…il risultato e’ che si son bruciati soldi ed energie in maniera poco razionale. Si son seguiti progetti ed idee mutuati da altre esperienze con una maniera da ornitologia canina, senza anaizzare quello che c’era alle spalle delle esperienze altrui ma pensando che copiando parte del sistema si sarebe magicamente risolto il problema e tutto il movimento si sarebbe aggiustato…ed i risultati di queste politiche sono questi da anni ma per il momento non solo non si vedono nuove idee all’orizzonte fatto gia’ grave di suo ma non si vede neanche la volonta’ e l’umilta’ di dire “forse dovemmo fare un bilancio delle politiche degli ultimi 10-15-20 anni per capire se ha senso o meno” e’ questo agrava gli errori fatti.
Da dire pero’ che al di la’ dei problemi che ormai son stati sviscerati in lungo ed in largo in questi anni, c’e’ stata nell’ultimo quadriennio anche una gestione della Nazionale di per se stessa discutibile…non parlo di convocare Tizio invece che Caio che ognuno ha le sue idde, ma di una squadra che arriva alla fine di un ciclo tecnico senza una fisionomia di gioco, senza un’anima ma che sembra 9 volte su 10 andare in campo senza un’idea di gioco precisa, senza un sistema difensivo efficace ed adattato all’avversario, senza strutture di gioco in attacco che facciano pensare ad un;idea di fondo su cui si sta lavorando…con una squadra che tende a disunirsi e mollare psicologicamente come conseguenza appena l’aversario inizia ad affondare un paio di colpi.
Non voglio con questo gettar la crosce addosso a Brunel, il materiale che a disposizione non e’ incredibile pero’ se e’ vero come molti affermano (io non condivido del tutto) che non c’e’ mai stata tanta disponibilita’ di scelte in ogni ruolo allora c’e’ poco da nascondersi dietro ad un dito, le sue responsabilita’ ci sono.
Sottoscrivo parola per parola, ed aggiungo: qualcuno ha parlato di infortunati ed assenti. Io ricordo che nel 2013, quando l’Irlanda venne a Roma, se non ricordo male era priva di ben 11 titolari. Eppure a 15′ dal termine era sotto di un solo punto (15-16). Com’è possibile che gli azzurri commettano un’errore al 7′ e si sfaldino completamente, come singoli e collettivo. C’erano ben 72′ di tempo per recuperare, invece sembrava dal loro atteggiamento che la partita fosse già compromessa definitivamente.
@stefo solo per rispondere alla parte finale, le altre analisi siccome le ho toccate ripetutamente le tralascio.E vero che il materiale che ha a disposizione non è incredibile,è vero che ha anche una discreta disponibilità in vari ruoli però è qui che vorrei fare un paio di appunti: abbiamo buoni giocatori su cui lavorare ma restando ai tempi più recenti i nuovi LoCicero,Castro,Parisse non li intravedo magari siamo in grado di sostituire degnamente i Cittadini o Zanni e Minto, per esemplificare , poi facciamo una fatica incredibile ad alzare il livello di questi buoni giocatori , vedasi i Sarto e compagnia e qui dividerei la colpa fra gli staff inadeguati e i percorsi ,e gli stessi atleti che spesso si sentono già arrivati e non hanno la cultura del lavoro.
Ciao tony condivido in pueno, probabilmente, anzi sicuramente c’e’ una maggior quantita’ di giocatori discreto-buoni (non in tutti i ruoli pero’) ma non ci sono le “eccellenze” della generazione precedente.
Parzialmente d’accordo. Ma che cosa è l’ORNITOLOGIA CANINA?
Una nuova branca delle scienze naturali?
Era sul commento si Stefo!
“cazzo di cane” detto in maniera non bannabile 🙂
La verità è che dopo un buon 2013 (Stefo dir, probabilmente a ragione, per contingenze positive) gli ultimi 3 sei nazioni ci hanno visto SEMPRE sconfitti, eccetto per la partita di Murrayfield in cui gli scozzesi si sono praticamente suicidati. Quindi 13 sconfitte su 14 partite (con tutta probabilità 14 su 15 a fine torneo). Cos’è successo? Non saprei spiegarlo bene ma guarda caso tutto è cominciato ad andare male da qualche mese dopo le ultime elezioni federali… Io non dico che la attuale dirigenza non abbia provato a cambiare rotta, ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti: Sponsor che scappano, soldi che calano, risultati che non arrivano, Clubs che non si sentono rappresentati ne ascoltati, ecc. ecc.
Cosa si può cambiare? Proposte ce ne sono state tantissime in questi anni. Ma è evidente che qualcosa da cambiare c’è, no?
Brunel ce l’ha regalato Dondi, da lì in poi la nazionale con annessi e connessi è tutta farina del suo sacco, che è quello della cornamusa: aria. Con la FIR che se n’è fregata, peraltro, dall’inizio alla fine. Accademie, sede, sintetici e quant’altro, erano impegnati in cose ben più serie del rugby, tanto i contratti da nababbi (tipo i soldoni da tier 1 presi per la WRC e il mondialino) erano già assicurati da ch c’era prima. C’era da trattare la tassa celtica, la questione coppe con annessi e connessi (su cui effettivamente c’era solo da tirare a portare a casa più soldi possibile a fronte del meritato calcio in culo), l’unico interesse per cui si siano sbattuti è la terza coppa, il modo più rapido per spendere soldi FIR anziché ERC, e perdere tra non molto anche i posti garantiti nelle altre coppe. Bingo.
i problemi sono molteplici,strutturali e se ne è discusso a lungo e ripetutamente su queste pagine molte volte…la cosa più triste è che alla fine mi sa proprio che il baraccone continuerà ad andare avanti cosi ( son da 10 anni che è la stessa solfa ) e con le elezioni federali ( anche perchè realisticamente vincerà Gavazzi a meno di risultati clamorosi ) non cambierà un piffero
In Italia il rugby professionistico è morto e sepolto. Ci abbiamo provato ma non ce la facciamo. Torniamo ai vecchi campi da gioco, alle partite fra appassionati e soprattutto non buttiamo via altri soldi.
Siamo un paese di dilettanti nel senso pieno e più esteso della parola.
Io provo ad andare controcorrente , e dico che per me una bella fetta di colpa ce l’hanno anche i giocatori.
D’accordo con voi sul fatto che non ci sia una programmazione seria etc etc , ma quando vedo come ieri gli avversari che non vengono più placcati perché ‘ormai è persa ,inutile che mi faccio male ‘ allora signori mi girano le scatole a mille : ma chi c. …o vi credete di essere ? DOVE SONO LE PALLE ? È rispetto per il pubblico che vi sostiene questo ?
Io non pretendevo la vittoria , non sono così ingenuo , ma che non si lotti per contenere il passivo , questo sì mi fa incazzare.
Abbiamo creato un gruppo di professionisti , che ambisce solamente a restare lì dov’è. Questa è la verità : per loro il punto
di arrivo è esserci . Forse è meglio abbandonare questo livello , il rugby pane e salame ci dava più soddisfazioni .
Sara’ che li abbiamo messi in strutture autoreferenziali isolate dal mondo e poi in campionati professionistici dove non c’e’ la retrocessione?
Dopo ever speso un bel po’ di soldi per venire in Irlanda (senza pentimenti sia chiaro) mi sono sentito umiliato come italiano dalla nostra Nazionale per come hanno combattuto (non ca battuto!) e di come ci hanno messo la faccia, le gambe, le braccia. Cavoli sono dei professionisti e in quel campo a Dublino dovevano metterci tutte le p. la granita per ONORARE la maglia che portano addosso (e non gratis). Vengono pagati e non 1.500 euro al mese come tanti deigli italiani che ieri all’Aviva Stadium cercavano di far sentire la loro voce ai giocatori che sembravano carichi (come aveva detto qualcuno) ma di Guiness!!! Ora non ci resta che sperare in un lampo di orgoglio con il Galles per il 6N e poi per le restanti partite di CL di Benetton e Zebre. Dai ragazzi che ci siamo vergognati un po’ ieri a Dublino anche se gli irlandesi ci vogliono bene.
Ciao. Questo è il mio primo commento. Ho partecipato al Meet&Beer di Roma in occasione di Italia-Scozia, e saluto tutti.
Vorrei sottoporvi questa situazione. Abito in provincia di Verona e mio nipote di 16 anni e ha scelto di fare rugby: ad oggi fanno “allenamento” in un campo da calcio e nessuno ha intenzione di sacrificare un campo da calcio per trasformarlo in uno da rugby, nè nessuno ha intenzione di piantare 4 pali nel campo di allenamento da calcio. Non so nemmeno dove si trovi il campo da rugby più vicino a casa mia. Forse a Verona.
Allora dico: può esserci un futuro se non ci sono neanche le strutture minime? Se non crei la base e la cultura del rugby partendo dal basso, i ragazzini continueranno a giocare a calcio e il nostro rugby resterà una possibilità per pochi fortunati che sono nati vicino alle sedi delle poche società di rugby, dove sicuramente la mentalità e le possibilità faranno emergere quei pochi.
Potremmo avere anche noi il nostro Lomu, ma magari non lo sa e sta giocando a calcio…
Ciao Jruspante, benvenuto. La questione che poni solleva il problema della modalità in cui sono spesi i soldi. In questo blog si è già discusso più volte delle possibili soluzioni e ancor più delle critiche al modo in cui vengono spesi (Accademie poco utili, acquisto di una sede milionaria a Roma ecc..). Sono d’accordo con te, creare dei campi da rugby e un’organizzazione nel territorio muovendo le società farebbe crescere un certo entusiasmo intorno a questo sport e il probabilmente anche il numero di iscritti. Da lì si parte. Poi le strutture tecniche della FIR dovrebbero fare il resto. Ma sulle competenze dei quadri dirigenziali ci sono delle perplessità, almeno a giudicare dai risultati. Tra non molto si entrerà in campagna elettorale, vedrai che se ne discuterà.
Jrusp. Se sei nell’est veronese c’è un po’ di movimento a San Bonifacio.
Mauno. Sono di Legnago. È stata fondata una squadra di rugby da poco, e la passione sembra interessante, ma appunto non credo avrà un futuro senza un supporto. Portare un figlio ad allenarsi a 30-40 km di distanza è un sacrificio che scoraggia chiunque.
A mio modestissimo parere si deve partire dalla base, seminando quello che potremmo raccogliere fra 10 o 15 anni.
Controcorrente, Friuli ooccidental, una società nata da poco è riuscita proprio lo scorso anno a sostituire le porte da calcio con delle H permanentemente in un campo parrocchiale.
È sicuramente un caso isolato e so può fare di più, ma volevo dire che non è sempre tutto nero
Articolo che mi sembra centrato per diversi aspetti.
Dire che è stata una sberla tremenda è fin troppo banale ma è anche un modo per sfogare un po’ del veleno che tutti abbiamo dentro. Una cosa molto positiva l’ho trovata…ma è qui nel blog: ho visto pochissimi interventi che parlano dell’arbitro e quei pochi per complimentarsi con lui.
Per parte mia speravo in qualcosa di più, non avevo parlato di speranze per parecchie vittorie e dicevo che il riuscire a “stare vicini” nel gioco e nel punteggio nelle 5 partite del torneo avrebbe già rappresentato un successo (tra l’altro anche una novità) ed era infatti da considerarsi cosa tutt’altro che probabile e quindi difficile da veder realizzata.
Al ricadere però in distacchi da primi anni del 6N (anche se ripresentatisi occasionalmente anche nelle annate successive) non pensavo.
Io la prendo così: evidentemente il nostro livello attuale è questo e non penso che esista un tecnico che possa fare miracoli, senza voler certo con questo esimere Brunel da considerevoli responsabilità. Considerando tutto, per il futuro sono per:
1) Cambiare le metodologie alla base della struttura ossia soprattutto la formazione.
2) Nel frattempo: vediamo intanto di andare in giugno nelle Americhe per fare una figura migliore che si puo’ in Argentina e soprattutto, e questo dovrebbe venir considerato un obiettivo cruciale, per imporre il proprio gioco a Canada e Usa dal fischio d’inizio a quello finale, imponendosi anche nel punteggio con qualcosa di simile a quello oggi subito e con la grande maggioranza di giocatori di formazione italiana e tutto ciò anche se per noi sono i classici TM di fine stagione, anzi proprio per quello dovremmo riuscire a fare bene!
3) Chiediamo a World Rugby che diventi la norma questa quota di due TM con nazioni di forza non distante dalla nostra e uno con una nazione tra le “forti”.
4) Rimaniamo nel 6N ma prendiamolo come un’occasione di sperimentazione dei nostri e dl nostro sistema rugbystico (quindi anche di verifica del lavoro che si sta facendo) su grandissimi palchi, senza pensare più di tanto ai risultati ché comunque è prevedibile che per ancora parecchi anni vinceremo solo qualche partita quando gli avversari si presenteranno in cattive condizioni (e non certo tutte le volte che vi saranno queste circostanze). Se poi le cose dovessero andare meglio del previsto, tanto di guadagnato ma sarà molto difficile.
5) Forse a volte si è anche un po’ velleitari e supponenti ma non cadiamo neppure nel ritorno a giochi del tipo nascondere la palla, ché perdere alcune partite di 20 invece che di 40 non ci cambia la vita e anzi ci limita sul medio-lungo termine. Se c’è una cosa in cui si è migliorati (parliamo sempre dei “nostri livelli”) rispetto a una decina d’anni fa, mi sembra sia il gioco con i trequarti la cui ricerca è adesso a volte persino esagerata ma sarebbe sbagliato invertire tutto di 180 gradi.
6) Speriamo vivamente, e chi è in grado faccia anche qualcosa, nel palesarsi di dirigenti più capaci di quelli che vi sono stati sinora sia a livello federale che di club.
7) Non ostacolare l’inserimento di nostri giocatori in campionati stranieri di alto livello.
8) Una sola franchigia, itinerante e a gestione centralizzata, in Pro12 che sia una specie di “nazionale dei rimasti” e che inserisca giovani da provare.
9) Una selezione degli italiani dei nostri domestic in Challenge formata soprattutto da giovani.
10) Anche dopo aver fatto queste e/o altre cose fatte bene non pensiamo di vincere la maggior parte delle partite con le “forti” e di ritrovarci quarti nel ranking e in semifinale alla RWC. Non è neppure detto che prima o poi accadrà!
11) Teniamo anche conto che il tecnico dell’Irlanda, invece di cercare di tirarci su il morale, a mio avviso encomiabilmente anche se forse un po’ “da anima bella”, avrebbe ben potuto farci capire: “Avete voluto la barca, adesso remate!”…e dico di Schmidt intendendo che in realtà potremo anche pensarlo noi stessi senza che ce lo dica lui…
1) quoto , punto fondamentale . Senza tutto il resto non serve
2) credo che con USA e Canada si vincerà , magari soffrendo , ma si vincerà
3) impossibile siamo una Tier1 …. Avete voluto la bici ora pedalate !
4) il 6N non è il posto per fare esperimenti , giocare al massimo sprerando di non prendere troppe imbarcate
6) speriamo ! La domanda ( paura ) vera : esistono ?
7) forse si , però con la fuga dei migliori come alzi il livello delle franchigie o domestic ?
8) una sola si , federale si , itinerante non credo consentito dal regolamento
9) non credo che ci sarà permesso per lo stesso discorso del punto3) : non siamo una nazione e ergente bisognosa di aiuti
10) sicuro ,mi accontenterei nel tempo di ridurre il gap e di oscillare tra il 8-10 posto nel ranking il nostro max con un lavoro serio nei prox 10-15 anni …. Forse
Infatti i punti 3, 8 e 9 sono contrari agli attuali regolamenti. Gia’ gli organismi internazionali ci hanno dato degli aiuti ben superiori ai nostri meriti, adesso vorremmo chiedere di cambiare le regole che valgono per tutti per dare una mano a noi….
4) il 6 Nazioni trattato da campionato sperimentale??? Con tutti i soldi che ci arrivano???
Mi sa che le altre 5 nazioni potrebbero accettarlo se noi partecipiamo “a gratis”… forse…
Finora ci siamo sempre seduti ad una tavola apparecchiata dagli altri e abbiamo mangiato… almeno vediamo di portare un fiore o due pastine…
2) Il fatto che si continui a vincere quel tipo di partite, quasi ogni volta soffrendo, E’ (non è un urlo ma una sottolineatura 🙂 ) un problema! Bisogna capirlo e capire che se invece riusciamo a vincerle come l’Inghilterra o l’Irlanda le vincono (quasi sempre) con noi, sarebbe un grande passo avanti e, di conseguenza, attribuire grande importanza a ciò anche se non porta immediati soldi nelle casse federali, né masse di “TV village gazebati”, né titoloni su giornali rosa.
3) La decisione dei calendari è di World Rugby ma penso che queste cose si possano anche trattare soprattutto tenendo conto del fatto che è anche loro interesse favorire l’allargamento dell’alto livello del rugby internazionale. Poi all’interno di World Rugby, come di qualsiasi istituzione, vi saranno sicuramente contraddizioni e chi tira in un senso e chi nell’altro. Come sempre si tratterà di cercare i giusti appoggi ma l’importante è aver chiaro il nostro interesse che è quello di fare 4 TM su 6 e non 2 su 6 all’anno con: Fiji, Tonga, Samoa, Giappone, Usa, Canada, Georgia, Romania e poi, quando, eventualemnte, si riuscirà a vincere con delle partite con queste, imponendo il gioco e dando qualche 50ello starà a noi spettatori considerarlo un ottimo segno di progresso (soprattutto se non ottenuto con qualche isolana in vacanza autunnale ma mi pare che anche loro siano sempre meno disposti in quel senso) invece di dire: “Buuuh, già visto! Già fatto! E ci mancava anche!” e se, anche in questo caso, porta pochi soldi in cassa.
4) Non ho detto di far giocare gente di serie B. Mi pare però che vi sia una mentalità di dover sempre dare il 150%, che è impossibile, per ottenere cose che possibili non sono. Meglio quindi considerarci davvero pari alle altre, come partenza e dignità, e prendere questo torneo con più “filosofia”. L’esperimento puo’ essere un anno di ricambio e ricostruzione, e questo avviene o prima o dopo anche per tutte le altre e per noi sta avvenendo adesso, e poi anni di verifica del lavoro che si sta facendo senza fare drammi sui risultati, e quest’ultima cosa invece, vale più che altro per noi sapendo di essere inferiori alle altre.
7) Per il Pro12 il problema non è necessariamente e al momento, disputarlo a un livello più alto ma continuare e migliorare la funzione di occasione di gioco ad alto livello per 35-40 giocatori di formazione italiana anche con risultati più o meno analoghi a quelli attuali. Il miglioramento per la nazionale dovrebbe essere, nella mia ipotesi, portato in buona parte, dalle esperienze di chi va all’estero (da verificare come tutto).
Eh! In un quadro del genere l’innalzamento del livello dei nostri campionati domestici significherebbe che, a quel punto, qualcosa nel rugby italiano starebbe veramente decollando, perché vorrebbe dire che arrivano ragazzi formati meglio, forse anche selezionati su base più ampia, con tecnici più bravi nelle prime squadre stesse in grado di studiare piani di gioco più efficaci, etc.
8) Non so se il regolamento del Pro12 prevede un’unica sede per le partite. Mi pare che ai tempi della nostra entrata si fossero fatte ipotesi anche nel senso di una franchigia veneta che giocasse in diverse città. La mia ipotesi sarebbe farlo a livello nazionale e penso che raccoglierebbe parecchi buoni riscontri in stadi da 10-15000 da bacini regionali e inter-regionali
9) Su questo proverei a trattare mettendo in evidenza il fatto che sarebbe una selezione di sviluppo formata tendenzialmente da giocatori sui 23-24 anni i più vecchi, parecchi appena usciti dall’Under20 e, a volte, anche qualcuno dei migliori ancora impegnati nelle giovanili. Mi sa che più che ai dirigenti internazionali, certe cose non siano facili da far accettare ai club italiani 😉
2) al momento il nostro livello non ci consente di strapazzare USA e Canada . Forse possiamo vincere con un margine di 15
3) ripeto secondo me non è possibile . Tier1 prevede test match di questo livello . Forse potresti giocare più test con la emergenti , appunto per testare il livello del nostro materiale .
8) probabilmente due sedi si ( Munster lo fa ) itineranti per il pease non è consentito
9) no al momento il regolamento non lo prevede per noi , bisognerebbe cambiare le regole , perché gli altri dovrebbero aver voglia di farlo ? Quale ritorno avrebbero ? Penso nessuno .
Chiudo con una mia riflessione personale , sulla carta siamo una nazione Tier1 motivo per cui ci dobbiamo adeguarci a quello che vale per il resto delle tier1 . Se noi abbiamo bisogno di vitamine e non riusciamo ad agganciarci al treno , starebbe a noi ammeterlo e fare un passo in dietro invece di cercare sempre un trattamento di favore
Ti correggo: l’Irlanda non ci ha MAI segnato tante mete, nemmeno ai primi anni del Sei Nazioni.
Questo non e’ un risultato in linea con le lostre peggiori stagioni, questo e’ IL PEGGIORE contro l’Irlanda, e questa Irlanda, poi, non e’ di certo la migliore da sedici anni in qua.
Il 60-13 del 4 marzo 2000 non è forse esattamente uguale al risultato di ieri con 47 punti di scarto? Quel giorno ci avevano fatto “solo” 6 mete ma O’Gara aveva segnato di più al piede di quanto abbia fatto Sexton ieri.
Al di là di questo mi sembrava chiaro che mi riferivo all’analogia con le carrettate di punti che a quei tempi prendevamo più spesso che negli anni successivi: altro -47 con l’Inghilterra nel 2000 e -57 nel 2001, 4 partite intorno ai -40 con Inghilterra e Francia negli anni immediatamente successivi.
Dal 2006 compreso, punteggi così pesanti scompaiono (non che vada enormemente meglio) con un -42 con la Francia nel 2009 (a Roma!) e un -46 in Inghilterra nel 2011.
Nel’14 ci sono un -39 in Irlanda e un -41 in Inghilterra alle ultime due giornate quando entrambe lottavano per la vittoria nel torneo, il che puo’ far pensare, come detto da molti, che spesso queste squadre ci “grazino” anche un po’.
L’anno scorso -41 a Roma con il Galles, anche qui all’ultima e anche qui con i Dragoni in lotta per il titolo.
Buongiorno,
Resto dell idea, molto impopolare, che Jacques Brunel rimanga una opportunità mancata.
Girando pagina (ahime! dopo qualche settimana, sperando non mesi, di inevitabili balletti di accuse reciproche, colpi di scena teatrali tra Fir e il Druido, balletti mediatici polemici stile giornali calcistici o blog che si rimpinzano di “mi piace” o di click rigeneranti a fini pubblicitari) con stretta di mano da parte mia al francese appena possibile e un augurio di una fulgida carriera in altri lidi, cosa in cui credo realmente….forse le cose piu auspicabili, a mio umile parere potrebbero essere
1 non indicare come messia il nuovo arrivato, ma collocarlo ben stretto ad un raggiungimento oggettivo di risultati (che non significa necessariamente vincere)
2 non sperperare soldi in inutili figure e consulenze megapagate in ruoli inutili e per lo piu di provenienza estera solo in quanto indicate dal messia (Wilkinson ? Ok si accomodi… Mr. Mental Coach from Ipanema…no grazie non e questo il punto 😀
3 forse ricostruire la filiera dei club su tutto il territorio mettendo risorse e incoraggiando imprenditori a crederci ? Insomma in due parole.. Campionato Nazionale !!
Mi scuso per il post pieno di utopia e luoghi comuni.
Per i lettori non scrittori del blog che vorranno crederci sara un piacere condividere.
Per il resto un blog dove si polemizza sul personale ridicolizzando continuamente chi scrive nuoce alla salute del nostro amato sport.
Ed io da mesi non ne faccio parte. Forse non si era capito ?
Mi scuso ulteriormente per quesre due righe assai personali e noiose per tutti.
Una buona domenica con il VI nazioni, il Campionato Nazionale e la serie A…
Oggi assistero ad un ottima Reggio-Casale dove si respira rugby al cento per cento !
Cordialità
sono d’accordo con te su quasi tutti i punti…anche per me ragionando a freddo Brunel( nonostante a volte me la sia “presa” con lui per qualche scelta poco chiara ) resta un’occasione mancata…il problema è che fra quattro anni col prossimo ct ci saranno le stesse critiche ecc come ci sono ora per Brunel e in precedenza per Mallet…forse forse qualcosa che non va nel movimento viene da pensare che c’è…sono meno d’accordo sul campionato nazionale se intendi che ci debba essere solo quello,per me almeno una franchigia( ovviamente non gestita come sono gestite ora ) è necessaria
I problemi del movimento c’erano anche prima che arrivassero Mallet e Brunel.
A loro si chiedeva di fare scelte sensate e di far crescere progressivamente un gruppo in modo da ottenere il massimo con le risorse a disposizione, invece hanno messo Mauro a mediano di mischia (Mallet) e mandato allo sbaraglio giocatori convocati e mandati in campo da un giorno per l’altro, senza alcuna programmazione (Brunel). Credo che non ci sia nessuno che possa onestamente dire che hanno ottenuto sempre il massimo con le risorse a disposizione.
L’ esperimento Mauro è durato un tempo . Penso che prima ne avesse parlato con l’ interessato che non ha rifiutato , ok sicuramente una cazzata , ma ripeto è durata un tempo . Mallet ha messo a posto la difesa , per il resto non molto da ricordare . Il francese ha distrutto mischia e sistema difensivo , cercando di imporre un tipo di gioco ( senza riuscirvi ) non adeguato alle abilità tecniche del materiale umano a disposizione . Francamente penso che il valore tecnico dei due gruppi alla fine è paragonabile , motivo per cui giudico la guida Mallet meno deficitaria ( attenzione meno deficitaria non vuol dire positiva ) dell’ attuale
La partita del 6nazioni in cui l’Italia batte a Roma la Scozia con un calcio di Marcato a poco dalla fine per me rimane quella in cui si è vinto con il minor tasso tecnico a disposizione. Mi ricordo le lacrime di gioia di Mallett, incredulo.
I risultati infatti dicono che e’ una opportunita’ mancata… di molto.
Un’opportunità mancata di aprire assieme un ristorante sotto la tribuna a Parma : “Terzo tempo e salamella”! Ah,ah!!!
Se posso mettere i miei “two cents” credo sia necessario iniziare a chiarire dove e come si è sbagliato. La caduta del Rugby italiano “moderno” è coincisa, senza possibilità di essere smentiti con lo smantellamento della Benetton Treviso che era arrivata 7ma in CL 2012-2013. Il resto sono chiacchiere. Il mio non è un discorso di bottega sia chiaro (vivo all’estero e sono marchigiano) ma se c’era una relatà trainante che poteva seriamente diventare una franchigia territoriale seria era TV prima dal 2013.
Quella squadra era il frutto di una evoluzione di lungo corso che è stata cancellata di fatto da una manovra politica messa in atto per togliere peso ad una determinata corrente politica e rivincere le elezioni federali (come gruppo di potere sia chiaro)
Quella spinta propulsiva e quelle esperienze sono state buttate via e ora ci vogliono anni per rimetterle in piedi. La domanda è questa, siete sicuri che gli stessi che hanno affossato l’unica realtà che era riuscita a confrontarsi con un certo profitto a livello Pro12 , possano essere in grado di rimettere su quella carreggiata il rugby italiano?.
Io personalmente penso che in mancanza di una via “italiana” al rugby dovremmo semplicemente e con gli uomini giusti prendere il modello Scozzese e cercare di adattarlo da noi, scegliendo gli uomini giusti e presentando un progetto minimo a 10 anni. Trascinarci da un exploit ad un altro non serve a nulla e gli exploit saranno sempre più rari e non potranno essere la base sulla quale rinnovare il contratto di cui parla Paolo nell’articolo e tutti gli altri dal Pro12 in giù.
Il resto sono palliativi, accapigliarsi su dove un giocatore va a giocare a 25 o a 27 anni non ha alcun senso, il problema è in che condizione arrivano a 25 anni. Da tifoso con un minimo di cognizione di causa baratterei domani mattina i prossimi 4 anni di 6N con una semifinale nel mondiale under 20 nel 2020.
Volevo solo aggiungere due righe sui singoli. Brunel credo abbia dimostrato di avere delle carenze soprattutto dal lato motivazionale. La discontinuità è frutto anche di questo aspetto. Poi, non ha alcun senso accapigliarsi sugli errori dei singoli, chi è onesto conosce bene il loro livello al momento, e sa cosa possono dare, credere che se nel club fai spallucce e poi in nazionale diventi O’Driscoll è stupido. Il problema come dimostra Campagnaro è anche il contesto in cui ti esprimi, e il livello che ti viee richiesto tutti i giorni.
Si dai, lasciamo il posto alla Georgia o alla Romania! Si! Queste si che sono ottime nazionali, possono battere Francia e Scozia, e mettere in difficoltà Irlanda, Galles e Inghilterra…ma per favore! Potrebbero prendere batoste anche peggiori delle nostre. Ora come ora, nel 2016, il livello delle nazionali sopra citate e dell’Italia, è nettamente inferiore alle altre cinque, nessuna di queste (inclusi noi) meritano di partecipare a questo torneo; a questo punto è più consono tornare al 5 nazioni, cosa che penso sia improbabile per vari motivi. Quindi, come c’è scritto alla fine dell’articolo, l’Italia deve cambiare strada e tirare fuori ottime prestazione dando continuità, se così non fosse bisogna aspettare qualche nazionale che SUPERI il livello (se pur mediocre) della nostra nazionale.
sono d’accordo con te,ma infatti penso che nessuno con un minimo di criterio penserebbe che Georgia o Romania possano fare molto meglio,anzi(basta vedere Italia-Romania del mondiale)…il problema dell’Italia è che è perennemente una “tier 1,5”, non al livello delle tier1 ma di un livello superiore alle tier2…
Esatto, bravissimo. E, potrò sbagliarmi, ma sono convintissimo che incida molto l’aspetto psicologico su questo, perchè il fatto di superare le nazionali tier2 è stato come un appagamento a livello mentale; “ok abbiamo superato quel livello ed ora siamo entrati nel torneo più importante”, ma non hanno capito che per restare nel 6 nazioni bisogna essere al livello delle altre 5 e non semplicemente superare il livello delle nazionali inferiori. Non so se mi sono spiegato.
Naturalmente, anche questo Six si sapeva come sarebbe andato, con l’ Irlanda di incerta eroa sola la tariffa da pagare, silenzio assoluto da parte del titolare effettivo del Rugby Calvisano. Sarà stata colpa di qualcun altro. Che Paese.
Naturalmente, anche se questo Six si sapeva come sarebbe andato (anche se poi, per quanto cerchi immaginartela, la realtà è, come sempre, peggiore di quanto ti aspettavi), se con l’ Irlanda di incerto c’ era solo l’ammontare della tarfifa da pagare, silenzio assoluto da parte del titolare effettivo del Rugby Calvisano. Sarà stata colpa di qualcun altro. Che Paese.
OT: chiedo scusa per il doppione.
sei uscito ieri sear e c’hai dato? 🙂
ciao, @gsp; si, ci ho dato e ci abbiamo dato dentro, tanto, verdi dalla bile per l’ Italia e, a seguire, per il Galles che si è fregato con le sue mani a Twicky; ero al pub, a Venezia, con i soliti amici ed ex, e con @gianni berton, @mauro, la signora @mauro e @cheshirecat, che mi hanno fatto l’ onore di venire a trovarmi: birra, birra, poi birra, anche birra, spritz, la sera, in Piazza e vino a cena. In chiusura, more solito, @mauro ha cominiciato a rompere le balle perché lui la cena la conclude con un bicchiere di Unicum e l’ oste non lo aveva. Grande giornata tra amici (abbiamo pensato che, in qualche modo, bisogna coinvolgere @malpensante), una merda per quanto riguarda il rugby. Perciò, si, ci ho dato dentro forte. E ho una mattinata avvelenata e rallentata.Ti mando un abbraccio, @gsp.
Tutta la mia solidarietà alla Sig.ra @mauro. 🙂
mai una parola buona, mai un pensiero carino.
Va a finire che me la prendo con l’arbitro… 🙂
‘Na vitaccia. 🙂
Pure tu però, che chiudi i pasti con l’amaro…prova con un bel limoncello di Sorrento… 😉
mauro, un seguace dell’unicum merita grande e sincero rispetto. Io ho provato a convincere il presidente dell’Unicheria di farsene un clistere da tre litri, bollente, ma non c’è stato niente da fare.
É che bella serata allora. Bravi, bravi.
Beve per dimenticare. 🙂
@giovanni, ciao, amico, ti assicuro che sa difendersi da sola. Per il fine settimana con il Connacht e, a seguire, sabato a Cendon, stiamo organizzando benissimo.
Io credo che la mancanza di un progetto generale per tutto l’italico rugby sia alla base delle decennali figuracce.
Manca tutto: idee, programmi, progetti e persone capaci e competenti che li portino avanti, questo se si pensa di voler fare anche del rugby prof e non quello romantico pane e salame, e birra. I tempi sono cambiati e senza una seria programmazione non si va da nessuna parte. Mi esimo da disamine varie sulle cause dei mali del ns rugby perchè questa situazione mi ha spossato: guardo gli altri perchè il nostro è un film triste, già visto troppe volte e con lo stesso finale scontato. Buona domenica a tutti e buon rugby.
http://www.federugby.it/index.php?option=com_docman&task=doc_download&gid=3893&Itemid=818&usg=AFQjCNGy0Jhrn8dhzxkuPE-AHCcmp67gfA&bvm=bv.116636494,d.bGQ
Pagina 3.
http://rightrugby.blogspot.it/2012/09/breaking-news-gavazzi-nuovo-presidente.html
Vedasi “Update III”.
i dirigenti e tecnici che hanno portato il movimento a queste figure,dovrebbero dimettersi e dire ” abbiamo fallito” e non siamo all’altezza. Pensate che faranno autocritica ? no e resteranno seduti sulle loro poltrone.
Per primo chiamare tecnici preparati dall’estero che migliorino i tecnici delle giovanili. poi riformare tutto il sistema delle giovanili e le accademie che cosi’ come sono ,servono a pagare solo giocatori improvvisati a tecnici, e di conseguenza riformare l’eccellenza sostenendone i vivai e poi riformare il sistema franchigie !!
quindi non c’e’ niente che va bene e bisogna cambiare tutto !!!
possibile che in inghilterra, irlanda….. nascono i giocatori bravi e da noi solo mediocri ?? giornali,forun,siti ufficiali e non, social…. esaltano ogni volta le prestazioni di questo o di quello che ha debuttato ed ha fatto meno male di quello che fa normalmente nella propria squadra, poi la partita dopo ci si rende conto che non era all’altezza di giocare a questa velocita’ !!!!leggo dell’ottima prestazione dei vari debuttanti o quasi tipo Odiete o……. ma ci vogliamo rendere conto che i ragazzi non hanno nessuna colpa se sono solamente mediocri rispetti agli altri ? la colpa e’ di chi non ha saputo migliorarli negli anni !! avete visto che agli altri la palla non cade mai o quasi in avanti ? avete visto che gli altri sanno passare la palla mentre noi la schiaffeggiamo o peggio……..
Basta va rifondato tutto dall’inizio ! ex giocatori solo perche’ hanno giocato non vuol dire che siamo automaticamente dei buoni tecnici !!!!! e come io che sono andato a scuola vent’ anni sia automaticamente un buon maestro !!!!! basta con questo clientelismo !!!! tutti a casa
Punto di partenza.
BACINO DI UTENZA
I giovani in Italia hanno moltissime possibilità di scelta sportive ad alto livello.
Penso di più che nelle altre cinque nazioni.
GALLES, IRLANDA e SCOZIAsolo rugby ed un po’ di calcio. pallavolo, basket, scherma, nuoto, pallanuoto……
INGHILTERRA: calcio va peggio di noi, qualche ciclista,atletica , altro ?
FRANCIA: un po’ di più . Assomiglia a noi, forse basket e pallavolo ci è superiore ma siamo lì.
PROFESSIONALITÀ E COMPETENZA
In questo il rugby è’ molto scarso e provinciale.
Mio figlio ha giocato nelle giovanili da under 14 sino all’under 18.
Unico concetto: fare sportellate.
Cura tecnica, miglioramenti: nessuna
Sono un ex pallavolista ma da oltre 10 anni mi sono appassionato al rugby e con mio figlio ho avuto l’occasione di dare una mano accompagnando la squadra .
Ho anche chiesto di fare un corso allenatori, forse per egoismo visto che volevo approfondire la mia conoscenza in questo sport ma anche perché volevo dare un piccolo contributo. Perché tutto serve, la cura dei dettagli anche quelli più insignificanti come i tesseramenti e le liste gara serve , è’ un punto di partenza.
Non ho fatto il corso allenatori anche perché la società non mi ha mai risposto…. Forse da ex pallavolista non avevo le qualità neanche per sentire le lezioni..
mi sono dilungato ma volevo esprime il concetto di uno sport che secondo me potrebbe arrivare ad ottimi risultati ma dal più basso livello in avanti non ci si crede e si rimane ancorati al quotidiano, al provincialismo.
A proposito un mio amico, ex calciatore, si è avvicinato alla pallavolo, seguendo il figlio.
Si è appassionato e dopo diversi anni ha chiesto di essere inserito, con giusta formazione, nei ranghi della società .
Oggi si occupa come vice allenatore dello scout nelle partite in prima squadra in Serie B rappresentando una risorsa in più per il movimento.
In Italia manca la cultura sportiva di base . I ragazzi fanno poco sport in generale : la scuola sotto questo punti di vista è assente , spesso mancano le strutture adeguate , alcuni sport sono abbandonati a se stessi , se non ci fossero i gruppi sportivi delle forze armate/polizia alcuni sport che ci hanno regalato titoli mondiali e medaglie olimpiche sparirebbero . La cosa è molto più grave che prendere 51 punti a Dublino
mentre tutti programmano il rugby come un’attività professionale e professionista e, quindi, remunerativa noi continuiamo a guardarci l’ombelico cercando le soluzioni con i metodi di 20-30 anni fa. Noi siamo fermi al 78 giri gli altri sono già da un pezzo arrivati a spotify.
Chi vedi ai vertici della FIR o di una semplice società di rugby? Manager o ex rugbisti dei quali non voglio discutere le capacità ma l’adeguatezza ad un sistema moderno. Troiani, Checchinato, Ascione (Ascione, chiii?), ma anche Pavanello, Goosen o chi altro vuoi. Tituli? Zero tituli. Percorsi formativi? Zero. Competenze? Hanno giocato a rugby, CV autoreferenziali nei quali spicca l’unica referenza del palmarès. Esperienze e competenze diverse, necessarie al giorno d’oggi anche per pulirsi il culo: null komma nul!
E stiamo parlando dell’alto livello. Se scendi anche di un solo livello o vai nel giovanile siamo al volontariato, dove il modello Caritas sarebbe già vincente.
Fintanto che l’unica domanda pre assunzione sarà: “hai giocato a rugby?” questo sarà il sistema. Gavazzi, Zatta, Arancio, Zambelli o chi altro vorrete prendere.
Il professionismo ha le sue regole. Ma, evidentemente, questo vale solo da Chiasso in su
Tariffario promozione FIR – Emilia Romagna. Occhio al responsabile…
http://www.emiliaromagnarugby.it/Download-document/492-Chiarimento-risorse-tecnici-provinciali.html
questo articolo dice ne + ne – di quello che si scrive tra noi dopo ogni lusinghiera partita dell’italia…mah.
Mah io più che paura della Georgia o Romania al giorno d’oggi con tutto lo sport che ruota attorno ai soldi,Sponsor,visibilità starei attento che tra qualche anno non trovano di fare un accordo con gli Statunitensi…stanno crescendo molto e sanno essere competitivi se vogliono.
Vorrei sapere il budget della loro federazioni e della nostra e vedere con quanti soldi una o l’altra stanno riuscendo a investire nel territorio con iniziative,rugby a scuola ecc ecc
Io ho il like nella loro pagina FB e mi sembra che si danno molto da fare in tutti i campi …sarà che hanno gente più brava come PR…
Il CONI quest’anno ha devoluto € 2.696.933 alla FIR, con un incremento dell’1,93% rispetto al 2015.
http://www.coni.it/images/Contributi_Federali_2016.pdf
La domanda è: cosa possiamo fare da tifosi? Molto semplicemente smetterla di andare a vedere l’italia all’olimpicco finché non se lo merita. Uno stadio vuoto vale più di 100 elezioni federali. Quindo è molto semplice: non vi piace lo spettacolo? Non pagate per vederlo.
che puoi fare da tifoso? vai a giocare, vai ad allenare, porta piu’ e ragazzi, donne e uomini di goni eta’ a giocare. quello e’ una soluzione di lungo termine e puoi dire di essere parte della soluzione.
Gsp non sono d’accordo.
Credo che qui tutti noi abbiam portato sui campi tutti quelli che ci sono venuti a tiro. Li porti, loro si appassionano e poi vanno a sbattere con la realtá del nostro movimento che é esattamente quello che elegge i Gavazzi di turno.
No Gsp, noi non serviamo proprio a niente.
Scusami ma la penso cosí.
Riprendo il mio avvilito, umiliato e nauseato silenzio.
Tranquillo Mamo, oggi siamo tutti ammaccati.
La soluzione é trovare il piacere anche dell’apsetto ludico del gioco, stare insieme all’aperto, tirare la palla, correre. Il resto, numeri e qualitá viene di conseguenza.
Ovviamente un problema o assenza di federazione c’é, ma ijnlancanza di quello purtroppo cinsono mille cose che si possono fare, anche perché la conoscenza gira abbastanza liberamente.
Ma no, quello sarebbe come fare dispetto alla moglie recidendosi gli zebedei…I soldi devono rimanere, anzi aumentare. Però bisogna spenderli bene. Ad esempio, a che serve un’accademia in Veneto? Dai dei contributi alle societá perchè si consorzino e se la facciano da soli, e controlla che siano spesi bene… Spendi di meno e aiuti le societá. L’accademia, semmai, la metti in Puglia e in Calabria…
Le accademie – che le metti in Veneto, Calabria o Lapponia – sono un’ottimo serbatoio di voti per chi è nella posizione di garantire benefici e privilegi a chi le dirige e ci lavora dentro. Vuoi i palloni ultimo modello o i macchinari per la mischia? Sei dei miei e mi garantisci sostegno? Li avrai. Se no, mettiti in proprio e tanti auguri.
Se la sente oggi pomeriggio Piervincenzi di chiedere al consulente-super visore delle Accademie federali Paul Griffen il suo feedeback sul lavoro che sta avvenendo all’interno di quelle strutture? Cosa sta funzionando e cosa no? Cosa a suo avviso si potrebbe modificare? E’ già un anno e mezzo che vi collabora, dovrebbe essere in grado di fornire un’opinione qualificata.
Tiene famiglia…
Ne dirige una.
Giová peró non la buttiamo in caciara, sennó non si capisce nulla.
Pensi davvero che c’é gente che si vende per un Pallone. Dai, la questione é seria.
Anche per meno, si vende anche per meno.
Peppe, ma che stai a dì? Secondo te un rampante giovane dirigente FCA per grazia ricevuta scrive al Corriere con tanto di firma che Marchionne è un coglione e che il suo lavoro serve a un cazzo?
Peppe, quello era un esempio: al posto del pallone mettici ciò che preferisci. Resta il concetto alla base del tutto: se tu dai una cosa a me, io poi dò una cosa a te.
Mal mi riferivo al fatto che I palloni non sono proprio valuta pregiata al momento. Poi che griffen non parli non mi stupisce.
Giovanni ho capito quello che vuoi dire, era per discutere stando sul pezzo. Parliamo di accademie allora. O meglio, valutiamo I nostri bisogni ed I nostri obbiettivi e vediamo se le accademie ci stanno o meno.
Ovviamente una analisi che andava fatta 10 anno fa, ma visto che non si fa, almeno ne parliamo.
E ti pare che finora l’atteggiamento federale sia stato quello del “parliamone”? Così è e si tira dritti fino in(al) fondo.
É certo che non lo é stato, Giovanni. Sono delle capre totali. Non ho alcuna speranza in loro. Quando dico parliamone, mi riferisco a noi qui. A me, a te e gli altri. Come al processo del lunedi quando si fumava in trasmissione.
dal 2000 ad oggi qual è la media tra punti fatti subiti contando tutte le partite?40a10?
80 partite a fine 2015 , 1168 punti fatti, 2568 punti subiti.
14,6 fatti e 32,1 subiti di media per partita.
Ho appena fatto un altro tipo di statistica che forse puo’ offrire qualche spunto di ragionamento. Sempre che sia tutto giusto ma penso al massimo possa esserci uno o due errori con tutti i numeri che mi escono dagli occhi 🙂 con quella di ieri abbiamo giocato 84 partite nel 6N.
Abbiamo evitato la sconfitta in 12 occasioni su 84, dal che si deduce facilmente 🙂 che ne abbiamo perse 72 su 84.
Ho posto il limite dei 7 o meno punti di scarto che non vuole essere un richiamo al punteggio con i bonus che, in un torneo dove non esistono avrebbe poco senso. Mi sembra però un limite ragionevole per considerare contenuto uno scarto sia in caso di vittoria che di sconfitta.
Ebbene, sulle 12 occasione di “non sconfitta”, una è il famoso pareggio in Galles del 2006; rimangono 11 vittorie delle quali solo tre sono con uno scarto superiore o uguale a +7 (Scozia2000, Galles 2003, Irlanda 2013 con +8).
Delle 72 sconfitte solo 10 sono con scarto inferiore o uguale a -7 (SC0 06 e 14; IRL 08 e 11; INGH 08 10 12 e 13; GAL 09; FRA 16).
C’è da dire che, negli incontri con punteggio vicino, la nostra non sembra una Nazionale particolarmente perdente ma, tutto sommato, nella media con 8 e 10 sconfitte di misura, anche se vi è una sola vittoria appena superiore a +7 e, se ricordo bene, ho notato nelle statistiche intorno alle 4 sconfitte da -8 a -10.
La cosa certa è che rimangono 50 e più sconfitte su 84 con punteggi che vanno dai circa -15 alle carrettate come quella di ieri fino ai -57 dall’Inghilterra nel 2001. Dall’altra parte vi sono la vittoria più ampia nella partita di esordio assoluto (SCO2000 +14) e quella di +12 con il Galles nel 2003.
A occhio, moltissime sconfitte nelle statistiche, sono tra i -20 e i -30.
(correzione) “…la nostra non sembra una Nazionale particolarmente perdente ma, tutto sommato, nella media con 8 VITTORIE e 10 sconfitte di misura, anche se vi è una sola vittoria appena superiore a +7 e, se ricordo bene, ho notato nelle statistiche intorno alle 4 sconfitte da -8 a -10.”
Complimenti per la pervicacia, non scherzo.
Già quando lessi Padovani-Palazzani c’era da avere i brividi, ma a parte quello mi pare l’Italia ha dei problemi nei primi 8 uomini, prime linee come Perugini, Castro e Lo Cicero non si sostituiscono facilmente, Zanni e Geldenhuys sono usurati, un 7 come Mauro Bergamasco non c’è (o meglio, è a Glasgow). Poi Masi. Oggi creiamo di + in attacco, ma siamo + fragili (vedi alla voce infortuni). Andare a un 6N con due titolari dell’Eccellenza mi è parso da subito un azzardo, anche se Odiete a me piace. Io comunque credo che dal 10 in su siamo messi meglio in prospettiva che dal 9 in giù, non vedo prime linee come Cole (o il Cronin di ieri) o seconde alla Itoje dalle nostre parti.
Lovotti ha fatto la sua porca figura anche ieri, in chiusa e fuori. Direi che è un buon pilone, moderno, che può diventare ottimo. Peccato sia stato un anno di troppo in eccellenza, e che l’abbiano chiamato in gruppo con due anni di ritardo. Zanusso, in chiusa è buono, fuori si sta facendo, meno male che è uscito alla lotteria di Treviso. Chistolini per me è arrivato al suo target ma non è da buttar via, tutt’altro. Ferrari e Ceccarelli sono praticamente pronti. Ora facciamo invecchiare Riccioni in eccellenza e anche Rimpellino, mi raccomando. Direi che un fuoriclasse come Castro non c’è, ma stiamo messi mica male se non facciamo le solite puttanate della zia zitella e dello zio all’1,33333%. E ricordiamoci che la mischia è cambiata e con lei il profilo del superpilone.
Sinceramente anche guardando in prospettiva forse nessuno di questi(non mi riferisco a gli u20) avrebbe chance di giocare nelle altre del 6n.. prendendo x es. Zanusso buono in chiusa ma x il campo sei uno in meno..
Non è che con Citta giochiamo con uno in più. Io vedo che sia Zebre che Treviso, se non c’è la moria delle vacche, in mischia non le prendono, anzi (le Zebre anche senza Manici, mica poco). Le prime linee sono italiane, abbastanza giovani o giovani e giocano spesso senza neanche grandi seconde dietro. Contro ci giocano le mischie di Galles, Irlanda e Scozia. Sulle prime linee sono molto più fiducioso che sul resto.
L’Italia al momento non ha pack and. Il problema parte tutto da lí. Una cosa davvero impensabile per noi.
poi una cosa che non capisco da quando bazzico i forum di rugby è che si parla sempre troppo di Federazione, dirigenti (prima Dondi, ora Gavazzi), politica ecc…in campo non ci vanno loro, ci vanno i giocatori. I quadri dirigenziali di uno sport sono l’espressione dello sport stesso, e molti utenti del blog se hanno la bacchetta magica, come sembra che sia, si mettano in gioco. Capito?
Dire che ieri abbia giocato l’Italia mi pare eccessivo. Se giocare a rugby prevede…per legge, 80′ di partita, non ci siamo proprio.
Questo e’ il nostro principale problema, da cui scaturiscono tutti gli altri. In campo ci va, prima di tutto l’uomo, poi il giocatore.
Tanto per variare sul tema, farei togliere l’azzurro dalle nostre maglie…e lo lascerei a Celentano.
Gli argentini giocano con maglie a righe. Noi, bianco fuori casa e righe tricolori all’Olimpico.
Fosse solo per scaramanzia.
Scusate, ma ieri c’ho rimuginato alla quinta birra, mentre mi veniva da esporre la mia potente aerofagia al giovane sassenach che avevo ad un palmo.
Ed alla fine di tutto, ringrazio On Rugby per avermi dato la possibilita’ di conoscere molte splendide persone.
Ieri, ho potuto passar una giornata molto bella, perche’ semplice e sincera, con gli stupendi Jock e Mauro ( con Signora ). Peccato per l’assenza di Cheshirecat.
Dopo essere passati allo spritz ed alle bottiglie di vino, se solo avessero le tette, mi sarei sentito un po’ Vendola…
Sono stato bravo a non sbagliare treno, al ritorno.
Non gliene frega una mazza a nessuno, ma sono entrato nella toeletta del treno a Mestre e ho finito la bigolata a Treviso e non ho avuto bisogno del mental coach.
Se i nostri riuscissero a tirar fuori tutta la loro…birra per 80′, saremmo a cavallo.
Ah se tutti seminassero quanto Lei, presidente… 🙂
Giovanni, guarda che non ti salvi !
Quanto prima debbo andare a Roma e spero di rivederti e di poter conoscere quella…masnada di prezzolati votaioli della Lov, a cominciare da San, Martin e tutti gli altri.
Le tentero’ tutte pur di liberare le vostre obnubilate menti dal giogo e dalle ragnatele tessute dal tetro guelfo…
Presidente, nella Capitale La attendiamo con ansia (ma le rammento che non ho mai votato LOV, e giammai voterò per quell’oscura congrega…).
Ciao Sergio.
Cosi ti voglio : maschio, virile e deciso.
Altro che…tua cugina !
😀
Ciao 😀
Il Presidente è riuscito ad approcciare un inglese mostruoso, in pieno pub, e a chiedergli, nel suo idioma, cosa ne pensava della gravità della situazione politica, credo mondiale. Bisognava esserci.
Era l’unico che verso le 19 poteva ancora ergersi al di sopra di quei pidocchiosi oltremanica (verdi o bianchi pari sono quando si tratta di offrire). Avendo ancora 9 punti contro gli 8 degli allievi di EJ… 🙂
😀
Abbiamo saputo recentemente che gli ABs hanno un mental coach dal 2000.
Questo è qualcosa di immediato che si può fare.
Se la difesa non sale già dal primo minuto, com’è successo ieri, non è un problema del movimento. E’ un problema dell’impostazione della squadra.
Gli psicologi americani dello sport, avanti di trent’anni rispetto ai nostri, hanno sviscerato questo aspetto dello sport, cioé: cos’è che impedisce a un giocatore di fare quel passo in più, di impiegare tutta la sua forza, di dare il buon esempio ai suoi compagni?
Possiamo ragionare per anni sui miglioramenti che può fare il movimento, MA E’ UN CANE CHE SI MORDE LA CODA: il movimento (qualitativamente e quantitativamente) migliorerebbe drasticamente se la nazionale vincesse di più.
E per far vincere la nazionale, servono 30 giocatori di livello internazionale, che (infortuni a parte) ci sono già da anni. Cosa manca perchè questi giocatori performino?
1. Unità di intenti (spogliatoio)
2. Gestione dello stress
3. Capacità di adattamento alle situazioni
Riguardo al punto 3, la domanda è: in campo c’è qualcuno che riesce a guidare la squadra in questi adattamenti? La squadra ha dei leader? Ha questa intelligenza? No.
dopo aver letto tutti questi post molto utili x il rugby dite ai
vs presidenti /delegati di votare con coscienza e non per l’orticello.
vota LOV.
Le soluzioni al declino rugbistico ci sono senza dubbio, bisogna solo volerle percorrere. Noi tifosi però dovremo adeguarci perchè tutte queste soluzioni non prevedono vittorie facili all’orizzonte. Per vedere i frutti si divrà aspettare ancora a lungo.
Spero che il nuovo ct della nazionale faccia partire la squadra da un nuovo corso. Dando spazio ad una nuova generazione di giocatori che dovranno essere l’ossatura della nazionale per il prossimo mondiale e dopo il mondiale si dia spazio ancora ad una nuova generazione e così via…
Mah, secondo me le prestazioni le prime tre partite non sono state così male (a parte il secondo tempo con l’Inghilterra). Con la Scozia la vera differenza l’ha fatta la disciplina: prima dell’ultima meta il risultato era 2 mete a testa con tre calci a far la differenza.
Con l’Irlanda, tra infortuni e l’assoluta mancanza di una identità di gioco (è questo il vero fallimento tecnico di brunel dopo più di 4 anni) sono scoppiati, c’è poco da fare…
Altro che palude: si sta sprofondando nelle sabbie mobili.
anzi, nelle sabbie immobili.