Under 20 Italia e Under 20 Francia: un mondo di differenze racchiuso in 37 punti

Qualsiasi giudizio sulla prestazione degli Azzurrini a Nevers necessita una premessa: di fronte c’erano dei professionisti

COMMENTI DEI LETTORI
  1. ginomonza 10 Febbraio 2016, 08:35

    Va bene il titolo ma non concordo su L’Aquila più di tanto!
    Ai campionati di categoria la Francia ha stravinto il titolo quindi che Francia c’era in Abruzzo?

    • kinky 10 Febbraio 2016, 09:37

      La stessa che perse contro l’Italia a l’Aquila. Ricordiamoci che la Francia che vinse l’europeo non lo ha stravinto ma anzi lo fece in maniera un po’ rocambolesca. In semifinale giocò contro l’Inghilterra (oggettivamente la più forte) che si imbatté nella classica giornata giornata no e poi trovò in finale la Georgia la quale a sua volta riuscì a battere l’Italia ai…”calci di rigore” dopo aver disputato una partita in un campo rovinatissimo e con delle condizione meteorologiche che praticamente annullarono i valori tecnici in campo.

      • ginomonza 10 Febbraio 2016, 13:19

        Non sono mica tanto d’accordo kinky ma non importa 😉

        • kinky 10 Febbraio 2016, 15:30

          Gino ho espresso parecchi concetti, su quale non sei d’accordo:
          -La Francia che perse contro l’Italia era la stessa che poi vinse l’europeo
          -La Francia non ha stravinto l’europeo ma è arrivato in maniera un po’ rocambolesca
          -l’Inghilterra era oggettivamente la più forte
          -noi abbiamo perso in semifinale contro la Georgia (comunque forte) in un campo e con delle condizioni meteorologiche che annullarono i valori tecnici in campo.

    • Giovanni 10 Febbraio 2016, 11:14

      Franciacorta.

  2. M. 10 Febbraio 2016, 08:37

    Il contratto Espoir che c’è in Francia mi pare un po’ diverso dal concetto di professionismo tout court… O no?

    • mistral 10 Febbraio 2016, 10:18

      il contratto espoir può arrivare fino a 50.000 euro all’anno, non è proprio solo una paghetta…

  3. USAFirst 10 Febbraio 2016, 08:39

    Sono il primo ? Wow, condivido in toto i contenuti. E’ il momento di allargare la base, seriamente, offrendo quei campionati competitivi che tutti attendono per far mettere minuti sulle spalle ai ragazzi. Non fosse un campionato U20, come più volte ventilato, dovrebbe almeno essere una Serie A o una Serie B di tutto rispetto. E al di là del giudizio sul percorso e sul sistema formativo rimangono poche alternative: Parma un gruppo troppo ristretto. Le altre Accademie appena sufficienti a garantire un ricambio. I Club… Qualli che lavorano bene e hanno a disposizione dei fenomeni li fanno debuttare in Eccellenza, non giudico i risultati perchè parliamo di fenomeni. Gli altri offrono una maturazione lenta e costante e sono poi “costretti” a rifornire la Nazionale U20, le Zebre, eccetera.
    Sino a qui i problemi.
    Le soluzioni…: dei Campionati a mio parere ho già detto, dei Club anche, degli uomini non si può dire nulla quindi mi limito alle strutture.
    Soluzione 1, 60/70 ragazzi U20 a Parma per il Campionato di A come ad oggi più la Nazionale.
    Soluzione 2, nessuna Accademia Nazionale e tre accademie Zonali in più, che restituiscano i ragazzi ai Club dopo un percorso di crescita tecnica.
    Soluzione 3, nessuna Accademia, lavoro sul territorio per identificare i profili
    P.S.
    Sempre, comunque e in ogni caso più attenzione all’uomo, che non vive di solo pane…

  4. M. 10 Febbraio 2016, 08:43

    Per altro di francesi ce n’erano solo 3 perché gli altri sono di un anno più grandi oppure la squadra de L’Aquila era un specie di Francia sperimentale? Comunque moltissime volte abbiamo avuto ottimi risultati con le under 17/18 e poi da lì è iniziato il gap…

    • kinky 10 Febbraio 2016, 09:39

      M. ….ce ne sono 3 perché tutti gli altri sono dei ’96 ed evidentemente, ad oggi, ritenuti più forti di quei ’97 campioni europei U18.

      • kinky 10 Febbraio 2016, 09:40

        forse non è chiaro una cosa: la nostra è una sorta di U19 con una decina (su 24) U20.

        • M. 10 Febbraio 2016, 11:13

          Esatto, qua volevo arrivare…

        • western-province 10 Febbraio 2016, 19:40

          mica che l’ha detto il medico di non portare i 96
          comunque vedremo l’hanno prox, sperare humanum est

          • dmc63 10 Febbraio 2016, 23:53

            anno scorso la scarsissima(secondo voi) annata 95(tutti in serie a,lazzaroni infortunato),mise 2 mete alla francia in quel di s.donà.e solo il pessimo piede di azzolini nn raddrizzò la partita

  5. Il Doge n1 10 Febbraio 2016, 09:05

    Se diamo tutta questa importanza alla “terribile” premessa, che si discute a fare??? e perchè si scrive l’articolo??? Tanto, in Francia son professionisti e quindi la sconfitta era garantita già da prima che cominiciasse….questo sarebbe il succo del discorso. A questo punto bastava solo scrivere il risultato.
    Invece , con la scusa della “terribile premessa” , mi pare si voglia scrivere qualcosa per fare un pò di trambusto , o giustifcare gli azzurrini o qualcos’altro….insomma una non-notizia .

  6. Stefo 10 Febbraio 2016, 09:11

    Cheido scusa alla redazione ma mi pare che abbiate preso gli unici giocaotri francesi che hanno qualche minutaggio per spingere un’idea. Incuriosito dall’articolo mi son messo a cercare gli altri :

    Belleau, Castets, Couilloud, Fourcade, Grenod, Hannoyer, Kayser, Mauvaka, Ngandebe, Penaud, Pesenti, Pilati, Setiano, Verhaege, Voisin non hanno alcun minutaggio con le loro squadre.

    El Ansari ha 128 minuti in Fed 1

    Di quelli rimasti fuori Simutoga ha 17 minuti di gioco col Clermont e Tanguy tra la scorsa e questa stagione 271 a La Rochelle.

    Io sono d’accordissimo col discorso che comuqneu essendo engli Espoirs di grossi club vivono da rugbysti pro, dagli allenamenti, alla cura magari delle diete e delle preparazioni atletiche ecc…pero’ sul livello di gioco la maggior parte sono impiegati in cmapioanti giovanili e non in prima squadra come mi semrb al’articolo cerchi un po’ di spingere.

    • Stefo 10 Febbraio 2016, 09:13

      Quello che itnendo dire che forse questi ragazzi davano piu’ lo spunto per spingere verso l’inclusione di due accademia nelle Celtiche nel caso per esporre i ragazzi a metodi di allenamenti e vita da pro con passaggi poi nei fine settimana all’eccellenza per giocare piu’ che altro.

      • aristofane 10 Febbraio 2016, 10:24

        Esatto, e non sarebbe un passaggio così difficile. Ma forse sbaglio io e i contratti di approvvigionamento cibi e bevande della Francescato sono inscindibili e proprio non la si riesce a smantellare!

  7. carpediem 10 Febbraio 2016, 09:13

    Voui sederti al desco dei “figoni”? porti aragosta e champagne o almeno ca’del bosco e orate triestine, altrimenti stai a casa tua e fatti una pasta con il tonno.

  8. gino 10 Febbraio 2016, 09:18

    io ho un dubbio, e di sicuro non riguarda i giocatori ma chi gli allena.ci si vuole sempre nascondere dietro altri problemi ma non si analizza mai il problema maggiore.
    i giocatori francesi sono più forti,i giocatori francesi sono professionisti…ecc…ecc…
    poi arriveranno gli inglesi, i giocatori inglesi sono più forti,i giocatori inglesi sono professionisti …ecc…ecc…
    scuse solo scuse,diciamo che in francia (avendo visto più di un allenamento)i ragazzi sono stimolati in modo diverso ed il rugby è una cosa diversa.
    inghilterra? idem.
    tecnici ed allenatori hanno un bel bagaglio sulle spalle,da offrire.
    team che perde non si cambia…..

  9. 100DROP 10 Febbraio 2016, 09:24

    Non capisco perché si deve partire da questa “TERRIBILE” premessa. Non è affatto terribile. Mi sembra che l’articolo descriva un dato di fatto che va comunque preso in considerazione. Punto. Vogliamo adeguarci anche noi al rugby da “autoscontri” a 19 anni? Accomodatevi. Il nostro rugby non è ancora ancora pronto per fare “professionisti” ragazzi che ancora dovrebbero andare a scuola (con profitto…). E’ una scelta. Ci piace? Non ci piace? E’ così. Ma, per me, non ha nulla di terribile. P.S. A me piace…

    • Camoto 10 Febbraio 2016, 10:11
    • aristofane 10 Febbraio 2016, 10:26

      Allora non serve a nulla spendere soldi per l’Accademia centrale, li fai crescere nei club e vanno a scuola come tutti gli altri. È un buon proposito, ma non è quello che succede in Italia, a parer mio non vedo tanta differenza a livello scolastico tra l’essere inseriti nella Francescato a in un accademia legata a Staff e giocatori di TV e Zebre.

  10. peppone 10 Febbraio 2016, 09:29

    eliminiamo le accademie perche’ sono solo una perdita di soldi e aiutiamo le societa’ coi soldi risparmiati dando dei rimborsi per gli alteti convocati ai raduni ed agli incontri organizzati (che devono essere di piu’) per confrontarsi con altre selezioni zonali ed internazionali
    Una societa’ se riceve soldi da giocatori cresciuti nelle proprie giovanili li reinveste per far crescere giovani che vanno ad alimentare il sistema e la prima squadra.Questi giovani che arrivano alle accademie, si sentono arrivati e gli altri che ne restano fuori sono psicologicamente gli scarti !! Se andiamo a vedere oggi nelle franchigie il numero dei giocatori usciti dalle accademie federali e’ ancora troppo piccolo, quindi le accademie federali non funzionano anche perche’ a 18/20 anni viene a mancare il supporto di esperienza dei vecchi che sono invece presenti nei team. Questi ragazzi si confrontano solo tra di loro e con gli allenatori, poi vanno in campo con squadre di A , dove il livello non e’ di certo “Internazionale” e quando arrivano all’eta’ per l’eccellenza faticano ad entrare nel sistema, perche’ cresciuti sotto una campana di vetro !
    a questo possiamo aggiungere i dubbi sul valore dei giocatori mandati in accademia e dei suoi tecnici

    • Emy 10 Febbraio 2016, 17:02

      Impeccabile. Dopo tot anni di accademia il numero di ragazzi che dalla nazionale U20, e quindi dalla Francescato praticamente, è arrivata in nazionale maggiore è infinitesimale: la nazionale vive ancora in parte degli “ex ragazzi” venuti su nel vecchio e mai abbastanza rimpianto campionato U20 nazionale (ricordo partite che adesso non sempre si vedono neanche in Eccellenza) ed esordienti giovanissimi nell’allora Eccellenza, oppure formati altrove e/o in altro modo.
      La filiera come è stata impostata non funziona ed è palese: non serve rinchiudere i ragazzi in accademia, non serve fargli fare la A come la fanno ora (ma non servirebbe neanche fargli fare l’Eccellenza nella squadra dell’Accademia). Si usino i milioni (tanti) buttati nelle accademie per mettere su un campionato U18 e uno U20 nazionali e per finanziare con buona frequenza le attività di raduno, selezione etc, e soprattutto per mandare i tecnici federali in giro per i campi a vedere i ragazzi. Liste aperte tra giovanili e prime squadre, che già ora, anche a causa della mancanza dei campionati giovanili di cui sopra, ci sono fior di giovanissimi che giocano in pianta stabile e bene in A e immagino anche in Eccellenza, crescendo in modo esponenziale partita dopo partita ed allenamento dopo allenamento, nella miglior situazione possibile dove farlo: il club. Scuola, famiglia, club, esempio e anche sane sgridate dai “vecchi” che di campi ne hanno masticati tanti. E, non dimentichiamolo, l’importanza di giocare per un risultato, di dover imparare a gestire vittoria e sconfitta e momenti topici, dove magari ti giochi una stagione intera, mentre in accademia tutto sommato se vinci o perdi, se metti un calcio o lo sbagli, mica cambia così tanto.
      Canna a suo tempo era entrato in accademia ma non ci è andato, per finire la scuola a casa sua e restare nel suo club, e la sua strada direi che l’ha trovata nel migliore dei modi. Odiete, prodotto accademico, per arrivare in nazionale si è dovuto “retrocedere” in Eccellenza dopo stagioni buttate al vento in Pro12, dove sembrava essersi del tutto perso. La creazione di un buon giocatore è fatta di tante cose.
      La partita di Nevers è stata impietosa, così come lo era stata la JWC (e la guida tecnica non è esente da colpe, ma ha preso il premio come miglior allenatore del 2015. Ecco.).
      Siamo d’accordo che noi non abbiamo il Top14 o la Premieship dove farli giocare, ma ci sono due celtiche e c’è un campionato di Eccellenza, che è comunque meglio che lasciarli tutti insieme a giocare in A, dove corrono come lepri ma subiscono in mischia e vengono spiazzati dall’esperienza di chi si trovano di fronte, ragazzini dal fisico iper-costruito ma privi di punti di riferimento, privi di esempi sul campo e anche un tantino troppo sicuri di sè stessi per il fatto di sentirsi “eletti”. C’è anche la A, dove nei vari club ci sono un bel po’ di diciottenni o poco più che giocano tanto e anche bene: un ragazzo di 18-19-20 anni deve giocare, tanto e spesso.
      Il concetto di professionismo credo che a 19 anni sia abbastanza relativo: un ragazzo può e deve studiare e ha comunque modo e tempo di allenarsi bene e di giocare, di andare ai raduni, alle selezioni e in nazionale. Se quel che da noi vuol essere individuato come professionismo per questi ragazzi è l’accademia, temo che sia necessario rivedere il punto di vista: ore e ore di palestra e di teoria, in aula o in campo, non fanno mezz’ora di allenamento vicino ad un compagno di reparto d’esperienza e non daranno mai l’esperienza che ti può dare una vaccata fatta in un momento cruciale di una partita in cui la tua squadra si gioca una stagione. Un buon giocatore di rugby è fatto di tante tante tante cose, anche e soprattutto a 20 anni scarsi.

      • USAFirst 10 Febbraio 2016, 18:50

        Sei tornata due volte sul concetto dell’affiancamento con i giocatori esperti, nel tuo esposto, e una volta sugli “eletti”.

        Bene, quoto in toto.

      • Mr Ian 10 Febbraio 2016, 19:00

        standing ovation

      • fracassosandona 10 Febbraio 2016, 20:16

        Parole sante, Emy…

  11. Mr Ian 10 Febbraio 2016, 09:32

    non sono d accordo sul titolo, questa volta non ci sono tante scuse, questi giovani, la maggior parte di loro, hanno avuto la fortuna di vivere una fase formativa professionistica, hanno una tabella di attività che ruota tutta sulla loro formazione rugbistica. Insomma mi sembra che siano abbastanza coccolati quando intraprendono il percorso federale….
    Secondo me la partita si è cannata nella scelta delle specifità in campo, l assenza di fetcher nella nostra nazionale, ha fatto si che eravamo totalmente inefficaci nei punti d incontro, dove oggi si decide il rugby moderno, tutto il resto era una conseguenza…
    Poi che i francesi siano più avanti è un dato di fatto su di cui non si può discutere, ma che noi siamo allo sbaraglio non sono d accordo. Quanti soldi servono ancora per diventare competitivi? quelli che si spendono oggi non sono già abbastanza?

  12. kinky 10 Febbraio 2016, 09:46

    Secondo me tutto si riduce che stiamo puntando direttamente su molti ’97 primo perché evidentemente l’annata ’96 non è poi così fenomenale e poi perché si punta a farli crescere al meglio per il Mondiale di quest’anno ed ancor di più per l’anno prossimo.
    Di venerdì scorso voglio ricordare una cosa (l’unica probabilmente) positiva. La nostra prima linea era tutta U19 e non siamo mai andati indietro di un metro, anzi il più delle volte si guadagnava. A questa età qui in prima linea un anno è veramente tanta roba e pensate voi l’anno prossimo quando gli stessi giocheranno dopo un anno di scontri internazionali e con più di qualcuno che nel frattempo avrà preso più spazio nel proprio club e da Settembre 2016 a Febbraio 2107 giocherà parecchio….un po’ come Minozzi per intenderci.

    • Mr Ian 10 Febbraio 2016, 09:48

      insomma un pò come è sempre accaduto, anche quest anno faremo bene il prossimo…
      cmq concordo sull ottima prestazione della prima linea

      • kinky 10 Febbraio 2016, 09:59

        Mr Ian potrebbe sembrare così, magari sarà anche come dici tu ma i numeri non smentiscono e su 25 giocatori 15 sono U19 di cui uno U18.

  13. Dusty 10 Febbraio 2016, 09:48

    Da più parti si invoca la chiusura delle accademie con il maggior finanziamento delle società come soluzione per la formazione dei ragazzi.
    Ho visto più volte giocare le partite delle accademie u18 e devo dire che ho visto ragazzi che giocano molto bene con idee di gioco e con ottima tenuta fisica. Insomma si vede che dietro hanno una preparazione ben impostata.
    Del resto parlando con un loro allenatore mi ha detto che non fanno mai meno di 17-18 ore di campo a cui si deve aggiungere la palestra.
    Ora ditemi quali sono quei ragazzi che nelle società fanno un monte ore di allenamenti così importante? La maggior parte fanno 2 -3 allenamenti a settimana.
    Infine, quando questi ragazzi quando tornano ai propri club tornano come giocatori formati e arricchiti di un bagaglio tecnico che li distingue dalla media dei compagni.
    Insomma prima di buttare tutto pensiamoci bene.

    • USAFirst 10 Febbraio 2016, 13:11

      Alcune cose dette sopra però sono sacrosante: crescono sotto una campana di vetro; manca il confronto con i giocatori più grandi ed esperti ( in allenamento intendo ); le ore di allenamento settimanale danno la misura del tutto: si partiva da 12 la settimana per arrivare a 16/20/26 palestra compresa.

    • Emy 10 Febbraio 2016, 17:08

      I ragazzi delle accdemie U18 nel fine settimana tornano a giocare nei loro club e non è cosa di poco conto: a non funzionare affatto è la Francescato, vera campana non di vetro ma di titanio.

  14. Maxwell 10 Febbraio 2016, 09:54

    Ci sono 2 correnti di pensiero, una munariana ( e bertoniana) e un’altra che definirei più “onrugbista”
    La prima dice : meritocrazia, i più bravi escono,non si manda allo sbaraglio nessuno.
    La seconda dice : allarghiamo la base, poi vediamo.
    Tutti dicono : campionato U.20
    ( OVVIAMENTE ho semplificato in una ventina di parole, sono la nemesi di San Isidro. …. 🙂 )
    Io sono per la seconda corrente di pensiero….. prendo esempio dal basket ( il calcio non si nomina qua…. 😉 ), se una squadra ha 4 italiani su 12 nel roster viene guardata subito con simpatia.
    2 anni fa Bulleri disse: i Belinelli, Gentile e Gallinari usciranno sempre,ma qui servono altri 12 ragazzi se si vogliono fare manifestazioni internazionali !
    Nel rugby i Sarto e Campagnaro usciranno, ma perché bisogna aspettare tanto per provare Souarè di Viadana?
    Visto che poi, non ci sentono manco per i c……ni del campionato U.20 allora si cambino le le regole dell’Eccellenza e si metta per legge che nei 23 devono essere a referto :
    2 U.19
    2 U.20
    2 U.22
    2 U.24
    E in serie A il 50 % di U.24
    Il senso è che, volenti o nolenti ci sono ragazzi che a 19 anni sono uomini e ragazzi che hanno bisogno di più tempo per maturare, quindi NON ABBANDONIAMO NESSUNO.
    In Eccellenza “obblighi” ad avere un vivaio e una società “gemellata”.
    In più eviti il “dopo l’U.20 c’è il diluvio,o sei bravissimo o ti arrangi”
    In serie A l’U.24 è un limite mio “psicologico”, cioè quello di poter giocare a rugby e 5 anni di laurea, con la triennale si può anche abbassare ai 22.
    L’importante è il poter dare almeno un paio di anni in più ai ragazzi e i più bravi a 18 anni la possibilitàdell’Eccellenza
    Ci saranno controindicazioni?
    Vi aspetto 😉

    • Stefo 10 Febbraio 2016, 09:59

      Maxwell io capisco da dove parti come posizione pero’ cosi’ stai in maniera intransigente buttando fuori dal rugby decente persone a partire dai 25 anni…persone che magari non son fortissime ma giocano e che molto probabilmente a quel punto abbandoneranno del tutto la pratica sportiva.

    • USAFirst 10 Febbraio 2016, 10:38

      I più bravi in Eccellenza a 18 anniche non sian di mischia… Allarga un pò il criterio altrimenti non li butta fuori la FIR ma li butti fuori tu. Ho visto partite di A e B con almeno due ottimi profili per parte, che però devono andare a montar caldaie e a far palestra a spese proprie.

    • calvin-ice 10 Febbraio 2016, 11:41

      Io credo, con tutto il rispetto per le correnti di pensiero, che nella strutturazione dei campionati giovanili ci sia poco di nuovo da inventare e scoprire
      I 18 anni sono la soglia che determina se un ragazzo abbia o meno le qualità per fare il professionista. Se le ha la cosa inutile è mandarlo alla Francescato, ma deve finire in un campionato dove il livello agonistico sia già importante. E in Italia non può esistere un campionato giovanile di quel livello. Almeno finora, con questi numeri e questa qualità.
      Che almeno, anziché finire alla Francescano e in serie A con il posto sicuro in squadra che vadano in eccellenza.

      • Maxwell 10 Febbraio 2016, 11:54

        Ma io sono razzista……. 😉
        Io credo che gli italiani maturino 1 o 2 anni più tardi.
        Inoltre credo che non possiamo permetterci di perdere nessuno, piuttosto se ci fosse questa riforma, e se andasse a regime, dopo 4-5 anni si potrebbe allargarla o restringerla.

        • USAFirst 10 Febbraio 2016, 13:12

          Perchè maturano più tardi ? Perché li mandiamo in un sitema, Accademie, che gli fa trovare la tavola apparecchiata e la tuta stirata ?

          • malpensante 10 Febbraio 2016, 17:06

            Come le nespole. Ma bisogna tenerli in solaio se no vanno a male.

      • calvin-ice 10 Febbraio 2016, 17:22

        Tutti siamo tentati dallo trovare escamotage più o meno italianocentrici, ma la soluzione non è nel pensare che in Italia si diventa campioni più tardi che in altri paesi. Serve trovare soluzioni intelligenti e che rispettino le esigenze dello sport, la cui essenza sta nella lotta per la conquista del posto in squadra da un lato e misurarsi a livelli i più alti possibile dall’altro. Se manca anche uno solo di questi elementi si perde tempo.

    • arali 10 Febbraio 2016, 13:33

      Mi hai rubato le parole ..dalla tastiera, sottoscrivo in pieno ma forse la soluzione è troppo semplice e costa poco

  15. malpensante 10 Febbraio 2016, 10:00

    Del tutto fuorviante, in realtà fanno (e da anni) più “vita da professionisti” i nostri di loro, la differenza è che loro fanno i giovani in un sistema professionistico di almeno due campionati (e il terzo è di sicuro più professionistico della nostra Eccellenza). I nostri sono affidati per la maggioranza alle cure della FIR, in parte a partire dai 14 anni, interamente a partire dai 16. Con uno, se va bene 2 tecnici dedicati, il cui curriculum ed esperienza specifica non possono ovviamente essere paragonati a quelli che si possono permettere i migliori club pro francesi, vuoi per budget, vuoi per tradizione e risorse, vuoi per tutti e tre. Per tirar fuori la scrofa da culatelli, posso tirare e spingere finché voglio ma se non mi danno una mano altri due, non si sposta: una federazione, per quanto forte sia, se non si appoggia ai club (o alle franchigie) non cava un ragno dal buco, spende soldi e basta. Quanto ai nueri, una farloccata come quella è difficile da commentare.

  16. kinky 10 Febbraio 2016, 10:01

    Ahh una cosa già che ci sono: Venditti è una seconda linea, punto!

    • USAFirst 10 Febbraio 2016, 10:35

      Ah beh, e neanche delle migliori. Immaginalo di fianco a Krumov che è di un anno più vecchio, farebbe fatica… e si è visto. Tutto ampiamente annunciato.

    • TESTAOVALE 10 Febbraio 2016, 11:17

      e’ difficile trovare forti giocatori in ruoli dove sono 10volte piu’ numerosi , figurati in2L . VENDITTI E’ MOLTO GIOVANE , a colpo d’occhio ha carenze nella meccanica del movimento che hai o non hai , comunque spero mi smentisca.

  17. Totalmente incompetente 10 Febbraio 2016, 11:46

    Buongiorno.
    Leggo ora che la nostra mischia era composta principalmente da U19, ma ricordo che in cronaca hanno detto che pesava 900 Kg.
    Faccio due riflessioni:
    – evidentemente sono allenati come pro per quanto riguarda la palestra;
    – la loro efficacia nella spinta è stata azzerata dall’incapacità di soffocare il gioco avversario su loro mischia perdente o di approfittare per lanciare il gioco nostro.
    Al netto di tutto quanto è stato scritto, mi è sembrato palese che il livello tecnico dei nostri ragazzi, avanti (punti di incontro senza tecnica) o tre quarti (passaggi macchinosissimi e lentissimi, quando non sbagliati), sia mostruosamente inferiore.
    E credo che il livello tecnico sia imputabile a chi lo dovrebbe insegnare, Accademi o Club che sia.

    • kinky 10 Febbraio 2016, 12:22

      Totalmente Incompetente hai totalmente ragione. I 5 uomini dietro (seconde e terze) si sono rivelati grandi e grossi e poi basta…spero sia stata una giornata negativa ma per prima cosa Venditti non si è rivelato per niente un n8 ma può fare esclusivamente la seconda (e comunque se ci si lavora bene può diventare molto forte) gli altri escludendo Krumov non mi hanno per niente impressionato. Ed è una questione di tecnica…deficienze date da un chiaro mancato insegnamento. Mentre i trequarti non posso criticarli del tutto perché hanno avuto solo che palloni pessimi….certo un apertura talentuosa certe palle le riesce a trasformarle in oro, ma ad apertura abbiamo parecchie alternative a Mantelli (DalZilio, Rizzi e Minozzi). Vedremo…certo che venerdì prossimo abbiamo l’Inghilterra…..!!!!

      • kinky 10 Febbraio 2016, 12:24

        non ho finito la frase: …..ma ad apertura abbiamo parecchie alternative a Mantelli (DalZilio, Rizzi e Minozzi) su cui si dovrà lavorare per cercare il meglio ora del mondiale.

        • xnebiax 10 Febbraio 2016, 12:57

          Tot Inc e Kink, completamente d’accordo.
          (Certo che avere Ferraro, Minozzi, e Raffaele aiuterebbe).

          • kinky 10 Febbraio 2016, 17:40

            xnebiax…a Ferraro e Minozzi aggiungici pure le assenze di Bronzini e Zanon per infortunio che sono importanti.

      • USAFirst 10 Febbraio 2016, 13:15

        Kinky scusa, ma io l’ho scritto una settimana prima della partita e mi hanno detto di tutto… Prima linea a parte, giovani ma che non hanno fatto una figura pessima, seconde e terze a parte Krumov da panico. E anche fuori posto. Per aggiustare il tutto bastava un 8 come Dio comanda, Zilocchi al suo posto, Krumov dove sta e Venditti a portare l’acqua. Manca un 6 e un 4. Fate voi.

        • kinky 10 Febbraio 2016, 15:36

          UsaFirst, quello che hai scritto una settimana fa non l’ho letto e se l’hai scritto avevi ragione da vendere. Per quello che ho visto (certo ho visto solo una partita e non può fare testo assoluto…ma venerdì avremo una prima risposta) contro l’Inghilterra farei alcuni cambiamenti in mischia. Venditti titolare ma in seconda linea e metterei Zilocchi ma così come l’ho visto l’hanno scorso cioè n6.

          • USAFirst 10 Febbraio 2016, 16:07

            Togli il “se”. Lo sanno bene HC e altri che mi hanno cazziato per il reato di lesa maestà.
            Io non sono nessuno, ma da questa Club House passa molta gente e parlo con tutti. Ho molto tempo libero per cui vedo anche le partite, e qualche video su youtube.
            Vedi bene che con una prima linea che non ha peccato di superbia ma ha fatto il proprio lavoro, la seconda e la terza che non c’erano proprio e tutto il resto, è come se fossimo andati a fare motocross con la vespa. Io dico va bene la davanti, va bene Krumov, Zilocchi 6… Datemi un 4 e un 8. E per cortesia fate riposare certi troll… Ma la minkiata al 5° di Venditti ve la siete già dimenticata ? E Moretti che gli dice dove stare… E li chiama per cognome !!! Ci passa 20 ore al giorno con questi ragazzi, dovrebbero avere un nick… Sorry, degli uomini non si parla…

  18. fracassosandona 10 Febbraio 2016, 12:30

    c’è qualcuno che viene a vedere questi ragazzi a San Donà venerdì sera?

    • mamo 10 Febbraio 2016, 12:41

      io, ma rimarrò in incognito.
      Poi magari ci si conosce già, chissà.

      • fracassosandona 10 Febbraio 2016, 12:56

        fai bene.
        anch’io rimarrò in incognito ma segnerò con il gesso sul giubbotto tutti i commentatori di onrugby che riuscirò ad identificare in modo da indirizzare i miei borseggiatori sul bersaglio.

        • mamo 10 Febbraio 2016, 13:29
        • malpensante 10 Febbraio 2016, 14:38

          E’ quello con l’impermeabile, gli occhiali e il Borsalino. Lo riconosci perché è l’unico.

          • mamo 10 Febbraio 2016, 15:07

            Ciao Mal,
            mah, con occhiali e Bosrsalino se ne vedono tanti è l’impermeabile, piuttosto, che è raro veder indossare allo stadio !
            Quindi se è come dici, cerco di individuarlo e poi mi avvicino a lui e gli chiedo “Scusa, avresti un gessetto da imprestarmi ?”
            Ipotesi di risposta:
            1) “Ma va a cagare” (in tal caso escludo sia lui)
            2) “Seto semo ?” (non è lui)
            3) “II beg your pardon ..” (avrei beccato un tifoso inglese, cazzo)
            4) “A cosa ti serve ?” (avrei dei sospetti)
            5) “Sì, ce l’ho ! Ma non te lo do !” (dovrebbe essere proprio lui)
            6) “Mi serve” (è lui)

  19. Rabbidaniel 10 Febbraio 2016, 12:51

    La conclusione è sempre la medesima, una squadra accademica in serie A serve a poco, o meno di poco.

  20. xnebiax 10 Febbraio 2016, 12:52

    Articolo che mi trova ben poco d’accordo.
    I ragazzi delle under sono giovani, e almeno fino ai 18, 19 anni vanno comunque tutti a scuola, francesi o italiani.
    Tutti poi si dedicano con molto impegno e impiego di tempo al rugby.
    Moltissimi dei nostri sono stati nelle accademie da quando avevano 16 anni. Spesso in collegio, non a casa, per imparare a diventare rugbisti.
    E il problema è proprio che nonostante siano stati selezionati appositamente per insegnarli il rugby, questi dimostrano di avere grosse lacune tecniche.
    Tecniche, non fisiche… o insomma… anche fisiche, vista la mancanza di velocità… ma quello può in parte essere una questione di abitudine al ritmo. Ma anche semplicemente che se metti 4 seconde linee (lente) in campo è ovvio che le loro terze sono più veloci.
    Questi hanno vinto contro i pari età francesi a L’Aquila? Me lo ricordo. Ho pure visto parte della partita. Hanno giocato meglio.
    Anche all’europeo di categoria i nostri sono andati decisamente bene. Quindi quando avevano 17 anni questi erano effettivamente forti più o meno come i pari età europei. Oggi non lo sono più.
    Bisogna anche tener conto che l’U20 di quest’anno presenta tantissimi U19. E questo è un aspetto importante.
    Resta il fatto che bisogna valutare la partita.
    Nella partita in questione gli azzurrini sono stati annichiliti sui punti di contatto e quando avevano il possesso questo era sterile, lento e un po’ confuso.
    Partiamo dalla difesa: il sostegno al placcatore arrivava tardi, quando la palla era già protetta da un avanti francese. Il mm transalpino poteva giocare velocemente ogni palla quasi sempre indisturbato dalle nostre terze, e la velocità del gioco ha messo sempre di più in affanno una difesa che doveva continuamente riposizionarsi. Questo ha reso ancora più efficaci i portatori di palla che facevano sempre tanti tanti metri. In una situazione così i buchi nella difesa prima o poi arrivano, è inevitabile.
    Quello che è mancato è la capacità di rallentare il possesso avversario, rompergli le scatole in ruck, avanzare, o quantomeno non retrocedere al placcaggio. È mancata la velocità di essere sui punti di incontro prima di loro… o quantomeno non 2 o 3 secondi dopo di loro. E a contatto loro sapevano sempre dove mettere braccia e spalle e corpo per rendersi immuni dalla fisicità degli azzurrini.
    In attacco uguale: il sostegno arrivava tardi, intanto i francesi (in uno o due contro tre o quattro) rallentavano la palla e mettevano sotto pressione il nostro mediano. Quando la palla lasciava finalmente la ruck loro erano schierati per bene, i nostri no… e qui penso sia anche responsabilità di Troncon.
    Alla fine dei conti non si sono visti molto gli altri aspetti tecnici perché gli azzurrini non hanno avuto occasione di fare gioco.
    Forse Troncon ha scelto avanti troppo grossi e lenti? Forse nessuno negli anni di accademia a insegnato ai ragazzi come si pulisce una ruck e come si fanno i sostegni? Quanti sanno velocemente placcare, rialzarsi e contendere la palla? Io ho visto seconde linee che pulivano la ruck andando troppo avanti e lasciando la palla scoperta… e dietro di loro doveva venire un altro ad allungare la ruck (altri 10 secondi persi).
    Più in generale guardiamo semplicemente a quanti (e forse quali… ma soprattutto quanti) tecnici dedicati ci sono nelle accademie. Accademia U20: un capo allenatore, uno della mischia e un video analyst. Accademie U18: stessa situazione: un capo allenatore, un assistente (solitamente per la mischia) un video analyst. Un esperto di calci? no. Uno per la difesa? skills? breakdown e combattimento? No. Devono sapere tutto e fare tutto in due.
    Aggiungiamo poi che per molti ragazzi è difficile trovare un posto in squadra perché hanno passato la settimana ad allenarsi in accademia e non col club con cui potrebbero giocare la domenica. Quindi giocano meno. I francesi se non giocano in prima squadra giocano con gli espoirs, mica stanno fermi. Qui quelli che il finesettimana non giocano in accademia (U18 o U20) stanno fermi. Senza giocare non si impara.

    Ho scritto più in questo post di quanto non abbia scritto San in un mese. Scusate.

    • USAFirst 10 Febbraio 2016, 13:22

      Tre cose hai sbagliato, perdonami:
      Scuola ? Non ho notizie di maturandi nella U20 scesa in campo ( ’97 ) a parte uno.
      Club ? La Francescato non ha un Club, gioca in A. I ’97 sono lì e hanno firmato un impegno ( ti metto già nero su bianco quanti usciranno prima del secondo anno come già hanno fatto quest’anno i ’96 lasciando un buco ).
      Analisi tecnica ? Non scrivere cose ovvie 😉

      • xnebiax 10 Febbraio 2016, 15:58

        – sono andati a scuola fino 8 mesi fa… Sperandio ha 18 anni, Riccioni pure, hanno già fatto la maturità?
        – Club, parlavo delle accademie zonali U18, non della Francescato, in cui alcuni sono entrati 5 o 6 mesi fa soltanto.

  21. Stefo 10 Febbraio 2016, 13:40

    Comunque questa settimana una importante per gli azzurri, gli U20 inglesi han preso una soora scoppola in Scozia, o gli scozzesi hanno un’annata fenomenale o gli inglesi una oscena o la verita’ sta nel emzzo che una ha una buona ananta ed una meno del solito…

  22. Danthegun 10 Febbraio 2016, 14:06

    E’ evidente che parte del nostro problema risieda proprio nella capacità di far emergere il talento e di coltivarlo al livello che meriterebbe.

    Non so se ci sono soluzioni ma forse alcune potrebbero essere queste:
    _ creare un campionato di eccellenza under 20;
    _ eliminare il concetto di accademie come le conosciamo oggi e reinvestire le risorse per sostenere i settori giovanili delle squadre di eccellenza;
    _ creare incentivi alle squadre che fanno esordire i propri giovani invece di scegliere la strada dello straniero;
    _ creare borse di studio per giovani atleti che vogliono fare esperienze in club stranieri (dove sappiamo che il livello della formazione è più alto)

    • pesopiuma 10 Febbraio 2016, 17:06

      la carenza di un campionato tra l’U18 e l’Eccellenza secondo me è un problema al momento. Dopo i 18 anni tanti giocatori si trovano in un limbo, e molti hanno poco spazio in prima squadra. Quindi, in soldoni, quando giocano? quando si confrontano con avversari?
      Alcuni tecnici, anche interpellati da OnRugby, hanno proposto la riorganizzazione di un campionato, in forma U19.

      • malpensante 10 Febbraio 2016, 17:16

        Se non cambi il range di età, under 19 o under 18 cambia poco, ma probabilmente fare anche solo under 19 e under 17 un qualche miglioramento ci sarebbe. A quel punto oltre alle accademie di condominio togli pure la Francescato, metti due seconde squadre obbligate alle celtiche con accademia annessa. Ma non per 40, per quelli che decidono le celtiche,quelli che secondo la FIR meritano e quelli per i quali sono d’accordo tutte e due. Senza numero fisso e senza l’obbligo di coprire tutti i ruoli. Se ne prendono 7 o 8 per una le celtiche, ce n’è già di più. A 20 anni, si va a giocare con i grandi, dalla celtica alla serie C, magari fai panchina come hanno fatto tutti i bocia al mondo.

        • pesopiuma 10 Febbraio 2016, 18:16

          A 20 anni si, son d’accordissimo ma il problema è quel tempo tra i 18 e i 20. Dove magari non sei ancora del tutto maturo fisicamente (e quindi in Italia ti scartano a priori) ma avresti potenzialità. Oltre a tanti ragazzi che magari non saranno dei fanomeni, ma nel movimento hanno tutto il diritto di starci, e invece, pure in serie minori giocano poco perché comunque hanno gente più esperta davanti.
          Ovviamente il cambiamento del range di età andrebbe fatto con un campionato U19.
          Faccio un esempio cretino. Un ragazzo di 18 che magari ha appena partecipato al campionato U18, è chiuso in prima squadra, non rientra nei pieni federali e non gioca mai, dove va per continuare a confrontarsi e migliorarsi?
          Una soluzione a volte sono le seconde squadre, ma si parte dalla C e il livello spesso è troppo basso, si perde una stagione intera e a quell’età è decisiva.

          • malpensante 10 Febbraio 2016, 18:51

            Se uno vale il livello ma è immaturo, non è che con un anno di giovanile risolvi il problema, anzi. Lo rallenti e basta.

          • pesopiuma 10 Febbraio 2016, 19:49

            Perdonami, ma non sono d’accordo, perché magari non è pronto per il salto diretto tra i seniores ma continuare a lavorare a livello giovanile fino a 19-20 anni fa comunque progredire. Poi c’è sempre la possibilità di aggregare ai “grandi” in corso d’opera, se uno cresce bene…

        • xnebiax 10 Febbraio 2016, 18:26

          Troverei sensato obbligare tutte le squadre di Eccellenza ad avere una seconda squadra… anche non necessariamente under. Almeno i giocatori non stanno fermi.

          • USAFirst 10 Febbraio 2016, 20:41

            Infatti manca poco al campionato cadetto dell’eccellenza….

  23. maxnane 10 Febbraio 2016, 15:57

    Abbiamo ottimi ragazzi, il resto è da buttare in pattumiera. Bisogna rifondare tutto. Non è possibile dare una squadra in mano a chi ha come unico pregio quello di essere protetto dal vertice Fir. Cosa ha fatto Troncon come allenatore? Che squadra si piglierebbe Tronky? Credo che sarebbe da seguire un sistema di campionato di Eccellenza col sistema delle franchige, piuttosto quello delle promozioni e retrocessioni. Una franchigia punterebbe sul valorizzare i giovani piuttosto che affidarsi sul giocatore “usato sicuro” per non retrocedere, come succede ora. Con questo sistema anche i campionati under 18 e 20 aumenterebbero di qualità. Una diminuzione dell’importanza dei club? Assolutamente no. I club disputano un campionato, le franchige un altro, stile Npc.

  24. marco guidi 10 Febbraio 2016, 16:51

    Ho letto con un certo stupore i commenti: Mi pare parlasero quasi tutti di cose che non c’entrano nulla con la funesta,vergognosa,ridicola partita dei ragazzi di Troncon. La differenza, al di là di tante analisi fintospecializzate, mi pare semplicemente questa: i giocatori della Francia under 20 hanno giocato a rugby. Quelli dell’Italia (e nemmeno tutti) sono scesi in campo.

  25. cla 10 Febbraio 2016, 19:02

    Mah, e’ difficile dare un giudizio quando giochi a dare sempre la palla agli altri. Con troncon il gioco e’ sempre lo stesso, difendere difendere difendere, e magari aspettare lo sbaglio degli altri

    • calvin-ice 10 Febbraio 2016, 19:07

      Troncon è comunque un selezionatore. I ragazzi li allenano altri.

  26. TESTAOVALE 10 Febbraio 2016, 20:32

    MA se i FRANCESI erano del 96 e noi 97 a parte che non serve a valutare i valori in campo non ha senso , vai a giocare a perdere ma.

  27. carmante 10 Febbraio 2016, 22:16

    Circa le seconde e terze penso che escluso Pettinelli gli altri erano tutte seconde che giocavano fuori ruolo.
    In campo il 5 era Mantegazza e non Krumov che è uscito anticipatamente proprio per la non favorevole giornata. Errore durato tutta la telecronaca, forse conoscere le fisionomie aiuterebbe e sarebbe più’ professionale per un telecronista. Venditti spostato a seconda prestissimo visto la scarsa propensione per giocare 8. In pratica abbiamo giocato con 4 seconde linee e Pettinelli unica terza.

    • kinky 10 Febbraio 2016, 23:17

      Scusa Carmante, adesso mi fai venire i dubbi: il 5 era Krumov o Mantegazza. Perché l’unico dei 5 che ha giocato dignitosamente era appunto il 5 ed io pensavo fosse Krumov. Qualcuno mi toglie il dubbio? Grazie

  28. pallaovale123 10 Febbraio 2016, 23:27

    Kinky il numero 5 era appunto Mantegazza schierato durante le mischie chiuse in terza linea…Krumov indossava la maglia numero 4 poi sostituito da Ortis .

    • kinky 10 Febbraio 2016, 23:59

      Ok grazie, allora oltre alla prima linea l’unico che mi è piaciuto è Mantegazza!

      • USAFirst 11 Febbraio 2016, 09:15

        Non sono convinto. Allora è sbagliata la formazione annunciata, e sono sbagliati i cartellini. E sono sbagliati i baffi di Krumov e pure la fascia…

        • carmante 11 Febbraio 2016, 09:53

          La formazione era sbagliata o la consegna delle maglie. Conosco bene tutti i ragazzi, e poi ero lì a Nevers

          • USAFirst 11 Febbraio 2016, 10:16

            Ok, in questo caso non posso che confermare.

          • kinky 11 Febbraio 2016, 10:42

            allora vi siete decisi? comunque vado senza nomi ma con il numero: dei cinque mischiaroli lì dietro l’unico che mi ha convinto è il n5. Adesso domani attendo smentita da tutti gli altri e spero in una partitona.

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