Sei Nazioni, parola al campo. Francia e Italia si affrontano allo Stade de France

Ho letto commenti ingenerosi per gli azzurrini, ieri sera. Ecco, se è vero che si profila la debacle, oggi pomeriggio, cerchiamo di capire perché: non si presenta una squadra così al Sei Nazioni.
Per i teorici del “metto i giovani e quindi ho sempre ragione” ricordo che ci sono i test match per fare questo e che, considerata la stagione in corso, si era dichiarato in ogni modo e maniera che non era compito di Brunel scoprire talenti in questo Sei Nazioni.
E soprattutto: buttare dei giovani in un’arena NON è scoprire talenti! Scoprire talenti è quando vai a vedere le partite di Eccellenza e di serie A e B, quando vai a guardare le giovanili, quando costruisci una rete di relazioni e collaboratori che sondano il terreno, quando li prepari psicologicamente e tecnicamente a certe situazioni. E Brunel questo non l’ha mai fatto. Mai. L’operazione di Brunel non è coraggiosa, è irresponsabile. E sa anche di presa in giro, visto quello che aveva dichiarato alla stampa solo due giorni prima delle convocazione dei trenta.
Se si guarda il futuro del movimento, per mille ragioni il Sei Nazioni per noi è più importante del RWC. I risultati in questa competizione saranno decisivi per la nostra credibilità e in una situazione del genere devi provare a vincere anche se le possibilità sarebbero comunque poche; e in ogni caso, perdere di 10 o di 40 non è la stessa cosa.
Mallet scoprì la generazione dei Parisse, Bortolami ecc. Ma chiunque abbia un minimo di capacità di osservazione, non può pensare che la situazione sia la stessa; il campionato italiano si è svalutato, la filiera del professionismo in altri paesi è sempre più competitiva, mentre noi abbiamo allevato una generazione intera di rugbisti al considerare un traguardo il fatto di poter giocare in un torneo così e impostando il movimento come se fossim gli ultimi invitati e che il risultato è secondario, con il risultato che a Roma il pubblico viene più per il terzo tempo e che i numeri dell’Olimpico non sono rappresentativi del movimento.
Poi, non mi riferisco solo agli esordienti:
Castro infortunato lo mette comunque nei 23 e Chistolini a casa. Fuser è quasi sempre il peggiore dei suoi e lo mette dentro. Per me queste scelte sono incomprensibili. Incomprensibili perché contraddittorie, raffazzonate, illogiche. Mettere dentro Zanusso o Lovotti è una discussione che lascio al mister, perché questa sì che è una scelta dell’allenatore: decide lui, sono entrambi agli inizi ma hanno saggiato l’alto livello e si sono comportati bene.
Ma le altre mi lasciano di stucco. Non puoi presentare una formazione così. L’onore, in questo sport, è molto importante.