Uno dei club francesi ed europei con più storia e tradizione: ecco come forma i suoi giovani atleti
Inchiesta (parte 3) – Rugbisti con la valigia: Stade Toulousain, l’eccellenza della formazione
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FORMARE SPORTIVI DI ALTO LIVELLO IN FRANCIA E’ CONSIDERATO UN OBBIETTIVO DI INTERESSE GENERALE….(MINISTERO DELLO SPORT…LEGGE BUFFET…)
basta questo per dire tutto.
e aggiungo….ISTRUTTORI AFFIANCATI, PER INSEGNARE SPORT DI COMBATTIMENTO….. propedeutici ad imparare come cadere, come effettuare prese in placaggio etc etc…..
nei ns settori giovanili, per esperienza personale diretta, la maggioranza dei ragazzi NON SA fare una capriola……per chi come me e’ nato nel ’66, da piccoli era un must….non dico altro……at salut
Mi ha fatto ogni volta male al cuore, ma ho toccato piu’ volte con mano il fatto che a sei anni molti bambini non “sanno” correre. Non hanno praticamente MAI corso prima di arrivare sul campo da rugby.
Mi pare che questo sia uno dei punti principali, condivido Hullalla
Questo è un problema su cui mi batto sia come istruttore di nuoto che come educatore di rugby….i bambini hanno difficoltà a formare una riga, una fila o un cerchio; per non parlare di saltare a piedi uniti o rotolare o correre…..se non li educhiamo da picoli alla motricità possiamo aprire tutti i “poles” che vi pare, ma sempre li saremo!
Schemi motori di base!
nulli nei bambini di oggi..
Come farà Tolone l anno prossimo a schierare dei JIFF?!?!
Occhio che la regola dei Jiff non sgnifica che il giocatore debba essere francese, anzi il regolamento Jiff specifica che non si fa riferiento alcuno alla Nazionalita’, in questo senso vanno lette le mosse di alcuni club di aprire Accademie o fare accordi di partnerariato nelle isole del Pacifico.
Calcola che gente come i due Armitage per il fatto che da piccoli son cresciuti in Francia son considerati Jiff.
Si si avevo capito la questione della “formazione francese” ma non avevo pensato alle academie downunder, ora non ho tempo di mettermi numeri alla mano, ma se prendiamo l’ultima formazione di Tolone in CC non so se rientrano nei parametri….
nelle coppe l’obbligo dei jiff non c’é…
questi sono dati parziali, alla 6^ di campionato e tra parentesi la media delle 6 giornate, di presenze jiff nei fogli-partita dei vari club; tolone è messo abbastanza bene (e questa stagione sono 12) e probabilmente riuscirà a rispettare i 15 della prossima, altri sono messi decisamente peggio…
Agen: 13 (13)
Bordeaux: 14 (15)
Brive: 13 (15)
Castres: 14 (16)
Clermont: 11 (14)
Grenoble: 14 (13)
La Rochelle: 15 (17)
Montpellier: 10 (12)
Oyonnax: 10 (14)
Stade-Français: 19 (16)
Pau: 15 (15)
Racing 92: 13 (14)
Toulon: 18 (17)
Toulouse: 16 (16)
sono 12 il minimo, intendevo
mistral i jiff sono stati una regoka falsa messa li’ per far finta nella migliore delle ipotesi…a pensar invece malevmessa li’ in accordo con la FFR per spingere il piaching selvaggio…c’e’ chi li ha gia’ chiamati fijiff non a caso
🙂
fino all’anno scorso era Delrio il ministro addetto allo sport. oggi c’è Renzi.
Delirio..
Da noi per lo sport c’è il CONI e l’alluvione di Fiamme multicolori. Da tempo immemorabile.
Tra l’altro si è tenuto la delega quando Delrio dalla Presidenza del Consiglio è andato ai trasporti credo proprio perché ha in mente di fare un ministero ad hoc. Fino al 2006 lo sport stava nel Ministero per i beni culturali come sottoscala, già il fatto di averlo reso autonomo come delega della Presidenza mi sembra sia stato un passettino in avanti.
già..
invidio i francesi, il loro sistema sarebbe applicabile benissimo anche qui..
mi riferisco all’età dai 6 ai 15 anni, dove i bambini e ragazzini possono provare tutti gli sport e venire selezionati in base alle peculiarità personali..
qua invece vengono parcheggiati o davanti alla TV o comunque davanti a uno schermo..
schemi motori di base molto carenti nelle nuove generazioni, a malapena sanno correre sti bambini..
Non capisco perché tante critiche.
Forse dimenticate che la Legge (del) Buffet regola, soprattutto nell’era Gavazzi, anche il nostro rugby ?
😉
jajajajajajajajajaja…….GRANDEEEE!!!!!
Ma non era la Legge Fernet? 😀
No, Sturginho, quello è il nome popolare con cui si identifica la Legge e trae origine dal fatto che per digerire il Buffet è prassi consolidata ingurgitare il/i Fernet (non me ne abbia A.d.G.).
😉
Ahahahah 🙂
Sembra scomparso l’utimo articolo sulle Dichiarazioni di Zatta riguardo alla partecipazioni della Benetton in Champion
Ciao carlo s,
lo trovi regolarmente indicizzato nella pagina Pro 12 e Benetton
http://www.onrugby.it/2016/01/28/treviso-amerino-zatta-e-quella-voglia-di-dire-ciao-alla-champions/
Quoto @ giorgio66, @Hullalla e @socceria. Credo sia necessario un cambio di mentalità a livello soprattutto genitoriale. Mi spiego: per anni mi sono occupato di parchi e aree verdi pubbliche. Sui manuali di progettazione dei parchi è espressamente spiegato che, in Italia, i giochi per bambini che si installano all’estero non si possono installare, perché, mentre negli altri paesi il gioco è visto come un momento formativo in cui il bambino cresce affrontando situazioni psicomotorie impegnative, da noi questo tipo di giochi è ritenuto pericoloso. E’ questo, imho, che crea il gap.
Cordialità
Eh per forza, se si dovevano creare futuri utenti dei 50 pollici, qualche regola restrittiva a passatempi alternativi la dovevi mettere
@Toto, hai toccato un tasto interessante, che tocca non solo l’avviamento al rugby ma a qualsiasi altra attività ludico-sportiva, cioè il voler eliminare dai giochi il fattore “rischio”… i nostri pargoli pre-adolescenti eccellono nell’uso del pollice opponibile, e nella coordinazione mano-occhio davanti al video, ma appena li metti fuori dalla gabbia… 🙁
non è che il non giocare a quei giochi crea il gap..aiutano vero..ma prima mica esistevano, eppure gli schemi motori di base nelle generazioni fini agli anni 80 erano solidi!
si giocava all’aria aperta, correre rotolare arrampicarsi etc. quanti dei bimbi di oggi giocan così?
il problema grande sono i genitori e le mamme apprensive!
e al solito la carenza di strutture ad hoc, parchi campi etc..
Più volontariato, ecco quello che serve: nel mio piccolo faccio quel che posso per distrarre le mamme apprensive. Ce ne fossero di più ad impegnarsi, vuoi vedere che in due anni vinciamo il 6N e in tre siamo stabilmente fra le prime al mondo? Questa la devo aver già sentita da qualche parte.
Scusami Mal ma a questo punto devi dirci come agisci nella tua veste di Ansiolitico.
Qual’é il tuo principio attivo ?
eh mal, ma così crei più di un apprensione ai poveri papà
Se poi ci aggiungi le interviste a Kirwan, che dice che nel percorso di studio dei nostri ragazzi lo sport non è visto come qualcosa di complementare, ma come una distrazione… 🙁
il mens sana in corpore sano è finito dai tempi dell’impero… quello romano, intendo, non l’altro più recente… 😉
😀