Il rugby Oltreoceano tra high school, visibilità e nuovi tornei: intervista a Nigel Melville

Il CEO della federazione a stelle e strisce ci racconta quanto e come il rugby stia crescendo in quella (fertile) parte di Ovalia

COMMENTI DEI LETTORI
  1. marino 26 Gennaio 2016, 08:35

    Questi hanno le idee chiare

    • mamo 26 Gennaio 2016, 10:03

      .. al punto che temo che nel tempo di qualche anno diventino una squadra veramente forte.
      Dico “temo” perché che il rugby si espanda negli altri paesi non me ne frega niente, proprio niente, io sono ancora qui in attesa che da noi i numeri crescano e crescano veramente perché la quantità di tesserati fir non corrisponde minimamente al numero di atleti (bimbi, ragazzi, giovanotti e adulti) che lo praticano con un minimo di costanza.

  2. Stefo 26 Gennaio 2016, 08:49

    Il lavoro principale quello grassroots nell’intercettare i bambini sembra ben fatto anche se sara’ interessante vedere nei prossimi anni la progressione di questi bambini, la percentuale di ragazzi che restano nel rugby e quanti invece lo lasciano ed a che eta’ in caso lo lasciano.
    Per capirci se il milione di bambini di oggi diventa 30mila alle high school tra qualche anno c’e’ una perdita esagerata di giocatori e bisognera’ capire ed intervenire.
    Sul campionato pro si vedra’ se riuscira’ ad essere una base di partenza trovando seguito ed investimenti per crescere o meno, la competizione e’ dura.

    • sentenza 26 Gennaio 2016, 22:09

      Capire ok, ma intervenire invece come?

      • Stefo 26 Gennaio 2016, 23:32

        Se non sai il perche’ di un problema non puoi dire come intervenire.
        Se avranno questo problema dovranno capirne la causa per poter provare ad intervenire.

        • sentenza 27 Gennaio 2016, 04:02

          Si ma può pure darsi che alla fine si capisca che le cose vanno così e non c’è nessun rimedio. Basta provarle tutte e vedere l’esito. C’era Edison che a suo tempo invece di partire dalle teorie provava tutte le combinazioni pratiche, anche quelle apparentemente improbabili, per arrivare ai risultati, se ci riusciva. Ma è anche facile che ci si trovi davanti a una forza maggiore e basta. Capire perchè la terra gira da ovest a est non vuol dire che poi si riesce a farla girare al contrario. Perchè il rugby non è che nasce oggi e non si sa da che parte gira, in 193 anni ormai si sa, o si dovrebbe sapere, molto bene.

          • Stefo 27 Gennaio 2016, 08:05

            Beh questo e’ abbastanza ovvio sentenza, ma se prima di darsi per vinti magari si dovrebbe analizzare e vedere se si puo’ fare qualche cosa.

        • sentenza 27 Gennaio 2016, 13:35

          Qualche tempo fa c’è stato un inglese che ha scritto proprio qui che in nuova zelanda, nientemeno, hanno fatto una statistica da cui risulta che un ragazzino si stanca del rugby dopo 6 anni di pratica. Già quello è un’indicazione su cosa aspettarsi. In italia la crriera media quanto dura?

          • Giovanni 27 Gennaio 2016, 14:01

            Il tempo d’un giro di poltrone.

  3. socceria 26 Gennaio 2016, 10:46

    Questi una decina d’anni e ci passano sopra……ci spianano….

    • fracassosandona 26 Gennaio 2016, 11:16

      naaa…
      potranno diventare una potenza nel seven ma il XV è troppo difficile da capire per loro…
      mi aspetto piuttosto un’esplosione del soccer negli usa, vista la crescente percentuale di popolazione di cultura latinoamericana…

      • cris90z 26 Gennaio 2016, 13:53

        Il soccer è già una realtà ben affermata ormai tutto il nordamerica e fidelizzato al gioco del pallone dal nord al sud dall’est all’ovest… La componente latina nn c’entra piu molto…. Le zone che portano piu persone allo stadio sono il nord-ovest e il Canada, Esempio la squadra di calcio di Seattle gioca nello stadio del football riempiendolo sempre (55’000 spettatori). Il vero dramma per gli americani tradizionalisti (vedi la polemica di alcuni politici repubblicani) è la perdita costante d’appeal del baseball. Non sono d’accordo con te nel dire che il xv per loro e troppo difficile da capire, in fondo loro si sono inventati lo sport con più regole al mondo (football), semmai il discorso potrebbe essere valido per i nuovi spettatori, l’americano vuole spettacolo bello sport, infiniti reset delle mischie nn sarebbero un buon viaditico, infatti credo che per loro la cosa importante in questo momento sia, come già espresso nell’ontervista, attirare in USA i massimi esponenti di ovalia.

        • cris90z 26 Gennaio 2016, 14:03

          se continueranno in un processo di crescita così ben strutturato tra 10 anni ci saranno anche loro nelle posizioni che contano. Volevo aggiungere la lista delle città che ospiteranno le nuove franchigie del PRO rugby: Sacramento, San Francisco, San Diego già confermate. Ad esse si dovrebbero aggiungere Salt lake city, Denver, Philadelphia. Per ora sembra che l’asse principale d’espansione sia l’ovest del paese.

          • cris90z 26 Gennaio 2016, 14:16

            sono d’ accordo anche con la lista dei paesi da tenere d’ occhio per i prossimi anni. La Germania sarebbe un gradito ritorno ai massimi livelli del rugby, negli anni 30 dopo l’ostinato isolamento delle nazioni anglosassoni, la Germania assieme all’Italia e alla Francia fu tra i fondatori della coppa europa (FIRA). Non vedo l’ora di vedere cosa faranno quest’anno nel 6 nazioni B, cmq sia avere il più grande paese europeo (per abitanti) in crescita è un buon segnale. In Europa oltre ai tedeschi ebbene tener d’occhio anche il fiorente movimento polacco. Brasile sarebbe un altro enorme bacino d’espansione per il nostro sport, ad assistere all’ultima partita contro la Germania a Sao Paulo c’erano tantissimi spettatori, il fatto poi che il rugby ritorni quest’anno alle olimpiadi nella sua forma semplificata può solo far bene per fare crescere la sua popolarità nel paese carioca. La criticità del movimento brasiliano semmai consiste della non omogenea distribuzione di squadre di rugby, difatto il rugby è conosciuto da Sao Paulo in giù (ovvero le zone bianche del Brasile).

          • mamo 26 Gennaio 2016, 16:49

            Innanzitutto grazie per queste notizie.
            Però, senti un po’ @Cris, se per caso tu ora fossi da quelle parti cerca di convincere, nei limiti del possibile, quelle orde di yankee che il rugby è uno sport noiosissimo e lento come la passione di Cristo; menti spudoratamente e dì loro che qui non ci sono interruzioni per fare i breaks pubblicitari e senza quelle è impossibile che ingolosisca i media.
            Insomma, vedi di fare il tuo che noi, qui, pensiamo ai tedeschi.
            🙂

          • sentenza 26 Gennaio 2016, 22:19

            Invece è proprio il contrario: con le interruzioni per i reset della mischia possono anche arrivare a 5 minuti filati di pubblicità e diventa più appetibile del football. E non parliamo di calci di punizione ed extra point, pardon, trasformazioni. Che passano anche 2 minuti prima che il piede trovi l’ispirazione giusta.

          • mamo 27 Gennaio 2016, 07:08

            Se hai ragione, @Sentenza ! Per questo @cris dovrá mentire spudoratamente ! 😉

        • boh 27 Gennaio 2016, 07:30

          “Il vero dramma per gli americani tradizionalisti (vedi la polemica di alcuni politici repubblicani) è la perdita costante d’appeal del baseball”.
          E ti credo, io lo paragono al nostro gioco dei 4 cantoni, lo fai fino ad una determinata età per la sua semplicità…Poi sinceramente scopri altri giochi o sport un po più interessanti.

          • sentenza 27 Gennaio 2016, 14:13

            Per capire il baseball è indispensabile sapere le regole, non è intuitivo a vista. E di base bisogna saper contare fino a 4 (4 balls), come nel football (4 downs). Cosa non scontata in parecchi casi…
            A quel punto ci si accorge che è tutto un duello fra lanciatore e battitore giocato in un “campo” di 1 metro x mezzo metro, l’area di strike. E il resto dei giocatori, come il resto del campo, possono perfino diventare superflui se il lanciatore domina il battitore. Comunque in america latina e anche in asia, giappone per primo, è sicuramente più diffuso e seguito del rugby. Chissà perchè…

  4. cris90z 26 Gennaio 2016, 14:26

    sono molto curioso di vedere le partite del Americas Rugby, al netto dello strapotere argentino, anche nella forma dei jaguares, sono incuriosito nel capire le reali differenze tra l’Uruguay e Cile/Brasile.Ultima cosa loro iniziano un campionato ad aprile di cui ovviamente essendo nel 2016 hanno già previsto la sua copertura tramite streaming, da pochi giorni la FIR a rilasciato una nuova app per android e ios in vista del 6 nazioni. Sarà mai possibile usare questa piattaforma per mandare in diretta streaming le partite dell’eccelenza, costerebbe 2 lire, se poi ci sono problemi di diritti con la rai stracciateli tanto per quello che ci vanno vedere non vale la pena…..

  5. grasso 26 Gennaio 2016, 16:50

    MelvilleIl CEO della federazione……
    È trevisano 🙂

  6. vichingo 26 Gennaio 2016, 17:31

    per il tour estivo dell’Italia direi che una vittoria su tre partite é grasso che cola

  7. malpensante 26 Gennaio 2016, 17:50

    Tra le nazioni “nuove” nel XV io mi aspetto la Corea del Sud, ma sono anche convinto che dopo Rio nel mondo ovale vedremo un altro film e non so se da quindicista osservante mi piacerà.

    • mamo 26 Gennaio 2016, 18:18

      Ciao Mal,
      @cris90z ha l’incarico di dissuadere (se ritiene anche sabotare) gli statunitensi, noi – da qui è facile – penseremo alla Germania e fin qui ci siamo.
      Adesso dimmi chi c..zzo mandiamo in Corea !
      Ragazzi, a parte gli scherzi, qui si rischia di finire nelle retro, retro-retro vie.
      Chiunque direbbe che senza sprecar troppe energie in giro per il mondo (a dissuadere e sabotare gli emergenti) basterebbe che da noi fosse messa in atto una politica seria: costerebbe meno e darebbe più soddisfazione.
      Ma a questo qualcuno va ricordato che noi siam fatti così, a modo nostro.
      Mi unisco al pianto di @ermy.

  8. gattonero 26 Gennaio 2016, 17:53

    questi fanno paura…

  9. Emy 26 Gennaio 2016, 17:56

    “Secondo alcune ricerche il rugby è lo sport di squadra che negli Stati Uniti sta crescendo maggiormente e ad ogni livello. C’è insistenza sul Seven e sul Femminile, ospitate gli All Blacks e ora pure la Premierhsip…Qual è la chiave della crescita del movimento?
    Ci siamo concentrati soprattutto sui più piccoli, sull’età in cui i bambini scoprono lo sport. Ora possiamo contare più di un milione di praticanti dai 6 ai 12 anni che giocano il cosiddetto Rookie Rugby, una versione senza contatto. La disponibilità di imparare questa forma adatta ai più piccoli sta creando una sempre maggiore domanda di rugby nelle high schools e nei college e sarà la base per costruire il rugby statunitense del futuro. Invece a livello élite vogliamo che i giocatori e i tifosi possano avere la possibilità di vedere il miglior rugby possibile, dovunque si giochi, per farli sentire parte della famiglia del rugby globale.”

    L’intervista poteva anche finire con questa risposta. Pochi anni e ci mangiano in testa, e anche belli comodi.

    • Andrea B. 26 Gennaio 2016, 22:45

      Ma i soloni nostrani dicono che il minirugby non è poi così importante…tutto inizia a 14 anni, prima sono solo bambinate, a quanto pare…
      Oltreoceano strutture, materiale umano e sana cultura dello sport ne hanno, se riescono anche solo a tirare via qualcosa dagli sport “tradizionali”, riescono ad accedere a risorse che noi ci sogniamo…da noi, che l’America non saremo mai, comunque mi accontenterei di molto meno, tipo idee chiare tradotte in un progetto coerente e di lunga gittata per svilupparlo appieno.

      • boh 27 Gennaio 2016, 13:30

        Beh, se i nostri soloni stessero attenti, noterebbero, che i nostri pargoli, appena iniziano a camminare, trovano il papà il fratello lo zio il cugino, che non gli da in mano la palla, ma gliela buttano fra i piedi.

        • mamo 27 Gennaio 2016, 14:54

          Il brutto è che sempre meno c’è qualcuno che butta una palla nelle mani o ai piedi dei pargoli.

  10. Emy 26 Gennaio 2016, 17:59

    “Sin dal suo insediamento nel 2006 negli Stati Uniti Melville ha promosso una politica di espansione che fa dell’allargamento della base dei praticanti e della visibilità mediatica il suo punto di forza. ”
    Vado a piangere tutte le mie lacrime.

Lascia un commento

item-thumbnail

Australia, Michael Hooper rincorre le Olimpiadi con il Sevens

Il terza linea esordirà nell'imminente torneo di Hong Kong

item-thumbnail

Louis Rees-Zammitt è a un passo dalla firma con Kansas City in NFL

L'ex stella del Galles sta per unirsi ai campioni dell'ultimo Super Bowl

28 Marzo 2024 Rugby Mondiale
item-thumbnail

L’arbitro Mathieu Raynal ha annunciato il suo ritiro

Il noto direttore di gara francese appenderà il fischietto al chiodo al termine dell'attuale stagione

26 Marzo 2024 Rugby Mondiale
item-thumbnail

Dallo “Use it” alla Legge Dupont: in arrivo parecchie novità da World Rugby

Ecco come la governance mondiale intende rafforzare e modificare il regolamento, con l'obiettivo di velocizzare il gioco e la sua continuità

19 Marzo 2024 Rugby Mondiale
item-thumbnail

SVNS: Dupont trascina la Francia al primo oro dopo 19 anni, podio maschile tutto europeo

I Bleus portano a casa la medaglia d'oro SVNS nel secondo weekend che ha visto Antoine Dupont scendere in campo nel circuito mondiale a sette

item-thumbnail

World Rugby ha discusso come rendere più attrattivo il gioco nel forum “Shape of the Game”

La governance mondiale prova a reimmaginare le regole e lo spettacolo per aumentare la quota di attenzione del rugby

1 Marzo 2024 Rugby Mondiale