“Lavorare assieme e cambiare questo sistema”. Così in un’intervista il Presidente del CRV
La ricetta di Innocenti: una franchigia in Pro12 e Nazionale chiusa a chi emigra
Lascia un commento
Devi essere autenticato per lasciare un commento: Accedi o Registrati
Rovigo-Petrarca: le voci del post partita del Derby d’Italia
Il punto di vista dei coach Alessandro Lodi e di Andrea Marcato
Serie A: i risultati e la classifica dopo la 18esima giornata
Tutto quello che è successo nel weekend italiano
Serie B: i risultati e la classifica dopo la 18esima giornata
Continua la corsa alla promozione in Serie A
Serie A Elite, 16a giornata: grande derby a Rovigo e rimonta clamorosa dei Lyons. Risultati e classifica
Domenica spettacolare sui campi di Rovigo e Piacenza, a poche giornate dai playoff
Serie A Elite: i risultati degli anticipi della 16esima giornata
Ecco come sono andati i primi due match del terzultimo turno del massimo campionato italiano
Serie A Elite, 16esima giornata: le formazioni dei match di domenica 24 marzo
I Lyons Piacenza ospitano il Valorugby mentre il Petrarca si gioca il derby d'Italia al Battaglini con Rovigo
L’Eccellenza e’ in grave crisi, ma mi sembra che la serie A sia un campionato (amatoriale) che sta attirando interesse e simpatia piu’ dell’Eccellenza.
Per il resto, intanto cominciamo a puntare forte sui settori giovanili e sugli aspetti formativi del rugby (non solo formazione / educazione dei ragazzi, ma anche degli allenatori e soprattuutto dei dirigenti, che in questo momento sono probabilmente il nostro piu’ grande problema), poi le soluzioni per il vertice verranno piu’ facilmente.
…a lavorare tutti assieme come i sette nani…
Beh, se adesso le Zebre sono -diventano private, non ci sono più franchigie.
Ritengo i Dogi irrealizzabili, mentre e’ auspicabile che a Treviso, al buon Luciano Panetton, sia venuta-tornata la voglia di fare le cosce con si deve.
Chissà che Giubba Rossa sia prodromo di aria nuova e…birra nuova, al Monigo.
Egregio Presidente,
i sogni Belli non si avverano mai. Il contratto a cui il Sig. Luciano non si può né sottrarre né cedere a terzi durerà ancora due lunghissimi anni. Non credo poi che lo rinnoverà più. Nel frattempo cosa facciamo? Lasciamo rotolare le cose così come vengono, a casaccio? E dove andiamo a prendere lo spriz in questi due anni, a Sacile dove non ci conosce nessuno?
Prendiamo quindi il sergente delle giubbe rosse, almeno giocheremo due anni con uno che all’ala schiererà un’ala e a n.10 un’apertura.
Se si decidesse di ridurre da due franchigie a una in celtic io non credo che Gavazzi permetterebbe che quest’unica franchigia fosse in Veneto cioe’ i Dogi (che sarebbe legittimo!).
Innocenti non dichiarando appertamente quale delle due dovrebbe sparire sembra dare per scontato che non sia quella veneta!(anche se in questo momento lo meriteremmo!)
Soliti discorsi: lavorare assieme, denari spesi meglio, più attenzione alla parte bassa della piramide, e cosi via
Strano non abbia parlato delle accademie ma probabilmente lo ha fatto (non ho letto l intervista completa).
E comunque non ha perso l occasione di criticare la franchigia non veneta come se gli stranieri di TV fossero tutti eccezionali
Lavoriamo assieme ma sopratutto volemosi bene
Buon anno !!
Bah. Mai visto un asino che diventa cavallo.
Neanche se gli fai una cura ormonale assidua 🙂
😀
Una franchigia sola e italiani emigrati non nazionabili significherebbe avere la nazionale più qualche buon straniero che gioca la pro 12….. bah io percorrerei altre strade ma non ho conoscenza sui costi di gestione
Treviso perde ed Innocenzi ‘raglia’ … ridicolo. Dovrebbe aver il buon gusto di tacere visto anche i risultati degli ultimi campionati nazionali dei settori giovanili . Se lui è l’alternativa a Gavazzi (che non ho mai ‘amato’) stiamo freschi.
Il dramma è quello, se l’ alternativa è peggio presente è meglio tenersi..il male minore!!
Giuro, io non pensavo che Innocenti fosse a questo livello. Non vivo in quelle zone, non lo seguo quotidianamente. Davvero non mi aspettavo questa accozzaglia di sciocchezze.
@fabio è sufficiente che ti faccia mente locale , quando intervenne nella trattativa per far aggiudicare la franchigia , bluffando, ai Dogi sputtanando il movimento Veneto , per poi far si che fosse data alla Benetton alle condizioni , che gli furono suggerite da chi di dovere.Mi riferisco a un paio d’anni fa.Ha coinvolto le società Veneto nella trattativa per poi dire… stavo scherzando.
Sì, ma da quello che avevo capito lì si trattava di qualche sponsorizzazione che era venuta meno al momento del dunque (almeno questa era la versione propinata dai rumors). Qui si tratta proprio di teatro dell’assurdo
valsu under 16
mogliano u.18
sono austriache?
@filosofo
1) maleducato: evidentemente chiunque esprime una sua opinione, se non e’ d’accordo con te lo ritieni un somaro – cambia nickname
2) cosa centrano i risultati sul campo di Treviso con Innocenti?
Gentile sig.re, ho usato il virgolettato appositamente per edulcorare o, comunque, rendere evidente il significato metaforico della parola utilizzata, per cui ritengo l’epiteto di maleducato da lei affibbiatomi del tutto ingiustificato. Inoltre, avendo lo stesso Innocenti inserito, nella polemica sul Rugby italico, la questione delle franchigie in Pro12 ed avendo egli apertamente polemizzato con le Zebre (da quanto si evince dall’articolo), ho creduto di poter ipotizzare che la tempistica fra la sua intervista e gli scadenti risultati trevigiani non fosse affatto casuale (in particolare considerando il recente cambio di allenatore). Si tratta ovviamente di una mia supposizione.
Gentile Signore, la ringrazio per aver “ragliato” le sue chiarificazioni.
Distinti saluti.
Cicero pro domo sua.
Non ho letto tutta l’intervista ma sulla abse diq aunto riportato alcune ricette mi sembrano ormai fuori dal contesto storico in cui l’Italia e’.
Mi spiego, la Nazionale chiusa, forse poteva venir fatto ad inizio 2000 con l’entrata nel 6N quando nonostante un gap finanziario comunque importante non era quello attuale, e si poteva sperare cosi’ di far crescere l’interesse nel campioanto Nazionale tenendo i migliori nel campioanto e cosi’ magari con un po’ di fortuna iniziare un circolo virtuoso di crescita, oggi?Ok farebbe la franchigia ma per tenere/riportare i migliori servirebbero tutti i soldi spesi nelle due realta’ da parte della Fir e forse manco basterebbero per tenere tutti i migliori come Parisse, Castro degli anni migliori, Ghira, Favaro giusto per citarne alcuni.
Comuqnue meglio idee alternative su cui magari lavorare per arrivare ad un’indee finale buona che il nulla dal putno di vista di proposte degli ultimi anni.
Alla fin fine ha preso come modello verso il quale si vorrebbe andare l’Argentina, mica il Venezuela… certo che ci sono grandi differenze di vedute da quelle di Gavazzi: evidentemente il pensiero unico non e’ ancora stato promulgato.
Hullala visto il piattume degli ultimi anni preferisco un Innocenti che esprime un’idea che il nula.
Non boccio su tutta la linea e non sfanculo Innocenti come fanno altri, ma purtroppo penso che alcune cose proposte nei termini da lui fatti potessero essere attuabili una quindicina d’anni fa piuttosto che oggi.
Mi son letto ora tutta l’intervista (prima non avevo tempo) e resto dell’idea che sia positivo avere un’idea diversa sul tavolo ma che come proposta non sia al passo coi tempi, ma penso sia un buono sputno per discutere e magari adatatrla ai tempi.
Non penso che allo stato attuale si possa precludere la Nazionale a chi e’ all’estero, fare una franchigia e pensare di cosi’ anche risparmiare.
Ghiraldini, Cittadini, Rizzo, Furno, Favaro, Parisse, Allan, Campagnaro, Venditti…da riportare, piu’ gli altri.
Ora per tenerli/riportarli con un progetto tecnico ambizioso valido (non son solo i soldi del contratto a pesare ma cosa offri come progetto anche) non ti batsano probabilmente gli 8 milioni che dai oggi alle due franchigie…su questo credo sia difficile argomentare che non sia cosi’. Alternativa/smussamento degli angoli dell’idea? Magari trovare un set di vincoli come l’Australia, non lo stesso ma uno da rielaborare per la realta’ italiana.
Forse 15-20 anni fa, senza franchigia ragionando in termini di lega e massimo campioanto si poteva sperare col vincolo “assoluto” di poter far partire un processo virtuoso di crescita, ma oggi come oggi il gap e’ diventato troppo distante.
Rilancio campionato italiano con franchigia…continuo a restare dell’idea che le due cose siano in concorrenza, il modello celtico ti dice questo, nessun campionato domestic celtico e’ sopravvissuto come livello e valore al passagigo alle franchigie, e quello argentino e’ amatoriale/semipro non un campioanto pro come invece Innocenti fa sottindere parlando di aiuti alle societa’ di Eccellenza coi soldi che pensa si risparmino. Se vuole fare le due cose, le strade sono, o campioanto domestic sfasato rispetto a quello della franchigia ma si finisce per giocare sempre e ci son le finestre internazionali, oppure se vuole la franchigia il masismo campionato Nazioanle deve diventare amatoriale massimo semipro. Se invece punta al rilancio del campionato italiano forse deve mettere in discussione anche la franchigia unica.
Ci sono spunti e ripeto rpeferisco uno che si espone e da idee piuttosto che il nulla degli anni passati ma c’e’ da rielaborare.
Personalmente, partirei a risolvere i problemi dal basso, che il vertice della piramide, se le fondamenta sono buone, si sistema in poco tempo, mentre a sistemare le fondamenta per bene ci vogliono molti anni.
Eh questo lo scriviamo un po’ tutti da un po’…ma li’ le idee proprio non si vedono.
🙁
Sono abbastanza d’accordo con te Stefo, non ha detto solo castronerie, ma non mi pare abbia suggerito cose che vanno bene per la situazione italiana attuale.
Ha detto cose molto più concrete e sensate il Presidente delle FFOO.
Comunque penso che i campionati italiani (tutti) si possano potenziare e alzare di livello con pochi soldi. (Per il gioco è anche una questione di attitudine e disciplina).
Per quanto riguarda la base, lì sì che ci vogliono, soldi, tempo, pazienza, progetti e visione… ma da parte di tutti: migliorare dirigenti e tecnici di tutti i livelli e tutte le età.
Si togliessero le franchigie i soldi dovrebbero andare in strutture capaci di formare tecnici e dirigenti a lungo termine: scuole di rugby. E poi investire in infrastrutture come campi, spogliatoi e palestre.
Bene quindi il discorso è questo facciamo un a nazionale coi soli celti, che si sciroppano la preparazione per un campionato pro ipercompetitivo con 40-45 elementi e se lo fanno, nel mentre giocheranno un torneo semplice come il 6 Nazioni e per chiudere faranno i tm a giugno
Ha Aggiungiamoci il carico psicologico se iniziano a perdere ( può succedere) anche la nazionale entrerebbe in un mood negativo
Concordo che se si vuole giocare in nazionale si dovrebbe giocare in Italia, con qualche rara eccezione, ma la doppia franchigia deve rimanere e anzi dovrebbe essere potenziata con la possibilità di far giocare in eccellenza chi non gioca
Kat, quoto al 100%!!!
Io al 50%.
Aggiungo che al prossimo 6N rinunciamo a: Parisse, Ghiraldini, Cittadini, Allan, Castro quando già dobbiamo rinunciare agli infortunati e poi vediamo dove andiamo a finire. Abbiamo bisogno di tutti gli effettivi per provare a vincere una-due partite ed arriva il “genio” di turno che ci propone di lasciar fuori i migliori. Davvero una bella idea Innocenzi santo subito.
Kat ti quoto.
Sara’ follia? Vallo a dire agli Argentini che fanno un torneo ancora piu’ competitivo della pro12 con la loro franchigia unica e hanno (avevano) ancora piu’ giocatori all’estero…
Non è paragonabile.
1. loro nella loro unica franchigia hanno i migliori, noi non avremmo i soldi per riportare in case Parisse, Castro, Ghira e Favaro, non tutti almeno.
2. Non sappiamo ancora che risultati avrà la nazionale argentina ora.
3. Il calendario del SR è tipo la metà di partite rispetto alle competizioni europee. Significa meno infortunati quando gioca la nazionale e nazionali più riposati.
4. Quanto pubblico potrebbe avere un club italiano al momento? anche con i migliori e con qualche risultato in più. Massimo massimo 5-6 mila spettatori a partita. Pochi.
5. Cosa fai con l’Eccellenza? Il pubblico dell’eccellenza non aumenterebbe, almeno non senza altre modifiche. Mantenere più giocatori in Italia non alzerebbe più di tanto il livello dell’Eccellenza. Il livello non lo fanno solo 30 giocatori bravucci in più distribuiti su 10 squadre.
Per me rinunciare agli emigrati (e praticamente ricattare con “o resti o niente nazionale” i giocatori più bravi) non aiuta. Il rugby in Italia non è abbastanza evoluto come strutture, qualità tecniche e pubblico.
1. Non e’ vero che nella loro franchigia hanno tutti i migliori: ne mancano diversi, soprattutto i veterani (che poi sono il corrispettivo di Parisse, Castro, Ghira…
2. No, ma sappiamo che risultati stiamo avendo noi.
3. Nel SR ci sono piu’ squadre che nel Pro12 (quest’anno ancora di piu’ dell’anno scorso) e le trasferte (intercontinentali) sono incomparabilmente piu’ lunghe. Hai visto le intensita’ dei contatti? Secondo te ci vanno per avere meno rischi di infortunio? Casomai forse ma forse ci saranno meno tatticismi…
4. Hai visto quanto pubblico fanno le nostre attuali franchigie? 5-6 mila spettatori per una partita e’ il record stagionale.
5. Cosa fai con l’Eccellenza? Quello che fanno con i campionati nazionali in Argentina.
Effettivamente e’ meglio tenere tutto cosi’ e nemmeno cominciare a ragionare su possibili alternative…
100% sul punto 5 di @Hulla…
@ San: credo che tu qua dentro sia quello che sa meglio di tutti la realtà del rugby argentino…cosa manca all’Eccellenza per farla diventare come un campionato nazionale argentino ? Tutto! Tanto vale dire che vorremmo fare dell’Eccellenza un SR…
Però…un “progetto asado” per il rugby di base ci vorrebbe…la salamella è buona, però alla fine stanca 😀
Ciao @Andrea, ovvio che tra noi e il sistema argentino c’è un abisso, ma riguardo al punto 5 di @Hulla (e credo che anche lui si riferisse a questo) intendevo una ristrutturazione del nostro massimo campionato in termini di formula e allargamento del numero di squadre (leggi la mia proposta più sopra), il che renderebbe senza dubbio la competizione più dinamica, divertente e combattutta, proprio come lo è adesso la Serie A e proprio come accade nei vari tornei argentini…
Sul “progetto asado” per il rugby di base sono d’accordissimo…
Posso anche essere d’accordo su una franchigia sola, che Muliaina sia controproducente mi pare una stronzata.
Negare la nazionale a chi emigra è una stupidaggine bella e buona. Se lo può permettere solo la NZ.
Alimentare invece le giovanili dei club sono d’accordo. Si può fare molto per migliorare il rugby italiano, e molto si potrebbe fare a bassi costi.
Però sulla nazionale chiusa proprio non sono d’accordo e non lo sarò mai.
Io sono contro i rientri! Non hanno mai portato nulla in più….
Per far crescere interesse sull’Eccellenza penserei a un massimo di stranieri in Rosa, per evitare quarte o quinte scelte che non portano nulla! Altra cosa che si può fare, al posto dei denari della coppa solo alle prime 4, sarebbe quella di pagare un tot a giocatore che sale dalle giovanili! Poi cercherei di far velocizzare il gioco per renderlo più bello e avvincente! Senza dimenticare l’intensità delle partite!
Per velocizzare il gioco si deve prima insegnare ai ragazzini a correre e giocare palla in mano…il gioco in eccellenza e’ continuamente fermo e spezzettato anche perche’ non si riesce a fare piu’ di 2 passaggi puliti…
Beh, se il veneto punta su Innocenzi Gavazzi fa festa.
Visto che nessuno si fa avanti………..
Chiusa a chi emigra……
vorrei vedere SIG. INNOCENTI in che posizione del ranking l ‘Italia sarebbe stato senza:
PARISSE in Francia
BERGAMASCO M in Francia
BERGAMASCO M in Francia
BORTOLAMI in Inghilterra
MASI in Inghilterra
CASTRO in Inghilterra
GHIRALDINI in Inghilterra
ecc ecc ecc
Fai un discorso che parte dalla coda… in che posizione del ranking sarebbe stata l’Argentina se non avesse avuto tutti quegli emigranti per anni e anni?
Adesso pero’ l’Argentina ha deciso di non avere piu’ emigranti e, in un tempo adeguato, sta implementando quella decisione, non dal venerdi’ sera al sabato mattina.
Non sono d’accordo. Gente come Contepomi che ha giocato per anni all’estero non ha fatto altro che portare conoscenze ed esperienza al rugby argentino, che ora si può permettere una scelta autonomistica. Senza scordare che il contributo di Graham Henry come consulente della federeazione argentina è stato fondamentale. La contaminazione da parte di chi ne sa più di te è fondamentale per crescere.
Appunto! Sono nella situazione in cui eravamo noi nel ’99/’00 e giustamente, come diceva qualcuno sopra, adesso fanno rientrare tutti i migliori, ma non è che i ragazzi se li tengono per forza in patria! Con la differenza che i loro campionati sono molto più competitivi, remano tutti dalla stessa parte e non si vergognano di imparare da stranieri più preparati!
Secondo me il succo del successo, anche per noi, sta lì.
Ma finchè ognuno pensa al proprio orto e alla propria poltrona, perchè a me pare che Innocenti la pensi cosi, non andremo da nessuna parte!
esatto socc
Dal momento che la federazione Argentina ha un budget inferiore alla FIR, come mai secondo te Graham Henry e’ andato in Argentina e non in Italia?
Questa e’ per quelli che prima di tutto bisogna avere i soldi…
se l’alternativa ad un asino è un somaro… Ma uno che dica cose sensate mai?
Madonna come siamo conciati…
Poche idee, sempre più o meno quelle e le cose importanti sono i cadreghini e la sede nuova.
Quoto. Con dispiacere, ma quoto.
si preoccupa degli stranieri delle zebre… e quelli di Treviso ?
Meglio G di Lui…. mi verrebbe da dire se non fosse che ho una enorme simpatia per G 🙂 :).
Gettata la maschera! Un livornese presidente del Comitato Veneto, il declino del rugby veneto inizia da questo. Con 1 sola franchigia, cioe’ le Zebre, Benetton se ne va e tutto affonda, tutto voluto da tempo.
I soldi ci sono solo per ‘l’alto livello’ cioe’ nazionale e franchigie i club visto che devono vivere di vita propria dovrebbero creare una lega loro con 2 campionati l’anno, gestendosi gli introiti e allora rivedremo 4000 persone x Petrarca – Rovigo o treviso o altro. Boikot Fir!! Stanno lentamente distruggendo storia e knou hou della + forte regione rugbystica italiana.
La nazionale senza i giocatori all’estero? Ma come li trattieni??
@Burger, deh, ma i voti per diventare presidente del Comitato Veneto, Innocenti mica li ha presi in Toscana, li ha presi in…Veneto!!!
Per chiuderla con i versi, in..toscano del ‘300, del Sommo Poeta
“Chi è causa del suo mal pianga se stesso”!!
si sono fatti gabbare….
Munari quando era a Treviso si era proposto con Innocanti, adesso e’ sparito, chissa’ come mai!
A questo punto Gavazzi non Ha problemi a farsi rieleggere
Vero il settore giovanile veneto ha solo l’ U16 e 18 campioni ditalia 2014-2015
Dunque, facciamo i conti, per far rientrare i migliori in patria diamo: 700000 € a Parisse, 500000 € a Castro, 250000 al Citta, 250000 a Masi, 150000 ad Allan, Benvenuti, Venditti ecc… e siamo sui due milioni e mezzo più gli altri 35 giocatori con stipendi dai 150000 ai 200000 €, facciamo altri 5-6 milioni?
A questi circa 8 milioni, che è quanto dà la Fir alle 2 franchigie, aggiungiamo la logistica, lo staff tecnico e varie che non so quantificare e con il resto del budget Federale, cioè niente, finanziamo il rugby di base.
BELLA IDEA, QUASI QUASI MI CANDIDO PRESIDENTE…….
a parte i conti che fanno un po’ ridere magari ti trovi una franchigia vincente che porta spettatori allo stadio con gli stessi soldi che spendi per averne due fallimentari
Magari gli italiani all’estero giocherebbero volentieri in italia se ci fosse un progetto serio da cui partire
ma forse è meglio tenere 2 franchigie fallimentari con i permit pagati dalle squadre di eccellenza
BELLA IDEA QUAsi QUASI RIVOTO GAVAZZI
Ecco spiegato il motivo per cui il Veneto non riuscirà mai ad esprimere un soggetto che possa aspirare alla presidenza Fir. In quanto detto , non riesco a trovare nessuna logica. Noi in Italia abbiamo il problema di portare più giocatori possibili verso l’alto livello, da far crescere in strutture adeguate e questo vuol creare un circolo chiuso, con una sola struttura , già a questo sei nazioni avremmo i nostri problemi in certi ruoli, perchè non ci sono ricambi sufficienti.Parla di stranieri ‘cannati’ le Zebre ne annoverano uno (muliaina)per il Benetton in due anni non riesco neanche a tenere il conto.Cosa vuol dire investire sul campionato, non mi risulta che alle società di eccellenza venga impedito di fare ciò, se poi il prodotto non è interessante questo è un’altro discorso…Tutti i paesi (Blacks,Book,Irlanda,Galles,Scozia)cercano di innalzare l’alto livello e questo di fatto lo vuole rendere un circolo chiuso, per pochi eletti.
Dimenticavo il paragone che fa con l’Argentina, qui poi stiamo parlando di realtà diverse dove i club vivono di luce propria, dove c’è una tradizione che l’Italia si sogna, e comunque sull’idea di un unico club professionistico…aspettiamo un po’ a vedere se porta benefici parliamone fra 4/5 anni.
Investire sui settori giovanili sarebbe ottimo, peccato che a fronte di investimenti pesanti alle societa’ non sia riconosciuto nulla.. si potrebbe incentivare l’utilizzo di giocatori dal proprio settore giovanile, ridurre i giocatori stranieri ed incentivare economicamente (ma anche con sconti su iscrizioni o tasse) la crescita di giovani piuttosto che la naturalizzazione… da quel che leggo copiare la Serie A che sta producendo un prodotto migliore per gli spettatori.. magari togliere l’eccellenza e proporre una serie A a due gironi (nord e sud) con le ex eccellenti presenti, ridurre gli spostamenti (incidono non poco in una societa’) le penalizzazioni per il settore giovanile sono inutili se poi con 500 euro a punto ti liberi di tutto…..
Bah.. A me queste parole non dicono nulla,solite cose alla fine e come spostare l’acqua da una vasca al all’altra e non la si cambia.
Non vuole italiani al estero?Strano visto che ogni giocatore nostrano che si approccia in un club inglese o francese rimane stupito dalla professionalità in tutti i dettagli….che noi mai abbiamo.
Una sola franchigia in Celtic? E poi facciamo fatica quando ci sono degli infortuni ad avere un ricambio al altezza perchè non è pronto.
Tutta fuffa al vento…
In Italia non ci possiamo permettere di escludere dalla Nazionale chi milita all’ estero , vorrebbbe dire privarsi dei giocatori migliori …. E visto il ritmo con cui li produciamo , non mi sembra il caso . L’ idea di ridurre le franchigie ad una sola ci può anche stare . Una sola franchigia a guida federale o privata ? Con base dove ? Cosa ne pensa il board del pro12 ? Un pro 11 con una franchigia che riposa a turno ? . Abbastanza scontato che bisogna investire molto di più in formazione e riformare l’ eccellenza .
Dopo aver letto le “idee” di Innocenti sono ancora più convinto che noi Gavazzi ce lo meritiamo: mi deprime.
pienamente d’accordo, purtroppo aggiungo…
Vebbe’, tante cose già dette più una sonora cavolata. L’Italia si potrà permettere la politica della nazionale solo per chi gioca in patria solo quando esprimerà squadre veramente competitive e una formazione come si deve. Senza essere andati all’estero i vari Parisse, Castro, Bergamasco, Bortolami, Masi, ecc…non sarebbero sicuramente diventati giocatori di livello internazionale.
Le due franchigie hanno in forza circa 70 giocatori più un 10/15 permit, a questi aggiungiamo la decina che gioca all’estero e siamo a circa 90 giocatori che giocano ad alto livello, tolti gli stranieri. questo vuol dire che con una sola Franchigia 50 giocatori emigrerebbero all’estero.
Irlanda e Galles hanno ciascuna, al netto degli stranieri, 120 giocatori che giocano in Patria e si stanno svenando per far rientrare quelli che giocano all’estero mentre Inghilterra e Francia hanno addirittura due super campionati,
150/200 giocatori a testa? Ciascuno tragga le sue conclusioni sulla proposta di Innocenti.
A proposito, Innocenti è a capo della regione guida del rugby Italiano, io faccio l’Agricoltore e 35 anni fa ho giocato in serie C.
Certo Gianamgelo si vede che non fai il medico, non hai giocato nel Petrarca e pure in nazionale perché (almeno credo) tu non hai mai visto gli asini che diventano cavalli insomma, pur con la nota pazienza degli agricoltori, credo tu abbia assistito alla metamorfosi.
P.s. La C di 35 anni fa era un signor girone.
Manca in “non”: non credo tu abbia assistito alla metamorfosi.
Finalmente scopro di non essere il solo qui a rilevare come un livornese a capo del rugby veneto c’entri come un cavolo a merenda. Ma tant’é.
L’intervista di oggi riprende un articolo giá pubblicato il 29 dicembre scorso e a questo punto aspetto che pubblichino nella loro interezza anche le parole di Munari che, riassunte nel precedente articolo, hanno tutt’altro spessore (ovviamente).
Ora Basettoni dice che bisogna lavorare tutti insieme ma, forse, crede che i lettori di Repubblica non lo conoscano e non sappiano che é stato proprio lui (cadendo come un pollo nella trappola) a mettere in atto quello che Gavazzi aveva solo formalizzato per dispetto: dividere il triveneto. Cosí si é fatto soffiare da sotto il naso un pugno di voti (soprattutto del fvg) tutt’altro che ininfluenti.
Per fortuna non sará lui l’alternativa veneta a Gavazzi (almeno sembra proprio di no) e del resto uno che sostiene, come ha notato @mal, che “gli asini col tempo possono diventare buoni cavalli” non mi sembra proprio eleggibile.
@mamo il problema è che non si mettono d’accordo su chi debba essere….Tutti vogliono la seggiolina.
Lo so Tony e so pure qual’é il livello dei (possibili/ipotetici) concorrenti. Avvilente ma per fortuna esiste sky e per fortuna stanno giocando una bellissima partita Racing vs Glasgow.
Insomma per fortuna esiste il rugby, quello vero.
il buon Gavazzi oggi è felice perchè guadagna punti, se l’alternativa è questa …a sam a post…
Vedo che le truppe cammellate lombarde sono già in piena campagna elettorale …
1 una sola franchigia (vedi argentini)
2 soldi alla base, e non palazzi romani
3 settore giovanile veneto da prendere come esempio x il resto d’italia
4 i piccioli devono essere spesi nella formazione dei ns tecnici.
5 ridurre i costi del carrozzone (F.I.R.)
6 1 (*) u.20 in eccellenza collegata con la franchigia.
7 apertura x ogni regione di un c.d.f.
cdf per tecnici più che per i giocatori
Per gli uni e per gli altri ma quelli per allenatori molto piú intensi e selettivi.
Per me questi 7 punti non sono male, sul punto 1 non sono sicuro, potrebbero essere 0 o 2 o 1… dipende più dai soldi che da altro.
Però l’importante è che non ci sia il punto 8 del negare la nazionale agli emigrati.
C.d.f. per dirigenti prima di tutto! Se questo è il massimo dirigente della regione guida del rugby italiano stiamo freschi!!!
“a patto di cambiare questo sistema, e metterci a lavorare tutti insieme”….
Non è che il primo che inizia è scemo…. inizia pure tu col tuo CRV.
Qui a bla bla bla siamo campioni del mondo, vinciamo la celtic, la champions, i mondiali e le universali…
Tutti hanno la ricetta, tutti sono ct, tutti sanno riconoscere il problema se non solo il rugby non va, addirittura se la Nato non va…
Cosa serve rilasciare una intervista come questa, tanto tra 10 minuti questo articolo sarà dimenticato perchè superato da altre notizie futili.
E poi CRV??? Che cos’è? Quanto costa? Cosa produce? Chi paga?
Condivido con l’eccezione del crv che, oggettivamente, sta facendo un ottimo lavoro nelle under (soprattutto 16 e 18 ma con uno sguardo attento alla 14). Credo che sia una bella soddisfazione per quei ragazzi indossare la maglia dei Dogi e immagino possa educarli al quasi dimenticato Orgoglio di Appartenenza (ma questo penso che Innocenti non lo sappia).
Basta chiedere alla Honda Motors ! 😉
Siamo sempre alla preistoria.. la scorsa settimana il setting del Monigo sembrava quello di uno stadio di National League .. terza divisione inglese.. e sponsor (tim a parte) … quelli di una sagra di paese… Ma nessuno che venga a vedersi .. non dico la premiership… sarebbe troppo .. ma una partita di championship inglese??? Ma poi .. invece di sparare sui calciatori che emigrano… i dirigenti delle societa’ di rugby chi li forma??? NESSUNO!!!
I giocatori sono professionisti…. vorrei vedere se fossero i giocatori a rinunciare alla Nazionale… vedi Nitoglia.
Sono d’accordo con chi ha scritto che avremmo fatto se i vari “emigrati” di pregio si fossero rifiutati di giocare in Nazionale.
Dopo tutto chi c’è al momento fuori?
Favaro
Festuccia
Cedaro
Masi
Parisse
Campagnaro
Castrogiovanni
Aguero
Furno
Cittadini
Pasquali
Brugnara
Rizzo
Allan
Questi mi sono venuti in mente al volo…. sicuramente ne ho dimenticato qualcuno.
Solo per chiarire il mio punto di vista, ecco la rosa dei convocati per Italia Romania al mondiale:
15 Luke MCLEAN (Benetton Treviso, 74 caps)
14 Leonardo SARTO (Zebre Rugby, 22 caps)*
13 Michele CAMPAGNARO (Exeter Chiefs, 17 caps)* NON CI SAREBBE STATO
12 Tommaso BENVENUTI (Bristol Rugby, 33 caps)* NON CI SAREBBE STATO
11 Giovambattista VENDITTI (Newcastle Falcons, 32 caps)* NON CI SAREBBE STATO
10 Tommaso ALLAN (USAP Perpignan, 20 caps) NON CI SAREBBE STATO
9 Edoardo GORI (Benetton Treviso, 46 caps)*
8 Alessandro ZANNI (Benetton Treviso, 93 caps)
7 Simone FAVARO (Glasgow Warriors, 26 caps)* NON CI SAREBBE STATO
6 Francesco MINTO (Benetton Treviso, 22 caps)
5 Joshua FURNO (Newcastle Falcons, 34 caps)* NON CI SAREBBE STATO
4 Quintin GELDENHUYS (Zebre Rugby, 60 caps) – capitano
3 Lorenzo CITTADINI (Wasps, 43 caps) NON CI SAREBBE STATO
2 Andrea MANICI (Zebre Rugby, 15 caps)*
1 Matias AGUERO (svincolato, 40 caps) ????
a disposizione
16 Davide GIAZZON (Benetton Treviso, 23 caps)
17 Alberto DE MARCHI (Benetton Treviso, 28 caps)
18 Dario CHISTOLINI (Zebre Rugby, 22 caps)
19 Valerio BERNABO’ (Zebre Rugby, 26 caps)
20 Samuela VUNISA (Saracens, 10 caps) NON CI SAREBBE STATO
21 Guglielmo PALAZZANI (Zebre Rugby, 14 caps)
22 Carlo CANNA (Zebre Rugby, 6 caps)
23 Enrico BACCHIN (Benetton Treviso, 4 caps)
Anche tu parti dalla fine del discorso: fai la stessa disamina col tabellino dell’Argentina e vedrai che loro erano messi ancora peggio… eppure…
Naturalmente non è una cosa che la fai da oggi al domani… x giocatori come parisse o castro(di livello mondiale) che hanno stipendi importanti ha un senso.. ma gli altri? di quelli che hai scritto tu, tranne furno e allan che gioca in B, gli altri non fanno manco i titolari nel loro club.. anzi alcuni giocano addirittura nella squadra B.. che senso ha x un giocatore tipo favaro andare a giocare a glasgow visto che fa comunque il PRO12 senza il posto assicurato che avrebbe a treviso?
All’estero se hanno un giocatore giovane con possibilità di nazionale non esitano due volte a mettere in panchina lo straniero di turno..
Certo che dire “una sola franchigia”,. quando l’unica decente in questo momento è quella fuori dal Veneto, fa il paio con un anno del tanto sbandierato il”peggio di Gavazzi”…ma ce l’ha tanto con Treviso?
Facciamo due conti: se ci fosse stata un sola franchigia, la metà dei giocatori di quelli attuali giocherebbero – quasi amatorialmente – in Eccellenza. Gente come J. Sarto, ma anche Canna, e forse Padovani, con Allan e Haimona nella franchigia non sarebbero a questo livello. Il paragone con l’Argentina è peregrino, il livello medio dei giocatori “domestic” è di ben altro livello rispetto al nostro, e il travaso tra domestic argentino ed eventualmente nazionale è meno traumatico che nel nostro. Ci dimentichiamo le critiche, non del tutto immotivate, ai nostri nazionali ormai sicuri del posto? Chi non diceva “allarghiamo la base anche a giocatori dell’Eccellenza” come sta accadendo adesso? Correzioni: giocatori delle franchigie che giocano nella nostra eccellenza, un campionato rimodulato in modo che gli emergenti possano giocare non solo il torneo di giugno, ma anche la challenge al posto della vincente scudetto
Non dobbiamo limitare l’accesso alla Nazionale ad una elite di giocatori che si autoreferenzia. Dobbiamo piuttosto aumentare la concorrenza!!!!!!
Devono avere fame!!!! E la Nazionale dovrebbe essere il massimo palcoscenico per mettersi in mostra per un libero mercato di domanda / offerta!!!!
Invece dello “Statale”, io preferirei dare il 150% per dimostrare quello che posso fare e sperare in una chiamate di un grande club, che ovviamente non può essere italiano, visto che da noi il professionismo e quindi il mestiere di giocatore di rugby non è che sia proprio istituito a dovere.
Giusto per discutere, qualcuno di voi sa se ci sono dei procuratori per i giocatori? Tipo un Raiola del rugby?
Certo che ci sono.
Grazie 🙂
Mah, a parte la gioia, come detto da altri, che ci sia finalmente il dibattito, sui contenuti ci.vorrebbe un pó piú di approfondimento. A prima vista mi lasciano un pó indifferente.
Ho trovato interessante questa intervista sul futuro e presente del pro12. http://www.rugbyworld.com/countries/italy/the-big-pro12-interview-can-it-keep-pace-with-the-premiership-and-top-14-53103
Domande anche interessanti, risposte in diversi casi che non dicono tutto.
Vabbeh e spiegati. Fai come le mie compagne di classe al liceo?
Alt, fermi tutti perché il paragone con l’Argentina è fuori luogo.
1) L’Argentina ha un sistema di base migliore del nostro e su questo non ci piove
2) L’Argentina è esplosa nel 2007 con una squadra di professionisti visto che giocavano quasi tutti in Europa. nel 2011 L’argentina ha faticato dopo il cambio generazionale ma sempre con giocatori professionisti.
3) quest’anno L’Argentina ha fatto un ottimo mondiale con una squadra al 90% composta da professionisti che giocano in Europa.
4) Negli ultimi 4 anni l’Argentina ha schierato una squadra nel campionato Sudafricano e ha partecipato al 4 Nazioni con una squadra composta da quasi tutti giocatori che giocano in campionati professionisti.
5) Ora schiererà una squadra nel super rugby e se davvero schiererà in Nazionale solo questi giocatori avrà un contraccolpo.
Alt, cominciamo col punto 1 (che per me basta e avanza): quand’e’ che vogliamo metterci come priorita’ il sistema di base???
@Gianangelo, al di là di tutte le differenze che ci separano dall’Argentina, anche in termini di storia, tradizioni e radicamento del rugby (i Pumas saranno esplosi anche nel 2007, ma da sempre sono stati una delle più grandi nazionali di Ovalia), volevo precisare che sono già due stagioni che è stata abbandonata la Vodacom Cup sudafricana…dal 2014 il Pampas XV (la selezione dei migliori atleti del domestic) partecipa al Pacific Rugby Challenge che tra l’altro hanno vinto in tutte e due le edizioni (Australia 2014 e Fiji 2015)…
Al punto 3 hai detto un’inesattezza, erano più di 10 i giocatori dei Pumas alla RWC 2015 che non erano professionisti europei, naturalmente bisogna fare le giuste valutazioni perchè i “non europei” (compreso Pablo Matera che era rientrato da Leicester nel corso della stagione proprio per partecipare alla PRC con il Pampas) non sono mica amatori, ma sono sotto contratto pro con l’UAR, sta di fatto che sono atleti domestici che, fuori dalle finestre internazionali, possono tornare a disposizione del club d’appartenenza (anche se quelli dell’URBA hanno più vincoli)…
E’ meglio per tutti rendersi conto che il nostro movimento non vale le prime dieci posizioni, che siamo entrati nel 6N con un gruppo di Oriundi, che ci siamo rimasti fino ad ora principalmente per merito di oriundi ed equiparati, e che siamo riusciti a piazzare due franchigie in un campionato professionistico attingendo a piene mani da giocatori provenienti dall’estero.
Sveglia ragazzi.
Buon giorno a tutti, seguo questo sito da diversi anni ma questo e’ il mio primo commento.
Non condivido le dichiarazioni di Innocenti per quello che riguarda la non convocazione dei giocatori che militano all’estero, semplicemente non vedo che vantaggio possa trarre la nostra nazionale da questo, credo anzi che giocare in campionati più probanti aiuti a migliorare ed abitui i nostri a ritmi più intensi e a migliorare le skills tattiche ed inoltre questo libera dei posti nelle nostre franchigie per i nostri giovani.
Credo che la scelta Argentina e degli Allblacks di non convocare i giocatori esteri sia dovuta non solo ad un discorso tecnico ma anche di lunghi voli e soprattutto economica.
Per noi questo problema non sussiste in quanto in due ore di volo si arriva dappertutto in europa
“se vuoi la Nazionale devi giocare in Italia, se vai all’estero addio all’azzurro”…follia!
“in certi incontri di quella sottospecie di coppa europea (Qualification Cup)”…bisognerebbe ricordare ad Innocenti che quello è un torneo ufficiale dell’EPCR…
Che poi nell’intervista Innocenti punta il dito contro le Zebre e giudica quegli stranieri di livello (come Muliaina e Burgess, anche se quest’ultimo non sta rendendo quanto sperato) che magari possono aiutare la squadra, quando andrebbero criticati gli ingaggi dei vari stranieri di dubbia qualità che la Benetton, ma anche la stessa franchigia di Parma, hanno preso in queste stagioni, alcuni dei quali pescati addirittura dall’Eccellenza (Acosta, Novak, ecc), oppure di quelli che sono stati presi per fargli fare la prima esperienza pro della carriera a discapito di ragazzi italiani (Seniloli, D’Arcy Rae, Meyer)…
Senza dimenticare Mahu e Naudè.
l’acquisto di Mahu vorrei ancora che qualcuno me lo spiegasse…idem Naude, per il sudafricano però aspetto Maggio prima di dare un giudizio visto che la stagione non è finita, magari ci regalerà qualche bella prestazione, anche se il punto non è il giocatore in sè, ma la ratio che ha portato la Benetton a prendere uno straniero di seconda scelta (addirittura dalla Federal 2 francese!) quando aveva l’Eccellenza con tanti ragazzi italiani sotto casa…
Una serie di considerazioni.
Non possismo cercare di imitare il sistema argentino xche x noi è inarrivabile.
Perche il sistema scolastico è di tipo anglosassone ed hanno strutture per fare rugby e noi no siamo al livello di strutturesportive scolastiche il peggior paese europeo.
In argentina i club sono strutturati come in nz e australia con prima seconda terza quarta squadra etc e noi no.
E la nostra mentalità che è diversa. Noi in una cittadina di 20mila abitanti siamo capaci di fare 3 societa che non hanno strutture e non riescono a completare sett giovanili ma non ci uniamo….anzi.
Prendere da esempio i vivai veniti ???? Perche? Negli ultimi 4 anni non hanno mica avuto risultati migliori del lazio x esempio. Diciamo che ad oggi alcuni club possono essere un riferimento assoluto x come lavorano. Es. Capitolina e valsugana molto diversi nella strutturazione ma con risultati importanti.
Una sola franchigia? E dove ? Il problema è che le franchigie non sono legate al territorio come mentalità e regole. Ma quello che è facile x gli anglosassoni è difficile x l italia. X esempio perche non cominciare con tre franchigie under 20 che prendono i migliori giocatori italiani u18 e dei due anni successivi e fanno un torneo nazionale e partite internazionali.
Hvrebbe costi enormemente piu bassi di una nazionale avendo i ragazzi vicini e farebbe crescere il triplo dei giocatori con un attivita che la 20 oggi non fa.
Insomma di ricette ce ne sarebbero tutte lontane pero da quelle suspicate da Innocenti