Legati da una palla ovale, legati dalla vita: Bona ricorda Altigieri

La scomparsa dell’ex pilone ha colpito tutto il rugby italiano. Marco Pastonesi ha raccolto una testimonianza unica

COMMENTI DEI LETTORI
  1. gianni 5 Gennaio 2016, 14:27
  2. Gino 5 Gennaio 2016, 14:33

    Bello- Credo che un po’ tutti gli sport se rivisti con la voce dei ricordi di quei tempi avevano un’aria più spontanea e genuina.

  3. M. 5 Gennaio 2016, 14:47
    • parega 5 Gennaio 2016, 14:52

      in quel periodo la nazionale aveva tanti giocatori forti al livello del 5 nazioni, peccato che non potessero confrontarsi con quelle nazioni , ci sarebbero state sicuramente delle sorprese, con i fratelli francescato gaetaniello caligiuri bona altigieri
      con il professionismo si e’ perso tanto di qualita’ umana anche se per fortuna e’ diventato piu’ appetibile dal punto di vista televisivo
      bona parla della partita vinta contro i pumas, se non ricordo male erano stati in tournee’ in sud africa e avevano pareggiato o perso solo di due punti, insomma erano a quel livello…questo per far capire il valore di quella vittoria

      • vecchio cuore neroverde 5 Gennaio 2016, 21:27

        Massimo mascioletti era il più’ forte all time
        Avrebbe giocato il qualsiasi squadra delle top 8

        • parega 5 Gennaio 2016, 23:09

          piaceva tanto anche a me…peccato per i troppi infortuni alla spalla se nn ricordo male no ?

          • vecchio cuore neroverde 6 Gennaio 2016, 01:06

            225 mete in serie
            Esordio a 15′ anni
            53 caps con 16’mete
            Grande difensore è migliore attaccantE mai visto
            Debordava e variava
            In corsa linee e velocità’
            Inarrivabile

          • San Isidro 6 Gennaio 2016, 03:12

            Il video di Mascioletti che consegna le maglie ai ragazzi dell’Avezzano per il play-off di Serie B contro l’Amatori Capoterra è uno dei filmati ovali più commoventi che abbia mai visto…

        • Sergio Martin 5 Gennaio 2016, 23:29

          Grandissimo Massimo! Anche come coach!

          • San Isidro 6 Gennaio 2016, 03:14

            grande periodo con lui alla guida della Capitolina…

  4. mezeena10 5 Gennaio 2016, 14:51

    bellissimo pezzo!
    grazie a tutti in particolare a ambi..

  5. tunga 5 Gennaio 2016, 14:52

    Lo conoscevo bene e lo ricordo ancora quando da ragazzo lo vedevo giocare al flaminio biondo come un vichingo a volte con la bandana…..un mito.
    Quando si presento al coni per prendere la medaglia col camioncino pieno di concime x non fare un viaggio a vuoto e gli cercarono una giacca.
    O quando porto la famiglia moglie e figli a padova a trovare l amico pilone Monfeli……in BICICLETTA.
    Ci mancherai Anarchico di altri tempi.

    • parega 5 Gennaio 2016, 14:54

      monfeli presutti piovan che prima linea
      che personaggio altigieri

    • San Isidro 6 Gennaio 2016, 03:18

      grazie @tunga per queste altre belle testimonianze…

  6. malpensante 5 Gennaio 2016, 14:52

    La leggenda (anche noi ne abbiamo) delle prime linee italiane è cominciata con loro. E il nostro rugby non comincia ma passa da Grenoble, vediamo di continuare.

    • parega 5 Gennaio 2016, 14:55

      ok
      ma allora tutti di formazione italiana….quando avevamo tanti bravi allenatori..speriamo di migliorare da quel punto di vista li’

      • malpensante 5 Gennaio 2016, 15:02

        Bona è qui in compagnia, italianissimo di formazione sudafricana.

        • parega 5 Gennaio 2016, 15:37

          l’unico in mezzo a tutti gli altri che rappresentavano un movimento si’ piccolo , ma di buona qualita’

          • malpensante 5 Gennaio 2016, 17:09

            La questione non sono i giocatori di formazione estera che vengono qui a giocare nei club (che siano emigrati, oriundi, stranieri importa fino lì), vivono da italiani e poi indossano la maglia della nazionale con lo stesso orgoglio se non più degli altri. La vergogna è una federazione che va programmaticamente in giro per il mondo a ingaggiare giovanotti che neanche sanno cosa sia l’Italia da equiparare tra tre anni per la nazionale. Se non si capisce la enorme differenza, vuol dire che ci meritiamo un rugby senza club, senza nazionale e senza dignità.

          • ginomonza 5 Gennaio 2016, 20:47

            Concordo mal !

          • parega 5 Gennaio 2016, 21:00

            la mancanza di allenatori capaci nel settore giovanile…la base
            questo manca
            poi puoi andare a prenderti anche uno o due giovani stranieri per poi metterli in nazionale se se lo meritano
            ma prima crea una base italiana di allenatori nel settore giovanile di qualita’
            e poi una certa programmazione
            ma cmq manca tutto di questo

          • San Isidro 6 Gennaio 2016, 03:19

            applausi @mal…

  7. Gino 5 Gennaio 2016, 15:05

    Mi ricordo di averlo visto in un paio di partite e ho sempre avuto l’impressione di un talento naturale, spontaneo. Chissà cosa avrebbe fatto nel rugby attuale?

  8. Giovanni 5 Gennaio 2016, 16:43

    Sarebbe bello anche un ricordo da parte di Greenwood.

  9. giandolmen 5 Gennaio 2016, 18:57

    Complimenti. Un pezzo fantastico.

  10. ginomonza 5 Gennaio 2016, 20:57

    Grazia ad Ambi ma anche a Pastonesi,un poeta!

  11. delipe 5 Gennaio 2016, 21:17

    Buonasera
    Grazie è un piacere leggere l articolo e leggervi tutti !!
    Cordialità

  12. zappinbo 5 Gennaio 2016, 21:32

    bellissimo, complimenti!

  13. lupin 3 5 Gennaio 2016, 22:32

    “Anaclè ma ciai er culo pieno di peticelli ” da Oscar!!!! tipica di un mondo che non c è più .
    alzi la mano chi giocando non ha una battuta di questo genere da serbare nel cuore .

  14. Legionario 5 Gennaio 2016, 23:44

    Un bellissimo pezzo, grazie! Fa bene ricordare i tempi eroici, quando ce la battevamo con gli altri, ci deve dare fiducia, non è vero che Italiani no buoni per rugby.

  15. fabrio13H 5 Gennaio 2016, 23:50

    Gran bel pezzo di Marco Pastonesi che mi riporta a un rugby sul piccolo schermo in bianco e nero, con la voce di Paolo Rosi che nominava proprio Altigieri e poi Caligiuri, Salso, Bona, Ponzi, Fedrigo e gli altri. Grazie a tutto questo, ancora bambino, conobbi e iniziai ad amare questo sport pur non avendo tradizioni famigliari in questo senso e vivendo in luoghi dove era persin difficile trovare un pallone ovale. Poi il soccer cominciò ad annoiarmi ed ebbi l’onore di arrivare a calcare qualche modesto campo delle ultime serie rugbystiche. Un saluto alla memoria di Altigieri e condoglianze alla sua famiglia.

  16. Airone valle Olona 6 Gennaio 2016, 00:01

    Pezzo meraviglioso.
    Non ho mai visto questi giocatori, sono del 75.
    Provo una “sana invidia” nei confronti di @parega @tunga @vnc e tutti quelli che hanno vissuto Il rugby di quegli anni che io conosco solamente attraverso aneddoti e qualche libro.

  17. fracassosandona 6 Gennaio 2016, 01:26

    Grazie @ambi.

  18. San Isidro 6 Gennaio 2016, 02:46

    Stupendo…uno dei più bei racconti che abbia mai letto qui su OnRugby…

  19. Gianangelo 6 Gennaio 2016, 09:29

    Ho postato nel secondo articolo l’episodio del menta non avendo ancora letto questo, tutto vero quanto scritto da Pastonesi, visto con i miei occhi, allora il rugby era così, viscerale, violento a tratti. Se c’era una scazzottata in campo l’ arbitro si faceva da parte e aspettava la fine……

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