“Speciale Serie A”, puntata numero 12: il Cus Roma Rugby

Dopo diciotto stagioni gli universitari della Capitale hanno riconquistato la Serie Cadetta

COMMENTI DEI LETTORI
  1. San Isidro 17 Dicembre 2015, 17:30

    Se la Primavera è un pezzo de core, il CUS Roma per me è tutto il resto…
    Mo’ pero non c’ho tempo, scriverò in notturna, me lo fate apposta a fa usci insieme pezzi su Jaguares e CUS lo stesso giorno?

    • venezuela 17 Dicembre 2015, 18:02

      eccolo là….i primi capricci da star televisiva… 🙂

      • San Isidro 17 Dicembre 2015, 18:06

        ahah…ma quale star, nun prendo ‘na lira…

        • gsp 17 Dicembre 2015, 18:26

          Solo per metterti al corrente. Ho scritto alla redazione di “Mi scusi sua Eccellenza”, in tono abbastanza perentori e minatori, che se non diventi una presenza regolare, non guardero’ piu’ la trasmissione in streaming alcuni giorni dopo.

          • Sergio Martin 17 Dicembre 2015, 18:36

            Ieri sera Piervincenzi ha detto: “Di nuovo ospite San Isidro A GRANDE RICHIESTA!”. Ma ci rendiamo conto?!

          • San Isidro 17 Dicembre 2015, 18:39

            ahah, guarda che ieri c’ero, puoi vedere nel video qui a fianco…

          • xnebiax 17 Dicembre 2015, 18:50

            😀

        • 6nazioni 17 Dicembre 2015, 18:49

          sindaco de roma

  2. San Isidro 18 Dicembre 2015, 05:35

    Come detto su, se la Primavera è un pezzo de core, il CUS Roma per me è tutto il resto…
    Al CUS devo tanti ricordi di rugby giovanile, 5 lunghi anni dall’u.17 alla prima squadra, anche se con i seniores ho fatto solo qualche presenza in Serie B…
    Arrivato al CUS dopo i due anni passati tra la Primavera e la vecchia Lazio & Primavera, mi sembrava di essere in un posto idilliaco…non più i tre campi sempre superaffollati dell’Acquacetosa, impianto del CONI dove non c’era (e tuttora non c’è) uno straccio di club house dei vari club che vi abitano…a pochi km dal “Giulio Onesti”, a centro di viale di Tor di Quinto, mi sembrava di essere in un paradiso, non uno, ma due campi da rugby tutti e solo per noi (non da condividere con altre società) che si affacciavano sul Tevere, mentre noi ci allenavamo ricordo i tanti canottieri che ci passavano accanto e arrivavano fin lì dei circoli remieri del centro, oppure i tennisti che giocavano sui campi della parte opposta del fiume…una palazzina intera con due piani di spogliatoi, una club house con piccolo ristorante, una casetta in legno che rappresentava un altro luogo di ritrovo per i giocatori, pista d’atletica, piscina, palestra, insomma al CUS si stava proprio bene…dai campi del CUS poi vedevi due facce di Roma, da una parte l’elegante collina dei Parioli che emergeva imponente sopra l’ansa del fiume, dall’altra il ponte della trafficata Olimpica con sotto le baracche di fortuna del campo rom abusivo (adesso quella zona è bonificata, ma quante volte, per non arrivare tardi agli allenamenti, sono passato là sotto quando scendevo dal 69 sull’Olimpica, mi ricordo i tanti ragazzini nomadi che mi guardavano sempre con perplessità quando mi vedevano andare a passo svelto col borsone)…
    Con le giovanili del CUS ho avuto più dolori che gioie, ma mi sono divertito, custodisco gelosamente una medaglia da terzo classificato in un triangolare u.20 di Roma Nord dove abbiamo rimediato un 36-0 dalla Lazio e un 53-0 dalla Capitolina, che pippe!
    Mio esordio assoluto con la maglia del CUS in un match di under 17 sul campo di Colleferro, una vera e propria arena in cui i famelici ragazzi paesani ce le suonarono in tutti i sensi sotto la pioggia e in mezzo al fango, 25-14 e tornammo a Roma con un paio dei nostri pieni di punti di sutura…
    Il derby con la Lazio Old (quelli che non si erano fusi nella Lazio & Primavera) era un appuntamento imperdibile, per noi e per loro, dal momento che entrambi facevamo i campionati regionali visto che L&P, Capitolina e Rugby Roma facevano i cosiddetti “gironi d’elite”…e ce le davamo di santa ragione, su 8 derby, uno solo vinto, ma che vittoria! Eravamo in u.19 in casa nostra, calcio piazzato all’80° (e la nostra apertura che vedevamo solo per le partite e raramente agli allenamenti) centra i pali dalla distanza, 13-10 per noi e grande goduria…chissà perchè poi, ma nei derby con quelli della Lazio Old pioveva sempre, anche una leggera pioggerellina all’inglese ci doveva stare, una volta ce ne fecero giocare uno da loro sul campo 1 dell’Acquacetosa, quello in erba dove solo i “grandi” potevano mettere piede, eravamo talmente contenti tutti quanti che per un attimo ci scordammo di essere rivali…la seconda stagione di under 19 pensavamo di essere più forti di loro, avevamo una rosa con tanti giocatori, ma alla fine rimediammo due sonore sconfitte…oltre 20 persone tra infortunati e assenti ingiustificati e ci presentammo da loro in 11! (il minimo sindacale per scendere in campo in giovanile)…ci massecreranno 96-0, fu la mia peggiore sconfitta…al ritorno avevamo però la panchina al completo e una delle migliori formazioni mai schierate, ma ci fecero comunque una quarantina di punti e noi una meta sola…gli altri derby che giocavamo erano quelli con il Villa Pamphili, storica realtà romana, ma mai dominanti in giovanile, erano le nostre vittorie consolotarie dopo le stracittadine perse con quelli della Lazio Old, ricordo che al Tre Fontane rifilammo un sonoro 45-0 ai “villani” in under 19…dei goliardici derby-allenamento con quelli della Capitolina poi ho già detto nel post apposito sull’URC…affrontare poi quella della Rugby Roma per noi, ma soprattutto per me che ero un incallito tifoso del club e questo al CUS non l’hanno mai tollerato, era una sorta di sogno, non li incrociavamo mai nei gironi, nemmeno per sbaglio in amichevole, una volta sola in un torneo organizzato in casa nostra la loro u.17 targata Futura Park ce le suonò per 29-5 e il bello è che noi eravamo in veste di selezione mista u.17/u.19…
    Tra gli allenatori che ho avuto vorrei menzionare il grande Eugenio D’Auria che dopo aver lasciato il CUS ha continuato a fare bene alla Rugby Roma 2000 e alla Lazio portando i biancocelesti anche nella finalissima del campionato nazionale u.20 contro i Crociati…solo con noi non era mai riuscito a vincere niente, ahah…
    Ma alcuni dei ricordi più piacevoli sono legati agli allenamenti con la prima squadra, si perchè a volte noi dell’u.19 facevamo allenamenti congiunti con i seniores e per noi ragazzini era divertente stare in mezzo ai “grandi”…e quelli della prima squadra erano una marea, anche se tanti si allenavamo magari saltuariamente, un anno ne ricordo 40-50 ad allenamento, una stagione che erano in più di 70 fecero pure la seconda squadra per la Serie C…un giorno Henri Cabrol, leggenda del Beziers, che era stato ingaggiato per far fare il salto di qualità al CUS (e invece quella si rivelò una delle peggiori annate cussine in Serie B) si presentò al campo e suddivise i seniores in 2 gruppi, in mezzo c’eravamo pure io e altri due miei compagni u.19, ci fece giocare, partitella, eravamo più o meno in 45 sul campo, abbiamo fatto una cosa tipo 22 vs 23, 3 centri per parte, 4 ali a squadra, 10 avanti nel pack a testa, tante botte e, per me che giocavo seconda, pure tanto divertimento, fu l’allenameto più bello della mia vita…il bello poi è che ogni tanto Cabrol fermava il gioco e spiegava a qualcuno che cosa doveva o non doveva fare, come cavolo faceva in tutto quel carnaio a capirci qualcosa?
    Quando finiva la scuola e ancora dovevo partire per le vacanze, passavo i pomeriggi della calda estate romana nella palestra del CUS (tutt’altro che climatizzata!) con risultati spesso insoddisfacenti per il mio fisico tra l’alto…ma una cosa che non scorderò mai sono le lunghe chiacchierate con due ex vecchie glorie della Rugby Roma (che erano a venute a chiudere la loro carriera al CUS) che si tenevano in forma durante l’estate in quella palestra, racconti sul passato del club bianconero, leggende, retroscena e tanto altro ancora, grazie a loro poi riuscii ad essere imbucato in una delle presentazioni ufficiali della RR al Campidoglio ai tempi del Super 10, mi dissero “dì che te mannamo noi e vai tranquillo” e infatti quando il grande Fazzini vide arrivare di fronte a lui un ragazzino che non c’entrava niente con la squadra, fotografi e giornalisti mi bastò fare quei due nomi e si mise a ridere, scroccai pure al rinfresco…
    Chiudo dicendo che mi fa piacere che alcuni con i quali ho vissuto le mie esperienze in giovanile di cui parlavo sopra ora stiano facendo quest’avventura cussina in Serie A…

  3. San Isidro 18 Dicembre 2015, 05:54

    A proposito dei tanti al CUS di cui parlavo, se contate bene la rosa di quest’anno ne ha 59! Ad ogni modo il gruppo che gioca in Serie A è composto più o meno sempre dagli stessi e c’è da dire che ci sono diversi infortunati importanti…non capisco però perchè il CUS in questi anni non abbia mai fatto una seconda squadra per far giocare un campionato a tutti quanti…proprio quest’anno la Primavera ha fatto una cadetta per la C2, perchè no anche il CUS?

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