Dal Pro12 alla Serie A: Cai Griffiths finirà la stagione all’ASR Milano

Proseguono i rapporti tra le due realtà. Il pilone avrà un ruolo dentro ma soprattutto fuori dal campo

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Alberto da Giussano 6 Dicembre 2015, 08:48

    Sono cose che spiegano molte cose su cosa rappresenta l’Italia per gli Anglosassoni. Il “Brand” , concetto che forse molti da noi faticano a comprendere, ma che sta alla base dello sport professionistico, al quale è legato il marchandising e una parte fondamentale del fatturato di molte società sportive professionistiche.
    L’Italia, Milano nella fattispecie, fa gola eccome se fa gola a chi ha programmi di espansione sportiva e commerciale. Certo più di Tblisi.
    Questa estate Clermont ha sottoscritto un accordo con lo Junior Rugby Brescia di collaborazione accademiale.
    Quindi , quando si parla di 6N teniamo presenti questi aspetti.

    • Katmandu 6 Dicembre 2015, 08:54

      “Questa estate Clermont ha sottoscritto un accordo con lo Junior Rugby Brescia di collaborazione accademiale”….. e sta cosa mi fa girare ancor di più ……

  2. Katmandu 6 Dicembre 2015, 08:52

    E quando leggo ste cose “al me gira i cojxxni” (cit)
    Scusate ma Milano deve sviluppare questi progetti con gli Hospritz? Per ste cose non sarebbe meglio che le celtiche italiche si occupino pure di questi aspetti?perchè non si è industriata Treviso? A che serve il progetto di sostegno Io ci sono dei zebrati?
    Brava Milano che si ingenia e trova soluzioni alternative ai loro problemi e ai loro piani di sviluppo

    • mezeena10 6 Dicembre 2015, 09:00

      Kat Treviso bastano e avanzano i casini che hanno..

    • Alberto da Giussano 6 Dicembre 2015, 09:02

      Tu sei poco europeo e liberale. Se siamo ( Europa) un unico grande paese che i migliori avanzino e i peggiori contino i loro cocci.
      Anche tu , vedo, non dai alcun valore al concetto di “Brand”. Se ci crediamo,dovrebbero essere le “Zebre” e Treviso che è tutt’ora senza “Brand”, che si dovrebbero preoccupare del loro brand commerciale e dello sviluppo della penetrazione dello stesso almeno nelle zone limitrofe.
      Ma qual’è il brand sportivo di Treviso? Benetton, Dogi?

      • Katmandu 6 Dicembre 2015, 09:10

        Mez e AdG no io capisco il perchè lo fanno, e il discorso del brand di riferimento, molto importante in una squadra pro, ma ad esempio i branch irlandesi si occupano dello sviluppo dei club locali, poi se uno vuole cerca altrove, ma l’input parte, TV ha i suoi problemi ma non è una giustificazione a tralasciare il resto del movimento, idem con patate per le zebre
        A che serve il progetto io ci sono? A sviluppare il brand o a far 4 foto nei tornei locali?
        A me va bene tutto ma la CL deve essere un traino per il movimento non una scatola vuota

      • fabiogenova 6 Dicembre 2015, 20:42

        Il merchandising delle Zebre al Lanfranchi oggi è andato a gonfie vele; ho l’impressione che questa dirigenza non abbia soldi ma qualche ideuzza sì; magari copiata, ma c’è qualcosa di diverso nell’aria. Oggi c’era tanta gente; prezzi abbassati, famiglie intere allo stadio, ragazzini entusiasti. Qualche vittoria in più e magari il passaggio del turno in Challange aiuterebbe qualche operatore per pubblicizzare il brand.

  3. malpensante 6 Dicembre 2015, 10:05

    Mi stupisco che ci si stupisca. Sono tantissimi i club di tutti i livelli che hanno accordi di vario tipo con squadre dei paesi sviluppati, dipende poi che forza ci sia nel renderli produttivi. Per i turisti ovali dei paesi sottosviluppati, Rovigo l’accordo con il mio amico Hore l’ha fatto nel 2011. Evidentemente la metropoli polesana è un fantastico target commerciale per gli interessi delle multinazionali di Swansea. Come noto, gli Ospreys con tutto quel ben di dio di economia che gli sta intorno, navigano nell’oro. .L’altro giorno leggevo un “vergogna Milano”, ma la produttività qualiquantitativa delle società meneghine è storicamente tra le migliori d’Italia. Che non si dannino per raggiungere il fantasmagorico campionatone di Eccellenza è un problema più del rugby italiano che loro.

    • russ_t 6 Dicembre 2015, 14:12

      Ciao Mal
      D’accordo solo in parte.. Prima di tutto non c’e’ nessun ben di dio di economia a Swansea, anzi. Da noi ci sono pochi soldi per il club, sopratutto se guardiamo quello che hanno in Inghilterra (non nomino nemmeno la Francia). Soldi che devono essere trovati attivamente e poi spesi molto bene.

      Per fortuna ci riescono abbastanza e, come altri hanno commentato, ci sono dei buoni legami con l’italia fra cui Rovigo, Milano e, incredibilmente, uno sponsor degli Ospreys è Fiol, produttore trevigiano di prosecco…

      Molto semplicemente gli Ospreys sanno sfruttare bene le opportunita’ che ci sono in giro. Basta guardare il sito web, con tutte le news sui giocatori, una sezione ben sviluppata di e-commerce, la pagina Facebook, tutto quello che mettono su YouTube (Ospreys TV) ecc.

      Sicuramente a Milano gli imprenditori non mancano 🙂 e forse l’arrivo di Cai possa anche essere d’aiuto per tutti.

      • fabiogenova 6 Dicembre 2015, 20:44
      • malpensante 6 Dicembre 2015, 20:50

        A Swansea ci manca poco alla pellagra, in compenso capiscono l’ironia. 🙂

      • malpensante 6 Dicembre 2015, 20:57

        Con gli Ospreys c’è Zanetti, trevigiano anche con lui e con tanti bei soldini spesi in un sacco di sport.

  4. malpensante 6 Dicembre 2015, 10:08

    Ah, Simone Ragusi a Swansea c’è andato da apertura, ha fatto l’accademia e i campionati da apertura e da centro, ma noi che siamo intelligenti abbiamo capito che era meglio all’ala.

    • ginomonza 6 Dicembre 2015, 11:29

      caro mal NOI? no,Treviso 😉 🙂

      io ogni volta che vedo treviso in tv e ascolto l’intervista pre-partita a Casellato mi sorprendo per quel dice e non ci capisco niente!
      certo molto è colpa mia che sono un po’ in là con gli anni ma lui non lo vorrei più neanche come assistente dell’assistente.

      • malpensante 6 Dicembre 2015, 13:28

        Prima Prato, ma non erano abbastanza intelligenti e lo hanno fatto giocare estremo. Qualche rara volta apertura, ma c’è da dire che Vezzosi al tempo se la cavava più che bene. Da lì ad ala con italica genialità.

        • Katmandu 6 Dicembre 2015, 13:57

          Chissà che puzza a Prato… 😉
          Io non mi stupisco di nulla dico solo che quando leggo che Milano Brescia Rovigo si riferiscono all’altissimo livello con Clermont Hospritz o chi per essi… Mi girano i coxxxxni a mille, tra il quasi zero di Tv e lo zero cosmico delle Zebre mi fa rabbia, ok?

          • malpensante 6 Dicembre 2015, 14:17

            Alle Zebre non mi sento di tirare la croce addosso: non sono un Club, non sono una franchigia, non sono niente, e quel che fanno è già qualcosa. Sarà poco, pochissimo, ma ai club federati e soprattutto a quelli piccoli, la cosa interessa e come. Non fosse che per la propaganda che gli può fare nel loro territorio e la felicità dei nani che vedono i nazionali e gli stranieri sul loro campetto faticosamente realizzato.

          • Katmandu 6 Dicembre 2015, 14:31

            @mal non fare il finto tonto (con tutto il rispetto) in molti paesi i club o franchige di zona son dei veri riferimenti per chi gli sta sotto in un modo o nell’altro, penso a Pasquali e Brugnara e al loro dual contract con Doncaster, le franchige irish che viene demandato il compito della formazione trasversale degli allenatori etc etc etc, qua da noi manca il collegamento tra una cosa e l’altra, mancano i soldi, il tempo, le figure etc etcetc tutte scuse, Milano fa bene nell’immobilismo generale, giusto che sian ambiziosi, non mi va giù che cercano fuori quello che la federazione dovrebbe imporre e non “coi PP fate come volete”, “vi do 4 milioni e fe kel ke voee”, o cose similari
            Più chiaro il concetto?

          • malpensante 6 Dicembre 2015, 14:50

            Non c’è dubbio, kat. Buona domenica.

    • kpi 6 Dicembre 2015, 15:00

      Per quel che ne so (e posso sbagliare) Ragusi non ha fatto nessuna accademia FIR ne’ zonale (ai tempi le 3 che c’erano) ne’ nazionale (ai tempi Tirrenia).

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