“Speciale Serie A”: seconda puntata, l’Unione Rugby Capitolina

Il viaggio alla scoperta dei club cadetti fa tappa nella Capitale. Dove tanti atleti azzurri sono di casa…

COMMENTI DEI LETTORI
  1. electrocase 23 Novembre 2015, 16:29

    @Redazione
    chi sono gli allenatori?

    • San Isidro 23 Novembre 2015, 16:31

      la prima squadra è allenata dal tuo conterraneo Orsini che ha preso il posto dell’altro aquilano Cococcetta (ora alla guida del CUS Roma) la stagione passata…Orsini comunque era da una vita all’interno dei quadri tecnici dell’URC…

      • Giovanni 23 Novembre 2015, 16:36

        Chi era quello dello staff tecnico che seguiva le partita dal tetto dello spogliatoio? 😀

        • San Isidro 23 Novembre 2015, 16:46

          il mitico Sebastian Caffaratti, allenatore dei trequarti urchini (non so se ci sia anche quest’anno), ex giocatore nell’URBA con il San Martin, poi GrAN Parma, poi Capitolina ai tempi del Super 10…

      • electrocase 23 Novembre 2015, 17:17

        @sanisidro
        …….. era chiaramente una provocazione

        • San Isidro 23 Novembre 2015, 18:20

          ah ok, in effetti se consideriamo pure gli anni di Mascioletti…

  2. Giovanni 23 Novembre 2015, 16:49

    Bellissimo club in un posto incantevole immerso nel verde, atmosfera accogliente, club house splendida con ottimo ristorante annesso (tonnarelli cacio, pepe e tartufo altamente consigliati). Presenti anche dei giochi per i bimbi. Spero di tornarci presto.

    • San Isidro 23 Novembre 2015, 16:52

      un club nel perfetto stile argentino…

      • Giovanni 23 Novembre 2015, 17:46

        Non so se sulle tribune dei club argentini trovino posto talune signore con la borsa di Louis Vuitton, però… 🙂

        • San Isidro 23 Novembre 2015, 18:21

          in qualche club di Buenos Aires credo di si però…

  3. fracassosandona 23 Novembre 2015, 16:56

    più Capitoline e meno accademie…

  4. pepe carvalho 23 Novembre 2015, 17:05

    Mi piace molto il modello Capitolina, penso che possa essere il modello a cui tendere per il futuro di numerose società. Il denaro per tenere in piedi una società pro o semi pro sta diventando un’utopia per tantissimi e il rischio di lanciarsi in avventure ecomomicamente al limite è fortissimo e di solito finisce con botti clamorosi. A Milano la vicenda Amatori è tutta li a dimostrarlo.

  5. Camoto 23 Novembre 2015, 17:10

    Finora breve ma intensa storia, fa piacere leggerla.

  6. malpensante 23 Novembre 2015, 17:16

    Società nata nel 1996, ha saputo crescere in tutti gli aspetti che fanno grande un club. A partire dal fatto che hanno cominciato subito a rompere i coglioni con le giovanili, e sono sempre lì tutti gli anni tra quelli da battere. 🙂

    • San Isidro 23 Novembre 2015, 18:24

      mal, qui a Roma lei è sempre il benvenuto alla Capitolina, quando vuole faccia un fischio, naturalmente il pranzo all’Hostaria del Campo e le birre sono a sue spese, noi offriamo l’ospitalità…

      • malpensante 23 Novembre 2015, 18:47

        Eminenza, conosco la generosità della curia e non dubitavo della squisita ospitalità. Magnapolàstor. San “Bertone” Isidro.

        • malpensante 23 Novembre 2015, 18:58
          • ginomonza 23 Novembre 2015, 19:58

            Mi sembra giusto bertone 🙂

          • malpensante 23 Novembre 2015, 21:15

            Ne capisco di preti come di tofu.

  7. Alberto da Giussano 23 Novembre 2015, 17:29

    Guardando i numeri del tesseramento si capisce la qualità del lavoro di chi vi opera. 19 squadre di minirugby che portano a 3 squadre giovanili,piramide perfetta ,da manuale non a caso U18 da finale scudetto con un giocatore Di sicuro interesse nazionale.

    • mamo 23 Novembre 2015, 17:39

      Oh là. Così mi piaci A.d.G.
      😉

      • Alberto da Giussano 23 Novembre 2015, 18:10

        Quindi posso fissare la data in cui mi sdebiterò della scommessa persa?
        E comunque mi pento delle osservazioni negative su Reggio fatte la settimana scorsa dopo che ho scoperto che i Reggiani giocano il miglior rugby del Bel Paese.

  8. LiukMarc 23 Novembre 2015, 17:49

    Anche io come @Giovanni (a altri ovviamente) ho avuto modo da esterno di vedere il campo e gli impianti della Capitolina qualche tempo fa. Fossero davvero tutti cosi sarebbe davvero un piacere girare per l’italia a rugby.
    Postilla, il pezzo l’avete fatto scrivere a @San, o lo ha semplicemente rivisto prima della pubblicazione? 😀

  9. cracco 23 Novembre 2015, 18:29

    Un grande esempio per tutto il movimento. Un modello da condividere con molti club che devono essere aiutati a crescere da chi, come la Capitolina, ha molto da mettere in campo. Peccato per il passaggio a vuoto della SPA.

  10. Stefo 23 Novembre 2015, 18:36

    Non avevo commentato l’altra puntata non avendo avuto il tempo di leggere, lo faccio oggi: ottima inizaitva di Onrugby, e non so perche’ ma lo chiedo…e’ un’iniziativa su cui lavora San Isidro? Non lo faccio come battuta ma mi sembra proprio una cosa da lui (e lo intendo in senso positivo).

    Capitolina che senza dubbio rappresenta un club virtuoso per quel che riguarda l’attivita’ giocanille in termini numerici…cercare di studiare e capire come approciano e penetrano il mercato e se possibile programmare per replicare se possibile il loro approcio sarebbe la strada per gli altri club.

    • San Isidro 23 Novembre 2015, 19:16

      grazie Stefo, di solito sto in mezzo a tanti impicci, ma stavolta non c’entro niente…

      • Stefo 23 Novembre 2015, 20:01

        Ma anfatti speravo che per na vorta non era n;impiccio dei tuoi cor Vaitcano a magna’ i nostri sordi…

  11. Maurizio 23 Novembre 2015, 18:48

    Manca DANIELE PACINI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  12. San Isidro 23 Novembre 2015, 19:07

    I primi ricordi che associo alla Capitolina sono quelli in giovanile…gli eterni avversari dell’URC, quelli “fighetti” dei quartieri eleganti di Roma Nord, quelli ancora più snob dei “pariolini” della Lazio (e ce ne voleva), quelli che però allo stesso tempo ci menavano come fabbri…si, perchè noi sfigati del CUS Roma raramente abbiamo incontrato l’URC nei campionati giovanili, loro erano quelli forti che facevano i gironi interregionali d’elite assieme alla Rugby Roma, alla vecchia Lazio & Primavera (altra società per la quale sono passato), al Frascati, a L’Aquila, al Benevento…noi cussini purtroppo (ma anche per fortuna perchè ci divertivamo di più senza troppe pressioni) eravamo destinati ai derby con il Villa Pamphili e con quelli della ex Lazio Old (altre botte che rimediavamo), al campo di cemento del Torvajanica o a quello in mezzo agli orti di Oriolo Romano, la nostra trasferta in Abruzzo non era con i prestigiosi neroverdi de L’Aquila, ma con quelli dell’Abruzzo Chieti alla Brecciarola…
    Con la Capitolina però abbiamo fatto un sacco di partite-allenamento e quelli là non vedevano l’ora di sfogarsi contro di noi che per loro rappresentavamo la carne da macello perfetta…non dimenticherò mai le fasi del riscaldamento contro l’URC, il nostro allenatore si raccomandava sempre, in nome dello spirito di gruppo, di portarci una maglia del CUS e non tutti lo seguivamo alla lettera, anche perchè poi ognuno si metterva una maglia di un’annata diversa, chi poi veniva con la maglia dei Wallabies, chi con quella degli All Blacks, chi con quella del Frascati, chi con la felpa che utilizzava per casa, qualche genio pure con la maglia della stessa Capitolina…quelli della Capitolina invece sembravano militari, non solo arrivano tutti insieme al riscaldamento (noi invece arrivavamo a gruppi, alcuni avevano già fatto 4 giri di campo e c’era gente che ancora si stava mettendo gli scarpini negli spogliatoi), ma erano tutti uguali, calzettoni, pantaloncini e maglia dell’URC, nessuna cosa fuori posto, noi sembravamo una banda di gente presa per caso dalla strada e messa lì…alcuni di quelli che sono ancora oggi alla Capitolina in giovanile per noi erano delle leggende inarrivabili e temutissimi avversari per la serie “aho, ma oggi che ce sta De Michelis de là? E Marrucci? E Rebecchini? Chi se li placca? Io c’ho paura aho, vai tu, no vai tu, no tu”…morale della favola: avessimo mai vinto ‘na volta, in una di queste partitelle ricordo che a noi dell’u.20 ci vennero a dare una mano alcuni dei nostri seniores che facevano la Serie B, perdemmo 7 mete a 4, ma eravamo talmente soddisfatti che sembrava avessimo vinto il campionato…
    Un bel ricordo legato all’URC e a quel periodo fu quando assieme a noi crearono una selezione u.20 (con l’aggiunta di qualcuno delle rispettive prime squadre e all’epoca la Capitolina era in Serie A) per sfidare la squadra u.21 del Royal Holloway College di Londra, vincemmo 40-18 e l’allenatore dell’occasione Cococcetta, che all’epoca guidava l’u.20 urchina, mi fece giocare per un’ora in seconda linea…

    • gsp 23 Novembre 2015, 19:35

      a @San sei un cazzaroooo!! lo conferma anche l’amico Sergio.

    • Giovanni 23 Novembre 2015, 21:03

      campo di cemento…?!?

      • Giovanni 23 Novembre 2015, 21:29

        Aggiungo una piccola nota cestistica: a fianco a quello degli urchini, sorge il campo, con relativa tensiostruttura, della Stella Azzurra Roma, gloriosa società di basket che ha conosciuto i suoi giorni migliori nel corso degli anni 70, che ha costituito il trampolino di lancio per un grande allenatore come Valerio Bianchini e nel cui vivaio è cresciuto Andrea Bargnani.

      • San Isidro 24 Novembre 2015, 02:20

        in senso di “campo di terra duro come cemento”…pensa che in passato la Stella Azzurra ebbe anche la squadra di rugby qui a Roma…

  13. Gareth 23 Novembre 2015, 21:21

    Scusate, ho giocato in una squadra del nord e mi è capitato di giocare nel campo della Capitolina in Via Flaminia ma mi par di ricordare una tribunetta da pochi posti, il campo è stato completato con una Tribuna da 2000 posti? Oppure si gioca in un altro campo? Faccio i complimenti alla società perché qui al nord chi gioca in serie A solitamente porta a casa un piccolo rimborso (dai 50 euro ai 200/300 euro al mese e qualcuno anche qualcosa in più) mentre alla Capitolina i giocatori pagano la quota societaria. Da ricordare che allora paga la quota anche Bocchino ex Nazionale. Per caso qualcuno sa dirmi a quanto ammonta questa quota? Saluti.

    • San Isidro 24 Novembre 2015, 02:31

      Ciao Gareth, la tribuna è sempre la stessa, sempre lo stesso legno, non una “tribunetta”, ma qualche centinaio di persone ci possono stare ben strette, di certo non 2000…c’è però da considerare che, oltre alla tribuna, parecchi spettatori si mettono lungo le staccionate, probabilmente se, l’impianto è molto pieno, a 2000 o più ci si può arrivare, anche se è un numero che all’URC non ho mai visto in queste ultime stagioni, ma diverse volte si sono superati i 1000 (come per la semifinale-promozione di A con i Lyons Piacenza del 2012 e il derby di Eccellenza con la Lazio di due stagioni fa)…
      Quanto alle quote, so che quando la Capitolina ha fatto l’Eccellenza i giocatori pagavano una cifra simbolica ad inizio stagione di 150 euro, altro non so…

  14. Airone valle Olona 23 Novembre 2015, 22:08

    Applausi alla Capitolina!
    I numeri delle squadre giovanili sono veramente importanti, va bene che Roma è grande ma 19 mini rugby è notevole.
    Chiaramente anche applausi ad On Rugby per la meritevole iniziativa.

    • San Isidro 24 Novembre 2015, 02:32

      il numero delle squadre di minirugby in effetti è notevole…

  15. Sergio Martin 23 Novembre 2015, 22:15

    Cosa posso aggiungere a quanto scritto da @San? Una parola sola per la @Redazione: grazie! Orgoglioso di tifare per questa squadra!

  16. Sergio Martin 24 Novembre 2015, 00:26

    Però, mi fa piacere ricordare alcuni (quelli che mi vengono in mente ora) dei giocatori che hanno solcato il campo Due Ponti ed il Flaminio (ai tempi del Super 10): Michele Sepe, scuola Lazio Rugby, ala velocissima – il mio personale Kawasaki – che dopo essere stato anche a a Viadana, Treviso e Prato e dopo avere conquistato anche tre caps con la Nazionale, ora è in forza alle Fiamme Oro; Edoardo Vaggi, granitico seconda e terza linea, che dopo una lunga carriera ha appena appeso gli scarpini al chiodo al Gran Sasso Rugby, rimanendo pero’ nell’area tecnica; il mediano di mischia Gonzalo Camardon, che dopo aver collezionato 41 caps con i Pumas, è venuto ad insegnare ai nostri ragazzi e a farci divertire; i mitici Cesare Marrucci e Gregorio Rebecchini, tanto cagnacci sul campo quanto simpatici e sorridenti fuori, li ha giá ricordati @San; ah, poi c’è l’ex coppia di allenatori della Lazio: il mitico Alfredo De Angelis, scudettto con la Rugby Roma, e l’attuale allenatore degli avanti delle Zebre Victor Jimenez, scudetto con Viadana; Nanni Raineri, centro ed apertura, anche della Nazionale, che di scudetti ne ha vinti due, con il Calvisano e con la RR; l’altra velocissima ala ai tempi di Sepe, Valerio Santillo, scuola beneventana, dopo varie stagioni a L’Aquila ora a San Doná; e l’altra grande terza linea, poi diventata colonna della Lazio Rugby, altra carriera lunghissima e finita solo nella scorsa stagione, il grande Vincenzo Ventricelli; e il tallonatore Peppe Cerqua, ora alle FFOO, e l’apertura argentina del “progetto”, il cecchino Juan Garcia Iturralde; e il simpaticissimo seconda linea Kiwi Tim Henwood; l’elegante apertura ed estremo – sempre neozelandese – Tim Manawatu, poi passata a L’Aquila; e il nostro Wosavai, il figiano Tomasi Soqeta (subito soprannominato “Tommasino”), ball carrier che sfondava; e l’apertura – centro inglese di classe, Luke Myring… Etc etc. Ma, soprattutto, un bacio al cielo al povero Brandan Lynch, pilone irlandese che un maledetto incidente con lo scooter sul GRA ha portato via troppo giovane… Grazie a tutti quelli che hanno portato quella giovane, ma giá tanto gloriosa, maglia blu/amaranto! Grazie, ragazzi!

    • Sergio Martin 24 Novembre 2015, 00:31

      …chiedo scusa: “Brendan Lynch”…
      Avevo dimenticato il grande Alessio Murrazzani, “Er Murrazza”, altro scudettato RR, tallonatore e terza linea, poi passato a Roma Nord…

    • San Isidro 24 Novembre 2015, 02:48

      questo è il @Sergio che voglio!

  17. San Isidro 24 Novembre 2015, 04:22

    Al di là dei simpatici ricordi legati alle giovanili, della Capitolina ho chiaramente anche ricordi come spettatore e supporter…
    1- Dagli albori al Super 10
    E’ vero quanto si dice nella presentazione sulla nascita dell’Unione Rugby Capitolina, ma parte di quei genitori, dirigenti, giocatori, ecc, erano fuoriusciti dal CUS Roma, infatti il grande Claudio Tinari, leggenda del rugby romano, era un cussino (ex Rovigo ed ex azzurro tra l’altro)…non è un caso che alcuni giocatori-simbolo della Capitolina come Toniolatti, Gregorio Rebecchini, Budini, ecc, avevano iniziato il minirugby al CUS Roma prima di passarea dall’altra parte di Tor di Quinto…
    Puntare sui giovani e sul vivaio è stato il primo obiettivo su quel campo di via Flaminia che si dice sia nato da un terreno sequestrato alla Banda della Magliana…al contempo però la Capitolina è partita dalla Serie C2 (quando prima ancora la C era divisa in C1 e C2, da un paio di stagioni si è tornati ai vecchi tempi) con un gruppo totalmente amatoriale (sponsarizzato da Ecxite), tra questi ricordo Della Torre, Fabiani (mio ex allenatore che terminò li la sua carriera dopo una vita alle Fiamme Oro), Luise (che non so se alleni ancora gli avanti dell’URC), Colussi, che poi vedremo qualche anno dopo in Super 10 con la Rugby Roma, ma pure Carletto Pratichetti, che chiuse all’URC dopo lo scudetto con la Rugby Roma, e quel Massimiliano Corvi che per tantissimi anni è stato un punto di riferimento per tutti i giovani urchini…una volta raggiunta la C1 addirittura ci fu una retrocessione in C2, ma poi subito una rapida risalita fino in B ed è lì che è cominciata la vera scalata della prima squadra grazie ai tanti validissimi giovani che cominciavano ad arrivare dal vivaio…la Serie A arriva presto e ricordo ancora un girone del torneo cadetto 2004/2005 con tre romane: Capitolina, la vecchia Lazio & Primavera e la Rugby Roma neoretrocessa dal Super 10, quell’anno c’erano pure le Fiamme Oro, ma erano tutte sole nell’altro girone e addirittura finirono in B…quelli sono anni d’oro per la prima squadra, nel 2006 c’è la finale-promozione al Flaminio per salire in massima serie tutta romana tra l’URC e la Rugby Roma, salgono i bluamaranto e inizia il triennio in Super 10…

  18. San Isidro 24 Novembre 2015, 04:23

    2- Il Super 10
    Siedono tecnici di lusso sulla panchina della Capitolina, prima l’immenso Mascioletti, poi arriva da Buenos Aires Francisco “Pancho” Rubio, vecchia conoscenza dell’ovale romano avendo già militato in passato con la Lazio e il CUS Roma…è il triennio di professionismo della Capitolina, un professionismo che in parte era già iniziato con un progetto serio dalla A, le partite in casa adesso si giocanao anche al Flaminio e la società bluamaranto sale sulla scena mediatica, è in quel momento la squadra di rugby più importante della capitale…in quegli arrivano tanti stranieri, tra questi mi preme sottolineare tre Pumas del calibro di Maximiliano Bustos (poi a L’Aquila e Montpellier), Santiago Bonorino e il grande Gonzalo Camardon, già noto in altre piazze ovali romane visto che è stato protagonista per diverse stagioni con la Rugby Roma ed allenatore-giocatore alla vecchia Lazio & Primavera…la Capitolina in quegli anni si rinforza anche con qualche ottimo elemento che arriva dalla Rugby Roma, in rosa però c’è spazio anche per i giovani più talentuosi del vivaio come Rebecchini, Budini, Recchi, Marrucci, Molaioli, Martitre, Scoccini (tutti ancora oggi nella rosa di Serie A, a parte Marrucci che è passato ad incarichi federali con l’Accademia u.18 di Roma), ma anche Rotella (in parte formato alla Rugby Roma) e quel Rudolf Mernone che poi passò alle Fiamme Oro e qualcuno magari ricorda per le sue esperienze televisive al Grande Fratello e sul programma di avventure su Nuvolari…c’è spazio anche per altri forti giovani che vengono dalla Lazio & Primavera come Sepe (già alla Capitolina dai tempi della A), Varani, Manozzi, Leonardi (che a più riprese tornerà all’URC), Gentile, ecc…c’è spazio anche per i ragazzi foresti che sono venuti a completare l’iter giovanile alla Capitolina come Bocchino da Viterbo, Venditti da Avezzano e Chiesa da Livorno…Toniolatti invece è già un idolo affermato fin dalla Serie A…nell’ultimo anno di Super 10 c’è addirittura il doppio derby con la Rugby Roma che nel frattempo era risalita dalla A…

  19. San Isidro 24 Novembre 2015, 04:26

    3- La rinascita: dalla Serie B all’A/2
    Dopo quel triennio però succede qualcosa, le risorse spese per il Super 10 e per i tanti stranieri ingaggiati cominciano ad essere troppe, le casse languono, si decide di non fallire, ma di ripartire dalla Serie B dove c’era la squadra cadetta in cui militavano i tanti giovani urchini che non avevano trovato spazio nel professionismo…addio così alla massima serie, alcuni ragazzi della rosa decidono con coraggio di ripartire dalla B, altri cambiano casacca come Molaioli che va alla Lazio in A, Rebecchini a L’Aquila, Sepe a Viadana, Bocchino a Rovigo, Venditti al GrAN Parma, ecc, il forte terza linea sudafricano Vermaak che va a Treviso giocando addirittura le prime due stagioni di Celtic League…come qualche anno prima alcuni erano passati dalla RR all’URC, adesso c’è un controesodo verso il Tre Fontane, in tanti da via Flaminia andranno a rinfoltire la rosa di Carletto Pratichetti come Rotella, Varani (che già aveva militato in bianconero), Manozzi e tanti altri, ma soprattutto c’è il ritorno in bianconero di Nanni Raineri e Murrazzani, ma anche di Pegoretti…altri due talenti appena usciti dalle giovanili urchini, come Vannini e Cicchinelli, andranno alla Rugby Roma…
    Inizia un altro ciclo alla Capitolina, è l’era di Cococcetta, tenace aquilano nella rosa dello scudetto del ’94, che da tanto è nei quadri tecnici societati e poi ha allenato la cadetta in B…non esiste più la cadetta, la nuova URC, capitanata da De Michelis, ricomicia dalla B, due stagioni di purgatorio e arriva la promozione in A, in quella che fino a due anni fa era la vecchia A/2…

  20. San Isidro 24 Novembre 2015, 04:27

    4- In attesa dell’Eccellenza: A/2 e A/1
    Nel frattempo ancora un esodo dal contrario: RR fallisce e giocatori come Rebecchini, Vannini, ecc torano in bluamaranto…grande stagione della Capitolina che chiude in vetta al girone e si guadagna gli spareggi per l’Eccellenza, ma saranno semifinali particolari perchè di fronte gli capitano le Fiamme Oro, si prevedono due derby bollenti e infatti così sarà…l’andata ai campi dell’Unione di quel Maggio 2012 la ricorderà come una delle più belle partite di club viste a Roma, cremisi strafovariti, ma l’Unione sotto la pioggia, con gran cuore e con quel folletto che calciava (Diana che resterà in rosa all’Eccellenza) sconfisse i poliziotti in una partita epica, da cineteca…il ritorno a Ponte Galeria però fu ben vinto dalle FF.OO che arrivarono in finale con San Donà, la massima serie per l’URC è solo rimandata perà…la Capitolina fa un’ottima stagione di A/1, rientrano alcuni big come Bocchino, Leonardi, ecc, e di nuovo semifinali-promozione, rullati i Lyons Piacenza si arriva alla finalissima di Calvisano contro gli Squali della Pro Recco, niente da far per i liguri e in memoria di Brendan Lynch si alza la coppa dei Campioni d’Italia di Seria A! Capitolina in Eccellenza e subito è storia, si perchè era da 43 anni che non si vedevano tre romane in massima serie (dalla stagione ’69/’70 dove ci furono RR, Lazio e S.S. Roma Rugby) visto che raggiungerà FF.OO e Lazio…

  21. San Isidro 24 Novembre 2015, 05:20

    5- Eccellenza e di nuovo Serie A
    Il gruppo di Cococcetta per la massima serie è essenzialmente lo stesso che dalla B è arrivato fin lì, tuttavia non manca qualche rinforzo come il ritorno di Conti da L’Aquila, il pilone romano Orabona da Reggio Emilia, Frezza dalle FF.OO, qualcuno dalla Lazio come Rota, Iacolucci e non solo, il grande Nicola Leonardi che raggiunge il fratello dopo l’esperienza a L’Aquila, ecc…la Capitolina però sarà la squadra materasso del campionato, non solo perchè neopromossi, ma proprio per il loro spirito amatoriale che li contraddistingue, infatti, a differenza della maggior parte dei loro colleghi in Eccellenza, sono dilettanti che si allenano al di fuori dei loro impegni lavorativi/universitari…non manca però la soddisfazione all’esordio quando i bluamaranto battono il Reggio Emilia, quella poi è la stagione dei 6 derby romani e Capitolina-Lazio sarà epica (il 28-7 per i biancocelesti non rispecchia la vera battaglia vista a via Flaminia)…in diverse partite, nonostante l’inferiorità, l’URC comunque si batterà con spirito e spavalderia, in alcuni purtroppo crolla anche mentalmente e subisce passivi pesantissimi, umiliante il 70-0 rimediato in casa dal Petrarca…
    Si ritorna in Serie A con il torneo cadetto che cambia formula e l’URC sarà l’unica compagine laziale nella stagione 2014/2015…con la retrocessione alcuni vanno via, ma il gruppo non perde troppa qualità perchè tanti ragazzi del vivaio continuano a rinfoltire la rosa, a stagione in corso poi arriva anche il buon terza linea Dionisi dalla Lazio…si cambia anche guida tecnica, finisce il ciclo di Cococcetta che si accasa al CUS Roma in Serie B (portandolo in Serie A) e si opta per una soluzione interna, a guidare il primo XV sarà l’altro aquilano Orsini…stagione deludente quella della Capitolina, da neoretrocessa dall’Eccellenza non si qualifica nemmeno alla fase-promozione, tuttavia chiuderà in testa al girone salvezza facendo una buona seconda parte di campionato…
    La stagione in corso è caratterizzata dai 6 bollenti derby romani di Serie A visto che a far compagnia alla Capitolina sono arrivate dalla B le sue due rivali di Roma Nord, la Primavera e il CUS Roma…per ora i due derby con la Primavera sono stati pazzeschi, quello di domenica finito 26-26 è stato da infarto…Capitolina che comunque è in vetta al girone e ha già un passo nella fase promozione…
    —-
    Una nota a margine la spendo per la seconda squadra dell’URC che da due anni gioca in Serie B…se non erro la cadetta è stata creata solo nelle ultime stagioni, memorabile il loro passaggio in B dopo i due spareggi di passione nei derby-promozione contro il Villa Pamphili al Corviale e a via Flaminia…l’anno scorso il 2°XV ha purtroppo mancato la poule-promozione del suo girone rischiando addirittura la retrocessione in C1, quest’anno le sorti non sembrano essere diverse, ma speriamo bene….

  22. San Isidro 24 Novembre 2015, 05:32
  23. Alberto da Giussano 24 Novembre 2015, 06:13

    Solo un paio di osservazioni.
    Come modello sportivo URC perfetta.
    Come modello “sociale” non so quanto copiabile, per quanto esteticamente ottimo, non certamente copiabile tout court.

  24. TESTAOVALE 24 Novembre 2015, 06:36

    c’e una bella brace sotto complimenti e auguri

  25. lupin 3 24 Novembre 2015, 11:36

    se si pensa che il terreno era stato espropriato alla banda della magliana e se si vede il panel dei soci fondatori tutta gente molto solida professionalmente ed economicamente non i soliti parvenu si può capire la reale potenza di questo club che non è solo sportiva .
    ho sempre ammirato le loro squadre del minirugby per come si comportano dentro e fuori dal campo ed in generale il loro modo di intendere il rugby tout court in maniera molto british ma con alcune pennellate latine …

  26. cracco 24 Novembre 2015, 11:43

    Distinguiamo aspetti sportivi, su cui sono un esempio, dal resto. Oggi sono una asd.

    Era una spa, trasformata in srl. Ora in liquidazione e il liquidatore è Tinari. Il bilancio al 31/12/2012 parla di 1.093.425 di debiti e di circa 800 mila euro di crediti.

  27. Emy 1 Dicembre 2015, 16:32

    I miei ricordi legati all’URC sono diversi e variegati, anche per quanto riguarda la divisione tra belli e brutti.
    Belli, sicuramente l’atmosfera che c’è sempre al campo dell’Unione, l’eccellente cucina del ristorante, la partita di ritorno a Recco della stagione 2012/2013, la finale di serie A del 2 giugno 2013, anche se l’abbiamo persa.
    Brutto sicuramente il risultato della suddetta finale, e bruttissimo e da incredulità il ricordo di Brendan Lynch, che ha avuto il suo drammatico incidente pochi giorni dopo aver giocato da noi la partita di ritorno di cui si parla sopra.
    Si tratta di un modello sicuramente virtuoso, che si è duramente scontrato contro l’Eccellenza nel momento del ritorno nella massima serie e ne ha subito le ripercussioni anche nella stagione passata, restando fuori anche dalla poule promozione. Quest’anno vedo che stanno andando bene e sono contenta per loro.
    Sicuramente da lodare e da studiare il lavoro sulle giovanili, che hanno numeri e riscontri da urlo. Sì che il bacino d’utenza è grande, ma non è che sia l’unica società di Roma e di Roma nord. Bravi, molto.

    • San Isidro 2 Dicembre 2015, 00:22

      d’accordissimo soprattutto con le ultime tue tre righe…per quanto riguarda il mancato accesso alla fase-promozione della stagione passata c’è da sottolineare anche il cambio di allenatore che, senza nulla togliere ad Orsini ovviamente, penso che un pò abbia influito visto che comunque ha rappresentato l’inizio di un nuovo ciclo tecnico…

  28. web_ellis 19 Febbraio 2016, 14:45

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