La presenza delle due Federazioni uniformata a quella delle Union fondatrici con due membri e tre voti
Cambiano i pesi in World Rugby: crescono Argentina e Italia
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Cazzo, ma non potevano aspettare dicembre 2016 quelli là ?
E adesso chi lo ferma questo qua ?
Funiculì funicolà
Il destino ha voluto che a raccogliere i frutti della diplomazia di Dondi sia proprio colui che ora odia di più
Tra i criteri non c’è traccia del “progetto formativo” che tanto consenso raccoglie orbe terrarum.
dài il tempo a quei quattro bovari incapaci di battezzare le due isolacce in cui vivono e vedrai che anche loro copieranno il vincente sistema italico… altro che bicampioni del mondo… noi contrapponiamo la nostra foresta di 8 milioni di baionette bene affilate e impugnate da giovani intrepidi e forti. 🙂
appropriatissimo @fracasso, però non credo funzioni visto che NZ e AUS facevano parte delle Forze alleate che ci hanno liberato nel ’45. Quindi sanno bene che fine han fatto quegli 8 milioni di baionette .. ma forse è meglio non dirlo a Gavazzi. 🙂
A proposito di Mussolini e Gavazzi, A.d.G. ci sei ? Se sì, batti un colpo che devo chiederti una cosa. Per favore.
Ecco, sono passate due ore e non ti sei fatto vivo, A.d.G., e io che volevo farti un complimento e sai già per cosa.
Scusa Mamo,ma cosa significa farsi “vivo”? Basta che tu metta il mio Nick all’inizio del periodo e io so che ti vuoi rivolgere a me.
@A.d.G. Eccomi.
Ho scoperto che sei stato il primo a lasciare un post su onrugby e quel post é stato premonitore.
Con il fotomontaggio di Gav-Mussolini hai dimostrato di avere capacità divinatorie ma, soprattutto, che in realtà non sei un fedele seguace del leader maximo come a volte vuoi far credere, forse per solleticare la polemica .
Niente di che, come vedi. Un complimento e basta.
@Mamo
Più di una volta ho chiarito la mia posizione.
Il fotomontaggio, abilità della mia compagna più che mio, è una satira sulla gestione del potere federale.
Il presidente FIR pro tempore, suo malgrado, è un dittatore. I motivi sono molti, primo fra tutti il meccanismo elettivo che richiama il sistema Giolittiano di gestione dei prefetti, più che un aperto confronto sui programmi. La caratura del personaggio , il quale accentua anzichè smorzare questa stortura del sistema, fa il resto.
Ciò non di meno, ha diritto ad una valutazione dei suoi atti con la maggiore oggettività possibile.
Notavo la incongruenza tra la dichiarazione e il fatto. Il voto in più arriva per la partecipazione al 6N, che c’entra tutta la chiacchierata? Tra l’altro penso che Dondi stavolta conti poco e che siano più gli australi ad aver spinto con l’appoggio di quello del7’s. Prepariamoci che le Olimpiadi rischiano di far cambiare la geografia anche in WR.
abbiamo rispetto politico
Capisco che possa anche non piacere, ma che l’Italia abbia un peso e unrispetto internazionale superiore, probabilmente, al suo effettivo peso politico é un fatto inequivocabile.
Benvenga la decisione, ma quello che dichiara Gavazzi cosa centra?
Se la canta e le suona le lodi al “consenso nel progetto formativo”.
Se é un successo ci mette il cappello sopra.Sarebbe innaturale il contrario.
Oggettivamente, nello stesso anno porta a casa il campionato mondiale U20 e l’equiparazione nel consiglio WR a socio fondatore perché non dovrebbe evidenziare questa posizione internazionale di successo?
È’ vero. Peccato che a gestirlo ci sia Gavazzi
Eh certo sarebbe stato meglio che ci avessero cacciato con disonore, almeno si sarebbe potuto sparare sulla Federazione e magari vincere le elezioni…pensare a vincere presentando un programma credibile e convincendo la maggioranza dei club italiani troppo difficile evidentemente
La riga del progetto serio di Seven maschile quelli di World Rugby si sono scordati di leggerla?
buona notizia.
come detto in più occasioni
valutare gli effetti di determinate azioni per giudicare
che ci piaccia o no che sia l’ultimo o il penultimo presidente a poter ascriversi il merito di quelle azioni cambia poco
per quanto non possa piacere questo “risultato” va ascritto alla FIR e quindi a chi l’ha governata negli ultimi anni
ora ingoiare (per coloro che non gradiscono l’attuale e/o precedente gestione) che, al concetto “conferma della crescita del nostro movimento”, non corrisponda una crescita di risultati e livello di gioco, non sarà facile (per essere chiaro sono anch’io tra coloro che non capiscono) ma c’è da rimarcare che in termini di capacità politica gli italiani sono “sorprendenti”.
Qual’è il progetto serio per il 7? quel club romano presentato l’altro giorno? O la gita premio in Kenya?
Non abbiamo competizioni a 7 interne. Non dico un campionato, ma nemmeno una coppetta, uno scozzo a 7 tra le diverse accademie, niente.
Per il 7’s femminile non so, ma mi pare che vada molto meno bene del XV femminile.
Ok.
bravo! mi ero dimenticato il 7!
veramente c’è un campionato seven u.18 che si disputa a fine stagione, è poco, ma è già qualcosa, almeno a livello giovanile…
“abbiano investito negli ultimi quattro anni almeno 20 milioni di Sterline nel rugby”
“abbiano un programma serio rivolto allo sviluppo del rugby femminile”
pazzesco e vergognoso!
Fossi l’Argentina mi sentirei offeso ad essere stato trattato al pari della fir.
Noi i soldi li abbiamo buttati e spesi male, e i risultati sono palesemente deludenti… e quanto al programma serio per il rugby femminile ci sarebbe da ridere se non mi venisse voglia di tirare un piazzato in faccia ai vari gavazzi ascioni e checchinato!
L’unica cosa che credo è che WR funzioni esattamente (e anche peggio) della FIFA di Blatter…
CHE SCHIFO!
Al di là delle chiacchiere e dei trionfalismi più o meno giustificati, qualcuno sa dire quanti erano i voti complessivi prima della riforma e quanto saranno poi, dato che dal comunicato ufficiale si legge che si è voluto un significativo ampliamento? In questo modo si vedrà di quanto è effettivamente cresciuto il peso politico dell’Italia..Quanti italiani sedevano prima nel comitato esecutivo e quanti spediranno poi?
Credo che in questa decisione di WR abbia pesato moltissimo la copertura della nuova tribuna del Gavazzium Stadium! 😀
Secondo me è più merito di Dondi, che suo. Ma, ovviamente, è un parere personale
lo penso anch’io…
concordo con te.
Grande Pichot!
Quanto a noi, quello che cambia per la FIR e per l’Italia è il peso politico all’interno di World Rugby, il che può anche far piacere, ma di crescita in termini di nazionale e movimento c’è molto poco ed essere paragonati al sistema argentino è un azzardo bello grosso, i programmi e i piani di sviluppo dell’UAR noi ce li sognamo…ad ogni modo il massimo ente del rugby mondiale ci ha fatto questa promozione (un pò immeritata) e ringraziamo…
Le parole di Gavazzi sono chiaramente di circostanza…
@san parole sante!
Quello che adesso dovremmo fare è meritarci questo regalo.
…san, come spesso sai fare, il tuo è un commento che (ma non vorrei rischiare l’eresia) è alquanto ecumenico, sicuramente romano!… 🙂
Una persona, un consesso, un’assemblea matura sa distinguere i piani di discussione e di valutazione.
Sia le valutazioni sui personaggi che sugli enti che questi rappresentano.
E, soprattutto il contesto, in cui il tutto si svolge.
A WR, non interessano minimamente le difficoltà che può avere il movimento rugbistico italiano a “costruire” un tre quarti di caratura internazionale ( infatti sono anni che non ne vediamo uno), anzi , paradossalmente, potrebbero anche essere felici se l’italia rappresentasse il porto di arrivo di qualche equiparato , SAf o NZ o Fiiano; a WR interessa che gli impegni che l’Italia assume verso di loro siano svolti secondo gli standard e nel migliore dei modi possibile.
Lo stadio olimpico pieno durante il 6N è un salvagente che fino ad ora tiene l’Italia a galla, agli occhi degli stranieri rugbisti frequentatori del bel paese.
E il mondialino di giugno altro non ha confermato che questo, basta leggere le raccolte di feedback dei partecipanti.
Secondo il costume italico del bicchiere sempre e perennemente mezzo vuoto, la gran parte dei commentatori di On Rugby, dimostra un senso delle istituzioni bassissimo, anzichè gioire senza riserve di questa considerazione internazionale ( come se fosse meglio il contrario) ci si attacca a far le pulci alla dichiarazione di Gavazzi. Come se la FIR fosse di “proprietà” del presidente “protempore” di turno e non di tutto il movimento rugbistico italiano.
Quindi bravi, Gavazzi, Saccà e Dondi per questo risultato, senza se e senza ma.
Quando parleremo del perchè non riusciamo a vedere in nazionale da tempo immemorabile un’altro italiano del valore di Parisse e Mauro Bergamasco, faremo altri discorsi.
quello che penso dell’atto in se’ l’ho già detto su
mi permetto di dissentire sulla contraddizione in termini espressa a mio avviso proprio perché una persona matura e, aggiungerei, di indipendente pensiero, dovrebbe possedere la stessa capacità di “distinguere i piani di discussione e di valutazione” sia in merito all’informazione (l’unica che in questo blog viene fornita a noi tutti), sia sui commenti che ne seguono.
In sostanza, come già commentato sopra
lode alla capacità politica di Dondi, Saccà e Gavazzi (ordine non casuale nello specifico) ma attenzione a non confondere (da quì la contraddizione in termini) questo buon progresso politico con i concetti espressi da Gavazzi (l’informazione appunto) sulla “crescita del movimento e sul consenso (termine ineffabile oserei dire) raccolto dal progetto formativo per i giovani atleti italiani”
solo questo
il problema è che il penultimo presidente pro tempore della FIR è stato per vent’anni ininterrottamente al comando, raccogliendo il seminato altrui e facendolo proprio…
qui abbiamo wr che ci regala un posto solamente in quanto partecipanti al 6N e chi ci vuole mettere il cappello sopra vuole far passare la cosa come frutto del “consenso che il nostro progetto formativo per i giovani atleti italiani raccoglie ad ogni livello”…
il consenso viene dal fatto che grazie a noi non serve preoccuparsi del cucchiaio di legno al 6N U20 e due volte su tre neanche a quello maggiore…
w la fir: a chi piace la fir tiri una rir
Quindi, se non vogliamo che un presidente FIR realizzi progetti beneficiando del lavoro di chi l’ha preceduto, un sistema c’è: non eleggere più, alcun presidente FIR.
…. ma non eravamo partiti dal distinguere i pani di discussione e valutazione?
mah!
Non capisco cosa c’entri, ma probabilmente é un mio problema.
no, non esiste alcun problema
è che il mio commento era riferito al fatto che il suo ultimo sig. Alberto era decisamente tranchant
comprendo la provocazione naturalmente all’intervento di @fracasso ma nel suo senso credo si possa dire fosse in contraddizione con quanto si andava discutendo
ma questa è solo aria fritta (come sempre nei nostri commenti) resta il fatto che abbiamo ampiamente commentato
Un perfetto politico italiano. Prendersi il merito di questa promozione … che non é sicuramente suo. Stravolgendo quelle che sono le motivazioni di WR.
Puo non piacere xche ha rappresentato il potere ma Dondi ha un altissimo rispetto internazionale.
Da questo punto di vista ovviamente grazie ai risultati sul campo il nostro ingresso al 6 naz lo dobbiamo a lui.
Vi assicuro che a suo tempo infatti non era per nulla scontato.
Credo che nessun presidente nella storia del rugby italiano anche se con i suoi errori sia stato cosi produttivo.
guarda che quello ancora campa…
è presto per le riabilitazioni post mortem…
a proposito di raccogliere il seminato altrui, l’entrata nel 6N si deve principalmente a Mondelli…
http://ilgrillotalpa.com/2011/05/16/maurizio-mondelli-ricordo-di-un-presidente/
Infatti.
Tornando allo spessore, se quello di Dondi è pari a quello del Bancone della Macelleria, quello di Mondelli è equiparabile a quello della Macelleria.
Ovviamente Gavazzi rimane quella carta marroncina e nulla di più.
Dondi all’estero contava anche con Mandelli, in particolare le relazioni con i francesi le ha sempre avute ottime e abbondanti.
Non so se Dondi godesse (o goda tutt’ora) di un altissimo rispetto internazionale ma credo di poter affermare tranquillamente (e senza timore d’esser smentito) che lo spessore di quell’uomo rispetto al suo successore è equiparabile a quello di un bancone di marmo delle vecchie macellerie rispetto alla carta usata per arrotolare le braciole.
Siamo l’unico paese che partecipa alla Champions cup che non ha copertura televisiva dell’evento. Solo questo dovrebbe far capire lo stato reale del nostro movimento. Non credo ci sia altro da aggiungere.