Gli azzurri guardano al Top 14 o è il Top 14 che guarda agli azzurri?

Secondo Midi Olympique diversi nazionali si sarebbero proposti ai club francesi, ma è proprio così?

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Fabruz 26 Ottobre 2015, 11:29

    Spero proprio di no. Il top14 è troppo logorante per i giocatori che arrivano in nazionale stanchi e spompati (nazionale francese docet)
    Sarà mica un caso, del resto, che la miglior Italia vista negli ultimi anni era quella in cui quasi tutti giocavano in patria, e a Treviso in particolare?

    • balin 26 Ottobre 2015, 16:53

      non credo che il top 14 abbia logorato troppo Perugini, LoCicero o lo stesso Parisse o il D2 Allan
      per uno come Sarto sarebbe una bella esperienza
      il problema sta nell’alternativa, se è sempre quella dei bassifondi di Pro12 ….

      • TommyHowlett 27 Ottobre 2015, 08:52

        Erano altri T14; quando giocavano Perugini e Lo Cicero non c’era l’esasperazione nel rincorrere la vittoria a tutti i costi che c’è oggi. E lo stesso Parisse ha giocato in questo mondiale poco più di un’ora in totale causa infortunio patito dopo aver giocato una sola partita nel warm-up: muscoli di ricotta?

        • San Isidro 27 Ottobre 2015, 14:50

          tra l’altro ai tempi dei sopracitati c’era ancora il Top 16…

  2. nelly1450 26 Ottobre 2015, 12:10

    Giocando all’estero magari si abituano a vincere qualche partita in più, che con TV e nazionale mi pare molto difficile

  3. pesopiuma 26 Ottobre 2015, 12:12

    In generale, a Sarto farebbe un gran bene andare all’estero. Sarebbe costretto a lavorare sulle sue lacune, pungolato dal fatto di non avere il posto assicurato.

  4. gsp 26 Ottobre 2015, 12:18

    L’esperienza all’estero di Biagi, Chistolini, DeM e McLean non e’ stata per niente positiva. Ad altri tipo Citta, festuccia ha fatto molto bene. e’ difficile generalizzare.

    • ginomonza 26 Ottobre 2015, 12:23

      gsp Biagi sicuro?

      • gsp 26 Ottobre 2015, 14:57

        abbastanza Gino. a Bristol gioco’ poco e male. vale lo stesso per chistolini. hanno trovato la loro dimensione allo zoo. e Biagi del 6n scorso e’ giocatore di livello, sicuramente superiore alla bassa celtic. non un fenomeno, ma di certo un ottimo giocatore.

        • malpensante 27 Ottobre 2015, 10:08

          Agli Aironi lui e Furno erano già una signora coppia di seconde. 5 anni fa. Parere personale, Furno mi piaceva di più allora, meno quantità e più efficacia. Più attitudine e lavoro da grinder e meno da flanker.

  5. Mr Ian 26 Ottobre 2015, 14:03

    Sarebbe ora che in Federazione si iniziasse a discutere di qualcosa che somigli ai contratti centralizzati, lo scrissi una settimana fa, bello avere la carica dei 101, ma il difficile sarà trattenerli quando questi attirano l attenzione dei club esteri

    • gasport 26 Ottobre 2015, 15:04

      E aggiungo…
      Sarebbe ora di distribuire equamente per ruolo…

      E’ intutile avere (come successo qualche anno fa) tutti i mediani di mischia della nazionale a Treviso e tutte le aperture alle Zebre (vedi quest’anno)…

      Ben inteso…Quelli che la federazione ritiene nella lista “nazionale”…

      Avere Canna, Padovani e Haimona nella stessa squadra che senso può avere quando a Treviso fanno giocare un centro o un estremo apertura?

      • andreac 26 Ottobre 2015, 16:11

        quoto il tuo intervento, anche se la mia grandissima speranza è di non vedere mai più haimona apertura in nazionale. Non per il ragazzo che si è dimostrato essere persona serissima, ma materiale indigeno su cui lavorare comincia ad essercene e punterei su quello…

      • ciclope 26 Ottobre 2015, 22:35

        Hai pienamente ragione! Ma il responsabile di ciò si chiama Checcinato.(responsabile alto livello vedi franchigie celtiche)
        Forse se cominciamo a dire le cose come stanno.
        Se ne accorge anche il presidente.

  6. Danthegun 26 Ottobre 2015, 14:45

    Se fosse vera la notizia di giocatori che si offrono alle squadre straniere sarebbe brutta in se ma io rimango dell’idea che sia necessario facilitare (se non incentivare) la emigrazione dei nostri giocatori verso l’estero (con la possibilità di riprenderli qualora l’esperienza non fosse positiva) perchè abbiamo bisogno di far giocare più giocatori possibili ai livelli più alti, con tutti i rischi del caso.
    Il caso di Sarto credo sia clamoroso. Se Venditti ha trovato estimatori all’estero, Sarto, che per me rimane molto più forte e potenzialmente più talentuoso, mi sembra strano che non abbia mai ricevuto nemmeno una telefonata.

    • pippuzzo 26 Ottobre 2015, 15:57

      Non ho visto la partita, ma Venditti è piaciuto ai commentatori per la sessantina di minuti in cui è rimato in campo.
      Comunque sì, a Sarto farebbe bene andare a fare un giro.

  7. Dagoberto 26 Ottobre 2015, 14:52

    L’esperienza all’estero è utile per un giocatore se gioca, meno se scalda la panchina, controproducente se è convocato negli spalti tra la folla, magari costretto a cantare l’inno di turno 🙂 e giocatori effettivamente pronti a conpetere per un posto da titolare in prima squadra in top 14 non c’è ne sono molti. Inoltre, giocare in club appartenente ad un movimento diverso da quello a cui attinge naturalmente la nazionale italiana comporta fare i conti con le dinamiche e le pressioni di tale club che ti paga per essere a sua disposizione, non a disposizione della nazionale per giunta di un’altro paese (Parisse docet …). Sembra che questa semplice valutazione non sia condivisa o compresa da molti, non ne capisco il motivo, a me sembrà così scontata!

  8. fracassosandona 26 Ottobre 2015, 16:16

    ogni giocatore costretto ad andare all’estero per
    a) migliorarsi
    b) guadagnare
    c) vincere qualcosa
    deve essere considerato una sconfitta per il nostro movimento e per la federazione che vi investe grosse cifre…

    a) vuol dire che nonostante N accademie e staff celtici assortiti qui non abbiamo i tecnici per portare i giocatori ad un livello internazionale (le carriere di Zanni, Ghiraldini, Cittadini ed altri deponerebbero per il contrario dato che questi giocatori sono diventati dei giocatori di livello internazionale senza muoversi dall’Italia o lasciandola a 30 anni…)

    b) se vai via per tanti soldi (Tolone o Top14) mi sta bene, se te ne vai a Bristol o a Glasgow c’è qualcosa che non torna…

    c) l’ambizione della Federazione che gestisce o finanzia le due franchige in pro12 dovrebbe essere quella di trattenere i migliori talenti in Italia in modo da poterne concertare l’impiego in funzione della nazionale al contempo facendo sì che il rugby italiano cominci a farsi rispettare anche a livello di club… se dobbiamo ricordare con rabbia e nostalgia del bel tempo che fu come miglior stagione quella del 7° posto in pro12, non ci è molto chiaro il concetto di competizione…

    All’estero ci dovrebbero andare solo i “senatori” meritevoli di monetizzare la propria carriera… per quello che mi riguarda i giocatori di interesse nazionale se ne stanno in Italia a far vincere Zebre e Treviso, se se ne vanno all’estero non saranno convocabili in nazionale (tempererei la regola come hanno fatto gli australiani), come succede in altri paesi che non hanno certamente problemi di vivaio stitico come noi…

    • balin 26 Ottobre 2015, 16:57

      esatto, continuare a passeggiare per i bassifondi del pro12 è “una sconfitta per il nostro movimento e per la federazione che vi investe grosse cifre” ed aggiungerei, per gli sponsor (benetton e pochi altri) che prima o poi si stufano

  9. Katmandu 26 Ottobre 2015, 20:35

    Il discorso meriterebbe un’altra spazio e tempo, secondo me la via Australiana potrebbe essere la risposta, un giocatore se vuole esere selezionato per la nazionale deve giocare nella CL opure avere l’intenzione di giocare in una celtica, tipo Allan Pasquali Bugnara, oppure sei un super campione affermato e hai fatto già 65 presenze in azzurro Castro e Parisse
    Se ti chiami Campagnaro, pittosto che Venditti e vuoi monetizzare il talento, benissimo moetizza senza la Nazionale
    Il problema che per fare questa mia visione devi avere dietro una struttura coi contro quazzi, che a noi manca, bisogna istituire delle accademie celtiche da cui pescare, avere dietro una programmazione che limita l’utilizzo dei giocatori in funzione della nazionale, insomma Zanni non è possibile che giochi 80 partite filate in due anni (o quante erano ) senza poi stupirsi se si fa male…. tutta roba che a noi manca
    Per cui che vadano pure all’estero

  10. Alberto da Giussano 27 Ottobre 2015, 00:54

    Nessun giocatore italiano ha mai rifiutato un contratto all’estero (escluso Zanni). Non vedo perché dovrebbero iniziare a farlo adesso.
    Sul fatto se sia giusto meno questo fatto in chiave di utilizzo per la nazionale non saprei.In finale al mondiale ci sono due nazionali che si comportano in maniera diversa e idem le 4 semifinaliste e il nostro giocatore più importante e rappresentativo gioca all’estero.Non mi fascerei troppo la testa.

  11. San Isidro 27 Ottobre 2015, 14:54

    Non ricordavo l’interessanto del Racing per Zanni, più che altro ricordo che il Castres voleva fortemente il terza linea friulano…addirittura anche Stormers e Sharks di Super Rugby avevano puntato Alessandro, a Treviso dovrebbero solo fargli una statua per la sua dedizione al club…

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