Il post eliminazione in Irlanda: un’analisi tecnica con la mente al 2019

IRFU in silenzio, mentre editorialisti ed ex giocatori invitano a seguire la tendenza al gioco offensivo emersa al Mondiale

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Alberto da Giussano 23 Ottobre 2015, 08:23

    Sono tutte analisi molto interessanti, molto colte e avanzate , tecnicamente. Tipiche di chi non si capacita di come una squadra un anno fa giocava un rugby tale da impensierire gli AB e solo 12 mesi dopo , quasi , quasi lascia le penne per strada con l’Italia e comunque esprime un gioco che non lascia scampo all’uscita dai quarti.
    Un anno fa sembrava, compresi molti commentatori di questo blog @redazione compresa, che i Verdi potessero avere 2-3-4 opzioni di gioco una diversa dall’altra e che il sole dell’avvenire aveva appena albeggiato.
    Addirittura adesso si ipotizza una rivoluzione che debba stravolgere i parametri educativi sin dal minirugby.
    Io penso che altre cose sono evidenti in questo calo dell’Irlanda e nella crescita di altre nazionali.
    L’età.
    L’immissione di giovani è stata massiccia sia per quanto riguarda Argentina, NZ, e SAF ( specie dopo l’avvio con Japan). I giovani, in questo rugby giocato a velocità impressionante, sono indispensabili . Il vigore fisico di un 22/24 enne è massimo, poi comincia a scemare.
    I talenti.
    Sfornare campioni che a fianco di superiori qualità tecniche di base ( skill) abbiano anche un talento atletico di prim’ordine è ormai indispensabile. Per farlo devi andare ancor di più a scavare nel tuo serbatoio di giocatori e rubare questi talenti, quando ci sono, alle altre discipline.
    Dire a tavola , davanti a un buon brasato con la polenta che bisogna copiare gli All Black non è una grande novità.

  2. Andria 23 Ottobre 2015, 08:25

    Questo articolo strizza l’occhio ad un immigrato che vive a Dublino, tirato un po’ per la camicia…

    Ma sai che bello vedere l’Irlanda trasformarsi in una specie di Nuova Zelanda/Australia(pre Cheika)? Magari…

    Io Madigan lo vedo bene con molti margini di crescita, perché far rientrare Sexton???? Mah, l’ottica del vincere a tutti i costi?

    • Stefo 23 Ottobre 2015, 08:45

      Ciao @Andria su Madigan sfondi una porta aperta, ho scritto per due anni che stava veniedo gestito di mer…ehm male da MOC, uno che in due anni qua ne ha imbroccate ben poche nella getione ma su Madigan ha raggiunto il culimine.
      Ho anche scritto ad un certo punto lo scorso anno che fossi stato nel ragazzo se MOC fosse stato confermato per il futuro avrei preso armi e bagagli e me ne sarei andato a Galway al Connacht che di un’apertura forte ne avrebbero bisogno e che con Lam le sue caratteristiche sarebbero state messe in risalto.
      Per questa stagione secondo me non sara’ cosi’ magra, per il momento con Cullen si vede piu’ gioco e bisogna calcolare che sia Sexton che Madigan son vincolati dal player welfare program che ne da un impiego massimo quindi volente o nolente Cullen dovra’ gestirne i minutaggi alternandoli…il pericolo ovvio e’ che Sexton prenda tutte le “partite di prima

      Sul gioco irlandese, Schmidt ha fatto le sue scelte, ha vinto due Six NAtions alla fine della fiera quindi piu’ di tanto non si puo’ neanche crtiticare, l’unica cosa che pero’ si puo’ dire e’ che arrivato al Leinster e per le prime due stagioni a Dublino ha fatto ben altro gioco, e questo se non ce lo si ricorda e’ forse il caso di prendere qualche partita e riguardarla…era arrivato come allenatore dei 3/4 del Clermont con uno stile di gioco e quello fece per almeno due stagioni.
      Madigan e’ proprio venuto fuori sotto di lui con quel gioco, O’Brien ed Healy han dato il loro meglio con quel gioco…ha poi cambiato su altro.

      La speranza di tutti qua e’ che la IRFU ora non si faccia prendere la mano dal panico come 4 anni fa quando a dicembre 2011 dopo l’eliminazione col galles se ne venne fuori con quelle cagate di regole sugli stranieri…che per fortuna son state poi applicate a singhiozzo.

      • Stefo 23 Ottobre 2015, 08:49

        Ah cavolo era venuto su il caffe’ e non ho finito la frase poi:
        il pericolo ovvio e’ Sexton prenda tutte le “partite di prima fascia” lasciando il resto a Madigan.

        E faccio una piccola aggiunta, il secondo pericolo per lui e’ che da dietro inizieranno a spingere Marsh ma soprattutto Byrne che e’ un bel talento e lui potrebbe trovarsi in una terra di mezzo poco piacevole.

        • Andria 23 Ottobre 2015, 08:59

          Ma non so se ti riferisci a me quando scrivi:

          Sul gioco irlandese, Schmidt ha fatto le sue scelte, ha vinto due Six NAtions alla fine della fiera quindi piu’ di tanto non si puo’ neanche crtiticare, l’unica cosa che pero’ si puo’ dire e’ che arrivato al Leinster e per le prime due stagioni a Dublino ha fatto ben altro gioco, e questo se non ce lo si ricorda e’ forse il caso di prendere qualche partita e riguardarla…era arrivato come allenatore dei 3/4 del Clermont con uno stile di gioco e quello fece per almeno due stagioni.

          Nel senso che credo da nessuna parte di aver criticato Schmidt.
          Quello che ho scritto io non concerne le abilità di questo ct, sarebbe dura dire che non e` all’altezza, insomma un po’ come dire che Trinh-Duc non sa giocare ( 😀 dai scherzo non riapriamo parentesi ricorrenti), ma l’idea che suggeriscono gli articoli di riuscire a migliorare dalla base, con una gestione più orientata alle capacità (vedi il discorso sulla creazione di tanti Braian O Driscoll). Da li’ magari arrivi a vedere un gioco diverso anche in Nazionale e il lavoro di un tipo come Schmidt diventa ancora più efficace: divertente e vincente (c’è sempre un McKenzie in me).

          • Andria 23 Ottobre 2015, 09:02

            PS prima che replichi ancora, non intendo dire che oggi l’Irlanda non diverta intendo dire che più in alto metti l’asticella e più in alto salti quindi come non c’è mai limite al peggio perché dovrebbe esister un limite al miglioramento?
            🙂

          • Stefo 23 Ottobre 2015, 09:19

            Ciao Andria no non mi riferivo a te ma ad alcuni articoli qua in Irlanda nell’ultima settimana che secondo em hanno dimenticato o vogliono dimenticare forse alcune annate.
            Con pero’ l’idea mia un po’ critica su questo perche’ alla fine dei conti molti giocatori son venuti fuori su quel suo gioco o anche all’Ulster sul gioco di Anscombe…prendiamo la policy del “no offload”, tolto che gente come Healy, O’rien, Henderson, Henshaw e’ gente che saprebbe offloadare secondo me ormai le difese avversarie erano organizzate a questo…i Pumas (ma anche l’Italia) erano ben consci di questa policy e si son ben adattati su come difendere, gli argentini non han fatto praticamente un placcaggio che andasse a cercare di togliere la possibilita’ di offloadare perche’ sapevano che tanto non sarebbe successo, non dovevano preoccuparsene. Come detto dopo la aprtita tra questo, l’attacco della drift defence avevan ben fatto i compiti per casa Hourcade ed i suoi assistenti.

            Comuqnue sui giovani la lista sopra nell’articolo non e’ esaustiva manca guardando ai prossimi 4 anni quello che a detta di tutti e’ la piu’ grande speranza dai tempi del giovane BOD: Ringrose. Io poi oltre ad Olding ho un debole per McCloskey.

            PS: Thrin Duc…ahhhh mai detto che non sa giocare 🙂
            PPS: McKenzie…buonissimo allenatore, purtorppo come tutti noi maschietti succube del “tria piu’ un……che un carro di buoi”

        • fracassosandona 23 Ottobre 2015, 09:41

          offloadare?
          ma va a shittare… 😀

          • Stefo 23 Ottobre 2015, 09:45

            Ti ho messo anche policy…pero’ ho bilanciato col carro di buoi…insomma in tutto direi un 1.33% in inglese…direi un 6.5 quindi.

          • Andria 23 Ottobre 2015, 10:17

            Mi associo a fracasso e, per dare un pizzico di gusto francese, io aggiungerei :
            ma vai a sciare!

            Dal Francese sciè. (scritto chier)

            🙂

            Stefo bilancia col carro di buoi per strizzare anche l’occhio a Rugby e le tette…

          • Stefo 23 Ottobre 2015, 10:29

            Abbiamo una Weltanschauung diversa…

          • Andria 23 Ottobre 2015, 10:38

            Ma ora che ci penso il carro di buoi e` mica quello di swing low beef chariot che cantano sempre alle partite di Rugby i tifosi inglesi?

  3. TommyHowlett 23 Ottobre 2015, 08:39

    Che strano… Se si cancellano i nomi, sembra un articolo sulla situazione del rugby italiano, non trovate?

  4. malpensante 23 Ottobre 2015, 09:17

    Sono fiducioso, ci si arrabatta nel mezzo dl guado e con le infermerie piene, ma la scelta di Foley prima e Cullen poi sanno di consapevolezza e buon senso, dopo gestioni inguardabili. C’è materiale usato, rodato, a Km zero e nuovo di pacca, c’è una solida tradizione e ci sono delle certezze. L’Irlanda non é la NZ e non lo sarà mai, alla fine il rugby è almeno il terzo sport e i margini di crescita non sono poi così ampi anche se con dei risultati fenomenali si riuscisse ad erodere qualcosa dagli altri. La nazionale paga le gestioni di cui sopra a Dublino e Limerick, e si giova del lavoro fatto a Galway e Belfast: parte del problema sta proprio nel paragone tra chi ha dato meno o più tra i quattro cantoni del rugby, L’articolo di GDA centra in pieno un aspetto che ci sarà da affrontare in IRFU senza farsi prendere da paturnie, con relative stravaganti conclusioni. Io comunque continuo a pensare che il livello del pro12 negli anni sia calato e di tanto, e non aiuti. Soprattutto non mette in evidenza, abbastanza e per tempo, i segnali di decadimento dei più forti e la relativa “tranquillità” del torneo ha consentito qualche exploit in coppa che ha contribuito a mascherare i problemi e la pochezza delle conduzioni. Schmidt per me non si tocca, anzi.

  5. Mr Ian 23 Ottobre 2015, 09:23

    Chissà perché in tutte le nazioni si fanno desamine tecniche su dove sta andando il rugby e cosa bisogna migliorare, mentre da noi si aprono agenzie di viaggi

    • LiukMarc 23 Ottobre 2015, 09:39

      Noi creiamo aziende, fatturiamo, lasciamo agli altri le eliminazioni ai quarti di finale 😀

  6. LiukMarc 23 Ottobre 2015, 09:34

    Meditate gente, meditate…

  7. fracassosandona 23 Ottobre 2015, 09:45

    la differenza è tra chi esce ai quarti e si chiede dove ha sbagliato e cosa può fare per migliorare dopo aver vinto gli ultimi due 6N e chi dice che il 12° posto nel ranking è bugiardo dopo aver perso 24 partite su 29 da giugno 2013 a ottobre 2015…
    per fortuna abbiamo l’Insostituibile…

  8. lupin 3 23 Ottobre 2015, 09:46

    Gli altri in silenzio a lavorare , Noi con il presidente che sborona urbi et orbi
    con analisi e voti .L approccio che abbiamo avuto al mondiale è sintomatico
    ,da gita fuori porta, non c ‘è stato un minuto nel quale abbiamo dimostrato di voler ambire ai quarti .
    Appena passata la paura e vinte le due partite che dovevamo vincere i vertici federali hanno ripreso colore con una conferenza stampa francamente fuori luogo visto la pochezza della nostra spedizione .

  9. Machete 23 Ottobre 2015, 10:24

    l’Irlanda vera è quella che è ha triturato Saf e Aus ed stata a un minuto dal battere gli AB….
    al mondiale ha pagato troppi infortuni in una partita da dentro fuori….non sminuisco la prova dei Pumas…ma Sexton O’brien O’connell O’mahoney sono assenze troppo importanti per non incidere
    sicuramente Leinster paga i 2 anni di O’connor….e Munster si sta ricostruendo con Foley…….Ulster e Connacht viaggiano che è un piacere…..
    non vedo grossi problemi se non quello di aumentare l’intensità nelle partite di pro12 soprattutto per le seconde linee

    • Alberto da Giussano 23 Ottobre 2015, 10:29

      La continuità di gioco e rendimento è comunque un tema fondamentale nelle gestioni sportive di una squadra in generale e di una nazionale in particolare. Specie se asbagli clamorosamenti la tempistica delle prestazioni. In uno sport a 15 giocatori bisogna sempre fare molta attenzione a dar colpa agli assenti ( anche se per infortunio).

      • Machete 23 Ottobre 2015, 11:23

        tutte le squadre hanno giocatori insostituibili o la cui mancanza ne abbassa la qualità….AB a parte forse

    • gsp 23 Ottobre 2015, 11:08

      Sostanzialmente daccordo con te machete. C’é anche il problema oggettivamente del ricambio generazionale. Ovvero il ricambio c’é ma ci vuole qualche anno perché vada a regime.

      Esiste il problema di competitivitá pro12, che peró ha dei vantaggi, e terrei Schmidt.

      Il problema centrale per loro é “esistenziale”, é non in senso negativo. Nel senso se e come si puó arrivare a livello delle 3 del sud. É problema di ambizione che nello sport é essenziale. Le risorse mi sembra me ci siano (a differenza del Galles) e non ci sono di mezzo i club come in Fra ed Ing. Avanti con Schmidt ed in bocca al lupo.

  10. Giovanni 23 Ottobre 2015, 10:27

    Che fortunati che siamo: rispetto a loro abbiamo 110 giocatori, 5 aperture e 3 mm da cui ripartire…vuoi mettere?
    Non capisco però questa smania di “mettersi a fare gli All Blacks”, che sembra aver preso un po’ tutti recentemente. Quando Muhammad Alì battè Foreman non si mise a “fare il Foreman”: fece Muhammad Alì.

  11. carpediem 23 Ottobre 2015, 10:38

    ” Abbiamo bisogno di persone che passino meglio, calcino meglio e prendano decisioni migliori durante le partite. Sappiamo già come trasformarli in atleti, ma troppi 18 e 19 enni imparano tecniche di passaggio che dovrebbero conoscere da quando hanno 14 o 15 anni. Si può dire che sono un sognatore , ma sarebbe il miglior denaro mai speso dalla….FIR
    spero che Ascione, tanto incensato da mr G, legga l’articolo di D’Arcy compresala mia licenza poetica.

    • Alberto da Giussano 23 Ottobre 2015, 11:18

      Se io fossi Ascione ti risponderei così:
      “Caro Carpediem, io formo,alleno e preparo, magari in una maniera un po’ costosetta, i ragazzi che le società mi mettono a disposizione e che trovano sul territorio. Certo, qualche ca…ata con sto fissa delle misure l’avrò pure commessa, qualche ragazzino, forse anche buono per gli spot di n°9 e n° 10, mi sarà sfuggito, ma c’aggia a fa?
      Sei sicuro che cacciare la croce addosso a me per il fatto che le società non sono in grado di recuperare talenti sia una cosa giusta? Tu credi forse che se lo incontrassi , non sarei in grado di allenare e riconoscere campioni come Madigan, Moroni e Savea?”

      • carpediem 23 Ottobre 2015, 11:48

        potrei ribattere ad Ascione” caro amico, considerato che tieni quella carega-importantantissssssima-da un sacco d’anni con risultati miserrimi, considerato che il tuo Chief in Commander predica la meritocrazia (sic), prenditi i tuoi giocattoli e vedi di andare a fare in c**o prima possibile perchè di danni ne hai fatto a iosa”

        • LiukMarc 23 Ottobre 2015, 12:07

          Tra l’altro non ricordo la carriera dell’Insostituibile come allenatore giovanile (sia di under 18 che 20) come di grande successo…

          • 6nazioni 23 Ottobre 2015, 12:09

            in cinque anni un solo pareggio con il galles,le
            altre solo asfaltate superiori di 30 punti,con nazionali
            u.17,18,u20,6n,etc…

          • LiukMarc 23 Ottobre 2015, 12:17

            Ah già, ricordo un 50-0 (o 51?) contro la Francia una decina di anni fa al 6n under21, tra le cose che uno spera di rimuovere dalla memoria

      • 6nazioni 23 Ottobre 2015, 12:07

        A.d.G. vedi scrivi sempre delle cose inesatte.
        Se un signore siede dal 1995
        su una poltrona e non c’e’ nessun risultato sarebbe quasi ora di
        togliere il collante dalla sedia.
        I ragazzi a 14 anni vengono scelti dai selezionatori f.i.r. regionali
        e portati nei c.d.f. sempre con allenatori f.i.r. e sono sempre
        gli stessi da oltre 15 anni.
        Se i risultati ottenuti sono questi non e’ il solo Ascione da sbattere
        fuori ma anche tutti i tecnici federali.
        Le societa’ cosa centrano?
        Non credo che riesca ha riconoscere un moroni,savea,madigan,
        sono 15 anni mica 15 mesi.

        • Alberto da Giussano 23 Ottobre 2015, 13:13

          Vedi che anche tu dai le stesse risposte. Se uno siede al vertice di una struttura che non produce nulla, forse sarebbe il caso di chiedersi se è la struttura che è inutile.
          Le società , amico mio, c’entrano eccome se c’entrano.
          Prova a guerdare dentro casa tua e confrontare il Petrarca anni 80/90 e quello d’oggi e poi sappimi dire.
          Bortolami, Bergamauro e Bergamirko non l’hanno mai nemmeno visto in faccia Ascione o chi per lui eppure a 20 anni giocavano in nazionale.

          • fracassosandona 23 Ottobre 2015, 16:06

            forse perché all’epoca si rimaneva a fare la trafila delle giovanili in un club in cui l’allenatore ed il DoR era Munari e non ti portavano a 15 anni via da casa per farti allenare con dei tecnici che ne sapevano meno di quelli che avevi in Guizza…
            ma la mia è solo un’ipotesi…

          • fracassosandona 23 Ottobre 2015, 16:09

            ribadisco che le accademie servono dove i club non hanno strutture né tradizione… in Veneto ci arrangiamo a far crescere i nostri ragazzi senza bisogno di accademie come quelle attuali… secondo me non ne hanno bisogno nemmeno a Roma, in Emilia e nel Bresciano-Mantovano…
            se invece in accademia mi trovo gli allenatori dell’U20 neozelandese sono ben disposto a rilasciare i miei virgulti alla patria…

          • 6nazioni 23 Ottobre 2015, 16:21

            fracassosandona hai ragione su tutta la linea.
            e sono sempre gli stessi tecnici da oltre 15 anni.
            le (*) si devono aprire in sicilia,sardegna,calabria,
            basilicata dove il rugby e’ meno conosciuto,ma
            questo discorso e’ molto difficile da far capire sia
            A.d.G. sia alla dirigenza f.i.r.
            il problema grosso e’ il 51% gia’ nel sacco da parte
            di 1.3333.

          • Alberto da Giussano 23 Ottobre 2015, 16:32

            @Fracasso, a Calvisano non c’era Munari , eppure Vaccari e Ravazzolo a 21 anni erano in nazionale.

          • Alberto da Giussano 23 Ottobre 2015, 16:35

            PS. resta il fatto che su questo tema tutti glissano, probabilmente perchè è sempre meglio pensare che le colpe siano di qualcun altro e mai in casa propria. Su questo 6N è un maetro. Ma anche gli altri non scherzano.

  12. Da 23 Ottobre 2015, 12:19

    Scusa, Alberto, capisco che le società non li preparino a modo ma non può essere che il Prof. Ascione non abbia colpe su come vengono strutturati i vivai in Italia.
    E’ li non da un quinquennio ma da veramente tantissimo tempo e non è possibile che il suo pessimo lavoro non abbia inciso sulla crescita dei nostri ragazzi.

    • Alberto da Giussano 23 Ottobre 2015, 13:08

      La mia @Da è una provocazione per sottolineare che, posto che il sistema di mediazione tecnica in essere ( accademie, accademiette e compagnia cantando) è costoso e inutile, proprio perchè produce nulla, non è che sostituendo alla guida dello stesso , il buon Ascione con un qualsiasi altro le cose miglioreranno di molto. Sicuramente va ripensata la guida tecnica, ma parallelamente vanno studiati interventi per migliorare la capacità di reclutamento delle società.

      • Da 23 Ottobre 2015, 13:12

        Confido che al nuovo CT sia dato, finalmente, quel ruolo di DOR che tanti chiedono

        • vinicio 23 Ottobre 2015, 14:19

          Il nuovo CT (cioè DOT) deve finalmente avere diritto di scegliere qualsiasi posizione tecnica all’interno della struttura.
          Dai coach della nazionale maggiore al preparatore atletico dell’Accademia di Cannicattì.
          Dovrà avere un progetto di 4 anni, scegliere i suoi uomini ed esserne responsabile per il risultato.
          Onde evitare boutade tipo “non l’ho scelto io” oppure “insostituibile” oppure altre robe.
          In questo senso penso che partiamo già male quando Gavazzi dice avremo due stranieri (CT e skills coach) e due italiani e altre cose…

          • Giovanni 23 Ottobre 2015, 16:33

            “avremo due stranieri (CT e skills coach) e due italiani e altre cose”.
            Applica il manuale Cencelli del rugby. 🙂

  13. Dagoberto 23 Ottobre 2015, 13:00

    Incredibile accorgersi che in casa di chi è da noi italiani del rugby eletto a modello in termini di catena di formazione del movimento sportivo rugbistico si lamenti, in fondo, delle medesime mancanze di cui ci si lamenti qui!
    Proprio vero che è tutto relativo :-).

  14. Freddy88 23 Ottobre 2015, 14:23

    Salve a tutti!
    Sono nuovo del sito ma ho letto spesso i vostri commenti sugli articoli con molto interesse.
    In riferimento a questo articolo, credo che sia importante capire l’abisso esiste tra Italia ed Irlanda. Neanche da provarci a fare un paragone.
    Come dice giustamente qualcuno di voi, sarebbe opportuno reclutare atleti provenienti da altre discipline. Ma io dico, perchè non creare una base multidisciplinare attraverso il rugby in età giovanile?tutti leggiamo i tempi sui 100 metri di alcuni atleti (Savea-Mvovo), ricordando che lo stesso Gordon D’Arcy praticava i 110H. Il problema di fondo non è il reclutamento, ma la mancanza delle abilità motorie di base per poter poi competere con gli altri. In un recente video sulla preparazione del Giappone non ho visto nemmeno un immagine di un sollevamento pesi massimale o a catena cinetica chiusa. Corpo libero, fitness e un macello di corsa.
    La struttura della formazione di base deve essere rivista assolutamente. Dobbiamo ritornare alla base dello sviluppo motorio, anche con atleti sviluppati (vedi appunto il Giappone) e alle società potenziare la disponibilità economica per migliorare formazione, strutture e reclutamento. Ma già da quest’anno i premi verranno ridotti. Questo non è il modo di operare! Dobbiamo riconoscere Ch lavora bene da chi male e premiare le migliori società, magari cominciando a pensare di creare una seria struttura professionistica e professionale.

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