Il prato – ma quale prato? – dove gioca il CUS Siena ha conquistato Ovalia grazie a uno spot. La storia la racconta Marco Pastonesi
Ma quale Twickenham, il vero campo del Mondiale è il Sabbione!
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Alcool, pittura fresca, discorsi e panini da ko: quando il rugby fa autogol
Fallimenti, papere, disastri, gaffes, guai, disfatte ovali. Antologia di Marco Pastonesi
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Quinto appuntamento le letture tratte dal libro "Ovalia. Dizionario erotico del rugby"
La Rugby World Cup 1999 raccontata da Marco Pastonesi
Quando la Coppa del Mondo si trasformò da "teatro per eroi dilettanti, a palcoscenico per attori professionisti".
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Terzo appuntamento con le letture tratte dal libro "Ovalia. Dizionario erotico del rugby"
Ci ho giocato e ci ho portato a spasso il fischietto… un campo un’emozione… Ma credo che ce ne siano molti altri che potrebbero parlare: chi ha visto l’Arsenale di Messina, il vecchio campo di Città di Castello, il “San Carlo” a Terni, Teramo, Brecciarola, Santo Stefano di Magra….
Aggiungerei anche il vecchio campo del Pro Recco sotto l’autostrada
il mitico campo della Brecciarola di Chieti…ricordo il bel campo in erba del CUS Chieti dentro la città, mentre quelli dell’Abruzzo Chieti giocavano su questo campo di sassi e terra nella campagna circostante, in u.19 con il CUS Roma perdemmo 58-17, gli abruzzesi erano talmente grossi rispetto a noi bambacioni romani che dopo la partita ci chiedemmo se avessero giocato i genitori o i ragazzi…altro campo mitico in Abruzzo era il primo su cui giocò la Gran Sasso, quello a Colle di Lucole, per arrivarci dovevi fare strade di montagna che nemmeno erano segnate sulla cartina…nel Lazio un campo memorabile era quello di Oriolo Romano, nel viterbese, erba tutt’altro che curata, sembrava di giocare in un orto, facevi le mischie sopra le distese di cicoria e di insalata, e comunque lì c’ho sempre perso…
a Roma leggendario il campo 3 dell’Acquacetosa, duro come cemento sotto al sole, un pantano con l’acqua che ti arrivava sopra le caviglie sotto la pioggia, ora però cresce l’erba anche lì…
Quello della GS era Colle di Lucoli! Ed è ancora in quello stato… 😀
ma adesso però la prima squadra so che gioca da un’altra parte…
Il nuovo impianto, a Vila Sant’Angelo, è un gioiellino, sia come campo che come strutture, che saranno ulteriormente adeguati a breve
tra l’altro mi ricordo che di quelle parte c’era pure la squadra del Navelli, in giovanile erano molto forti, ma ci sta ancora?
san adesso c’e’ lo zafferano.
San io mi ci alleno tutte le settimane al campo di Brecciarola
almeno è cresciuta un pò d’erba? come state messi in campionato? Serie C2 giusto? chissà se magari ci siamo incontrati in giovanile, con l’Abruzzo Chieti c’ho pure giocato due volte in u.19 e in u.20 qui a Roma…
Impossibile che ci siamo incontrati perchè io sono in u16 adesso. Il campo per le partite è abbastanza buono, ma noi ci alleniamo in quello adiacente, dove l’erba è un sogno. In campionato siamo in serie C2.
ah, vabbè, allora sei un ragazzino, io sono un pò più cresciuto di te…e pensare che credevo fossi Paolo Wilhelm fuori dal nick istituzionale…
Mi torna in mente il vecchio campo a Trieste sotto il monte, con i sassi che cadono giu’ dall’alto…
Righe larghe 30 cm. Bora a manetta. Peeling totale dopo ogni partita. Incontri di boxe in campo…che battaglie a Trieste!!!
ma a Trieste che squadre c’erano? io ho sentito del CUS Trieste, ma anche di quelli della Fiamma…
mi sa che in Italia (a parte forse la pianura padana) sono i campi normali quelli che mancano.
Quando domenica tra le due partite, le stavo guardando in streaming su iTV perche il sito Sky era in panne, ho sentito parlare italiano (sottotitolato) e poi ho visto lo spot che gira anche da noi; sono saltato sulla sedia! Non ci potevo credere! Bello bello!!!
Bel video, senesi ma perchè non organizzate un bel torneo di rugby tra le varie contrade? Come la vedete un’Oca vs Chiocciola al Sabbione?
a proposito, ma il Sabbione in che contrada è?
abbiamo fatto un torneo dei Terzi! bellissima la formula: tre squadre, terzo di città, di kamollia e di s. martino. 3 maglie ma ogni giocatore con i calzini dei colori della propria contrada. fantastico! cmq il sabbione è fuori dalle mura. quindi è di tutte le contrade!
grandi! da romano non posso che simpatizzare per le contrade della Lupa e dell’Aquila…
Cerchiobottista.
ahah…
Per la serie Lontani Parenti, il mio nonno pistoiese ha fatto le superiori a Siena vivendo in casa di sua zia, nella contrada della Torre. Ancora oggi quando c’è il palio riesumiamo la bandiera torraiola dai cimeli di famiglia.
Quest’anno siamo tornati a gioire, finalmente. Io e mio papà abbiamo visto lo stesso numero di vittorie della Torre al Palio… nonostante i 35 anni di differenza!
Questa cosa dei calzini della contrada fa molto Barbarians ahahah 😀
…ma se il Sabbione non fosse a Siena, ci sarebbe stato tutto questo anglico interesse?
E’ un problema?
Siena è uno dei posti più belli del mondo, te lo dico da molto lontano ed a nord,
se usiamo quant’e’ bella l’Italia e la valorizziamo, conserviamo, tramandiamo, ecc tutta questa risorsa , facciamo male?
Siena è il senese sono usati alla grande. Qualche anno fa (per quelle inderogabili, improvvise, imprevedibili rotture di maroni tipiche dei tre giorni in cui stai in vacanza assoluta e pefetta), sono capitato alla Posta di un comunello della Val d’Orcia verso le 8 e mezza di mattina. Su un bancone, la postina stava organizzando per paesi e località i recapiti del giorno: cognomi italiani, sì e no il 10%.
Il minirugby a Siena è sempre stato bellissimo: i piccolini in attesa di giocare (a volte anche quelli che stanno giocando) giocano con la sabbia (se è asciutta) o con il fango come se fossero sulla spiaggia. I miei figli ci hanno trovato spiccioli, tacchetti, paradenti usati ed altro.
Per quel poco che conta, l’altra squadra nella foto dell’articolo è il mio Florentia Rugby.
si… in passato ci s’è trovato anche i rubinetti, i pezzi di cesso, i tondelli da cemento armato… però per quanto sia l’antitesi di un campo da rugby col tempo ci siamo affezionati… ovvio che se si aspira ad un salto di qualità del movimento il Sabbione è un abito che sta troppo stretto e al quale ormai sono stati scuciti tutti i punti.
… e considerando che a 100 metri c’è un campo di calcio sempre verde, dispiace ancora di più che siate sempre a combattere con la polvere o la mota. Comunque, come scrivono altri qui sopra, anche in Toscana abbondano i campi tremendi e anche noi non siamo certo messi bene
Gavazzi: “Da quando sono Presidente abbiamo fornito un campo di gioco come base per la pubblicità di uno dei partner dei mondiali, contro lo zero finora dei miei predecessori! Un chiaro successo delle mie strategie.” 😀
Mi piace quando pianti il coltello nelle piaghe presidenziali… 😀
Pare che nell’ambiente dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, per la sua proverbiale bonomia, i colleghi lo chiamino simpaticamente ” Giovanni o’ animale”.
Ahah, purtroppo le cose vanno male anche lì…
http://www.lettera43.it/esclusive/napoli-il-declino-triste-dell-istituto-di-studi-filosofici_43675170152.htm
eh, purtroppo…e pensare che Gadamer ha ricevuto pure la cittadinanza onoraria di Napoli…speriamo che il prestigioso istituto possa salvarsi, da qualche anno ha aperto pure l’Istituto Italiano di Studi Filosofici a Roma, ma non ha la stessa caratura di quello partenopeo…a Napoli non dimentichiamoci pure del noto Istituto Italiano per gli Studi Storici, spero che lì vada tutto bene…
Ciao a tutti
Parlando di campi in Lombardia come si può omettere il mitico Crespi/Giuriati Nuovo?
Spesso il 16° uomo
Crespi e Giuriati di Milano…
Anche io ci ho giocato al Sabbione e l’unica cosa che che mi viene da dire è forza ragazzi, se continuate a giocare in un campo così siete dei grandi!
🙂
Ciao, chi si ricorda sempre in zone Romane il vecchio campo del Cecchina o il gallinaro di Colleferro
mai giocato sul campo del Cecchina, ma quante volte ho giocato su quello di Colleferro, epiche battaglie in giovanile tra noi cussini e i famelici ragazzi paesani, memorabile una partita in u.16 in mezzo al fango e sotto la pioggia con il pubblico (composto per lo più dai genitori) che ci urlava di tutto, sembrava un’arena, perdemmo pure 25-14, ma a Tor di Quinto ci vendicammo e li battemmo 35-21, che ricordi…
mi sono sbagliato, non era in u.16, ma eravamo già in u.17, comunque sono passati più di 10 anni…
A fine partita, la squadra ospite torna a casa col souvenir: terra di Siena, uno dei colori più magici al mondo, su maglia, pantaloni e scarpe (anche se per giocare su un campo così forse servirebbero gli scarponi da montagna) 😀