Sapere cosa volere e sapere come ottenerlo, le ricette smarrite di Casa Italia

A Leeds una vittoria davvero sofferta contro una squadra che ha pochi professionisti veri. E ora ci attendono Irlanda e Romania

COMMENTI DEI LETTORI
  1. jazztrain 27 Settembre 2015, 09:16

    Infatti, non sarà affatto una formalità, avremo a che fare con una nazionale come quella romena che ha tutto l’interesse a metterci sotto.

    I motivi?

    Il terzo posto e probabile qualificazione e soprattutto questo…..

    http://www.onrugby.it/2014/11/26/italia-guardati-alle-spalle-dal-sei-nazioni-a-un-torneo-51-la-romania-lo-chiede/

  2. Mr Ian 27 Settembre 2015, 09:19

    Cosa vogliamo? Una nuova casa!
    Dove la vogliamo? A Roma!
    E quanto ci costa? 20 milioni
    E chi la paga? cazzi di chi verrà dopo…
    A parte gli scherzi, c’è poco da analizzare, tutto nasce da una mancanza di fiducia tra chi gioca e a cascata chi allena, gestisce e programma (sic..)…
    Quando i rapporti di fiducia saranno più saldi arriveranno anche le buone prestazioni..ieri eravamo di una mollezza disarmante, non vincevamo gli scontri individuali e DTH ci ha ridicolizzato più volte ( non vedo l ora di vederlo agli Scarlets, speriamo non me lo rompino prima)

  3. Jager 27 Settembre 2015, 09:24

    Giochiamo male da anni ! Soprattutto giochiamo senza testa , l’ esempio della touche per far partire la driving maul è l’ esempio più calzante . Il Canada lo sapeva è non ci ha permesso di farlo , ottima lettura loro polli noi . Non si ha un gioco , se lo si ha è appunto ripetitivo e prevedibile , non si ha la capacità di cambiare game plane durante la partita . Altro esempio è la mischia : nostra superiorità netta , i canadesi lo hanno capito subito e quindi quando introducevano loro tallonavano velocemente per evitare una fase di gioco in cui sei inferiore , noi mischia a centrocampo con possibilità di giocare sia a destra che a sinistra che facciamo …. Cerchiamo la spinta ! Loro anno letto sempre la partita meglio di noi ! Chi ha la responsabilità di tutto ciò : secondo me al 90% lo staf tecnico che in quattro anni non è stato in grado di dare un identità a questa squadra , al 10% i giocatori , dei professionisti dovrebbero essere in grado di capire quando qualcosa non funziona e adattarsi alla nuova situazione tattica . Speriamo di agguantare il terzo posto , e poi guardiamo avanti ….anche se la cosa è molto difficile con questa federazione . Soprattutto chi lo ha detto che la “lingua” ufficiale del rugby italiano debba essere il francese !

    • narodnik 27 Settembre 2015, 09:40

      condivido tutto tranne ch eieri i giocatori erano colpevoli molto piu’ del 10%…si stanno sentendo moltissimo gli infortuni fra i 3 quarti,i loro non essendo un granche’ hanno fatto una bellissima figura,si sente moltissimo l’assenza di parisse,vunisa ci mette tutto in campo ma non e’ cosa,non produce niente di positivo,manca sicuramente una preparazione adeguata al match,brunel ha detto abbiamo preparato 4 partite in 4 modi diversi,evidentemente questa volta ha preparato male,grandissimi complimenti a tecnico e giocatori canadesi,intelligenti poco fallosi e con ottima preparazione atletica,dal primo sei nazioni ad oggi e’ cambiato pochissimo,a noi servono tutti i titolari disponibili per fare bene la panchina non e’ alla’ltezza,unica nota positiva,allan fa il suo non si inventa niente di particolare ma sembra sempre a suo agio,non e’ uno(per adesso)che ti fa vincere le partite ma manco uno che te le rovina..canna vabe fa vedere sempre qualcosa di interessante anche in pochi minuti,da questo mondiale in poi ci sara’ un importante ricambio generazionale ma secondo me col ruolo che ci ha fatto piu’ soffrire del dopo dominguez in poi abbiamo ottime prospettive,la federazione dovrebbe pensare bene di mettere uno titolare alle zebre e uno a treviso,chi la pensa come me??:))

      • Jager 27 Settembre 2015, 09:47

        Io la penso come te , bisogna vedere cosa ne pensa la federazione , ma soprattutto la federazione pensa ?

        • marc 27 Settembre 2015, 15:33

          Perché a Treviso hanno le idee chiare sul MA?
          Ma per favore informarsi prima di parlare.
          Allan vuole restare a Perpignan (seconda divisione francese).
          A Treviso non ci sono aperture italiane che giocano come titolari o quasi neanche a chiederlo in ginocchio e prendono stranieri a fine carriera.
          Alle Zebre hanno un ingorgo a MA Padovani, Canna, Haimona. Forse la programmazione privata è meno utile di quella pubblica alla nazionale. Ma anche a se stessi.

  4. ermy 27 Settembre 2015, 09:30

    Non credo abbia più senso discutere di questa conduzione tecnica e dirigenziale, speriamo accada qualche miracolo e se ne vadano a casa tutti!
    Questo è l’unico commento da fare, il resto sono pippe! 😀

    • albe 27 Settembre 2015, 11:38

      @ermy sono d accordo solo in parte: la dirigenza attuale se ne andra solo se costretta, che significa battuta a livello elettorale. E per avere delle vere possibilita chi vuole compétere deve iniziare gia ora la campagna, e non svegliarsi tre mesi prima pensando du essere il piu bello e avere consensi a prescindere. Se chi vuole comandare non sa programmare una campagna elettorale tanto meno sapra programmare per il movimento.

    • valter 27 Settembre 2015, 11:39

      Caro ermy, non per fare il difensore di Brunel e della federazione, ma vorrei ricordarti che abbiamo perso i nostri migliori giocatori poco prima del mondiale. Ora tu mi dirai che si poteva cercare di convincere Orquera a lasciare la nazionale dopo il mondiale, ma al braccio di Haimona cosa potevano dire “saldati e cammina”?

      • 6nazioni 27 Settembre 2015, 12:04

        haimona… mahhhh
        favaro,cedaro,festuccia,biagi,bacchin questi meritavano una
        convocazione.

      • malpensante 27 Settembre 2015, 12:10

        A parte che Orquera non l’abbiamo perso ma segato, con lui e Kelly sai che differenza.

      • ermy 27 Settembre 2015, 15:02

        Valter, il discorso è un pò più lunghetto e non si riduce ai tre infortunati… ma poi… e il Galles ieri???
        Forse hai le idee un pò confuse, come molti qui, di cosa sia una squadra di rugby, allenatore e management.
        Cordialità.

      • rd973 27 Settembre 2015, 17:26

        per me Orquera sta bene dove sta, che Allan non sarà un fenomeno ma nemmeno il problema più grosso dell’Italia. Aggiungici pure che così i gestori della Nazionale sono stati costretti a far fare qualche minuto di esperienza a Canna che in prospettiva non mi sembra una brutta cosa

        • valter 27 Settembre 2015, 19:25

          Ragazzi, nel post sopra scherzavo!

          • valter 27 Settembre 2015, 19:53

            Volevo solo far notare che questo management, probabilmente, avrebbe lasciato a casa sia Allan che Canna.

  5. Katmandu 27 Settembre 2015, 09:34

    Che dire molte volte si é affrontato quest’argomento, premesso che ieri l’Italia ha oggettivamente giocato la peggior partita dell’era JB, molte volte negli ultimi 4 anni il tifoso medio italico ha peccato di obbiettività
    Non riuscendo a fare il salto di qualitànel gioco, e nei risultati soprattutto, JB ha dato una mano a far accrescere questa inobbiettività
    Esempio lampante come facevo qualche giorno fa noi abbiamo perso col Giappone, e giù male parole, ma é il Giappone ad aver vinto una serie col Galles e una partita col SA, e giù complimenti
    Le uniche cose veramente imputabili a JB son l’eterna fiducia nei propri uomini, non sempre ripagata, da allenatore vecchio stampo e non aver cpncretizzato il lavoro svolto, parecchie partite in bilico son state perse per imprecisioni sia dei singoli che nella coralità del gioco, e questa é la cosa che più da rabbia, perché vedere la meta contro la Francia nella oramai preistorica vittoria di Roma alla prestazione pessima contro il Canada di una squadra che non si fida delle proprie potenzialità… Ne passa di acqua sotto i ponti pur avendo molti giocatori uguali

  6. Alberto da Giussano 27 Settembre 2015, 09:36

    Quando in un contesto di 30/40 atleti di vertice con 15/16 “intoccabili” introduci un allenatore, chiunque esso sia, o c’è un patto ed un accordo che va oltre il fatto sportivo in sè o succede ciò che sta succedendo in questo ultimo anno.
    Giocatori apparentemente motivati, a tutti convinti di avere una squadra non tanto distante da Scozia e Irlanda.
    Beninteso fatta salva la buona fede di ognuno.
    Gatland,( il vituperato Gatland, l’incapace Gatland, il monocorde Gatland), ieri, non aveva nemmeno l’auricolare. Perchè quel che aveva da dire e da trasmettere già l’aveva fatto.
    Ma lui ha un gruppo di atleti tra i quali può mancare Halfpenny dalla sera alla mattina , ma un cecchino altrettanto buono salta fuori dal mazzo.
    Noi, e non so per quanto tempo ancora perchè la difficoltà è profonda, non abbiamo queste possibilità.
    Ma pur non avendole va studiato un piano di gioco che comunque consenta di poter sfruttare 40/50 atleti senza che esistano “intoccabili”. E deve essere un piano di gioco semplice: difendere avanzando e placcare oltre ogni limite senza alcuna pretesa di “baillar rugby”.
    Certo è far di necessità virtù, ma è l’unica cosa praticabile.
    L’idea @fracassiana di Presutti risponde perfettamente a questa logica. L’allenatore che verrà oltre a non dovere essere investito della livrea di “salvatore della Patria” dovrà occuparsi di obbiettivi minimi ma realistici. Presutti saprebbe bene cosa chiedere e cosa non chiedere.
    Molti forumisti confondono l’allenatore della nazionale come colui che dovrebbe fare sbocciare in italia campioni uno dopo l’altro, è una pia illusione.
    Serve uno che faccia il meglio possibile con quello che abbiamo, in grado comunque di allargare la base dell’alto livello ad almeno 40 giocatori, che non possono essere 40 campioni, ma 40 soldati ben allenati e consci del loro ruolo.

    L’emblema delle nostre difficoltà , a questo mondiale, è rappresentato dalla mischia: tutti siamo fermi a quel giorno di novembre del 2009 in cui abbiamo inchiodato gli AB a 5 metri dalla loro linea di meta per 15 minuti.
    Il Giappone ed il Canada ci hano fatto vedere che la palla puo’ uscire in 1 secondo anche da una mischia chiusa non particolarmente performante ed oggi giocare la palla velocemente è tutto per guadagrar metri prima che gli altri si rischierino nuovamente.
    Questo tipo di gioco e di politica deve essere sposato dalle due celtiche. I due allenatori “italiani” di Parma e Treviso hanno un senso se percorrono una linea tecnica comune in funzione nazionale. Diversamente gli 8 mil non hanno alcun senso.
    Il futuro.
    A breve va sistemata la Romania, anche vincendo senza bonus se occorre, arrivare al 6n con un nuovo ct che inizi il lavoro di costruzione dell’alto livello, con estrema e assoluta umiltà, sapendo che l’unico “intoccabile”, finchè dura, è il capitano.

    • Alberto da Giussano 27 Settembre 2015, 09:42

      Ps.
      Chiedere che ad allenare venga Lancaster e che si porti il flacone per cui basta una goccia sul capo di Gori e questo diventa Ford, non è realistico.

      • balin 27 Settembre 2015, 09:58

        Gori è Gori, se avesse attorno qualcuno un po’ più in palla potrebbe anche evitare certe forzature e sarebbe di certo ben più considerato, credo proprio che non sfigurerebbe in una squadra di più alto livello

        • Alberto da Giussano 27 Settembre 2015, 10:02

          Ho detto un nome a caso. Non ce l’ho con Gori.

        • narodnik 27 Settembre 2015, 10:35

          per me gori non e’ il problema di questa squadra anzi,si dice sempre siamo senza mediani per me ora ce li abbiamo,in tutto il male degli ultimi due anni c’e’ un barlume di speranza,chi organizza il gioco ce lo abbiamo,non sono i 9-10 del galles ma possono fare bene,gori mi piace perche’ e’ un po’ tipo matawalu,si inventa sempre qualcosa,il problema piu’ grave forse e’ quello che ha detto alberto da giussano,non riusciamo a competere seriamente in mischia,dovuto sicuramente al cambio di regole,il rugby si evolve e noi siamo un po’ fermi a qualcjhe anno fa..grosso problema anche nei 3 quarti,manca un estremo di livello internazionale,mc clean negli ultimi due anni e’ calato parecchio di rendimento e non essendo problema di eta’ non capisco cosa gli sia successo,abbiamo poi centri con ottime potenzialita’ ma ci sono difficolta’ enormi nella trasmissione del pallone,le ali segnano pochissimo ma non arrivandoigli palloni e’ molto difficile giudicarli,gori il pallone lo fa arrivare e anche velocemente per me il problema grosso e’ proprio nelle ultimi fasi di attacco

        • ginomonza 27 Settembre 2015, 16:23

          Bravo Balin !

    • Jager 27 Settembre 2015, 09:52
    • Katmandu 27 Settembre 2015, 10:02

      Quto praticamente tutto

    • Airone valle Olona 27 Settembre 2015, 10:06

      D’accordo su quasi tutto.
      Presunti ma anche Cutitta.
      Pasquale su tutti uomo dalle idee chiare,realista che sappia tirare fuori il meglio da quello che c’è, che conosce come le sue tasche quello che c’è.

    • mistral 27 Settembre 2015, 10:09

      ciao AdG, quello che poni, “allargare la base dell’alto livello” è un problema squisitamente geometrico: dando per assunto che il volume piramidale del rugby italiano di alto livello (praticanti, dirigenti, simpatizzanti, sponsor etc etc) rimarrà stabile per alcuni anni, anche in presenza di una qualsiasi rinnovatrice politica espansionistica (!), se vuoi allargare la base devi obbligatoriamente diminuire l’altezza… e non solo quella degli atleti!

      • Jager 27 Settembre 2015, 10:18

        Analisi interessante e condivisibile . Quindi bisogna tornare sulla terra e prendere coscienza che siamo sopravalutati ? Il punto interrogativo è lì solo per scrupolo !

      • Alberto da Giussano 27 Settembre 2015, 10:29

        @ mistral

        Ottima osservazione. In realtà io penso ad un saliscendi più frequente prendendosi qualche rischio e naturalmente tenendone conto nel piano di gioco. E qualche “aiutino”.
        Ti faccio alcuni nomi: Canna, Violi, Zanusso al 6n 2015 non si sapeva nemmeno chi fossero. La locuzone più benevole era ” beh, sì, verrà il loro turno, prima giochino nella celtic poi si vedrà”.
        Questa era la tesi anche di molti utenti del Blog.
        Per non parlare di chi fino a giugno non sapeva nemmeno dell’esistenza “fisica” di Canna a n°10, dopo due campionati d’eccelleza giocati in quel ruolo.

        • Alberto da Giussano 27 Settembre 2015, 10:34

          Per aiutino intendo gli equiparabili.

    • 6nazioni 27 Settembre 2015, 10:22

      IL MIGLIORE POST LETTO DA 2 ANNI,CONDIVIDO IN TOTO TUTTO.
      #ppct
      solo il capitano sicuro del posto.

    • PaoloTO82 27 Settembre 2015, 11:58

      Ciao AdG, e ciao a tutti,
      leggo praticamente sempre il blog.
      Più o meno vedo che si è tutti d’accordo che la strada che ha intrapreso il nostro rugby italico non è forse quella più corretta. Alcuni danno soluzioni e suggerimenti diversi da altri ma più o meno tutti sosteniamo che serve un cambio di rotta.
      Io spero che le stesse considerazioni le stia maturando chi preposto e credo anche pagato per gestire la situazione.
      Da tifoso, appassionato, innamorato del rugby, nonostante non abbia mai avuto la possibilità di giorcarlo, spero sia arrivato davvero il momento di fermarsi e valutare una nuova strategia per il medio/lungo periodo.
      Ricordo che Onrugby aveva postato una bella conferenza di Munari presso il comitato Veneto, mi pare in due video, e direi quasi due anni fa. L’analisi di quella conferenza non era poi così diversa da quanto scriviamo oggi.
      E sottoscrivo al massimo la tua opinione di avere allenatori che prima di tutto riescano ad ottenere il massimo da quello che c’è…. con affiancato un forte piano formativo per nuovi atleti per il futuro (e formatori).

  7. bangkok 27 Settembre 2015, 09:41

    Qualcuno ieri ha scritto che se si sbagliano 30 placcaggi la colpa è dei giocatori e non dell’allenatore. Giusto ma purtroppo anche drammaticamente sbagliato. Noi abbiamo una Nazionale psicologicamente fragile, la buona volontà non manca ma a questi livelli non basta. Non basta quando affronti avversari tecnicamente superiori e molto spesso non basta neanche quando gli avversari sono inferiori ma entrano in campo sapendo perfettamente cosa fare a seconda delle diverse situazioni che si presentano durante il match. L’Italia non ha capacità di diversificare il gioco e non si dica che sono i giocatori non all’altezza di farlo. Gli schemi, l’organizzazione sono prerogative dello staff. Come il must di un allenatore è saper caricare, indirizzare verso l’obbiettivo e spesso portare oltre le reali capacità il suo gruppo di giocatori. Se questi sono molli nei placcaggi e sbagliano un’infinità di passaggi commettendo assurdi “in avanti” non è una questione di tecnica ma di scarsissima convinzione e quasi nulla determinazione. Certo mancava Parisse e penso che tutti sappiano quanto importante sia,non solo per il suo livello di gioca ma, x la carica che riesce a trasmettere ai compagni. Questo dovrebbe far riflettere ancora di più. Parisse è diventato così importante a livello mentale in questa squadra perché senza di lui c’è il nulla. Non c’è allenatore, non c’è staff e non c’è federazione. Nulla che riesca a spingere e motivare questo gruppo di giocatori. Solo Parisse e le reazioni “di pancia” (orgoglio).

    • PaoloTO82 27 Settembre 2015, 12:04

      Giusto Bangkok, ma fino un ad un certo punto. Sarei d’accordo con te se si parlasse di ragazzi che in settimana lavorano ed si allenano la sera per giocare la domenica. Ma qui si parla di professionisti, magari non ben pagati come i colleghi anglosassoni, francesi, ecc, ma comunque professionisti. Da loro mi sento di pretendere un po’ di più.
      Comunque non pretendo di possedere la verità… è una mia opinione.

      • bangkok 27 Settembre 2015, 14:03

        @Paolo, non sto assolvendo i giocatori, ma converrai con me che l’aspetto organizzativo in tutte le sue sfaccettature riesce ad infondere quella serenità che permette a chi entra in campo di dare il meglio di sé. E per quanto riguarda l’aspetto emozionale e motivazionale sai quanto un allenatore piuttosto di un’altro possa ottenere dagli stessi giocatori risultati diametralmente opposti.

  8. balin 27 Settembre 2015, 09:55

    Sulla touche evidenzierei che l’unica volta che han cambiato giocata i nostri sono andati in metà, nel secondo tempo. Stai a vedere che manca anche SinBin …. Già perché è un problema di leadership in campo, quattro partite senza Sergione e quattro schifezze … Solo quando è entrato Bergamasco si è visto uno scatto, il suo, ma gli altri non erano in grado di seguirlo.
    Sembra di vedere certe partite del Pro12 14-15
    È inutile sperare sul buon cuore degli irlandesi, quelli ci asfaltano anche con le seconde linee, speriamo uscirne senza altri infortuni (Il Galles però ci insegnerebbe che chi entra come sostituto si carica di responsabilità e gioca meglio del solito, ma in Italia responsabilità cosa significa?). e che qualche nostro santo appaia in campo nel giorno del match con la Romania

    • Maggicopinti 27 Settembre 2015, 10:29

      Come ricordavo ieri, il giochino di non entrare nella maul formata da touche lo facevamo anche noi contro il sudafrica qualche anno fa – idea del tanto vituperato mallett- per evitare la loro spinta devastante.
      Beh i sudafricani ci sono cascati due volte, alla terza sono partiti e si sono guadagnati un fallo.
      Noi dopo una due tre quattro ancora a cercare lo stesso schema, e ancora la faccia di furno che sembrava dire “embé? e ora che si fa? quelli non spingono…..”

  9. giorgio68 27 Settembre 2015, 10:03

    Buon giorno per me nella nazionale ci vuole gente motivata fuori la gente non motivata mi riferisco ai vari senatori.in mischia siamo oramai alla frutta,e mi se bar ci sia la possibilità di cambiare con buoni giocatori.A me sembra che la preparazione atletica sia carente dopo 20 minuti braccia lungo i fianchi e questo non è una questione di skhill.dunque rivedere lo staff tecnico nel suo insieme,purtroppo siamo in Italia le cose vanno avanti solo con nepotismo e conoscenze finché non cresciamo culturalmente possiamo dedicarci alle freccete.buon giorno a tutti

    • Maggicopinti 27 Settembre 2015, 10:25

      IN mischia continuiamo a giocare come se l’unico obiettivo debba essere guadagnarsi il calcio di punizione. Quando non ci si riesce -perché non siamo più a SanSiro 2009- sguardi smarriti: tutti a implorare l’arbitro con lo sguardo, nessuno sa che fare dell’ovale che tiriamo fuori dalla mischia. E se lo tirano fuori gli altri, gli avanti sono ancora tutti li ad aspettare il fischio che non arriva.
      Magari sarebbe utile pensare a qualche struttura di gioco da mischia (e ce l’avevamo pure, vi ricordate le giocate Parisse Zanni con cui si andava pure in meta?) invece di cercare ostinatamente un fallo che Clancy non ci fischierà mai

  10. berton gianni 27 Settembre 2015, 10:26

    L’altro giorno, tra il serio ed il faceto, ho fatto l’iniqua battuta sul fatto che, per noi, sono troppi 4 anni tra un mondiale e l’altro…
    Guarda caso, piu’ o meno, abbiamo sempre assistito al deteriorarsi dei rapporti fra il coach e i giocatori, giusto con tale manifestazione.
    Sono sempre fissato sul fatto che le responsabilita’ siano sempre verticistiche.
    La Fir non fa la…Fir = pressapochismo totale. Non da sicurezza, linee guida certe, latita sulle decisioni…irrevocabili.
    Mancando un DoR coi controcazzi, il CT di turno, alla lunga, viene lasciato “navigare a vista”.
    Ovvio che, oltretutto ben remunerato, abbia a sua volta chiare responsabilita’.
    E ci mancherebbe non fosse cosi’.
    Ma non puo’ essere logico ed accettabile che : uno va a giocare a golf, l’altro cura la vigna etc etc. con la Fir che lo permette.
    Ho sempre fatto mio l’asserto : se si vince, merito dei giocatori. Se si perde, responsabilita’ del coach.
    Pero’, con tutto il rispetto che nutro per loro, ma non mi riesce di assolvere la quasi totalita’ dei nostri atleti, anzi.
    Ho sollevato un polverone scrivendo, tempo fa, che oggi solo il Ben Gavazzi nfsc puo’ salvare questa realta’ che sta putrefandosi.
    O ha le palle per sistemare la filiera tecnica oppure, per “godere” nel vedere giocare i nostri, potremo solo far affidamento sulla Contessa Manina…

  11. malpensante 27 Settembre 2015, 10:32

    Placcare o non placcare, questo è il problema.
    Se sia più facile sopportare
    le percosse arretrando configurando una sorte atroce,
    oppure salire ordinati contro un mare di guai
    e, combattendo, annientarli.
    Morire, dormire.
    Niente altro.
    Anzi, nihil aliud, latinamente.

    • berton gianni 27 Settembre 2015, 11:15

      La nebbia agli irti brekdaun, piangendo, sale
      e sotto la mischia, urla e scoreggia il carrettino.
      Scusatemi, ho dormito male…

      • Maury7 27 Settembre 2015, 11:42

        hahaahhaahahhaha

      • malpensante 27 Settembre 2015, 12:01

        Più fuffa di Brunel e più chiacchiere di Gavazzi, massimi sistemi e contenti di farsi prendere per il culo. Squadraccia come scelte, armata brancaleone allenata da cozzicari e messa in campo da folli. A forza di raccontar balle finisce per crederci anche il narratore, o più probabilmente non sa più cosa fare visto come ha lavorato. Con Parisse sanno un minimo cosa fare: gli vanno dietro. Bon. Ma se pretendi di non sbagliare i placcaggi con una difesa inesistente, ti aiuta neanche Favaro: più di uno per volta non ne ammazza, basta che allarghino e ti fanno nero mentre retrocedi con grazia tutta latina. Lo stesso per la mischia, o guadagni il fallo o le prime linee van giù come pere cotte, che la mischia non sa fare altro che spingere senza tallonare. La touche, un po’ meglio che due chiamate in tutto ce le hai, dalla terza in poi siamo al la prendo io la prendi tu, chi va in fondo, chi si lega, aspetta che ci penso. Ma il problema sono le palle, gli occhi di tigre, e cagate simili. Certo che se come placcatore principe ti porti Garcia, e come placcatore aggiunto tra i backs metti Vunisa, siamo su scherzi a parte. Buon appetito presidente, prenda il lato positivo: il sangue amaro leva le zanzare dai maroni.

      • malpensante 27 Settembre 2015, 12:11

        Dimenticavo, stia tranquillo che qui si è già trovata la soluzione geniale: equipariamo. Amen.

        • mezeena10 27 Settembre 2015, 17:53

          dai mal è “un aiutino”..
          meglio Moggi DOR a sto punto! 🙂

      • Sergio Martin 27 Settembre 2015, 12:50

        Meno che @Gianni c’è… 🙂

      • Sergio Martin 27 Settembre 2015, 12:51

        Meno male che @Gianni c’è… 🙂

        • jock 27 Settembre 2015, 13:44

          I “rinfreschi” dei matrimoni rendono le dita imprecise.

          • Sergio Martin 27 Settembre 2015, 14:11

            Strano, perché ad acchiappare le tartine dell’aperitivo sono stato chirurgico…

      • Hullalla 27 Settembre 2015, 18:05

        Calcio d’inizio.
        M’illumino d’immenso.

    • jock 27 Settembre 2015, 13:41

      Bravissimo e divertente. Solito interessante malpensamte. Vorrei aggiungere: “Ora l’inverno del nostro scontento….”

  12. Rabbidaniel 27 Settembre 2015, 10:41

    Ma è il Canada che è molto migliorato o siamo stati noi a farlo grande. Il Canada si è preso 4 mete in 30 minuti dall’Irlanda, nella Pacific Cup non ha fatto risultati eclatanti. Riflettiamo su questo.

    • Maury7 27 Settembre 2015, 10:48

      Siamo stati noi a farlo grande,come spesso facciamo diventare grandi chi grande non è anche nel calcio

  13. the judge 27 Settembre 2015, 10:49

    O.K. sul ridimensionamento strisciante di cui parlate, cioè ripartire da difesa e grinta, le famose cose semplici che devono sempre funzionare. Altra cosa è lasciare da parte le responsabilità di staff e federazione; ad esempio quello che è successo in ritiro testimonia di un gruppo di atleti lasciato solo (dipinti come prepensionati montati). Semplicistico, ora, dire avanti con PP (vero AdG, cmq sempre massimo rispetto per i tuoi commenti).
    Tornando ai protagonisti, anch’io, come molti, avevo spernacchiato Ghiraldini e c. perché parlavano di 5 punti come obiettivo con il Canada, aspettandomi una partita difficile. Ma l’ambizione era legittima: ora se anche vincessimo con l’Irlanda (…) (e dopo 5 punti con la Romania, uguale 13 punti totali), per arrivare secondi dovremmo sperare che la Francia, già qualificata, all’ultima giornata batta l’Irlanda. Siamo bravi a complicarci la vita.
    Bello il titolo di Tuttosport, anche se roboante: Bergamasco fa vincere l’Italrugby.

    • Alberto da Giussano 27 Settembre 2015, 10:53

      Non capisco perchè preoccuparci del Canada, della Georgia e del Giappone. Il primo per quanto con una prestazione discutibile, l’abiamo battuto , la Georgia non è sulla nostra rotta e il Giappone ci ha guà suonato l’anno scorso a giugno. L’unica di cui preoccuparci è la Romania.

      • Alberto da Giussano 27 Settembre 2015, 10:54

        Ps. Il ricorso alla metafora PP, è un esempio di un processo logico.

    • Jager 27 Settembre 2015, 10:58

      Penso che AdG intendesse un allenatore alla “Presutti” più che Presutti stesso

  14. maximages 27 Settembre 2015, 10:51

    A me viene molto difficile pensare che, come scritto nell’articolo, la prossima partita deciderà il nostro mondiale. Così come mi viene altrettando difficile ricordare una prestazione per lo meno all’altezza delle aspettative in una delle edizioni più recenti.

  15. malpensante 27 Settembre 2015, 10:52

    Una delle poche cose su cui sia d’accordo: “Gori e’ un po’ tipo Matawalu”. Ecco, prima era un mediano.

  16. cheip 27 Settembre 2015, 10:58

    Sarebbe sempre utile avere più test match con nazionali cuori dal giro che conta. E se una volta si diceva perché così i nostri posso provare il gioco di attacco, ora io dico perché così tutti, giocatori, dirigenti, tifosi e giornalisti ci si possa rendere conto a che punto è il nostro movimento tra loro e l’altissimo livello. Se ogni tanto si gioca con Canda, Usa, Giappone, Romania e ogni tanto ce le prendiamo, forse (forse) qualcuno capisce che c’è qualcosa che non va.

    Se no perdere di 50 punti con la Nuova Zelanda continua a essere sempre normale e se una volta perdi solo di 20 allora fai festa come se avessi vinto e ti convinci che il lavoro che stai facendo vada bene…

  17. Giovanni 27 Settembre 2015, 11:00

    Il punto è che negli ultimi anni il resto del mondo è avanzato TUTTO, mentre noi siamo fermi.
    Siamo fermi nell’illusione del mago di turno straniero che arriva sulla panchina della nazionale e risolve d’incanto tutti i problemi.
    Siamo fermi nell’illusione di avere la mischia chiusa più forte al mondo e, quando i fatti dimostrano che non è così, ci attacchiamo a presunti torti arbitrali.
    Siamo fermi nella scarsa concorrenzialità che c’è in quasi tutti i ruoli e che porta alcuni (non tutti, vedi Mauro ieri) i veterani a sentirsi appagati.
    Siamo fermi da ben 12 anni(!) nella speranza di trovare un’apertura decente che esca fuori all’improvviso, come un fungo nel bosco.
    Siamo fermi a trequarti che fanno cadere il pallone dopo tre passaggi, perchè a distanza di 20 anni non c’è ancora nessuno che insegni loro da ragazzi l’adeguata confidenza con l’attrezzo di gioco.
    Siamo fermi da anni nella contraddizione di un sistema che vede l’Olimpico gremito per il 6N, ma continua ad avere i campi d’Eccellenza con una media di poche centinaia di spettatori e dati d’ascolto televisivi da prefisso telefonico.
    Siamo fermi nelle beghe di portineria di club diretti da dirigenti autoreferenziali pronti a strepitare per i propri diritti, ma spesso dimentichi dei propri doveri, vedasi attività giovanile seria svolta da pochi.
    Siamo fermi in una federazione che da lustri ormai ricicla personaggi stantii che non portano beneficio alcuno al sistema rugby, se non quello di essersi costruiti una catasta di voti territoriali su cui campano passivamente.
    Siamo fermi in un sistema di formazione vecchio, lacunoso, basato su concetti superati e privi di riscontri oggettivi, a cui aggiungiamo la presunzione del “voler fare da sè” rifiutando interscambi con Paesi più evoluti a tutti i livelli (Casellato che va ad Auckland a spese proprie dice qualcosa? E Craig Green finito al Tarvisium?).
    Siamo fermi come prigionieri nella retorica di chi non riesce a concepire dei progetti seri sul medio-lungo periodo, se non quelli di slogan elettorali vuoti come il “progetto apertura” destinati a sparire nell'”espace di un matin”.
    Siamo fermi nell’avere staff insufficienti, inadeguati, talvolta basati su personaggi promossi in quel dato ruolo più per motivi affettivi che non per aver dimostrato nel tempo le proprie abilità nella nuova veste. L’esperienza di Ferrari a Treviso avrebbe dovuto aprire gli occchi a chi di dovere. L’esclusione dal sistema di personaggi di valore come Dominguez o Cuttitta è uno spreco che non possiamo permetterci.
    Siamo fermi nel continuare a chiedere soldi ogni anno a WR per lo sviluppo del rugby italiano, pur avendo una delle federazioni più ricche che si permette il lusso di buttare milioni di euro in una partecipazione celtica che sta mutando la propria natura originaria, senza porsi minimamente il problema se tale investimento presenti ancora dei vantaggi o meno.
    A fronte di questo sfascio che ha portato a due stagioni consecutive di risultati disastrosi e qualità del gioco in pesante regressione, l’unica soluzione possibile per salvare il rugby italiano è il commissariamento della FIR, l’azzeramento di tutti i vertici nazionali e locali, la fine di ogni sistema di finanziamento che non sia legato a risultati concreti preventivamente pianificati a tavolino e basati su tappe successive. Questa è l’unica via per evitare un domani, ormai sempre più prossimo, la vergogna dell’esclusione dalla Champions e dal 6N.

    • Jager 27 Settembre 2015, 11:07

      Perfetto !!!!!!!

    • PaoloTO82 27 Settembre 2015, 12:16

      “Siamo fermi in un sistema di formazione vecchio, lacunoso, basato su concetti superati e privi di riscontri oggettivi, a cui aggiungiamo la presunzione del “voler fare da sè” rifiutando interscambi con Paesi più evoluti a tutti i livelli”.
      Lavoro vicino ad un campo di rugby di provincia. Quando la sera vado a casa a volte mi fermo a vedere gli allenamenti. I bambini quasi sempre li vedi ammucchiati intorno al pallone, invece di corrersi dietro. Mi hanno spiegato che fanno il “grappolo” per abituarli al contatto. Sarà ma in una trasferta di lavoro in francia di 2 settimane, stessa situazione, campo di allenamento, bambini, ma che corrono passandosi la palla ed usando delle strip adesive per simulare il placcaggio.
      Credo che questi bimbi francesi imparino di più dei nostri italiani, con un metodo diverso. E pazienza, ma la cosa bella è che si divertivano sia i bambini francesi, sia i nostri italiani.

      • Giovanni 27 Settembre 2015, 13:25

        Ma cosa vuoi che ne sappiano i francesi di formazione giovanile!?
        Vuoi mettere la “Bibbia Ascione”, basata sull’eugenetica?!
        E poi lo sanno tutti che i nostri ragazzini non hanno le capacità psicomotorie di tutti gli altri coetanei del mondo, per questo la FIR taglia i fondi ai tornei di minirugby, per aiutarli…colpa della scuola, della concorrenza degli altri sport (che però, calcio a parte, hanno meno soldi del nostro), degli arbitri, delle sfogliatelle, del riscaldamento globale, di chi-volete-voi. Gli unici a non avere responsabilità sono i nostri “illuminati” (loro si) dirigenti federali che invocano la meritocrazia sui premi ai giocatori, ma ne ignorano l’applicabilità per tutti i portatori insani di voto di scambio, utili al mantenimento dello status quo.
        Pensa che alla fine degli anni 40 ci fu un solone della medicina che sentenziò che, per motivi genetici, in Italia non sarebbe mai potuto nascere un uomo alto più di 2 metri (sic!)…e, contrariamente a quanto si possa pensare, non era andato da piccolo a scuola con Graham Henry. 🙂

        • 6nazioni 27 Settembre 2015, 14:00

          giovanni oggi sei molto polemico colpa della pastiera,
          della sfogliatella,….

          • Giovanni 27 Settembre 2015, 14:21

            …hai dimenticato il sole, la pizza ed il mandolino… 😀

  18. jazztrain 27 Settembre 2015, 11:04

    Diamo spazio alla nazionale emergenti (Eccellenza, Serie A), facciamo test match con le squadre tipo Georgia, Romania, Canada etc, e poi i migliori (vedi Canna) li selezioniamo per la maggiore..

  19. Jager 27 Settembre 2015, 11:05
  20. cla 27 Settembre 2015, 11:05

    la differenza tra le squadre deboli e quelle forti, sono le fasi statiche. Mischia, touche , maul. Se gli arbitri non ci permettono di avanzare in mischia senza fare uscire la palla, e anzi, se non lo facciamo ci fischiano fallo contro, oppure come ha fatto il canada con la nostra maul, diventiamo una squadra normale,ma questo discorso vale per tutti. La maul l’abbiamo vista fare da tutte le suadre forti e hanno vinto anche grazie a quella, se l’avessimo potuta fare anche noi avremmo fatto piu’ di 4 mete.

    • Giovanni 27 Settembre 2015, 11:23

      Ma basta con questa storia della maul, della mischia e degli arbitri! Non riusciamo a produrre uno straccio d’azione d’attacco palla in mano. Ieri la linea difensiva era una gruviera in cui si infilavano a piacere i trequarti canadesi. Gente come McKenzie o Van De Merwe sembravano diventati fenomeni grazie a noi. La terza meta canadese è stata annullata solo per inavanti sull’ultimo passaggio, ma era fatta e saremmo andati sotto di brutto.

    • pesopiuma 27 Settembre 2015, 12:35

      Io non capisco perché, avendo una mischia in difficoltà, non la si giochi mai con un tallonaggio veloce. E’ un opzione scartata a priori?
      Diverse squadre che in questo mondiale subiscono la pressione in mischia stanno adottando questa soluzione…gli italiani no, sempre lì a spinta, pure quando non funziona.
      Pravare di verse soluzioni mica fa male, eh.

  21. Alberto da Giussano 27 Settembre 2015, 11:26

    Solo due note “tecniche” sul commissariamento della FIR. Per coloro che naturalmente identificano in questo processo amministrativo la soluzione dei mali del rugby italiano.
    Il commissariamento di una federazione può avvenire, per mano del CONI, solo di fronte a gravissime irregolarità amministrative.
    Se un gruppo più o meno grande di “illuminati” non condivide i programmi politico sportivi di un presidente federale o di un consiglio federale deve “umiliarsi” in una competizione elettorale. Non è previsto che il commissarriamento avvenga per difformità in merito ai programmi sportivi.
    Sempre che Malagò non impazzisca per le sfogliatelle.

    • Giovanni 27 Settembre 2015, 11:34

      Non fare il pesce in barile come tuo solito: lo scorso Novembre la FIR ha presentato bilancio passivo, pur essendo la seconda o terza federazione sportiva più ricca d’Italia. Il presidente del CONI ha il diritto e dovere) di chiedere spiegazioni di ciò. E, se tali spiegazioni non fossero convincenti, procedere al commissariamento. Per fortuna la forma di governo dello sport italiano non viene decisa dalla “Pravda di Calvisano”.

      • Alberto da Giussano 27 Settembre 2015, 12:08

        Il CONI ha una scala delle “gravi irregolarità amministrative” leggermente diversa dalla tua. Fortunatamente.
        La FIR è una delle pochissime federazioni ( certo non per merito di Gavazzi) che ha entrate proprie pari a circa la metà del budget stesso e questo conta e molto.
        Quanto alla Pravda di Calvisano ho come la strana sensazione che di “pravde” tu abbia una discreta conoscenza nel merito di tali pubblicazioni. Del resto la “svolta di Salerno” è avvenuta dalle tue parti.

        • Giovanni 27 Settembre 2015, 12:17

          Come spesso ti accade, mischi le cose. Intanto ho parlato di “chiedere spiegazioni”, inoltre, come ti è ben noto, la FIR, come tutte le federazioni sportive, riceve dal CONI la gestione di soldi pubblici, quindi non ha solo “entrate proprie”. Peraltro le “entrate proprie” son anche’esse soldi pubblici, dato che i proventi di biglietti del 6N ed altre attività, non provengono da fatturazioni di attività personali della famiglia Gavazzi. Quanto all’epiteto “Pravda” te lo sei guadagnato sul campo, in questi anni di forum, a seguito di numerosi e maldestri tentativi di sviare il discorso in funzione “salva-FIR” e/o attribuendo ai tuoi interlocutori pensieri ed intenti che essi non avevano mai espresso. Comunque, sono disponibile a venirti incontro e proporti delle alternative: preferisci “Tass”, “Novotny Gazeta” o quale altro organo di informazione dello ex-Patto di Varsavia? 🙂

          • Alberto da Giussano 27 Settembre 2015, 13:16

            La musichetta ” mi fai dire quel che non ho detto” è ormai un po’ abusata e logora.
            La presunzione di pensare di mettere in “pericolo” la FIR con la tua prosa è invece abbastanza rilevante e soprattutto che abbia la necessità di essere difesa da me, che ti garantisco ho altro di cui proccuparmi prima di pensare a che gli stipendi degli impiegati FIR arrivino regolarmente al 27 di ogni mese.
            In ogni caso ti ringrazio per la stima che hai di me visto il ruolo che attribuisci alle misere cose che scrivo.

          • Giovanni 27 Settembre 2015, 13:57

            La mia “prosa” è del tutto ininfluente: il tuo nume tutelare verrà puntualmente confermato il prossimo anno e potrà apportare, a voto unanime del consiglio, la preannunciata modifica costituzionale che permetterà a lui ed ai suoi successori di non avere limiti al numero di rielezioni.
            Come puoi vedere, la tua è una stima ben ricambiata. 🙂

          • jock 27 Settembre 2015, 14:05

            La storia della sede, Giovanni. Bisognerà saperne do più.

          • Giovanni 27 Settembre 2015, 14:28

            @jock: su quella storia sarebbe compito di qualche giornalista non compromesso col potere svolgere approfondimenti. Auguriamoci che se ne riesca a trovare almeno uno.

          • jock 27 Settembre 2015, 14:33

            Giovanni, ancora complimenti. Credo ci vorrà un po’ di pazienza, per sapere qualcosa do quella storia.

    • Jager 27 Settembre 2015, 11:37

      AdG hai perfettamente ragione . La cosa che io no riesco a concepire è come non esista questo gruppo di “illuminati” . Per questo motivo non credo che le cose cambieranno . Ripeto non riesco a capire come tutti dormano il sonno dei giusti , la nave affonda e nessuno ha un sussulto . Evidentemente tutto va bene e siamo noi a non capire

      • mezeena10 27 Settembre 2015, 17:57

        no guarda che si riferiva “alla conventicola di adepti” qui sul blog, da sua definizione!

  22. 6nazioni 27 Settembre 2015, 11:29

    mi dispiace confermare dopo molti anni che il sig. Mallet aveva ragione,
    con questa federazione non andremo da nessuna parte.
    Il ns mondiale e’ iniziato con il canada e finisce con la romania sperando in
    una vittoria contro i romeni,cosa molto difficile viste le prestazioni della
    ns nazionale.
    Ripartire da zero senza nessun PROFETA, pulizia totale sia dei vertici federali
    che di tutti i referenti regionali che scelgono
    con il metodo del prof. fuori tutti dal tempio, BASTA.

    • Giovanni 27 Settembre 2015, 11:50

      Anche tu impazzito per le sfogliatelle come Malagò? 🙂

      • jazztrain 27 Settembre 2015, 12:04

        Tipico: dalla damnatio memoriae alla rivalutazione del periodo Mallett.

        Ricordo che ero uno dei pochi che lo difendevano quando la maggioranza voleva la sua pelle.

      • 6nazioni 27 Settembre 2015, 12:13

        giovanni se speri che malago’ (mondiali di nuoto- roma) commissaria la fir x quattro spiccioli, campa cavallo….
        le sfogliatelle sono buone ma la pastiera e’ migliore.

        • Giovanni 27 Settembre 2015, 12:19

          …ed i soliti noti continueranno a mangiare a spese del rugby italiano. 😉

  23. Jager 27 Settembre 2015, 11:42

    Il sig Mallet quanto meno aveva capito che prima bisogna sistemare le cose semplici: difesa , touche e mischia . Sicuramente una gestione tecnica più proficua della attuale , certo una decisione sciagurata ( durata per altro un tempo , sicuramente discussa e condivisa con il giocatore ) lo ha messo al “rogo”

    • narodnik 27 Settembre 2015, 12:02

      d’accordo con te pero’ bisogna fare una precisazione,mallett ha lavorato sulla mischia con giocatori di assoluto valore internazionale,ora qualcuno s’e’ ritirato,qualcuno c’e’ ma e’ sopra i 30 e non va piu’ come prima,le regole sono cambiate e l’italia non si e’ adattata,mallett ha avuto la fortuna di allenare ongaro castro bortolami bergamasco parisse lo cicero perugini in un periodo ottimale,certo ha avuto l’intelligenza di sfruttare quella situazione e si vedeva era proprio affezionato al gruppo,brunel,boh,non ha creato empatia nel gruppo,senza rancore ma non mi manchera’ per niente..

      • Rabbidaniel 27 Settembre 2015, 12:08

        Mallett ha creato uno staff specifico per difesa e punti di incontro, la differenza si è vista. Poi anche lui deve essersi smaronato verso la fine, e preferiva il golf. Il franzoso ha portato il gioco latino e il carattere latino che sono tanto più confacenti al nostro dna.

        • 6nazioni 27 Settembre 2015, 12:19

          @rabbidaniel gioco latino!!! io conosco il ballo latino,
          il franzoso e’ ora che toglie le tende dal campo base.
          Anche Mallet, le sue cazzate sono negli annali della nazionale

          • San Isidro 27 Settembre 2015, 14:22

            le tende ieri ce l’hanno montate i canadesi, altrochè…

          • mezeena10 27 Settembre 2015, 17:59

            la canadese non la conosco, ma dicono sia parecchio bbona! 🙂

        • Jager 27 Settembre 2015, 12:37

          Il sig. Brunel a portato poco sotto l’ aspetto del gioco . Personalmente non credo che il gioco ” francese ” sia il migliore per noi , poi ricordiamoci che molti elementi della nazionale si sono formati in Argentina oppure nel ‘ emisfero sud , quindi una scuola abbastanza diversa come pensiero dalla francese . Ok i nostri migliori risultati li abbiamo ottenuti sotto una gestione francese , però parliamo di circa 25 anni fa , è da qui si è un po’ instaurata nella testa del movimento il ” mito” della scuola francese . Mito di cui bisognerebbe liberarsi e guardare le cose per quello che sono al momento . Poi personalmente come puoi capire non sono un amante del gioco francese , indiscutibilmente scuola di ottimo livello , ma a me non piace . Concludo che tra le superpotenze rugbistiche ( NZ , SA , Eng , Aus. Francia ) la Francia è l’ unica a non aver mai vinto la coppa del mondo , e penso che anche quest’anno la cosa non avverrà

          • Rabbidaniel 27 Settembre 2015, 13:19

            Era una considerazione ironica…

      • Jager 27 Settembre 2015, 12:19

        @narodnik
        Quello che dici tu è anche vero , però secondo me il gruppo che ha in mano Brunel è di un livello paragonabile . Il sig. Brunel è arrivato dicendo che in sei anni avrebbe vinto il sei nazioni , dopo quattro siamo a una profonda crisi tecnica e caratteriale . Il gruppo è ormai scollato da tempo , cosa che la federazione non è stata in grado di leggere e gestire in maniera adeguata . Non era più il caso di rinnovare la fiducia al sig. Brunel già dopo la sconfitta con il Giappone

        • malpensante 27 Settembre 2015, 12:26

          Tre anni il 6N, 4 stabilmente tra le prime al mondo. Per la precisione.

          • mezeena10 27 Settembre 2015, 18:00

            era solo una questione di “echilibro”..

        • narodnik 27 Settembre 2015, 12:27

          la penso come te su quasi tutto,sopratutto su brunel,anche io dopo la partita col giappone lo avrei mandato via,il gruppo nel complesso e’ paragonabile,siamo sempre una squadra di tier…1 e mezzo eheh,pero’ 6-8 anni fa davvero c’era un gruppetto in mischia che non stava dietro a nessuno

          • Jager 27 Settembre 2015, 12:53

            Ho paura che siamo scivolati da tier1 e mezzo a tier2

  24. TESTAOVALE 27 Settembre 2015, 11:44

    con PARISSE IL CANADA LO ASFALTAVAMO E LA ROMaNIA PURE , senza e’ dura ma i passaggi generazionali non sono facili forza italia

    • mauro 27 Settembre 2015, 18:34

      certo che se dobbiamo affermare questo allora è meglio che smettiamo di recitare la giaculatoria del rugby come sport di squadra in cui si vince insieme e si perde insieme, dove il singolo si asserve al gruppo e pipponi vari.
      La realtà è che è bene che cominciamo a preoccuparci che la Romania c’ha già la patta aperta…

  25. cassinet 27 Settembre 2015, 12:17

    “”Una squadra con le idee ben chiare in testa – è solo un altro esempio – non avrebbe avuto il minimo dubbio sul da farsi con l’ultimo pallone della partita, se giocarlo, calciarlo tra i pali o in touche.””

    Mamma mia quanto è vero, un gruppo di pecorelle smarrite.

  26. cainerandrea 27 Settembre 2015, 12:33

    Scusatemi, non sto rispondendo a nessuno in particolare e neppure a onrugby; però con molta serenità vi dico che credevo, qualche mese fa, di aver trovato un blog di rugby…invece ho ritrovato ancora calcio.
    Ok, ho sbagliato io. Saluti sportivi a tutti

    • narodnik 27 Settembre 2015, 12:46

      sbagli se non scrivi piu’!ci sono opinioni che ti piaceranno altre no,se per te il forum e’ poco sportivo lo puoi arrichire con i tuoi post,nessuno ha sempre ragione e piu’ opinioni ci sono meglio e’

    • mamo 27 Settembre 2015, 13:20

      Sinceramente non trovo nulla di calcistico nei commenti di oggi.
      Le impressioni di natura tecnica le ho lette sui post di ieri.
      Poi, a mio avviso, alcune cose le dovremmo imparare anche dal calcio.
      Pensiamo al l’importanza di uno stadio “di proprietà “.
      Il calcio sta puntando su questo (ma pure il rugby anglosassone) perché si é capito che solo cosí si può far crescere il brand.
      La nostra nazionale non é un club, é vero ma é altrettanto vero che non ha una sua casa laddove non ha un suo stadio.
      Giavazzi ha pensato bene che l’investimento milionario su una nuova sede di prestigio (qualche bel palazzotto della nobiltá romana) fosse la maniera migliore per commercializzare meglio il brand Italia. Se ne é altamente fottuto del fatto che noi non abbiamo il nostro stadio, il nostro tempietto dove celebrare i nostri riti (le partite, vivaddio).
      No. Lui come tanti “nuovi ricchi” pensa di risolvere tutto saccheggiando il nobile lignaggio di altri.
      Nel nostro stadio, avremmo potuto ricavare uffici, negozi e saloni di rappresentanza.
      Ecco. Per me questo é lo specchio di quella che é la nostra Federazione: parvenu.

    • Sergio Martin 27 Settembre 2015, 13:39

      Scusami, ma non sono d’accordo. Siamo tutti amanti di questo sport e ancora di più della maglia azzurra. Da un paio d’anni ci rigiriamo attoniti come amanti traditi.

  27. Stefo 27 Settembre 2015, 12:52

    Io ho una domanda per @Paolo, che magari seguendo piu’ da vicino ha meglio
    il polso della situazione.
    Che sensazione ha sui rapporti gruppo giocatori-staff tecnico?
    Ti sembrano sulla stessa lunghezza d’onda o il rapporto e’ incrinato e si vive un po’ da separati in casa in attesa della separazione ifficiale? Si perceoisce fiducia reciproca o no?
    Se la risposta e’ no e la sensazione che gai e’ di un rapporto andato ormai da quando hai questa sensazione?

    Nessuna critica o altro ma solo curiosita’ di capire.

  28. San Isidro 27 Settembre 2015, 13:23

    Articolo ineccepibile, sulla partita di ieri ho già scritto parecchio nel post apposito e in quello delle (ridicole) dichiarazioni di Brunel, per cui non aggiungo altro…
    Adesso tutti con i Teros! Vamos!

  29. Sergio Martin 27 Settembre 2015, 13:42

    Non so come sia possibile, ma ho letto gli interventi di @ADG e di @Giovanni e sono d’accordo nella sostanza e, salvo qualcosa, con tutti e due. Hanno toccato una serie di verità.

    • Giovanni 27 Settembre 2015, 14:39

      Voglio solo precisare una cosa: se anche Gavazzi non dovesse venir rieletto, cosa a cui non credo, il mio auspicio di commissariamento della FIR rimarrebbe tal quale. Il punto nodale non è questo o quel personaggio, ma il meccanismo perverso di clientelarità, incrostatosi in seno al sistema fin dai tempi di Dondi e che ha finito per trascinare il rugby alla situazione in cui versa attualmente. Un presidente estraneo alle logiche politiche, in quanto non legato ad alcuna realtà territoriale piccola o grande che sia, e con un mandato a tempo ben delineato, avrebbe mano libera nel riscrivere le regole sui cui si basa il finanziamento alla formazione giovanile, al sostegno ai club, al rapporto con le accademie ed a tutti gli altri meccanismi che regolano il rapporto con la base e con l’alto livello, di competenza dei vertici federali.

  30. edopardo 27 Settembre 2015, 13:46

    Ormai le cose giuste le avete già dette tutti e sono giuste ed interessanti ma quando la federazione ascolterà questi discorsi?
    L’idea di un Ct nostrano che conosce profondamente i nostri limiti e pregi e giocatori e senza fare il mago con sparate azzardate appena arriva è molto interessante.
    A questo alto livello credo che si sia sempre puntato tutto su quei campioni che avevamo ,sapendo che un cambio ci avrebbe portato più giù,ma questa manovra è risultata molto sbagliata in quanto nel rugby moderno il logorio e altissimo e ormai a 30 anni difficilmente se non in rarissimi casi sai dare ancora molto giusto?
    Quest’ultima è una mia considerazione ma tra infortuni e gente spompata un pò in tutte le nazionali si è visto che a volte è il giovane che ha giocato poco che ti fa la sorpresa.

  31. electrocase 27 Settembre 2015, 14:50

    mah
    sono due post che leggo cose così così, corrette e meno corrette
    ovvie conseguenze della prestazione di ieri
    a volte JB è un pollo a volte lo sono i giocatori spesso la FIR (tranne che per i post.ers (…….) istituzionali
    commenti su e giù come le nostre prestazioni
    quando questo mondiale sarà finito saremo un po’ spaesati
    nessuno come chi questo sport lo ha praticato ne conosce davvero le dinamiche tecnico-fisiche-mentali
    mi infastidisce durante le telecronache l’enfatizzare qualsiasi gesto o azione compiuto da un atleta o da una squadra cosiddetti underdog nei confronti dell’avversario superiore
    ma sono decisamente in minoranza lo so
    pensate ammetto il fastidio per le parole entusiaste utilizzate nell’ormai memorabile ed irripetibile prestazione del giappone nei confronti dei miei amati sudafricani
    non sono così sciocco da non comprendere il rilievo sportivo di quella prestazione
    ma il rugby è una disciplina che ai miei occhi”stride” con questi sensazionalismi
    che semplice e magnifico è questo sport
    c’è spazio anche per me che crede che ora non sono tutti brocchi e incompetenti i suindicati attori ma che per un “vizio genetico” questo paese non comprende o non vuole comprendere che forse sarebbe il caso che al termine di questi mondiali tutti ci muovessimo con la stessa determinazione che anima i nostri commenti magari per andare a vedere quelle straordinarie partite under 12 a sbirciare qualche bel prospetto per gli anni a venire oppure solo per comprargli gli scarpini nuovi
    perdonate il fuori strada
    magari i nostri batteranno gli irlandesi e perderanno con i romeni
    và così

    • fracassosandona 27 Settembre 2015, 15:12

      dì la verità: hai scritto in rumeno e poi usato google traduttore… 😀

      • electrocase 27 Settembre 2015, 16:54

        ah ah
        no in quanto il traduttore non saprebbe cosa fare poichè si scrive in tutti e due i modi….
        e poi perdona
        in questo blog ne basta uno…..

  32. fabiogenova 27 Settembre 2015, 14:58

    Forse qualcuno non sarà d’accordo, ma dal punto di vista tecnico, dall’entrata nel Sei Nazioni ad oggi non ricordo un’Italia capace di fare molto più di quello che si è visto finora.
    Forse nel 2007 eravamo più o meno al livello della Scozia, al Sei Nazioni del 2013 abbiamo vinto meritatamente contro Francia e Irlanda, qualche altro sprazzo qua e là, ma non abbiamo mai dato la sensazione di emergere davvero, di essere al livello degli altri. Le ambizioni, però, non hanno rispettato i risultati. Ci aspettiamo sempre come superare la squadra davanti a noi, senza pensare a quello che c’è dietro. a furia di non considerare queste cose, è un fatto che in questo momento la distanza tra la Georgia e noi è più sottile rispetto alla distanza che c’è tra noi e l’Irlanda.
    Per quel che si è visto negli ultimi due anni il nostro obiettivo in questi mondiali doveva essere confermare il terzo posto e la qualificazione diretta alla prossima competizione, e da lì cominciare a lavorare per il futuro. Giochi con la mente più sgombra, ti carichi delle responsabilità che puoi sostenere e non vai a cercare di tradurre in latino tardoantico l’Ulisse di Joyce se sei appena uno studente di liceo.
    E’ un fatto, dico un fatto, che da quando sono cambiate le regole in mischia ordinata l’Italia ha perso il suo unico punto di forza di livello mondiale. Si può analizzare di chi siano le colpe, dei giocatori che non si adattano, delle regole che non sono chiare, degli arbitri che non le interpretano in maniera univoca; ma il fatto rimane questo. Se non siamo mai stati in grado di portare aria ai tre quarti, se non abbiamo un calciatore di livello, se nelle fasi statiche non siamo più una potenza, ecco che le prestazioni diventano quelle che abbiamo visto negli ultimi due anni.
    Terzo elemento: ero a Twickenham sabato scorso. Gli italiani erano si e no due o tremila, a fronte di più di quarantamila francesi (gli altri erano inglesi). Sono convinto che in una situazione meno drammatica saremmo stati certamente di più, ma noi non arriviamo a quei numeri perché il nostro movimento non li produce, dirigenza FIR o no. Avremmo bisogno di una dirigenza di livello altissimo per superare il gap presente con i francesi in termini di interesse e di sviluppo dello sport nel nostro paese. Ma la nostra non è neanche una dirigenza sufficiente ad amministrare quel che c’è.
    Sono d’accordo sul fatto che questa Italia va rifondata: dirigenza e allenatore in primis, più di un giocatore per proseguire. Ma la cosa va fatta con una certa umiltà. Si vede quel che c’è e si adeguano gli obiettivi.

    • Alberto da Giussano 27 Settembre 2015, 15:21
    • gsp 27 Settembre 2015, 15:44

      Fabio, che le regole precedenti a questi ci danneggiavano perché erano meglio quelle prima che eravamo piú scrummager (chiedo scusa, parola in italiano non mi viene) che da impatto.

      Abbiamo dei buoni giocatori in mischia, lí avevamo e ne abbiamo ancora. Abbastanza,a per fare una mischia competitive. Ma I tecnici in nazionale ed anche nei club celtici non sono all’altezza. Jimenez appena sotto la sufficienza e Ferrari appena sopra. É lascio perdere gli altri.

      • Alberto da Giussano 27 Settembre 2015, 16:03

        Scusa , ma posto che quelche dici è purtroppo vero, io l’ho scritto nel commento Zebre – Calvisano che la mischia parmense è paurosamente in ritardo, come puoi conciliare questa tua opinione con quella espressa sugli arbitraggi?

        • gsp 27 Settembre 2015, 16:39

          Arbitraggi?

          • Alberto da Giussano 27 Settembre 2015, 17:01

            🙂

      • boh 28 Settembre 2015, 08:41

        mischiaioli può andare?

    • Airone valle Olona 27 Settembre 2015, 16:26

      Quoto soprattutto il terzo elemento.
      Chi è stato un po’ in Francia lo sa.
      Il movimento francese non lo raggiungeremo MAI
      Li possiamo battere qualche volta ma venti pagine di equipe dedicate al rugby, intere regioni che parlano e vivono di quello, presenze sugli spalti in top 14 che noi non facciamo neanche nel 6n e se li facciamo è perché arrivano tanti ospiti.
      Da noi in 70.000 a vedere gli All B. e la metà non sapeva neanche le regole elementari, la partita Italia Francia di settimana scorsa il sabato sulla gazzetta due pagine 30 e 31 se non ricordo male ed in generale i non appassionati che non hanno Sky non sanno neanche che stiamo giocando un mondiale.
      Ricordo anni fa ero Bordeaux con la mia compagna e stavo andando a piedi a vedere appunto B.B contro lo stade…un gentilissimo tifoso locale ci ha visto con maglie Rugby in dosso e dato uno strappo.
      In macchina dal poco francese che capivo mi spiegava essere amico di Delpoux, mi spiegava come vedevano il rugby italiano.
      Sostanzialmente pochi snob che si vogliono distinguere dal calcio+ italo argentini + Nord est( credo intendesse Veneto) paragonato ad una sorta Di Pays du Galles.
      Una sorta di volete giocare a Rugby ma non ci siete molto portati, per questo chiamate i nostri allenatori che ve lo insegnano.
      Molto caricaturale e approssimativo, anche un po’ offensivo e impregnato della loro grandeur…ma sotto sotto un po’ fa riflettere.

  33. Giovanni 27 Settembre 2015, 15:57

    Intanto, mentre noi discutiamo di “frizzi, lazzi e Gavazzi” (cit.), gli USA stanno facendo un figurone contro la Scozia. Forse che dalle loro parti non si usi mandare i federali in gita premio alle isole del Pacifico… 😉

    • fracassosandona 27 Settembre 2015, 16:25

      #malascoziacosaporta?

      • fracassosandona 27 Settembre 2015, 17:23

        mi autorispondo: un parziale di 33 – 3 nel secondo tempo: che è quello che mi sarei legittimamente aspettato dalla nostra nazionale ieri…

        • Alberto da Giussano 27 Settembre 2015, 17:42

          Se è solo per quello loro si fermano prima, visto che il loro pilone è sudafricano. Hai ragione sono più intelligenti di noi , il biglietto costa meno per Città del Capo.

    • Frederick 27 Settembre 2015, 16:42

      sottolineerei contro gli stessi che ci hanno arati qualche amichevole fa ma non voglio sparare sulla croce rossa

  34. Frederick 27 Settembre 2015, 17:01

    ovviamente non tutte le colpe sono di Brunel,però a meno di grandi exploit con Irlanda e Romania il baffo a fine mondiali dovrebbe avere il pudore di dimettersi…nonostante il contratto scada l’anno prossimo non penso sia sostenibile andare avanti in questa situazione,capisco perdere con le “grandi”,capisco tutto,però almeno avere una minima idea di gioco e di cosa fare in campo non mi pare pretendere molto…contro il Canada sembravano quindici persone che si erano andate a bere una birra la sera prima e hanno deciso di organizzare una partitella il giorno dopo

  35. conteoliver 27 Settembre 2015, 18:20

    Comunque sto vedendo Irlanda-Romania e il 13 equiparato della Romania è di un altro livello rispetto ai suoi compagni.
    Noi invece equipariamo Haimona e Vunisa.

  36. luigi 27 Settembre 2015, 19:14

    Son forse l’unico a pensare che il livello di questa Romania non sia tanto diverso dal nostro? A prescindere che giocano meglio

    • Pablo Escodalbar 28 Settembre 2015, 04:52

      No, nn sei l’unico, forse lo pensiamo tutti.
      La speranza è di essere come fenici: sperare che dalla vergogna rinasca l’orgoglio, non il gioco ma almeno la volontà di essere rugbysti, il senso di appartenenza e la voglia di dimostrare di non essere dei bolliti ma semplicemente incompiuti, la necessità di regalare gioie ai troppo pochi fedeli, l’urgenza di esporre capacità che esistono ma restano inespresse. Non so il risultato finale ma, almeno ora, mi basterebbero questi segni per poter dire che siamo convalescenti gravi ma non ancora rassegnati al nostro destino. Da adesso nessuna rosa, nessuno staff, alcuna Federazione dovrebbe distrarci dall’obbiettivo. Giochiamo male, come non avevo ancora visto temo, ma ora è l’ora di esserci……. In questi frangenti gli Italiani sanno “raggrumarsi” più di molti altri e tirare fuori il nostro meglio nelle difficoltà. Speriamo ora che il fondo raggiunto ci possa aiutare ad essere un boccone complicato, scorbutico e possibilmente amaro per Rumeni e soprattutto Irlandesi (magari!). Nonostante il mio fegato marcio la linea a cui mi dedico è una sola: Forza Italia!!!!!

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