Ci ha lasciato ad appena 49 anni un rugbista che era anche un grande giornalista. Il ricordo di Marco Pastonesi
Il rugby perde un grande pilone: Genova piange Lele Remaggi
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Alcool, pittura fresca, discorsi e panini da ko: quando il rugby fa autogol
Fallimenti, papere, disastri, gaffes, guai, disfatte ovali. Antologia di Marco Pastonesi

La Rugby World Cup 2011 raccontata da Marco Pastonesi
Settimo appuntamento con le letture tratte dal libro "Ovalia. Dizionario erotico del rugby"

La Rugby World Cup 2007 raccontata da Marco Pastonesi
Continua il nostro viaggio attraverso la storia della Webb Ellis Cup con le letture della nostra prestigiosa firma

La Rugby World Cup 2003 raccontata da Marco Pastonesi
Quinto appuntamento le letture tratte dal libro "Ovalia. Dizionario erotico del rugby"

La Rugby World Cup 1999 raccontata da Marco Pastonesi
Quando la Coppa del Mondo si trasformò da "teatro per eroi dilettanti, a palcoscenico per attori professionisti".

La Rugby World Cup 1995 raccontata da Marco Pastonesi
Terzo appuntamento con le letture tratte dal libro "Ovalia. Dizionario erotico del rugby"
posso testimoniare che il suo sorriso era una delle cose più belle di lui
l’ho incontrato ieri sera arrivando al Carlini insieme a mio figlio; lui stava andando via e ci ha salutato calorosamente da lontano proprio con il sorriso che viene descritto così bene da Pastonesi
mio figlio ha commentato: “mi piace come persona perchè sembra sempre allegro ma lui cosa giocava?” gli ho risposto ridendo “secondo te?” “beh,si pilone vero?
mai avremmo immaginato non l’avremmo rivisto mai più
se c’è un paradiso da oggi c’è un nuovo titolare in prima linea…
RIP
Vorrei dedicare due parole a questo ragazzo ma sopratutto al pilone che abitava dentro di lui. Si dice che il rugby e giocato da tutti,sarà anche vero,io ho sempre detto che:”ci sono quelli che giocano a rugby,io Giocavo Pilone.”dove sei andato faglielo sapere.RIP.
🙁
Un altro che va dove si giocano partite e terzi tempi infiniti con tanti che ci sono purtroppo già! E chissà che non sia bello…
Il Sign. Marco Pastonesi che ha scritto l’articolo fa un errore.
Gabriele era tifoso della Sampdoria.
Per il resto confermo tutto quello che ha scritto.
Un grande abbraccio alla famiglia.
🙁
Ma proprio grande.
Belin…
che brutta notizia.
Condoglianze alla famiglia, e al CUS
Ho letto già 3 volte “Una meta dopo l’altra” il libro che ha scritto con Bollesan. La cosa che mi ha sempre colpito (ed è per questo che l’ho già letto 3 volte) è che la storia di Bollesan sembra uscire direttamente dalla bocca di Marco. Sembra che sia lì a raccontartela! La capacità di Gabriele è stata quella di unire i fili di un racconto che sarebbe sicuramente stato sconclusionato come linea temporale degli avvenimenti ricordati. E invece la bellezza (e la sua bravura nello scrivere) sta semplicemente nel SEMBRARE sconclusionato, come può esserlo un discorso tra 2 amici che ricordano giochi e battaglie, divagando con gustosi aneddoti ma tornando sul pezzo principale grazie a sottili suggerimenti… “mi dicevi del Chino…” oppure “e così lavoravi e giocavi…”.
Caro Lele avresti dovuto scrivere più libri, ma soprattutto avresti dovuto essere ancora qui. Riposa in pace fratello! 🙁
Marco Pastonesi grazie mille per il bellissimo articolo su Lele. Ho avuto l’onore di giocare con lui tanti anni. Lele e’ un pilone da un cuore enorme, e’ una persona di una dolcezza infinita. Un ottimo giornalista, un unico padre. Un grande compagno di battaglie, di sbronze, di vittorie. Da ieri raggiunge due compagni di squadra (Stefano e Andrea)con i quali ricostituira’una prima linea fantastica. Grazie Lele per le fantastiche emozioni che abbiamo condiviso, sia in campo che fuori. Ci lasci un grande vuoto. Marco Rivaro e famiglia e tutti i ragazzi del CUS Genova rugby.
Gabriele era un professionista della comunicazione, nei mezzi e nei modi, per questo si occupava anche di insegnamento e formazione con ragazzi e ragazze adolescenti, mai incontrata tanta leggerezza in tanto volume…
Gabriele sapeva creare legami e relazioni creative, ma non gli piaceva il cricket ed era SampDoriano autentico e fiero. nell’emozione di certi momenti è meglio non appiciccare appartenenze davvero distanti da lui.
tanto gli dovevo, anche stamane.
ho conosciuto remaggi (lele è troppo intimo, è un privilegio riservato ai suoi amici)
mi fece da cicerone nella vecchia genova e mangiammo in zona brignole tanto di quel fritto che dopo molti anni ancora non riesco a digerirlo
un cuore di fata nascosto a perfezione dove meno te lo aspetti
sta già facendo nuove amicizie nel carlini di altrove
Un fulmine a ciel sereno. L’ho saputo mentre ero all’estero e purtroppo non ho potuto partecipare ai funerali. L’avrei sentito a breve, come sempre, per mettere giù la nuova rete di contatti degli addetti stampa del girone 1 della serie A. E’ venuto a mancare troppo presto un uomo mite, onesto, innamorato del rugby, e un collega appassionato e sorridente. “Emy io non sono tanto tecnologico, sono della vecchia scuola, ma ci provo!”. Lele, che brutto scherzo. Un pensiero sincero alla famiglia e alle gemelline.