Verso l’Eccellenza 2015/16: voci da L’Aquila, Viadana, Rovigo e Petrarca

I neroverdi promettono battaglia e Frati vuole riconquistare il pubblico. Cavinato: “Alleno la Juventus del rugby”

COMMENTI DEI LETTORI
  1. electrocase 7 Agosto 2015, 08:46

    ALLE AQUILEEEEEEEEEEEEE

  2. vecchio cuore neroverde 7 Agosto 2015, 09:19

    Daje de canotto…….

  3. dengra 7 Agosto 2015, 09:32

    E perchè L’AQUILA RUGBY CLUB si affida al TORTORETO RUGBY che è lontano 100 km da L’AQUILA per i settori giovanili???????? O la GRANSASSO al SAN BUCETO che è in provincia di CHIETI??????? Non capisco questa crisi di risultati e di scelte da parte della realtà aquilana……

    • electrocase 7 Agosto 2015, 13:18

      se non conosci la storia del rugby a L’Aquila non puoi capire
      ma non scoraggiarti
      la storia è complicata
      un giorno chissà ….

    • Antonio Angelone 7 Agosto 2015, 15:08

      Gran Sasso & Sambuceto hanno un progetto tecnico sin dal 2010. Questo accordo ha prodotto negli anni una crescita tecnica degli allenatori e dei ragazzi. La squadra cadetta , che milita in C1, da’ la possibilità ai ragazzi della Under 18 di provare a calcare i campi della A. Lo scorso anno un 1997 ha disputato 5 incontri e un 1996 ha esordito all’ultima giornata. E i prossimi anni saranno ancora piu’ interessanti……….non capisco di quale crisi di risultati parli…….

  4. soa 7 Agosto 2015, 11:22

    Direi un motivo in più per non tifare Petrarca 😛

  5. frank 7 Agosto 2015, 11:25

    Mi dispiace la Juventus del rugby pane & salame è Galvisano

    • bangkok 7 Agosto 2015, 11:41

      Scusa @Frank, ma su quali basi Calvisano sarebbe la Juve del rugby?

      • frank 7 Agosto 2015, 16:35

        sulle basi che la Juve vince e sta antipatica a mezza italia (da sempre), Galvisano (purtoppo) vince e sta sulle palle a quasi tutti i non calvini (anche per le collusioni di mr. 1,33%).

    • maz74 7 Agosto 2015, 14:01

      La Juventus del rugby italiano per vittorie e scudetto è solamente TREVISO

      • vedonero 7 Agosto 2015, 14:07

        Amatori milano!

      • ANDY72 7 Agosto 2015, 14:23

        Ciao maz74, penso che Cavinato, quando parla di Juventus del rugby italiano parli di stile societario più che di vittorie. Non ai discute ciò che ha fatto Treviso, a cui vanno molte mie simpatie, oltre che presenze a Monigo. A Ste68 dico che se organizza qualcosa con gli amici rodigino per il derby day io ci sarò, sperando nella qualità della birra. @soa e@Ste68, tranquilli….il Milan quest’anno si salva……

        • maz74 7 Agosto 2015, 14:31

          Appunto è Treviso per tutto, organizzazione, strutture, vittorie e tradizione.
          Vedonero avresti ragione sugli Amatori se fossero ancora in vita, ma non esistono più da molti anni dall’alto livello

          • vedonero 7 Agosto 2015, 14:39

            Non importa! Per il momento sono loro la Juventus del rugby! Poi berlusca ha mollato! Vi auguro che Benetton non faccia la stessa cosa! Altrimenti….

          • ste68 7 Agosto 2015, 14:49

            Complimenti sei veramnete obiettivo.
            Forse è cosi adesso ma negli anni ottanta mi dispaice per te ma sia aTreviso che a Padova le avete sempre prese.
            ALE NERI.

          • vedonero 7 Agosto 2015, 14:57

            Anni 80??? Mah forse le abbiamo anche prese, ma ti ricordo che abbiamo vinto 5 guerre!!! Quel periodo 80- 84-85-86-87!!!

          • vedonero 7 Agosto 2015, 15:06

            Mi scuso con ste68 non ho letto in nik pensavo fosse maz74

          • maz74 7 Agosto 2015, 16:29

            Parlare degli Amatori Milano è come parlare nel calcio del Grande Torino, sono passati più di trent’anni.

  6. ste68 7 Agosto 2015, 11:49

    Definire il Petrarca la juventus del rugby, ci poteva stare negli anni 70/80, quando sono stati vinti ben 8 scudetti, mi pare per due volte per ben quattro anni di fila. Adesso purtroppo per noi petrarchini i tempi sono cambiati, e soprattutto le vittorie, fine anni 90 abbiamo perso due finali contro il Benetton, di cui quella a Bologna grida ancora vendetta, e nel 2011 abbiamo vinto di nuovo lo scudetto dopo 24 anni.
    Per soa:
    Penso che se anche fossi stato juventino avresti scritto la stessa cosa 🙂
    Ci vediamo a Padova per la prima di campionato.

    • soa 7 Agosto 2015, 11:55

      Hahaha sì probabilmente sì 🙂 il caso vuole che sia anche milanista, per cui non c’è proprio niente da salvare 🙂
      Molto probabilmente sarò al derby day, si potrebbe organizzare qualcosa con altri che intendessero venire.

    • vedonero 7 Agosto 2015, 14:15

      Per il momento ci dobbiamo scontentare, non siamo i più forti…! Ma siamo sempre i più belli! 🙂

    • vedonero 7 Agosto 2015, 14:15

      Per il momento ci dobbiamo scontentare, non siamo i più forti…! Ma siamo sempre i più belli! 🙂

  7. andrease 7 Agosto 2015, 12:01

    Simpaticamente :).
    Tenendo conto del normale campanilismo soft, una frase tipo “Come trevigiano, poter allenare il Petrarca mi sembra ancora un sogno.” è una cosa plausibile o no?
    Il parentado distribuito tra Treviso e Venezia (4 intervistati) mi ha risposto all’unisono “De mona xe pieno il mondo” (spero di aver riportato correttamente…), che mi sembra più plausibile.. 😀

    essendo la pecora nera della famiglia, parteggio per il Petrarca e quindi auguro a casinato di parlare meno e di vincere di più… 😀

  8. ste68 7 Agosto 2015, 12:02

    Un petrarchino e un rodigino con la stessa squadra del cuore calcisticamente parlando naturalmente. :-).

    Non sarebbe male organizzare qualcosa.

  9. vedonero 7 Agosto 2015, 12:41

    Ciao cugini di campagna… Avete incominciato gli alenamenti?? volevo soltanto ricordarvi, che abbiamo sempre uno scudetto più di voi! Con affetto

  10. Airone valle Olona 7 Agosto 2015, 12:49

    Dai Casper e dai Viadana!
    Obiettivo tornare tra le prime quattro poi tutto quello che viene in più è “grasso che cola”.
    Dai ragazzi!

    • Silverfern 7 Agosto 2015, 16:12

      Secondo me quest’anno ci divertiamo anche più dello scorso.
      Mai mular!

      • Airone valle Olona 7 Agosto 2015, 18:41

        Anche io ne sono convinto.
        Dai c’andom!

  11. Katmandu 7 Agosto 2015, 13:00

    Un trevisano che sogna di sognare il Petrarca o ha problemi a casa coi suoi avi, o sta palesememte mentendo, i trevisani sognano di allenare o giocare per la benetton o al massimo una tra Tarvisium o Paese, ma molta fatica
    Detto questo, attenzione ai petrarchini quest’anno…

    • il carogna 7 Agosto 2015, 13:36

      che sogna di sognare ? 🙂
      Inception ?

    • andrease 7 Agosto 2015, 15:26

      quindi anche tu sei d’accordo con me e i miei parenti di cui sopra… 🙂

  12. malpensante 7 Agosto 2015, 13:02

    Il terzo acquisto misterioso dell’articolo di ieri su Viadana è Devodier. Reggio butta dentro 5 ’96, l’Amatori nel suo piccolo della B, 9. Le cose si muovono da sole, come per il conte ugolino, e secondo me ne guadagneranno gli spettatori. Arzàn, mi dicono gran bene del tallonatore ma anche degli altri, tu che ce li hai sott’occhio, tieni informati gli amici 🙂

    • xnebiax 7 Agosto 2015, 16:41

      Devodier è andato al Reggio. Un altro tassello perso dalla Lazio.

    • Airone valle Olona 8 Agosto 2015, 19:01

      Si ho letto anche io…Reggio vuole tornare in eccellenza in fretta.

  13. electrocase 7 Agosto 2015, 13:36

    qualcuno degli amici di Rovigo o di Badia puoi dare a noi aquilotti qualche informazione sul neo acquisto Filippo Cecchetti?

    • buk 7 Agosto 2015, 15:58

      Cecchetti è un flanker forte nei placcaggi, un po’ meno nel gioco alla mano. Vedremo. Insomma un giocatore aggressivo, deve affinarsi mentalmente. Ma è giovane.

  14. Silverfern 7 Agosto 2015, 16:15

    “…Questo è un grande club, la Juventus del rugby italiano…”

    Sinceramente, accostare qualsiasi cosa pallatondara al mondo del rugby mi è indigesto.

    E lo dice uno che ha avuto per 25 anni l’abbonamento al Bologna FC e che da 10 segue il “regbi” giocato.

  15. vecchio cuore neroverde 7 Agosto 2015, 16:29

    Il commento di dengra ha paternità’ dentro le inviolabili mura della ex polisportiva . Ora divenuta cenacolo del binomio di avveduti dirigenti che 20 anni se ne appropriarono e la fecero diventare loro feudo
    Dengra palesati e smettila di inveire contro il rugby della tua stessa citta”

  16. parega 7 Agosto 2015, 17:37

    @mal
    domani parto per le ferie e mi sto’ gia’ scordando del regbi…
    come al solito manghi riesce a dare vigore all’ambiente …quest’anno come non mai interessante per i tanti giovani arrivati
    x mex [email protected]
    dai mez che ti alleno un po’ a calciare alla john barry john

  17. maxetere 7 Agosto 2015, 18:34

    Ho il negozio praticamente di fronte al Centi Colella dove si allena L’Aquila e al bar becco sempre qualche giocatore. Ho appena incontrato 3 giocatori, uno alto almeno un paio di metri, credo fosse Marius Sirbe. Ragazzi che montagna!

    • maxetere 7 Agosto 2015, 18:37

      Gli altri due erano Nicola Rettagliata e Simone Matzeu.

  18. the judge 7 Agosto 2015, 22:12

    Caro Frati, mi sa che non mangi il panettone a Rovigo…

  19. bangkok 7 Agosto 2015, 23:00

    PURA POESIA DEL RUGBY CHE FU.

    Certo che sono le due di notte, il bar ha chiuso e noi siamo ancora qua coi soliti discorsi. Rugby rugby rugby. A discutere di Gavazzi e di Parisse, di Innocenti e di Ascione, se servono o no le Accademie, se ci piace o no Haimona».

    «Quella, mi pare, piace a tutti».

    «HAImona. Kelly Haimona».

    «Ah. Sì. Sempre i soliti infiniti discorsi. Ma cosa vuoi, è come una malattia. Cominci da ragazzo, giochi una vita, smetti che ti piange il cuore e allora cominci ad allenare. E’ una passione, non ce ne staccheremo mai».

    «Ti dirò, da quando ho smesso io di rugby ne ho visto proprio poco, e soprattutto in televisione. Non mi ci riconosco più, non è più il mio rugby. Mi tengo i ricordi, tanti e bellissimi ricordi. E comunque io giocavo a rugby solo per le donne. Per le feste e per le donne. Io per il rugby, per far festa e per le donne sono andato in capo al mondo».

    «Anche in quel campo là c’erano i campioni, i talenti naturali. Tutti gli altri si arrangiavano. Vogliamo parlare di Pierodotto?»

    «Numero uno Pierodotto. Leggenda Pierodotto. Esiste una sola donna che abbia detto di no a Pierodotto?»

    «Non mi risulta proprio. Sulle avventure di Pierodotto ci sarebbe da scrivere un libro».

    «O da farci un film. In altri tempi Pierodotto sarebbe stato come quei playboy della Dolce Vita, di via Veneto, non gli sarebbe resistita neanche Brigitte Bardot. Un personaggio felliniano, da “I vitelloni”. Ma poi invece Pierodotto è anche stato unico, perché è stato il simbolo di un modo di vivere in quegli anni, a Treviso e nel rugby. Quel mio rugby là era un rugby di giorno e di notte, era impensabile senza le feste, le balle, le donne. Era prendersi tutto il bello della vita. Mi dicono che oggi, con il professionismo vero e proprio, sono tutti tanto bravi ragazzi. Morosa fissa e a letto presto. Mi sa che non si divertono come facevamo noi».

    «Sai il nostro rugby era quello dei quattro allenamenti a settimana. Con il professionismo è un’altra storia, un impegno del tutto diverso. Mi sa però che si è perso qualcosa in termini di personalità. Ora si preferiscono i soldatini. E i giovani sono tenuti sotto a una cappa di vetro. Anche troppo».

    «Ma ti ricordi cosa significava arrivare in prima squadra? Io i vecchi non avevo coraggio neanche di guardarli in faccia. La matricola era fortunato se non finivi in ospedale…»

    «Tu credi che io andavo da un Pivetta o da un Tonipiazza a dirgli qualcosa? Ci sono voluti anni».

    «Il Pivo… Pensa che l’esordio in prima squadra l’ho fatto contro San Donà. Ingenuo, in uno dei primi raggruppamento vado in fuorigioco, sono in pieno campo loro. Mi arriva uno sberlone sulla coppa, una mano enorme, pesante come un badile. Era Pivetta. Non era neanche incazzato, diciamo che visto che ero giovane voleva “educarmi”. Mi guarda negli occhi e mi dice: “Prossima volta te spaco ‘na gamba”. Chiaro, limpido».

    «Già, era tutto molto “educativo”: dovevi conquistarti un posto in squadra, un ruolo nel gruppo, dovevi farti uomo in fretta. Ma dentro a quel gruppo ti sentivi al sicuro. Guai a toccare uno dei nostri, scoppiava l’inferno. Soprattutto in casa, a San Donà, dove non veniva mica a vincere nessuno. Gli avversari andavano a casa segnati, tutti. Altro che le menate sul fair play del rugby…»

    «Quelle sono proprio menate. A me hanno sempre insegnato solo che si va in campo per ammazzare l’avversario. Sennò ti ammazza lui».

    «Poi ogni tanto a qualcuno gli saltavano i cinque minuti. Gente splendida fuori dal campo, ragazzi d’oro, perfino “studiati”, ma che in partita potevano diventare degli animali. E allora volavano le pappine. Prega Dio non essere nei paraggi se gli saltavano i cinque minuti al Kino. O al Cristo… Eh, non li metteva sotto nessuno».

    «Cristo-Cristofoletto? Mai alzato le mani, lui… E’ con gente così, con Giova, con Cristo, che andavi a vincere in casa dell’Inghilterra come abbiamo fatto a Huddersfield, nel ’98. Perché quella partita l’avevamo vinta. E lì davvero cambiavamo la storia. Ma Monsiù Didiè Menè ha annullato quella meta di Tronky e gliel’ha regalata a loro. Erano le qualificazioni mondiali, capisci?, cambiavamo la storia».

    «C’è poco da fare, in mischia hai bisogno di quella gente. E’ la regola del 4. Degli otto avanti almeno quattro devono essere dei figli di t***a…»

    «Ma in campo è così, devi importi. O sei tu a darle o sarai tu a prenderle. Che poi, ti dirò, alcune delle amicizie più belle sono nate proprio con quelli con cui ci si era menati in campo. Cioè, era come un riconoscersi… Chiedigli a Boccaletto come nacque la sua amicizia con Quaglio. Chiedigli a Galeazzo del compleanno quando venne giù dall’Irlanda Gert Smal. Ti dirò, alla fine di tutto mi è rimasto questo del rugby: gli amici. Come una grande famiglia. I momenti più belli vissuti insieme, e insieme anche quelli brutti. Al funerale di mio papà c’erano tutti, gli amici del rugby. E così senti che non sei solo, che non si tratta solo di farsi la cantata venerdì sera…»

    «Che belle però le cantate venerdì sera! La bella furlana / la pianta la fava…»

    «… la pianta la fava / la pianta cussì!»

    «La pianta cussì!»

    «… beh, ora si è proprio fatto tardi. Chi la sente adesso mia moglie. Che veci che semo deventai».

    «Veci veci. Anzi facciamo che siamo vintage».

    «Buonanotte. E sia lodato Pierodotto».

    «Sempre sia lodato».

    DI Elvis Lucchese

    Buonanotte a tutti

    • try 8 Agosto 2015, 00:32
    • andrease 8 Agosto 2015, 00:48

      Complimenti! Bellissima!
      Da leggere nel silenzio notturno per sentire l’odore della prima volta in prima squadra…

    • maxetere 8 Agosto 2015, 09:17

      Bella, non ho mai giocato ma mentre leggevo mi sentivo lì in mezzo a loro

  20. sa fee 8 Agosto 2015, 14:01

    grande….ora mi tornano in mente tutte le sberle prese

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