Rugby Championship: i Pumas non graffiano, l’Australia sa colpire (9-34)

Un’Australia appena sufficiente basta ed avanza per far fuori un’irriconoscibile Argentina. Partita dai contenuti tecnici modesti, parecchi errori da una parte e dall’altra, molta indisciplina (specie Aussie), gioco spezzettato e alcuni big sottotono. Dopo un avvio contratto, sono gli ospiti a farsi vedere nei 22 avversari: Tomane e Kuridrani seminano il panico lungo l’out di sinistra, ma la difesa riesce a metterci una pezza e l’occasione sfuma. E’ il preludio alla prima marcatura wallabies: Sanchez, molto opaco oggi, con un rinvio sciagurato dai propri 22 serve direttamente Folau, il cui contrattacco innesta Tomane che apre il gas lasciando sul posto gli avversari. Foley non converte e si va sul 5-0. L’attesa reazione pumas si consuma tutta in un paio di percussioni di Creevy e Lavanini che consentono di mettere il naso nei 22, ma scelte di gioco prevedibili e passaggi fuori misura di una mediana in giornata-no, vanificano gli sforzi dei carrier argentini. Peccato perchè nelle pochissime occasioni a disposizione i vari Camacho, Soncino e Imhoff dimostrano di essere motivati. Anche Cordero, nella II frazione, mostra interessanti qualità con alcuni contrattacchi. Ma troppi avanti non sono in palla, a cominciare da Lobbe che perde nettamente il duello con Pocock. Nella ripresa la pressione Aussie aumenta: un’occasione da meta viene sventata da un’evidente fuorigioco, proprio sotto i pali, e gli ospiti scelgono la via dei comodi 3 punti. Poco prima di metà tempo, l’azione che chiude definitivamente l’incontro: Mumm, appena entrato in campo, viene servito lungo l’out di destra, pesta sui piedi e, nonostante tre uomini addosso, riesce ad evitare di farsi sospingere fuori e schiaccia in meta. L’attesa reazione pumas non c’è: il gioco appare sempre più lento, sfilacciato, prevedibile. Subentra anche un po’ di nervosismo (Creevy litiga con un wallabie senza un’apparente motivo e viene richiamato dall’arbitro) e frustrazione, calano anche le energie. In tutto ciò Cooper riesce a trovare il modo di farsi buttar fuori per 10 minuti per un fallo assolutamente inutile. Ma gli ospiti non pagano dazio, anzi il finale è tutto loro, con l’enorme qualità dei trequarti wallabie che sale in cattedra: prima Kuridrani, poi Ashley-Cooper liberato da uno splendido break di Beale, rendono il passivo pesante per i padroni di casa. Australia a cui basta il minimo sindacale per portarsi in testa alla classifica, ma contro gli AB servirà ben altro. Come sempre grande qualità dei trequarti, a me personalmente restano dubbi su Phipps. Ottimo Pocock in versione vice-Hooper, mischia chiusa in fase di crescita ma ancora indietro rispetto ad altre nazionali. Pumas due passi indietro rispetto allo scorso anno: troppi leader non in forma, una mediana in evidente difficoltà che trasmette insicurezza al resto della squadra. Urgono interventi da parte dello staff tecnico.