Speciale Rugby World Cup: le squadre – Samoa

L’esclusione del 1987 e la riscossa del 1991. Tutti i numeri degli isolani alla Coppa del Mondo

COMMENTI DEI LETTORI
  1. enricalvisano 30 Giugno 2015, 19:30

    Oggi le Samoa hanno 180mila abitanti. All’epoca la cifra doveva essere simile, immagino. Ed erano in 20mila. Un nono della popolazione nazionale più o meno…

  2. San Isidro 30 Giugno 2015, 23:58

    “Andiamocene un pò alle Samoa (con la fantasia, purtroppo)…
    Dove sono le Samoa? Perchè giocano a rugby alle Samoa? Domande legittime che ci poniamo spesso perchè ci fa strano che in arcipelaghi sperduti nel Sud Pacifico ci sia una grande cultura ovale, per di più le nazionali di Fiji, Samoa e Tonga sono anche forti…
    Ci troviamo in Polinesia, uno dei tre grandi gruppi di isole dell’Oceania assieme a Melanesia e Micronesia…alle Fiji invece eravamo all’ultimo baluardo della Melanesia…i melanesiani li riconosci subito per il colore della pelle più scuro rispetto ai polinesiani, infatti i fijani sono proprio diversi rispetto ai samoani e ai tongani, si nota…le Isole Samoa si trovano a nord delle Tonga, le quali a sua volta si trovano ad est delle Fiji…in pratica accanto le Fiji ci sono le Tonga e proprio il confine tra i due Stati isolani segna lo spartiacque tra Melanesia e Polinesia, e sopra le Tonga ci sono le Samoa…attenzione però: le Samoa si suddividono in Isole Samoa Occidentali ed Isole Samoa Orientali…lo Stato di Samoa comprende solo quelle occidentali (Western Samoa), mentre le orientali (Eastern Samoa) sono dipartimento USA, infatti si chiamano Isole Samoa Americane (American Samoa)…prima di concentrarci sullo Stato di Samoa passiamo brevemente in rassegna le Samoa Orientali…esse hanno circa 56.000 abitanti e la popolazione è distribuita tra la grande isola di Tutuila, dove ha sede il capolugo del dipartimento, ovvero Pago Pago (posto non proprio economico, concedetemela, eheh) e l’arcipelago delle Manu’a composto dalle tre piccole isole di Ta’u, Ofu e Olosega…alle Samoa Americane il rugby è praticato, ma meno rispetto alle Samoa Occidentali, infatti la nazionale locale è attualmente al 96° posto nel ranking mondiale…spostiamoci invece nel vero e proprio Stato di Samoa, dove i nostri azzurri si stanno preparando al match…qui vivono quasi 190.000 persone e le due grandi isole principali sono quelle di Upolu e Savai’i…le Samoa, a differenza delle oltre 300 isole delle Fiji (anche se pure lì ci sono due grandi isole in cui è concentrata la maggioranza della popolazione, ovvero Viti Levu e Vanua Levu) e delle decine e decine delle Tonga, hanno in realtà un arcipelago ridotto…Savai’i si trova ad ovest di Upolu ed entrambe sono separate da un braccio di mare che è lo stretto di Apolima. Ci sono poi soltanto poche piccole isole che costeggiano le due grandi principali, come Namu’a, Nu’utele e Nu’ulua ad est di Upolu, verso le Samoa Americane, e Manono e Apolima tra Upolu e Savai’i…concentriamoci però sulla principale, cioè Upolu, dove ha sede la capitale Apia (quasi 60.000 abitanti)…Apia si affaccia sull’Oceano Pacifico nella parte settentrionale di Upolu ed è anche il capoluogo della provincia di Tuamasaga…il rugby? Come alle Fiji e alle Tonga è sport nazionale e ci giocano praticamente tutti…alle Samoa il rugby è arrivato grazie ad una missione cattolica nel 1920 dei Fratelli Maristi (Marist Brothers), benché alle Fiji il rugby fosse già presente dagli anni ’80 dell’’800 per opera degli inglesi…la tradizione marista ad es. è molto presente in Argentina, soltanto nell’URBA ci sono tre club maristi, che sono nati a partire da alunni, o ex alunni, di scuole mariste, come lo storico Champagnat (che prende il nome proprio dal collegio bonaerense dedicato al sacerdote francese Marcellin Champagnat, fondatore della congregazione), il San Luis (il club di Nieto, Dellapè e Leibson), la squadra nata dall’omonimo collegio cattolico di La Plata, e il Manuel Belgrano…altri club maristi argentini sono lo Sporting Mar del Plata (la squadra di Trompis Sbaraglini) e il Marista Mendoza (la squadra di Gonzalo Garcia, che scenderà in campo tra poco)…tornando alle Samoa, come in Sud Africa e Nuova Zelanda anche alle Fiji e alle Samoa il territorio è suddiviso in unions rugbystiche, le province…ogni union amministra il rugby della sua zona con i relativi campionati di club…alle Samoa ci sono ben 12 unions per un totale di circa 120 club…le unions però non corrispondono alle precise province geografiche, ad es. la provincia della capitale, Tuamasaga, è suddivisa in tre unions: Apia, Apia West e Tuamasaga…ho trovato una lista di alcuni club della union di Apia West per chi volesse approfondire: Vaimoso, Afega, Lepea, Vailoa, Vaigaga, Malie, Toamua, Marist (non a caso il nome ritorna), Taufusi, Tuanaimato e Vaiusu…e secondo voi quanto finirà un Vaigaga-Vaiusu? Come alle Fiji, la vera competizione samoana però è il campionato delle province (un torneo semi-pro di buon livello) dove partecipano i 12 superteam che rappresentano le varie unions, il Vailima National Provincial Championship…c’è da dire che però il Vailima è di un livello più basso rispetto alla Digicel Cup fijana ed anche meno pubblicizzato…le province più forti del Vailima sono proprio quelle di Apia (maglia verde) e Apia West (maglia celeste)…altri team forti del torneo sono il già citato Tuamasaga e il Fa’aseleleaga, team della provincia orientale di Savai’i…
    Finisce qui questa puntata di “Rieducational Channel”, spero di avervi addentrato nel fighissimo rugby samoano e nella geografia di queste isole, sconosciute ai più…ah, come molti sanno, il nomignolo dato alla nazionale samoana è Manu (che nella lingua locale vuol dire “guerrieri”), dunque tra poco vedremo Manu vs Azzurri…la danza di guerra della Samoa è la Siva Tau, detta anche Manu Siva Tau, da non confondere con la Sipi Tau, quella tongana…quella fijana invece è più semplice da ricordare, la Cibi…
    E come appendice un video di presentazione su queste bellissime isole che, nonostante la temeraria apparenza dei suoi abitanti e dei suoi rugbysti, sono pacifiche e ospitali…”

    • San Isidro 1 Luglio 2015, 00:03

      Chiedo scusa, mentre copiavo questo mio vecchio post, mi si è cancellata la premessa, riscrivo:
      Dopo i Pumas, le nazionali isolane sono le mie preferite, associare questi posti meravigliosi, e anche un pò sperduti, al rugby mi ha fatto sempre apprezzare quei luoghi, quelle culture, quelle squadre…
      Come appendice al ben fatto articolo di Roberto, riciclo un mio commento sul rugby alle Samoa che avevo preparato appositamente in occasione del tour azzurro nel Sud Pacifico e in Giappone di Giugno 2014: (vedi sopra)

    • Giovanni 1 Luglio 2015, 10:35

      La rubrica “Forse non tutti sanno che…” è a cura di San Isidro. 🙂
      Per i diritti, c’è in corso una trattativa con National Geographic. 😀

  3. Maury7 1 Luglio 2015, 00:24

    Non ho mai capito l’esclusione di Samoa nel 1987,invitano Tonga e Fiji e non Samoa ? Piuttosto avrei lasciato a casa lo Zimbabwe

    • Andrea B. 1 Luglio 2015, 07:13

      In effetti…comunque, in zona europea, anche l’esclusione dell’URSS a nostro favore ( ci sconfiggevano regolarmente) non fu proprio il massimo della meritocrazia …pare che a “fregare” diplomaticamente i sovietici fu una dichiarazione del loro entourage che diceva che se fosse stato invitato il Sud Africa, l’Urss non avrebbe partecipato…a quanto pare gli Springboks erano già stato deciso di escluderli e gli organizzatori se la” legarono al dito”…

      • Maury7 1 Luglio 2015, 11:37

        Qualche tempo fa su un altro forum di rugby nelle sezioni sulle federazioni minori si diceva che l’URSS non accettò di partecipare a quel mondiale perchè la federazione non aveva abbastanza fondi

        • Andrea B. 1 Luglio 2015, 12:15

          Tutto può essere…questa storia la lessi anni fa in uno “speciale” on line che descriveva il rugby in Russia ed altri stati sovietici, fin dagli albori in semi clandestinità, passando per l’esule conte Oblomov, convocato nella nazionale inglese vincente contro gli All Blacks, fino a quando divenne “sport statale”, iniziando così a godere di studi da parte dell’ accademia sovietica dello sport e ricevendo atleti tagliati, magari per poco, dalle prime squadre di atletica, basket, lotta…
          Non trovo più il sito ed è un peccato perché il “dossier” era circostanziato e ben fatto…

          • Andrea B. 1 Luglio 2015, 14:31

            Obolensky sorry…Alexander Obolensky…due mete contro gli All Blacks nel 36 ( due Varsity match per Oxford, invitato nei Barbarians…)

  4. zappinbo 1 Luglio 2015, 17:42

    Ecco come le Samoa sono riuscite a partecipare alla RWC 1991:
    La storia di Peter Fats: bellissima

    http://www.stuff.co.nz/sport/rugby/international/9368631/Obituary-Papali-itele-Peter-Fatialofa-1959-2013

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