Verso la RWC con una troppo giovine Italia. Ma è solo una impressione…

Una rosa ringiovanita e poco profonda, ma la presenza di over 30 tra gli azzurri è tra le più alte in assoluto

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Emy 27 Maggio 2015, 08:55

    Un buon mix tra esperienza e giovani talenti è una delle cose che rende forte e completa una squadra e che esprime un senso di continuità e di futuro, quindi avere un 30% di over30 non è un difetto. Lo diventa solo se il restante 70% e/o il 30% stesso, indipendentemente dall’età, appaiono “fragili”. Come dice anche l’articolo, il problema dell’Italia sta in questo, ben prima che nell’età media: altre nazionali, a parità di età, hanno altri giocatori, che gli anni siano 30, 25 o 20.
    Nessuno si sognerebbe mai di dire che gli AB,con il loro 30% di over30, sono una nazionale “vecchia” e soprattutto “senza futuro”. Di contro, se si guarda all’Italia, il pensiero degli over30 ormai prossimi al capolinea della carriera in azzurro, soprattutto in alcuni ruoli, fa mettere le mani nei capelli. E questa è una differenza mica da poco.
    Tra una settimana inizia la JWC e, la vera grande questione che ne seguirà, ben prima di preoccuparsi degli over30, sarà quanti dei ragazzi in campo proseguiranno poi il loro percorso in nazionale maggiore, con lo sguardo verso il mondiale 2019: tempo fa proprio onrugby aveva pubblicato dei numeri sui giocatori della JWC italiana di tre anni fa passati poi alle nazionali maggiori e, se non ricordo male, per l’Italia si parlava di uno (!), contro i ben più numerosi di altre nazionali, e che qualità, oltre ai numeri! Sarebbe interessante rivedere quella statistica aggiornata alle liste dei convocati per la RWC 2015.
    La più tardiva maturazione dei nostri, citata anche nell’articolo, è una cosa priva di senso: viene presa come un dato scientifico e genetico in pratica, quando invece non è altro che uno dei segni del malfunzionamento del nostro sistema rugby.

    • Rabbidaniel 27 Maggio 2015, 12:36

      Che la maturazioni degli italiani arrivi più tardi l’ho sentita, per esempio, anche nello sci. Gli austriaci, i francesi ecc. mandano in pista ragazzi di 20-21 anni (per non parlare degli scandinavi, si veda Kristoffersen classe ’94) mentre per noi Nani (classe ’88) è una speranza per il futuro.
      Ovviamente, come ben sottolinei, non è certamente un dato “biologico”, ma una questione sociale che riguarda il sistema paese. Il sistema rugby, finché ci sarà una discrasia tra celtiche e il resto del movimento, non potrà che rimandare ad aeternum i test sui prospetti. Altrove a 20-21 anni sanno già, con buona approssimazione, se un giocatore è da livello pro o meno. Qui a 20-21 sei un poppante che tutto da dimostrare (i vari Buscema e Canna per esempio, sono fenomeni solo perché giocano in Eccellenza).

    • gsp 27 Maggio 2015, 13:38

      Emy, e’ vero che non ci sono spiegazioni logiche, fisiche ed anche religiose accettabili. ma non mi sentirei di dire che e’ un fenomeno che non esiste, ed e’ comune a molti sport italiani. ed alla fine per me non e’ neanche detto che sia una cosa negativa, purche’ prima o poi arrivino a completamente.

      • Rabbidaniel 27 Maggio 2015, 13:42

        Fosse solo lo sport, si sa benissimo che è una visione sociale di un paese come il nostro che sta invecchiando con la politica del “c’è sempre tempo”, e a 40 sei un giovane che aspetta il pensionamento di quello che gli sta sopra. E il rugby non è l’eccezione.

  2. Gino Raschi 27 Maggio 2015, 09:08

    Secondo Eddy Jones il vero dato da considerare è relativo ai caps complessivi e lui sostine che il numero deve essere tra 600e 800. Quindi il dato anagrafico significa relativamnte poco.

  3. malpensante 27 Maggio 2015, 09:13

    L’ufficio stampa della FIR lamenta la proterva antipatriottica demoplutolupamaria denigrazione per lo straordinario rinnovamento della Nostra Nazionale (che è anche vostra e di loro che Ci seguono a cinquantanovemilaseicentosessantasette per volta) che minoranze rumorose e sediziose, fiancheggiate da noti e subdoli fomentatori che sanno leggere, scrivere e far di conto, da tempo conducono.
    Al fine di porre un frenulo alle distorsioni, nonché agli stiramenti e contratture della verità, vi invitiamo a pubblicare il comunicato dell’allenatore che non abbiamo scelto Noi, ma lui quello che c’era preventivamente prima.
    « Signorina
    veniamo noi con questa mia addirvi una parola che che che scusate se sono poche ma sette giovani in età da moglie; noi ci fanno specie che quest’anno c’è stato una grande morìa delle vacche anziane come voi ben sapete: questo ricambio servono a che voi vi con l’insalata consolate dai dispiacere che avreta perché dovete lasciare qualche bisnonno a casa che gli zii che siamo noi medesimo di persona Giaccomo e Bruno vi mandano questo perché i giovanotti sono studenti che studiano che si deve prendere una laura che devono tenere la testa al solito posto cioè sul collo se non gliela staccano i tongani che intanto noi ce ne accorgiamo la settimana dopo;.;
    Salutandovi indistintamente i fratelli Caponi (che siamo noi i Fratelli Caponi) »

  4. Hullalla 27 Maggio 2015, 10:55

    Da noi comunque fino ai 25 anni sono dei giovani che forse, in futuro, si faranno…

    • pesopiuma 27 Maggio 2015, 12:06

      Infatti è quello il problema, nelle altre del 6 nazioni un buon giovane è tale a 20-22 anni. Se si conferma forte a 25 ha già diverse convocazioni e caps in nazionale.
      Il fatto è anche che il livello medio dei giocatori italiani si è sicuramente alzato e c’è più concorrenza in diversi ruoli (es: per anni abbiamo avuto un numero di 3/4 di livello molto limitato, e i convocati erano sempre i soliti e hanno tirato la carretta per tanto tempo), ma quelli forti forti sono di meno e vengono lanciati dopo. Basta pensare che Parisse, Castro, Masi, i fratelli Bergamasco sono entrati in pianta stabile nei 22 azzurri molto presto e a 25-26 anni avevano tutti già parecchi caps.
      Direi che la prima cosa da fare è l’obbligo di avere almeno 4 under 23 (se non under 21) la domenica tra i 23 per le squadre di Eccellenza. I ragazzi vanno testati il prima possibile, bisogna accorciare il periodo di apprendistato per arrivare a una maturazione più veloce. Poi sarebbe il caso di legare le accademie direttamente a Zebre e Benetton.

  5. xnebiax 27 Maggio 2015, 11:58

    Festuccia, Rizzo, Cittadini e Cedaro a non chiamarli Brunel farebbe reato.

  6. Da 27 Maggio 2015, 12:19

    Ecco perché serve profondità in ogni ruolo e si ritorna sempre al punto di partenza, ovvero che se non hai giovani preparati su cui contare ti ritrovi penalizzato ad alto livello. Ma tanto non la capiscono..

  7. Rabbidaniel 27 Maggio 2015, 12:40

    C’è da dire che sia Argentina che Sudafrica dopo il mondiale avvieranno un rinnovamento non da poco. Si vedono già i futuri nazionabili e per i Bokke sarà la fine di un ciclo. Noi, invece, ci baseremo ancora largamente sulla generazione di mezzo e magari ci infileremo qualche oriundo e qualche equiparato per allungare la coperta.

  8. fabri vit 27 Maggio 2015, 12:55

    ma che nazione sarebbe All blacks??????????? nn la trovo sul mappamondo!!!!!
    se volete chiamare la nuova zelanda all blacks, l’australia si chiama Wallabies; il Sud Africa Springboks e l’Argentina Pumas per lo meno…

    • San Isidro 27 Maggio 2015, 17:45

      mi sembra una polemica sul nulla, che avrebbe anche un suo perchè se ti ispirassi a Gorgia e Schopenhauer…

  9. Bison 27 Maggio 2015, 14:10

    e Giazzon ? grande finale di stagione mentre Manici chi l’ha visto ?

  10. shanewilliams 27 Maggio 2015, 14:15

    Scusate la domanda ma Esposito che fine ha fatto non piace proprio per non essere stato messo nemmeno su altri…. poi con gli emergenti non è stato convocato il 6 nazionei 0 c’è bo per me è una delle ali più brave, anche in prospettiva ma se non lo portiamo se non gioca non ha senso , non lo facciamo crescere per me merita molto più di altri …. scusate , ma per me ragusi ,boni ,violi e anche venditti non sono da nazionale…. preferisco anche un benvenuti a bristol che è cresciuto un sacco… ma no si vede che o io non capisco un caxxxo di rugby o bo che nervi .

    • only_rugby 27 Maggio 2015, 14:25

      Shane anche a me fa strano non vedere Esposito ci sono certi che mamma mamma .. Ragusi da dove viene poi Venditti è inguardabile mani di ferro … Ha un fisico da centro 120 kg ala che non corre nemmeno… ma metti sto fiol che ga do gambette che core come un matto !!

    • gsp 27 Maggio 2015, 15:47

      del fatto che venditti sia da nazionale lo dicono i fatti, risultati e mete segnate. poi puo’ non piacere, ma e’ un fattore soggettivo.

    • PedemontanaRugby 28 Maggio 2015, 09:51

      La parolina magica “infortunio” può aiutare ad aprire anche le menti un po’ in difficoltà.

  11. mistral 27 Maggio 2015, 16:35

    se età anagrafice ed esperienza viaggiassero di pari passo, il giochino presentato nell’articolo avrebbe un senso… ma anzianità ed esperienza (uguale ad aumento delle competenze) è un giochino solo da italiani ipersindacalizzati (maggiore anzianità=maggior stipendio, a prescindere dalle capacità)… l’importante non è aver fiato sufficiente a correre per 80 minuti, l’importante è saper come e dove correre…!

  12. Unforgiven79 27 Maggio 2015, 22:27

    Vorrei solo far notare una cosa: fino a pochi anni fa, gli atleti di quasi tutti gli sport maggiori erano considerati al top psico-fisico della carriera (quindi, buoni per comporre la rappresentativa nazionale) dopo i 25 anni, cioè fatta l’esperienza internazionale, e prima dei 30 anni, quando si comincia a pensare al fine carriera. Bene, nell’intervallo top 26-29, quindi, noi avremmo solo 9 atleti su 38. Una volta questi ERANO la nazionale, più qualche bocia talentuoso per dare imprevedibilità e qualche vecchio esperto per dare esperienza. Ora quasi tutti questi sport hanno spostato l’età del top ai 30-32 anni.

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