La Rugby World Cup che verrà, tra mercati saturi e nuovi orizzonti

Potrebbe aumentare ancora il numero di squadre. Molti i vantaggi economici, pochi quelli sportivi. E occhio ai pericoli…

COMMENTI DEI LETTORI
  1. mezeena10 18 Marzo 2015, 08:38

    in realtà metà squadra qatariota è fatta di equiparati, 8 su 16..su 18 considerando le riserve ulteriori..
    il 50% più o meno come la nazionale di rugby italiana..
    purtroppo finché le regole permettono queste soluzioni, ci sarà sempre chi prende determinate scorciatoie..

  2. LiukMarc 18 Marzo 2015, 08:59

    Be, come provocazione, paradossalmente anche l’Italia sarebbe un mercato da esplorare, in quanto non ho dati e numeri complessivi ovviamente, ma vedendo gli spettatori ad ogni partita del 6 nazioni (sempre sotto il milione) margini ce ne sono. In questo non aiuta il nostro rugby “domestico” ma questo problema non ce lo risolve World Rugby.
    Perfettamente d’accordo che buttar dentro una Cina o India non solo contro NZ o ING, ma anche contro USA e Romania, sarebbe una corsa al massacro sportivo.

  3. Maggicopinti 18 Marzo 2015, 09:34

    ….ventiquattro squadre? La numero 24 del ranking è la Corea del Sud, che se la gioca con il Belgio. Davvero pensano sia un bel viatico per la RWC vedere Nuova Zelanda-Corea del Sud o Sudafrica-Belgio?

    • valter 18 Marzo 2015, 10:24

      Se la Nuova Zelanda o il Sud Africa schierano 13 giocatori, potrebbe anche essere anche interessante…..
      se Bernie Ecclestone fosse il n° 1 di World Rugby la darei per sicura…

  4. malpensante 18 Marzo 2015, 09:38

    Domandina: dove stava nel ranking il Giappone 8 anni fa? Sicuri che chi ha investito e investe sul 7, con le Olimpiadi in ballo e le attuali regole di equiparazione, non possa fare relativamente presto a mettere su una decorosa squadra a 15? Sull’argomento, sarà meglio che evitiamo di fare le verginelle…

    • Stefo 18 Marzo 2015, 09:52

      @mal un secondo, il Giappone nel rugby ha una tradizione abbastanza lunga e soprattutto aveva ed ha nmeri importanti di praticanti (4-5 union al mondo), aveva un sistema di squadre legate a grosse multinazionali perche’ cosi’ funziona, multinazionali che con la spinta dell’andare a cercare di ospitare il Mondiale con un ex primo ministro a capo della Federazione che poteva quindi portare qualche appoggio politico hanno iniziato ad aumentare gli investimenti per far salire il livello del campionato e quindi il suo profilo…insomma avevano un background su cui si e’ innescata una serie di concatenazioni di eventi non proprio semplici da replicare.
      Le piccole realta’ che hanno investito ed investono sul Sevens con le Olimpiadi potrebbero decidere di specializzarsi ancor di piu’ in questo piuttosto che cercare l’avventura del XV…costa di meno almeno per il momento ed ha la possibilita’ di un ritorno piu’ a breve periodo.
      Sulle naturalizzaizoni, ormai nessuno puo’ fare la vergine a parte gli Argentini…

      • malpensante 18 Marzo 2015, 10:13

        Se non mi sbaglio viaggiava tra il 18 e il 20… Comunque, secondo me, dopo l’Olimpiade sarà un altro mondo.

        • Stefo 18 Marzo 2015, 10:27

          @mal si bene o male si, il putno e’ che pero’ per crescere coe ha fatto ha avuto una serie di concatenazioni difficili da ripetere…quanti paesi emergenti hanno comunque alle spalle i numeri di praticanti e la lunga tradizione del giappone?Quanti avranno el mltinazionali coinvolte perche’ il sistema sportivo giapponese le coinvolge di default che iniziano a spendere?Quante Union si troveranno come presidente un ex primo ministro con buoni agganci politici da riuscire a smuovere per assicurarsi l’organizzazione del mondiale?
          Il Giappone e’ un caso limite di una union che aveva in essere un certo background ed ha avuto una serie di eventi e situazioni favorevoli da sfruttare.

    • Andrea B. 18 Marzo 2015, 15:48

      Una squadra di Seven la tiri fuori sia da una nazione con buona tradizione rugbystica sia da una quasi ” vergine”…l’inverso lo vedo difficile invece, cioè partire dal seven-a-side per emergere poi nell’union… a regole sulla mischia immutate ovviamente! Se poi andassimo a toccare le Laws per depotenziare gli avanti (orrore!) tutto potrebbero essere…
      Temo molto di più le naturalizzazioni massicce e solo il fatto che nel SR si fosse anche solo considerata di mettere una franchigia a Singapore dà da pensare…

  5. mistral 18 Marzo 2015, 10:08

    il rugby a XV, forte del suo status di primogenitura, si sente forse un pelino attaccato oltre che dal XIII soprattutto dla VII, che in chiave olimpica avrà una vetrina mica da ridere, vetrina di cui godranno anche nazioni tradizionalmente non presenti nel XV (e forse non godranno nazioni invece costantemente ai vertici del XV)… in più, il rugby professionistice dei club si sta mangiando interesse e sponsor nei confronti del rugby nazionale, limitato nella sua visibilità annuale ai due appuntamenti classici del 4 e 6 nazioni (e fanno 10) oltre alla simpatica usanza dei tour (che ne coinvolgono se va bene altre 5 o 6)… la vetrina della RWC ogni quattro anni diventa forse un po’ piccola ed elitaria, dopo il primo turno dei gironi tutto si risolve sempre con scontri tra le big dell’emisfero sud e quelle dell’emisfero nord, in semifinale da sempre si leggono gli stessi 4-5 nomi, al di la della passione per i già appassionati è naturale che un attimino di noia venga a crearsi tra i neofiti (tanto vincono sempre gli stessi!)… e quindi allarghiamo la base (la stessa cosa che si dice in italia quando si criticano le politiche federali e scolastiche) ed al pari dell’italia sembra ci si scordi che, come per la vite occorrono terreni vocati, per il rugby occorrono regioni/nazioni vocate, e questo non si crea dall’oggi al domani… ma forse neanche occorrerà attendere quarant’anni per vedere (se la vite del rugby attecchisce) una evoluzione seria in Asia e Africa, una crescita seria dei paesi dell’est Europa e del Nord-America che rivoluzioni le graduatorie di merito attuali… si va verso il rugby-spettacolo tralasciando il rugby-purismo?… può essere, forse è, e i puristi dovranno/dovrebbero cominciare a domandarsi se veramente la politica conservativa del considerare i corpi estranei alla realtà ovali come masse tumorali da contenere/estirpare/ostracizzare sia veramente quella giusta… à la guerre comme à la guerre…

    • Stefo 18 Marzo 2015, 10:39

      Tutto molto corretto tranne quando la si butta sul rugby-spettacolo e rugby-purismo…ridurre sempre ild iscorso ai “puristi” che non accetterebbero lo spettacolo per me e’ sintomo di incapacita’ di supportare l’argomentazione…anche perche’ non e’ vero.

      I puristi come li chiami tu sognano maggior competitivita’ internazionale e maggior espansione del rugby eprche’ amano il rugby, ma come scritto ieri l’espanisone di un torneo come il Mondiale la si fa quando chi resta fuori sarebbe in realta’ in grado di arricchire veramente la competizione non una simpatica comparsata…includere squadre che non hanno la possibilita’ di competere svaluta il prodotto non lo aiuta e qua aggiungo una nota: cosi’ mi pare che l’bbiano raccontata anche i ricchi proprietari privati dei club francesi ed inglesi che hanno voluto la Champions Cup a 20 affermando che sarebbe stata una competizione piu’ bella, piu’ spettacolare e quindi piu’ ricca.
      Se vai oggi sul sito dei biglietti del Mondiale le partite tra le “solite note” sono quelle gia’ esaurite in tutti i settori, se prendi le aprtite tra le solite note e le piccole qualcuna qualche biglietto ce l’ha ancora, ma le aprtite con ancora piu’ biglietti da vendere sono quelle tra le piccole dove gli esauriti sono o i posti migliori o quelli meno cari mentre quelli di fasica media ce n’e’ una buona quantita’ ancora a disposizione…dati verificabili non opinione, ci tengo a sottolinearlo…se un Canada-Romania fatica a vendere e gia’ e’ messo in uno degli stadi piccoli non al Millenium o allo stadio Olimpico di Londra quanto puo’ vender eed interessare un Corea-Belgio?E qui non e’ questione di purismo ma commerciale e di spettacolo nudo e crudo.

      Sul sevens…ci sono Nazioni che hanno preso la via del sevens perche’ piu’ economico e con possibilita’ di ritorno piu’ veloci essendoci meno comeptizione, la comeptitivita’ nel XV e’ una strada lunga come Romania, Gergia, Canada e….Italia sono li a ricordarlo.

      • mistral 18 Marzo 2015, 10:59

        era un po’ una provocazione, lo ammetto, ma dopo anni che sento “demonizzare” chiunque cerchi di modificare un po’ lo sclerotico (a volte) mondo del XV ora che le modifiche vengono mproposte dal sancta-santorum del rugby d’elite un po’ di provocazione ci sta… devi ammettere che c’è (stato, forse oggi un po’ di meno) una sorta di gotha del rugby (europeo e mondiale) dove si tribola ad accettare l’innovazione, soprattutto quando va a braccetto con il commerciale, per alcuni si dovrebbe tornare al dilettantismo puro… credo che il fattore spettacolare vada di pari passo con gli strumenti, televisione, azioni riproposte da più angolazioni, ricerca del dettaglio sia tecnico sia di colore (insomma, tutto ciò che fa delle partite su canal piuttosto che sky delle belle trasmissioni e di quelle proposte da mammarai delle ciofeche senza alcuna attrattiva)… il pubblico allo stadio: come a teatro, secondo me, o ad un concerto, stadi piccoli, accoglienti, ambiente che giustifichi il (poco o tanto) prezzo del biglietto, avvenimento “mondiale” che sia cassa di risonanza per il mezzo principale (tv) e con prezzi di biglietti tipo olimpico per le scuole… in alternativa a questo rugby tavernello (con tutto il rispetto per il prodotto) il rugby brunello (anche se preferisco il barbaresco, si evitano fraintendimenti di eventuali omonimie 😉 ) una bottiglia a prezzo da far paura ed un pubblico/consumatore che cerca la qualità senza badare al prezzo…

        • Stefo 18 Marzo 2015, 11:20

          @mistral scusa ma trovo che tu sia in contraddizione clamorosa, cioe’ accusi alcune parti di essere stati elitiste e puriste ma poi chiudi dicendo che il rugby dovrebbe diventare un prodotto di lusso…da un lato accusi alcuni di essere stati elitisti ed aver chiuso per snobberia le porte per anni a nuovi mercati e nuove idee ma hai dato e dai pieno supporto ai club privati che hanno voluto creare una coppa europea che piu’ elite di cosi’ non si puo’…anzi si puo’ con l’utleriore passo di togliere il posto assicurato ad ognuna del Pro12 e basarsi puramente sulla classifica il tutto cercando coprire queste contraddizioni portando il discorso sullo spettacolo ed all’ impacchettamento del prodotto….tra le altre cose poi dicendo che portare realta’ amatoriali ad un mondiale con realta’ pro pensi di fare tavernello o brunello?

        • malpensante 18 Marzo 2015, 11:30

          Per una volta sono d’accordo con te: sul Barbaresco. Per il resto io non vedo una dicotomia assoluta tra pro e dilettanti, anzi. Basta separare con una bella linea uno dall’altro e usare i soldi pro (anche) per sviluppare lo sport e non solo per magnarci sopra e farli fuori tutti. Per il pro non arriviamo a fare un campionato? Bene, la Celtic era un’opzione, un’altra è un semipro come ha fatto l’Argentina fio ad ora. Il pro, lo vedo come lo vedi tu, non i 60000 dell’Olimpico ma i 20000 che pagano quel che devono pagare, comprano quel che devono comprare e stanno più sul glamour che sulla caciara. Senza essere snob, ma neanche coatti. Comunque mi fido di più a bere un Tavernello rosso messo in fresco che un Supertuscany d’accatto, messo come te pare. Sotto alla 20, occhio alla Corea, che è un Giappone potenziale anche come proprietari, e occhio al Brasile che è più indietro ma ha l’Olimpiade, più soldi, sponsor e mercato interno di tutti, e un esercito di argentini immigrati (anche classe media) ormai anche brasiliani di seconda e terza generazione.

          • Stefo 18 Marzo 2015, 11:52

            @mal di nuovo andrei piano, ok l’Argentina e’ un modello che ha funzioanto ed anche io ammiro, ma per fare i risultati che ha fatto ha avuto bisogno del professionismo altrui per portare un gruppo di giocatori consistente ad un certo livello…ora se si vuole allargare lo sport l’unica via allora e’ allargare il professionismo, non e’ possibile perche’ non e’ sostenibile pensare che 4 campionati pro si assumano lo step di far fare il salto a 24 movimenti di cui 16-18 nella piu’ rosea delle aspettative semipro il salto.

            Ed e’ qua la mia critica all’idea del mondiale alalrgato, questo poitra’ avvenire quando la pressione viene da sotto, cioe’ chi resta fuori e’ competitivo ababstanza da poter assicurare buone aprtite…quello che si propone e’ il contrario che detto in parole povere poi e’ l’errore fatto dall’Italia aprtir dall’alto livello per sviluppare il resto.

            Sul Brunello…per me e’ contraddizione, voglio allargare il seguito e lo faccio rendendo il prodotto inaccessibile alle tasche della maggior parte…che poi anche qua si potrebbe aggiungere che il profiling del consumatore del rugby nel mondo anglosassone ancora oggi e’ per lo piu’ cwto medio-alto con buon disposable income da spendere nel tempo libero.

          • malpensante 18 Marzo 2015, 12:14

            Stefo, il modello argentino prevede ovviamente l’esportazione massiccia. Cosa che peraltro, finiti gli Aironi, con il pro non ci siamo fatti mancare mentre loro fanno il pro per riportarseli e soprattutto tenerli: Dondi style. Che poi gli vada meglio di come abbia funzionato fino ad ora, proprio non lo so.

          • Stefo 18 Marzo 2015, 12:26

            @mal ma allora parli dell’Italia non del rugby mondiale?

          • malpensante 18 Marzo 2015, 12:29

            per quella parte, sì. In realtà pensavo al ranking dell’ultimo Barbaresco. 🙂

        • mistral 18 Marzo 2015, 11:37

          mondiale-federazioni-maggior pubblico tv-tavernello per promozionare (a gratis) club-spettacolo-barbaresco… la pubblicità televisiva del tavernello equamente (!) ripartita, il prodotto di nicchia barbaresco che fa da cassa di risonanza… come in ogni tipo di produzione, il marchio di elite “tira” anche il prodotto di base (che siano automobili, vini, formaggi, prodotti finanziari o rugby, sempre prodotti sono)… e per quanto mi riguarda preferisco sempre di gran lunga spendere euri per vedere rugby-spettacolo organizzato da privati in ambienti belli e gradevoli, piuttosto che per sostenere una “passione ovale olimpica” già fin troppo ben sostenuta da soldi pubblici… non avendo poi e possibilità di andare in giro per il mondo, tutto ciò che arriva dall’etere mi sta bene, se il rapporto qualità/prezzo lo giustifica… ed essendo il mio vero lavoro tutt’altro che il rugby, se non dovesse più esistere la palla ovale mi dispiacerebbe un casino, ma me ne farei una ragione…

  6. fracassosandona 18 Marzo 2015, 11:39

    intanto c’è chi si prepara ad un insolita trasferta di coppa, in onore dei “nuovi mercati”…

    http://venetoblog.corrieredelveneto.corriere.it/2015/03/17/il-mogliano-a-krasnodar-e-le-bizzarrie-della-terza-coppa-europea/

    • mezeena10 18 Marzo 2015, 12:17

      Forsa Mojan!

      • malpensante 18 Marzo 2015, 12:26

        Ma la bizzarria maggiore sarebbe un San Donà che vince lo scudetto e che la Challenge la guarda in tv. Dopo la Coppa delle Coppe, la Coppa della Cippa.

        • Rabbidaniel 18 Marzo 2015, 12:39

          Mal quella sarebbe una follia che qualcuno ha anche tentato di giustificare.

          • parega 18 Marzo 2015, 13:18

            dopo la coppa del nonno
            la coppa per il preside

    • San Isidro 19 Marzo 2015, 00:29

      Lucchese è male informato perchè la gara tra l’Enisei e il Mogliano si giocherà a Sochi…

  7. Rabbidaniel 18 Marzo 2015, 13:01

    Se WR spinge sull’acceleratore la deriva prospettata da Avesani (cui avevo accennato in un altro articolo) è dietro l’angolo.
    I malumori per le equiparazioni sono diffusi, il Sudafrica studia soluzioni per vincolare la scelta della nazionale alla convocazione dell’U20 ecc. Se si aprono le porte, e se qualcuno in Cina o in Messico ha soldi da buttare, non sarà difficile prevedere l’equiparazione di isolani, sudafricani (paese non povero, ma complicato, quindi molti sudafricani sono sempre più allettati dall’estero, soprattutto se passerà la norma del 50% di colore in nazionale – sic.!) ecc. A quel punto non so cosa diventerebbe il rugby a XV, perché si andrebbe verso una spettacolarizzazione forzosa. Toglieranno la mischia, diventerà una via dimezzo col XIII ecc. Non so. So solo che probabilmente non mi garberebbe molto.

  8. parega 18 Marzo 2015, 13:19

    piu’ nazioni di seconda fascia e piu’ possibilita’ per noi di avere una vittoria in piu’

  9. andrease 18 Marzo 2015, 19:46

    ma si… facciamo come il calcio, in fondo lo fanno per il bene di quelle federazioni disagiate che poi li voteranno… (con i nostri vertici federali quasi quasi considero anche noi come disagiati..)
    Certo che dove arrivano i soldi di Sky si trasforma tutto in m…. calcio e F1 sono per me esempi luminosissimi.
    Pazienza, tanto la mia opinione non conta un belino…

  10. Jager 18 Marzo 2015, 21:09

    Alcuni pensieri sparsi :
    Il passaggio al professionismo ha significato per l’ “azienda” IRB ( io preferisco chiamarlo ancora così ! Anche il cambio di nome è significativo ) la necessità di vendere i sui prodotti come qualsiasi altro brand
    Sicuramente da qui al 2023 di acqua sotto i ponti ne passerà tanta , ma sinceramente pensare a Cina , India , Messico …. Sono dubbioso
    Il giro di “soldi” della coppa del mondo 2015 non è cresciuto come si aspettavano rispetto al 2007 ? C’è anche stata la crisi ! Tutta l’ economia è cresciuta meno , comunque non si può crescere in eterno , probabile che si stia raggiungendo il massimo possibile
    Su equiparazioni , eleggibilità , naturalizzazioni facili , ognuno ha la propria opinione : la mia è quella che la cosa vada rivista con dei parametri più strigenti , per esempio introducendo anche l’ obbgligo della cittadinanza e l’ impossibilità della “naturalizzazione” se si è gia visto la maglia di un altra nazione ( anche giovanile ) in altro codice o sport

    • Rabbidaniel 18 Marzo 2015, 22:26

      In alcuni paesi la cittadinanza te la danno in giornata se è il caso.

      • Jager 18 Marzo 2015, 22:50

        Ok il paese interessato può darti anche la cittadinanza in 2 ore , ma se il soggetto all’ età di 16 anni ha fatto parte della nazionale di un altro paese , ripeto per qualsiasi sport , non dovrebbe essere più elegibile . Questo è il mio punto di vista

        • Rabbidaniel 19 Marzo 2015, 01:04

          È anche il mio punto di vista (mutatis mutandis), non quello di WR a quanto pare.

  11. balin 18 Marzo 2015, 21:17

    Oggi un RWC dura un mese e complica non poco i calendari nazionali top14 e Premiership in primis, e credo anche il super rugby australe, con 24 squadre durerà due mesi? O ci saranno delle comparsate una botta e via con eliminazione diretta?

  12. San Isidro 19 Marzo 2015, 00:28

    Come dicevo ieri non mi dispiacerebbe se la RWC 2023 fosse portata da 20 a 24 squadre, ma guardando ai Paesi su cui punta World Rugby realisticamente solo USA e Russia hanno possibilità, tra l’altro gli Eagles sono una presenza fissa negli ultimi tornei iridati…per Germania, Messico e Cina la vedo durissima, per non parlare dell’India, l’unica grande colonia britannica in cui il rugby non ha mai preso piede…se WR vuole allargare la competizione allora che lo faccia in base al ranking, aggiungendo le migliori nazionali dopo le 20 classificate alla RWC, al momento sarebbero Russia, Spagna, Portogallo e Corea del Sud…certo, un match tra i sudcoreani e gli Wallabies non sarebbe il massimo dello spettacolo…

  13. mezeena10 19 Marzo 2015, 07:56

    Scusate ot: Burgess alle zebre è ufficiale?

Lascia un commento

item-thumbnail

La Rugby World Cup 2023 è stato l’evento di rugby più visto di sempre

I dati sui mercati emergenti confermano un trend positivo anche in Italia

30 Gennaio 2024 Rugby Mondiale / Rugby World Cup
item-thumbnail

Dan Biggar: “Fuggo a Dubai per stare lontano dal rugby. La sconfitta con l’Argentina? Scioccante”

Il mediano d'apertura gallese: "Non voglio saperne per un po'. Speravo che la mia carriera finisse in modo diverso"

4 Gennaio 2024 Rugby Mondiale / Rugby World Cup / RWC 2023
item-thumbnail

Scozia, Finn Russell: “La delusione della Rugby World Cup è ancora tutta lì”

Il mediano di apertura ha confidato in una lunga intervista la sua frustrazione per l'avventura iridata e i suoi pensieri sul futuro

16 Dicembre 2023 Rugby Mondiale / Rugby World Cup / RWC 2023
item-thumbnail

RWC, Damian Willemse: “Perché ho chiamato una mischia da quel mark”

L'estremo campione del mondo torna su uno dei momenti chiave del mondiale, nel match contro la Francia

14 Dicembre 2023 Rugby Mondiale / Rugby World Cup / RWC 2023
item-thumbnail

Richie McCaw: “La finale del Mondiale? Persa così fa ancora più male…”

La leggenda degli All Blacks dice la sua sulla Rugby World Cup 2023

27 Novembre 2023 Rugby Mondiale / Rugby World Cup / RWC 2023
item-thumbnail

Handré Pollard ha raccontato del suo ruolo “inedito” alla Rugby World Cup 2023

I colloqui con lo staff, la volontà di esserci, la possibilità di non giocare neppure un minuto

23 Novembre 2023 Rugby Mondiale / Rugby World Cup / RWC 2023