Su DMAX toccato un picco di 790mila contatti e lo share medio è stato del 3,7%
Italia-Francia in tv, un ko con tanto pubblico: 700mila telespettatori
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interessi…l’unica cosa che tiene ancora l’italia ancorata a questo trofeo.
Sono poi quelli che ce l’hanno portata, o si credeva davvero di aver già chiuso il gap con le 2 vittorie sulla francia che aprirono le porte al 6n. Per me erano vittorie “compiacenti” funzionali all’interesse dell’allargamento. E saranno sempre gli interesssi, in quel caso mancati, a decidere dell’eventuale esclusione o sostituzione, o comunque cambio di formula del 6n. Comunque è un problema “del rugby” in generale, più che di quello italiano e della fir.
come deludere 700 mila persone 🙁
A 20 minuti dalla fine non ne potevo piu’ e ho spento la tv, sabato a guardare rovigo calvisano mi sono divertito di piu’.
questa nazionale frutto di 2 squadre celtiche e di giocatori che giocano all’estero non rappresenta il ns rugby. Ma quanto bella era la nazionale con le maglie di cotone prima del 6 nazioni e poco dopo?
Vuoi mettere.
E quanto meglio non su stava quando c’erano le stagioni.
Concordo in pienissimo. Munari è una persona lungimirante,in questo senso, ed ha già sottolineato abbastanza nei suoi tinelli, e non solo, il disappunto per questo terribile declassamento del campionato eccellenza a favore di un PRO12 che, può si aiutare ma, non ci appartiene e non c apparterrà mai!
Tutto ciò frutta solo una nazionale puzzle, innaturale, disunita, assemblata sempre più in fretta e furia, con a disposizione una coperta sempre più corta di giocatori italiani che ci porta purtroppo a dover naturalizzare chiunque. La naturalizzazione eccessiva d giocatori abituati a giocare un altro tipo di rugby, tra l’altro, non è la soluzione!E, se usata male, Francia in primis ci insegna come porti a cambiare radicalmente gli assetti di gioco tipici d una squadra ed ha squilibrarla….
Munari , giustamente, evidenzia che il “campanile”, il senso di appartenenza alle società è una molla cui non siamo ancora in grado di rinunciare e/o sostituire. Non è mai stato contro la partecipazione alla celtic league.
Infatti ho scritto che è una competizione che può essere utile…ma non è nostra e non da vero risalto al nostro rugby. Tant’è che la parte sud del rugby italiano non esiste praticamente più nell’alto livello perché invece che investirvi x ricostruirla abbiamo dovuto pensare a mantanere le due celtiche. Come fossero la cosa più importante del mondo. È un progetto che x costruire nazionali vincenti non funziona. Certo che è importante esserc in celtic ma probabilmente, dati i risultati, basterebbe la presenza d una società come treviso.
La scozia, che credo abbia un progetto simile al nostro tutto sommato, è sicuramente diventata più spettacolare di noi ma continua a non esser veramente vincente quando deve esserlo…
nelle loro teste il loro compitino l’avevano già fatto in scozia…quindi la partita da oratorio se la potevano permettere…
dispiace per gli appassionati…quelli dello zoccolo duro che formano il dato di ascolti di dmax sempre buoni…
per gli spettatori allo stadio caliamo un velo pietoso su quei 20000 di troppo che non dovrebbero neppure entrare prima di aver superato l esame di civiltà del rugbysta…
aridateci il flaminio…
Cosa dice il Presidente Gavazzi?
Sta scegliendo tra i vari spumanti della Franciacorta per dimenticare che è il presidente della FIR 🙂 🙂