Il rugby infrasettimanale, quando ad Ovalia comandano i diritti tv

In Francia si vaglia la possibilità di giocare il mercoledì. Molti storcono il naso, ma la strada ormai è segnata

COMMENTI DEI LETTORI
  1. mistral 11 Marzo 2015, 09:03

    argomento interessante e destinato a creare dibattito, ma innanzitutto riporteri il tema nei suoi confini: si parla di Francia e non di ovalia mondiale, si parla di un contesto in cui 2 partite di proD2 potrebbero essere anticipate infrasettimanalmente mentre il top14 e soprattutto la ligue1 continuerebbero ad essere in fine settimana, di un territorio (l’ovalia francese del proD2) ancora più ristrett, se possibile, geograficamente e per popolazione, di quello del top14 (che coinvolge, non dimentichiamolo, la metà del paese)…
    detto questo, la televisione ha bisogno dello sport come evento-spettacolo, lo sport ha bisogno della televisione come co-finanziatrice e pubblicizzazione del proprio agire… un equilibrio tra queste due esigenze secondo me è possibile, evitando integralismi snobistici puri e duri, beninteso… il business esiste nella società che amiamo definire civilizzata (che poi lo sia veramente, beh!) ed è un dato di fatto, così come lo è che alcuni imprenditori senza DNA rugbistico abbiano visto in questo evento (parlo della Francia, sempre) una nicchia interessante e poco sfruttata… demonizzare l’uno o l’altra delle parti in causa senza cercare di capire e in qualche modo “governare” questa tendenza è stupido e inutile, ma bisogna saper rimanere nei confini di quello di cui si sta discutendo, senza generalizzare o derapare in a volte sterili polemiche (anche se la polemica, se culturalmente onesta, qualche vantaggio al dialogo lo porta sempre)…

    • Stefo 11 Marzo 2015, 09:27

      @mistral tutte le delimitazioni contano fino ad un certo punto, per le TV abbiamo gia’ un bel po’ di rugby-spezzatino anche nelle lghe top e nelle coppe, partita al venerdi, poi qualche partita al sabato e poi qualche altra ala domenica…e benissimo su questo penso si possa tutti dire che non e’ un’invasione troppo pesante delle esigenze televisive e che anzi si puo’ dire che non e’ un grosso problema…il problema e’ che questo spostamento puo’ creare un precedente…chi ti assicura a te che domani le TV dicano beh iniziamo anche a spostare una di T1 (o Aviva o Pro12) al Giovedi sera ed una al lunedi sera?E non raccontiamoci che si crede difficile cio’ avvenga perche’ si puo’ andare indietro al calcio negli anni ’90 in Italia per esempio: si ‘ iniziato on un anticipo al sabato sera ed un posticipo alla domenica sera con quella che all’epoca era Tele+, per poi passare ad uno spezzatino calmoroso in tutte le comeptizioni un po’ in tutto, coppe mertedi’, mercoledi, giovedi, campionato da sabato a lunedi, coppe che giocano alcune partite una settimana ed altre quella dopo ecc ecc
      A questo va aggiunta la maniera in cui la TV diventa invadente all’eccesso, le telecamere negli spogliatoi, interviste a fine primo tempo o durante la partita ad allenatori/giocatori, moviolate e tutto quel bell’insieme di…cose… messe su con la scusa di far sentire lo spettatore piu’ parte dell’evento..e non e’ una derapata questa mistral perche’ fa parte del pacchetto che la TV si arroga di avere.

      L’esigenza di equilibrio…corretto come discorso ma purtroppo vediamo che non c’e’ perch’ chi ha i soldi comanda e pretende che si faccia come vogliono loro senza se e senza ma…il problema e’ proprio questo che l’equilibrio non c’e’ ed una parte diventa succube delle esigenze dell’altra.

      • mistral 11 Marzo 2015, 09:58

        riportando invece il discorso nel suo perimetro, mi pare tu dimentichi una parte in causa essenziale, i giocatori i professionisti sul terreno: è vero quel che dici, i soldi in genere comandano, ma la parti contrattuali presenti sono le società (attraverso la LNR) unitamente al loro capitale umano (i giocatori) e dall’altra il bieco potere televisivo… noi siamo “spettatori” sia allo stadio (magari più partecipati e partecipanti) sia davanti al video (in diffusione libera o a pagamento)… o butti nel cesso il professionismo sportivo (e forse sotto sotto è la ideale battaglia purista di molti, tornare alla situazione falsamente romantica ante ’90) o tenti di gestire il fenomeno sapendo che alcune sue parti sono ancora in divenire…

        • Stefo 11 Marzo 2015, 10:04

          mistral l’equilibrio di cui tu cerchi di parlare non esiste e lo si vede, le TV pagano e dicono salta aspettandosi che dall’aktra parte si risponda solo ed unicamente quanto alto?Lo hai visto nel calcio e lo stai gia’ vedendo nel rugby…perche’ l’Ulster in caa gioca prevalentemente il vnerdi’ sera da qualche anno?Perche’ e’ lo slot preferito da BBCNI, Sky ha bene o male il diritto di prelazione sul PRo12 su quale match mettere al sabato nel suo di slot. BT ha il diritto di prelazione in coppa dei team inglesi e puo’ scegliere per prima quale partita si gioca nel suo slot e posso andare avanti.

          Nessuno vuole tornare indietro e nessuno fa il purista…evitiamo di cercare di portare la discussione su questo livello (basso) per screditare le argomentazioni altrui.

          • mistral 11 Marzo 2015, 10:09

            e allora manteniamolo nel suo perimetro: proD2, Francia, rugby professionistico…

          • mistral 11 Marzo 2015, 10:09

            e naturalmente Isabelle 😉

  2. Appassionato_ma_ignorante 11 Marzo 2015, 09:12

    Con riferimento all’articolo, i tempi dello stadio alla domenica mi sa che sono tramontati per tutti gli sport.

  3. giodeb 11 Marzo 2015, 09:23

    non vedo dove sia la novità nel mettere alcune partite durante la settimana. L’ITM non fa già così da diversi anni?

  4. fracassosandona 11 Marzo 2015, 09:31

    c’è un aspetto tecnico che non viene considerato…
    in tutti gli altri sport c’è la possibilità teorica di poter giocare ogni tre giorni (se non meno, vedi Basket, Volley)…
    i nostri se giocano la domenica non sono fisicamente pronti per il venerdì…
    o sposti tutto il campionato a mercoledì e giovedì o difficilmente potrai avere due squadre in pari condizioni in campo….
    il problema si era già posto con il calendario della prima fase del mondiale…

    • Stefo 11 Marzo 2015, 09:49

      Dettagli fracasso, dettagli…ma ormai e’ cosi’….si gioca troppo i giocatori sono usurati ma via ti dicono facciamo un paio di aprtite in piu’ e tutti via “siiiiii figata”, bisogna stare attenti alle concussion e dare il tempo ai giocatori di rientrare dagli infortuni senza forzarne i rientri e poi ma siiii cia che si gioca il venerdi’ e poi magari il mercoledi’ dopo…ah ed in tutto questo poi si fa gli schifati se si scopre che per reggere tutto questo ci si dopa…

    • mistral 11 Marzo 2015, 09:50

      è un aspetto che forse non viene attentamente considerato (parlo sempre del caso specifico e quindi “nostri” sono quelli del proD2 e non altro) a meno di prevedere che gli anticipi saranno riservati alle nobili decadute (es. il BO, l’USAP dai cui club di sostenitori si è accesa la miccia della rivolta, prossimamente il CO…) squadre con nstruttura e organico da top14 ma destinate per un anno e forse più a navigare nelle acque della seconda divisione… potrebbe anche allora essere un handicap che in qualche modo “riequilibra” il campo, se il BO o l’USAP devono inocntrare la settimana dopo (a distanza di quattro giorni in realtà) il Massy o il Dax…

      • Stefo 11 Marzo 2015, 09:54

        Ma dai mistral…non vado neanche sul fatto che PErpignan e Biarritz non sono neanche dominatrici dell’attuale D2 anzi il Biarritz sarebbe fuori dai po finisse oggi la stagione ma che ragionamento e’ handicappare una squadra per riequlibrare?Qui stai parlando di uno sport di contatto fisico estremo dove giocare ogni 4 giorno non e’ un problema di risultato o spettacolo ma di salute dei giocatori…

        • mistral 11 Marzo 2015, 10:06

          sull’aspetto risorse umane, che non sono schiavi destinati all’arena ma uomini/giocatori che liberamente hanno scelto un mestiere professionistico… non credo molto nel dirigismo pubblico, nelle direttive, nei piani decennali, nelle leggi che “tutelano” minoranze (vere o artatamente create) o situazioni particolari, credo più nel buonsenso delle parti in causa (che sono tre) per raggiungere un obiettivo condiviso e reciprocamente vantaggioso… altrimenti tutto crolla, e così (con la fine del professionismo sportivo) forse anche le tue legittime preoccupazioni svaniranno…

          • mistral 11 Marzo 2015, 10:08

            manca un pezzo, scusa: sull’aspetto risorse umane, che non sono schiavi destinati all’arena ma uomini/giocatori che liberamente hanno scelto un mestiere professionisti ho già parzialmente detto qualcosa sopra…

          • Stefo 11 Marzo 2015, 10:25

            @mistral vedi fritz rispedito in campo in condizioni pietose per esigenze sportive, vedi quando li facevano giocare 3 partite in 7 giorni (fino alla scorsa stagione) dove e’ servito che il sindacato giocatori alzasse la voce, vedi i casi in generale di giocatori rispediti in campo in condizioni discutibili…secondo me molti non si rendono conto della pressione a cui sono sottoposti i giocatori e come vengono forzati molto spesso i rientri in campo…

          • mistral 11 Marzo 2015, 12:59

            scusa stefo, parli di fritz come se fosse un condannato all’arena di gladiatoria memoria, diamo un po’ di ruolo e di dignità ai giocatori/professionisti (che personalmente ritengo siano ben consci del loro ruolo essenziale in questo evento/spettacolo)… o ritieni che i giocatori siano tutti cerebrolesi irresponsabili da mettere individualmente (o come categoria) sotto tutela?… e quale?… la tua, la mia, quella della fiom o di confindustria, del ministero dell’ecologia?…

          • Stefo 11 Marzo 2015, 14:02

            @mistral ogni tanto mi s mbra che scrivi piu’ sulla base di ideologie e senza ben conoscere le cosa…ora ci son cise che non posso acrivere ma mi doffermo quindi sulle cose di pubblico dominio per quel che riguarda la pressione sui giocatori e ka loro liberta’ di scelta (che fritz fosse in grado di opporsi in quelle condizioni poi e’ alquanto discutibile).
            ti inviro a leggere cosa hanno detto Hape, Lamont, Jackman al riguardo della pressione a giocare inforrunati e come vengono spesso gestiti i giocatori, ti invito a cercare i risultati di un survey anonimo (non ricordo cone si dice survey in italiano chiedo scusa) fatto in irlanda 3-4 anni fa coinpro e dove i risultati dicevano che il 40% dei giocatori affermavano di aver subtito pressioni per giocare su infortuni e il 20% di aver subito pressioni per giocare con concussion…a te sfugge come questi ragazzi siano legati da contratti che scadono e cio’ li renda facilnente vulnerabili a certi tipi di pressione…e questo non e’ questione di ideologie o altro na fatti di come funzionano le ciae in un club pro

          • Stefo 11 Marzo 2015, 14:07

            e giusto per chiarirci te lo raccontano i giocatori che falsano il test di inizio stagione da usare come benchmark in caso di concussion o sospetta concussion.

          • malpensante 11 Marzo 2015, 14:34

            Indagine. 🙂

          • mistral 11 Marzo 2015, 15:08

            stefo, non so cosa esattamente tu intenda con “ideologia”: se è il credere in alcuni valori fondanti e condivisi, tra i quali il libero arbitrio e la capacità di responsabilità individuale, ebbene si, il mio è un discorso ideologico; se quello che tu dici è vero (e non ho elementi per mettere in dubbio la tua parola, e quindi non lo farò) non riesco a capire che cosa obblighi (al di la del legittimo gusto del guadagno economico) le “vittime” (giocatori) a sottostare ai “carnefici” (società e media, mettendoci anche in mezzo gli agenti, perché no)… che ci siano pressioni nel mondo del rugby professionistico (come in qualsiasi altra attività del lavorare umano che non sia il pubblico impiego, ad ogni latitudine e longitudine) a lavorare anche in condizioni non ottimali o ultra-sicure o ultra-legittime è come scopèrire che il re è nudo… che gli individui, ognuno singolarmente o in modo coeso, non riescano a far di meglio che “rivelare” le magagne venti anni dopo l’accadimento delle stesse (vedi ultime “rivelazioni” del presunto doping) è cosa che personalmente mi fa sorridere da un lato e indignare dall’altro… sono con questo “ideologizzato!”? forse si, ma sono altresì convinto che addossare all’ “ambiente” ogni colpa, senza mai far rilevare le responsabilità personali sia il modo migliore per coprire in modo omertoso e complice le cose che non vanno… tutto ciò esula dal rugby, dal proD2 e soprattutto da Isabelle (!) ma era tanto per chiarire 🙂

          • mistral 11 Marzo 2015, 15:13

            ed è molto carino il “non mi ricordo in italiano come si dice”… fa molto premier dame (Carla Bruni) quando diceva: “come si dice da voi in italia?”… ah, questi esuli! 🙂

          • Stefo 11 Marzo 2015, 16:01

            @mistral ti giuro che non mi veniva la parola e non avevo balle di cercarla.
            Sul denunciare l’ambiente…e’ facile aprlare dall’esterno il problema e’ che la cultura e’ quella, e quella si e’ una delle cose della vecchia purezza del rugby da togliere al piu’ presto…ma fatto sta che e’ cosi’.
            Il libero arbitrio…quando viene poi emarginato e non ti trovi il contratto a fine stagione e’ facile parlarne…per fortuna con l’avanzare della ricerca sulle concussion per esempio c’e’ una maggior presa di coscienza della problematica anche da parte dei giocatori e non a caso negli ultimi anni le verie associazioni/sindacati giocatori hanno assunto maggior potere.
            Sei molto idealista nel pensare che sia cosi’ facile in un ambiente come quello sportivo denunciare certe situazioni non subendone conseguenze, sia l’essere spinti a giocare infortunati, sia il doping o altre cose…

          • mistral 11 Marzo 2015, 16:10

            stefo, è vero che sono on po’ idealista (me lo dicono molti anche sul lavoro) ma se non cominci a voler cambiare quello che puoi (a partire da te stesso) non lamentarti se gli altri non lo fanno… capisco le difficoltà di non trovare/rinnovare contratti se non ti pieghi al giochino, ma non esiste solo il rugby professionistico, se vuoi fare il professionista nel rugby moderno e le regole (sregole!) sono quelle delle due l’una: o le accetti e cerchi di modificarle (se puoi, da solo, con altri, insomma ti sbatti e non ti lamenti solo) o cambi mestiere (anche perchè una volta che ti sei giocato il tuo capitale umano, cosa ti rimane altro?)…

          • Stefo 11 Marzo 2015, 16:14

            mistral la speranza e’ al momento nelle associazioni/sinfacati giocatori e nel loro essere meno disponibili a far finta di non sapere, l’aumento dei ritiri anticipati e altre cose si spera riesca a far si che facciano gruppo e richiedano maggior rispetto…le trattaive in inghilterra al riguardo sono molto interessanti da seguire forse piu’ per questo che altre cose.

          • Giovanni 11 Marzo 2015, 18:28

            “sia cosi’ facile in un ambiente come quello sportivo denunciare certe situazioni non subendone conseguenze”
            E non solo in quello sportivo…c’è una parola ben precisa per descrivere il fenomeno: mobbing.

    • western-province 11 Marzo 2015, 10:30

      obiettivo centrato
      il fatto è che per guadagnare due soldini in più rischi di sbagasciare tutto

      poi mi chiedo
      nel week end puoi proporre fino a 7 finestre televisive interessanti
      quanti sono gli appassionati che han voglia di vedere rugby anche in settimana? (io che appassionato lo sono le partite me le registro e mi guardo quello che mi interessa)

  5. Mr Ian 11 Marzo 2015, 09:45

    Si ritorna bene o male sugli argomenti di ieri, TV=spettacolo=soldi.
    L andare allo stadio può tranquillamente essere un pretesto per fare un fine settimana, mixando relax e sport. Ovvio che non tutte le domeniche si può essere allo stadio, ben venga per questo una copertura televisiva estesa, e perché no anche infra settimanale se mi permette di seguire un campionato interessante.
    Le spezzatino televisivo non mi piace, ma magari far giocare una o due partite il venerdì non sarebbe male….
    Se poi il rugby è il terzo evento mondiale per eccellenza, il merito va soprattutto alle televisioni..

  6. Maxwell 11 Marzo 2015, 11:26

    Per me è una cazzata.
    Sabato 13.30 – 17.30 Pro D2
    Sabato 19.00 – 21.00 + tutta la Domenica Top14
    ( o viceversa….tutto il sabato per Top 14 + 2 partite la Domenica sera e la Domenica 13.30 -19.00 per ProD2 )
    Poi in qualche caso ci possono essere le finestre del venerdi sera.
    Quello che però ci tengo tanto tanto tanto ad essere in disaccordo è :
    “contaminare la purezza del rugby”.
    Ne ho piene la balle degli amarcord di VCN… o per lo meno, scrivesse un libro insieme a Pastonesi lo comprerei e ne regalerei decine di copie.
    Ma i tempi sono cambiati, se le mamme ( italiane o di paesi in via di sviluppo …. rugbistico ) vedessero il MM che scalcia le schiene e le mani o gli eye-gouging che finiscono a tarallucci e vino o le prese alte che finiscono con uomini in barella e nemmeno sanzionati o i vari falli nascosti…. sarebbe una cosa deleteria.
    Basta con gli amarcord del lasonil o il balsamo e che chi ha più botte è un duro o di vantarsi del picchiarsi selvaggiamente e poi bere una birra insieme.
    Ci sono in palio milioni di euro o possibilità di contratti che ti cambiano la vita.
    Così come ho visto che ci sono centinaia di persone che postano solo nel meet & beer e che magari non capiscono bene il gioco ( o magari ne capiscono più di Mezeena e Stefo insieme…. 🙂 è un riconoscimento ufficiale, non una presa per i fondelli) ma che forse hanno paura di scrivere o non hanno voglia di fare il bar sport…. e di sicuro tanti commenti “tecnici” non aiutano a capire meglio… cosi come ho visto cacciare a male parole un ragazzo francese al grido di cochon mangiarane…. sempre per l’atmosfera da derby, di cui un “non puro” non gliene frega una mazza.
    Se si vogliono aumentare i telespettatori a 4-5-6 milioni e i praticanti di 20-30.000 unità bisogna sacrificare qualche cosa alla “purezza”… ( e non venitemi a dire che nelle Unions o NZ è tutto uguale al 1989 o 1995 o 2008……. )

    • Stefo 11 Marzo 2015, 11:32

      Bella tirata, vorrei sapere pero’ chi parla di purezza?

      • Maxwell 11 Marzo 2015, 11:35

        R. Avesani nell’articolo paventa il rischio

        • Stefo 11 Marzo 2015, 11:38

          Ah scusa pensavo ti riferissi alla discussione tra utenti non all’articolo, ho capito male io.

        • Roberto Avesani 11 Marzo 2015, 14:33

          Ciao Maxwell,

          il senso è: se si cresce, bisogna accettare questo (e forse anche altro, in futuro)

          • Mr Ian 11 Marzo 2015, 14:55

            Bisogna adeguarci al cambiamento, c’è lo ripetono ogni giorno…
            Cmq leggo che si mischiano un po’ le cose, tra tv ed il giocare troppo..
            Che si gioca troppo non vi sono dubbi, che le tv portano soldi freschi è una realtà inconfutabile, che questo fenomeno purtroppo non avviene in Italia c’è ne possiamo solamente fare una ragione….

          • Stefo 11 Marzo 2015, 16:02

            Mr Ian non si sta mischiando molto se si legge con attenzione si capisce di cosa si sta parlando.

          • Maxwell 11 Marzo 2015, 17:33

            Ciao Roberto… e grz della risposta.
            Io amo e rivedo qualche volta all’anno
            https://www.youtube.com/watch?v=89h49kubZI4
            .
            bastano semplicemente 4′ e 45” e vedi :
            1) Atmosfera vintage britannica che ADORO letteralmente ( e life on Mars la amo carnalmente )… i vecchi stadi in legno…
            2)Ingresso dei giocatori
            3)L’ingresso dell’arbitro che mi fa impazzire
            4) Haka primordiale
            5)Pelati e basettoni
            6)Nanetti e fisici da ragionieri
            7) la meta più bella del mondo.
            Lasciamo pure stare la partita e guardiamo il finale con tifosi e pacche sulle spalle nei corridoi per gli spogliatoi.
            Signore e Signori ……ECCO COS’E’ IL RUGBY !!!!
            .
            Il problema è che è un mondo che non esiste più.
            Certo, non sto dicendo di portare il
            fregnacciume calcistico o che sia contento che squadre di 15 giocatori che da ragionieri sono passati a pesare prima come un ippopotamo e ora si va verso il rinoceronte…
            O sul fatto che il calcio ti permette di fare 3 partite in 7 giorni con la scusa “io ti pago bene e tu corri e produci” e che qualche “budello” possa sulla stessa falsariga di pensare di fare il Top 16.
            Ma da un mondo all’altro c’è un oceano.

          • Stefo 11 Marzo 2015, 18:04

            @Roberto se si cresce bisogna accettare anche questo…in questa visione c’e’ ad un certo punto una linea oltre cui non si dovrebbe andare oppure il discorso siccome e’ il professionismo, le TV mettono i soldi e ce lo chiedono varra’ sempre?
            Se domani le TV chiedessero che so di togliere le mischie ordinate le togliamo?Se poi chiedono di togliere i lineout li togliamo?Dove si mette il limite a questa accetazione se c’e’?

          • Mr Ian 11 Marzo 2015, 18:16

            Grazie a Dio ci sono le tv, sai che dispiacere perdersi uno spettacolo simile…

  7. gnagna67 11 Marzo 2015, 16:45

    Speriamo che ci si mantenga nei limiti della ragionevolezza senza fare la fine del calcio. Con il Parma che per esigenze di Sky ritrova sanata la sua spaventosa insolvenza. Dipenderà tutto da quanto i diritti televisivi invieranno sui bilanci anche in rapporto alle altre fonti di reddito.

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