Murrayfield, l’attesa per la Francia, Steve Hansen e le Zebre: il tinello di Vittorio Munari

Nuovo imperdibile appuntamento con la rubrica che tocca gli argomenti più caldi e discussi della settimana

COMMENTI DEI LETTORI
  1. mauro 10 Marzo 2015, 08:40

    Ciao Paolo, per aiutare quelli come me che di politica ed affini non sanno molto, cosa intendeva VM quando parlava dei PP. Grazie

    • M. 10 Marzo 2015, 09:29

      Che se tu hai 10-15 giocatori da dare alla nazionale puoi scegliere due strade:
      – sperare che, compatibilmente con gli impegni di campionato, le eccellenti ti diano qualche giocatore che non ha mai visto i compagni e che ruota ogni turno.
      – comprare 10 stranieri con i soldi a disposizione.

      Abbiamo fatto entrambe le strade, fallendo. Perché non abbiamo mai creato un sistema di pp intelligente, con allenamenti periodici insieme, un ascensore flessibile tra “alto e basso”, le celtiche non hanno nemmeno un settore giovanile. Si è voluto tenere il campionato “serio” e le celtiche e nessuno dei due è performante. I club sono depotenziati, le celtiche perdono, i giovani vanno all’estero. Il tutto per 10 milioncini all’anno, un quarto del budget. Che qualcosa non vada è palese a tutti.

      • gsp 10 Marzo 2015, 10:00

        La terza strada, piú logica e semplice é fare come fanno tutti gli altri.

        Ovviamente, e si sapeva, l’idea di prendere stranieri in libertá é totalmente senza senso. Tipo ‘meno nazionali che poi vanno via nelle finestre internazionali’. Abbiamo sentito cose che voi umani, che solo il delirio dall’altra parte maschera un pó.

        • malpensante 10 Marzo 2015, 12:13

          Dal mio punto di vista non è per niente senza senso, ed è quello che fanno tutte le celtiche, ovviamente non come il Treviso di quest’anno. Senza senso, sempre per me e con l’Eccellenza di oggi, è andare a cercare con le celtiche dei giocatori da nazionalizzare. Sui PP, la zuppa è sempre quella, due campionati pro (che poi sono 3, viste alcune di A) e un sistema di accademie ad minchiam come ora, non ha funzionato, non funziona e nessuno ce li ha. Munari per me manca di pragmatismo: il rugby italiano è quel che è, dagli elettori (quelli farlocchi sono la prima e fondamentale spazzatura da rimuovere) al presidente. Al di là del meglio, c’è da fare qualcosa qui ed ora, prima che oltre al movimento sia vuota anche la cassa. Penso che il modello un po’ e un po’ da noi serva solo a dare alibi a tutti e a incenerire risorse: o la FIR assume la completa responsabilità delle celtiche, o le lascia ai privati e si autolimita a interventi del tipo contratti centralizzati e ” borse di studio” ai ragazzi che manda alla seconda squadra della celtica. Ovviamente, il privato se voglia fare come gli pare, non prende 4 milioni dalla FIR ma un paio. Via le accademie, tutte tranne quelle dove davvero c’è il deserto, e si torni ai CF . Su Murrayfield, sono d’accordo.

          • gsp 10 Marzo 2015, 13:23

            l’hai detto tu. straniero libero ma non a 4mln a stagione. al massimo a 2.

            onestamente, la storia del ‘non prendiamo nazionali che poi vanno via duerante il 6n’ di zatta, e davvero da non commentare, ma solo per evitare di offendere.

            sul pragmatismo hai ragione. per quello dico da nni, che lui noi in CL dobbiamo andare pensando ‘questo siamo e questi sono i giocatori che abbiamo’, invece di andare e cercar tartufi.

          • tony 10 Marzo 2015, 23:13

            @mal ma tu sei mai andato a vedere la serie A …lascia perdere Munari che per presunzione non va a vederla….se sotto le celtiche non c’è almeno un’altro campionato dove ci si allena da professionisti vuoi fare l’alto livello con 60 giocatori….Domenica scorsa sono andato a vedere una partita di serie A ..mi veniva da piangere …giocava un mio nipote ex nazionale under 18 e accademia beh è peggiorato…

          • tony 11 Marzo 2015, 07:48

            @mal d’accordissimo o la fir assume in toto la responsabilità delle celtiche…oppure le lascia ai privati e si limita sulla scelta e contributo dei giocatori nazionali (tipo contratti centralizzati e borse di studio per i ragazzi che manda alla seconda squadra celtica) le due cose possono costarlgli 1’5/2 milioni massimo.

          • malpensante 11 Marzo 2015, 09:59

            Tony, la A la guardo spesso e di sicuro con alcune ci si diverte molto di più che con l’Eccellenza e si vede giocare meglio. Io parlavo però di budget, e credi a me che la Francescato ha un costo complessivo e comprensivo di quel che mette a disposizione la FIR come logistica che probabilmente nessuno in Eccellenza si può permettere.

    • western-province 10 Marzo 2015, 10:51

      anche a me non è chiaro cosa Munari intenda per il sistema permit player
      M. parla di allenamenti periodici insieme
      try di seconda squadra

      i permit player dovrebbero essere tesserati per la società Pro o per la squadra di eccellenza?

      in Irlanda tutti i giocatori risultano appartenere ad un club e poi ad una franchigia
      si potrebbe fare lo stesso in Italia cioè: allargare il gruppo per franchigia a 50 giocatori (dividendo in 30 (prime scelte) + 20 (seconde scelte)) tutti i giocatori delle franchigie dovrebbero avere un doppio tesseramento, equamente distribuito su tutte le squadre, in modo che possano giocare da ambedue le parti

      ma come pensa di organizzare il sistema Munari non mi è chiaro

      • Stefo 10 Marzo 2015, 11:03

        @wp la seconda squadra e’ stata una proposta fin dal rpimo anno di Treviso, all’inizio non fu alla fine neanche discussa perche’ Melegari mise subito in chiaro che lui non avrebbe finanziato una seconda squadra…l’idea e’ stata rilanciata lo scorso anno da Zatta ma non e’ mai stata presa in considerazione.
        Quello che in realta’ basterebbe ed e’ quello che in realta’ gli altri fanno e’ avere le Accademie legate alle due franchigie coi giocatori che poi in caso vanno nel fine settimana a giocare nei club di Eccellenza.
        Attenzione a non prendere granchi, il doppio tesseramento irlandese e’ per quel che riguarda gli atleti di prima squadra di facciata, ci sono regole anche molto restrittive sull’utilizzo dei “contracted players” cioe’ i giocatori di prima squadra delle Provincie nel domestic irlandese, quelli che in realta’ si muovono parecchio sull’ascensore Provincia-domestic sono i ragazzi dell’Accademia ed in aprticolare quelli nei primi 2 anni del loro percorso.

        • western-province 10 Marzo 2015, 11:15

          intanto grazie per i chiarimenti
          ora un po’ di domande:
          nel Leinster quanti sono i giocatori di prima squadra e quanti quelli dell’accademia?
          Le accademie fanno anche un campionato loro o i suoi giocatori giocano solo nel domestic?
          Munari quindi propone un modello di franchigie legato alle accademie?

          • Stefo 10 Marzo 2015, 11:41

            L’Academy squad del Leinster questa stagione conta 23 giocatori.
            Ci sono durante la stagione alcune partite tra le Accademie delle Provincie.
            I ragazzi sono poi coinvolti con le formazioni “A” delle Provincie nella B&I Cup che sono un 6 partite di pool ed eventuali quarti, semi e finale.

            Non so cosa proponga Munari esattamente, 5 anni fa non ricordo con esattezza ricordo solo che Zatta e/o Munari parlarono di seconda squadra per le celtiche ma Melegari subito se ne tiro’ fuori per questioni finanziarie, lo scorso anno Zatta parlo’ di seconda squadra Under Qualcosa (mi sembra 23) da far giocare in eccellenza.

        • western-province 10 Marzo 2015, 11:22

          comunque la mia differenziazione del 30+20 era proprio per distinguere i vincoli che devono avere i giocatori nel passaggio PRO-eccellenza
          i.e. un giocatore della prima squadra potrebbe giocare solo per riprendersi da un infortunio

  2. Stefo 10 Marzo 2015, 08:54

    Sempre molto itneressante, e per condivisibile in molte analisi.
    Finalmente si torna un po’ coi piedi per terra da Murrayfield con Munari che dici un po’ le cose come stanno sulla aprtita, per me giustamente da le attenuanti a PSA che ha sbagliato e forse parecchio ma si trova ad essere il CT con meno capacita’ di gestione diretta delle squadre di prima fascia.
    Capitolo Hansen…si Hansen ha ragione ma anche qua Munari giustamente sottolinea come non e’ che loro non abbiano remato in quella direzione di grande attenzione e dominio delle difese.

    Sul discorso CL si aprira’ la solita diatriba, io condivido Munari quando dice che da nessuna parte si fa solo ed unicamente quello che vuole la federazione, neanche in Irlanda dove le rovincie hanno la loro indipendenza nella gestione tecnica della prima squadra, delle accademie ecc…e mi sembra che qua spesso si confondano cooperazione e colllaborazione per direttive.

    • space 10 Marzo 2015, 09:01

      Concordo Stefo, soprattutto sull’ultimo punto è aggiungo che in Italia c’è sempre la tendenza a confondere l’amministrare con il comandare…laddove il primo risolverebbe moooooolti problemi.
      Ps: maaaaaaah…..semmai mi balenasse nel cervello l’idea di tornare all’ovile……mi accogliereste senza pregiudizi?

      • Stefo 10 Marzo 2015, 09:03

        Space certo che noi siamo sempre aperti ai rientri, nessun pregiudizio o rancore…

      • william 10 Marzo 2015, 10:14

        Vai a prendere il maiale più grasso, perché oggi è tornato…
        Ah no quelli sono gli altri
        😉

    • mezeena10 10 Marzo 2015, 09:13

      Stefo Hansen è quello del reload difensivo, la difesa degli ABs è più d’organizzazione che fisica!

      • Mr Ian 10 Marzo 2015, 09:51

        Ho letto l intervista di Hansen su walesonline, bè effettivamente detto da lui la cosa un po’ mi ha sorpreso…però da un lato ha ragione, le difese esagerate strozzano l inventiva e l estro, ma quel che conta alla fine è il risultato…

      • Stefo 10 Marzo 2015, 10:10

        mez possiamo rigirarla come vuoi ma il punto e’ che la NZ per prima ha fatto dell’efficacia difensiva un’arma prioritaria.

        • mezeena10 10 Marzo 2015, 13:16

          beh tutte le grandi squadre hanno una grande organizzazione difensiva, chi con predominanza fisica, chi d’organizzazione tattica..
          per vincere non puoi prescindere da una ottima difesa..

          • Stefo 10 Marzo 2015, 13:22

            Appunto mez quindi non fa una piega il putno che si Hansen ha ragione ma non e’ che lui e gli AB non abbiano contribuito a questo.

    • try 10 Marzo 2015, 09:37

      Sul fatto che l’italia con la vittoria sulla scozia (a mio avviso fortunata perchè se quel calcio no lo avesse buttato fuori, a parti invertite, McLean non so cosa sarebbe uscito qui sul forum) credo che in molti che seguono un po il rugby capiscono che non si sono risolti i nostri problemi, anzi.
      Il fatto è che la nazionale viene seguita un po da tutti (giustamente) e salire sul carro dei vincitori è una cosa abbastanza normale.

      Sulle franchigie Munari giustamente fa notare il grosso problema dei permit player. Se avessero permesso a Treviso e Aironi di avere una seconda squadra che partecipasse ad un campionato a 8 squadre, vedevi se i vantaggi e l’innalzamento del livello del campionato non si sarebbero avuti.
      Poi giustamente molti parlano senza sapere le cose. Guru su allenatori, Ds e giocatori, ne leggiamo ogni santo giorno. Senza però mai poter avere la controprova di quello che si sostiene.

      • gsp 10 Marzo 2015, 11:36

        try tutte le partite che si decidono su episodi hanno un elemento di fortuna. non capisco il riferimento al calcio all’ultimo. se l’avessimo sbagliato noi si sarebbe detto che abbiamo meritato di perdere perche’ non sappiamo mettere un calcio in rimessa. non capisco la polemica.

        sul momento generale della squadra non c’e’ molto da dire. siamo in ritardo rispetto dove dovremmo essere nell ‘arco dei 4 anni, siam ben dietro agli alti, ma siamo in crescita rispetto all’anno scorso.

        • Giovanni 10 Marzo 2015, 18:22

          “siamo in crescita rispetto all’anno scorso”, perchè partivamo da sottozero. Potevamo solo migliorare quest’anno. Se poi allarghiamo il discorso a Treviso, allora gli anni buttati son 2: lo scorso che doveva entrare nei PO e sappiamo tutti com’è andata e quello in corso dov’è si è ricominciato tutto daccapo.

    • marcoV 10 Marzo 2015, 17:26

      Il motivo (mi riferisco evidentemente alla tua frase finale) è semplice: se non sai cosa voglia dire cooperare e collaborare, non riesci ad immaginarti un rapporto su un piano complementare (rapporto Federazione – Provincia per definizione non può essere simmetrico) diverso da un trasferimento unilaterale di conoscenze, competenze, ordini e direttive.
      Magari ci aggiungerei che a qualcuno fa comodo semplificare in un verso o nell’altro… ed ecco che oltre a non riuscire a copiare i modelli adottati all’estero non riusciamo manco a parlarne (figuriamoci a prenderne spunto).

  3. william 10 Marzo 2015, 10:18

    Peccato Munari non abbia avuto il tempo di analizzare le partite di Irlanda Inghilterra (che spettacolo di partita, ancora mi lecco i baffi) e Francia Galles. Mi piace tantissimo quando dà le sue chiavi di lettura sugli incontri.
    Per il resto le solite cose, che diciamo da anni, che mi sono stufato di ridire e che si spera che un giorno potremo smettere di parlarne, perché vorrà dire che saremo diventati così bravi che gli AB manderanno i loro delegati della federazione per vedere come si fa qui.

  4. bak 10 Marzo 2015, 10:20

    per la cronaca sono due anni che le Zebre battono Edimburgo in casa e Treviso nei tornei precedenti ha fatto altrettanto. Glasgow ha una squadra che fa paura soprattutto negli stranieri “non nazionali”; chi non vuol vedere questo ha le fette di salame sugli occhi. Incontriamo queste squadre con le nostre armate brancaleone del periodo del 6 nazioni e dovremo anche vincere (tra l’altro al netto della vittoria zebrata contro i Dragons)?

  5. cassina 10 Marzo 2015, 11:29

    Sorry non posso sentire l’intervista, cosa dice sul caso zebre?

    forse che domenica scopriranno che il principe di parma con il grano non esiste?

    • western-province 10 Marzo 2015, 11:39

      niente
      il solito bilancio pro/contro sulla permanenza in celtic e il solito discorso sulla necessità di migliorare il discorso sui permit players

    • bak 10 Marzo 2015, 16:27

      le voci delle parrucchiere di Parma dicono che ci sia una “cordata” con una dote di circa 5 milioni di sponsor… se poi hai ragione tu e va tutto in ciccia, allora a questa latitudine ce ne faremo una ragione come ce la siamo fatta quando sono morti gli aironi…

    • Giovanni 10 Marzo 2015, 18:18

      “principe di parma”…?
      Tornano i Farnese? 🙂

  6. Alberto da Giussano 10 Marzo 2015, 11:58

    La polemica sul bel gioco è vecchia come il mondo. Giocare “bene” e perdere o giocare “male” e vincere?
    Per come la vedo io, chi vince gioca sempre meglio dell’avversario.
    Fino a che il 6N e la o le Nazionali riempiono gli stadi, l’osservazione di Hansen è una polemica stucchevole.
    Certo se le altre nazioni affrontassero gli AB solo sul loro terreno preferito ci vorrebbe il pallottolliere a fine a gara per segnare i punti di differenza.

    Per quanto riguarda le Celtiche, se oggi siamo conciati così non credo sia tutta colpa solo di Dondi e di Gavazzi.

    • gsp 10 Marzo 2015, 12:11

      per molti versi e’ colpa loro dai. se ancora oggi non c’e’ un sistema di PP, e se le accademie non sono legate alle celtiche, o non c’e’ una forma di seconda squadra e’ colpa loro.

      invece la colpa del perche’ Glasgow e prima e treviso ultima, e la differenza di organizzazione tra le due squadre e’ colpa di Munari e Zatta in primis. quando favaro dice che va a glasgow per il progetto tecnico la colpa di munari ieri, e zatta oggi.

      oggi munari non ha piu’ responsabilita’ dirette , zatta ce l’ha ancora. sono daccordo con quello che dicevi giorni fa, cioe’ ognugno faccia il suo lavoro in silenzio, e gli altri si occupino del loro.

      • gsp 10 Marzo 2015, 12:11

        ooops, treviso PENULTIMA.

      • malpensante 10 Marzo 2015, 12:20

        Favaro va via quest’anno: Zatta c’è, Munari no. Piaccia o meno diventa difficile sostenere che ci sia in spirito o come un cromosoma fasullo: questa Benetton non assomiglia neanche lontanamente a quella con Munari in sella, assomiglia molto e da prima dell’accordo ufficiale, al secondo socio dell’attuale FIR.

        • gsp 10 Marzo 2015, 12:36

          infatti e’ quello che chiedo da anni. che si ricostruisca quella squadra. la mia incazzatura maggiore con lui e’ aver fatto quel miracolo, e poi aver messo via tutte quegli accorgimenti e procedure che avevano creato quella squadra, e quell’ambiente (c’era pure un allentorino…).

          cmq gli anni che ha passato a treviso bastano ed avanzano a creare una societa’ che abbia una struttura anche minimante comparabile a quelle pro estere. e non c’e’ e ed e’ fuor di dubbio. una struttura cosi’ non si sgretola in 6 mesi.

          poi ovviamente rispetto alla media dei dirigenti italiani e’ altra pasta. ma penso lui sia il primo a non voler essere nella stesso gruppo della mediocrita’ italiana ed invece competere con l’eccellenza estera.

        • gsp 10 Marzo 2015, 12:37

          poi so che tu te la prendi quando lo si attacco e gli si danno colpe che non ha, e non e’ giusto per nessuno. ma ci sono delle colpe ed errori che ha commesso, e quelli vanno ammessi. poi e’ ovvio che qui e’ il bar sport che per me non e’ assolutamente un’offesa.

          il sistema di PP che chiede lui non esiste da nessuna parte.

          • xnebiax 10 Marzo 2015, 13:13

            Come lo vuole Munari il sistema dei PP scusa?
            Comunque hai ragione sul fatto che è incredibile come la Benetton pare abbia perso un’anima nel giro di pochissimo, e questo nonostante sia stata predicata l’appartenenza e lo spirito di squadra per anni.

          • malpensante 10 Marzo 2015, 13:54

            gsp, le aziende è complicato crearle, molto più difficile gestirle, ci vuol niente a farle andare in vacca, soprattutto quando la scorciatoia è un’autostrada con il casello alla rovescia: la prendi e incassi anziché pagare. Piccole, grandi e grandissime aziende italiane di qualità pazzesca, in due tre anni son diventate dei tangentifici ai tempi del CAF, e ti assicuro che non c’erano geni del male come manager ma dei mentecatti qualsiasi.

          • gsp 10 Marzo 2015, 15:52

            non ci sono dubbi mal, pero’ questa e’ una azienda che non metteva le basi neanche quando andava a gonfie vele. cmq, chiudo qui senno’ sembra davvero che sia personale contro lui, quando invece il problema vero e’ che non ce ne sono 15/30/50 come lui.

          • malpensante 10 Marzo 2015, 16:50

            Eh, quando c’era lui i treni arrivavano in orario.

          • gsp 10 Marzo 2015, 18:31

            e pure le vittorie. soprattutto.

      • Alberto da Giussano 10 Marzo 2015, 16:13

        @gsp Le celtiche sono combinate così perchè da un lato, evidentemente, Dondi non è stato bravo a copiare i capi salienti delle altre esperienze e dall’altro gli imprenditori italiani che sono messi di mezzo hanno puntato tutto sulla buona stella italica.
        Io credo che se si fossero fatte o pretese due squadre celtiche con una organizzazione e le competenze conseguentemente indispensabili, a caduta, molti problemi organizzativi ( accademie e loro ruolo/ permit player) sarebbero , o risolti o ben avviati alla soluzione.

        • malpensante 10 Marzo 2015, 17:08

          Alberto, sono state fatte su un business plan totalmente sbagliato, da Dondi e da tutti. Le premesse dei privati erano: metto un chip e mi organizzo con le carriole che i soldi arrivano col TIR. Non solo per pagare le spese, ma si fanno pure utili mica da ridere a partire dalle spese che pago a me medesimo. Benetton ha retto l’impatto perché aveva la squadra praticamente pronta e i contratti fatti, Melegari s’è accollato i biennali dei rientranti e ha fatto acquisti pensando a quei soldi là. Come il resto della franchigia: metto qualche giocatore al posto dei soldi, e poi divento ricco anch’io. Chiaro che gli ingaggi poi lievitassero anche a Treviso, e che a Viadana si andasse per aria visto che, anziché entrarne, se n’è andato uno sponsor milionario come MPS. Siamo andati a vedere il cinepanettone e c’era l’antologica integrale di Béla Tarr.

  7. Sidepass 10 Marzo 2015, 12:07

    Analisi più che condivisibile, come sempre del resto.
    L’Italia è decisamente un gradino sotto, se non due,rispetto le altre nazionali del 6N; questa è la verità. Facendo solamente una fredda analisi della classifica del Pro 12 si nota che nei primi quattro posti sono rappresentate: Scozia, Irlanda e Galles; per vedere rappresentata l’Italia bisogna scorrere fino al penultimo posto!
    La nazionale e questa vittoria sono solo uno specchietto per le allodole, ci salviamo grazie al nostro fenomeno Parisse, quando riusciamo a portare lo scontro li davanti dove siamo bravi ma questo può valere in maniera estemporanea.
    Io non sono catastrofista anzi mi crea proprio rabbia il fatto che di buoni giocatori ce ne siano e non li mettiamo in grado di creare una competenza tecnica, di squadra e di gioco di livello assoluto perchè non creiamo strutture e programmazione adatti alla crescita dell’intero movimento.
    E ancora più grave è che la rivoluzione della struttura rugbistica italiana dalla base fino all’alto livello non comporterebbe l’utilizzo di maggior investimenti, anzi forse qualcosa si risparmierebbe(vedasi accademie). Basterebbe con un bagno di umiltà “copiare” dai più bravi, non c’è nulla di male anzi è normale: la matricola (la novellina Italia in campo rugbistico) relativamente alla professione che svolge viene affianca da un professionista senior (grandi nazioni del rugby) da cui impara, copia e una volta fatto suo il bagaglio di conoscenze necessarie inizia ad esprimere la propria competenza inserendo delle proprie idee e ottimizzazioni; in questo caso si sta stravolgendo totlalmente il corretto processo.

    • gsp 10 Marzo 2015, 12:15

      side, la celtiche sono un conto, il pro12 un’altro, le giovanili un altro ancora. se le impacchetti ognugno tira l’acqua dove vuole, incluso Munari.

      in termini di nazionali negli scontri diretti del 6n siamo li. le squadre da anni si equivalgono. lo dice il campo. vice chi gioca in casa di solito, piu’ l’eccezione di quest’anno e dell’anno scorso.

      io fare meno teoremi strani e difficili da provare e copierei la societa’ di glasgow. da li bisogna imparare e copiare senza pudore.

      • Sidepass 10 Marzo 2015, 13:04

        gps; non c’è da tirare l’acqua al proprio mulino solamente leggere i dati,che fanno paura sia per Pro 12 che U20 e ricordiamo dove si trova l’Italia nel ranking mondiale; una vittoria contro la Scozia non cambia nulla, lo scenario è desolante.
        Bisognerebbe rimboccarsi le mani e cambiare ciò che non va; affidandosi anche a gente straniera di grande competenza e non mettendo dappertutto tecnici italiani come dogma che non ha alcun senso.

        • gsp 10 Marzo 2015, 13:09

          @side, e’ da quando siamo nel 6n che giochiamo contro la scozia. la vittoria fuori casa e’ una eccezione, quella in casa no. quindi la vittoria contro loro non e’ assolutamente una eccezione, anzi e’ il minimo sindacale.

          in termine di pro12, e’ vero che edinburgo ha storia diverse e ci finisce spesso davanti. ma nei viaggi in italia di solito perdono, anche li e’il minimo dinsacale per noi. Glasgow e’ diversa ed e’ l’anomalia, di li bisogna imparare.

          mettere tutto insieme nello stesso calderone non aiuta a capire.

          che la nazionale e’ in sofferenza ce lo diono i risultati degli ultimi anni, non ci serve una vittoria fuori casa, meritata, a cambiare le cose.

          • mezeena10 10 Marzo 2015, 13:19

            però edimburgo pochissimi anni fa ha giocato una semifinale di heineken gsp!

          • gsp 10 Marzo 2015, 13:25

            ed e’ arrivata anche seconda in Pro12 se non sbaglio. rimane che negli ultimi a me edinburgo non sembra un esempio eccelso. preferirei pendere glasgow come pietra di paragone. e rimane che da quando c’e’ la celtic edinburgo in italia si batte, come minimo sindacale.

          • Sidepass 10 Marzo 2015, 13:26

            Ma non ci sono solamente gli scontri diretti gps, guarda le partite e i risultati avuti dalla Scozia a Novembre, totalmente differenti. E ripeto anche a livello di club non ci sono solamente gli scontri diretti, la classifica parla da sè sulla capacità delle Scozia di confrontarsi costantemente ad un livello superiore al nostro. Loro migliorano, noi peggioriamo rispetto alla grande annata di Treviso del 2013 e ho paura che l’inerzia del miglioramento scozzese e del peggioramento italiano non si sia ancora fatta sentire.

          • gsp 10 Marzo 2015, 15:11

            se perdiamo in caso contro edinburgo e’ evidente che andiamo indietro. pero’ se se fai il paragone tra i nostri celtici ed i loro, e noi abbiamo una nazionale intera nei campionati non celtici, diventa difficile dare un giudizio univoco.

            per me siano li, allo stesso punto di dov’eravamo 5 anni fa o anche 10. loro sono meglio, ma negli scontri diretti ce la giochiamo. noi siamo meglio davanti, loro sono molto meglio dietro.

            con glasgow che brilla, ma per capacita’ di glasgow che quasi brilla di luce propria, per certi versi.

  8. Rabbidaniel 10 Marzo 2015, 12:13

    L’Italia ha meritato di vincere in quanto non ha buttato via la partita, cosa che ha fatto, invece, la Scozia. Non si tratta, però, di una vittoria “di sistema”, piuttosto una vittoria della capacità dei giocatori di non mollare e di insistere nei punti di forza del pacchetto di mischia. Tutti i dati positivi vanno poi misurati con la sconfitta dell’U20 e con quelle delle due franchigie.
    Io non vedo l’ora che Munari tiri fuori questo suo dossier perché è da un po’ che ce ne parla e siamo tutti molto curiosi 😀

  9. gsp 10 Marzo 2015, 12:19

    Intervista a Cutitta del buon Avesani

    “Lavori a stretto contatto tra franchigie e nazionale. Quanto è importante il coordinamento tecnico?
    E’ fondamentale che ci sia. Se quello che vuoi fare in nazionale lo fai con le franchigie hai già portato avanti metà del lavoro. Poi sai, noi non abbiamo i numeri di Francia e Inghilterra, e nemmeno quelli dell’Italia. Lavoriamo su tutti, non possiamo permetterci di scartare a priori nessuno. Lavorare con le franchigie serve, quando poi la nazionale si ritrova non perdi tempo per spiegare cose già assimilate e lavori da subito con gli stessi obiettivi. Poi certo serve equilibrio in tutto, ma con le franchigie anticipi e prepari il lavoro che farai poi. Per dire, in questo momento sto cercando di preparare Glasgow per il Sei Nazioni, e idem con Edimburgo. Dopo le partite comunico con i giocatori, dico loro su cosa lavorare. E lo faccio con chiunque, scozzese o meno, eleggibile o meno che sia il giocatore. Aiuto tutti, cercando di trasmettere il mio lavoro durante tutto l’anno.”

    • ervertebra 11 Marzo 2015, 10:31

      munari è competente,non c’è dubbio.
      però mi sembra convinto di avercela solo lui.

      p.s.
      minuto 12 del tinello

      pw”anche in irlanda?”
      vm”sì”

      e switch immediato sulla scozia…

  10. xnebiax 10 Marzo 2015, 12:52

    Il problema della CL e della sua gestione con i permit player e tutto il resto è al momento il più grande problema del rugby italiano, perché costa un pacco di soldi. Trovare soluzioni giuste nel sistema PP e/o accademie collegate è indispensabile. Migliori risultati delle celtiche avrebbero un effetto positivo sia sulla nazionale che sul pubblico, nonché un piccolo ritorno economico. Rimane il fatto che le regole mancano e la situazione inibisce la crescita dei giocatori e aumentai costi per le due franchigie. Aggiungiamoci poi il fatto che queste due squadre hanno un progetto tecnico deficitario o al limite dell’inesistente nel caso Zebre.
    In più il campionato d’Eccellenza ha pochissimo pubblico e nessun ritorno economico per gli sponsor e spesso nemmeno per i giocatori.
    Tutto questo denota una situazione di crisi che esige riforme e regole. Ma la FIR non vuole cambiare direzione ed in generale c’è un’inerzia incredibile contro l’imparare dagli errori e contro il copiare dagli altri.
    Non si può rimanere in Pro12 così, e continuare a navigare a vista cercare, a naso, di azzeccare qualcosa.

  11. xnebiax 10 Marzo 2015, 13:00

    Munari dice giustamente che la vittoria contro la Scozia è un exploit, e per vincere contro la Francia domenica ci vorrebbe un altro exploit, insieme ad una Francia che giochi a sprazzi e male come può, senza ricordarsi troppo di come saprebbe giocare. Sarà durissima e gli errori costeranno tanto. Partita in cui l’Italia non deve far trovare a loro il ritmo ma allo stesso tempo deve evitare il gioco rotto.
    E se si perde bisogna riprovarci col Galles una settimana dopo.

    • Twickers 10 Marzo 2015, 19:45

      Si vince noi e’ un exploit, si perde noi, siamo incapaci e non al altezza, a me sembra che dare a cesare il giusto…sarebbe corretto. Sempre dire che non siamo bravi quanto l’altri, non fa’ onore a nessuno….il rugby oggi a livello 6 Nazioni a parte l’Irlanda (in questo momento)….le altre, noi compresi….siamo di pare peso, nessuno oggi come oggi ha fatto risultati 50-0 per dire, e finche’ munari continua a dire quanto incapace siamo, quanto più’ crediamo a questo quando si perde….peggio ancora quando si vince ci sentiamo dire “abbiamo avuto culo!” Un exploit!!! Noi siamo bravi, capaci e competenti…..contro la Scozia mi pare 3 mete, contro L’Inghilterra mi pare 3 mete….questo e’ stato notato….l’unici che non gli danno peso sono i nostri esperti in poltrona che godono quanto si perde…laudando l’altri!! Cambiate questi vostri tonie modi di rappresentare il nostro rugby sono inaccettabili e ingiustificabili….

  12. tony 10 Marzo 2015, 14:32

    Non ho sentito il Tinello però qualcuno mi dovrebbe spiegare come in un Budget dove viene(tolte le entrate da sponsor e incassi)messo dalla federazione l’80% del budget …..e non mettere parola…..misteri dell’economia …

  13. HECTOR 10 Marzo 2015, 14:59

    La solita solfa …..chiacchere, chiacchere e solo chiacchere !

  14. Pablo Escodalbar 10 Marzo 2015, 16:10

    E’ evidente che il sistema dei PP così com’è non funziona. I sistemi di italica fattura, come quasi sempre, sono un pastrocchio senza ne capo ne coda. Erro o nei mesi scorsi una proposta di “riforma” è stata messa sul tavolo o è stato un mio abbaglio?

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