Mauro Bergamasco: l’Irlanda, avanti nella cultura dell’educazione sportiva

Il terza linea delle Zebre lancia un’allarme: in Italia troppo poco sport tra i giovanissimi

COMMENTI DEI LETTORI
  1. lupin 3 4 Febbraio 2015, 10:33

    vero verissimo ormai la scuola l educazione fisica non la insegna più e ci troviamo in campo con ragazzini ,parlo del mini rugby, che non sanno nemmeno correre per non parlare delle capriole …
    ai tempi miei la palestra era la strada non c era tuttoquesto fiorire di attività sportive postscolastiche ma eravamo molto più magri e scattanti ,parliamo pure di 40 anni fa praticamente un era geologica.
    Aggiungiamo che nel rugby è fondamentale un “educazione” uno spirito di sacrificio etc etc che i ns bambini non hanno e fanno fatica a recepire avvolti come sono nella bambagia dell ‘ambiente familiare .

    • giomarch 4 Febbraio 2015, 13:40

      bisognerebbe bruciare tutti i nintendo xbox ecc…
      A marzo la mia generazione aveva gia’ l’abbronzatura da muratore…

  2. tunga 4 Febbraio 2015, 10:40

    Italia paese del tutto al contrario.
    Dove è fondamentale l educazione fisica o motoria che dir si voglia? A che eta? Certamente diranno tutti dai tre ai 14 anni.
    Bene e dove vanno gli insegnanti di ed fisica. Ovviamente non nella materna e nelle elementari.
    Perche no?
    Xche in quelle l educ fis come materia non c è.
    Una follia. Ma c è al liceo. Tutto al contrario.
    Mettici poi che dove c è è solo per due ore a settimana senza poi impianti sportivi l inutilità del tutto è disarmante.
    Il vero probl italiano è tutto li altro che le accademie.

  3. Stefo 4 Febbraio 2015, 10:48

    Fari un attimo di chiarezza, le ore di educazione fisica curriculari (cioe’ che la scuola deve fare) sono due anche in Irlanda, la differenza e’ nel diverso modo di concepire la scuola ed il corllario di attivita’ extracurriculari che la scuola offre tra cui c’e’ tantissima attivita’ fisica e sport ma ci sono anche attivita’ culturali come musica e teatro o altre cose come corsi di coding fi dalle elementari.

    • Alberto da Giussano 4 Febbraio 2015, 11:00

      In Italia alle elementari non si fa attività fisica, se non attraverso i corsi autorizzati: prevalentemente minibasket e minivolley. Non mi risultano corsi di minirugby fatti in palestra all’interno di un percorso curriculare concordato con i dirigenti scolatici.
      E già così si perdono i 5 anni più buoni per esercitare, sollecitare ed educare le capacità psicomotorie dei bambini.
      Alle medie, l’ora di ginnastica è un “passatempo” dedicato a giocare a calcetto e altri sport, ma senza alcun rigore metologico e pedagocico. Certo meglio che niente, ma abbastanza inutile riguardo all’apprendimento di conoscenze specifiche di alcuno sport.
      Quello che si fa alle superiori non ha più alcun valore perchè la valvola dell’apprendimento psicomotorio è orami chiusa o in via di chiusura.

      • Alberto da Giussano 4 Febbraio 2015, 11:04

        In ogni caso , Bergamauro, ha l’impronta del buon formatore, potrà essere un ottimo tecnico.

        • Stefo 4 Febbraio 2015, 11:17

          AdG scusa chiariscimi perche’ non voglio faintendere oggi alle elementari le 2 ore di educazione fisica non sono obbligatorie?Io da bambino le avevo.
          Chiarisco poi sempre restando alle elementari, non e’ che in tutte le scuole irlandesi si faccia rugby, la scuola di mio figlio non ha neanche accordi con nessuno dei diversi club che ci sono nel raggio di un paio di km dalla scuola perche’ la scuola e’ agganciata al club locale di Gaa…e non fanno attivita’ GAA specifica durante le 2 ore di educazione fisica, quelle due ore sono educazione fisica generale…Gaa o tennis o takwondoo (non so se quest’anno lo facciano visto che a mio figlio non era piaciuto non mi sono informato) sono tutte attivita’ extra.

          • Alberto da Giussano 4 Febbraio 2015, 11:31

            Allora , il programma lo prevede. Ma l’applicazione dipende da molti fattori, alcuni logistici,( disponibilità e/o lontananza della palestra) altri di competenza e predisposizione degli insegnanti. Di fatto sono pochissime le classi che vanno in palestra e seguono un programma rigoroso e professionale di educazione psicomotoria, che abbia un filo logico qunquennale con verifiche annuali.
            Il che non significa, come tu fai notare, che debbano fare tutti gli sport , rugby compreso, quello sarebbe una sciocchezza, ma dovrebbero , ad esempio conoscere anche il pallone ovale, conoscerne il rimbalzo , lanciarselo tra di loro, ecc.ecc.

          • mezeena10 4 Febbraio 2015, 12:04

            si si fanno anche alle elementari, ma solo per modo di dire..
            ad esempio proprio ieri, per la prima volta dall’ inizio dell’ anno, i bambini di una terza elementare sono entrati in palestra..
            palestra per modo di dire, uno stanzone senza manco un attrezzo..
            due ore a briglia sciolta dove i bimbi fanno tutto tranne che sport..
            penso sia comune a moltissime realtà..

      • Hullalla 4 Febbraio 2015, 16:10

        Io quando ero uno studente universitario sono andato alle scuole elementari per fare attivita’ propedeutica al minirugby, pur in strutture praticamente assenti.
        Si puo’ fare, anche se non e’ per nulla facile.

    • Ceka 4 Febbraio 2015, 12:58

      Mauro confonde la Francia con l’Irlanda. Diciamo che il rugby in Irlanda e’ uno status symbol assoluto e upper classe. Che la società è classista e ha ereditato il sistema inglese. Che le persone migliori (e posh) della società vogliono essere coinvolte nel rugby. Che i college più fichi hanno come sport il rugby e che nella votazione finale incide per un sesto. Che se vai in quel college hai il posto di lavoro fico assicurato (anche perché sei effettivamente plasmato per essere un leader o comunque un figo) e che se giochi a rugby tutte le ragazze impazziscono e ti saltano letteralmente addosso. Elemento da non sottovalutare data l’estrema timidezza degli uomini irlandesi. Tutto questo per quanto riguarda i maschi. Le femmine abbandonano tutte a 16 anni qualsiasi tipo di sport. Se parliamo di bambini, non vi e’ quel atteggiamento iperprotettivo tipico italiano che ha praticamente recluso in casa i figli delle ultime due generazioni.

    • Ceka 4 Febbraio 2015, 13:08

      Ogni volta che sento ste cose mi viene in mente Velasco quando parla della sua Argentina e del fatto che dicevano che per vincere (calcio) avrebbero dovuto riformare il sistema scolastico e aspettare 20 anni. Di come gli attaccanti fossero debolucci mentre si pappavano regolarmente delle fiorentine alte così…

      Dura molto ma lo consiglio a chiunque

  4. tunga 4 Febbraio 2015, 10:52

    Seconda cosa oggi x molti anche fare sport è diventato un fatto di classe sociale. Pagare 80 o 100 euro al mese e il doppio se si hanno due figli è diventato un lusso per molti.

    • western-province 4 Febbraio 2015, 11:15

      con il rugby a 150euro l’anno te la cavi 🙂 – almeno dalle mie parti

    • mezeena10 4 Febbraio 2015, 12:05

      80 100 euro al mese??? e che è la scuola di Nick Bollettieri???

  5. Marco Manny 4 Febbraio 2015, 11:14

    Non è vero. Ne sono la riprova le scuole di calcio sempre piene zeppe di futuri ebeti.
    È il risultato di una cultura sportiva diffusa in malo modo. Sotto questo aspetto non concediamo a tutti le stesse possibilità e libertà di scelta. Mio nipote era interessato al rugby…ma poiché questo sport nella mia zona aveva una brutta nomea hanno dirottato il ragazzo sul calcio, uno sport più sicuro(per diventare al più presto ebeti, non c’ è dubbio). Un’altro mio nipote voleva fare pallanuoto(forse a volte è ancora più violento del rugby). Lo ha fatto x un po’….poi naturalmente si è dato al calcetto. È tutto sballato. Il calcio prima o poi ingloba tutto e tutti. Non vengono sviluppate altre discipline. E questo è certamente un problema che parte dalla NON professionalità di chi insegna “sport” nelle scuole. Educazione fisica. Una materia che è relegata in 3 ore alla settimana in palestre fatiscenti ed inadeguate, se va bene. E poi c si lamenta se i figlioli non fanno movimento o non escono all’aria aperta. Sotto questo aspetto son soldi pubblici buttati nel cesso…scusate il francesismo.
    Ieri ho visto il servizio su dmax di munari e raimondi sulle scuole Irlandesi. NON sulle scuole di rugby…ma sulle SCUOLE!!!… Il concetto espresso dal servizio mi sembra chiaro ed in linea perfetta col pensieri di Bergamurone. Sono stato anke in Francia ed ho visto e mi hanno raccontati l’educazione fisica che fanno nelle scuole: dalla palla a mano, al rugby, alla ginnastica(seria), con professionisti che insegnano (in maniera seria). Insomma, altra roba…

    • Stefo 4 Febbraio 2015, 11:36

      Marco scusa per curiosita’ che scuole hanno mostrato su Dmax?Perche’ ci sono scuole e scuole anche qua…

  6. Marco Manny 4 Febbraio 2015, 11:44

    Hanno spiegato in generale che in Irlanda il rugby nasce nelle scuole. E che alcuni tra i più grandi campioni del rugby Irlandese si son conosciuti da giovani nelle scuole. Non ricordo se ne cita qualcuna. Cmq sul sito puoi vedere il servizio, dovrebbe esserci ancora…
    Cmq il problema, non so se son stato chiaro, non è che qui non si insegna rugby. È che di norma NON si insegna bene lo sport fin dal periodo scolastico. E questo è controproducente.

    • Stefo 4 Febbraio 2015, 11:51

      Ah ok marco, no temevo nominassero posti come Blackrock che non e’ che siano la media ma sono l’eccellenza…eccellenza che costa pero’ 5-6mila euro all’anno di retta scolastica come la maggior parte delle scuole che hanno programmi sportivi ed infrastrutture di prima fascia.

      • mezeena10 4 Febbraio 2015, 12:11

        si han fatto vedere alcuni tra i migliori, ma anche “rugby dilettantistico”, nel senso di gente che gioca nei vari campionati di zona esclusi dai tornei ufficiali ed aperti a tutte le età..
        c’ era anche un tizio italiano che lavora o studia li..
        comunque non solo in irlanda si gioca a scuola a rugby, in tutte le altre nazioni evolute, dall’ emisfero sud a quello nord..
        almeno si facesse sport veramente qui in italia!
        quelli che non son buoni a giocare a pallone vengono dirottati ad altri sport, ergo scartati, non materia prima su cui lavorare!

        • Stefo 4 Febbraio 2015, 12:44

          mez io continuo a pensare che si faccia confusione a dire si gioca a scuola a rugby, e; lo sport generale che e’ nelle scuole ma come attivita’ extracurriculare, ci sono scuole legate poi ad uno sport ed altre ad altri sport…cosi’ come in alcuni paesi si on magari piu’ scuole di rugby che in altri paesi…io temo sempre quando sento di questi servizi che ci sia una generalizzazione esagerata.
          Secondo nella maggior parte dei casi le scuole con infrastrutture di alto livello e programmi sprotivi evoluti costano un botto…questo lo aggiungo solo perche’ qualcuno sopra parlava dei costi di fare attivita’ sportiva nei club.

          • mezeena10 4 Febbraio 2015, 13:51

            avendone frequentata una non posso che confermare..
            il messaggio che è passato però è proprio quello Stefo, un po generalizzata la cosa, ma il succo è: “gli altri son piu forti perche giocano a scuola”..
            una breve citazione sull’ anno di fondazione dei clubs per dire che comunque c’ è tradizione..
            era divertente il servizio, capisco anche che in pochi minuti sia difficile dire tutto..

      • francescok 18 Febbraio 2015, 19:48

        ciao.mi sapete indicare un campus estivo serio e non vacanziero in irlanda o inghilterra,che faccia crescere il rugby di mio figlio(14 anni) ?

  7. dieg 4 Febbraio 2015, 11:58

    In questo mondo vediamo sempre meglio da l’altra parte
    Io vivo in francia è abbiamo anche qui i problemi con questi giovanni

  8. gianluca.pisanu 4 Febbraio 2015, 12:09

    Io non conosco il sistema educativo degli altri paesi, ma il problema della mancanza di cultura sportiva in Italia, tanto per restare nell’ambito degli addetti del rugby, è stato già messo in luce da Brunel e da Kirwan. Il problema come avete evidenziato nasce dalle scuole elementari (e se vogliamo dalla scuola materna) dove l’insegnamento dell’educazione fisica viene affidato a insegnanti che generalmente non hanno competenze in materia. Se penso poi a quanto fatto alle scuole medie e alle superiori, in otto anni, credo di aver svolto seriamente la materia solo per due anni, poiché gli altri docenti ci mandavano (nemmeno accompagnavano) in palestra e lì si giocava a pallavolo o calcetto e tutti si aveva 9 in pagella. Mentre i maschi eravano alle prese con le partite di calcetto le donne facevano combriccola immerse nei loro pettegolezzi. Oltretutto le due ore, poiché inserite alla 5a e alla 6a ora si trasformavano in un’ora e dieci minuti. Chiedo scusa per aver scritto una semi-autobiografia, ma volevo solo dare un esempio della considerazione che alla materia viene data dal nostro sistema scolastico in cui la parte del leone viene data allo studio teorico umanistico-scientifico e dove i docenti di queste materie snobbano totalmente l’educazione fisica. E’ vero poi che le istituzioni destinano gran parte delle risorse al calcio, ma non ci vuole molto a capire che anche la pallatonda è in stato di crisi e una persona da me poco stimata come Mino Raiola ha messo in luce che qui non si va avanti anche per la mancanza di strutture (lo stato degli stadi è solo la punta dell’iceberg). Se anche la pallatonda è deficitaria di strutture appare evidente come gli altri sport lo siano ancor di più. Poi come avete messo in luce il problema della mancanza di educazione sportiva nasce dalla famiglia dove al gioco “motorio” viene sostituito il gioco con i videogiochi e perciò alle mancanze fisiche si affiancano i problemi psicomotori e vedo che i calciatori (bambini e adulti) del mio paese pesano mediamente diversi chili in più rispetto a quando ero io a giocarci. Il nostro sistema scolastico, seppur conserva l’insegnamento del latino, ha invece dimenticato la filosofia che sosteneva quella società ovvero l’affiancamento dell’attivita sportiva-fisica allo studio teorico nella formazione dell’individuo. Detto questo sono laureato in lettere e mi sto abilitando all’insegnamento di tali materie alle medie e alle superiori…

  9. Corrado Chiatti 4 Febbraio 2015, 12:19

    Ma secondo me il problema inizia dalle strutture e dalle responsabilità che da questo ne deriva ! la maggioranza delle scuole Italiane sono state realizzate negli anni 50/60 senza aree esterne dove poter installare campi da calcio, rugby ecc. inoltre la presenza di campi sportivi impone una manutenzione che molti istituti non si posso permettere al fine di evitare future richieste di risarcimento per infortuni inevitabili per degi scolari che cadono inciampano e che puntualmente fanno causa alla Scuola. certo c’è la copertura assicurativa, ma questo presuppone una corretta manutenzione ordinaria e straordinaria impossibile da fare se non da personale all’interno dell’istituto. Risultato ? molte palestre risultano inagibili. Figuriamoci campi all’aperto.
    una soluzione potrebbe essere l’utilizzo di strutture pubbliche con realtà private (società sportive in affitto ) ma prima di tutto non si risolve il problema dello sport per tutti in quanto l’attività viene svolta dopo l’orario scolastico, e poi quello che invece potrebbe essere una fonte anche di guadagno per gli istituti viene lasciata ai privati , ma qua entriamo in discorsi politici senza fine.

    • Hullalla 4 Febbraio 2015, 16:26

      Diciamoci la verita’: in molti paesi del terzo mondo le strutture scolastiche in generale e le strutture sportive collegate alle scuole in particolare sono su un altro pianeta (in meglio) rispetto a quelle italiane.

      Detto questo, c’e’ anche una grossissima tara culturale di docenti e genitori che disprezzano l’attivita’ fisica da un lato (forse perche’ lo vedono come retaggio fascista? forse perche’ lo sport e’ una “perdita di tempo” per lo studio?), mentre ingigantiscono qualsiasi rischio di infortunio scolastico dall’altro (denunce su denunce pronte se un ragazzo torna a casa con l’ombra di un graffio).

      La soluzione e’ comunque quella di tirarsi su le maniche a andare nelle scuole, che qualcosa di buono ne viene sempre fuori, alla lunga.
      Certo pero’ “non fa figo” e il turborugby italiano normalmente disprezza di tutto cuore queste attivita’.

  10. megu65 4 Febbraio 2015, 13:04

    L’educazione fisica a scuola é una foglia di fico. Il problema vero che i nostri ragazzi non si schiodano dalla poltrona, TV o vidoegame che sia.
    Lo sport é diventato un accessorio per la maggior parte dei genitori (me compreso), per distrarli. Noi si usciva di casa alle 13.30 alle elementari ed alle medie e si ritornava a casa alle 19, 20 minuti di messa alle 16 (prete furbo :)), e possibilità di usare tutte le facilities della parrocchia, piazzale per volley e basket, campo da calcio, tavolo da ping pong, calcioballilla, biliardo e campo da bocce. Buon peso tutti in bici tutto il giorno e per mal che vada a piedi. Se poi ci mettiamo scorribande per boschi e prati potrete capire che sovrappeso non c’era nessuno. Qualcuno é diventato calciatore, qualche altro ciclista, qualche altro tennista o triatleta (a 25 anni perché ha imparato a nuotare a 22 anni, prima era capace solo a pedalare e correre…). Facciamoli muovere e faticare ‘sti bambini: via il culo da poltrone e automobili!

    • Alberto da Giussano 4 Febbraio 2015, 14:09

      A Pionte Noire hanno le play stations?

      • megu65 4 Febbraio 2015, 19:19

        Hanno troppo… comunque si allenano a oltre 30 gradi sotto il sole equatoriale dalle 14.30 alle 16.30 e questo é già un punto a loro favore. Gli ultimi 20 minuti sono dedicati alla partita, max 5 contro 5 visto l’esiguo numero, su campo da calcetto, che in realtà si protrae fino a che non cadono a terra esausti… poi che fanno? Si alzano, bevono un sorso e vanno in palestra a fare cyclette, stepper, tapis roulante perché… li c’é fresco

    • Stefo 4 Febbraio 2015, 15:42

      Megu ai tuoi tempi ma anche ai miei se cadevamo e cir ompevamo un braccio nello spiazzale davanti alla chiesa o alla scuola i nostri genitori non facevano causa…sembra una battuta ma purtroppo ho sentito di quelle storie che poi ci credo il PReside o il Parroco vietano di giocare in quegli spazi.

  11. Ceka 4 Febbraio 2015, 13:10

    Educazione: Velasco e la cultura degli alibi:
    http://youtu.be/ZlZ_dzMt6BI

    Lo suggerisco anche se dura molto. Ha portato l’Italia dal 12 posto al primo posto (suona familiare?)

    • mezeena10 4 Febbraio 2015, 13:56

      l’ italia ha vinto un argento mondiale nel 1978, molto prima di Velasco..
      la squadra che ha ereditato lui è stata campione del mondo Junior, la cosiddetta “generazione di fenomeni”, è stato bravo a dare ulteriore mentalità vincente, condivido al 100% il discorso sulla cultura degli alibi, ma non diamo meriti che non ha!
      deve anche ringraziare e parecchio, come ha fatto piu volte, coloro che han contribuito alle sue vittorie preparando la squadra, cioe il professor Skiba e il professor Guidetti e prima Pittera..e altri che mi sfuggono al momento..
      per dare a Cesare quel che è di Cesare..

  12. Alberto Cracovia 4 Febbraio 2015, 13:59

    Vero,verissimo… anche qui in Polonia vedi sempre ragazzini che fanno calcio,basket,pallamano o pallavolo (in inverno in indoor nei palazzetti organizzati dalle scuole) mentre in Italia credo i ragazzini siano più sedentari e meno inclini a fare sport,anche se può essere che spesso le mamme italiane siano apprensive e abbiano paura che si facciano male .
    Ad es.ogni volta per scherzare chiedo a mio fratellino di 9 anni “Quando inizi con il rugby?” e lui a cui il rugby non piace proprio mi risponde “scherzi? Io preferisco il calcio e sono fortissimo alla playstation 3 non mi batte nessuno!”.Ma di andare a giocare con gli amichetti al campo con un pallone come facevamo noi del ’90 non ne vuole proprio sapere. Preferiscono stare alla console sul divano.

  13. sabrina mccaw 4 Febbraio 2015, 14:28

    Ha ragione Mauro, le scuole italiane sono indietro millenni luce, spesso dispongono di palestre piccole e/o fatiscenti, pochissime hanno aree all’aperto e spesso non hanno proprio nulla e gli studenti devono spostarsi in altre scuole, così che le già misere due ore tra una cosa e l’altra diventano una scarsa, e stendiamo un velo pietoso sulle attività extrascolastiche: come fanno tanti genitori costretti a lavorare 10 ore al giorno ad accompagnare i figli a far sport? E quando anche avessero tempo, spesso c’è da fare i conti col bilancio familiare.
    Quanto ai parchi comunali di questi tempi avessi un figlio non ce lo manderei da solo neanche morta, ammesso che qualcuno di essi abbia ancora i campetti e le piste per pattinaggio a rotelle coi quali sono cresciuta io negli anni 70, primi 80.

    • fracassosandona 4 Febbraio 2015, 15:18

      30-50 euro di certificato medico per attività non agonistica…
      30-50 euro di iscrizione – assicurazione

      per il minirugby in veneto sono circa 400-500 euro all’anno più tutti i costi e i tempi per raggiungere le strutture, più le trasferte per i concentramenti, più a figadesomare e tutt quell che ghe va drìo… se sei fortunato nella cifra è compreso il kit di abbigliamento…
      qualsiasi sport anche nella società più più scrausa non costa meno di 50 euro al mese per due allenamenti a settimana… aggiungici che magari vorresti che tuo figlio facesse anche una lingua o della musica, che magari hai più figli, e capisci che quello che manca in Italia è principalmente un intervento serio da parte dello stato, che preferisce delegare ai privati, eventualmente sovvenzionando a ca22o…

      gran parte delle strutture scolastiche sono utilizzate sino alle ore 13.30, massimo sino alle 16.15: se negli stessi edifici fossero previste attività extracurriculari come ginnastica, pallavolo, musica, teatro, lingue straniere si eviterebbe a noi poveri disgraziati di correre a fare i tassisti in giro per la città per poter dare ai nostri figli quelle cose che, volendo potrebbero essere date negli stessi locali scolastici con una spesa più contenuta perché spalmata su tutti…

      • Alberto da Giussano 4 Febbraio 2015, 15:25

        Guarda che si può fare. Come volontariato. Se presenti al dirigente scolastico una relazione che specifichi quali sono gli obbiettivi psicomotori che vuoi raggiungere , ti spalancano le porte e ti aiutano nella promozione dell’iniziativa presso gli insegnanti. Chi fa Minibasket usa questo sistema.

        • mezeena10 4 Febbraio 2015, 15:28

          AdG non è vero che ti spalancano le porte, anzi, ti creano problemi dove non ci sono!
          in primis con l’ assicurazione, non capiscono che va bene quella scolastica ad esempio, perche per iniziare a conoscere il rugby non è necessario placcare e fare baruffa come credono i piu, ma basta un pallone per divertirsi..

          • Alberto da Giussano 4 Febbraio 2015, 15:49

            Forse a Brescia sono più aperti. Comunque riprendo un concetto che hai espresso. Introdurre il mini rugby alle elementari basta un pallone.
            Ci sono almenno 100 giochi divertenti che puoi fare con il pallone ovale. Qunidi lo puoi fare in palestra. Quando piove e quando fa freddo.

          • Hullalla 4 Febbraio 2015, 16:31

            Io la cosa l’ho vissuta in prima persona e ti garantisco che si puo’ fare.
            Con molta fatica, ma si puo’ fare.

          • mezeena10 5 Febbraio 2015, 09:03

            AdG è quello che cerco di far capire ad un dirigente scolastico (che mia sfortuna si occupa di 3 delle 5 scuole del distretto, elementari e medie)..
            la stessa che mi ha chiesto se “i caschi e le corazze li portate voi?”..
            purtroppo manca totalmente in alcune zone la cultura dello sport, non dico essere esperti tuttologi, ma l’ abc almeno..

        • fracassosandona 4 Febbraio 2015, 19:45

          cheaffiga alberto…
          tu ed il volontariato a scuola: hai idea di che cosa sia attualmente richiesto ad un genitore per mantenere degli standard accettabili per la scuola dei suoi figli?
          ti faccio un elenco (assolutamente non esaustivo) delle richieste pervenute quest’anno, oltre al versamento del mitico CONTRIBUTO VOLONTARIO OBBLIGATORIO, termine che ha qualcosa di orwelliano?:
          – carta igienica;
          – risme di carta bianca;
          – sapone liquido;
          – ritinteggiatura locali;
          – ore di volontariato per riordino e distribuzione volumi biblioteca;
          – ore di volontariato per laboratori didattici;
          – raccolta fondi tramite lotterie, distribuzione di torte, castagne…

          il tutto in una scuola PUBBLICA che ti dà due ore di religione a settimana con un professore scelto dalla curia e pagato da noi, mentre per materie come INGLESE (1 ora) si delega il maestro di matematica che ha l’abilitazione perché sa dire Gudmorning e Gudivning; per l’ora di educazione fisica per fortuna supplisce il comune che manda dei diplomati ISEF a proprie spese, diversamente le lezioni sarebbero toccate alla maestra d’italiano alle soglie della pensione…

          iiiiiiiiiihhhhhhhhhh che do cojoniiiiiiiiiiiiiii!!!

          quando racconto queste cose ai miei amici tedeschi credono che mi stia inventando delle balle colossali perché la nostra realtà supera ogni loro fantasia più malata…

          • Alberto da Giussano 4 Febbraio 2015, 19:58

            Aggiungo allora una piccola nota corporativa, scusandomi,
            ” con gli insegnanti peggio pagati d’Europa”

          • mezeena10 5 Febbraio 2015, 09:13

            dai AdG, saranno anche i meno pagati, ma son quelli che di gran lunga lavorano meno! 3 mesi di vacanza d’ estate, piu le feste comandate, scioperi ad hoc etc etc..
            solo a pochissimi interessa il futuro dei ragazzi, la maggior parte appena diventa di ruolo si barcamena in quel limbo che è diventata la scuola italiana..a tutti i livelli, dalle elementari (verissimo quello che dice fracasso, posso darne testimonianza diretta anche io) passando per le superiori fino ad arrivare all’ università!
            urge seria riforma, urgono fondi per le strutture, riforme nei programmi d’ insegnamento, insomma occorre un lavoro immane, forse per questo nessuno muove un dito!

          • San Isidro 5 Febbraio 2015, 15:43

            @mez, su fondi, strutture e programmi d’insegnamento sono d’accordo con te, non sul discorso degli insegnanti…lascia perdere che lavorano solo quando la scuola è aperta, quello che fai però è un discorso un pò semplicistico, oltretutto non è vero che a “pochissimi” interessa il futuro dei ragazzi…in primis quello dell’insegnante non è un lavoro come quello degli altri, l’insegnante è anche un educatore, avere a che fare con una classe di ragazzi è ben diverso da stare in ufficio…chi lavora in ufficio poi non si porta il lavoro a casa (vabbè, le eccezioni ci sono sempre), un insegnante, dopo che ha finito a scuola, lavora anche a casa, deve correggere i compiti, preparare le lezioni, lavorare per gli affari burocratici scolastici…inoltre non hai tre mesi d’estate liberi perchè se hai gli esami di maturità puoi finire anche a metà Luglio e i primi di Settembre i professori devono stare a scuola per le questioni burocratiche e didattiche ben prima che l’istituto si riapra agli alunni, inoltre mettici i vari pomeriggi extra tra scrutini, consigli di classe, ricevimento genitori, attività fuori dall’orario scolastico…mez non si fa una vita beata così come si dice, ne so qualcosa…

          • mezeena10 11 Febbraio 2015, 09:09

            San anche io so bene quello che dico, 2 fratelli di mia mamma son professori, uno alle medie l’ altro alle superiori; mia cugina in primo è insegnate in una scuola cattolica proprio la a roma (fontenuova), una mia ex compagna è insegnante d’ educazione fisica..
            ora tu conosci la realta romana, ti garantisco che qui in Sardegna devi fare un salto indietro nel tempo di almeno 20 anni, a partire dalle strutture fatiscenti..
            se anche gli insegnanti italiani si adeguassero all’ orario e ai giorni lavorativi del resto d’ europa, sarei d’ accordo che percepissero lo stesso stipendio..
            ma solo in quel caso!
            ciao..

  14. rigamonti 4 Febbraio 2015, 14:35

    Sarà per il troppo sport che la speranza di vita in Eire è quella della povera Ucraina?

    • Stefo 4 Febbraio 2015, 16:19

      Scusa ma questa dove l’hai tirata fuori?Ti consiglio di andare a vedere i dati UN sulle speranze di vita alla nascita!

    • mezeena10 5 Febbraio 2015, 13:25

      speranza de che???
      mah!

  15. grasso 4 Febbraio 2015, 15:19

    La scuola è inadeguata alla pari del sistema Italia….. trovo infatti incredibile i risultati spesso d’eccellenza che alcuni riescono a raggiungere nonostante tutto. E non so nemmeno se sia un bene, perché in qualche modo sminuiscono il degrado.

    • Alberto da Giussano 4 Febbraio 2015, 16:42

      Sei un nichilista? O semplicemente un apostolo del tanto peggio tanto meglio?

      • grasso 4 Febbraio 2015, 20:04

        Solo un ottimista di natura, ma questo non significa che non possa essere realista. E tu cosa sei?

        • Alberto da Giussano 4 Febbraio 2015, 20:39

          Sei uno strano ottimista!

          • grasso 4 Febbraio 2015, 20:51

            Non sapevo fosse una discussione sulla mia indole, se vuoi conoscermi meglio ti do il mio numero : ) a parte gli scherzi, il mio ottimismo non c’entra nulla con l’evidenza che il problema è strutturale e che non è migliorabile con qualche ritocco. E lo dico senza polemica alcuna ma lavorando nel settore sarei bugiardo a parlare diversamente

          • mezeena10 5 Febbraio 2015, 13:27

            settore scuola?
            hai a che fare con lo sport a scuola?

  16. Entraineur 4 Febbraio 2015, 19:25

    Una delle piu grandi fortune italiane, ma contemporaneamente è cio che non ci permette di fare il salto di qualità è il volontariato.
    Grazie alle persone che si sbattono gratuitamente molti giovani possono fare esperienze positive se dobbiamo poi puntare al professionismo…la situazione e differente.

    Adesso vi racconto una cosa che mi ha stupito qualche giorno fa ero in Francia a studiare e c’era un torneo di minirugby.
    Vado a vedere una partita di Under 12 e vedo: lanci di gioco, Mischie ( 3 vs 3 e anche in under 10 mischie ), partite arbitrate dai ragazzi delle squadre a riposo! con un educatore accanto…sportivita e rilassamento da parte dei genitori.
    Allora con fare curioso mi avvicino ad un tecnico e gli chiedo dopo aver elogiato il loro gioco ” mi scusi ma quante volte alla settimana si allenano questi ragazzi” e lui ” Mon ami solamente una per 1h 30 min il venerdi” io stupito penso al cavillo e chiedo ” ma a scuola?” e lui mi risponde ” facciamo propaganda per un trimestre 1 ora alla settimana e poi finito” allora la mia ragazza si avvicina e fa ” e gli altri giorni cosa fanno?” ed io gli risponde sorridendo al collega ” guardano il TOP14″

  17. TerzaLinea 8 Febbraio 2015, 00:51

    Mi sono letto tutto il forum. Più o meno avete detto tutto.
    Viziamo noi i nostri figli in primis ma allo stesso tempo il sistema scolastico non ci aiuta per niente (mio figlio in terza elementare ha l’insegnate di italiano che gli fa ginnastica…)
    Dove ci sono società sportive volenterose su base volontaria latita il cd “professionismo” che possa puntare a un salto di qualità.
    Siamo la sedicente “grande” Italia e dobbiamo imparare da un paese come l’Irlanda, che a parte prati, mucche e bottiglie di Whisky non mi fa venire in mente altro…
    Ci serve un bel bagno di umiltà, a cominciare da noi genitori che dobbiamo mettere in discussione il nostro sistema educativo. Poi la scuola (mi sembrava che un certo Renzi ne avesse parlato…) e poi le Federazioni che decidano di spendere i soldi dal basso, con la formazione professionale al primo posto, e non in alto (leggi pure FIR).
    Non sono molto ottimista ma dobbiamo guardare avanti, altrimenti il pantano ci sommergerà (anche oggi l’Irlanda ci ha aggiunto una spalata di m… al mucchio).

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