Tanti giocatori “stranieri” nelle rose e il 50% dei ct è neozelandese: una fotografia particolare del torneo
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Il rischio che si esageri e’ dietro l’angolo, io non chi di voi ha seguito i mondiali di pallamano, io si perche’ e’ un o sport che mi piace ma giusto per capire in finale ci e’ arrivato il Qatar…andate a dare una letta alla formazione.
Beh nell’atletica leggera già da qualche anno si stanno vedendo mezzofondisti keniani correre con…”maglie strane”. Vien voglia di dire “così son bravi tutti”.
Beh alle ultimie olimpiadi, giusto per dire l’evento maggiore nel panorama sportivo, la grande Russia, senza contare i nipoti dell’impero Urss, ha preso 6 medaglie su 33 con atleti presi e fatto un ponte d’oro per dargli la cittadinanza (ok uno si era sposato pure) ma lo han fatto appositamemte per lo scopo di vincere, o almeno competere con gli altri
Io Stefo, qui la televisione pubblica ha trasmesso quasi tutti gli incontri del torneo e in generale seguo i campionati tedesco e danese.. La “nazionale” qatariota era praticamente una selezione mondiale (solo la linea delle riserve aveva giocatori nativi del Qatar, per il resto molti balcanici, uno spagnolo, siriani, egiziani ecc.), che ha sfruttato la regola della IHF per la quale per rappresentare un altro Paese basta non aver disputato incontri con la maglia di una rappresentativa differente nel corso dei tre anni precedenti riuscendo quindi a fare scalpi eccellenti come Germania, Austria e Polonia.. Giusti anche i sarcastici applausi dei giocatori polacchi agli arbitri dopo la sconfitta in semifinale.
Avendo praticato per anni atletica (maratona), conosco anche bene la vicenda degli atleti kenioti ed etiopi, spesso acquisiti da altre nazioni (in particolare il Bahrein). Mi pare che il Kenya abbia denunciato apertamente tale situazione.
Ma si’ e chi se ne frega e superiamola questa divisione degli stati nazione, retaggio del XIX secolo, giusto restino solo i colori delle magliette…
Quoto Andria, anche io sono per superare questa situazione degli stati nazione, come dici te retaggio del XIX° secolo, per ritornare ad una situazione…..retaggio del XVIII°,…BARGA….LIBERAAAA!!!! 😉 😀
Ritorno alle signorie? 🙂
Ma quali signorie Giova, Podesteria della Terra di Barga!!! 😀
http://www.giornaledibarga.it/giornaledibarga/index.html?pg=8&id=5591
PICCOLO IL MIO….GRANDE IL NOSTRO!!!!!
Un piccolo pasto per l’uovo, un grande pasto per gli Shortbread. 🙂
Guarda che non c’e` problema che al medioevo ci stiamo tornando e a passi spediti… :p
😉
Ma quale medioevo, Barga è stata una specie di piccola San Marino fino al 1860, poi siamo entrati nel Regno d’ Italia per…referendum, della serie: come cancellare più di mille anni di orgogliosa e tenace indipendenza con un’ unica gigantesca…cazzata!!! 😀
La versilia dichiara ufficialmente l’indipendenza! 😀
A parte che Viareggio non è in Versilia ma in lucchesia, perchè la versilia inizia da Pietrasanta, e quindi saresti sempre fuori dall’ indipendenza, gli unici, nell’ odierna provincia di Lucca che possono rivendicare l’ indipendenza siamo noi, perchè gli unici, fino all’ unità d’ Italia, ad essere indipendenti!!! 😛
Calvisano tornera’ sotto la Serenissima!!!!
Stavamo benissimo sotto Venezia.
ah ah!
L’unica residenza che riconosco è quella del mio club che è a pietrasanta! il fatto che abiti al mercato a viareggio è una mera casualità
Schioppo ti sei salvato in…touche!!! 😉
sono fortissimo in touche!
Va beh se la mettete cosi:
Calma calma
https://www.youtube.com/watch?v=mZFrnRHacBk
anche se la mia preferita resta questa e in questa versione e` addirittura commovente:
Tutte le volte che la sento. Indimenticabile Andrea.
bravo mal! da brividi..
e bravu andrìa 😉
A Diosa…
Quotone per Andria!!! Quotone!!
mi associo, scusa andrì mi era sfuggito! 😉
Non sempre quello che viene consentito dalle leggi ha un senso logico ed una “sua giustizia”.
Certo, dipende dai legislatori, ma in questo caso, anche se la coscia non mi toglie il sonno, trovo ( in primis proprio per loro ) “vergognoso et umiliante” il fatto che l’Inghilterra si riempia di tutti questi equiparati.
E ciò genera la conseguenza che la FIR trova giusto…invadere l’Oceania !
L’esasperazione della precisione maniacale nella soluzione di alcuni spot porta ogni responsabile dello scouting delle federazioni a rivolgersi ovunque.
Oggi come oggi non credo che Kokott faccia un gran danno al movimento di base francese.
In generale, credo, nessuno equiparato faccia dei danni nella struttura di base dei movimenti.
Io credo che se Dan Carter facesse il n° 10 per noi ai mondiali, qualche attenzione in più l’avremmo sia nella fase di reclutamento che dai media.
In fin dei conti il rugby a livello amatoriale, cioè il 98% di quello praticato, si gioca perchè chi lo gioca ne è attratto e piace. Se a fartelo piacere sia Zanni, Zanusso o Daniel Carter poco importa.
L’importante che tu abbia le strutture e l’organizzazione per dare l’opportunità di giocarlo a tutti quelli che vorrebbero, da Lecce a Bolzano.
Quanti ragazzini hanno cominciato il minibasket dietro le gesta di M.Jordan? Una moltitudine.
Ogni movimento poi produce quello che può.
sono d’accordo, aggiungerei qualche altro concetto ma sono troppo stanco
Haimona omesso volontariamente? 😀
Non ha ( ancora?) molto sex appeal.
Nonostante il nome
Purtroppo quintino, vosa e vunisa non ci sono.
gli equiparati italiani sono stati omessi volontariamente, perchè come dicono noi ne abbiamo proprio bisogno gli altri no
nel caso te ne elenco alcuni e come puoi notare, senza quelli, di vincere una partita al 6nazioni ce lo sogniamo
Aguero, Chistolini, Geldenhuis, Biagi, Furno, Parisse, Vunisa, Barbieri Vosawai, Castrogiovanni, Parisse, McLean, Haimona, Cedaro (se lo chiamassero)
Parisse, che hai scritto 2 volte, è più italiano di te!
italiano figlio di italiani..
equiparato de che?
hai ragionissimo che parisse è italiano, ma l’ho inserito perchè è di formazione rugbistica argentina
e comunque anche togliendo parisse il discorso non cambia
comunque al massimo è italiano come me, di più è difficile 🙂
punti di vista..
Per non parlare di Furno che…è Beneventano cresciuto nel Benevento rugby e vincitore di uno scudetto U.17
Il “caso” Haimona è il più recente ed è l’unico pacifico nell’ultima convocazione
l’unico indispensabile e’ castro gli altri non fanno differenza,
PARISSE E’ ABRUZZESE.
Tra l’altro Cittadini regge pienamente il confronto con il Castro degli ultimi tempi. Dalla sua ha l’esperienza (con la quale riesce anche a sopperire ai cali fisici in chiusa), sicuramente indispensabile per l’atteggiamento della squadra e per facilitare il passaggio generazionale.
Degli altri, sì, gli unici che penso diano un qualcosa in più a quello che sforna il vivaio italiano, sono McLean per la copertura del campo e il piede (oltre a una mancanza di possibili 15 oltre a Masi) e Furno che porta un po’ di freschezza in seconda
La Plata è in Abruzzo? D:
Hahaha scusatemi.
grazie x l’informazione adesso sono sicuro che
i genitori di parisse non sono italiani
grazie di nuovo.
lasciali cantare..
il capitano, unico fuoriclasse della nazionale, non si discute, si ama!
Il dio Parisse non può essere toccato. Sia osannato il suo nome.
Don’t feed the troll
Parisse è italiano di formazione estera cresciuto con l’Universitario de La Plata prima di passare alla Benetton, questo è il dato di fatto…
Qualora non te ne fossi accorto qui se c’è un troll beh quello sei tu e di gran lunga!
e sei nulla simpatico, sei solo tipicamente milanese..
Il bisogno è una cosa relativa, dipende sempre da dove vuoi arrivare.
Dimmi una nazionale che non ha bisogno di : Savea, MCcow, Dagg ad esempio.
Dipende da che gioco vuoi attuare e cosa ti manca per essere al top per quel game play. Per le prime 5/6 nazionali il ricorso all’equiparato e questione del livello di specializzazione del ruolo che vuoi ottenere.
Per le prime 5/6 nazionali il ricorso all’equiparato e questione del livello di specializzazione del ruolo che vuoi ottenere
Per l’Italia il ricorso all’equiparato serve per tappare buchi e avvicinarsi al livello delle nazionali di livello superiore (bisogno relativo)
Scusa, ma sempre dell’ottenimento di un obbiettivo tecnico si tratta. Anche PSA ha convocato Kokott per tappare ( secondo Lui) un buco al n° 10, secondo il game play che ha in testa, suppongo.
Che tu mi dica che noi siamo la nazione del 6N con il n° più elevato di equiparati, può essere. Ma questo è diretta funzione del fatto che abbiamo il movimento meno prolifico del lotto e quindi , oggi ( speriamo un giorno meno) , di conseguenz abbiamo più equiparati.
Ai 30.000 dell’Olimpico , sabato, che spettacolo vorresti dare?
Che poi i ragazzi equiparati “coprano” magagne di mancanza di profondità è un fatto insito nell’uso stesso di questa forma di reclutamento.
@western-province, hai fatto proprio bene ad inserire Biagi tra gli equiparati perché lui è di..Barga e noi siamo Bargei di nascita ed italiani per..scelta!!!!
meezena mi contesta Parisse
tu (forse) contesti Biagi
io non ho messo Allan perchè un po’ di giovanili in Italia le ha fatte
io volevo solo rimarcare che il nostro movimento rugbistico produce troppo poco e quindi per migliorare la squadra si ingaggiano giocatori che sono cresciuti (rugbisticamente) da un’altra parte
Be’, allora usiamo i termini corretti, perchè un equiparato è un cittadino di un’ altra nazionalità o passaporto, come preferisci, che acquisisce i requisiti per poter essere schierato in campo alla stregua di uno di nazionalità autoctona; questa storia di Biagi che non è indigeno ogni tanto salta fuori e mi fa scompisciare dalle risate, soprattutto quando esco ed ho l’ occasione di incontrare i suoi famigliari, come mi capita spesso ed anche l’ altro giorno con sua mamma!!!!
Hro hai ragione ma allora correggiamo la lista anche dell’articolo, Anscombe mamma gallese, Blair mamma scozzese, Maitland nonni scozzesi, Hartley mamma inglese…
allora anche mclean, furno, ambrosini..
Quelli sono oriundi, ma nemmeno questo Stefo è il caso del Biagi, qui si parla di un ragazzo che c’ ha il babbo bargo-scozzese, la mamma di Padova (credo), a Irvine c’ è nato ma vive da sempre a Barga, e non è che sia solo una questione di cittadinanza, lui è proprio italiano al…100% come il 99,9% di quelli che scrivono su questo blog, al limite si può dire che rugbysticamente non è di scuola italiana ma metterelo tra gli equiparati mi pare veramente una quaxxata gigantesca!!! O no?
Hro da quello che io ho letto in realta’ fino ai 18 anni era in scozia e si e’ traferito in Italia poi…ma questo e’ quello che riporta wiki che so non essere credibile al 100%…ma tralasciando il caso specifico, se parliamo di equiparati si parla solo di quelli con la regola dei 3 anni…se si parla di formazione al di la’ di quello che e’ il passaporto, e di dove sono mamma e papa’ e’ un altro discorso ancora…Tuilagi ed i Vunipola allora diventano piu’ inglesi che “pacifici”…il problema nasce secondo me dal pezzo che commentiamo che fa un bel minestrone a mio avviso.
mez per me il problema nasce dal pezzo di Paolo…si mettono oriundi formati altrove tipo Blair e Maitland insieme a gente come Tuilagi o i Vunipola che oriundi non sono ma sono fin da bambini in UK e sono formati prevalentemente li’ e poi tutti insieme agli Strauss o White, che non sono oriundi e non sono formati in Irlanda ma veri e propri equiparati con la regola dei 3 anni…
Si Stefo, wiki spara cazzate, perchè le elementari e le medie le ha fatte a Barga, poi per le superiori, così come il fratello più giovane, è stato “spedito” da babbo Michele in Scozia, quindi è come se uno di Treviso lo mandi a studiare a Perugia (e per giunta ogni volta che ci sono le vacanze ritorna a casa!!) mica per questo diventa..umbro!! Rimarrà veneto o no?!
Hai ragione, qui si parla di quelli con la regola dei tre anni e al limite di quelli che sono oriundi con la nonna italiana (alla McLean per intenderci), per quello i vari Biagi o Parisse centrano come i cavoli a..merenda!!
Grazie Hro per le precisazoni su Biagi.
@Hrot: ma lei mi tira fuori un “mi fa scompisciare dalle risate” così, alla chetichella… 🙂
si ma Biagi dov’è che si è formato rugbysticamente prima di passare al Grande Milano?
Furno è fatto in casa c’me la fojäda.
OT:
Appia ha firmato con i Worcester Warriors, un altro grande che se ne va per Albione.
Appiah scusate
da Gazzetta di Parma: “Lasciare l’Italia non è facile, ma penso sia indispensabile per proseguire il mio percorso di crescita. Ne ho parlato anche con il presidente federale Gavazzi. A Modena ho mosso i primi passi su un campo da rugby, ricordo ancora la prima partita e la prima mischia con la maglia del Modena Junior. Collegarola è casa mia e il Modena Rugby è una famiglia, ma il mio sogno – conclude Appiah – è conquistare la maglia della Nazionale e l’Inghilterra è una grande occasione per diventare un giocatore ancora più forte”
Almeno lui si riferisce alla maglia della nazionale italiana, spero.
Comunque non so io ste cose le vedo come fallimenti. GLi faciamo fare le trafile giovanili e poi a 20 anni vanno via.
dove lo hai letto scusa?
http://www.gazzettadiparma.it/news/rugby/247905/Appiah-da-Modena-all-Inghilterra.html
http://www.modenatoday.it/sport/derrick-appiah-modena-rubgy-gioca-warriors-inghilterra.html
trovato 😀
Altro pilone che se ne va. Segno che quelli li abbiamo o siamo in grado di averne con relativa facilità.
Conferma il fatto che , attualmente, il sistema di reclutamento giovani pesca bene tra coloro che hanno la struttura fisica per fare gli avanti ( e le 3e linee) ma produce zero dal 9al 15.
AdG se partono gli Appiah ma compri i D’ARcy Rae qualcosa non tona e cosi’ tanta facilita’ non c’e’…
e’ il sistema del prof…….
allora a che servono le nostre celtiche ? me lo dite se partono tutti i nostri migliori giovani ?
E’ vero stefo, ma questo lo addebito più a una incapacità di scouting delle due celtiche. E poi non fraintendere non parlo di messi copiose, ma dell’unico spot che, in qualche maniera, riusciamo a rendere esportabile. Ma quel che più mi interessa rimarcare è come ciò venga da lontano e cioè che questi ragazzi li abbiamo perchè calcio, basket e volley non saprebbero comunque come utilizzare. Non è una ns. conquista e un reclutamento di risulta.
Grazie Alberto per avermelo segnalato.
Rinnovo gli auguri al ragazzo, fa bene ad andare via, questi sono i progetti per rendere competitive le squadre italiane…non esiste un filo logico in tutto quello che viene fatto in questo benedetto paese, i giovani ti scappano e poi prendi quelli degli altri paesi per farli crescere…non si capisce più nulla e rimanendo in tema topic, ci meritiamo gli Haimona..
Ma può essere che tutto il lavoro e i progetti che si fanno ruotano intorno a fottersi sti benedetto soldi del 6N? Ma bisogna veramente diglierlo in faccia che facciamo ridere? Questo è quello che pensano di noi all estero…comunque forza Italia sempre, anche se ormai tapparsi il naso non basta più
Io penso che un giovane abbia tutto il diritto di fare un’esperienza del genere. Indipendentemente dal posto che lascia. Se poi il sistema dal quale si allontana scricchiola a tutti i livelli e non è in grado di offrire alternative, a maggior ragione….
infatti, in bocca al lupo al ragazzo, va e torna piu forte!
Io lo ho saputo tramite un comunicato del Modena Rugby 1965, che seguo su Facebook.
Gran bravo ragazzo Derrick!
1) complimenti al ragazzo: in inghilterra si impara.
2) coglioni i celtici che se lo sono lasciati scappare.
Il sistema delle equiparazioni è una vergogna creata dalle stesse Nazioni della IRB che se ne servono. L’intento era quello di aiutare le nazioni di seconda-terza fascia a ridurre il gap, sul lungo periodo, con quelle più forti; l’effetto reale è che si sta assistendo ad un neo-colonialismo in “salsa palla-ovale”: io ho i soldi (spesso fatti in modo sporco) e, per un pezzo di pane, mi compro te che vieni ad abbellirmi il giardino di casa, nella competizione spietata con le altre che si comportano alla stessa mia maniera. Non verrà nè abolita nè ristretta perchè fa troppo comodo ai detentori del grano. Anzi, si accentuerà negli anni a venire.
Si chiama capitalismo. esiste in questa forma da……sempre?
da….fine XVIII secolo…
non confondere capitalismo con mercantilismo.
Grazie Giovanni di aver riassunto al meglio. Io non son contro l’equiparazione in sé, che appunto intesa come “doveva essere” aveva anche un senso per la crescita generale del movimento (e appunto c’è una certa differenza se il Giappone equipara o se lo fa la Francia). Sono contro la deriva estrema di tutto questo che porta a nient’altro che una clubizzazione delle nazionali. A sto punto mandiamo TOlone, Leinster, Glucester a fare il 6 nazioni.
Mah. Dodici milioni sempre meno comprensibili.
mal se iniziano ad emigrare in massa anche i ragazzini si…vediamo…ora siamo ad un paio ma se iniziassero ad emigrare i forti ed i ragazzini allora si 10-12 milioni spesi per cosa?
Mai vista una diaspora di questa portata in tanti anni. A tutti i livelli, dai quindicenni in su.
i forti sono già emigrati
western si mi sono espresso male, se dopo i forti iniziano ad emigrare in massa anche i giovani…
comunque condivido la tua domanda al 100%
E perchè no? Il neo-colonialismo vale anche tra consimili. La regola “tier-one non mangia tier-one” non ha valore. Oltretutto noi siamo 14° con tendenza al ribasso, quindi…Pasquali e Brugnara son già belli che andati, Appiah è tra le porcellane di Worcester ed un domani – chissà – un novello Parisse ce lo ritroviamo con la rosa d’Albione tatuata sul petto, a cantare a squarciagola “God save the Queen (the fascist regime)” all’Olimpico.
C’è la fila ad andar via, di tasca propria. Tra il treno per Remedello e un college, non c’è partita. Per i ragazzi che han voglia di provarci e per i genitori che se lo possono permettere.
D’altra parte per lustri abbiam fatto lo stesso con i guachos della Pampa. E’ la nemesi storica che s’abbatte su di noi…
Giovanni io l’Argentina la tiro in mezzo da un altro punto di vista, han fatto il modello da esportazione per anni (senza spendere 10-12 milioni di Euro nel professionismo) ora con il SR alle porte chiudono le porte ed i club europei vanno a cercare altrove i giocatori…ma a quel punto prendere la palla al balzo e smettere di spendere 10-12 milioni nella CL puntando a spendere quei soldi nel riformare base e sviluppo a nessuno passa per la testa…
Ah perchè secondo te con 10-12 milioni in più veramente riformerebbero la base, le fondamenta, ecc.ecc.??? O non spenderebbero la maggior parte di quei soldi nella plastificazione di campi degli amici ed amici degli amici? Il tuo discorso, in linea teorica, non fa una grinza, ma avrebbero potuto (anzi dovuto) investire sulla base già 10-12 anni fa: cosa ti fa pensare che ora i propugnatori della terza franchigia e del mondiale all’amatriciana seguirebbero un approccio differente…?
Giovanni il punto e’ proprio quello che vanno avanti per una strada assurda…
ma infatti sarebbe forse meglio lasciare andare i giocatori all’estero e usare i soldi per ricostruire tutto il movimento dalla base all’eccellenza…
Se si finisce per fare un modello “ad esportazione” assolutamente si…ma c’e’ chi vaneggia di terza franchigia a Roma…
Elezioni in vista…
Stefo
Hai scritto :
AdG se partono gli Appiah ma compri i D’ARcy Rae qualcosa non tona e cosi’ tanta facilita’ non c’e’…
Ma è vero anche al contrario…
Il contrario cosa?
Che gli inglesi comprano italiani?Hanno 12 squadre pro in Premiership ed altre 12 nel Championship (e non so come funzioni sotto a livello Elite National League ma facciamo canche che siano puro dilettantismo); totale 24 squadre pro verfe e proprie e private, l’Italia 2 realta’ pro che costano 10-12 milioni federali…staremo mica a mettere a confronto le due cose Gianni?!?!?!?!
Poi D’Arcy Rae te lo ha dato in prestito la SRU con a Glasdgow tutta la prima linea della Nazionale comunque…mi sembra proprio che il contrario che tu vedi proprio non c’e’…
Intendo dire che condivido il tuo commento, ma mi veniva spontaneo dire : con due milioni di praticanti, con tutti i soldi che hanno, per me si stan portando a casa troppi strangers ed in nazionale trovo non “positivo” che inseriscano gli equiparati.
Sarò…infantile, ma questo per me non è…bello !
Il disocros degli equiparati sai come lo vedo, io il regolamento lo trovo datato e da aggiornare…
Si, anch’io, come prima coscia, alzerei almeno il limite dei tre anni.
O quello dell’età.
E se qualcuno volesse essere equiparato sin dal primo anno : una ciulatina con l’Ebete dev’essere la condicio sine qua non…
Partono i Bent-imenti, per terra assai luntanaaaaaaaaaaa…
Piazza Appiah tra le porcellane di Worcester…ne tirerai fuori un pilone che balla il tip-placc in punta di spilli!
E all’Arcyere troviamo un tris-nonno di Codorno che in Scozia più non torno…
(non so che sto a dì, fai finta di nulla…)
Secondo me i giocatori dovrebbero giocare per la federazione che li ha formati. Ad esempio, se non fossi un brocco, ma un campione, io dovrei giocare per l’Italia e non la Scozia, perché qui ho imparato a giocare, ed è la FIR ad avermi formato, in un certo senso. Il mio è un discorso puramente ideologico però.
Con quanti zeri si scrive “ideologico”…?
Aspetta eh. Ideo0o0loo0gggico.
Tre g per sicurezza
sono sostanzialmente d’accordo…alla fine credo che una nazionale debba essere l’espressione di un movimento, ovvero debba essere composta da atleti formati in casa, a me starebbe bene anche un ragazzo di origini francesi o britanniche, ma che abbia un tot di anni nelle giovanili di un nostro club…
E un ragazzo di origine vaticane?!
quello è considerato italiano…
Perchè Parisse, sicuramente formato in Argentina, ma nato da genitori italiani, dovrebbe giocare per l’Argentina? E’ un italiano nato all’estero. La nazionale non è espressione del movimento, la nazionale è espressione dell’Italia, il che include gli italiani nati o formati all’estero
Pesso anche quello che dici è corretto per carità, ma a me piacerebbe una nazionale che abbia quasi tutti atleti che siano l’espressione del movimento rugbystico del Paese che rappresentano (proprio come i Pumas)…Parisse sicuramente sarebbe entrato nel giro della nazionale argentina se avesse continuato a vivere là essendo un loro prodotto rugbystico e, alla fine, non ci avrei visto nulla di male…stesso discorso per Allan avendo già giocato per la Scozia u.20 (anche se lui ha fatto parte della formazione in SA se non erro)…
Ovviamente la stortura dell’Italia è che ha in nazionale troppi giocatori di formazione straniera. Sono d’accordo, il “core” della nazionale dovrebbe essere formato da giocatori di formazione italiana.
Se Parisse avesse giocato per l’Argentina, sarebbe stata una scelta legittima tanto quanto quella che ha preso di giocare per l’Italia
https://www.youtube.com/watch?v=fFyUzElNhDY
equipariamo questi!
lotta senegalese..bei piloncini 🙂
Al di là dei proclami moralisti e nazionalisti, c’è da osservare che la norma ,in realtà, favorisce soltanto gli atleti dell’emisfero Sud. Com’è logico. In quei paesi si ha la produzione massima di talenti internazionali.
Vorrei inoltre rimarcare che l’equiparazione non è obbligatoria. Nessuno obbliga l’Italia a equiparare Vunisa o la Francia a equiparare Kokott. Termini come “colonialismo” neo “imperialismo” li lascerei per contesti più appropriati.
Vunisa e Haimona sono felicissimi dell’opportunità avuta e non si sentono per niente sfruttati.
Ripeto il concetto più volte espresso. Se il ns. movimento di base è in crisi , o meglio non adeguato alla bisogna, non è certo colpa di Dominguez, Gardner, Golden, Del Fava, Mc Lean,Vunisa e Haimona.
Forse alcuni utenti del blog, non riescono a tollerare una nazionale che galleggia al di sopra delle sue possibilità reali. A me non da assolutamente fastidio.
e stante la situazione attuale, manco a me..
nelle opportunità per migliorare la propria condizione in primis, non ci vedo nulla di male, anzi!
AdG invece in un rugby in cui ci sono club euroipei ricchi che per un pugno di euro vanno e mettono su accordi con club locali nelle isole del pacifico in cambio del diritto di prelazione sui talenti giovani a cui quando li portano in Europa a 17-18 anni per farli passare come “prodotti della filiera” fanno firmare contratti con clausole di rinuncia alla Nazionale per me si si puo’ parlare di colonailismo sportivo, di sfruttamento delle risorse altrui….e non sto parlando di nulla di ipotetico ma di cose che avvengono.
Quando un Presidente federale prospetta come soluzione andare nel PAcifico a orendere 15 baldi giovani portarli qua e Naturalizzarli per risolvere i problemi anche.
Si tratta di sfruttare le risorse altrui, la norma era nata come discusso in passato durante il dilettantismo ed il primo professionismo, si aveva senza dubbio un obiettivo di facilitare la carriera internazionale degli atleti ma oggi aiuta chi ha i soldi ad essere piu’ forte e basta.
Stefo , io non sono cieco nè sordo. Però tu al momento fai ragionamenti su possibili ipotesi. Ciò che tu paventi spero non avvenga, almeno nei termini che tu temi.
AdG no i club con accordi per manciate di euro nel pacifico sono una realta’ non un’ipotesi!
Brive è uno di questi, basta vedere le formazioni che schiera, per non parlare delle squadre A dei vari club di top14, anche lì comincia ad essere difficile trovare una squadra di soli francesi…
Si brive e’ uno, Accademia a Fiji aperta lo scorso anno, Clermont il primo ancora qualche anno fa, Saracens un altro ancora…e non sono gli unici…
concordo @Stefo!
Che gli equiparati siano contenti e non si sentono per niente sfruttati dà la conferma, una volta di più, dell’ipocrisia del sistema in cui viviamo: non eravamo noi del rugby a compiacerci del “senso d’appartenenza”, “l’onore di vestire la maglia del proprio Paese”, i bei tempi andati di quando i mulini erano bianchi (@vecchiocuoreneroverde dove sei…?) e cose simili?
Chi ritiene che “alcuni utenti del blog, non riescono a tollerare una nazionale che galleggia al di sopra delle sue possibilità reali” dovrebbe fare il ghostwriter per qualche politico nazionale: è sprecato a scrivere su questo blog. Tra l’altro la suddetta Nazionale “galleggia” al 14°posto e dopo il 6N potrebbe scendere al 15°.