Italiani all’estero e ore di gioco. C’è un problema minutaggio?

Nella stagione che porta ai Mondiali, schierare qualche straniero può essere un vantaggio. Ma per ora va bene così…

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Maxwell 3 Novembre 2014, 08:27

    Per me i problemi più grossi li avremo al 6N, non al Mondiale.
    Il tutto se si parla di minutaggio puro, 200 minuti in più in una stagione non contano,recuperi a luglio.
    Poi se si parla che se giochi troppo rischi di strapparti è un altro discorso.

    • Alberto da Giussano 3 Novembre 2014, 09:11

      Vero. Ma è un problema che avresti sia con Zebre e Beneton.

    • ginomonza 3 Novembre 2014, 11:06

      Maxwell a Luglio non recuperi xché ti stai preparando x la coppa altroché riposo e se sei esausto …

  2. Giovanni 3 Novembre 2014, 10:18

    Mah, credo che i primi a fare attenzione che i giocatori non vengano spremuti troppo siano i club che li hanno ingaggiati. L’idea di vederli arrivare spompati al momento clou della stagione (quarti di coppa, playoffs di campionato) dovrebbe far si che i tecnici badino al minutaggio, nel corso dei mesi. Poi, come sottolinea @Maxwell, i mondiali si disputano a settembre: il tempo per recuperare c’è.

  3. gsp 3 Novembre 2014, 10:38

    Non mi aspetto grande differenza rispetto all’italia, dal momento che senza regola dei 900 minuti, I nostri sono stati usati davvero tanto, Zanni ne é un esempio.

    Magari andrebbe fatto un paragone con gli altri celtici che giocano in patria e che non hanno avuto infortuni. Insomma dove ci sono programmi welfare per i giocatori.

    • gsp 3 Novembre 2014, 10:42

      Cmq io conterei anche le coppe, ed allora ghira e McLean arrivano a 560 minuti.

  4. maz74 3 Novembre 2014, 10:40

    Non credo a problemi legati al mondiale che si gioca tra settembre e ottobre e quindi ad inizio stagione prossima.
    Non vedo problemi nell’utilizzo dei giocatori in campionati performanti come quello inglese, anzi penso che possa portare ad un crescita utile anche per la nazionale.
    Troverei utile allargare la rosa della nazionale da 30 a 40 giocatori nell’anno che porta al mondiale, per creare la giusta tensione e concentrazione sia nei test match che nel 6 nazioni.

  5. ginomonza 3 Novembre 2014, 11:04

    Io la penso così:
    spremuti nella stagione precedente lo scorso anno sia la nazionale sia TV maggior contributore della suddetta hanno fatto una stagione sotto gli occhi di tutti.
    L’ultima partita di HC Ghiraldini si è sciroppato 80 + min.
    L’ho visto piegarsi sulle ginocchi almeno 3 volte negli ultimi 20 minuti e non x fare ginnastica: ora il tallonatore di riserva doveva essere ben scarso per non dargli cambio.

    • mezeena10 3 Novembre 2014, 11:11

      youngs infortunato..ghira sta giocando alla grande, il tallonatore è un ruolo particolare, evidentemente per lo staff tecnico garantisce determinati standard imprescindibili per la squadra, anche a fine partita!
      o comunque piu del sostituto (che non so chi fosse perche non l’ho vista)..
      poi gino un giocatore vorrebbe giocare sempre!
      per me molti stan fasciando la testa prima di averla rotta!

      • ginomonza 3 Novembre 2014, 11:15

        Mez non discuto su come gioca ma su quanto viene utilizzato visto che questo era l’argomento!
        Ed una riflessione pure e penso che se fosse stato sostituito al 60′
        o su di li’ sarebbe stato contento!

      • Stefo 3 Novembre 2014, 11:31

        mez un attimo, il giocatore vorrebbe giocare sempre, fino ad un certo punto, ormai i giocatori si sono svegliati e sempre piu’ chiedono un limite alle partite, i gallesi andati in Francia in molti casi si sono e stanno rendendo cotno di una gestione diversa e di venir oltremodo spremuti e non essere gestiti come in Galles, nel fine settimana Christian Day giocatore dei Saints e Chairman dell’associazione giocatori inglesi ha parlato chiaramente al riguardo: “Players are worried about too many games,” Day said. “Last season at Northampton, an incredibly successful one, we played every single weekend and I topped out at 32 games, which is the mandated maximum, so it’s a big concern for me.
        “We’d prefer bigger rest periods and a guaranteed mid-season break, although we realise the latter is unlikely when you’ve got the autumn Tests, the Six Nations, the LV= Cup and all the European games on top of a fiercely competitive Premiership.”

        I giocatori stanno diventando piu’ attenti con questa questione perche’ il numero di ritiri prematuri e’ cresciuto negli ultimi anni con l’aumento della velocita’ e pericolo degli impatti.

        • ginomonza 3 Novembre 2014, 11:32
        • Rabbidaniel 3 Novembre 2014, 11:38

          Penso anch’io, o meglio, può essere valido nel rugby amatoriale. Nel rugby pro sono finiti (e meno male!) i tempi “eroici” senza le sostituzioni ecc. ecc. Per com’è il rugby ora si gioca troppo, in assoluto. Anche coi fisici di adesso, il corpo umano ha limiti. Vogliamo arrivare ai livelli NFL in cui molti ex-giocatori fanno fatica anche a camminare?

          • Stefo 3 Novembre 2014, 11:46
          • mezeena10 3 Novembre 2014, 12:19

            si concordo anch’ io, cercavo di dare una mia interpretazione dei fatti..
            poi che si giochi troppo è un fatto ormai assodato, con l’ aumentata fisicità del gioco è determinante programmare scarico e riposo..
            anche adam jones si è fatto 80 minuti..se non han sostituti di livello è un problema!

          • Rabbidaniel 3 Novembre 2014, 12:50

            Sì mez, ripensavo a certi atteggiamenti del Pleistocene (anni ’80) di cui mi ricordo commenti sprezzanti verso le discipline considerate per “femminucce” del tenore: nel rugby non ci sono sostituzioni, nel rugby si esce dal campo solo rotti ecc.ecc.
            Anche per la diffusione del nostro sport bisognerebbe invece considerarne le criticità e pensare al benessere e alla sicurezza dei giocatori (di tutte le età, magari rassicurando anche le mamme che guardano un filmato su youtube prima di mandare il figlio a rugby e si spaventano), evitando atteggiamenti di machismo eroico antidiluviani e controproducenti, a tutti i livelli.

          • mezeena10 3 Novembre 2014, 13:27

            vero Rabbi e purtroppo alcuni ci sono ancora oggi..
            machismo di C2..

          • Stefo 3 Novembre 2014, 14:11

            giusto rabbi si inizia a vedere qualche cambiamento nella cultura, quella di cui parlavo all’epoca del caso Noves-Fritz.
            I giocatori sembrano piu’ consapevoli o forse meglio dire meno propensi a rifiutare la realta’, certo c’e’ un attivita’ di informazione migliore rispetto al passato anche grazie al professionismo.
            Non so quanto gli allenatori ed i dirigenti si stiano movendo nella stessa direzione o se le pressioni di cui giocatori come Lamont ed Hape (ma anche altri) hanno parlato una volta ritirati stiano diminuendo.
            La soluzione dovrebbe essere una regola standardizzata uguale per tutti sul numero massimo di partite in una stagione, ma non e’ di facile implementazione e me ne rendo conto.

  6. Rabbidaniel 3 Novembre 2014, 11:35

    L’Italia ha troppi giocatori che hanno tirato la carretta per anni. Stanno giocando molto in Italia e all’estero. I ricambi rispetto alle Union direttamente concorrenti sono inferiori numericamente e qualitativamente (e i giovani spesso non sono troppo testati: non puoi spedire Padovani, per esempio, al 6N o, peggio, al mondiale senza averlo provato almeno in qualche TM “abbordabile”). Quindi i problemi ci sono, non solo in Inghilterra.

  7. vinicio 4 Novembre 2014, 19:48

    Il problema per me esiste solo per un giocatore. Parisse gioca troppo!!! Gioca troppo da molti anni e questo alla lunga un po’ ne ha condizionato il rendimento in certe partite. Per fortuna lo Stade non ha la Champions…
    Per gli altri secondo me giocano un po’ meno ma con intensità e aspettative molto maggiori (che è un bene!)

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