Cose che non ci sono ma che ci servirebbero: un’associazione di club

In Galles la lega delle regions celtiche cambia nome e rilancia il proprio ruolo dopo mesi davvero difficili. E da noi?

COMMENTI DEI LETTORI
  1. M. 31 Ottobre 2014, 08:34

    Ma non fu proprio la dipartita di Treviso uno dei motivi per cui Lire iniziò a finire di esistere?

    • Paolo 31 Ottobre 2014, 08:47

      Treviso, Calvisano e Capitolina, in tempi diversi. A mettere definitivamente la parola fine fu l’uscita della squadra romana

  2. fracassosandona 31 Ottobre 2014, 08:45

    Non ci sono i club pro da noi e di conseguenza mancherebbero gli associati…

    avrebbe più senso una lega dei club di eccellenza e serie A, realtà esistenti e con problemi/esigenze analoghe…
    con un po’ di lungimiranza potrebbe partire da qui un upgrade del nostro campionato di punta…

    Rovigo e Calvisano, le nostre “punte di diamante”, dispongono di nemmeno un quarto del budget delle squadre francesi di proD2… le altre 8 stanno, a volte anche abbondantemente, sotto il milione di euro all’anno… dove si vuole andare su questi presupposti?

    • Paolo 31 Ottobre 2014, 08:47

      Non ne farei una questione di budget disponibili (che sono pure importanti). Problemi e questioni da affrontare non mancano,

      • fracassosandona 31 Ottobre 2014, 10:34

        il concetto è che sommando i budget di Treviso, Zebre e di tutta l’eccellenza non si fa quello di Tolosa…

        la cosa deve partire dal basso, per questo ritengo che più che un’unione di intenti tra dieci dodici poveracci come sono i nostri club celtici ed eccellenti, avrebbe molto più peso un’associazione che rappresenti contemporaneamente serie A ed eccellenza (all’interno della quale vorrei rivedere Treviso, con un’altra selezione a prenderne coerentemente il posto in pro12) con un notevole peso in termini numerici, se non economici…

  3. boh 31 Ottobre 2014, 09:00

    Credo, che nella nostra situazione sia superfluo parlare di club pro o non pro. L’urgente esigenza è che i club, inizino a confrontarsi portando avanti gli interessi del movimento e non quelli del campanile.

  4. Giovanni 31 Ottobre 2014, 09:47

    Questo è uno dei primissimi problemi del rugby italiano. Non ne sono sicuro, ma credo che sia l’unico sport di squadra in Italia dove un’organismo del genere non ci sia (di sicuro c’è nel basket e nella pallavolo). E rappresenta uno squilibrio non da poco nei rapporti tra federazione e club. Il fatto poi che la LIRE sia fallita dovrebbe far riflettere e molto anche per il futuro: quanto durerebbero i Dogi?

    • Joest 31 Ottobre 2014, 09:54

      esatto : e dè anche lo sport pià indietro sullo sfruttamento di internet e delle nuove teconologie

  5. Mr Ian 31 Ottobre 2014, 09:59

    Il problema è sempre quello, la mancanza di un organizzazione manageriale all’interno dei club, da noi le questioni vanno affrontate sempre di pancia, che spesso provoca fratture irreparabili, vedi LIRE.
    Sinceramente mi sembra difficile parlare di un organizzazione tra club, magari tra 1 anno o 2, vedendo chi riesce a sopravvivere alle varie crisi economiche/politiche…

  6. Joest 31 Ottobre 2014, 12:49

    Noi fummo da secoli calpesti, derisi, perché non siam popolo, perché siam divisi.

    • Katmandu 31 Ottobre 2014, 12:54

      Vero
      Comunque io nom credo che si può fare un’associazione del genere, i club ha troppo da perdere e troppo poco da guadagnare, per cui ciccia, inoltre credo che sarebbe auslicabile una sorta di lega formata dagli eccellenti e allargata a chi vuole partecipare della serie A, ma anche la pace nel mondo sarebbe auspicabile ma poco probabile

      • boh 31 Ottobre 2014, 15:00

        kat, che cosa avrebbe da perdere il club? Han gia perso tutto in questi anni stando divisi nel loro orticello. Forse invece avrebbero da guadagnare nel unire quel poco che rimane per un progetto a lungo termine…Ha già, ma noi non abbiamo tempo di aspettare….Vogliamo dilapidare tutto e subito. Anche ciò che non abbiamo.

    • Katmandu 31 Ottobre 2014, 12:58

      @ joest comunque continua
      Raccolgaci un’unica
      Bandiera, una speme:
      Di fonderci insieme
      Già l’ora suonò.

  7. Rabbidaniel 31 Ottobre 2014, 13:53

    Riprendo l’obiezione/questione di fracasso: dove sono i club pro in Italia? Treviso fino all’anno scorso era la cosa più simile a un club pro, ora è come un’entità parastatale (bene o male che sia, ma tant’è). Non parliamo dei club di Eccellenza. Altre questioni:
    – finché c’è un livello superiore come il Pro12, che valore avrebbe un’associazione di club per un domestic che è secondo livello in tutti i sensi?
    – Se si “riempisse” di nuovo la LIRE ne farebbero parte Zebre e Treviso? (A quel punto la situazione sarebbe kafkiana, con la federazione che farebbe parte di un organismo che deve dialogare con la federazione stessa e del quale la federazione sarebbe il soggetto principale).

    • San Isidro 1 Novembre 2014, 02:29

      assolutamente d’accordo con la tua prima questione…

  8. Maurizio 31 Ottobre 2014, 15:09

    La lega dei club non serve, i club non la vogliono, vogliono solo i soldi e chissenefrega del resto, l’importante è che tu mi dia i soldi…. Io se fossi la fir gli toglierei anche quei soldi che gli da ora, soldi in base ai risultati e non a pioggia per tutti.

  9. San Isidro 1 Novembre 2014, 02:25

    “se la nascita di un’associazione di club dovesse servire solo a uno sterile muro contro muro allora possiamo continuare rimanerne senza”…ecco!
    Non so quanto possa cambiare la situazione con un’eventuale lega di club, oltretutto, per come vanno le cose da noi, già mi vedo contrasti tra questa lega e la FIR e una “guerra interna” è l’ultima cosa che ci serve…

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