Rugby a 7 in Italia, tra Hong Kong e Olimpiadi: ecco lo stato dell’arte

Quale è lo stato di salute del Seven in Italia? Quali prospettive e programmi? Abbiamo intervistato il responsabile FIR Orazio Arancio

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Emy 30 Ottobre 2014, 08:51

    Il problema è sempre lo stesso: la pianificazione questa sconosciuta. Nel momento in cui si è avuta l’ufficialità del 7 alle Olimpiadi si sarebbe dovuto realizzare, come hanno fatto altre federazioni, un piano preciso e pluriennale con al centro la disciplina, sia in termini di preparazione che di diffusione. Cosa che non è minimamente stata fatta. I nostri nazionali 7 non giocano mai a 7, se non poco alla fine della stagione del 15: ci sarebbe da ridere per l’assurdità della cosa, se non fosse da piangere. Poi è inutile stare a dire che i risultati non arrivano: come potrebbe essere il contrario? Andavano creati da subito dopo la decisione olimpica appuntamenti fissi di 7, uno per tutti, ad esempio, come già ho letto da qualcuno, il trofeo Eccellenza, dandogli anche un senso, invece di farlo rimanere un doppione assurdo del campionato. Idealmente con l’apertura a dei permit players di interesse per la nazionale che militano magari in serie A.
    Parentesi: alla fine della scorsa stagione di 15, si sono giocati una sorta di mini-tornei regionali di 7, i cui vincitori avrebbero dovuto poi, a settembre, sfidarsi in non meglio specificate finali a Roma, ma non se ne è mai più sentito parlare e ste finali sono scomparse dai radar. Peccato, perchè sarebbe stata una cosa intelligente.

    • Emy 30 Ottobre 2014, 09:01

      Quindi quel di cui parla alla fine Arancio in realtà è già stato fatto quest’anno, solo che delle finali nazionali si è misteriosamente persa traccia.

      • Paolo 30 Ottobre 2014, 09:14

        Ciao
        Quello di cui prla Arancio è stato fatto solo in Liguria, Campania e credo Sicilia. Lui vorrebbe portarlo in tutti i comitati regionali.

        • Emy 30 Ottobre 2014, 09:16

          Ok, ma le finali nazionali, di cui avevamo sentito parlare (ci saremmo dovuti andare noi dalla Liguria), sono passate poi del tutto in cavalleria: desaparecide.

          • Emy 30 Ottobre 2014, 09:21

            Non solo è un peccato, ma fa proprio brutto se pensi che ci sarà l’organizzazione di qualcosa e poi non ne senti neanche più parlare, quasi come dire “vabbeh, magari non se ne ricorda più nessuno!”.

        • Emy 30 Ottobre 2014, 09:38

          E’ giustissima l’idea di portare la cosa in tutti i comitati, ma si sarebbe dovuto iniziare già da qualche stagione, in chiave olimpica: non solo per dare la caccia ad una crescita che portasse a dei risultati e magari ad una qualificazione, ma soprattutto per acchiappare il treno annesso dell’attenzione, per cercare di aumentare la diffusione e il seguito, cercando di farli ricadere anche sul 15. Le cose non succedono da sole come per miracolo e se si perdono anche le possibili occasioni che passano sotto al naso (e ritrovarsi con l’ovale olimpico non è proprio un bruscolino), è da Tafazzi. Sicuro che piuttosto che niente è meglio piuttosto, e quindi speriamo che, seppur in ampio ritardo, questa cosa regionale e nazionale si riesca a fare, che dopo Rio di olimpiade ce ne sarà un’altra. Comunque, che peccato.

  2. mezeena10 30 Ottobre 2014, 09:06

    c’ è un errore di base:
    il rugby seven è propedeutico al rugby a 15 come il futsal o calcio a 5 è propedeutico al calcio a 11 cioè nulla o quasi!!!
    sono sport differenti, in comune solo la palla (ed è leggermente diversa anche quella!)..
    ergo occorrono metodologie d’ allenamento specifiche che non sono assolutamente comuni agli sport con piu giocatori..
    ma non lo dico io, corsi di base in scienze motorie: teoria e metodologia dell’ allenamento, teoria tecnica e didattica degli sport di squadra etc etc..

    • Appassionato_ma_ignorante 30 Ottobre 2014, 09:28

      Dal punto di vista del gioco, sono ignorantissimo, quindi il mio punto di vista lascia il tempo che trova. Ma da PROFANO o quasi mi pare troppo categorico e “tranchant” dire che il rugby a 7 non ha nulla o quasi in comune con il rugby a 15. Sono due giochi diversi, chiaramente. E chiaramente tattiche, schemi di gioco, schemi di squadra, ecc. non possono assolutamente coincidere. Ma la “matrice” (lasciamo stare la palla) è comune e alcuni fondamentali sono identici (tipo precisione e velocità dei passaggi, necessità di avere una visione istantanea e globale del gioco e prendere decisioni con la massima rapidità…).
      A parte questo, per quel poco di 7 che ho visto è uno sport molto scoppiettante e dinamico, davvero appetibile alle masse.
      Il rugby a 7 ha poi diversi vantaggi che andrebbero sfruttati a fini di marketing (aridàje) e diffusione della versione a 15. Mi spiego: 1) è molto più facile e intuitivo da spiegare/comprendere a/per il profano/neofita; 2) è molto dinamico e quindi ha un forte potenziale di catturare l’interesse di chi lo vede per la prima volta; 3) anche se per motivi “atletici”, una partita dura la metà: sembra una sciocchezza, ma uno spettatore “nuovo” generalmente non è disposto a investire molto tempo a guardare uno spettacolo che non ha mai visto prima e che se va avanti troppo tempo rischia di stufarlo; 4) ha una rosa MOLTO più economica da allestire e mantenere. Non dico che siamo ai livelli della pallavolo o del basket, ma quasi.
      Alla luce di tutto questo, sicuramente una maggiore attenzione e diffusione del Seven farebbe – se gestita intelligentemente – da economico volano all’intero movimento.

      • LiukMarc 30 Ottobre 2014, 09:51

        Be tecnicamente non sono proprio la stessa cosa, e i giocatori sviluppano skills in parte diverse (non è un caso che i nazionali seven siano fisicamente più performanti, agili e veloci, di molti nazionali a 15), però quello che dici mi trova d’accordo. E’ uno sport intuitivo da seguire, facile da leggere anche per chi non conosce le regole (al di là delle mini-mischie che la prima volta che le vedi ti lasciano un po’ cosi), sono partite brevi, quindi uno ci sta 20 minuti a guardaesela. E poi è divertente 🙂

      • mezeena10 30 Ottobre 2014, 09:57

        non so se potrebbe fare da volano al movimento intero, ma sicuramente andrebbe sviluppato meglio..
        occorrono molte meno risorse economiche e ora che è sport olimpico anche il ritorno commerciale, d’ immagine, sportivo aiuterebbe la diffusione anche del rugby union probabilmente..
        ma occorrono progetti seri a medio-lungo termine (ormai rio è andata!), investimenti e strutture..

        • mezeena10 30 Ottobre 2014, 09:59

          e comunque è molto divertente da giocare (strafaticoso!) e anche da guardare!
          aumenta notevolmente il livello individuale di fitness!

        • Appassionato_ma_ignorante 30 Ottobre 2014, 10:17

          Ti dico perché secondo me potrebbe veramente fare da volano. In primis, perché è più appetibile al profanum vulgus e in secundis, contrariamente al futsal/calcio, si gioca sul medesimo campo. Sembra una boiata, ma chi va a guardarsi il futsal in un palazzetto dello sport non per forza gradisce le gradinate di San Siro. E comunque futsal e calcio si giocano in luoghi diversi, quindi sono giocoforza separati nello spazio.
          La coincidenza di strutture tra 7 e 15 offre un’opportunità ulteriore, cioè la possibilità (tra le tante) di aprire una giornata rugbistica con una “partitella” (si fa per dire!) di 7 e farla seguire da una di 15. Vuoi vedere quanti se ne vanno tra una e l’altra?
          Questa è solo una delle possibilità. La seconda (ripeto) è data semplicemente la maggiore facilità di diffusione dovuta alla maggiore leggerezza e minor onere economico del 7.

          • mezeena10 30 Ottobre 2014, 10:27

            sarebbe una buona idea, oltretutto un torneo intero lo concludi in un giorno e mezzo, concludendo il tutto con la partita a 15..

      • sentenza 30 Ottobre 2014, 13:18

        Tutte osservazioni sensate che però porterebbero a una conclusione abbastanza drastica: che a lungo termine il seven dovrebbe soppiantare il 15!

    • soa 30 Ottobre 2014, 10:13

      Se uno è bravo a calcetto, sa giocare pure a 11. Tralasciando l’aspetto tattico, a calcetto si sviluppa una tecnica di base non indifferente (parlo di controllo di palla, dribbling e precisione di passaggio).

      • mezeena10 30 Ottobre 2014, 10:15

        si soa, ma la propedeuticità è un’ altra cosa..
        scienze motorie perugia professor angelo d’aprile (tecnico federazione atletica e selezionatore delle varie under)..

      • mezeena10 30 Ottobre 2014, 10:19

        e per me è vero il contrario, cioè uno che gioca a 11 sa giocare a 5..
        esempi di passaggi di “codice” diversi da 11 a 5, rari da 5 a 11..
        un mio collega aveva fatto la tesi di laurea proprio sulla propedeuticità di uno sport (calcio a 5) rispetto all’ altro e appena iniziata la discussione è stato fermato ed invitato a ripresentarsi perche l’ idea di base era sbagliata (nonostante le vibranti proteste del relatore!)..
        ho assistito di persona alla scena (2005 mi pare)!

        • soa 30 Ottobre 2014, 11:49

          Molti giovani argentini hanno iniziato a 5 e sono passati a 11 relativamente tardi, intorno ai 16 anni (ad esempio Lamela).
          Quanto al bravo a 11 allora bravo a 5, dipende dal ruolo. Se è un centrocampista ci sta, chi gioca in altri ruoli non ha la tecnica e la reattività necessaria.

          • sentenza 30 Ottobre 2014, 13:26

            La differenza fondamentale è che il campo del calcio a 5 è molto più piccolo,quindi si può essere meno “podisti” (e fondisti), invece il campo del 7 è lo stesso del 15, quindi bisogna al contrario essere PIU’ podisti e fondisti, anche dopo l’opportuna riduzione della durata delle partite.

    • gsp 30 Ottobre 2014, 10:31

      Aggiungo a quello che dice Mez, che se parliamo di alti livelli di 7 e 15 I due livelli sono quasi incompatibili, soprattutto negli allenamenti, tutto diverso.

      Per competere a livello internazionale nel 7 maschile e femminile l’unica soluzione sono contratti centralizzati e giocatori che ci giochino a tempo pieno.

      Invece a livello amatoriale e come volano penso possa ampiamente funzionare.

  3. Paolo 30 Ottobre 2014, 09:15

    Che non siano esattamente la stessa cosa è palese. Il rugby a 7 PUO’ essere propedeutico, non lo è a prescindere.

  4. LiukMarc 30 Ottobre 2014, 09:45

    Un’Accademia Seven?? Strano, quest’uscita del presidente non l’ho mai sentita, un’altra accademia…
    Scherzi a parte, quello che dice Arancio è sacrosanto, e l’Italia avrebbe anche le risorse per mettere su una squadra dignitosa, tra ex nazionali, giovani e altri giocatori di Eccellenza che potrebbero far bene. Ma a 7 ci devono giocare – e farlo a fine campionato sarebbe una buona partenza, ma, come al solito, manca programmazione e la volontà di farlo; non serve nè un genio (posso farlo anche io, se la Fir me lo chiede) nè i milioni che spendiamo per le 3455 accademie Fir, ma solo un programma di sviluppo che può partire (in Italia deve, visto che alle cose nuove siamo poco avvezzi) da quello che abbiamo, cioè una serie di club sparsi su una buona quota del territorio nazionale e un campionato che finisce a maggio (sul Trofeo Eccellenza la vedo più difficile, ma se ne può parlare) da un lato, e lo sport “scolastico” dall’altro. Io giocavo a rugby a 7 ai centri estivi a 9 anni (una vita fa), una delle cose più divertenti che abbia mai fatto. Certo, per farlo entrare nelle scuole la Fir non basta, ma almeno bussa al CONI e al Ministero e iniziamo a muovere qualcosa.

  5. Alberto da Giussano 30 Ottobre 2014, 10:06

    Il rugby a 7 ha una funzione propedeutica rispetto a quello a 15 solo nell’età pre adololescenziale , come il touch.
    Esso abitua a tenere e passare la palla ovale ed è rapido e veloce nella conclusione del gioco. Ideale per ragazzini e ragazzine di 6/11 anni.
    Nella sua forma professionale necessita di capacità specifiche che, tolto la velocità, ha pochi punti in comune con quello a 15.

    • Appassionato_ma_ignorante 30 Ottobre 2014, 10:22

      Credo che su questo si sia tutti d’accordo, ma si tratta in fondo di aspetti specializzati per gli addetti ai lavori. Al popolo bue appare semplicemente come una versione più breve, leggera, veloce e scoppiettante della versione a 15. Questo aspetto non va sottovalutato.
      Per il discorso tecnico, che si sfruttino i punti in comune sul piano del gioco. Non mi pare sensato né proficuo pensare in termini di “compartimenti stagni” (voi di là, noi di qua).

      • Alberto da Giussano 30 Ottobre 2014, 10:39

        Dal punto di vista della comprensione è senz’altro più immediato. E questo potrebbe essere sfuttato. Ho dei dubbi di tipo organizzativo, trovare cioè spazio e tempo, per cui una società di C/B/A possa anche fare il “seven”.

    • mezeena10 30 Ottobre 2014, 10:23

      manco le basi, le fasi statiche! ecco il touch aiuta a sviluppare competenze specifiche nell’ attacco, nel passaggio, nello scivolamento difensivo, nella rapidità d’ esecuzione etc..
      a 7 giocherei\allenerei per far migliorare la condizione atletica, il passaggio e l’ occupazione del campo nello spazio allargato..
      questo in funzione del rugby a 15 puo aiutare!

      • Katmandu 30 Ottobre 2014, 12:28

        Quoto in pieno mez, linee di corsa, differenti, tattiche di gioco differenti, uso del piede, diverso, maul e ruck quasi inesistenti
        Solo tecnica di placcaggio e la palla son similari

        • gsp 30 Ottobre 2014, 13:00

          sostanzialmente daccordo ma sulla ruck si combatte da paura e con violenza, anzi ha quasi snaturato il gioco secondo me, e si inizia anche a spingere in mischia.

        • mezeena10 30 Ottobre 2014, 14:33

          maul inesistenti, nelle ruck si combatte seriamente, in mischia vero che spingono ma la palla esce talmente veloce ch’ è ininfluente!

    • Hullalla 31 Ottobre 2014, 11:00

      Ehm…. a 6/11 anni (almeno in Italia) NON giocano a rugby a 15, ma ad una sua versione ridotta (che per certi versi puo’ proprio ricordare il rugby a 7).

  6. Rollo 30 Ottobre 2014, 10:40

    Giusto per aiutare la discussione.
    L’Italia 7 mi sembra non partecipi all’HSBC Sevens World Series e non è presente nello standing delle prime 16.
    L’Italia 7 ha partecipato al 2014 Men GPS organizzato da FIRA-AER. Questi i risultati:
    GPS1 Lyon
    01.France 02.Belgium 03.Spain 04.Scotland 05.Russia 06.Georgia 07.England 08.Italy 09.Portugal 10.Germany 11.Wales 12.Romania
    GPS 2 – Moscow
    01.England 02.Scotland 03.Wales 04.Portugal 05.Russia 06.Italy 07.Georgia 08.Belgium 09.Spain 10.Germany 11.France 12.Romania
    GPS 3 – Manchester
    01.England 02.Scotland 03.France 04.Spain 05.Russia 06.Wales 07.Portugal 08.Belgium 09.Georgia 10.Germany 11.Italy 12.Romania
    GPS 4 – Bucharest
    01.France 02.Belgium 03.Russia 04.Spain 05.Scotland 06.Germany 07.England
    08.Italy 09.Wales 10.Georgia 11.Portugal 12.Romania
    Cos’altro dire…

  7. Katmandu 30 Ottobre 2014, 12:25

    Allora il responsabile parla del torneo di HK, che in realtà non é IL torneo di HK ma la versione minore, giusto per inciso, inoltre mi spiegate su cosa Arancio può fare la selezione se solo 3 comitati regionali fanno 1 torneo di seven? Boh! Inoltre mi sembra di ricordare che a Rio non si assegna la medaglia olimpica ma é solo di prova per le prossime olimpiadi, il problema é come si evince dall’intervista, é che si parla quasi solo della nazionale e il resto viene lasciato li a marcire, complimentoni! Se fossi il responsabile un pochetto di vergogna dovrei averla

  8. Stefo 30 Ottobre 2014, 12:31

    Sara’ che il Sevens non mi appassiona molto, sara’ che reputo che ci siano talmente tante cose da risolvere nel XV che meta’ basta ma io continuo a pensare che al momento il Sevens non sia una cosa cosi’ fondamentale.
    Pero’ concordo con Emy che piuttosto che il Trofeo Eccellenza sarebbe magari meglio in quei fine settimana inserire un campionato sevens che coinvolga almeno le eccellenti.
    Sulla propedeuticita’ puo’ aiutare come dice AdG nella fase giovanile su certi skill base e sicuramente puo’ funzionare come “assaggio” per i ragazzini.

    • Rabbidaniel 30 Ottobre 2014, 12:56

      La penso come te sul VII, ma essendo sport olimpico sarebbe il caso di prenderlo più in considerazione. Per gli sport olimpici ci dovrebbero essere anche progetti legati ai corpi sportivi militari/polizia, ma lasciamo perdere altrimenti apriamo una discussione che non finisce più.

    • gsp 30 Ottobre 2014, 13:22

      E’ anche un modo per giustificare i soldi CONI.

      • Stefo 30 Ottobre 2014, 13:28

        gsp ma allora li devi investire eprche’ se ti danno soldi e poi li investi in altro…non e’ che siano proprio cretini al Coni.

  9. Rabbidaniel 30 Ottobre 2014, 12:45

    Sulle Olimpiadi, be’ credo ci si svegli un po’ tardi, con tante federazioni più povere (finanziariamente e/o tecnicamente) che hanno puntato molto sul VII.
    Sul fatto che il VII possa essere un volano per l’Union, certo, nelle scuole e organizzando tornei sul territorio.
    Sul fatto che possa essere propedeutico, mi trovo d’accordo con meez e con AdG, fino a un certo punto e fino a una certa età. Altrimenti, sotto certi aspetti, potremmo dire che anche il football americano e l’Aussie rules sono propedeutici al rugby union (ancora meglio il league allora).
    Per affrontare un livello da world series ci vuole la specializzazione assoluta o quasi.

  10. ginomonza 30 Ottobre 2014, 19:35

    Terra Terra eh.
    Qualsiasi cosa che possa migliorare skill tenuta fisica velocità e’ non solo propedeutica ma fondamentale.
    Fosse x me tra i 16 e i 20 anni farei giocare a XIII XV E VII.

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