Non parlarne mai può risultare controproducente. Ma come sempre serve il giusto equilibrio nelle valutazioni
Critiche ed errori: quando l’arbitro finisce nel pallone (ovale)
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L’arbitraggio è commentabile come ogni altra cosa dello scibile e dell’azione umana.
Ciò che non funziona è utilizzare l’arbitraggio per deligittimare il risultato di un incontro.
Tutto qui.
esatto!
Io ho dato la mia parola a a Stefo.
Penso sia in assoluto uno degli sport più difficili da arbitrare. Le nuove regole sulla mischia hanno comunque dato una mano almeno in quella fase. Ma un modo per rovinare il rapporto tra giocatori, squadre, tifosi e arbitri c’è e come sempre siamo i primi a metterlo in pratica: #falzonefacceuntweet.
Interessantissimo articolo. Le decisioni dell’arbitro non si discutono ma neanche si può stare sempre zitti anche di fronte a grossi svarioni che possono costare un campionato. Le critiche sono più che giuste se finalizzate al miglioramento del movimento. Ho assistito a incontri dove l’arbitro ha effettivamente falsato un incontro, favorendo una squadra all’ultimo minuto magari con una punizione ad hoc, oppure adottando due pesi e due misure. Ricordo almeno un paio di episodi qui a L’Aquila dove il pubblico (notoriamente competente) avrebbe voluto linciare l’arbitro per delle decisioni spudoratamente di parte. Fortuna che al massimo si arriva alle proteste verbali e magari a qualche insulto. In Italia abbiamo un problema di qualità dell’arbitraggio ed è cosa nota. Purtroppo non si può avere il tmo a tutte le partite ma l’idea del doppio arbitro potrebbe essere interessante.
pero scusa prima parli di malafede “punizione ad hoc”, “l’ arbitro ha effettivamente falsato il risultato” e poi dici che “in italia abbiamo un problema di qualità dell’ arbitraggio”..
deciditi! o l’ una o l’ altra!!!
Perchè scusa? L’una non esclude l’altra.
o uno è scarso o è in malafede..si una esclude l’ altra, ovviamente!
“Giusto mettere in evidenza gli errori, ma da qui parlare di partite pesantemente influenzate ne passa.”
A me piacerebbe rivedere la semifinale Francia-Galles senza il rosso a Warburton, a mio personale modo di vedere, eccessivo.
gio
concordo al 101%, era esattamente la stessa partita che era venuta in mente a me
premesso che quel fantastico galles avrei voluto vederlo in finale contro nz (per simpatia personale e per il gioco espresso nel mondiale) ma quella decisione dell’arbitro può essere definita discutibile ma non sbagliata (e sullo stesso piano inserirei il rosso al Payne in Ulster-Saracens)
nel rugby la violenza talvolta è più tollerata e talvolta meno, se vuoi essere sicuro di non rischiare non devi fare gioco violento, altrimenti dopo non ti lamentare
cosa c’ entra il gioco violento col rosso a payne lo sai solo tu!
bah, pessimo esempio: il placcaggio a rovesciare di Warburton c’era e l’arbitro ha applicato il regolamento e le direttive IRB, poi uno può anche pensare che vista la dinamica dell’azione il rosso un po’ era eccessivo, ma davvero di tanti esempi che si possono fare di pessimo arbitraggio questo proprio non ci sta. Non è di questo che stiamo parlando.
Non ho parlato di “Pessimo arbitraggio”, ma di partita pesantemente condizionata da una decisione arbitrale, quindi di ciò di cui stiamo parlando. Poi, che la decisione sia giusta o sbagliata lascio ai più esperti l’ardua sentenza. Penso però ce quella decisione influenzò PESANTEMENTE il risultato finale.
IMHO…
gio
A mio parere la partita è stata pesantemente condizionata da una decisione di Warburton che ha pensato bene di piantare a terra un francese. Arbitrare il rugby senza sapere le regole è impossibile e lo è anche parlare di arbitraggi senza sapere le regole, le rouling, le direttive fir, il modo di arbitrare (perchè sapere il regolamento non basta). Quindi o non sai il modo di valutare uno spear takle o parli tanto per allungare la colonna dei commenti!
Quale sarebbe stata secondo te la giusta sanzione contro Warburton?
commentare l’operato dell’arbitro nel rugby (owens rigorosamente escluso, beninteso 😉 ) credo sia inevitabile, come parlare del tempo e dele condizioni del terreno… quante volte si sente dire:”terreno pesante, a vantaggio dei meno tecnici” oppure: “vento teso, chi basa il gioco sui calci alzti e sulla ricerca dei piazzati è svantaggiato” e nessuno si stupisce, anzi… l’arbitro è un elemento “terzo” nel gioco, e come in altri post ho detto sta alle intelligenze singole dei giocaroied alle due intelligenze “collettive” delle due squadre adattarsi ed interpretare il più velocemente possibile l’umore arbitrale di giornata… perchè anche lo stesso l’arbitro è mutevole (sempre owens escluso!) e non sempre ci si può basare sui precedenti, se non in modo statistico… che poi alcuni prediligano tendenzialmente il gioco offensivo e fischino tendenzialmente in un certo modo, o altri non tollerino comportamenti anche solo velatamente di protesta lo si sa… dal di fuori si può certo criticare, è legittimo e comprensibile, ma (salvo casi eclatanti e credo immediatamente poi sanzionati dalle commissioi arbitrali) parlare di sistematica malafede è ingiusto oltre che non provabile… l’essenziale, concordo con l’articolo, è che alla fine gli errori siano a somma zero, anche se è vero che una interpretazione discutibile su una punizione dabuona posizione in favore della squadra in svantaggio, fischiata al ’79, con le squadre divise da due punti può essere oggetto di malpensiero, ma se l’intelligenza collettiva della squadra in vantaggio riesce a non porsi in posizione discutibile, beh!… in ogni caso è evidente che se si mette in discussione la buona fede dell’arbitro, nel rugby come in qualsiasi altro gioco, si va poco lontano…
e, aggiungo, credo sia anche necessario verificare oggettivamente che, soprattutto nell’alto livello, la condizione psico-fisica dell’arbitro e degli assistenti sia all’altezza del ritmo di gioco e della condizione delle squadre in campo…
owens non è sempre escluso…i ricordi di irlanda italia al 6n con gli irlandesi costantemente in blocco sugli azzurri è ancora molto fresco nella mia memoria. Poi la partita probabilmente non sarebbe cambiata e l’italia avrebbe perso comunque. Però quel tipo di gioco creato ad oc ed usato sistematicamente oltre che mai sanzionato, ha infastidito molto.
quella partita fu davvero imbarazzante (non solo per il risultato e per la prestazione dell’italia). se non sbaglio 2 soli falli fischiati all’irlanda in tutta la partita.
Imbarazzantissima, ma mica per Owen.
e gia!
E no calma. Quella è stata imbarazzante per l’italia in quanto a punteggio, ma altrettanto imbarazzante per Owen per come ha arbitrato.
.
E gli irlandesi fanno sempre di quei falli.
http://www.youtube.com/watch?v=1qCvS930lCo
vai al 0:50 e guarda casualmente dove hanno segnato la meta…
Imbarazzante quanto a punteggio? Cioè, abbiamo giocato bene ma abbiamo perso male e per colpa dell’arbitro? Ma per favore.
no abbiamo fatto schifo in quella partita, non una azione degna di nota, difesa mai avanzante, un game plan inesistente e abbiamo meritato abbondantemente di perdere. Owens non è stato migliore però, non ha mai sanzionato scorrettezze palesi che venivano usate in maniera sistematica tutto qui. Imho
dai mal, non esagerare. nessuno in buono stato mentale puo’ negare che quella partita dell’italia e’ stata tra le piu’ brutte da anni, e l’ho scritto sopra.
la la direzioni di Owens e’ stata discutibilissima, e soprattutto 2 falli fischiati in un match internazionale? 2?
mal@ imbarazzante quanto a punteggio e anche per come abbiamo giocato (meglio?)
Imbarazzante la direzione di Owen, che non ha certamente influenzato nella vittoria dell’irlanda (o alla sconfitta dell’italia), ma molto probabilmente ha influenzato nel punteggio.
Articolo molto interessante e approccio molto corretto.
Di arbitri ed arbitraggi si può discutere fino alla fine dei tempi senza riuscire ad arrivare ad una conclusione, ma alcune cose sono innegabili, primo tra tutti il fatto che l’arbitro infallibile non esiste, e dunque non esiste partita senza errori/sviste arbitrali. Fatta la pace con questo concetto, si apre tutto il ventaglio di considerazioni sulle capacità dei singoli arbitri, sulle loro prestazioni e sugli aspetti che si potrebbero migliorare per quanto riguarda il lavoro delle terne.
Non mi lancio in analisi sugli arbitraggi internazionali, che non seguo con abbastanza costanza e precisione e per i quali mi limito ad apprezzare l’atteggiamento di alcuni direttori di gara (sono tra i fans di Owens) e cose meno elevate di altri (God bless Walsh). Mi baso su quel che vedo sui campi di serie A, ormai da diversi anni.
L’articolo è vangelo quando dice “Per capirci, non quello che sbaglia meno, ma quello che “sbaglia uguale”, applicando lo stesso metro per consentire o limitare il gioco di entrambe le squadre.”: durante una partita, ad irritare tutti e a rovinare la partita stessa non sono tanto gli errori, finchè non clamorosi e macroscopici, ma la non uniformità di giudizio. Fischi male i fuorigioco? Non hai un buon metro nel giudicare le legature? Ok, ma non fischiare ad cazzum qualcosa sì e altro no ad una squadra piuttosto che all’altra: fischia sbagliato se non puoi fare altrimenti, ma uguale per tutti.
Un arbitro ha già guadagnato una buona percentuale di credibilità senza neppure fischiare, solo per come si pone in campo, l’atteggiamento, il linguaggio del corpo e il modo in cui interagisce con i giocatori: il CNAR dovrebbe pensare ad appositi corsi per questo, insieme a quelli tradizionali. Un arbitro che trasmette spocchia e non sa parlare con i giocatori è capace di innervosire una partita nel giro di pochi secondi: l’arbitro di polso non è quello che si crede dio sceso in terra solo perchè ha un fischietto, ma quello che conosce il regolamento, che sa di non essere infallibile, che spiega ai giocatori le sue decisioni e che si ricorda costantemente di non essere lui il protagonista della partita.
Incomprensibile appare lo scarso “lavoro di squadra” tra arbitri ed assistenti: 6 occhi saranno meglio di 2, no? E allora, comprendendo e fermo restando che le decisioni spettano all’arbitro, non ha senso che alcune situazioni che si vedono sui nostri campi sfiorino il ridicolo.
Il rugby è palesemente uno sport difficilissimo da arbitrare, anche perchè sappiamo tutti, come evidenziato anche dall’articolo, che i giocatori ci mettono del loro per cercare di mettere nel sacco gli arbitri, e le fasi di gioco concitate e spesso “assembrate” favoriscono questi tentativi. Preso atto del fatto che per un essere umano non è possibile non sbagliare mai, la formazionde degli arbitri dovrebbe andare verso la riduzione dell’errore e la miglior gestione possibile dello stesso.
Personalmente, credo che il TMO “esteso” non sia stata una buona idea: troppo facile per gli arbitri scaricarsi dalla responsabilità chiamando il video anche per delle minchiate. Il TMO andava meglio come era prima, solo per i dubbi sulle segnature, e alle chiamate continue che sbriciolano le partite sostituirei piuttosto l’esperimento di un secondo arbitro e obbligherei alla maggior collaborazione tra arbitro/i e assistenti.
Applausi. A parte sul secondo arbitro e che a me il TMO stia bene com’è, molto meno come lo usano gli arbitri sia quelli in campo sia quelli in poltrona. Zebre Blues ha chiamato Pennè giusto per una meta: ci ha messo ‘na mezzora. L’ha chiamato per una non meta di Vunisa, da 90 metri l’ho vista io (ma McScemeny era messo male) e ce ne ha rimessa ‘n’altra. Come sempre è l’omo che fa i danni, non il computer.
mal, da casa si vedeva che guardalinee e TMo sono stati molto coinvolti in tutta la partita. sulla meta davvero Penne’ c’ha messo tanto, infatti l’arbitro gli ha detto che non si puo’ aspettare cosi’ tanto. pero’ il TMo ha ribattuto che aveva problemi tecnici.
cmq anche tra tornei diversi cambiano le regole di applicazione. in Premiership e Top14 il TMo a volte sembra fare una valutazione “sommaria”, nel senso di veli enormi lasciati correre, mete date dove, come in quella di Vunisa non c’e’ certezza al 100%. ed allora incominciare ad armonizzare l’uso del TMO sarebbe un primo passo.
per preferenza personale preferisco una decisione giusta presa con l’aiuto del TMO, che una sbagliata dell’arbitro per dimostrare che l’uomo non ha bisogno della macchina.
sull’arbitro che non si vede, e’ una eccezione che si vuol fare diventare regola. se le squadre sono indisciplinate e giocano oltre la lettera (ed oggi lo fanno di default), l’arbitro deve intervenire eccome. altrimenti diventa un altro sport.
Certo che deve intervenire: è lì apposta! Però non deve mai avere l’atteggiamento di quello che pensa che la gente sia andata allo stadio per vedere lui.
Concordo che rispetto alla pallatonda è più difficile che un arbitro in una giornata brutta (io escludo “in partenza” che un arbitro sia fazioso) incida sul risultato.
Detto questo l’arbitro è un uomo e come tale è influenzabile dal prestigio di una squadra, dai giocatori competenti e “importanti” etc.
Se non ricordo male a San Siro l’arbitro non “osò” dare la meta tecnica contro gli AB. A parti invertite come sarebbe andata?
Ma ripeto siamo tutti influenzabili dalle circostanze e dalle persone, e gli arbitri come tutti gli esseri umani non sfuggono a questa regola ripeto molto “umana”.
E tra l’altro gli All blacks chiesero anche le scuse dell’arbitro
Per me in quel caso c’erano cartellini, non la meta tecnica. Probabilmente sono scarsamente patriottico.
lasciando stare se sì o se no a norma di regolamento, dopo 10min che sei piantato là, una marea di reset, non ricordo quante punizioni contro i neri (2/3) chiamate a mischia dagli italiani per ritrovarsi nella stessa situazione, con il punteggio che non sarebbe cambiato in sostanza (vittoria nera comunque), non ti prendi la responsabilità di dare un cartellino che sia uno e/o una meta tecnica? era talmente palese il ricorso al fallo per impedire l’avanzata che avrebbe portato ad una meta, in un modo o nell’altro, che la situazione è stata clamorosa, tanto che il giorno dopo chi ha protestato è stata la nuova zelanda ed improvvisamente alla nostra mischia, che fino a quel momento era stata il babau di tutto il mondo ovale insieme ai pumas, fischiavano anche se castro non era pettinato con la riga, pur di dimostrare che gli AB’s avevano ragione? bruttissima situazione, non la prenderei proprio ad esempio
il cartellino l’ ha dato..a tialata mi pare!
poi me la cerco, non ricordo esattamente
hai ragione, tialata al terzo fallo e dopo 2 reset (con lui che tira giù prima dell’introduzione, alla fine ci sono 4 falli e 4 reset (ma su un reset ho qualche dubbio che sia un fallo, si vede male) e almeno in due occasioni appena parte l’avanzamento c’è il fallo sistematico, secondo me potevi dare anche rigore e tre tiri liberi, altro che meta tecnica,hanno fatto di tutto 😉
forse la meta tecnica, la spinta azzurra non è mai stata perfettamente e chiaramente avanzante, ma il giallo al pilone o al tallonatore nero (non ricordo adesso quale dei due) forse poteva starci già al secondo tentativo, senza aspettare il quarto o quinto…
tialata..
Scusate, domanda ignorante. La metà tecnica si dà in caso di netto avanzamento. Ma se la mischia non avanza a causa del fallo avversario che si fa?
meta tecnica!
Comunque che mischia che avevamo. Ci siamo veramente persi un ricambio generazionale
trovo ingenerose certe considerazioni di gente dell’ambiente riportate nell’articolo, l’arbitro può sbagliare ed è forzato a farlo, poi, purtroppo, è umano e può valutare male alcune situazioni o essere portato, inconsciamente, a fischiare meno HO7, perché è lui e perché le cose, anche oltre regolamento, le sa fare bene, di john smith o marco rossi che fanno male anche quelle che ci starebbero, al limite, ma che ci starebbero, piuttosto che il secondo arbitro, che credo creerebbe ulteriori casini (tanto per dirne una una diversa valutazione del vantaggio tra i due potrebbe creare degli attriti), sarei per il rafforzamento dei giudici di linea con dei compiti ben precisi (che so, introduzioni entrando in campo, valutazione parte chiusa della mischia, fuorigiochi, ostruzioni etc sui calci), che ad oggi potrebbero essere sostituiti da due presi al caso tra il pubblico, tanto stanno là solo a dire se la palla è tra i pali, ma se c’è un minimo dubbio chiamano il TMO, e a segnare più o meno dove è uscita (una volta erano molto più precisi) e di è la touche; poi gli capita una rissa davanti e l’arbitro chiede come è andata e dicono “boh, erano il 5 e il 19, uno ha colpito l’altro e l’altro ha risposto, ma non so perché e cosa sia successo prima, chiedi al TMO, io non c’ero e se c’ero dormivo”, oppure su 10 mete fatte con una corsa lungo l’out o vicino alla linea, ci fosse una volta che sia una che non si chiede il TMO, anche se il giocatore non ha mai superato la linea dei 5 o ha fatto 10mt pestando i piedi degli spettatori in prima fila, mi sorge il sospetto che prima del TMO fosse tutto un bluff, quando ti chiamavano qualcosa a favore o contro!!!!
con questo non giustifico arbitraggi pessimi o malfatti, ci sono anche quelli ed è giusto farli rilevare cosicché l’arbitro possa migliorarsi o che, se non è a livello, venga messo in situazioni più consone alle sue capacità, magari matura e potrà tornare più su, ma attaccare uno o l’altro aspetto dell’arbitraggio in un modo o nell’altro a prescindere (troppi TMO o troppa decisionalità dell’arbitro) lo trovo errato, si è fatto molto per migliorare il gioco, cerchiamo di migliorare anche questo aspetto aiutando gli arbitri.
PS gli arbitri non decidono le partite: nì, l’atteggiamento di un arbitro può, negli ottanta minuti, favorire e molto una squadra anche senza sbagliare clamorosamente e quando la differenza è minima e/o chi subisce è l’underdog, può essere decisivo nel risultato finale, in quanto potrebbe “castrare” il gioco di una delle due a vantaggio dell’altra che magari spacca la partita molto prima di quando dovrebbe, chiudendo un incontro che, magari, poteva rimanere in bilico fino alla fine con la possibilità ad entrambe di vincere
Ruolo ingrato quello dell’arbitro: ci si ricorda di lui solo quando si ha da recriminare su qualche decisione presa o non presa. Il doppio arbitro c’è nel basket, anzi sono stati portati a tre, ma lì il campo è lungo 30 metri, nel rugby sarebbe più complicato suddividerne i compiti; magari uno potrebbe limitare il proprio raggio d’azione ad una metà campo e l’altro all’altra, anche se il rischio sarebbe quello di averlo più spesso un po’ troppo vicino alle ruck, tendenza che ho notato accentuarsi ultimamente. In genere, un buon arbitro si distingue per il fatto di tenere lo stesso metro di giudizio per entrambe le squadre nelle medesime situazioni di gioco, ciò aiuta i giocatori a fissare i limiti entro i quali poter spingere il proprio raggio d’azione nelle giocate e di assistere così ad un match armonioso su entrambi i lati del campo. L’introduzione del TMO è stata sicuramente positiva, ha aiutato a far chiarezza sulle situazioni dubbie, anche se qualche arbitro ha avuto la tendenza ad abusarne, ma, mi pare, che ora su raccomandazione della varie federazioni si stia andando verso un coinvolgimento più equilibrato. Sono invece nettamente contrario alla semplificazione delle regole: il rugby ne verrebbe snaturato, come avvenuto, per fare un esempio, nella pallavolo (ricordate quando c’era il cambio-palla? Era un altro sport…), rischieremo di vedere una sorta di “neo football americano” all’europea, solo per compiacere i media.
piu arbitri ex giocatori potrebbe essere una buona soluzione..certe “malizie” o furbate o ostruzioni varie, chi ha giocato le riconosce al volo!
non a caso jackson sta diventando uno dei migliori..
rolland è stato internazionale irlandese..walsh e owens han giocato a livello scolastico..
Avere arbitri ex giocatori di una certa esperienza sarebbe sicuramente un’ottima cosa, ma va a cozzare con la carriera arbitrale per quanto riguarda i tempi: chi riesce a fare una certa carriera arbitrale inizia a fischiare molto presto, cioè attorno e non molto oltre i 20 anni.
vero, in parte..(vedi proprio Rolland e Jackson Emy)..
giacchè non dovrebbero fare tutta la trafila o gavetta, sarebbero in ottime condizioni fisiche, indispensabili oggi con la velocita e i ritmi forsennati raggiunti dal rugby, carriere piu brevi ergo meno “influenzabili”..
dovrebbero esser pagati bene, fare i professionisti, rispondere ad un board indipendente che valuterebbe anche le prestazioni e le designazioni..
una sorta di scuola elite per gli arbitri!
Un ragazzo di vent’anni se ha giocato da quando ne aveva 8 o poco più può già essere un buon arbitro e se ha qualità ci si può lavorare per farlo crescere in tempi ridotti ed averlo pronto per l’alto livello. Del resto anche in Italia gli esempi non mancano (Mitrea Trentin …)
beh pero se uno ha 20 anni e gioca da quando ne ha 8 perche dovrebbe arbitrare? preferirà comunque giocare! io parlo del fine carriera 😉
semplicemente perché capisce che come giocatore non può ambire a fare grossi passi in avanti mentre come arbitro ne può fare molti di più.
vabbe ma mica tutti quelli che non diventano pro devono per forza smettere!
ci son le serie “minori” per fortuna!
Jackson in quattro e quattr’otto ha dato una regolata ai ciccioni albocelesti, dopo che nelle altre partite ne avevano fatte di ogni. Si era evidentemente “preparato”, ma se leggi i commenti e la stampa argentini era “prevenuto”. Capitomihai? 🙂
gia! puniti tutti i trucchi che li avevan fatti dominare..poi guarda un NZ che favorisce gli skips non ci credo manco se lo vedo ahahahah
Seguendo la partita era parso che ponesse molta poca attenzione ai trucchi della mischia australiana. Altrimenti non si spiega come mai, col procedere del II tempo, la mischia dei pumas sia progressivamente tornata a prevalere.
perche sono comunque molto competenti e si sono adattati al metro di jackson, soprattutto han fatto meno “furbate”!
L’arbitro è una componente del gioco, può sbagliare e, a differenza di chi ha scritto l’articolo, mi sembra evidente che in casi di partita equilibrata a volte la sua decisione errata risulta decisiva. Io penso che la “superiorità morale” che spesso il mondo del rugby si arroga rischia di strozzare un dibattito che invece andrebbe fatto: il professionismo, la fisicità, la velocità del gioco, le difese che giocano ai limiti del regolamento rendono più difficile il mestiere di arbitro. Ma noi abbiamo tutti qualche remora a parlare dell’arbitro perché abbiamo paura di perdere quella “superiorità morale” (me compreso) faticosamente affermata e che costituisce quasi un “unicum” nello sport internazionale. Può darsi che io sia sgradevole, ma non lo dico per partito preso; ho constatato che è così da lunghe discussioni sui campi, con appassionati e giocatori di rugby. Ecco, invece di dire che l’arbitro non conta, in uno sport dove conta eccome, bisognerebbe affrontare il problema con la prospettiva di migliorare l’efficienza della prestazione arbitrale e, per adesso, la creazione della figura del TMO va in questa direzione.
Bisogna sempre tener presente che l’arbitro può sbagliare esattamente come sbagliano tecnici, giocatori, dirigenti.
Quello che bisogna fare è aiutare l’arbitro a migliorare le sue prestazioni e a sbagliare meno possibile, non dire che i suoi errori non contano.
Quello che bisogna evitare è di ridurre il dibattito ad un giudizio persino morale sull’arbitro stesso, ad insultarlo, come spesso succede nel calcio, a fare dietrologia, a parlarne in modo becero e sottintendere una certa malafede.
Ecco, il io rugby lo intendo così; si può parlare di tutto, davvero di tutto, ma con il rispetto dei ruoli, dell’avversario, delle componenti dirigenziali, dei tifosi, dell’arbitro. Non parlare dell’arbitro significa ignorare un problema, non risolverlo. Tenendo conto di un fattore fondamentale: io preferisco sempre e comunque parlare delle squadre in campo.
Io ricordo una recente finale d’eccellenza con decisioni un pelo discutibili, però meglio lasciar perdere.
Credo sia normale che l’arbitro, alla fine, influisca sulla partita. L’importante, come detto sopra e nell’articolo, è che adotti un metro e lo mantenga per tutta la gara. Bisogna anche dire che a volte si vedono cose veramente scandalose, però questo è quello che passa il convento.
Anche vero che in quella finale quasi nessuno degli attori in campo lo abbia aiutato. Anzi si assistette a comportamenti squallidamente calcistici: una dei “torti” dell’arbitro fu di essere troppo indulgente. Qualche “dieci metri” ai lamentosi di professione ed un paio di gialli in più non avrebbero guastato.
Inutile dire che non ho aderito al protocollo di Dublino 😉 detto questo l’arbitro sbaglia come tutti gli esseri umani, quindi fallibile per definizione, ci son arbitri che sbagliano di più e di meno ma non penso che un arbitro possa essere l’ago della bilancia di una partita, nemmeno in Francia NZ dei mondiali, scegliete voi quale, a meno che non ci sia malafede ma non credo sia il caso
Troppe regole con troppe eccezioni porta alla difficoltà di comprendere il gioco a chi non è pienamente a conoscenza del regolamento. L’arbitro ex giocatore non sempre è un buon arbitro perché può avere una visione da giocatore che lascia correre delle cose e punisce altre con più enfasi viste le sue esperienze e il suo ruolo d’origine, ci può volere tempo per disabituare anche le posizioni che tiene e la voglia di entrare dentro al gioco. Jackson non mi è piaciuto in molte fasi ma non mi sono piaciuti neanche i Francesi delle ultime partite di Champions. Comunque invito tutti a fare un corso arbitri che sono gratis ed impegnano solo due giornate.
dai il psg non gioca male..poi c’ è ibra!
LA META DELL’ARGENTINA ERA REGOLARE. Questo si può ma soprattutto si DEVE dire. sinceramente non ricordo se è stato chiesto TMO, in ogni caso Supersport (broadcaster sudafricano con eccellenti commentatori), ha dedicato 10 minuti di commenti postpartita, live, al truce errore. Cosa inusuale a queste latitudini.
il commento mio alla partita è che i Pumas hanno gettato alle ortiche una buona occasione regalando una meta a primo tempo scaduto, perdendo palla su mischia dominante, subendone una seconda altrettanto evitabile ad inizio secondo tempo e sbagliando almeno due calci non difficili.
il numero 11 Montero(?) ha enormi potenzialità ma due cazzuole al posto delle mani e poi ho l’impressione che contribuisca all’aumento del pubblico femminile: mia moglie e mia figlia non si sono perse una sua azione 🙂
Tira più uno sguardo di Montero che una percussione di Bastareaud 🙂
Ecco, più potere decisionale ai guardalinee sarebbe una cosa sensata, l’idea del secondo arbitro non mi convince…
In realtà il problema non è un potere decisionale, che è in mano all’arbitro e va bene così, ma il semplice dargli retta se vede qualcosa che all’arbitro sfugge, e un protocollo che richieda agli assistenti di segnalare più cose e soprattutto agli arbitri di prenderli in considerazione.
si hai ragione, intendevo comunque proprio questo…a me nelle gare d’Eccellenza (ma immagino anche nelle partite di Serie A che vedi) danno spesso l’impressione di essere poco partecipi, si limitano ad alzare le bandierine per i pali o per le touche e poco altro, a questo punto se sorteggiassero due del pubblico per fare i guardalinee non cambierebbe molto la situazione…è anche vero che, nella maggior parte dei casi, è proprio l’arbitro a dire loro di fargli notare esclusivamente alcuni falli e magari anche i guardalinee a volte vorrebbero alzare la bandierina, ma si contengono per non contrastare il giudizio del direttore di gara, ma è il caso che si cominci a cambiare sistema…palese poi quando dalle tribune si notano dei falli che l’arbitro non vede e tutti ad urlare contro il segnalinee di turno che non alza la bandierina…