Manchester finora molto amara per gli azzurri del rugby a 7

La prima giornata del torneo si chiude con tre sconfitte in altrettante partite. Oggi si inizia contro il Portogallo

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Tanito Tikaram 14 Settembre 2014, 09:50

    Ho visto un po’ di Spagna-Italia; gli azzurri giocano anche bene, ma il livello delle altre squadre è ormai molto alto. Del resto la nostra nazionale non rappresenta certo il meglio del rugby italiano: a parte il veterano Bortolussi, gli altri credo siano tutti “gregari” nelle rispettive squadre. Come sempre, pochi pochini gli spettatori; era una delle ultime partite della giornata e forse molti erano già andati a casa, ma mi è parso non si arrivasse a 200 persone. Da questo punto di vista gli Europei 7s non sono ancora riusciti a sfondare

  2. crosby 14 Settembre 2014, 11:12

    Zero investimenti, nessun campionato ad hoc, staff tecnico alla prima esperienza, giocatori selezionati dal 3.mondo ovale (serie C sarda….)…chiaro che i risultati non possono che essere mortificanti.
    Soluzione?
    Sostituiamo il Trofeo Eccellenza (inutile) con un Circuito Seven (magari anche con Benetton e Zebre più le 10 di Eccellenza).
    Prendiamo un tecnico specialista del Seven che selezioni i migliori in maniera oggettiva…
    Ma se le Olimpiadi non interessano…

    • Tanito Tikaram 14 Settembre 2014, 14:39

      Se ne era già parlato, ma secondo te sarebbe risulterebbe interessante un torneo di 7s inframmezzato al campionato a XV? Secondo me potrebbe interessare qualche giocatore, ma gli allenatori storcerebbero il naso e il pubblico non se appassionerebbe minimamente. Però ovviamente posso sbagliarmi

      • Rabbidaniel 14 Settembre 2014, 14:57

        Sono d’accordo con te, sono soluzioni estemporanee, serve progettualità, sempre che si voglia fare il VII seriamente. Altrimenti ci si arrangia come ora, ma senza pretendere risultati o anche solo annunciarli.

  3. cainerandrea 14 Settembre 2014, 11:47

    Il seven va inteso come propedeutico all’Union. Bisogna partire con tornei fin dalle U.14, così si permetterebbe a molte realtà sottodimensionate di far giocare i ragazzini. L’Union (ma anche il League) hanno bisogno del 7’s perchè la ricerca degli spazi, ma anche la tecnica di placcaggio non sono uguali. Basta verificare quante delle prime 10 del ranking mondiale Union non hanno un torneo seven che parte dalle scuole……

  4. Rabbidaniel 14 Settembre 2014, 12:10

    Come pretendere di più se gli altri hanno giocatori che fanno quasi esclusivamente 7 e giocano insieme vari mesi all’anno? Per me il 7 o si fa o non si fa, ma questa via di mezzo non porta da nessuna aprte.

  5. Giovanni 14 Settembre 2014, 12:23

    OT: Aver compagni al duol, scema la pena…
    http://www.gazzetta.it/Volley/13-09-2014/volley-mondiale-italia-argentina-1-3-contro-velasco-ultima-amarezza-90440196912.shtml
    Calcio subito fuori ai mondiali, basket manco qualificato, volley al peggior risultato in 30 anni, rugby in rottura prolungata da oltre un anno…a parte la pallanuoto non è un bel periodo per le nazionali azzurre.

    • Rabbidaniel 14 Settembre 2014, 12:58

      Be’ la federbasket non ha cacciato il grano per i mondiali e la nazionale è in tendenza tutto sommato positiva. Per il resto il quadro è decisamente sconsolante. Ma credo sia sostanzialmente frutto dell’immobilismo italico in anni in cui andavano fatte scelte strategiche e non si poteva vivere di rendita. Alcuni tentano riforme ora, sperando che le vacche non siano scappate dalla stalla.

  6. ermy 14 Settembre 2014, 16:15

    Il 7 è un buon allenamento per il 15… allena molte qualità.
    Quindi un torneo a 7 invece di quell’inguardabile trofeo Eccellenza non potrebbe che fare bene! Se un allenatore lo considerasse un ostacolo, o altro sarebbe un miope ottuso.
    Quanto alla strategia complessiva finchè c’è la FIR… campa cavallo…

    • Katmandu 14 Settembre 2014, 17:09

      @ Ermy il 7 e il XV non so se son nemmeno parenti, troppo diversi, certo allena i riflessi e i ricicli, ma le similitudini credo finiscano li, son ormai sport troppo differenti per dire che uno allena l’altro, almeno ad alti livelli, in primis non hai la mischia e i mantenimenti del pallone passando per le ruck, le linee di corsa nel seven non mirano all’avanzamento ma piuttosto alla ricerca dello spazio, non esistono le maul, si piazza in drop senza pressione, e poi la cosa che più differisce è la partita, nel 15 sei impegnato mentalmente per 3 orette in totale, poi stacchi la spina, nel seven 8 ore con picchi durante i venti minuti in cui sei in campo

  7. dogriccio 14 Settembre 2014, 17:12

    potrei diventare monotono su questo argomento. però continuo a chiedermi che risultati avrebbe una selezione con i vari Bortolussi (che c’era), Ngawini, Berryman, Odiete, D’apice, Manici, Sarto, Esposito, Campagnaro, Morisi, Ambrosini, Ruffolo, ecc.ecc.

  8. frank 14 Settembre 2014, 18:33

    il VII può essere vitale per entrare nelle scuole! “catturi” i bimbi col seven e poi li conduci gradualmente al XV.

  9. Jeppo 14 Settembre 2014, 18:39

    solo per informazione;
    Anno 1962 a scuola in Inghilterra. Età 11 anni (io…). Primo mese (settembre) sport a scuola – Rugby 7s. Ultimo mese di sport invernale (marzo) – Rugby 7s. Tra i due periodi di rugby a 15. Importante anche notare che ci è stato insegnato a giocare a Rugby 7s, non era presunta che abbiamo potuto improvvisare. Questo ciclo continuato fino a 18 anni. Tornei inter-scolastico. In Inghilterra Rugby 7s e 10s sono considerati parte di un processo di sviluppo per giocatori, sia nelle scuole e nei club.
    A mio parere la parte femminile della F.I.R. ha azzeccato con la Coppa Italia, e questo dovrebbe essere replicato a livello di gruppo di età più giovani, in particolare nello sviluppo di rugby nelle scuole.
    Club di nuova costituzione si prevede di reclutare un numero sufficiente di giovani per creare squadre U12/U14 e/o U16. Perché non incentivare loro di creare gruppi inizialmente Rugby 7s a U12 / U14 / U16 nel loro primo anno di esistenza, forse gruppi Rugby 10s nel loro secondo anno di esistenza, di trasferirsi a numeri di gruppo età piena numero nello terzo anno della società. No multe, sanzioni, invece divertimento per i giovani giocatori che costruiscono da piccole a grandi numeri.
    In più la possibilità per gli allenatori di crescere insieme nella loro formazione a piccoli passi.

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