Il giornalista americano era un appassionato e un giocatore. Trovava il tempo per la palla ovale anche quando si trovava in israele
Steven Sotloff, il reporter decapitato che amava il rugby
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Bastardi !!!
Ci sta pensando il SAS, a saldargli il conto.
Speriamo.
Va bene primo we di ottobre?
Direi di si, erano già in Siria da due anni, dentro e fuori; credo che siano già sul terreno, adesso, in diverse zone zone dell’ Iraq, sempre a gruppi di quattro, secondo le diverse specialità. Sono contentissimo, sarà un gran piacere.
E ci metteremo d’ accordo più avanti.
Ci sta pensando il PKK, se non fosse per loro avrebbero già sfondato a nord.
Il PKK o le formazioni dei combattenti curdi in generale? Non credo che i curdi si “esauriscano” nel solo PKK…
Il PKK è la vera resistenza curda,insieme ai siriani/curdi dell’YPG.
Rugbista o meno io trovo disgustosi e indegni i commenti che si leggono ad alcuni articoli on-line, che dubitano sulla verità delle immagini o che, peggio, considerano la morte di questo ragazzo come una giusta punizione per gli USA o, addirittura, per il ragazzo stesso che “poteva starsene a casa”.
Un pensiero a una persona che, come qualsiasi persona al mondo, non meritava una fine tanto atroce e assurda.
Il fondo non si vede mai
concordo Rabbi, davanti a una morte, pergiunta come quella, il silenzio è la miglior forma di rispetto!
no violenza!!!
Amen.
Una delle cose che mi piacciono di questo sito, è che è uno degli unici posti sul web dove è ancora possibile interagire con persone con un minimo di cervello.
Diciamo che gli Stati Uniti d’America hanno messo il becco in tutti i conflitti e tutte le situazioni distribuendo armi e denaro come gli faceva comodo, bombardano a destra e a manca per esportare democrazia. Così facendo qualche nemico se lo sono fatto, è… C’è modo e modo per dire le cose e continuare a urlare “americani bastardi” è forse il modo più sbagliato. Inutile dire quanto sia sbagliato decapitare giornalisti e persone innocenti… Però, senza polemica, qualche domanda sul ruolo dell’America in tutto sto casino me le farei.
Sicuramente, i miliardari a capo dell’ISIS stanno più che altro sfruttando a loro vantaggio l’odio anti americano/occidentale formatosi in quei territori.
questo è molto probabile…
@max, ok quello che dici, ma in questa specifica situazione gli USA che c’entrano? Sotloff di sua spontanea volontà è andato a fare informazione in quelle terre martoriate, la sua nazionalità è irrelevante, poteva essere anche portoghese o sloveno…
E di passaporto Israeliano, oltreché USA. Ma non è assurda, purtroppo.
per me non c’entra nulla se amava il rugby o il balletto classico, già è una vergogna per tutti noi esseri umani una guerra, qualunque essa sia e per qualunque fazione ci schieriamo perchè tutti noi abbiamo un’opinione sulla vicenda, insomma siamo italiani abbiamo un’opinione praticamente su tutto, quello che fa davvero schifo, senza paura di venir smentito è vedere come trattano i prigionieri fino a far vedere “l’atto finale” con che scopo poi non lo so, così penso che pure che le persone che prima potevan avere una qualunque simpatia per lo stato islamico non so bene chi potrebbe giustificare sta porcheria
Non esiste nessuna giustificazione per atti di questo tipo, nessuna simpatia può farmi dire che la morte sommaria sia giustizia o vendetta. Questo vale per tutti gli atti commessi da governi, bande, gruppi di qualunque colore, razza o religione.
Il medio oriente (e non solo quello ) è complesso e la cosa che mi fa stare male è che spesso vince la logica del ” il nemico del mio nemico è un mio amico” e cosi Osama bin laden veniva finanziato per combattere i russi, hamas finanziata in funzione anti Olp, Saddam aiutato contro l’Iran di Komeini e oggi l’Iran e gli sciiti sono buoni contro l’Isis….e tutti gli esempi che volete.
Il dramma di tutto ciò è che a governare “the big game” (cit. churchill) ci sono degli apprendisti stregoni.
Faccio il facile profeta: tra qualche anno (o mese) saremo a leggere del pericolo Kurdo che minaccia “l’integrità” di Turchia, Irak, Iran e Siria…
Ottima analisi
E’ vero il contrario: il PKK è nella lista dei terroristi di USA e GBR, mentre Bin Laden non lo era fino al 1997. Adesso vogliono fornire armi ai curdi, dopo averli criminalizzati per anni ed anni. ONU e USA decidono di volta in volta chi sono gli amici ed i nemici, a seconda delle convenienze del momento, l’importante è che prima o poi ci sia sempre qualche guerra così le armi si vendono ed anche gli economisti son contenti. Per il resto provo orrore e disgusto per chi uccide in modo così barbaro.
Giovanni volevo solo dire che quando a qualcuno fa comodo definisce gli altri terroristi salvo poi usarli in un altro momento per altri interessi, io sono amico dei Kurdi e lo portavo solo come esempio, per latro sia gli usa che l’arabia saudita che israele che la francia e uk in quelle zon ne hanno combinate di tutti i colori, purtroppo.
giovanni le armi ai curdi le han gia date, hanno svuotato un arsenale qui in sardegna, la maddalena (arsenale usa), circa 2 settimane, suppongo siano gia a destinazione..purtroppo!
a fora sos italianos colonialistas!!!!!
Avete tutti ragione e sottoscrivo lo sdegno che provo nel vedere queste barbarie non dimentichiamoci peró che questi bastardi dell’isis sono finanziati dagli sceicchi del golfo e dai sauditi,sottobanco.
Contestualmente si professano pubblicamente alleati degli usa e di Uk condannando issi, così come avevano finanziato al qaeda e bin laden.
hyperion, sicuro qualcuno li finanza, insomma non siamo nati ieri, tutti i gruppi armati da qualcuno son finanziati, anche i partigiani eran sovvenzionati per fare la guerra ci vogliono i soldi, non voglio dire che questi son nel giusto e quelli sbagliano, dipende tutto da quanta disponibilità hai questi vanno avanti da dove arrivano i soldi non importa il discorso generale è che i soldi muovono tutto
…. ma a noi italiani piace andare in vacanza a Dubai …. siamo noi che finanziamo queste crudelta’ …
Se è per quello, l’italianissima Valsella era la maggiore produttrice europea di mine antiuomo, di cui disseminò vaste aree dell’Africa sub-sahariana ed era partecipata al 49% dalla Fiat. Quella stessa Fiat di cui compravamo le automobili e che adesso paga le tasse in Olanda, invece che in Italia. Anche la Barilla è partecipata da uno svizzero che è tra i maggiori produttori mondiali di armi.
questa della Valsella mi mancava…secondo un reportage di Amnesty International di qualche anno fa USA, Brasile, Germania, Russia, Cina e purtroppo anche l’Italia sono stati i principali esportatori di armi in Africa negli ultimi anni, c’è da riflettere…a me impressionò la vicenda della guerra civile ruandese (4 milioni di morti in 6 anni anche se il culmine fu il tremendo genocidio dell’Aprile-Luglio ’94) dove a dare le armi alle forze armante ruandesi, di etnia hutu, era la stessa Francia che non voleva perdere l’unico Paese di lingua fracofona nell’area dei Grandi Laghi (in quanto ex colonia del Belgio) visto che i ribelli tutsi dell RPF parlavano inglese in quanto provenienti per lo più dall’Uganda…anche la Francia d’altronde ha forti interessi in Africa, notare le truppe ancora presenti in Mali da oltre un anno, forze che non fanno parte di alcuna missione di peace-keeping dell’ONU o di altri organismi internazionali…
adesso non esageriamo…comunque che ce sarà di tanto bello Dubai? a me pare tutto finto lì…a questo punto, se si vuole del bel mare esotico, molto meglio la Grecia…
Una storia terribile…purtroppo stiamo vivendo una situazione geopolitica intorno a noi allucinante e forse non ce ne rendiamo nemmeno conto…quello che sta succedendo tra Siria ed Iraq deve far preoccupare, questi dell’ISIS sono dei pazzi fondamentalisti, d’altra parte chi si era illuso che la guerra civile in Siria fosse finita si sbagliava di grosso visto che il fronte si è solo spostato…Siria che dopo tre anni di guerra (in cui nessun organo internazionale ha mai azzardato a fare qualcosa) è al collasso più totale con circa 3 milioni di profughi e i miliziani dell’ISIS stanno facendo le cose più folli…i Paesi occidentali però non si vogliano sporcare le mani in questa faccenda e arriva la genialata del governo italiano di mandare le armi ai Peshmerga…personalmente non sono d’accordo con questa scelta, o ti impegni in una missione vera e propria e addestri i Peshmerga (come hanno sempre fatto i nostri soldati e carabinieri in Afghanistan e Iraq con le future truppe e forze di polizia dei nuovi governi locali) oppure mandare armi così non ha molto senso, oltretutto non sai nemmeno a chi vanno a finire…
E già quello che sta succedendo tra Siria e Iraq ha tolto i riflettori da quello che sta accadendo nella Striscia di Gaza dove i palestinesi, a mio avviso il popolo più tollerante del mondo per tutto quello che hanno subito/stanno subendo, sono stretti nelle morsa dei bombardamenti da terra, da mare e dal cielo (anche se pare si sia giunti ad una tregua), d’altronde non si può giustificare nemmeno Hamas che praticamente ha condannato la Palestina alla distruzione dopo l’uccisione dei tre ragazzi israeliani, anche se non si è mai capito se sia trattato di delitti privati ad opera di qualche facinoroso oppure di un atto studiato dagli estremisti palestinesi, fatto che sta che al governo israeliano serviva solo il pretesto per compiere le ennesime incursioni su Gaza…e anche in questa vicenda nessuno ha alzato un dito, da comica la dichiarazione della Merkel “Israele ha il diritto di difendersi, ma non deve eccedere”, per la serie “bombardate ma non troppo”…
In Ucraina mi sembra di assistire ad un’assurda guerra alla Risiko, dove ci si sta ammazzando per dei pezzi di territorio e siamo già a quasi 3.000 civili ucraini uccisi, ora pare che la NATO voglia mandare una forza d’interposizione…
In Libia non si sa più chi governa dopo Gheddafi e appena dopo Lampedusa troviamo un Paese allo sbando totale dove ancora imperversa una guerra civile…
I risultati di tutte queste situazioni intorno a noi sono le migliaia di profughi e migranti che, soprattutto nell’ultimo periodo, si stanno riversando nelle condizioni più disperate sulle nostre coste, se riescono ad arrivarci poi, purtroppo…
Siamo messi bene, meno male che c’è il rugby a distrarci…
san per quello che arriva in Italia non credere molto a quanto ti viene propinato sulla guerra in Ucraina
@San: quelli del PKK sono ben addestrati:
https://storify.com/wu_ming_foundt/per-capirci-qualcosa-la-guerra-all-isis-il-ruolo-d
Non fate confusione. PKK e KRG non sono la stessa cosa. Poi dire “curdi” non significa molto. Parlano lingue (e dico lingue, non dialetti di una stessa lingua) molto diverse, hanno storie diverse, anche andando indietro nel tempo.
Io comunque non voglio fare analisi della questione, che sono sempre limitate e che dipendono da simpatie politiche (in larga parte). Penserei a quanti come Sotloff, nel mondo, muoiono in maniera atroce solo per aver fatto il proprio mestiere e per aver seguito una passione.
rabbi, ho coscienza che anche il mondo Kurdo è complesso, voglio però dire che un’analisi geo politica seria è sicuramente di parte ma esistono dati oggettivi che dovrebbero fare riflettere chiunque voglia farsi un’opinione.
Il risultato di tutto che nelle logiche di dominio che regolano il mondo che alla fine paga sono sempre i poveri cristi.
Le logiche “imperiali” sono sempre esistite, ma si rischia di giustificare certi gesti con analisi affrettate e parziali. Quel figlio di buona donna non ha ucciso i giornalisti per colpa di Obama. In ogni caso non voglio entrare oltre in discorsi che non si possono esaurire in pochi commenti.
@Rabbi, sul discorso riferito a Sotloff mi trovi d’accordo, ci sarà sempre qualcuno che dirà “chi glielo ha fatto fare di andare laggiù, se ne stava bene a casa, era normale che finisse così, ecc”…
Presidente guarda che su lingua/dialetti forse ti sbagli 🙁
gino direi di no, è una mia area di competenza diretta e parlo a livello base curdo sorani (e ho un livello soglia passivo di kurmanji). Le varietà principali (sorani e kurmanji, senza contare i dialetti meridionali come il laki-kermanshahi-feyli che non hanno mai espresso una lingua letteraria) sono mutualmente inintellegibili, vi sono moltissime differenze nella fonologia, nella morfosintassi e nel lessico (il kurmanji ha il genere grammaticale il sorani no. Il kurmanji ha un caso obliquo, il sorani no. Il sorani ha i pronomi enclitici, il kurmanji no. Il sorani ha un pronome definito, il kurmanji no ecc.). Oltre al fatto che storicamente sono state classificate come curde lingue iraniche che curdo non sono come zazaki e gorani.
correggo “Il sorani ha un articolo definito”
Rabbi sono sempre più convinto che tu sia un ricercatore/assegnista di ricerca/contrattista (ma anche professore associato, buon per te) afferente al Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea della Ca’ Foscari…fammi sapere se passi a La Sapienza per qualche seminario/conferenza…
…ed anche se ti trovi a passare all’Istituto Universitario Orientale a Napoli.
Ahah San, sono emerito! Però è vero che mi sono laureato in lingue orientali nella fu facoltà di lingue di Ca’ Foscari.
@Giovanni, da qualche anno ha cambiato nome in Università degli studi di Napoli l’Orientale, ma a me piaceva di più IUO.
Giornalisti uccisi dal 01/01/2014 (mancano desaparecidos e rapiti)
Striscia di Gaza
Simone Camilli – Associated Press – videogiornalista – 13 agosto 2014
Hamada Khaled Makat – Saja News Agency – 4 agosto 2014
Mohammed Nour Eddine Al-Dairi – fotografo Palestinian Network for Journalism and Media – 2 agosto 2014
Abdallah Nasr Fahjan – giornalista sportivo a Al-Aqsa TV – 1 agosto 2014
Rami Riyan – fotografo per Palestinian Network for Journalism and Media – 30 luglio 2014
Sameh Al-Aryan – Presenter Al-Aqsa TV – 30 luglio 2014
Khalid Hamad – The Continue – 20 luglio 2014
Russia
Timur Kuashev – Dosh – 1 agosto 2014
Ucraina
Anatoly Klyan – Cameraman, Pervy Kanal – 30 giugno 2014
Igor Kornelyuk – Reporter, VGTRK – 17 giugno 2014
Andrea Rocchelli – Photojournalist Cesura – 24 maggio 2014
Andrei Mironov – interprete – 24 maggio 2014
Vyacheslav Veremiy – Reporter Vesti – 19 febbraio 2014
Siria
Steve Sotloff, – reporter freelance – agosto 2014
James Foley – reporter freelance – agosto 2014
Ahmed Hassan Abdel Latif – cameraman Chinese press agency Xinhua – 21 giugno 2014
Mohamed Omar Al-Khatib – Moadamiya Media office – 14 maggio 2014
Mohamed Mantash – cameraman Al-Manar TV – 14 aprile 2014
Hamza Hajj Hassan – reporter Al-Manar TV – 14 aprile 2014
Omar Abdelqader – cameraman Al-Mayadeen TV Channel – 9 marzo 2014
Ali Mustafa – Canadian – reporter freelance – 9 marzo 2014
Trad Muhamed Al-Zhuri – Media activist – 20 febbraio 2014
Mouaz Muhi Eddin Al Khaled – 20 febbraio 2014
Mohamed Abdul AlGhani Najjar – SNN – 9 gennaio 2014
Afghanistan
Anja Niedringhaus – The Associated Press – 4 aprile 2014
Nils Horner – Sveriges Radio – 11 marzo 2014
Iraq
Leyla Yıldızhan, alias Deniz Firat – Kurdish reporter, Firat News Agency – 8 agosto 2014
Khaled Ali Hamada – Iraqi cameraman per Al-Ahad TV – 16 giugno 2014
Firas Mohammed Attiyah – Iraq- Freelance reporter – Fallujah TV – 20 gennaio 2014
Egitto
Mayada Ashraf – Egyptian – Journalist – Al-Dostour/ Masr Al-Arabiya – 28 marzo 2014
Brasile
Pedro Palma – Panorama Regional – 13 febbraio 2014
Santiago Ilídio Andrade – Bandeirantes – 10 gennaio 2014
Colombia
Yonni Steven Caicedo – TV Noticias – 19 febbraio 2014
India
Tarun Kumar Acharya – Sambad – 27 maggio 2014
Bangladesh
Sadrul Alam Nipul – Dainik Mathabhanga – 21 maggio 2014
Libia
Naseeb Miloud Karfana – Libya Al-Wataniya – 29 maggio 2014
Muftah Bu Zeid – Burniq – 25 maggio 2014
Repubblica Centro Africana
Elisabeth Blanche Olofio – Radio Be Oko – 22 giugno 2014
Camille Lepage – fotografa freelance – 13 maggio 2014
Repubblica Democratica del Congo
Kennedy Germain Mumbere Muliwavyo – Radio Télévision Muungano d’Oïcha – 16 febbraio 2014
Somalia
Yusuf Keynan – Mustaqbal – 21 giugno 2014
Messico
Gregorio Jiménez de la Cruz – Notisur, Liberal del Sur – 11 febbraio 2014
Paraguay
Fausto Gabriel Alcaraz – radio Amambay – 16 maggio 2014
Filippine
Nilo Baculo Sr. – DWIM radio9 – 9 giugno 2014
Samuel Oliverio – Isumbong kang Palos ug Tirador – 23 maggio 2014
Rubylita Garcia – Remate – Filippine, 6 aprile 2014
grazie @mal per questa lista…
ecco, tra l’altro mi sfuggiva Simone Camilli, romano di 35 anni, morto a metà Agosto a Gaza per un’esplosione…
R.I.P. Tutti.
🙁
ecco, nessun’altro lo aveva notato, ma c’è anche un altro italiano nella lista, di cui onestamente non avevo sentito nulla riguardo la sua scomparsa a Maggio…si tratta del fotografo trentenne piacentino Andrea Rocchelli morto proprio in Ucraina assieme al suo interprete russo a seguito delle esplosioni di bombe da mortaio nella regione del Donetsk…
siamo nel 2014
e due paesi europeii rischiano di farsi la guerra
il conflitto fra israele e i paesi arabi rischia il non ritorno
i fondamentalisti islamici si stanno organizzando come veri eserciti e stati
l’occidente ha i mercati alla canna del gas
e in tv un presidente del consiglio si fa’ un bel gelato mentre nello stesso momento stanno chiudendo delle ditte
SPEROM BEIN
W LO SPORT !!!!!!!
e per darti ragione, c’era anche un capo di stato che a Camp David giocava a golf mentre in giro cascavano bombe, chiudevano ditte e l’ennesima delusione mangiava il gelato
infinita tristezza.
i morti.. i nemici dei nemici.. aiuto te xchè quelli lì tagliano la gola ai miei.. a te invece non ti aiuto xchè mi dai solo badanti invece l’altro mi dà il gas.. però ti prometto che in mondovisione dirò che siamo molto indignati!..
e sempre con l’assenso, la benevolenza (presunti..) e rigorosamente nel nome del dio di turno.. col male che fanno, sarebbero da eliminare prima tutte le religioni delle centrali atomiche..
e alla fine? quelli che lo prendono nel culo sono quelli che devono lavorare per campare.. e poco importa se eri un fotografo freelance (sogno della tua vita) o un operaio della Thyssen.. stavi lavorando..
Io non voglio essere retorico ma se c’è una cosa che adoro del rugby è che conosci gente la più disparata subito e ti fai mila amici. Lo ritengo un passo avanti nell’evoluzione umana. Noi umani che ci dividiamo per ogni stupidaggine, che mettiamo frontiere, ci odiamo per religioni, “etnie” riusciamo a costruire momenti di incontro normale, come dovrebbe essere sempre.
Tutti abbiamo idee politiche ma di fronte ad un assassionio di un giornalista fatto in questa maniera non si può altro che inorridire. Cioè non è nemmeno vagamente un azione di guerra, è colpire a sangue freddo uno che per altro magari faceva anche gli interessi di Isis o dei locali raccontando cosa succedeva “da dentro” (non so per chi lavorasse, parlo in termini generali).
rugbista o no è un morto sul lavoro, consapevole dei rischi che correva quale reporter di guerra…
difficilmente il suo collega Paolo Wilhelm sarà decapitato da uno di noi…
a me non fa più pena del muratore che cade dall’impalcatura, dell’ufficiale giudiziario a cui sparano durante uno sfratto…
certo fa più rumore un albero americano che cade che una foresta di africani/palestinesi/iracheni/siriani/afghani… che crepa quotidianamente per lo stesso motivo anche se non magari nelle stesse modalità…
Steven Sotloff amava il rugby ed è stato decapitato.
Ora gli toccherà giocare pilone.
…cioè tu ritieni che un giornalista incarcerato, incatenato, torturato, umiliato, picchiato, messo alla fame e alla sete, vittima di ogni sorta di vessazione anche psicologica, per mesi, e quindi sgozzato con un coltellaccio, sentendosi morire in tanti interminabili secondi necessari a che una fredda lama gli segasse il collo, sia un semplice “morto sul lavoro” come quelli operai che cadono dalle impalcature o soffocano nelle cisterne???
per Sotloff c’è stato un carnefice, violento, cattivo, mascherato, che brutalmente l’ha assassinato.
Per quei poveri operai c’è stato un triste destino, ma che non aveva un coltello in mano davanti ad una vittima in ginocchio consapevole del proprio prossimo martirio.
Non ti giudico per quello che hai scritto, non ne ho il diritto. Ma quando sei da solo, prova a pensarci su.
prova a rifletterci tu…
è un triste destino o un carnefice a far sì che gli operai dell’ILVA di Taranto difendano con i denti il proprio posto di lavoro con la consapevolezza che è cancerogeno per sè, per la propria famiglia e per la propria terra?
sono più liberi di scegliere il loro destino loro o il reporter free lance che decide liberamente di andare a mettere il culo nelle pedate in Siria anziché occuparsi di cronaca locale in Colorado?
Mal ha postato qua sopra un elenco di oltre trenta giornalisti morti quest’anno sui vari fronti internazionali… due terzi di loro sono arabi di cui nessuno ricorda nome, modalità della morte, hobby e legami familiari…
sotloff fa notizia solo perché americano e se ne parla qui solo perché giocava a rugby… del resto dell’elenco summenzionato non gliene frega niente a nessuno?
se per caso ti fosse sfuggito in guerra la gente muore in modo atroce: la maggior parte delle vittime sono civili che se ne stavano tranquillamente a casa loro senza aver chiesto a nessuno di partecipare ad un conflitto…
Il tuo modo di ragionare è talmente distante dal mio che non vedo possibilità di dibattito. Si scadrebbe inevitabilmente nella polemica e l’argomento è troppo grave perché possiamo permettercela. Ciao.
condivido, non è il luogo anche se credo che sappiamo entrambi mantenere toni pacati… e se fossimo di persona potremmo andare avanti a discuterne per ore… magari ci sarà pure occasione…
ciao anche a te…
Credo di aver compreso le parole di @fracasso, di certo non sta dicendo “ben gli sta!” a Sotloff…ad ogni modo ha detto la verità dicendo che la sua morte fa più rumore rispetto a quella di tanti altri suoi colleghi brutalmente assassinati in Paesi di secondo/terzo mondo e che non fanno nemmeno notizia…premesso che la sorte toccata a Sotloff e a Foley è orribile per come è avvenuta, quindi difficilmente paragonabile ad altre morti sul lavoro, c’è però da dire che, oltre a lui, quanti altri reporter/giornalisti vengono uccisi in giro per il mondo nelle aree di conflitto? Di certo la morte di un europeo o di un occidentale fa più notizia rispetto a quella del giornalista siriano o palestinese o di quello somalo, per quanto dispiaccia a tutti della morte di una persona, indipendentemente dalle sue origini…
Nella lista di sopra compaiono giornalisti uccisi in alcuni Paesi afflitti dalle cosiddette “guerre dimenticate” come la Somalia (allo sbando dal ’91) o la Repubblica Centrafricana (anche se lì pare siano terminate le ostilità da qualche tempo), ma anche la RDC (dove le due guerre susseguitesi dal ’96 al 2003, e anche la ripresa delle ostilità nelle regioni del Kivu qualche anno fa, hanno creato quella è che stata definita la più grande crisi umanitaria mondiale, in cui però i Paesi occidentali non hanno mai fatto nulla per arginare il dramma, e nella MONUC, la forza militare dell’ONU nella RDC, non si è impegnato nessuno Stato occidentale)…compaiono però anche giornalisti uccisi in nazioni non impegnati in conflitti, come Paraguay e Brasile (anche se quello che accade nelle favelas di Rio è una vera e propria guerra civile), laddove però la violazione dei diritti umani e le tensioni sociali sono molto alte…ad ogni modo chi perde la vita per cercare di fare legittima informazione, che sia statunitense o paraguayano, avrà sempre la mia stima…e purtroppo non credetevi che in Italia siamo messi meglio, quanti cronisti locali campani, calabresi e siciliani che scrivono per piccole testate o quotidiani regionali rischiano la propria incolumità perchè raccontano di fatti di Camorra, N’drangheta e Cosa Nostra? Perchè oltre a Saviano, che per sua fortuna ha la scorta, ci sono tanti altri piccoli giornalisti che per uno stipendio da fame fanno informazione e sono nel mirino dei clan mafiosi…
Ciò detto, è vero che questo è un blog di rugby, ma se ogni tanto sconfinassimo dal contesto ovale per parlare di qualcosa di impegnato non è un male, anzi credo che qui il post su Sotloff (al di là del fatto che fosse un appassionato di rugby) sia una news extra che ci sta, una notizia al di fuori della routine che ci riporta nel dibattito di quello che drammaticamente sta accadendo in luoghi non molto distanti dall’Italia…
E intanto il vertice della NATO si è riunito per decidere delle situazioni internazionali, in primis della crisi ucraina…indovinate dove? In Galles…avranno organizzato il summit con l’aiuto delle Regions?