Arrivi tra grandi speranze, poi il cammino si fa più difficile e i coach diventano “uomini soli al comando”. E pagano per tutti
Le parabole simili di Nick Mallett e Jacques Brunel, l’autunno dei ct
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Mi sembra di sentire parlare dell italua. Quella politica.
quella che vorrebbe fare ma non può.
So quale è il grande problema.
noi siamo abituati a lavorare per noi stessi e non per la struttura.
se ci sono tre tecnici della nazionale e franchigie o naz A e maggiore,
Non riescono a seguire una linea comune data dal responsabile e lavorano in equipe.
lavorano sulle loro idee e punto.
e questo vale in tutte le categorie.
non siamo capaci di fate squadra siamo degli individualisti.
Bell’articolo, centrato il problema.
Che volutamente rimarrà senza soluzione.
Credo che la cosa più facile da fare, che permetterebbe al tecnico della nazionale di lavorare meglio, sia quello di toglierli di mezzo gli assistenti allenatori (e altri dello staff) non richiesti ma imposti dall’alto.
Penso al Troncon alla prima esperienza assoluta da allenatore imposto a Mallet quando è arrivato.
Ma non e’ il solo caso, anzi…
L’esempio fatto su Antonio Conte e i poteri che la FIGC gli ha affidato, e’ calzante.
Il rugby italiano che vince poco nulla da tempo e non ha nemmeno una speranza di cambiare rotta nel breve-medio periodo ha bisogno di una rivoluzione di questo tipo per cambiare le cose.
Ricordo che nel 2007 Berbizier, uno dei tecnici più vincenti della storia della nazionale, aveva legato la sua permanenza sulla panchina azzurra ad un progetto molto simile all’accordo FIGC-Antonio Conte.
Avrebbe dovuto ricoprire l’incarico di Responsabile della Commissione Federale e un ruolo di coordinatore per tutte le nazionali.
Sappiamo come e’ andata a finire…
Senza dubbio l’assenza di una cooperazione e collaborazione che pero’ sia reciproca e vade nei due versi e non univoca c’e’ ma vediamo anche come sara’ questa stagione su certi versi, infatti non dimentichiamo che in teoria si e’ promesso a Brunel da questa stagione il fatto che le franchigie avranno tattiche simili alla Nazionale e dettate da lui…estremo opposto a quello descritto nell’articolo ed assolutamente sbagliato. Vediamo se in vista dei Mondiali una sorta di gestone dei minutaggi di alcuni giocatori (quelli cardine per la NAzionale ancora in Italia) non sara’ imporntata sull’idea di non spremerli questi giocatori cardine.
Si Stefo, ma glielo hanno promesso a 10-12 mesi dal mondiale, con una franchigia (TV) completamente da ricostruire, e una marea di nazionali all’estero. Mi sa tanto di contentino per dire “be ti abbiamo dato quello che volevi, noi più di cosi non si poteva fare”… Non voglio difendere JB a tutti i costi, ma mi sa tanto, oltre che di “autunno del CT” anche della “solitudine dei commissari tecnici”… Speriamo che almeno sui minutaggi riesca a imporre una gestione
LiukMark il mio punto e’ che si e’ passati dal nulla ad una cosa esagerata come il verbo unico tattico.
Purtroppo finchè gli organi federali e territoriali non riusciranno a smuoversi dalle loro arrocatissime posizioni e riusciranno a mettersi tutti a lavorare per un progetto con la P maiuscola, il problema per ogni allenatore della nazionale rimarrà. Specie per l’allenatore straniero (spesso vincente, vedi Mallet e lo stesso JB) che arriva in Italia presentato come il salvatore del movimento, e poi deve annaspare tra mille problemi organizzativi e di programmazione, ancora prima che di carattere tecnico.
Il dato di fatto, come dice @tunga, è che tutti lavorano sulle proprie idee, che è giusto fino ad un certo punto, ma serve qualcuno (il CT) che tiri una linea e imposti la rotta, che gli altri considerino e seguino. Conte sta provando a farlo (con forza), Brunel non ci va nemmeno lontanamente vicino.
Ma tanto noi abbiamo Ascione… 🙂
Probabilmente sarebbe necessario parlare in termini più chiari e comprensibili rispetto agli obiettivi che si pone con la nazionale. Affidare al CT poteri taumaturgici e messianici si commette lo stesso errore commesso 15 anni fa quando si pensava che il solo ingresso nel 6N avrebbe salvato tutti dalla povertà tecnica, logistica e organizzativa.
A differenza di Conte, gli ultimi CT del rugby, venivano dall’estero e nessuno di loro poteva conoscere minimamente, la realtà italiana fatta di luci (poche) e ombre ( tante) proprie di una realtà fortemente sopravvalutata, oltrecortina.
Il modello organizzativo dal quale sono venuti Mallet e Brunel è profondamente diverso da quello italiano e forse per conoscerlo a fondo e poterne incidere le abituduni ( cattive o buone) sarebbero necessari tempo e poteri differenti.
E i risultati sono lì a dimostrarlo.
Forse è veramente venuto il tempo di un CT italiano. Sicuramente non deve perdere tempo a scoprire dove sono le falle. Quelle già conosce dove sono.
Italiani no buoni ad allenare rugby.
A parte le battute @AdG sarai presto accontentato (ma questo tu lo sai già): pochi mesi e ci sarà il duo Cavinato-De Carli alla guida della nazionale e naturalmente Guidi sulla panchina delle Zebre.
Non bisogna essere dei maghi, il presidente Fir l’ha detto ai 4 venti che vuole essere il presidente che ridà l’incarico ad un tecnico italiano. A chi non darei per scontato nulla.
E non di sicuro prima della scadenza del contratto con Brunel.
C’era anche chi diceva anche che la terra era piatta,le dichiarazioni di intenti non hanno valore se non sono suffragate da capacità reali, ma secondo me Gavazzi è un masochista.
Francamente non saprei . Io , come ho già detto, a Casellato la nazionale l’affiderei. Non mi pare che questi ultimi 10 anni di guida straniera abbiano lasciato un solco profondo.
bisogna anche vedere se per i giocatori un cambio del genere va bene..
nel senso, potrà\anno avere credibilità davanti a giocatori di calibro mondiale tipo Parisse Castro Masi etc.?
se l’alternativa è il brunel di oggi, meglio cavinato, senza dubbio.
se invece devi prendere un allenatore di primissima fascia come Mallet (brunel non lo era e lo è ancora meno oggi), allora è diverso. ma uno come Mallet viene con uno stipendio di mercato importante e con uno staff lungo e costoso. basta che non iniziate a lamentarvi che costa troppo e sono soldi sottratti al movimento.
l’ha detto anche Munari che ci vuole un allenatore italiano in nazionale.
Mago Zurlì..
aria “fresca”!!!!! guidi e’ uno dei piu’ sopravvalutati dell’ovalia italiana, come sempre largo agli amici degli amici!!!!
talmente sopravvalutato che ha vinto lo scudetto con il Calvisano e ha fatto sempre bene negli ambienti azzurri in cui è stato, dai su, siamo realisti…poi mi dirai che forse non è ancora adatto per allenare la nazionale maggiore, ma che non sia un tecnico di qualità è difficile da dire…
San, che abbia fatto “sempre bene negli ambienti azzurri in cui è stato” non si può leggere.
non mi pare che con la nazionale A, l’Italia Emergenti e la nazionale u.20 abbia fatto male, se poi lo hanno messo spesso ad allenare le rappresentative azzurre un motivo ci sarà…non sarà il miglior tecnico del mondo, ma le qualità ce le ha, se non si riconosce questo vuol dire che si è proprio “malpensanti”…
Tantopiu’ che un anno fa gli esperti del forum avevano gia’ assegnato d’ufficio lo scudetto al Rovigo con tutte le altre societa’ impegnate a disputarsi il secondo posto.
fammi indovinare..cavinato??? ahahahah
forse è davvero meglio il Mago Zurlì, come un dirigente di comprovata esperienza ha detto ripetutamente!
palesemente!
Beh la soluzione è semplice: se i ct e tutto l’ambiente hanno stimoli solo il primo anno e mezzo con i conseguenti migliori risultati allora il prossimo allenatore della nazionale prendiamolo 18 mesi prima del mondiale!!!!!!! Faccina scherzosa!!!
Il deprofundis per Brunel è un po’ troppo anticipato.
1) Non c’è nessun paragone possibile fra un tecnico di primissima fascia come Mallett e Brunel
2) Hanno avuto tutti e due ogni possibilità per stabilire i migliori rapporti con le franchigie, Brunel anche il potere e il mandato. Mallett preferiva giocare a golf (e non immischiarsi, visto che era già silurato), questo qui va a lamentarsi in conferenza stampa ed ha una squadra federale al posto degli Aironi;
3) Brunel ha sfruttato un gruppo e delle strutture di gioco ben rodati e l’effetto Celtic, con tanto di rientro degli emigrati. E l’ha sputtanato al di là delle responsabilità FIR;
4) La situazione complessiva del nostro rugby è decisamente peggiorata con la nazionalizzazione della seconda celtica, e conseguente prima diaspora. Come previsto, le mani della federazione sono arrivate di riffa o di raffa a “normalizzare” anche Treviso con conseguente disimpegno sostanziale, e seconda diaspora. Chi verrà dopo Brunel: auguri.
Della prima, ovviamente.
Malpensante, concordo, ma la “nazionalizzazione di TV” è anche colpa della crisi economica che ha obbligato il buon Lucianone a ridurre di parecchio il prezioso sostegno.
Quando si parla di Zebre come “federali” ricordo che siamo ad una federale e mezza (purtroppo).
E federali ci rimarranno in quanto Lucianone comprensibilmente tende a disimpengo dopo anni e anni di sostegno e a Parma le zebre non se le fila nessuno o quasi. Spiace ma è così, non ce la raccontiamo le Zebre con Parma non hanno nessun rapporto.
Non gli avessero rotto i coglioni per due anni e gli avessero consentito di ottenere risultati, si sarebbe impegnato di più anziché disimpegnato. Due (2) anni, notare. Il terzo guerra aperta e dopo le elezioni evidente exit strategy. Ma in sostanziale accordo con la FIR, che dopo Dondi non esiste proprio più. Clienti a far merenda in giardino dal capo.
Se CAVINATO allenerà la NAZIONALE… prima si faccia un BEL PERIODO di FORMAZIONE in AUS,NZL e SAF….
no ma che dici i nostri tecnici sono gia’ “imparati” che ci vanno a fare all’estero!!! all’estero e piu’ precisamente nei mari del sud pacifico ci vanno ascione & company con la scusa di fare una sorta di italian’s got talent del rugby de noartri!!! ma per piacere!!!!
ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooNick Mallett e Jacques Brunel hanno sicuramente commesso errori ma stiamo comunque parlando di tecnici di grande levatura, eppure siamo riusciti in qualche modo a “deprimerli” (con mille virgolette). Intendiamoci, non stiamo dicendo che qualcuno all’interno della federazione lavori intenzionalmente e coscientemente contro i ct, a partire dal presidente di turno, ma ci sono un’atmosfera e una struttura che sembrano aver sviluppato una sorta di vacino di autodifesa che la rende immune alle novità che potrebbero stravolgerle. Tipo un ct con reali poteri di gestione della struttura tecnica. Ct ai quali si chiedono giustamente risultati, ma si tratta di una richiesta che sembra riguardare solo loro.ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo Paolo, lo puoi dire, LAVORANO INTENZIONALMENTE E COSCIENTEMENTE CONTRO..non solo al CT di turno, ma a tutto ciò che pregiudica il loro quieto vivere e i loro benefici.
Quoto e sottoscrivo.
Quoto,una situazione del genere è lo specchio dell’Italia
Ponzio Pilato era un dilettante in confronto ai farisei della Fir,basta non toccare la loro sacra poltrona per il resto va tutto bene.
Fanno finta di voler cambiare,accademie ,progetti aperture,progetti Kilo,riforma dei campionati,celtic, bla bla bla chiacchiere e aria fritta e sopravivvono scaricando tutto sul povero ct di turno,il quale può anche sbagliare,ci stà per carità,ma si deve portare anche la croce.
Si paga la mancata programmazione a tutti i livelli,non c’è un business plan,manca una figura di caratura che abbia veramente in mano tutto il movimento.
I modelli da imitare ci sono vedi Argentina o Irlanda (mio parere) manca solo una cosa importante la volontà di fare e l’onestà intellettuale degli attuali dirigenti.
Cordialità
Tutto meno che povero. Di sicuro era meno ricco rima di venir qui.
ah ah ah ah sotto questo aspetto,sicuro!
brunel e mallet sono in due condizioni diverse.
Mallet non aveva la CL se non per l’ultimo anno quando la squadra era fatta, e cmq era una situazione fresca ed in divenire. secondo me a Mallet si sono davvero messe i bastoni tra le ruote, come su Gower a 4 mesi dal mondiale e sulla scelta del manager della nazionale. però quando ha avuto carta bianca, tipo sulla scelta di alcuni collaboratori Mallet l’ha usata a dovere, vedi su Mouneimne. su troncon, non saprei.
Brunel ha invece ha avuto carta libera su moltissime cose, ma non sembra avere le idee chiare su cosa fare. a partire dalla scelta sui collaboratori. . senza pensare alle diverse strutture di gioco che in 3 anni ha disrutto e non sfruttato. ancora oggi mi auguro tiri fuori il cilindro dal cappello, e l’italia diventa la sorpresa del mondiale.
contesto cmq un assunto centrale del pezzo. la struttura del movimento non deve portarla l’allenatore. altrimenti ogni 4 anni si cambia e si comincia daccapo. l’allentore deve allenare le nazionali e lavorare con le franchigie. e basta.
la struttura deve crearla la federazione ed i club, in alcuni casi con i club, in altri imporla ai club, e deve essere di lungo periodo. in quel caso magari, un white paper affidato a Mallet sarebbe stato positivo, ma come ide di partenza e non come esecutore.
Sono d’accordo su quanto dici, soprattutto là dove metti in evidenza che il CT, quello deve fare e non altro. E, di conseguenza, sul gioco e i risultati deve essere giudicato.
Gower ancora?devi avere una simpatia particolare per sostenere che poteva andare al mondiale senza conoscere quale era la sua idoneità. Solito pettegolezzo
La simpatia particoare per Gower CE l’ho perché é un giocatore di categoria superiore.
Indipendentemente che mi piaccia, hai tolto all’allenatore il giocatore perno del suo progetto. Come bastone tra le ruote é abbastanza grosso.
Pettegolezzi, poi (e ti tratto con rispetto)… Gower era guarito e non ha giocato perché non aveva contratto dopo il mondiale. Per la cronaca ha giocato tutta la stagione successiva nel league, saltando pochissime partite.
A me del tuo rispetto non interessa nulla.Sei un male informati e ti tratto con rispetto,perché Gower la stagione successiva esordi in dicembre e gioco qualche partita proprio per la mancanza totale di cartilagini.Questo non toglie nulla alla sua qualità nel rugby League.
Non é vero. Informati. Gower ha giocato una stagione intera con i Broncos, saltando pochissime partite. E la cartilagine non é di certo ricresciuta.
Per quanto riguarda Gower Al mondiale, era pronto a ricomonciare la preparazione per il mondiale. Avrebbe dovuto accoeciare i tempi, ma si fa normalmente con i giocatori cardine.
E Gower ha fatto vedere il suo valore, nell’union ed anche con la maglia azzurra. Il suo valore non si discute nel league, ed anche nell’union.
Che c’entra l’idoneità? Questo sì che è un pettegolezzo. La realtà è che il golfista gli aveva costruito un gioco intorno (e aveva estratto Gori dal cilindro) e s’è ritrovato con Orquera e Bocchino. Non solo, l’han menato per il naso per un anno e al posto di Gower han messo sotto contratto Brunel.
Idoneità fisica intendevo.Ginocchio distrutto.
guarda che lo stesso Gower ha dichiarato di esser stato preso per i fondelli con la storia del contratto fir..
magari non era al massimo, ma dall’ infortunio aveva recuperato (tanto è vero che alle visite mediche in inghilterra è stato dichiarato subito idoneo, dati non chiacchiere!)..
La storia di Gower è stata sempilce: non si mise d’accordo con la federazione e quest’ultima obbligò Mallet a non convcarlo!!!! Tant’è che al mondiale Mallet fece una polemica sottile convocando appositamente non le due migliori scelte come apertura del momento (Orquera e Burton) ma convocando Orquera e Bocchino che era un prodotto dell’Accademia!!! Come dire: non volete farmi convocare uno dei perni centrali della nazionale a cui non possiamo rinunciare?!’?…e io vi convoco un giocatore da voi formato nelle vostre Accademie!!!
Concordo infatti manca la figura del director of rugby cioè colui che coordina tutto il movimento e risponde del suo operato al presidente ed al consiglio federale.
I vari ct delle diverse nazionali e dei club dovrebbero dipendere da lui e operare in base a delle linee guida specifiche,univoche per tutto il movimento.
Questo è quello che avviene in paesi rugbysticamente evoluti.
Su quello sono d’accordo,che la FIR non si sia comportata al meglio,ma lui il ginocchio messo male a 33 anni lo aveva e quello lo posso garantire.Poi sai i contratti con club bisognerebbe conoscerli per capire i motivi per i quali uno li firma.Gower che conosco bene mi piaceva come giocatore e sarebbe stato ottimo con qualche anno in meno.
Dopo il mondiale ha fatto 50 partite. In due anni.
Lui voleva un contratto in italia pagato bene (a livelli zanni e ghira per capirci, e giustamente), e con quel contratto avrebbe rischiato il mondiale. Senza contratto é tornato nel league, ed immagino vi fosse una clausola per cui non andava al mondiale.
Non ho mica scritto che il CT deve portare la struttura di tutto il movimento
La mia non voleva essere una critica all’articolo. Solo, se possibile, una presa di coscienza “minimalista”.
ahahah infimalista!
TRONCON,GUIDI,CAVINATO e gli altri VADANO ALL’ESTERO…A FARE ESPERIENZA DA SECONDINI
Secondini? Nelle squadre di Sing-Sing, Alcatraz, San Quintino…?
..”di respirare la stessa aria di un secondino non mi va
perciò ho deciso di rinunciare alla mia ora di libertà”..
grande citazione mez
San Quintino ce lo abbiamo gia’…
A fare esperienza all’estero manderei gavassi ascione checchinato ma per sempre !!!!!!!
sono d’accordo, il sistema si inceppa da solo, troppe teste e troppi interessi che collidono e, a prescindere dall’allenatore o dal sistema che porta (NZ, SAF, FRA, WAL, ING etc etc), al netto delle valutazioni e scelte discutibili/sbagliate, il meccanismo si blocca; faccio un po’ di esempi: CL, ottima iniziativa, ma con sole due squadre senza una seconda squadra/accademia/base che formi i giocatori e domestic bistrattata e tenuta a basso livello si ottiene di avere poche scelte per la nazionale e, di conseguenza, non poter variare il piano….
una celtica per un qualsiasi motivo decide che, anche lecito, un giocatore è titolare inamovibile nonostante mille cose lo sconsiglino, il brunel della situazione se lo cucca e poco ha da scegliere, con tutti i limiti che si trova..
la fed litiga con il 70% delle squadre italiane, il brunel avrà poco dialogo….
altri decidono chi è forte a 18 anni e il CT si trova i risultati di tali scelte, cosa volete che faccia…..
non funzioniamo, tutto qui, come sport e come paese, le potenzialità ci possono anche essere, ma non possiamo esprimerle perché non le sappiamo far emergere, ma non dal punto di vista tecnico (non cresciamo i giovani tecnicamente, questo è un altro risultato, non una causa), ma proprio come mentalità e sistema organizzativo, dalla base alla cima (con le dovute differenze e con l’aggravante che una fed per prima e dei club importanti dovrebbero avere una gestione professionale che ad un piccolo club gestito da appassionati non si può chiedere)
Ben detto!!!
Sottoscrivo.
Brunel ha fatto alcuni errori di valutazione, ma non è stato aiutato. Perchè non si dotano le franchigie di un’accademia a testa? Perchè non si è provveduto ad imporre una vera franchigia territoriale per il Veneto con un sistema vero di permit players che possano salire e scendere dalla franchigia?
Ma soprattutto: perchè il naso di Gavazzi è sempre più rosso?
Scopritelo su Rieducational Channel! MBUTO!
Ahhahahah, chiediamo agli Achei. Gli acheeei!!
Ma scusate c’è ancora chi pensa che l’allenatore oltre a motivare serva a qualche cosa???? Se ad un giocatore professionista io debbo ancora dire cosa deve fare siamo messi bene!!!!
Metteteci pure il mago zurli la nostra nazionale andrà male sino a quando non sfornerà campioni,
in campo ci vanno i giocatori, gli allenatori non servono a un piffero, scusate l’esempio pallonaro ma CAPELLO probabilmente il migliore allenatore del mondo con la Russia ha fatto male che quasi lo prendevano a schiaffi in parlamento!!
buon rugby a tutti
L’allenatore serve perchè se ognuno fa quello che gli passa per la testa non si combina niente di buono.
Per quanto riguarda i campioni, servono per vincere qualcosa di veramente grosso. Una squadra fatta di giocatori modesti, purchè sia davvero una squadra, può togliersi qualche soddisfazione. Intanto dovremmo essere una squadra, poi penseremo ad avere dei campioni.
Mi pare che la Francia sia un buon esempio per le considerazioni che ho appena esposto: un sacco di campioni che però non sono guidati e giocano per conto loro.
Ed invece no, la differenza tra allenatori Si vede eccome. E per quello sono pagati di conseguenza.
FAI UN GIRO ALL’ESTERO SPECIALMENTE IN NZ E VEDRAI CHE LA FORMAZIONE CONTINUA ANCHE PER I TUTTI NERI………..IL NOSTRO E’ UNO SPORT IN CUI CI VUOL TEMPO PER MATURARE
Qualcuno può cortesemente spiegarmi perché ritiene che un tecnico italiano potrebbe riportare maggiori successi di gestione, rispetto a quelli stranieri? Perché il sistema, chiusosi a riccio nei confronti dei Mallett e Brunel, dovrebbe cambiare atteggiamento di fronte ad un Cavinato, un Casellato o chi per loro? Abbiamo appena avuto l’esempio (inchiesta ancora in corso) di un TMO che, dopo la finale-scudetto critica il collega arbitro, autodefinendosi più meritevole di lui. Sull’arco di un quadriennio e con un posto ambito come quello di CT della Nazionale (con o senza compiti di Director of Rugby), quante ne sentiremmo?!?
Non è mai stata proposta a Munari la panchina della Nazionale? Chiaramente non sarà Gavazzi a offrirgliela, ma mi chiedevo come mai in passato non sia mai stato CT. Penso che i numeri e la credibilità li avesse, no?
Quando , in uno degli ultimi tinelli, ha affermato che “chiunque avrebbe potuto fare l’allenatore della nazionale”, non penso facesse riferimento a se stesso.
Munari ce lo vedrei benissimo ad allenare la nazionale…
Gente ma vogliamo veramente paragonare Cone con JB? conte sa a tutti i livelli, lo staff lo sceglie e son sicuro che andrà a buon fine anche lo scouting conoscitivo delle selezioni giovanili… JB non conosceva nulla del mondo italico, ma oggi penso che molti han capito e uno bravo, vincente e qualificato come lui ce lo scorderemo per molto molto tempo, ho lamsensazione che nel post mondiale non avremmo più stranieri forti (alla white per intenderci) sulla panca azzurra, ma il cugino meno forte 🙁
Per me le due situazioni sono completamente differenti.
NM arrivò in un gruppo senza CL con 20 giocatori all’estero,una nazionale assemblata da Kirwan e cresciuta con BBZ….. E un contratto di 2 anni.
Si presentò col famoso ……italiani no buoni per rugby……
.
JB arriva con la nazionale in CL, ma col problema aironi, un contratto di 4 anni ma con il cambio del Presidente Federale…
Si presenta con…… Possiamo vincere il 6N in pochi anni.
Il problema sarà sempre la FIR fino a che non cambiano le teste negli affiliati.
Fino a che non si fa un documento programmatico minimo decennale tra maggioranze e opposizioni saremo sempre a dare colpe ai C.T.
Ammettiamo anche che venga Casellato e le prossime elezioni le vincessero Munari Zatta e Innocenti….. Che farebbero? Cambio dopo 2 3 4 anni?
Prima si decida cosa fare….. CL a ogni costo? Domestic senza se e senza ma?
Via di mezzo? Quali?
Che si faccia un bel sinodo generale e si tracci la STRATEGIA…. Una speciale di ‘costituzione rugbistica’……
Poi le TATTICHE ( presidenti C.T.) si vedono anno per anno.
Per una volta concordo con te maxwell…purtroppo sono le stesse cose che si dicono da una vita: manca una programmazione vera e propria che guardi oltre all’appuntamento quadriennale del mondiale dove si danno degli obiettivi non realistici e si naviga a vista sperando che in qualche maniera sperando che o le cose si mettano a posto da sole in qualche maniera o nella botta di culo.
Appunto! Il problema non è il C.T., la casa non si costruisce dal tetto.
Era l’idea di Zatta degli “stati generali”. Ottima idea, ma con il difetto (come han poi dimostrato i voti) che con il tesseramento e i voti elettorali attuali si va da nessuna parte. Per cui: prima rottamare e poi il pensatoio e cosa, come e chi fa, o ti ritrovi coi soliti noti con la canottiera girata e il bagagliaio da riempire. La storia delle giravolte dei Gavazzi e dei Saccà è nota, ma bisogna ricordarci dell’esercito di piroettatori di fila non solo di Nureyev e Margot Fontayn.
Ottima esposizione se non si cambiano le teste in fir rimarremo stagnanti anzi affonderemo sempre di più.
Purtroppo il movimento rugbistico ,in Italia, è piccola cosa. Privo soprattutto di esperienza, soprattutto dirigenziale. Del resto di società che traballano abbiamo dibattuto ben più di una volta nelle ultime settimane e questo è il livello dei dirigenti in Italia.
Se tu, poi, conti quante sono le persone che contano veramente in FIR, ti basta una mano. Licenziarli è un problema, perché tutti tangono famiglia. I consiglieri eletti si portano alle spalle la loro scarsa esperienza manageriale. E il gioco fatto!
E siccome ogni cambiamento passa dalle elezioni federali, siamo di nuovo d’accapo!
L’unica speranza potrebbe essere un commissariamento, ma non credo che ce ne siano i presupposti, di nessun genere.
AdG riassumi molto bene la situazione strutturale della Fir, il discorso sul licenziamento…basterebbe non riconfermare i contratti come viene fatto regolarmente…purtroppo pero’ quelle sono le persone “che contano” e quindi non ce ne si liberera’ mai, credo che neanche con un commissariamento ce ne si libererebbe anzi probabilmente saprebbero vendersi come il “nuovo” da cui ripartire…
Domanda….chi aveva esperienza di mondo ovale italico prima di sedersi sulla panchina azzurra tra Johnstone, Kirwan, Berbizier, Mallet e Brunel?
Risposta…nesssuno.
Kirwan e’ l’unico che ha vissuto in Italia prima dell’incarico ma solo per 2 stagioni come giocatore a Treviso ma questo non fa testo perché ciò risale agli anni ’90.
Quindi…nessun alibi.
Puoi mettere anche Papa Francesco sulla panchina azzurra ma questo dovrà sempre render conto, “tecnicamente”, a Gavazzi ed Ascione.
Quando il sistema clientelare prende il posto del sistema meritocratico, non sorprendiamoci di frote ai risultati negativi…
IL PUNTO E’ PROPRIO QUESTO……SISTEMA CLIENTELARE, ANCHE I RAGAZZI NELLE ACCEDEMIE E NELLE NAZIONALI GIOVANILI QUALCHE VOLTA VENGONO CONVOCATI PER TENERSI BUONE LE SOCIETA’ IN VISTE DI ELEZIONI…..E NE PARLO PER ESPERIENZA DIRETTA!
C’è da fare una differenza ben precisa.
Brunel ha portato l’Italia a giocare il suo miglior 6 Nazioni,non solo per il gioco espresso,ma per la tenuta fisica,quasi alla pari delle altre.Questo sopratutto grazie alle franchigie.Ma cmq c’è stata col francese un’involuzione paurosa di risultati e gioco che con Mallet non è mai accaduto.
Mallet è arrivato quando ancora l’Italia non partecipava ancora alla Celtic,ma però non è riuscito a dare continuità al buon lavoro fatto da Berbizier.
sono d’accordo su tutto…
Come detto sopra si torna al solito problema della programmazione su medio-lungo periodo competamente assente, si va avanti a progetti quadriennali con in testa il quarto di finale mondiale, si da tutta la responsabilita’ dell’eventuale fallimento al CT il quale pero’ non ha praticamente nessun input e deve cercare di fare le nozze coi fichi secchi.
Ora la cosa interessante e’ che noto molti fare il discorso il cT e’ il CT e quello deve fare…poi pero’ due mesi fa per Bernabo’ non confermato erano incazzati e dicevano “ma come se fa parte del progetto Brunel Treviso doveva confermarlo!”…mah!
Venendo al punto dell’aritcolo non credo che Paolo predichi un CT padrone assoluto e fu critico mesi fa della questione del verbo unico tattico per le celtiche deciso da Brunel (giustamente per me fu critico) ma credo che parli della possibilita’ per un CT (chiunque esso sia) di avere un minimo di input, cooperazione ed un certo livello di controllo.
Senza dubbio l’alternare i tecnici di Treviso e Zebre nella Emergenti e’ un passo, sperando che ci sia effetttivo dialogo al riguardo, per cui il CT (Brunel o chiunque altro) possa indicare che vorrebbe vedere Pinco o Pallino invece che Tizo o Caio.
Servirebbe un qualche dialogo sui minutaggi, che di fatto avviene ovunque…ormai anche in Francia con la famosa “lista dei 30” che da un massimo di impiego per i giocatori sotto pagamento…ora dato che la Fir mette tutto il budget delle Zebre e 50% di quello Treviso, senza dover andare ad estremi assurdi un minimo di dialogo e cooperazione perche’ non vengano spremuti oltremodo certi giocatori puo’ anche essere richiesto.
Comuqnue parliamo di gestione nel breve periodo in questi casi, resta aperto il progetto a lungo periodo…quanto puo’ venir coinvolto un CT?Per me in una misura giusta deve venir coinvolto (non c’ e’ dubbio che Gatland in Galles abbia svolto un ruolo di primo piano nelle ultime trattative con le Regioni con input che vanno al di la’ del Mondiale e si inseriscono in un accordo di 6 anni).
Non so se ti riferisci a me sul discorso CT. Ma nel contesto di dimesioni italiane, fare l’allenatore della nazionale per me include collaborare con le squadre ed anche dare indicazioni su quali giocatori da mettere sotto contratto e gestire anche su minutaggio e ruoli.
Quello che io non mi aspetto dal CT della nazionale é che metta a posto la formazione perché non é nel suo ruolo. Certo può avete un input, ma non gli farei dare le linee guida se dopo 4 anni va via.
Il punto é che dobbiamo creare una scuola tecnica italiana (adattando il meglio, ma sostenibile nel contesto italiano) e che non ce la dará un allenatore della nazionale. Certo gli input (vedi white paper di Mallet) sarebbero validissimi.
Io non sono molto appassionato al discorso c.t. Semplicemente perché ritengo ci siano problemi molto più urgenti e molto più strategici da risolvere nel rugby italiano. Ci portiamo ancora appresso incrostazioni di un rugby che in larga parte non esiste più nelle Union più evolute. Le “amministrazioni” federali hanno chiuso gli occhi davanti a un movimento che deve essere ricostruito dalla base più che dal tetto. D’altra parte è molto più facile intervenire rapidamente sull’alto livello che sui livelli inferiori.
Di Brunel non mi è piaciuta la spocchia di chi arriva e pensa di salire su un cavallo buono, mentre se gente non proprio qualunque come Mallett ha avuto sonori problemi, un perché ci sarà ben stato.
L’omologazione tecnico-tattica delle franchigie è una corbelleria, una stupidaggine di proporzioni colossali. Come se i Crusaders giocassero come i Blues. Suvvia.
OT : Amiciii! Ieri sera a Treviso è stata presentata la squadra nuova… non c’era nessuno? nessuna notizia? Redazioneeee?
Capisco che non è nulla al confronto col famosissimo roster però… 🙂
Io sono passato nei pressi di Piazza Trentin mentre era in corso l’allestimento, ma avevo un impegno sul Montello in serata. Com’è andata ermy? C’era la birra di Monigo? Cera il Berton con la suocera?
ciao Ermy, non ho potuto esserci perchè fuori. Leggo Benetton News che parla di festa ridotta causa pioggia e “per evitare possibili problematiche di gestione ed ordine pubblico”…???
Evidentemente c’era la paura che dopo la birra di Monigo la gente si potesse ubriacare co ea piova.
Forse si può chiedere all’edicola di Pregnolato com’è stata
Dopo la birra di Monigo sarebbe potuta scoppiare una rivolta di piazza. Ecco spiegati i “motivi d’ordine pubblico”. 😉
Effettivamente questo silenzio del Berton dà da pensare…
A mio avviso il problema urgente non è tanto il CT o quel che fa, ma i giocatori di cui dispone, Berbizier, Mallett e adesso Brunel avevano a disposizione quasi sempre gli stessi giocatori, solo in fasi di sviluppo molto diversi. Se proprio vi fa così schifo Brunel mandiamolo via e ci mettiamo Cavinato, ma chi dovrà gestire??? che gruppo ci sarà dopo i mondiali quando si continua a convocare sempre la stessa gente??
Il CT a mio avvviso è la punta della piramide, ovvero quando devi decidere lo stile di gioco della tua squadra e non quando devi costruire un movimento…
Lo avevo già detto in passato, per me il discorso del movimento e della base va separato dal rendimento degli atleti che vanno in campo con la nazionale…poi possiamo parlare di paragoni con il calcio e di quello che si vuole, ma i problemi degli azzurri sul campo, oltre che individuali, sono anche responsabilità di Brunel…nel tour estivo abbiamo visto un’Italia scarica e senza motivazioni, una nazionale che ha saputo essere poco incisiva e che nelle prime due partite non ha segnato nemmeno un punto, mete tecniche a parte…qui c’è poco da attribuire al movimento, qui le responsabilità sono in primis di Brunel che non ha saputo scuotere a dovere questo gruppo…in seguito possiamo anche parlare dei problemi strutturali del movimento, della formazione e di tutto ciò che ne segue, ma i problemi dell’Italia sul campo sono di Brunel, è lui che deve risolverli, c’è poco da aggiungere…
Naturalmente poi un ct lavora con quello che ha a disposizione e con i giocatori che gli dà il movimento, ma quello che poi fanno in campo i ragazzi è anche responsabilità di un ct…Brunel all’inizio ha ben impressionato, gli vanno riconosciuti dei meriti, così come Mallett anche lui ha lanciato in campo diversi giovani e ha azzardato delle scelte che poi si sono rivelate positive, dal tour estivo in SA dell’anno scorso però c’è qualcosa che non va e le colpe sono anche sue…tuttavia è normale che un allenatore per un periodo non riesca ad avere dei risultati positivi con il suo gruppo, ci sta, radiare un tecnico dopo qualche sconfitta sarebbe un errore, qui però le cose sono andate male per un anno intero (a parte la brutta vittoria con le Fiji a Cremona che nemmeno considero più di tanto e l’ottima prestazione in Galles, l’unica partita positiva della stagione azzurra) e a questo punto però diventa anche ostinazione quella di proseguire con un tecnico che per un lungo lasso di tempo non riesce a dare i risultati aspettati…la FIR secondo me non ha fatto male a lasciargli l’incarico fino alla RWC, ma personalmente avrei dato a Brunel i TM di Novembre come ultimatum anche per scuoterlo un pò…poi qui si ragiona sempre in ottica di sta benedetta RWC, ma per me è un discorso relativo, tutte le nostre ansie e aspettative sono riposte nel mondiale e nel passaggio ai quarti (dove eventualmente lì ci fermeremo semmai ci dovessimo arrivare), invece si deve lavorare bene e costruire il gruppo della nazionale indipendemente dalla competizione iridata che verrà, a me sembra che si abbiano troppe aspettative per questo mondiale inglese…
Brunel ha ottenuto i migliori risultati con una nazionale in larga parte basata sul blocco Treviso, rodato e in palla. Mallett, con un background di club/franchigia non paragonabile, ha data una solidità difensiva e psicologica a una squadra italiana in precedenza indisciplinata e che andava spesso in apnea. Per dare a Cesare quel che è di Cesare.
questo è vero…Brunel invece all’inizio aveva detto che l’Italia giocava troppo a difendere e doveva osare di più, così abbiamo cominciato a vedere una nazionale che attaccava di più e che manteneva più il possesso dell’ovale rispetto alla nazionale di Mallett, sembrava un’Italia più spavalda fin da quel Francia-Italia 2012, poi però, pian piano, ci siamo dimenticati quello che ci aveva insegnato il ct sudafricano in difesa e, viste le ultime partite, probabilmente anche come si attacca…
San il discorso del Mondiale non e’ solo questo giro, si ragione di mondiale in mondiale ogni volta coi quarti in testa invece che guardare ad un progetto ed una programmazione che va oltre anche per la Nazionale.
Concordo con te che tutti i discorsi fatti in questo articolo e dai commenti (incluso il mio) non devono servire da alibi o scusa per gli errori di Brunel, e non si puo’ neanche continuare ad andare al 6N 2013 per difenderlo, la squadra e’ involuta sempre di piu’, un’involuzione continua sulla scia dei cambiamenti tattici del tecnico francese…e qui si va oltre quindi ai problemi di cooperazione, confronto, collaborazione e quantaltro.
Brunel evidentemente ha le sue convinzioni tattiche, anche se non funzionano…aggiungo che nelle ultime partite si è visto pure un calo motivazionale e, in parte, anche questa è colpa sua…poi i giocatori possono avere pochi stimoli, ma è il tecnico in primis che deve scuoterli…
quoto
la tournèe estiva è stata pessima da un punto di vista delle motivazione
se i giocatori non hanno stimoli si cambiano; alla fine tra 2 franchigie + giocatori all’estero qualche ricambio valido in ogni reparto ce lo abbiamo; un allenatore dovrebbe rendersi conto del calo motivazionale e tenere un pò sulle spine i propri giocatori; quest’estate un maggiore utilizzo di giocatori come chistolini, manici, fuser, ferrarini avrebbe probabilmente portato a migliori risultati sia in termini di punteggio che di impegno
alcuni giocatori sembravano anche scarichi fisicamente e questo è preoccupante per degli atleti professionisti…d’accordo su Ferrarini, era da testare al tour…
In ogni caso il prossimo allenatore sarà certamente italiano perché sfido un qualunque tecnico straniero di prestigio (non parlo del Jean Luc Sans-Jouers di turno) a venire qui e sputtanarsi il nome come hanno fatto gli ultimi che si sono succeduti sulla nostra panchina…
l’unico appeal che offre la nostra panchina è quello di poter giocare il 6N da comprimari, tra l’indifferenza di un intero paese che non distingue nemmeno il rugby dal football americano e con la sola gratitudine di una parrocchietta di devoti talmente striminzita da impallidire di fronte ai tifosi di un singolo top club inglese o francese…
ghe ne ven zà ciavà che basta… chi vutu che vegne ancora?
Volevo sottolineare comunque che Santiago Phelan è libero per adesso, abbiamo sbagliato tutto perchè a noi serviva si un tecnico latino, ma non di sponda francese, ma di sponda argentina, uno che trasmetta garra y pasion, tra l’altro gli argentini sono anche molto italiani…prendiamoci Phelan! E per completare lo staff Mario Ledesma alla mischia e Martin Gaitan per i trequarti! Altro che Berot…
E i Rumeni? E i Georgiani? niente trippa per loro???
no no, solo argentini…
Se si voleva un argentino bisognava puntare a Loffreda…
Serve proprio quello,garra y pasion,non solo al rugby,ma a tutto lo sport italiano