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Ma… Ho avuto la conferma da un giocatore del petrarca(mi sembra scortese fare il nome) che sono in ritardo di mesi con gli stipendi! Ed era abbastanza arrabbiato che abbiano firmato altri giocatori prima di aver pagato gli ultimi stipendi della stagione! E inoltre mi ha detto che non solo lui, ma diversi giocatori aspettano da tre anni molte mensilità mensilità! Non pensavo che il petrarca fosse messo cosi! Assurdo…
Non è una novità purtroppo, ma quest’anno qualcuno che ha migliaia di euro di arretrati andrà verso altri lidi e se non saldano si vedranno diversi ARBITRATI!
questa non la sapevo
Li dico io che non ci sono società tranquille! Oltre Prato, L’Aquila e Padova quali altre sono nei guai? Del resto rispecchiano la situazione delle aziende italiane perennemente in difficoltà tra cassa integrazione e stipendi arretrati. Che dispiacere
basta con questo finto professionismo!
il vero professionismo dovrebbe essere soltanto per gli atleti delle due franchigie e basta!
tutte le società di club dovrebbero seguire lo stile della Capitolina, rugby sano, vero e amatoriale!
gli stranieri a livello dell’Eccellenza per me servono a poco, dovrebbero giocare giovani e basta…
sarebbe bello vedere dei campionati avvincenti e amatoriali in stile argentino…
scusa @maxetere non era rivolto a te lo sfogo, ma è un discorso generale…
Hai ragione. Ma non puoi dimenticare la legge Bosmann. Ad ogni buon conto il risultato è che l’eccellenza quest’anno si risolverà in 3/4 partite che contano, semprechè Rovigo allestisca una mischia degna di questo nome!
@san adesso che c’e’ di mezzo il mio petrarca esce il san
sovversivo mai tardi che mai……
6nazioni, sempre detto, alto livello (e possibilmente accademie legate alle franchigie) e un domestic ancora più amatoriale di quello che c’è ora…
@6N, m’avevi chiesto “chi altri”? Mica potevo risponderti. 🙂
Spazio a GIOVANI e FORMATORI STRANIERI
Quoto
Quoto. Chi vuole prendere stranieri e pagare stipendi, deve dimostrare in anticipo di potercela fare. Altrimenti, si prendono solo in giro i giocatori ed i tifosi, e si “droga” il sistema. Chi non ha pagato gli stipendi dell’anno precedente non deve poter iscriversi al campionato successivo.
Dissento. Bello, anzi romantico, ma con il romanticismo non campi.
Quando ero bambino ricordo che a Rovigo gli unici professionisti erano gli stranieri; tutti gli altri lavoravano di giorno e si allenavano la sera. Il Rovigo trovava loro un’occupazione: chi in banca, chi in Comune, ecc.
Oggi c’è la crisi economica e non trovano lavoro neanche i laureati, figurati ….. E se vuoi diventare bravo, arrivare al “livello celtico” devi sudare, non basta il talento: i giocatori si allenano mattina e pomeriggio. Se non venissero stipendiati come vivrebbero? O dovrebbero essere ricchi di loro e giocare per passione, o lascerebbero il rugby! La Capitolina? Sbaglio o è arrivata ultima prendendo asfaltate da tutti? In eccellenza non può esserci dilettantismo, perchè significherebbe crescita 0.
Per gli atleti giocare a rugby è una professione!
E questo in tutti gli sport, perfino quelli con minore visibilità del rugby: se sei un atleta di interesse nazionale in uno sport diciamo dilettantistico, vieni arruolato in un corpo di stato che ti garantisce uno stipendio e poi ti alleni e pratichi la tua disciplina!
Gli stranieri servono, eccome! L’Italia è arrivata al VI nazioni sulla spinta dei risultati arrivati anche grazie al fior fiore di stranieri che giocava da noi e ci insegnava a giocare, permettendoci di crescere. E prova a togliere i Parisse, i Castogiovanni, Geldenhuys, i McLean alla ns bistrattata Italia: altro che n. 12 del runking!
Bisogna invece rendere il ns campionato attraente per le imprese, per gli sponsor, per i media. E’ un prodotto da abbellire per renderlo vendibile. Più è affascinante, più desta interesse, e più soldi entrano.
Ecco allora che le società non devono più fare i salti mortali per sopravvivere.
Anche perchè tra qualche anno, quando non ci sarà più il Pro12, sarà l’unica cosa che ci rimane.
Per concludere: il rugby è oramai business, con la passione non vai più da nessuna parte se vuoi competere ai massimi livelli e i giovani, solo per passione, non giocano più!
Magari 12°, siamo al 14°posto nel ranking 🙁
Ma guarda che io sono d’accordo con quasi tutto quello che hai scritto. Solo, bisogna prendere atto che gli sponsor non ci sono, il Paese è in crisi economica, tanto che anche Benetton sembra volere tirare indietro il braccio, il pubblico non va allo stadio, alcune squadre quest’anno hanno pagato gli stipendi dello scorso campionato con i soldi della partecipazione alla. Challenge di quest’anno, ed ora forse non riescono ad iscriversi al prossimo. Sono d’accordo con te che bisogna rendere il nostro campionato attraente per gli sponsor, ma nell’immediato bisogna occuparsi prima dell’equilibrio economico della gestione. Altrimenti le squadre continueranno a fallire. Posso chiamare anche Dan Carter, ma se poi non lo pago? Bisogna essere realisti, e fare le cose con quello che abbiamo. Che poi molte volte gli stranieri non sono Campese, e non aggiungono nulla. Non sono d’accordo solo sul fatto che il rugby sia business, perchè da noi l’Eccellenza non lo è. Semmai è un onesto e dignitoso lavoro per tanti giocatori ed operatori, ma nulla più. E se il Pro 12 si chiuderá per noi, ne riparleremo.
@Tomas, se fossi stato um inguaribile romantico avrei detto che tutto il rugby italiano dovrebbe funzionare così, invece no, ho detto che SOLO la dimensione dei club dovrebbe essere amatoriale…io sono per la Pro 12, il professionismo già ce l’abbiamo in Italia ed è rappresentato dagli atleti che militano nelle due franchigie celtiche…l’alto livello in Italia già c’è! A mio avviso ha poco senso creare un torneo pro interno quando già hai una dimensione pro al di sopra del livello club che è quella rappresentata dalle franchigie……la FIR dovrebbe studiare un sistema di filiera e di formazione collegato alle franchigie…io sarei per avere un alto livello con i nostri due superteam che fanno il campionato celtico e vorrei una dimensione club domestica all’argentina, amatoriale, con squadre con budget bassi che possano far giocare tanti giovani, i più meritevoli poi passano al piano superiore o nelle accademie (che mi piacerebbe fossereo legate a Zebre e Treviso)…le risorse che non vanno all’alto livello le devi investire nella base e nella formazione, un campionato pro interno non mi convince…la Capitolina ha preso si asfaltate, ma se tutte le società della massima serie avessero avuto lo stesso assetto dei romani avremmo assistito a un campionato più equilibrato, avvincente e divertente…invece abbiamo società di Eccellenza con budget molto alti (che non è una colpa per carità) e acquistano stranieri che sono anche più forti di quelli che miltano alle Zebre o al Treviso, questo non ha senso per me…quanto all’attraenza dell’Eccellenza (intendiamoci, io sono affeazionatissimo a questo campionato e quest’anno con tre romane in massima serie ho fatto il pellegrino da un campo all’altro) non penso si possa fare più di tanto, rimarrebbe comunque un torneo per pochi intimi, la vera pubblicità la devi fare per il Pro 12…
Rileggendo il mio commento vedo che ho usato l’espressione “il rugby è un business” che può essere mal interpretato: per business intendo che muove soldi, non che è proiettato ad un ritorno economico. Anche i bilanci delle società calcistiche (SpA quotate in borsa) chiudono in perdita, perchè il fine ultimo di ogni società sportiva è raggiungere i migliori risultati sportivi, non l’utile di bilancio (il pareggio però si).
I presidenti ed i dirigenti delle squadre di rugby in Italia fanno quel che fanno per passione verso la propria squadra, non per guadagnarci!
Il senso del mio discorso è: se non spendi non vinci, se non vinci nessuno viene a vederti e lega il proprio marchio a te. Rovigo, che è la città più ovale d’Italia, tra la metà degli anni ’90 e la fine dello scorso decennio lottava in posizioni di medio bassa classifica; ha rischiato il fallimento finanziario 2 volte, colpa degli amministratori per carità che l’hanno mal gestita, ma colpa anche del disinteresse della gente e delle imprese, perchè se la squadra non è competitiva non la seguono.
Quanti siete a Roma che vanno a vedere le partite dell’eccellenza? E quanti spettatori ha fatto il Petrarca quest’anno?
Chi più spende più vince, e più vince più è seguita raccogliendo maggiori nuove “risorse”.
Sono d’accordo anch’io che i soldi la Federazione li deve spendere nella formazione, ma se non ci sono i risultati i bambini ed i ragazzini mica si avvicinano al rugby!
Sono d’accordo anch’io che bastano 2 accademie legate alle squadre celtiche, più magari una terza nazionale a Roma.
Se poi nel Pro12 giocassero, anzichè un club cittadino ed un team federale, 2 franchigie non sarebbe male. Perchè le franchigie rappresenterebbero una regione, un territorio, quindi avrebbero un bacino d’utenza più ampio nel quale tutti gli appassionati di quella regione si riconoscerebbero. Ci sarebbe un senso di appartenenza come con la nazionale. Guarda che allo stadio su 10 persone che ci vanno 5 sono tifosi e 5 sono appassionati. Senza il senso di appartenenza ed i risultati i 5 tifosi li perdi!
Non arriveremo mai ai risultati dei club francesi e anglossassoni, perchè là il rugby è seguito tanto quanto il calcio, e forse di più. Il Tolone campione di tutto quest’anno aveva 22000 abbonati, 22000! Da noi solo le squadre di calcio in serie A, e neanche tutte, arrivano a quei numeri. La media di spettatori era di 30000 a partita. Per non parlare dei diritti televisivi e delle sponsorizzazioni di marchi multinazionali. Livelli per noi impensabili.
Nel Pro 12 Benetton e Zebre ho letto hanno un budget di 8 – 9 milioni, la metà o anche meno degli irlandesi ad esempio, che il Pro 12 lo vincono. A conferma della mia teoria. Meglio avere una squadra sola per concentrare tutte le risorse lì! Meglio una squadra vincente che 2 perdenti!
Se la competizione poi non è elevata nel principale campionato interno non si può sperare in miracoli celtici o nelle coppe!
sono molto d’accordo con te sul senso di franchigia, anche se alla fine dobbiamo vedere Zebre e Treviso come il meglio del nostro rugby e tifarle a prescindere…
nonostante i tuoi punti condivisibili, continuo a mantenere le mie perplessità su un potenziamento del campionato interno…
Rimango sbalordito.
Ho sempre pensato che il Petrarca fosse un’isola felice con una sana gestione finanziaria e valorizzazione dei giovani talenti (tra l’altro hanno anche un bellissimo vivaio!)
Peccato, spero rialzi la testa e risolva i suoi problemi, primo per tutti coloro che avanzano soldi perchè non c’è niente di più brutto lavorare senza percepire lo stipendio, secondo per i tifosi che meritano una squadra con degli obiettivi all’altezza delle loro tradizioni!
Come spesso capita, anche con le migliori intenzioni tocca fare i conti con le gestioni passate.
se tutti seguissero il modello della Capitolina…
Appunto. Allora convieni con me, che così non va?
Leggendo il post di sopra, non ho dubbi che tu rimanga sbalordito. Io sono sbalordito che ci sia chi continua imperterrito a buttar soldi in stranieri imbarazzanti e in ragazzi che, spero per loro, alla fine vedano quei due soldi e si organizzino per trovare un lavoro decoroso. Magari fossero uno stipendio da bancario. Con i contributi.
Il CUS Torino perde pezzi importanti dopo che il loro mediano sudafricano è andato alle Fiamme Oro…
Ah, però, questa di Cosma non la sapevo…ci ho giocato due anni in giovanile, ottimo pilone, molto forte…dopo anni alla Lazio, di cui la prima stagione in Eccellenza, è passato a I Cavalieri Prato dove ha fatto molto bene, ora inizia questa sua esperienza padovana…per lui si vociferava anche un passaggio agli Aironi all’epoca, ma poi restò in Eccellenza…
Bigi è un buonissimo tallonatore, non avrà l’esperienza di Mercanti, ma penso che il Petrarca abbia scelto un rimpiazzo non male…
Jooardan ha fatto bene quest’anno in Eccellenza, sarebbe utile la sua riconferma non sapevo che Middleton andasse via…
Dunque arriveranno un paio di giocatori dall’Australia? Per me un australiano molto forte che ha avuto il Petrarca è stato il seconda linea Mathers due stagioni fa, uno che mi sarei portato tranquillamente in un roster celtico, magari alle Zebre…Mathers alla fine stette solo una stagione, poi tornò in Australia, giocava nello Shute Shield ed era stato selezionato più volte con i Waratahs, quando l’ho visto giocare ha dato sempre un grande contributo al pack petrarchino e quell’anno c’era pure il forte sudafricano Holmes, che voci lo davano al Treviso l’anno successivo invece andò ai Glasgow Warriors, senza dimenticarci il grande apporto di Ansell in questi anni…un altro forte che era un piacere vedere giocare era Ziegler, peccato abbia lasciato…
Mathers, come Ziegler, hanno scelto di non giocare da “professionisti”, preferendo mettere il lavoro (con le famiglie, per entrambi), prima del rugby. Poi, mentre Mathers era uno dei preferiti da Moretti e Salvan, non vale lo stesso discorso per Ziegler (che nell’ultima stagione al Petrarca, in verità, è stato alle prese con un lungo recupero da infortunio.
Jordaan è un bel giocatore (un po’ troppo “egoista” qualche volta), sì, ma non ha “fatto la differenza” in campo: il Petrarca non avrebbe problemi a rimpiazzarlo con i suoi giovani.
grazie delle info, dicevo semplicemente che Mathers mi piaceva, lo avrei visto bene in Pro 12…quanto a Petrarca e giovani, la squadra quest’anno ha lavorato benissimo con i ragazzi del vivaio, ma mettere da parte un centro forte come Bertetti non l’ho mai capita e non la capirò mai…
A me non risulta , so che in passato ci sono stati dei ritardi ma i soldi sono stati presi.
So anche che in passato c’è chi voleva incassare tutto lo stipendio, ma “mollare” alla società le multe accumulate con l’auto…
Diversi giocatori aspettano ancora mensilità per l’anno dopo lo scudetto, a gennaio smisero di pagare! la prova è cosa ha pubblicato la moglie di warren spragg su twitter: @petrarcarugby time to call the lawyer! E quest’anno non hanno ancora ricevuto l’ultimo stipendio! So che lavori per la società, ma è inutile nascondersi dietro a un dito!
https://mobile.twitter.com/beckyspragg/status/413416833409380353
molto elegante! ah le wags..
ahi…
Non sarà elegante, ma c’ha ragione. C’ha bisogno dei soldi per la spesa… 🙂
Di me si sa chi sono.
Su eventuali crediti , è chiaro che il Petrarca è una delle poche società a cui varrebbe la pena fare una azione legale, con la possibilità di prenderli i soldi avendo ragione. La ragione sociale è sempre la stessa, la sede sociale anche non è mai andata in giro per l’Italia, gli amministratori responsabili sono persone conosciute, con delle attività , delle proprietà e non dei prestanome.
Non conosco nulla della faccenda, ma ho visto abbastanza “chiodi” lasciati dietro per pensare che probabilmente il saldo fra avere e dare (che verrebbe fuori davanti al giudice) non invoglia.
grande giorgioxt qui stiamo parlando del petrarca e di avventurieri di ogni specie con fallimenti,retrocessioni,
assegni prostadati etc…
che gli anni dello scudetto e dopo ci sia stato qualche problema si sapeva, ma pareva fossero stati risolti e la linea “interna” attualmente in auge è anche figlia, in parte, di un problema di riduzione di costi, detto ciò io, personalmente, con qualche amico dentro a vari livelli, non ho mai sentito niente e mi pare assurdo che dopo tanto tempo si sia rimessa in piedi la seconda squadra (la famigerata serie C di acosta) se i soldi non bastavano (in altri tempi le seconde squadre non venivano passate di categoria, se c’era il dubbio che non bastassero le risorse e dopo furono proprio cassate per questo motivo), che qualche pendenza passata sia ancora aperta per motivi estranei ai soldi puri e semplici può essere, non lo dubito, ma che non si paghino gli stipendi degli ultimi due anni non posso escluderlo, ma mi pare strano
Lo stesso risulta a me…Credo che i problemi di Toffano & C. siano ben altri, non certo quello dei soldi! E poi, ditemi dove ti pagano regolarmente…in fin dei conti, con “i chiari di luna” di adesso basterebbe prenderli i soldi…anche in ritardo…e non credo che al Petrarca ci sia gente che ne avanza.
Enrico, ma menti sapendo di mentire o davvero non conosci abbastanza il petrarca? Non facendo altre che parlarne spero non sia la seconda.
Conosco indirettamente tutti coloro che hanno messo mani al portafoglio per risollevare più volte questa società dal patibolo. Far finta che non abbia problemi di soldi è assurdo e irrispettoso per chi questi li ha messi. Ci sono giocatori che aspettano i soldi dai tempi di Presutti ma questo basta leggerlo sui social.. L’unica fortuna del Petrarca è di avere soci con portafoglio e avviate attività solide, sennò tutto questo ben dire sarebbe chiuso da 4 anni.
ma si sa che il petrarca è anche “sponsorizzato” da privati pro bono sua, mica è un mistero, nessuno nega questo fatto, vorrei capire chi aspetta soldi e di che anno, visto che non è un mistero ed è sui social fai qualche nome, nell’ambiente che tre/quattro anni fa ci fossero problemi si sapeva, adesso non sembra, ma magari sono solo più bravi a tenere la bocca chiusa
Certo che il Petrarca ha avuto bisogno di soldi dei soci per ripianare i conti, in queste stagioni ci sono stati diversi sponsor che hanno promesso e non mantenuto, e non abbiamo né il Comune che ci paga gli impianti né la FIR che regala qualcosa, né (per fortuna) c’è lo sponsor-padrone che può permettersi di tirar fuori un milione e mezzo come Zambelli o Gavazzi.
Tantomeno le società di A1 A2 ecc. che si sono presi i giocatori formati qui hanno pagato i parametri dei trasferimenti (non sono poca cosa, a 8-10.000 € a ragazzo..)
In Eccellenza siamo gli unici ad avere i PROPRI impianti (a parte Viadana , ma è una storia diversa e la fine non invoglia) che vengono utilizzati non solo per la prima squadra ma per tutta la società.
Ripeto, se uno ha dei crediti , ne ha tutto il diritto di pretenderli, e , a differenza di altri posti , anche la possibilità di prenderli.
Viadana, per quel che ne so, lo Zaffanella è comunale e il Lavadera di Melegari e altri.
San, Phil Mathers tornato in AUS, lavora con il fratello nel settore costruzioni con notevole successo, continua a giocare a livello amatoriale.
Ziegler si occupa della azienda di famiglia .
Jordaan si è dato da fare anche con l’istruzione delle giovanili, facendo degli stage per i trequarti u.16-u18
grazie delle info, di Ziegler lo sapevo, me lo avevate detto…di Mathers infatti non avevo capito perchè giocò un anno solo, a me piaceva, aveva esperienze di Super Rugby e in Pro 12 con una franchigia italiana non avrebbe sfigurato, vabbè sono mie idee comunque…
Magari! Ma-ga-ri! In eccellenza giocassero solo giovani, o comunque solo giocatori del proprio vivaio! Il Petrarca avrebbe spesso la meglio.
beh, anche Lazio e Capitolina hanno puntato molto sui giovani del vivaio…
Soprattutto la Capitolina che è fortissima in quasi tutte le categorie giovanili
tra le migliori società d’Italia per il settore giovanile, ma anche la Lazio…pensa che i 6 romani celtici vengono tutti da lì (i fratelli Pratichetti e Toniolatti dalla Capitolina, anche se Giulio iniziò al CUS Roma, mentre Maistri, Nitoglia e Bernabò dalla Lazio, anche se Maistri iniziò con la piccola società della Nuova Tor Teste prima di passare alla Lazio e finire poi la formazione giovanile a Calvisano)…
tecnicamente notevoli i ragazzi della capitolina
😉
alta scuola @gian…
eemmhh, scusate… qualcuno ha notizie? 😉
calvisano?
nessuno che soddisfi la nostra bramosia di novelle fresche sul calvisano??? please!!!
http://boccacciorugbynews.blogspot.it/2014/06/arrivi-e-partenze-si-muovono-calvisano.html
Guarda che stanno prendendo in giro,me.
dai alberto non te la prendere! è il nuovo tormentone dell’ estate 😉
il mirko nazionale ha due proposte mogliano – calvisano……
Notizie sul roster di Galvisano?
no, ma patelli e bernini al san donà
Ecchecazzo, telefona alla segreteria!!!!!! chiedi di Alfreda
“Arfrè, te vónno ar telefono!”