Efficienza e programmazione: nel cuore del caso giapponese

La top ten mondiale è la punta di diamante di un movimento che attira giocatori e investitori. E che non ha intenzione di fermarsi

COMMENTI DEI LETTORI
  1. crosby 25 Giugno 2014, 08:33

    Piccola correzione Paolo: il Giappone nella RWC 2011 non ha perso 4 partite su 4 ma 3 in quanto con il Canada ha pareggiato in rimonta 23-23.
    John Kirwan aveva fatto un buon lavoro ma non così eccelso come l’attuale Eddie Jones…

  2. Nicola79 25 Giugno 2014, 08:34

    “Uno dei canali più sfruttati per la diffusione e il radicamento della palla ovale è quello scolastico, come la miglior tradizione anglosassone prevede”. C’è altro da dire?

    • Alberto da Giussano 25 Giugno 2014, 08:51

      Purtroppo, Nicola, sono parole al vento. Anche in questo blog, molti appassionati di rugby non comprendono quanto questa sia una strada obbligata.
      Ti riporto, cosa che tu ben sai, l’esempio del minibasket, attraverso il quale , ormai avviene il 100% del reclutamento: Belinelli, Datome, Bargnani, Gallinari sono arrivati al primo tesseramento tramite il minibasket. Le società sportive intervengono dopo gli 11 anni, su ragazzi che già da 4/5 anni hanno confidenza con pallone, canestro, terzo tempo, dai e vai!

      • mezeena10 25 Giugno 2014, 10:10

        alberto il minirugby è una bella realta, ma senza strutture ed investimenti ed un serio “progetto-scuola” tutto il lavoro è demandato alla buona volonta e passione di pochi, esistono poche isole felici!

        • Nicola79 25 Giugno 2014, 10:21

          Guarda, in un anno di lavoro sui campo dell’under 10 “ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginavi”.
          Vera riforma = migliorare il reclutamento + lavorare sugli educatori. Ma lavorare veramente. Riformando il primo momento. Seguendo gli educatori durante la stagione. Tirando le orecchie che devono essere tirate e portando avanti i migliori.

        • Alberto da Giussano 25 Giugno 2014, 10:41

          Le strutture per il minirugby, già ci sono. La palestra scolastica in autunno- inverno ( touch e giochi con l’ovale), un qualunque campo in erba per le uscite di primavera. Questi corsi che i genitori pagano, come pagano il minibasket e il minivolley, possono essere fatti presso qualunque direzione didattica.

          • mezeena10 25 Giugno 2014, 11:04

            possono è diverso da devono! senza una direttiva o una riforma a livello nazionale la buona volonta di pochi non sarà mai sufficiente! ma è in primis un problema di cultura dello sport, occorrono riforme ad hoc nella scuola..
            alcuni vorrebbero anche eliminare le gia misere 2 ore di “educazione fisica” a scuola e demandare ogni attività alle strutture private (a pagamento ovviamente)..
            per me uno dei migliori “sistemi” educativi è quello francese: liberta di provare tutti gli sport fino ai 14 anni e solo dopo in base alle attitudini personali avviene la specializzazione (selezione naturale in base ai migliori prospetti e all’ attitudine specifica allo sport richiesto)..
            sport per tutti e gratuito per tutti..(esistono anche le strutture private chiaro, i centri di formazione federali, “le scuole di sport” etc. ma lo sport è per tutti!)

          • mezeena10 25 Giugno 2014, 11:06

            posto che il sistema “anglosassone” o americano sono quanto di piu lontano dalla cultura italica!

          • Bombarolo 25 Giugno 2014, 11:24

            @ mezeena10 completamente d’accordo. Non conosco il sistema francese, ma so per certo che qualunque intervento settoriale sarà inutile perchè è l’intero sistema sportivo, ma più in generale d’istruzione italiano, a dover essere riformato, e fin tanto che non sarà attuata una vera e propria rivoluzione in questo settore ci si limiterà a vivacchiare ed assistere ad un progressivo decadimento…con buona pace di chi pensa che siamo il paese più bello del mondo e che comunque ce la caviamo sempre

          • 6nazioni 25 Giugno 2014, 12:43

            ma ste strutture del minibasket e del minivolley
            dove stanno in italia?
            Ti posso assicurare che nel centro-sud non c’e’
            neanche la carta igienica nelle scuole elementari,
            attivita’ motoria nelle scuole elementari dove,in
            quali luoghi nei giardini x le merende….
            il ns sistema scolastico prevede 1/2 ore di attivita’
            fisica la maggioranza dei prof. non sanno neanche
            cosa sia il rugby, e gli altri leggono riviste di cucina
            e la gazzetta dello sport, altro che campi in erba,
            palestre attrezzate siamo l’italia pallonara.

        • Peocio69 25 Giugno 2014, 11:36

          Concordo con tutto quello scritto da tutti. Il fatto è che queste vostre/nostre parole, in questo come in altri blog, sono state già dette e ridette.
          Senza andare troppo nel dettaglio (ci vorrebbe un trattato universitario) secondo me il nocciolo del problema è che non esiste un “sistema Italia”, in nessun campo.
          Figuriamoci sperare che la Pubblica Istruzione dialoghi con il CONI o la FIR per infondere la cultura per lo sport già dall’asilo.
          Pura utopia!
          Allora provoco e dico: basta perder tempo tentando di emulare/copiare “stili formativi-educativi” che non fanno parte del nostro DNA, ma tentiamo di crearne uno attagliato al nostro sistema “campanilistico”.
          Proposte?

          • mezeena10 25 Giugno 2014, 11:38

            quanti politici ti è mai capitato di sentire proporre un minimo progetto sportivo in campagna elettorale?
            te lo dico io nessuno!
            cominciamo a votare chi si occupa di sport!

          • Alberto da Giussano 25 Giugno 2014, 11:42

            Guarda che ti sbagli. Il MINIBASKET FUNZIONA. Informati nelle 2/3 direzioni didattiche che hai intorno e vedrai che almeno in una di esse c’è un corso annuale di minibasket. Io non di dove tu sia, ma sono sicuro che lo trovi. L’organizzazione del minibasket è “roba” italiana, fatta da istruttori che hanno fatto un corso specifico a due livelli di approfondimento.

          • Peocio69 25 Giugno 2014, 12:10

            Alberto
            ho girato, per lavoro, tutta l’Italia. TUTTA!
            Nicchie di eccellenza ci trovano ovunque e in qualsiasi sport. Intendevo ragionare sul problema di base fondamentale: la capacità motoria di base di tutti i nostri bambini-ragazzini, che manca totalmente e alla quale nessuno pensa.
            E allora, ripeto, come possiamo ovviare a questo problema con la nostra “italianità”?
            Propongo questi 3 punti che considererei fondamentali o comunque “di partenza”:
            1- L’educatore deve essere formato, da appositi istruttori, prima di tutto sulla “motricità di base” e successivamente “sulle tecniche rugbystiche” del minirugby.
            2- Servono strutture e, in tal senso, l’intervento massiccio della FIR in sostegno delle piccole società. Dove mi trovo adesso le strutture sono tutte occupate da calcio e basket. Il rugby sta pian piano nascendo (considerate che mi trovo in un capoluogo di provincia del nord-est!).
            3- Multidisciplinarietà sportiva sia per il Minirugby che per le giovanili. Co-associarsi con una società di atletica leggera o anche di minibasket.
            Queste 3 proposte credo siano realizzabili nell’immediato. Considerate che tutto questo serve per poter portare alle categorie giovanili dei ragazzini che sappiano correre, muoversi sia nello spazio che a terra. Che, in sintesi, abbiano piena padronanza del proprio corpo.

          • Alberto da Giussano 25 Giugno 2014, 13:14

            Genti le Peocio69, l’approccio che tu esponi è corretto. Purtroppo per via diretta, insegnante elementare che si specializza nell’educazione psicomotoria, è quasi impossibile ottenere dei risultati. Ho trovato molte realtà che si sono evolute utilizzando istruttori esterni a fianco dei maestri ( minibasket appunto). Rispetto anche solo a trent’anni fa , la capacità motoria dei ragazzi e molto diminuita. Cosa fare e difficile a dirsi. Sicuramente chi ha interessi diretti nel campo sportivo ( CONI e FEDERAZIONI) dovrebbe muoversi.

  3. jeekelemental 25 Giugno 2014, 09:27

    Uhm… in Giappone i più si dedicano al baseball (ci sono campi ovunque) ma l’offerta sportiva scolastica è davvero varia.

    Se poi, come successo per gli altri sport, fanno pure un anime dedicato al rugby siamo apposto 😀

    • soa 25 Giugno 2014, 10:05

      ci stavo pensando anch’io all’anime sul rugby! 🙂

  4. mezeena10 25 Giugno 2014, 09:44

    lavoro, progetto serio a lungo termine e lavoro! prima ancora degli investimenti hanno programmato, è da Kirwan che va avanti il progetto (prima del mondiale 2011), Jones è stato bravo a non rivoluzionare nulla, solo rifinire e “specializzare”! con uno staff competente (dal maso per la mischia, fase nella quale si son registrati i miglioramenti piu consistenti e che da finalmente una buonissima base di partenza per lanciare i loro veloci trequarti)..
    solo complimenti!

  5. tergestum 25 Giugno 2014, 10:01

    piccolo OT:
    Prendelli e Abete si sono dimessi e ,a mio avviso, essendo le situazione con il ns moivimento ovale molto simile possiamo solo dire….Gavazzi vai a ga@@@@re e dimettiti , e a questo punto, portati pure il baffone pirenaico

    • mezeena10 25 Giugno 2014, 11:08

      ci mancherebbe, dopo quella figuraccia!!! speriamo venga commissariato tutto l’ ambaradan, altrimenti, come successo spesso, le dimissioni rientreranno e si perdera anche li una buona occasione per cambiare..
      è tutto lo sport italiano che ha l’ acqua alla gola, sportivamente ed economicamente!

  6. crosby 25 Giugno 2014, 10:03

    In Italia il sistema di reclutamento nella scuola pubblica italiana su stile anglosassone non è replicabile.
    Credo che la strada intrapresa dalla FIR con la creazione di 43 accademie sia non solo inefficace e onerosa ma controproducente e lontana dal nostro intendere rugby.
    Devono essere i club a reclutare e formare.
    Quelli più bravi per numero di nuovi tesserati (che giocano un numero minimo di partite a stagione) e quelli più bravi per risultati ottenuti sul campo, vengono premiati e supportati.
    Come?
    Con campi nuovi (sintetici) e con sostegno economico (per i formatori/allenatori).
    Si è intrapresa una strada politica non tecnica. Punto.

    • Alberto da Giussano 25 Giugno 2014, 10:11

      Molto più semplicemente a scuola non si fa sport, né in forma propedeutica né organizzata.
      Questo enorme spazio è però occupabile e presidiabile. Devi averne l’organizzazione. Io non mi stancherò ai di ripeterlo: è sufficiente copiare pedissequamente ciò che ha fatto la FIB con il minibasket. Oggi ci sono circa 2.000 corsi di minibasket nelle scuole elementari a costo zero per la federazione che ha solo l’obbligo della formazione dei tecnici.

  7. Montag 25 Giugno 2014, 10:43

    Ragazzi,ma cosa dite???!

    Non tralasciamo le responsabilità di Monsignor Gavazzi!!! Ha da far mangiare un po’ di gente, quindi un’accademia in più serve sicuramente più di un progetto serio o una riforma SERIA dei corsi allenatori, soprattutto del Primo Momento!

    Suvvia!

    • Montag 25 Giugno 2014, 10:44

      “A proposito di Accademie,ci sarebbe qualcosa da mangiare?” cit.

    • mezeena10 25 Giugno 2014, 11:11

      si primo ma anche secondo momento..anche il primo livello non è che sia granchè come corso..
      ma servono riforme serie per lo sport in genere! se non formi seriamente i tecnici non potrai mai avere giocatori di buon livello!

  8. maz74 25 Giugno 2014, 11:14

    L’articolo è chiaro e il Giappone ha fatto il vero salto di qualità ingaggiando Eddie Jones e dandogli carta bianca per migliorare il progetto iniziato da Kirwan e giustamente sono partiti dalle fondamentanta (scuole e bambini).
    Il risultato più rilevante secondo me non è l’ingresso nel Top10 della nazionale maggiore, ma la promozione per la prima volta nel campionato mondiale della under 20 e ciò voul dire che hanno seminato bene
    Secondo me, partendo dall’azzaremento di tutto il vertice FIR (politico e tecnico) si dovrebbe partire dall’ingaggiare un personaggio importante (Graham Henry) e dagli totale carta bianca per riorganizzare l’intero sistema.

    • Francesco.Strano 25 Giugno 2014, 11:28
    • ANDY72 25 Giugno 2014, 12:10

      D’accordissimo @maz74, purtroppo alla FIR non l’hanno capito o non vogliono capirlo. Arroganza e poca umilta’. Un Director of Rugby di provata esperienza, che faccia tabula rasa e che sia al di’ fuori da qualsiasi logica clientelare non farebbe altro che bene al movimento. Sicuramente in Italia il sistema scolastico non e’ all’altezza, per strutture e competenze, per allargare la base. Ma non mi pare che in Italia manchino i piccoli rugbysti. Il problema e’ farli crescere nella maniera migliore.

      • Alberto da Giussano 25 Giugno 2014, 13:16

        Credimi ANDY, mancano. Illudersi che non esiste il problema del reclutamento è un grave errore.

        • ANDY72 25 Giugno 2014, 13:33

          Ciao @alberto, non ho detto che il problema non esista. Nelle scuole si fa’ poco, quasi nulla, ma vale un po’ per tutti gli sport. La mia visione e’ ovviamente limitata al mio territorio di appartenenza. Qui’ in Veneto (Padova), il passaparola tutto sommato funziona discretamente e la rete di societa’ in citta’ (Petrarca, Cus Pd, Valsugana, Roccia Rubano e altre minori) e provincia e’ notevole (Il solo Valsugana Rugby conta se non sbaglio circa 450 tesserati, di cui circa 180 del minirugby + under 14). Chi non ha mai praticato o seguito il rugby manda i bimbi a giocare perche’ la leggenda narra che e’ uno sport nel complesso piu’ educativo del calcio (non vi e’ alcun dubbio). Diverso sarebbe riuscire a strappare lo spilungone di turno ed indirizzarlo al rugby piuttosto che al basket (vista la carenza di seconde/terze linee). E qui’ casca l’asino….anzi il Gavazzi.

          • Alberto da Giussano 25 Giugno 2014, 14:10

            Infatti Padova da molti giocatori al sistema. Ma credo tu possa convenire che il giocattolo rugby diventerà qualcosa di serio, dal punto di vista organizzativo, quando riuscirà creare un modello di presenza facilmente replicabile nella fascia 6/11 anni, utilizzabile un po’ dovunque. La mia impressione , comunque è che i numeri del tesseramento, testimoniano un aumento della qualità media degli atleti, ma un’assenza quasi totale di talenti.

    • Peocio69 25 Giugno 2014, 12:23

      D’accordo per il “personaggio importante”.
      Ma siamo italiani e, nel breve-medio termine, ci troveremmo nella stessa situazione di adesso.
      In ogni caso a parziale giustificazione di Gavazzi, anche se non ho particolare stima per lui, c’è da sottolineare che la situazione attuale è lo strascico della “lunga reggenza” Dondi, il quale, prima di abdicare, ha dato il regalino ai fedelissimi rinnovandogli l’incarico/contratto guarda caso 5 mesi prima di lasciare.
      Non c’è niente da fare: siamo italiani e ci meritiamo questi “padroni” che noi continuiamo a votare per nostro opportunismo e non per meritocrazioa.

  9. Emy 25 Giugno 2014, 11:16

    Effi…cosa??? Progra…che???
    Questo articolo poteva essere di pochissime parole: -si punta sul rugby a scuola; -si lavora sul 7; -la naz. U20 cresce; -ottimi tecnici stranieri con un progetto e messi in condizione di lavorare al meglio sullo stesso; -attrattiva per sponsor; -qualche nome straniero di grido e qualità.
    Ma da noi non si guarda neanche alla Francia, che è sul confine ma sembra Marte, figuriamoci se qualcuno può capire che bisognerebbe studiare gli altri che crescono per carpire idee utili.

  10. tergestum 25 Giugno 2014, 11:22

    Ho già scritto su quanto sia valido(sic) i CAS primo momento, copriamo il tutto con un velo pietoso.
    noi educatori avremmo estremo bisogno di tecnici federale, capaci e disponibili, che girassero per tutte le piccole società- i più grandi se la cavano meglio- con cadenze a dir poco quindicinali e ci supporti/aiuti/istriusca con ausilio di gente che ne sappia di motoria e di pedagogia.
    ma per fare tutto questo servono soldi e probabilmente hanno meno appeal di un cazzo di ennesiam accademia e ritorno di voti di gran lunga minore

  11. Francesco.Strano 25 Giugno 2014, 11:27

    Ma anche se non ci fosse il rugby nelle scuole…. Con un maggior investimento alla base avremmo più talenti…un miglior livello…tecnic i che sanno davvero insegnare lo sport in maniera totale… Più sponsor e più giro di affari…..e la FIR non riesce a comprenderlo

    • Emy 25 Giugno 2014, 11:44

      È vero solo fino ad un certo punto: giustissimo che bisognerebbe investire nella base, partendo da una adeguata formazione degli educatori/allenatori di minirugby e guovanili ma, dal punto di vista della diffusione di qualunque sport e del radicamento dello stesso, niente può competere con lo svolgimento dello stesso nelle scuole.
      Se tu proponi anche il più perfetto rugby giovanile nella tua società, tocca si bambini/ragazzi/genitori venire da te, avere già uno stimolo per farlo; se tu insegni il rugby a scuola e tutti i ragazzini di tutte le classi se lo ritrovano lì e lo provano, inclusi quelli che non sarebbero mai venuti da te di loro iniziativa, è ben altra cosa.
      La qualità è certamente fondamentale, ma anche la quantità non può essere lasciata da parte se si parla della diffusione di uno sport e di suoi progetti di crescita.

    • Alberto da Giussano 25 Giugno 2014, 11:56

      Se tu avessi ragione, saremmo gli unici al mondo a promuovere lo sport al di fuori della scuola e/o delle strutture scolastiche.

      • Francesco.Strano 25 Giugno 2014, 12:09

        Se tu avessi ragione non avremmo tra le migliori nazionali di pallanuoto,pallavolo,tennis,ciclismo,sci…….

        • Alberto da Giussano 25 Giugno 2014, 13:20

          SCI: Nelle scuole elementari della Valcamonica, Valtellina e Alto Adige i bambini vanno sui campi da sci con la scuola almeno una volta alla settimana.

      • 6nazioni 25 Giugno 2014, 12:47

        rugby,calcio,basket………

  12. soa 25 Giugno 2014, 11:34

    L’attività fisica fin da piccoli è fondamentale: non importa che uno diventi un campione ma almeno che si muova e che si diverta. Ricordo a tutti che il tasso di obesità è in aumento e questo si trasforma in un aumento di varie malattie con conseguente aggravio del sistema sanitario e delle tasse. Dato che io non voglio pagare per la vostra pigrizia (anche se le tasse ancora non le pago), alzate il culo dalla sedia e andate a fare qualcosa, voi e, se ne avete, i vostri figli.

    • mezeena10 25 Giugno 2014, 11:41

      bravo soa! cultura dello sport! che non è sinonimo di ignoranza come ritiene qualche “secchione”!
      “mens sana in corpore sano”, palesemente!

      • Emy 25 Giugno 2014, 11:48

        Non si dice di arrivare ai “finti” laureati dello sport USA, ma da noi siamo proprio a zero: nella scuola italica chi fa sport viene penalizzato e ostacolato non appena se ne presenta l’occasione.

        • Alberto da Giussano 25 Giugno 2014, 12:00

          La cosa strana è che in tutti i testi di pedagogia, è previsto che l’attività psicomotoria abbia una funzione fondamentale nello sviluppo e nella crescita dei bambini e l’attività agonistica in quello degli adolescenti!

          • mezeena10 25 Giugno 2014, 12:13

            verissimo, ma non è necessario leggerlo nei testi, lo sa anche il mio cane!
            peccato a chi di dovere, istituzioni preposte e compagnia bella, non passi neanche per l’ anticamera del cervello!

        • soa 25 Giugno 2014, 12:49

          Non è solo questione di scuola, gli orari dei mezzi pubblici non aiutano assolutamente gli spostamenti dei ragazzi. Parlo non tanto dei centri cittadini, quanto delle tratte extraurbane: poche corriere ad orari improponibili.

      • soa 25 Giugno 2014, 12:12

        Ci tengo a precisare che io non sono mai stato un fenomeno ed ho sempre avuto bei voti, non è vero che un “secchione” non faccia sport e chi lo fa sia un ignorante!

        • mezeena10 25 Giugno 2014, 12:16

          si soa, infatti l’ ho messo tra virgolette volutamente..comprende anche i vari politicanti parrucconi da strapazzo!

  13. Peocio69 25 Giugno 2014, 12:37

    Ho girato, per lavoro, tutta l’Italia. TUTTA!
    Nicchie di eccellenza sportiva si trovano ovunque.
    Intendo ragionare sul problema che tutti stiamo ripetendo:
    la scarsa capacità motoria di base di tutti i nostri bambini-ragazzini
    e nessuno ci pensa.
    Come provare a risolvere questo problema con la nostra “italianità”?
    Provo a proporre questi 3 punti “di partenza”:
    1- L’educatore deve essere formato da appositi istruttori, principalmetne sulla “motricità di base” e successivamente “sulle tecniche” del minirugby.
    2- Servono strutture e, in tal senso, occorre l’intervento massiccio della FIR (Comitati Regionali) in sostegno delle piccole società. Mi trovo in una realtà rugbystica di un capoluogo del nord-est e le strutture sono tutte occupate da calcio e basket.
    3- Multidisciplinarietà sportiva sia per il Minirugby che per le giovanili. Co-associarsi con società di atletica leggera o anche di minibasket/pallamano che hanno una certa “parentela” tecnico/motoria con il minirugby.
    Credo che queste 3 proposte siano facilmente realizzabili nell’immediato. Bisogna considerate che tutto questo serve per poter portare alle categorie giovanili dei ragazzini che sappiano correre, muoversi sia nello spazio che a terra. Che, in sintesi, abbiano acquisito la piena padronanza motoria di base del proprio corpo.

    • soa 25 Giugno 2014, 12:54

      Polisportive, servono come il pane! Raggruppare zone in un raggio di 20 km e fare polisportive con almeno due campi in erba, un campo da tennis, un palazzetto per basket e pallavolo e una piscina coperta! Il costo è decisamente importante ma serve assolutamente! E soprattutto organizzare una rete di trasporto efficiente, coordinata con le scuole. A me pare che i trasporti vadano per conto loro.

    • Katmandu 25 Giugno 2014, 12:55

      Domanda per sviluppare questo modello (che mi trova concorde) bisogna fare un lavoro capillare, in un momento del genere chi può permettersi di investire nello sport? Non credo purtroppo che ci sian delle risorse per farlo, inoltre anche se lo dai in mano a dei volontari debbono essere preparati altrimenti si rischia di far danni

  14. Katmandu 25 Giugno 2014, 12:51

    Dunque facciamo un riassunto dell’ottimo articolo di Paolo
    1 investimenti pesanti a più livelli
    2 Tecnici stranieri preparati
    3 Campioni internazionali che vengono a prendere barcate di soldi per fare sgambate
    ….
    Ma se fossimo negli anni ’80 di chi staremmo parlando?

    • San Isidro 25 Giugno 2014, 13:15

      Kat, di nuovo, ma ce l’hai con Roberto Avesani? L’articolo è suo…

  15. Sergio Martin 26 Giugno 2014, 00:43

    Grande popolo, i giapponesi. Hanno fatto della disciplina, del metodo, delle procedure e dell’organizzazione la base del loro vivere sociale. Non è solo rose e fiori, perchè in qualche misura tutto ciò può portare ad un sacrificio dell’individualità, ed anche a molto peggio, ma comunque questo sistema li ha portati a raggiungere qualsiasi obiettivo collettivo si prefiggano. Tutto il contrario di noi. Bene, premesso il pippone: FIR, perchè non mandiamo un osservatore a vedere da vicino cosa stanno facendo i Giapponesi? Magari i mondiali in casa non li vinceranno, ma sono sicuro che arriveranno quanto meno ai quarti, che noi tanto agogniamo senza essere mai riusciti a raggiungerli. Prendiamo spunto da loro…

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