Il Giappone non si ferma più, battuti anche gli Stati Uniti 29-37

Ennesima vittoria della squadra di Eddie Jones che batte in California gli Eagles. Sabato a Tokyo la sfida all’Italia

COMMENTI DEI LETTORI
  1. parega 15 Giugno 2014, 07:56

    ecco sara’ una partita fra la squadra meno in forma e quella piu’ in palla del momento
    fate vobis

  2. fabrio13H 15 Giugno 2014, 08:20

    Ho appena finito di veder il primo tempo su uno streaming trovato quasi per caso alla fine della partita dei nostri azzurrini. Molto spettacolare, una partita che è la dimostrazione di come si possa fare del bel rugby anche senza essere gli AB e anzi non essendo nemmeno tra i primissimi della seconda fascia (anche se poi devo dire che a me piacciono tantissimo le partite di “mischia” nel fango). Comunque giapponesi di una velocità impressionante, in certi momenti sembra di vedere una partita di Seven, tra l’altro tutt’altro che sprovveduti in chiusa, nei punti d’incontro talvolta sopperiscono ottimamente al peso limitato con l’energia e la velocità dell’impatto. D’accordo avevano davanti gli USA che però mi sono sembrati molto determinati a non fare la parte dell’agnello sacrificale e anzi in buon progresso anche loro. Qualcuno mi darà del vecchio nostalgico ma mi è piaciuto moltissimo lo spirito di squadra mostrato in più di un’occasione dai giapponesi, e mi viene in mente quando l’ala, con una bellissima azione, è entrato lanciatissimo in area di metà e, per convergere verso il centro, ha finito per farsi toccare da un americano commettendo in avanti, tutti i compagni si sono riuniti intorno a lui abbracciandogli e dandogli pacche sulle spalle. Io credo che queste cose possano benissimo convivere con il rugby professionistico.

  3. giomarch 15 Giugno 2014, 09:09

    Mah…
    La vedo dura. .
    Certo che se in questo tour speravamo di risalire posizioni nel ranking. .

  4. fabrio13H 15 Giugno 2014, 09:26

    Certamente sarà molto dura battere il Giappone e anche se giocassimo in casa. Io comunque vedo con favore questa crescita di livello di parecchie nazionali della seconda fascia e un allargamento della stessa visto che diverse altre nazionali sono poco, o non in misura grande come un tempo, al di sotto. (Come la Spagna che ho visto ieri on la Georgia). Penso che ciò non possa che far bene al rugby internazionale e rendere più interessante anche per noi il riuscire a competere bene in questa fascia, che è poi il nostro compito realistico, portandosi magari nelle migliori posizioni di questa “categoria”, invece di inseguire sogni che erano diventati anche miei, di competere alla pari nel giro di pochi anni con Inghilterra, Francia e Australia, se non proprio con gli AB. Secondo me il riuscire ad arrivare tra i primi dei secondi in maniera stabile è anche il presupposto indispensabile per poter ottenere qualche risultato in più anche con le grandi.

    • HumptyDumpty 15 Giugno 2014, 10:19

      Parole sagge le tue. La nostra federazione ha tanto da imparare dalla federazione giapponese, soprattutto l’umilta’.

    • Frico 15 Giugno 2014, 10:52

      Assolutamente d’accordo

  5. edopardo 15 Giugno 2014, 11:19

    Sto pensando.. che adesso la mossa più semplice che farà la Fir e che credo stanno già attuando sarà quella di creare una nuova generazione di equiparati per sopperire alle mancanze dei nostri in vari ruoli o prestazioni..se non ci sarà il team di argentini ci sarà da quel che si evince quello dei sudafricani o qualcun’altro dell’emisfero sud.
    Tutto ciò non è detto che funzioni anzi cosi il nostro movimento non cambierà di una virgola! Però tant’è che è la strada piu seplice da percorrere secondo gli alti dirigenti…

  6. exile 15 Giugno 2014, 14:15

    Il Giappone sarà il fenomeno emergente del decennio.

    Moltissime le considerazioni che sorgono in proposito:

    1) In Giappone il rugby vanta antica tradizione – vedere pagina wikipedia che documenta partite disputate nel 1874 (!)
    2) E’ una tradizione che è entrata presto “dalla porta principale “. La “”home” della Union del Giappone è lo staio “Prince Chichibu”, fratello cadetto dell’imperatore Hirohito e sostenitore della divulgazione degli sport occidentali – rugby in primis.
    3) Il rugby poi vanta larga diffusione (120.000 € praticanti da sito IRB) e radicamento nella società. Mi risulta che i club fossero inizialmente i “dopolavoro” delle grandi aziende, con il rugby utilizzato come strumento per consolidare lo spirito di appartenenza aziendale.
    4) Sicuramente le cose ora sono cambiate sia nella società giapponese che nel rugby, ma basta dare un occhio ai nomi delle squadre (Panasonic, Toyota, Yamaha) per capire che c’è un interesse di “alto livello”. Una delle competizioni si chiama “Microsoft Cup”, e mi sorge spontaneo il paragone con tante “patacche” presenti sulle maglie delle nostre squadre in cui campeggiano – con tutto il rispetto – varie pizzerie Belvedere e Casse Rurali ed Artigiane di Vattelapesca.
    5) L’ interesse diffuso e la circolazione di capitali fa sì che il campionato Giapponese funga da centro di attrazione di giocatori di prima – talvolta primissima – fascia, esattamente come accadeva da noi prima del professionismo, quando arrivavano Campese, Kirwan e Lynagh.
    Niente come l’esempio e l’emulazione per suscitare interesse e miglioramenti, esattamente come la grande ascesa del rugby italiano era “figlia” di quegli anni e di una generazione di giocatori abituati a confrontarsi in allenamento e domenica con il top del rugby mondiale.
    6) Il livello tecnico del rugby giapponese è sempre stato superiore al nostro. Hanno sempre scontato un differenziale fisico/atletico notevole che si è riflesso nei risultati. Ma anche qui, robusti innesti di isolani naturalizzati ed incremento dei parametri antropometrici degli autoctoni, fanno sì che questo differenziale e destinato a diminuire rapidamente. Per la cronaca il tabellino di un Giappone – Italia del 2004 (32 – 19 a Tokyo per l’Italia) ci racconta di 3 (!) mete di Castrogiovanni. Mi sa che anche queste sono cose che appartengono al passato. Loro crescono fisicamente fino ad annullare il gap, ma noi NON mandiamo giocatori nel super XV (uno l’anno scorso con gli Highlanders, il mediano di mischia Tanaka e non esattamente una mascotte, altri due quest’anno con i Rebels).

    Morale: il loro è un movimento con una storia e grandi numeri ed alcune particolarità che lo penalizzavano, ma che sta bruciando le tappe (non a caso il primo mondiale fuori dalle tradizionali “Union” l’ hanno assegnato a loro). Il nostro ha – secondo me irrimediabilmente – perso “l’aggancio” con l’alto livello nonostante le numerose opportunità e l’enorme crescita di popolarità e diffusione.

    Quindi, prepararsi a inghiottire bocconi amari……

    • space 15 Giugno 2014, 15:54

      In poche parole stai dicendo che non c’è speranza?

    • San Isidro 15 Giugno 2014, 20:06

      che il Giappone stia crescendo e che abbia una solida tradizione non c’è dubbio, ma non esageriamo dicendo “Il livello tecnico del rugby giapponese è sempre stato superiore al nostro”…comunque ricordo anche un 52-6 che abbiamo rifilato ai nipponici nel TM estivo del 2006 a Tokyo…di certo se l’Italia gioca come alle Fiji e alle Samoa rischia di perderla…

      • space 15 Giugno 2014, 21:29

        Ecco, questo mi pare più equilibrato. Nonostante sia rimasto un po’ amareggiato dalla tua noncuranza verso me e il mio voto…

    • malpensante 15 Giugno 2014, 22:13

      L’enorme crescita di popolarità e diffusione non l’ho proprio vista. Una enorme, spropositata e sproporzionata montagna di soldi, sì.

  7. ginomonza 15 Giugno 2014, 19:57

    ci daranno almeno 40 punti.
    Sono velocissimi e scaltri

  8. berton gianni 15 Giugno 2014, 20:46

    Ma non li allena Zaccheroni ? 🙂 🙂

  9. Maury7 16 Giugno 2014, 00:41

    Quello che mi chiedo è com’è possibile che il Giappone con pochi stranieri di alta qualità sia migliorato tantissimo,mentre l’Italia nonostante i campioni arrivati negli anni’80 e ’90 non ne abbia saputo trarne vantaggio ?
    Si ok la mancata programmazione,ma non può essere solo quella

  10. eroszag 16 Giugno 2014, 01:11

    Lo sapevate che i Giapponesi sono una potenza del football americano amatoriale?Extra USA e Canada hanno vinto 2 volte il mondiale ( ok senza USA che poi anche con i giocatori di college di IIa e IIIa divisione vincono, ma sono impressionanti..quasi 50.000 giocatori, tecnici velocissimi e disciplinati, le suonano spesso e volentieri alle europee, come la Germania, che ha un movimento grandissimo e giganti ).Detto questo, nelle discipline che richiedono impegno umiltà e disciplina, l’Italia non eccelle storicamente ( salvo eccezioni individuali) Il genio ci si addice meglio…ma il genio è assai raro.

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