Italrugby, la lunga convalescenza di una nazionale che si è persa

Undici sconfitte nelle ultime 12 partite giocate e la luce in fondo al tunnel ancora non si vede. Ma cambiare il ct sarebbe folle

COMMENTI DEI LETTORI
  1. crosby 8 Giugno 2014, 08:28

    Il Delpoux appena retrocesso in Top14 col Perpignan ma che ha vinto uno scudetto sulla panchina del Calvisano?

    • malpensante 8 Giugno 2014, 10:36

      Quando vengono certi pensieri appena svegliati, meglio voltar gallone e riaffidarsi a Morfeo.

  2. Stefo 8 Giugno 2014, 08:39

    Concordo su molte cose Paolo, Brunel di sicuro non e’ l’unico colpevole ed alla fin fine in campo ci vanno i ragazzi, non e’ neanche esente da colpe dato che e’ il CT e se la squadra da un anno non gira qualcosa di sbagliato lo sta facendo anche lui (ed i miei dubbi li ho esposti piu’ di una volta)…ma esonerarlo ora sarebbe follia pura a 16 mesi dal mondiale…l’unica situazione in cui un suo esonero diventerebbe sensato sarebbe quella in cui si getta la sbugna in termini di RWC2015 e is prende un tecnico di prima fascia che tiri una linea netta, inizia a lavorare su un gruppo estremamente giovane ed inesperto in vista RWC2019…ma anche in questi termini sarebbe buttar via piu’ di 2 anni di lavoro.

    • conteoliver 8 Giugno 2014, 14:34

      Scusa Stefo,
      ma sbaglio o se non si arriva almeno terzi nel girone ai mondiali poi si è costretti a fare le qualificazioni per quello successivo?
      Con nuovo allenatore e squadra sperimentale si metterebbe a rischio anche il terzo posto nel girone.

      • Stefo 8 Giugno 2014, 14:54

        conteoliver hai ragione quello che intendevo dire era l’unico scenario in cui cambiare puo’ avere qualche motivazione.

  3. M. 8 Giugno 2014, 09:01

    E’ questo il gruppo del 2013? Sì. Cos’è successo a partire dal novembre 2013? Sono gli stessi giocatori che hanno battuto Ospreys con le Zebre facendo una buona crescita nella seconda metà del 2014? Sì.

    Per me c’è un fatto importante: questa nazionale aveva una gran mischia i cui protagonisti quest’anno hanno faticato tantissimo con le nuove regole e pure Castro è tanto tempo che parte dalla panca, vero che gioca a Tolone… Aveva soprattutto degli uomini di assoluto valore come “placcatori moderni”. Favaro e Minto sono stati quei personaggi che ti facevano avanzare la squadra di 10 metri in difesa, ti permettevano recuperi e una fisicità che altri non hanno. Non abbiamo veri ball carrier, Castro lo è ma non è più efficace come un tempo, Geld lo è ma anche lui egual discorso. Lo sarebbe Manici e anche di altissimo livello (ricordiamolo a inizio anno) ma ha fatto un anno fuori, lo sarebbe forse Ferrarini. Dobbiamo trovare degli automatismi in touche, rifare della nostra maul avanzante un’arma. GLi automatismi si trovano con chi giuda la touche: è Parisse? è Geld? è Bernabò? è Biagi?
    Dipendiamo molto da Orquera, ma è così anche nelle Zebre. Quando Lucio c’è non solo i piazzati entrano ma la fase d’attacco è fluida. Ci sono poche fonti di “pericolo” nel nostro attacco. Una era Botes che sapeva “inventare” anche se a volte faceva la cavolata. Uno era Masi, capace di risalire metri su metri dal campo. Una può essere la gestione al piede di Mc Lean nel gioco tattico, ma non viene usato. I nostri altri 3/4, escluso Morisi e in parte Campagnaro, sono giocatori “di sostanza” ma con le difese superorganizzate rischi di fare 20 fasi e poi l’invanti. La capacità di tenere viva l’azione, non far morire il pallone, è una cosa che ancora dobbiamo imparare. Dobbiamo tenere mentalmente er 80 minuti + recupero. Nel 2013 lo avevamo fatto, almeno in 3 partite su 5, non a caso con due straordinarie vittorie. Dobbiamo essere cinici e fiutare i punti di criticità degli altri invece che incaponirci in soluzioni “prestampate”, era una delle cose che Brunel aveva predicato all’inizio della sua gestione.

    Tutto questo escludendo quello che gira intorno, cioè il fatto che si aveva una franchigia e ora si avrà un team di Eccellenza rinforzato con 3/4 dei nazionali all’estero. E qua possiamo parlare finché si vuole su cause e responsabilità ma di fatto da questo si dovrà ripartire.

    • faduc 8 Giugno 2014, 12:36

      Concordo pienamente sull’anali, però vorrei foalizzare due aspetti.
      1) Pienamente d’accordo sul ruolo fondmentale di minto e Favaro nel 6n del 2013 e delle ottimee prestazioni nei tm del novembre precedente, assieme ad un livello di prestazioni sicuramente superiori di alcuni come castr e parisse;
      2) in ottica nazionale non sono preoccupato del fatto che avevamo prima una franchigia (se nn ho capito male, intende il treviso) ed ora una squadra di eccellenti con qualche nazionale. I disastri ella nazionale sta proprio nel fatto che prima c’ era un ristretto numero di giocatori portati dalla ex celtic a livelli internazionali. Il problema che rottisi quelli, i sostituti sono dei veterani ormai logori (Bergamauro placcherà pure, ma retrocedendo e come ball carrier non è presente, e non ha la carica “ignorante” di Favaro quando esalta squadra e pubblico con i suoi placcaggi cercati) e questo mette in discussione anche le priorità che dovebbero essere da ricercare nella franchigia della federazione. Quindi ben venga un treviso rinnovato dove, si spera, possano trovare spazio dei giocatori dell’eccellenza che hanno ptenziale di crescita

  4. M. 8 Giugno 2014, 09:05

    Aggiungo: visto che abbiamo enormi problemi a trovare il buco, fiutare la situazione di criticità della difesa avversaria, tenere viva l’azione d’attacco, ripartire velocemente. Il seven è qualcosa che tutto questo permette di svilupparlo: abbiamo risultati abbastanza scadendi in materia, a parte la fiammata di Dubai, potrebbe essere un modo per crescere sia nel seven in sé che in qualcuna delle cose su cui abbiamo più difficoltà in fase offensiva. Qualcuno lo diceva dall’altra parte: ma al posto di un torneo Eccellenza verametne inutile perché non fare un campionato seven allargato alle franchige se non giocano in Pro12?

    • Gabriele 8 Giugno 2014, 10:08

      Fare prima della partita delle partite un capionato 7 per utilizzare i giocatori che sono nella rosa . Semplice cosi giocano 22 delle prima quadra e 10 prima della 7.
      Mezzora in piu allo stadio meglio

  5. Capitan Fracassa 8 Giugno 2014, 09:11

    Ma Gavazzi non ha detto che Griffen sta studiando per prendere il patentino? Un po’ di pazienza, qualche piccola formalità e poi….. tutti a Calvisano!

    • Alberto da Giussano 8 Giugno 2014, 10:16

      Munari sostiene ( leggere l’ultimo intervento) che qualunque idiota può allenare la nazionale. Prima di arrivare all’ultimo idiota meglio fermarsi a Griffen.

  6. jazztrain 8 Giugno 2014, 09:14

    Lo scaricabarile nei confronti degli allenatori è un tipico modo italiota di risolvere i problemi di una squadra, pessima abitudine pallonara che transitivamente viene estesa anche nel mondo ovale.
    Brunel, con tutte le sue responsabilità e gli errori commessi dalla fine del 2013 in poi, non deve diventare il capro espiatorio di un movimento in crisi. A mio modestissimo parere c’è un errore di fondo nel gestire la selezione degli azzurri; mi riferisco all”esclusione a priori dei migliori giocatori che militano in Eccellenza con l’eccezione di Bergawilkinson pure lui caduto in disgrazia agli occhi di Brunel causa calo etc. etc.. I giocatori delle franchigie o di quelle squadre che militano nella Celtic sanno di essere al 90% convocati, mentre gli altri che magari hanno giocato nelle emergenti rimarranno in eterno nel limbo perché militano in Eccellenza. Non vorrei che questo abbia creato dal punto di vista psicologico un forte disagio; provo a spiegarmi meglio: ci si lamenta giustamente dell’età di Bortolami e di Bergamauro perché non sono più i giocatori di una volta, l’età etc. etc., però i due giocano nelle Zebre, hanno le maggiori possibilità di essere convocati per il minutaggio, l’esperienza etc. etc. rispetto ad un giovane promettente che milita in Eccellenza. Si convochino anche quei giocatori promettenti che militano nel nostro campionato maggiore, si faccia respirare loro aria di nazionale, si metta il pepe a coloro che per diritto divino hanno già la convocazione in tasca etc. etc. e soprattutto non si spari sulla croce rossa declassando ancor di più la povera Eccellenza.. Suggerisco un criterio: si parta dai migliori emergenti della emergente nazionale, e li si faccia entrare nel giro di quella maggiore. così si potrebbero avere ricambi e concorrenza maggiore all’interno del gruppo degli azzurri 🙂

    • Gabriele 8 Giugno 2014, 10:09

      Vedi come ha fatto l Argentina ieri

      • malpensante 8 Giugno 2014, 10:43

        Il livello dei ragazzi domestici argentini e dei loro campionati è solo un qualche chilometro sopra la nostra Eccellenza, un paio di anni luce dalla nostra accademia. Come skills, attitudine e ritmo partita.

        • jazztrain 8 Giugno 2014, 10:51

          Tutti sappiamo che il livello del nostro campionato non è paragonabile a quello degli altri paesi compreso quello argentino, ma dobbiamo partire da quello che abbiamo se vogliamo risorgere.

          • malpensante 8 Giugno 2014, 11:16

            Sogni. Dobbiamo ripartire da quelli che ci sono, dalle Celtiche che piaccia o meno per 4 anni ci saranno, e rifondare tutto quel che c’è sotto, da un’Eccellenza e A senza doping amministrativo, belle larghe, a gironi e con le quote per l’età, via le accademie condominiali e ripristinare (con tanti soldi in premio) dei campionati veri u18 e u16, qualche centro di formazione come c’era prima ma con tecnici di livello e che curino anche gli staff delle società, i prospetti migliori aggregati a spese FIR alle Celtiche e che giochino coi club se non impegnati. Altre cosette qua e là. Soprattutto senso del ridicol, umiltà e una federazione che si interessi del rugby, non delle squadre similpro, delle clientele e del bottino.

          • Stefo 8 Giugno 2014, 11:30

            jazztrain io capisco cosa vorresti dire pero’ quando dici di non declassare ulteriormente l’Eccellenza secondo me fai l’errore che si fa da 4 anni e cioe’ pensare che si possnao far coesistere una CL ed un’Eccellenza di alto livello cosa impossibile a livello generale improponibile a livello di movimento italiano. Il declassamento dell’Eccellenza e’ una conseguenza naturale della CL, allora o si rimette in disccussione la CL oppure si accetta che cio’ che c’e’ sotto debba venir ristrutturato in funzione della CL. Ognuno di noi puo’ avere l’opinione che vuole sulla CL e se e’ la scelta giusta o meno ma pensare di avere botte piena e moglie ubriaca cioe’ CL e Eccellenza di livello alto e’ utopistico.

          • jazztrain 8 Giugno 2014, 12:17

            Posso fare una battuta? Italia Emergente? Nah! Italia Eccellente 🙂

          • San Isidro 8 Giugno 2014, 13:54

            d’accordissimo con @mal…

          • gsp 8 Giugno 2014, 13:59

            Si puo fare un campionato d’eccellenza amatoriale ma piu competitivo. Basta (!) lavorare sulla formazione ed aspettare tra i 5 ed i 10 anni.

          • malpensante 8 Giugno 2014, 14:53

            Meno, gsp. Nel frattempo ci saranno gli ultimi fuochi di una gran generazione e il meglio del bigoncio tra quelli che giocano (e di quelli che starebbero da prospetti) in Celtic. L’esperienza dice che in un paio d’anni se ci sono le qualità (i migliori, molto meno: vedi Favaro, De Marchi, Manici, Palazzani, Cattina e altri AIroni del primo anno), si è abili e arruolati per la Celtic. Ci si arrabatta con quelli per tre anni e poi cominci a vedere i prospetti che vengon su. L’obiettivo di arrivare in 5 anni a una filiera decorosa e a campionati utili e divertenti lo vedo ambizioso ma realistico: basta cominciare subito e investire.

          • Giovanni 8 Giugno 2014, 15:35

            @malpensante: il problema è proprio quello: 2 anni di CL per avere un giocatore finalmente pronto per la Nazionale sono maledettamente troppi! Ciascuno di loro viene da una lunga trafila nelle juniores ed almeno 2 anni tra serie A ed Eccellenza. Nella migliore delle ipotesi, significa arrivare in Nazionale a 23-24 anni (salvo qualche rara eccezione) e cominciare a fare la differenza intorno ai 26. Sempre che non ci si perda lungo il tragitto (vedi Chiesa, Trevisan, Chillon, ecc.). E’ un tempo troppo lungo, dovuto alla ancora troppo esigua base di praticanti che comporta che quelli che emergono riescono a farlo con uno sforzo complessivo inferiore ai ragazzi di altri Paesi (come Eng, Fra, Gal, ecc.).

          • malpensante 8 Giugno 2014, 15:59

            Giovanni, se stiamo a guardare la miseria del presente, ci martelliamo i maroni e siam felici quando sbagliamo la martellata. Due anni non sono poi tanti, i ragazzi che vedi brillare nelle celtiche un paio di anni panchinati e saltuari li han fatti generalmente anche loro. Giustamente guardi l’età, e non è un fatto genetico, solo pura demenza di chi ha in mano il movimento. Il percorso dell’accademia è una cazzata colossale, tipo un master per riparatori di ventilatori in Patagonia. Non si capisce che senso abbia buttare vagonate di soldi per sfornare una trentina di ragazzi l’anno quando da una parte non sai dove farli andare a giocare e dall’altra, selezionando dalla nursey in poi, alla fine te ne ritrovi al massimo cinque o sei con delle prospettive serie. Quelli che sarebbero arrivati senza accademie, intant ti sei perso tutti quelli che non hai selezionato il giorno della cresima. A 18 anni, basta giovanili, si va a giocare ognuno al livello che merita, e ci si guadagna il posto. I fenomeni, accasati alle celtiche, ma solo quelli che han tutto a 18 anni per giocarsi il posto da pro, mica una scolaresca. Guarda le nazionali u20 degli altri, o sono tutti rimbambiti o i rimbambiti siamo noi.

          • gsp 8 Giugno 2014, 16:32

            Mal, ti dirò a volte penso che a volte basterebbe un meccanismo semi-automatico. Prendi il miglior giocatore dell’eccellenza e mettilo sotto in CL. Se vale si vede, in due anni si capisce.

            Poi è vero che la formazione, l’accademia, la politica, il salario minimo. Ma tu fai il tuo, cucina con quello che hai, che quello ti chiedono e niente di piu.

            Questo per dire che a volte se i giocatori non li testi è difficile immaginare. E stai ad aspettare uno che ‘sembra’ buono questo pro12 non lo facciamo piu. I Campagnaro ad avercene, ma con I cattina (sani),si fanno le squadre.

          • malpensante 8 Giugno 2014, 16:53

            gsp, qui si fa la doccia fredda perché questi stanno a inventare da vent’anni e passa lo scaldabagno atomico. Se li cacci a calci in culo, intanto che ne trovi uno normale e che sia adatto, puoi sempre scaldarti una bronza d’acqua sul fornello. Ma se aspettiamo ancora un po’, ci riduciamo alle dimensioni d’un bischero sotto l’acqua gelata.

          • Giovanni 8 Giugno 2014, 17:04

            @mal: ma infatti non ho detto che siano le accademie la soluzione al problema, per lo meno non le accademie organizzate in questo modo. Dico che il cambiamento deve avvenire a tutti i livelli: se arrivano alle franchigie ragazzi già abituati ad una concorrenza spietata e dagli skills, individuali e di squadra, di livello già alto, verrà di conseguenza che ci metteranno meno tempo ad adattarsi alla realtà professionistica della celtic e gli ci vorrà meno tempo per entrare in nazionale. Questo favorirà il ricambio generazionale e non avremmo più veterani di 34-35 anni costretti a “tirare la carretta”.

          • San Isidro 9 Giugno 2014, 01:23

            sto con @mal tutta la vita (e non perchè me lo voglia lavorare per la Lista Vaticana), soprattutto quando afferma:
            “L’obiettivo di arrivare in 5 anni a una filiera decorosa e a campionati utili e divertenti lo vedo ambizioso ma realistico: basta cominciare subito e investire”
            e…
            “Giustamente guardi l’età, e non è un fatto genetico, solo pura demenza di chi ha in mano il movimento”

    • Francesco.Strano 8 Giugno 2014, 10:13

      Quotone… È ciò che penso anche io… Sono sicuri del posto….. E di essere sempre convocati

    • San Isidro 8 Giugno 2014, 13:42

      Ciao @jazz, purtroppo è come dice @Stefo, i giocatori della nostra Eccellenza non sono pronti per certi livelli…non puoi buttare dentro nei TM internazionali gente che milita in un torneo semi-pro/amatoriale, non reggerebbero il livello…il massimo livello del rugby italiano ormai sono le franchigie, è da lì che si pesca per la nazionale ed è così che fanno anche in Galles, Scozia e Irlanda…per i migliori dell’Eccellenza infatti c’è l’Italia Emergenti…tuttavia ci può essere qualche eccezione, ma sono solo eccezioni appunto, dieci atleti dall’Eccellenza Brunel non se li porterà mai in una finestra internazionale e fa bene…Brunel non chiama più giocatori dell’Eccellenza dal suo primo anno…al 6N 2012 si portò Morisi dei Crociati, che però già aveva parecchie presenze da permit a Treviso, e lo fece esordire l’ultimo quarto d’ora contro l’Inghilterra in mezzo alla neve e al gelo (prima uscita durissima per il milanese, ma se la cavò bene)…nel tour delle Americhe 2012 ne portò 5/6 dall’Eccellenza (2-3 già giocatori di esperienza come Festuccia che all’epoca era ai Crociati, sempre Morisi, Bocchino che era a Prato, ma già aveva i suoi caps in nazionale + una stagione di Aironi), dopo quei TM, già da Novembre 2012, di atleti del nostro massimo campionato non se ne più visti…
      Il paragone con l’Argentina non regge, come ricorda anche @mal, il loro domestic è superiore al nostro, i loro giocatori hanno maggiori skills e nel Paese sudamericano ci sono una formazione e una base migliori rispetto a noi…inoltre i loro giocatori interni sono selezionati meglio grazie alle numerose rappresentative (selezioni provinciali, Pampas XV, Argentina Jaguars, nazionale maggiore…e sui Pumas bisogna anche distinguere, ci sono quelli che fanno il Sudamericano, la terza squadra diciamo, quelli sperimentali di Giugno e quelli che fanno il RC…insomma c’è parecchia profondità e molti modi per testare gli atleti su più livelli)…inoltre in Argentina è anche un fatto necessario pescare dal domestic, dal 2016 avranno la franchigia in Super Rugby e allora anche loro potranno avere un bacino pro da cui attingere…

      • Capitan Block 9 Giugno 2014, 12:00

        Credo che una disamina chiara e precisa come quella espressa da @mal sia auspicabile affinchè si possa crescere come movimento Rugbyistico sia tecnicamente sia qualitativamente……. Non prenderei in esame le parole di @San Isidro poichè è ormai chiaro che il suo amore per il mondo che ruota intorno ai pumas,e tutto il movimento Argentino, abbia raggiunto livelli di altissimo Feticismo

        • San Isidro 9 Giugno 2014, 12:16

          ahahah…eccolo! Anche tu tra di noi…adesso manca solo Alain…

          • Giovanni 9 Giugno 2014, 12:54

            Capitan Block…lo conosci?

          • San Isidro 9 Giugno 2014, 13:34

            @Giovanni, CB è uno dei nostri, bazzica l’Abbazia e non solo…se vuole sarà lui a rivelare la sua identità…

  7. space 8 Giugno 2014, 09:21

    Se togliessimo il “le” finale sarebbe un altrettanto valido titolo.

    • San Isidro 8 Giugno 2014, 13:56

      ma poi sarebbe “naziona”…

      • space 8 Giugno 2014, 19:10

        ihihih vero….pensavo sarebbe suonata un po’ più sagace….vabè ne risponderò coi miei denti!

  8. M. 8 Giugno 2014, 09:29
  9. Appassionato_ma_ignorante 8 Giugno 2014, 09:37

    Partiamo dall’assunto principale: qualcosa va cambiato. Seconda cosa necessaria: individuare che cosa (potrebbero essere più fattori: schemi, preparazione, teste, giocatori…), nei fatti e non nelle opinioni. Per questo occorre competenza e capacità di osservazione, se necessario ricorrendo (per le osservazioni) ad aiuti esterni, visto che una situazione vista dal di fuori è molto più leggibile che non vista dal di dentro.

    • Gabriele 8 Giugno 2014, 10:11

      Concordo opinioni e osservazioni che devono venire da chi allena altri sport !

      • Gabriele 8 Giugno 2014, 10:12

        esempio Lotta Greco Romana , Lotta Libera .
        Per migliorare l’uno contro uno

    • Francesco.Strano 8 Giugno 2014, 11:11

      Troppo difficile per la FIR…… Programmare…investire….. In allenatori ,tecnici,preparatori stranieri che formino i nostri allenatori…..

      Invece investe in accademie politiche(chiedere a Mogliano ..)e alzare il livello già basso ad un livello meno basso….con una adeguata spartizione ….

  10. M. 8 Giugno 2014, 09:45

    La prima meta di loro deriva da un errore nostro, calcio di alleggerimento loro dai 22 fijiani, Sarto, mi pare, prende la palla e la porta fuori, rimessa loro invece che nostra. 5 minuti di sfondamenti, dominio assoluto loro nei punti di contatto. Meta.

  11. Emanuele 8 Giugno 2014, 09:56

    Ok, ho appena visto la partita, molti dei commenti erano esagerati. Partita tutto sommato piacevole, con dei bei sprazzi di individualità a parte di alcuni azzurri (Sarto, Furno, Campagnaro e Venditti su tutti). Gli ultimi 20 minuti siamo andati in palla, a me è sembrata una mancanza di fiato generale, molti di voi tuttavia non tengono in considerazione la qualità di questi giocatori Fijani (i nostri giocano con Benetton e Zebre, loro con crusaders-clermont-montpellier-chiefs-&co). Questa è andata, ora speriamo di riprenderci per Samoa.

    Un doveroso plauso all’arbitro che ha condotto benissimo la partita.

    • Alberto da Giussano 8 Giugno 2014, 10:06

      Concordo con questo post di Emanuele. In fin dei conti a Cremona abbiamo vinto ma i Fijani hanno giocato per più di metà tempo in 13( 10 m anche in 12). Il nostro livello questo è. L’Italia, o sa sopperire con la vigoria fisica fino all’80°, oppure , tecnicamente il nostro ranking è questo.
      Quanto a Delpoux non mi risulta proprio che fra Lui e Gavazzi scorra buon sangue. Ma il compito di un gossipista coma Wilhelm è quello di insinuara a ogni piè sospinto.

    • San Isidro 8 Giugno 2014, 14:00

      @Emanuele, ognuno ha le sue opinioni chiaramente, ma “partita tutto sommato piacevole” non te l’appoggio…sull’arbitro sono d’accordo, è stato molto bravo, siamo stati noi che non siamo stati bravi a vincere una partita alla nostra portata…

    • Giovanni 8 Giugno 2014, 15:43

      @Emanuele: i commenti a caldo sono spesso eccessivi, ma resta il dato di fatto numerico: 11° sconfitta nelle ultime 12! E’ evidente che c’è qualcosa che non và, ed anche nelle sconfitte di misura (vedi Galles e Scozia al 6N) è sempre mancato qualcosa che ha pesato sul risultato finale. Se non si agisce adesso si rischia di assistere ad un anno prossimo (6N+RWC) da Caporetto!

  12. M. 8 Giugno 2014, 10:14

    La seconda meta loro è qualcoa di pazzesco. Siamo in attacco noi, bella fase d’accatto, arriviamo a 8 metri dalla meta. Seconda fase con Mc Lean che spara una palla 2 metri dietro Sarto. Cororuck loro, palla persa. Ripartono. Fallo nostro a metà campo. Calcio veloce, il loro 8 parte correndo, Venditti lo lascia semplicemetne passare. Meta.

  13. oliver63 8 Giugno 2014, 10:45

    premetto che non ho visto la partita, quindi giudico sulla base dei commenti … l’impressione immediata è che manchi la “voglia” e la “forza” cioè che si insista sempre sulle solite persone ormai “spremute” … il rischio di un cambio al volo con un traghettatore è quello di fare un inghilterra 2015 uguale a quella del 1999, cioè un disastro assoluto … però a meno di miracoli è lo stesso rischio che si corre con un gruppo ridotto in queste condizioni … la soluzione non è semplice da trovare: l’unica al momento è aspettare di vedere come vanno queste ultime due partite … però se fossero due sconfitte (contro il giappone, è bene ricordarlo, non abbiamo MAI !! perso …) cambiare bisogna cambiare per forza … tecnico nuovo, gruppo nuovo … si perderà nel 2015, ma almeno si costruisce per il futuro … a casa mia si dice: meglio un asino vivo che un dottore morto … !!!

    • gsp 8 Giugno 2014, 10:54

      Oliver, a me non è sembrata mancare forza e voglia ieri. La squadra non m’è sembrata fisicamente messa sotto negli impatti, anzi per me meglio della partita di Cremona. Mancano però quelle strutture di gioco alle quali ricorri nei momenti di difficoltá e finisce la benzina. Dal 60′ il crollo è stato verticale.

    • Alberto da Giussano 8 Giugno 2014, 11:10

      Oliver, con tutto il rispetto, ma se non hai visto la partita…..!!!!!

  14. gsp 8 Giugno 2014, 10:46

    La paura che arrivi Cavinato è più che concreta. Molti non saranno daccordo, e per questo si danno a Brunel molti alibi. Per me s’è non prendi un allenatore di primissima fascia con uno staff completo e costoso, allora meglio Cavinato.

    Cambiare adesso Brunel è vero che sarebbe un salto nel buio. Ma aspettiamo la fine del tour per vedere dove va la squadra. Ieri si sono viste cose un pò diverse, speriamo bene.

    • Capitan Fracassa 8 Giugno 2014, 10:57

      Si vive alla giornata ma sempre sulla linea Calvisano-Zebre-FIR

  15. Francesco.Strano 8 Giugno 2014, 11:06

    Io cambierei solo i dirigenti…..

    Con dirigenti stranieri avulsi dal potere…. Che sono in grado di programmare!

  16. berton gianni 8 Giugno 2014, 11:15

    So che sono ripetitivo, ma le responsabilità sono sempre verticistiche; nel bene e nel male.
    Così come anche noi nel nostro piccolo ci scambiamo opinioni-pareri e abbiamo avuto contatti, altrettanto Gavazzi-niente-fighe-solo-cazzi chissà quante seghe mentali avrà creato a Brunel.
    Nel senso che trovo…abominevole che il Pres.Fed. dica ai quattro venti che questo coach l’ha trovato già al suo posto !! Ma come si fa ?? Allucinante !
    Proviamo a pensare a quanta “coercizione” mentale è sotto posto il CT.
    Ben pagato, certo, ma questo non c’entra.
    E a ritroso, ne abbiamo avuti di casi identici.
    Se no, come si spiega questo…atavico crollo mentale al terzo/quarto anno, con direi tutti i vari coaches ?
    E, se ricordate, quanta merda abbiamo sparato verso Din-Don-di ??
    Allora, tutta la struttura federale deve costantemente lavorare e soprattutto supportare il proprio CT.
    Qui abbiamo, ogni volta, la Fir che impone assistenti, preparatori ecc al Brunel di turno.
    Fir che è in perenne guerra con le celtiche ( Benetton – Aironi ).
    Ha un “comportamento” negativo al massimo per quel che riguarda le Accademie.
    Non sa minimamente vendere il prodotto Eccellenza. ( gestione della Finale da grotteschi pagliacci ).
    Siamo a livello di San Germano Mosconi :
    ” E non si capisce un cazzo. Senza i punti, senza le maiuscole !! Ma che ooh !! ”

    Ah, palesemente :

    VOTA HRO !!

  17. Francesco.Strano 8 Giugno 2014, 11:18

    Poi ci tenevo a dire una cosa… .

    Il futuro deve essere la FORMAZIONE degli ALLENATORI all estero……

    Infatti guardate i risultati in mischia del sig.DE CARLI…. Si è fatto zitto zitto esperienza all estero da secondino…… E ha imparato moltissimo…… MASSIMA STIMA
    (cosi come per Casellato)

    Consiglierei ai vari SAPUTELLI come CAVINATO,DE ROSSI ,GUIDI di fare altrettanto….. ma figuriamoci se prime donne come loro andassero a fare l allenatore dei trequarti o l allenatore in seconda………

    Sanno già tutto…….

    • gsp 8 Giugno 2014, 11:25

      Francè i risultati nel bene e nel male si vedono sul campo, cosí come si vede la capacitá di imparare e migliorare.

    • mezeena10 8 Giugno 2014, 15:04

      sempre arduo il congiuntivo!

  18. edopardo 8 Giugno 2014, 11:40

    Ho letto quasi tutti i commenti e sono tutti interessanti e mettono in mostra che a un anno dal mondiale la nostra nazionale e il nostro movimento hanno grosse lacune che si vanno sempre di più a formare,e nel rugby moderno per stare tra i primi queste non ci vogliono inutile e la storiella dell’elefante con le gambe di argilla…che poi tanto elefanti non siamo se mai dei ciucchi”in senso buono”
    A me piace sempre ricordare che a livello fisico,atletico”visto che ne sono un cultore”ormai con i 30 enni non andiamo da nessuna parte visto che la nostra nazionale ne è ben infarcita sopratutto in ruoli dove c’è un dispendio di energia notevolissimo!In altre nazioni si vede sempre più spesso 30 enni gettare la spugna del rugby giocato per motivi diversi ma fa capire ormai che è davvero difficile essere competitivi con una squadra cosi.
    Ora sono i soliti discorsi che il ricambio non c’è che abbiamo molti infortuni in ruoli chiave,ma tant’è che spero ardentemente e con tutto il cuore che nelle nostre 2 massime espressioni rugbyistiche l’anno prossimo si riesca a mettere in mostra qualche giovane se no la vedo davvero grigia per il nostro movimento…

  19. maxjan28 8 Giugno 2014, 11:44

    La gestione di un gruppo è cosa complessa e gli ingredienti sono diversi, tutti importanti. Il problema non è l’ultima partita, ma il periodo che va da giugno 2013 ad oggi.
    Precedentemente abbiamo cambiato allenatori ogni tot, senza dar loro tempo sufficiente per creare il loro gruppo, dare la loro impronta chiara al movimento. Ma in ogni caso si erano visti dei miglioramenti e con barbitzier e -soprattutto con Mallet. Ma soprattutto sembrava che il gruppo fosse compatto, facesse quadrato intorno a sé e all’allenatore.. E soprattutto “gioioso” con voglia di giocare, di far rugby.
    Con Brunel sembra che, dopo un buon 6nazioni 13 ( ricordiamo che una Francia e un’Irlanda così giù non le incontreremo per 50 anni, ma noi facemmo il nostro, anche a Londra) si sia rotto tutto. Sembrerebbe che Brunel abbia poteri limitati, questa sua scarsa autorevolezza permetterebbe ai ragazzi di fare un po il loro comodo e che nel gruppo ci siano crepe e gruppetti.
    Ho incontrato diverse volte in aereo o al pub la squadra in alcune trasferte. Con Mallet sembrava vigere un certo ordine -sarà stata la sua possenza fisica a mettere timore- adesso invece sembra esserci un certo disordine…
    Con tutto ciò vorrei dire che anche se Brunel non ha tutte le responsabilità, continuare a penare e decrescere non ha molto senso. Ci vorrebbe forse un traghettatore per RWC15 persona disposta a metterci la faccia, plenipotenziario da un punto di vista tecnico e disciplinare e che appunto si faccia rispettare davvero e non lasci nulla al caso.. Penso a Schmidt, ma naturalmente sarebbe impossibile..
    Esiste in giro uno Schmidt like?

    • Stefo 8 Giugno 2014, 11:52

      Non vedo il senso ad avere un traghettatore onestamente ed ancora meno penso che come traghettatore ti trovi uno di livello altissimo.
      Se devi cambiare e vuoi un allenatore di livello altissimo lo fai dandogli carta bianca fino al 2019 lasciando libero di ripartire oggi come meglio crede.

      • maxjan28 8 Giugno 2014, 12:03

        Si hai ragione, indicavo però uno come Schmidt non in quanto di alto livello come lui, bensì dalle sue caratteristiche di gestione del gruppo, prima ancora che di gioco..
        Mi fa troppa tristezza vedere un gruppo amorfo e “infelice”.
        Ma mi rendo anche conto che se a Brunel danno “poteri limitati” perché a un successore dovrebbero dar pieni poteri??
        Commento anche per chiarirmi le idee e come la giro la giro mi sembra non ci sia soluzione.. Speriamo in un miracolo nelle prossime due partite…

        • malpensante 8 Giugno 2014, 15:02

          Brunel ha avuto pieni poteri, o chiedere la testa di Phillips/Moretti/Zanichelli e l’arrivo di Gaggiani e Tronconi sono scajolate, a sua insaputa?

      • ike 8 Giugno 2014, 12:08

        Quoto. Però all’allenatore di livello altissimo cosa dai da plasmare. Non certo della creta usata e riusata.

      • Alberto da Giussano 8 Giugno 2014, 18:19

        Ma cosa significa ” dare carta bianca ad un allenatore”.Carta bianca per fare? Sarebbe come dare ad un promotore finanziario 5 euro e chiedergli che te ne renda 25. Allora serve un mago, non un allenatore.
        Il talento italiano è questo, se qualcuno nota dei campioni a spasso in piazza a Treviso o a Padova ce lo dica. A me gli italiani che sanno giocare a rugby a livello internazionale sembrano tutti aggregati alla banda Brunel come viene qui chiamata.

    • berton gianni 8 Giugno 2014, 12:04

      Scusa, Maxjan28,
      ma mi è piaciuta troppo la tua frase : …la squadra al pub…vigeva un certo ordine…ora no.
      Minchia, cosa facevano : gli chiedevano ogni volta il permesso per bere ??
      E invece, adesso, bevono facendo gara di rutti ??
      Cmq, verso fine mandato, anche con Mallet la squadra era un pò sull’andante.
      E concordo con Stefo che non sia “serio” cambiare ora Brunel.

      • maxjan28 8 Giugno 2014, 12:10

        🙂 Si, tipo castro che tira fuori dalle palle L’iPad e si mette a fare il solitario, mentre prima beveva alacremente…

        Scherzi a parte, verissimo quello che dici, al mondiale in nzl già c’era sto scollamento visibile dall’esterno.. Lì erano tutti paesini e ci si incontrava facilmente, si vede quando si ha a che fare con un gruppo e quando no..

        Per me rugby è prima di tutto gruppo unito

        • berton gianni 8 Giugno 2014, 12:17

          D’accordissimo.
          Sempre ribadito che lo spogliatoio è…sacro !!

          • Giovanni 8 Giugno 2014, 16:26

            …soprattutto quello femminile! 😉

    • gsp 8 Giugno 2014, 12:41

      Ciao Max, sai come sono i giocatori parlano quando gli allenatori vanno via. Da una parte è anche comprensibile.

      Se ci fosse uno Schmidt lo prendi per non solo 15 mesi ma per 4 anni. E cosí si vede. Ma Schmidt oggi è il mallet di ieri, insomma top top class, che capisce dove va il rugby di oggi e che lo vede tutti i giorni e magari lo anticipa.

      Poi è chiaro che il materiale è quello ma la conseguenza logica di quel ragionamento è che va bene anche il mago zurlí. Benchè sponsorizzata da Munari, che ha detto gli piacerebbe italianlo, siamo tutti umani…

      • Stefo 8 Giugno 2014, 12:45

        “sai come sono i giocatori parlano quando gli allenatori vanno via” infatti ma sai com’e’ ci sono quelli che siccome un paio di giocatori gettarone merda su Mallet erano tutti eccitati che manco quando videro la patata per la prima volta…

        • gsp 8 Giugno 2014, 13:15

          Va be ma lui si concentrava solo su fasi statiche, contatti, disciplina, trovare un calciatore affidabile e schemi basilari in attacco. E nel frattempo fare da padre a giocatori che non avevano niente per giocare a quel livello, per lasciare qualcosa per il futuro. Ma a noi piacciono le.ciliegine non le torte.

        • Rabbidaniel 8 Giugno 2014, 13:21

          La damnatio memoriae è uno sport italiano dai tempi di Catilina.

          • maxjan28 8 Giugno 2014, 14:19

            Severo ma giusto!

          • Giovanni 8 Giugno 2014, 16:30

            Anche la “captatio benevolentiae”.

  20. ike 8 Giugno 2014, 12:06

    Visto quelli che hanno giocato, anche se si cambiasse l’allenatore, poi …!
    Cioè mi spiego i nomi in campo sono sempre gli stessi (quelli che ti va già bene se non si infortunano- vedi Sei Nazioni) e quindi non credo che il fatto che gli alleni Brunel o qualcun altro possa cambiare qualcosa. Nel cappello a cilindro c’è poco o nulla.
    Questa nazionale l’ho vista faticare con Tonga, perdere in modo netto con l’Australia a Torino. Sarebbe bastato non prendere il drop all’Olimpico per cambiarci la vita? Forse, ma non ci credo del tutto!
    Buona domenica a tutti.

    • gsp 8 Giugno 2014, 12:19

      Ma non è vero che i giocatori sono sempre gli stessi. Tra inforruni e cali di forma alcune scelte sono obligate ma il gruppo è allargato e rinnovato.

      • ike 8 Giugno 2014, 12:34

        Poniamoci allora alcuni quesiti
        1) se non ci fossero infortuni ecc. il gruppo sarebbe ugualmente rinnovato (mia risposta: SI)
        2) il rinnovamento fatto da Brunel è sufficiente o si può fare meglio con un latro allenatore? (mia risposta: in tempi lunghi forse, da qua ai mondiali non credo)

        Piccola conclusione: teniamoci Brunel e speriamo che riesca a mettere su un gruppo omogeneo che copra gli infortuni (specialmente nei ruoli chiave).
        PS
        Del resto visto cosa l’Australia ha fatto alla Francia, forse non siamo poi così disastrati?

        • gsp 8 Giugno 2014, 13:00

          Ed infatti la francia segue un percorso anacronistico al momento, e non sfrutta il potenziale. Perchè politicamente non vuole e può mettere la nazionale davanti ai club.

          Noi invece possiamo e dobbiamo farlo. Anzi giá lo facciamo, sarebbe ora di iniziare a lavorare meglio, anche con Brunel.

          La domanda è, anche col parco giocatori limitato, è giustificabile una squadra che gioca cosí male? S’è non siamo, almeno un km avanti a Fiji in termine di organizzazione di gioco allora dedichiamoci ad altro.

          A.meno che si pensa che le nazionali siano solo la somma dei giocatori e delle loro qualitá individuali ed allora non si spiega la crisi francese.

          • Rabbidaniel 8 Giugno 2014, 13:19

            “Se non siamo, almeno un km avanti a Fiji in termine di organizzazione di gioco allora dedichiamoci ad altro.” Appunto

          • gsp 8 Giugno 2014, 13:27

            Rabbi, fammi chiarire l’organizzazione deve darla Brunel. È ruolo suo.

          • Rabbidaniel 8 Giugno 2014, 13:31

            Certo, ma trovo abbastanza curioso che alcuni vedano degli aspetti positivi nella partita di ieri. Come ho detto, perdere ci sta, come ieri molto meno.

          • gsp 8 Giugno 2014, 13:55

            La cosa positiva che ho visto è che abbiamo ricomnciato daccapo. Abbiamo lasciato una strada che non funzionava di sicuro in campo per una che con sappiamo dove andrá.

            Ed ho visto una certa voglia e gente fisicamente pronta alla battaglia.

          • malpensante 8 Giugno 2014, 15:14

            Se una squadra è la somma del valore dei singoli giocatori allora ha ragione Munari e prendiamo il mago Oronzo, e paghiamolo in lampascioni. A questo punto mi piacerebbe capire la logica di chi pensa che un discorso del genere possa concludersi con “salviamo il Brunelli che ha fatto così bene e che ha le colpe minori (o nessuna)”. Mah. Io sono comunque per tenerlo, se la sbrighi fino al mondiale che tanto mica dobbiamo vincerlo: ci mancherebbe pure che dovessimo pagargli pure la rescissione del contratto (come, ma non sono sicuro, per quell’altro bel fico del suo compare Gaggiani).

          • gsp 8 Giugno 2014, 18:28

            Ah! adesso ho capito Gaggiani e pizza e Fiji. Sei troppo avanti…

          • malpensante 8 Giugno 2014, 20:40

            Coperto e allineato ai voleri del gran capo, gsp. Senza tessera, ma dopo Moletolo sconto l’effetto cane di Lorenz: se quello s’incazza, si mette d’accordo con mia moglie e mi ritrovo la casa e la campagna affittate per 800 euro al mese ad Haimona. In più mi tocca pure cacciare un sacco di soldi per rinforzare i pavimenti per via della stazza, e loro mi danno la metà, ma in natura come le scrane del Flaminio: il prestito annuale di Ratuvou per il fantarugby.

          • gsp 8 Giugno 2014, 22:33

            E tanto a Parma sapete bene come si fa business con la FIR. Basta che pagate sempre voi 😉 🙂

          • San Isidro 9 Giugno 2014, 01:46

            @gsp,
            “Ed ho visto una certa voglia e gente fisicamente pronta alla battaglia”…mi spiace, ma nel match contro le Fiji non ho proprio visto nulla di questo…

  21. Rabbidaniel 8 Giugno 2014, 13:02

    L’errore primo è stato mandare via Mallett prima che potesse raccogliere i frutti della Celtic. L’evoluzione della fase difensiva con Mallett è stata impressionante. Magari la nazionale non era bella da vedere, ma era solida. E allora tutti ingrifati, sognando un rugby-prosecco nostrano con un franzoso a spiegarci la vinificazione degli Champagne.
    Al netto delle responsabilità del CT, che è ben pagato anche per prendersi delle responsabilità (e le uscite su Parisse e Benetton se le poteva risparmiare, per esempio), abbiamo un movimento che non è paragonabile a quello delle altre Union del 6N, ma nemmeno all’Argentina o al Giappone, che sta investendo tanto. Non sappiamo bene dove andiamo, si cambia per non cambiare alcunché o poco (la riforma di quell’abominio della serie A è arrivata per me fuori tempo massimo). Produciamo pochi giocatori di livello assoluto e se ci mancano quei pochi siamo in difficoltà.
    C’è chi dice che la partita di ieri è stata anche positiva. Se in un incontro domini le fasi statiche e sai che l’avversario è superiore al largo e nel gioco rotto, devi avere la capacità tattica di sfruttare al massimo i tuoi punti forti. Il gioco tattico al piede è stato inesistente, provato solo un paio di volte da McLean e da Orquera, e lì i fijiani si sono fatti trovare impreparati.
    Ora siamo al 14o posto del ranking, c’era chi sognava l’8o. In Pro12 Benetton e Zebre al penultimo e ultimo posto. In HC non pervenuti. Questa è la realtà e tutti si dovrebbero mettere in discussione, non solo Brunel.

    • gsp 8 Giugno 2014, 13:30

      Rabbi con rispetto non condivido. Questa squadra gioca male anche al netto di tutte quelle cose che dici tu. Ed allora ognuno faccia la sua parte e venga giudicato per quello che fa. Anche Brunel.

      • Rabbidaniel 8 Giugno 2014, 13:36

        Non sono certo io a difendere Brunel a spada tratta, anzi, per me la sua luna di miele è durata grazie all’onda lunga del lavoro di Mallett e al blocco di Treviso, e l’ho detto in tempi non sospetti.
        Il punto è che mandando a casa Brunel e mettendo Mandrake non credo che le cose cambierebbero di molto, soprattutto a un anno dal mondiale. Sennò si fa come dice Stefo, apri un progetto nuovo ora il cui obiettivo sarebbe il mondiale 2019. Avrebbe anche senso, ma in quanti lo accetterebbero?

        • gsp 8 Giugno 2014, 13:42

          Io infatti non dico di mandarlo a casa, e sono daccordo che dipende da chi viene. Vediamo come finisce il tour e speriamo che tutto vada per il meglio per l’italia e per Brunel.

      • Stefo 8 Giugno 2014, 13:42

        gsp sai che io ho i miei dubbi su Bruenl fin da prima di questa striscia cosi’ engativa, pero’ onestamente mandi a casa Brunel per chi a 16 mesi da un Mondiale?O butti via il lavoro e dici bon guardiamo oltre oppure devi sperare di portare uno con la bacchetta magica…io poi condivido che senzsa dubbio l’atmosfera tossica che si respira in tutto il movimento negli ultimi mesi non sia assolutamente d’aiuto. Non giustifico gli errori di Brunel (inutile ripetere i dubbi che ho, li sai gia’) ma fantoino anche lui si trova li’ con un movimento allo sbando a tutti i livelli, con un presidente che a mio avviso ha gia’ deciso la sua sorte…non e’ facile.
        Poi magari a Brunel girano e decide di non fare da parafulmine e fanculizza tutti dimettendosi ma questo e’ l’unico altro scenario in cui il cambio avrebbe senso.

        • gsp 8 Giugno 2014, 13:50

          Stefo tu sei stato chiaro fin dall’inizio. Io non chiedo che vada via, ma vorrei capire, vedendo le prossime partite, dove va la squadra.

          Poi il contesto generale è quello che è, insostenibile e insopportabile, ma rralisticamente nulla può cambiare nel breve periodo. Invece l’allenatore della nazionale per natura deve fare le cose a breve periodo. E la domanda che mi pongo è s’è fino ad oggi ha fatto il miglior lavoro possibile o almeno sufficiente date le condizioni. Per me no almeno fino ad oggi, ma ha fino ad estate 2015 per mettere le cose a posto.

    • Stefo 8 Giugno 2014, 13:31

      “tutti si dovrebbero mettere in discussione, non solo Brunel.”
      hai peinamente ragione, e probabilmente molti si dovrebbero mettere in discussione prima che venga messo Brunel stesso…

      • mezeena10 8 Giugno 2014, 15:26

        per mettersi in discussione occorre innanzitutto gente onesta preparata e con spirito critico, meglio, autocritico!
        cosa di cui la fir (dal presidente all’ultimo giannitzero) difettano abbondantemente!
        mentre abbonda l’ autoreferenzialismo clientelare spinto!

        • Giovanni 8 Giugno 2014, 16:37

          “autoreferenzialismo clientelare spinto”, bella questa: mi piace! Posso riutilizzarla o eserciti il copyright? 🙂

        • HumptyDumpty 8 Giugno 2014, 18:34

          Quoto in pieno Mezeena10

    • San Isidro 9 Giugno 2014, 02:14

      bel commento @Rabbi, condivido…

  22. FRANCO 8 Giugno 2014, 13:03

    Ho visto la partita. A me non è sembrato un disastro. Mi ha ricordato la partita del 6 NAZIONI 2014 con la Francia: nel primo tempo il nostro piano contro i Fijani ha sostanzialmente tenuto. La fase statica, mischia chiusa touche con maul avanzante, ci vedeva dominare e restavamo a galla. Nel secondo tempo fino al 60 minuto, eravamo davanti senza soffrire troppo. Poi la seconda meta di Fiji con il buco in mezzo ha cambiato tutto come in Francia dopo la meta di Picamoles: black-out collettivo e come al solito appena la partita esce dai binari del piano A, la squadra non riesce più a mantenere il filo e restare in partita. Guardandola ho l’impressione di una partita persa per i nostri errori e debolezze antiche.

    • Rabbidaniel 8 Giugno 2014, 13:17

      Io la positività non riesco a trovarla. Un conto è perdere per un errore, umano ci sta. Un conto è non riuscire tatticamente a sfruttare un predominio netto nelle fasi statiche, che sono l’architrave del gioco del rugby. È come morire di sete avendo pozzi, mentre gli altri sopravvivono perché riescono a tirare fuori l’acqua dai cacti.

      • FRANCO 8 Giugno 2014, 13:27

        Ciao Rabbidaniel. Guardando la partita per un ora la squadra non stava soffrendo e non era stata messa sotto. Manca e sono completamente d’accordo con te il “killer instint”, la capacità di chiudere una partita dove non si era stati travolti dal ritmo degli avversari. Ma è un limite cronico. Invece di andare per i pali al 55 si sarebbe dovuto cercare la touche nei loro 22 e poi una maul….ma quante volte abbiamo accusato Parisse di non avere scelto il calcio per i pali piuttosto di una touche?

        • Rabbidaniel 8 Giugno 2014, 13:38

          Non so, per me certi automatismi difensivi sono ancora in palla, e a un anno dal mondiale dover lavorare su questo è preoccupante. Senza contare che Matawalu, da quando è entrato nel 2° tempo, ha fatto letteralmente ciò che ha voluto.

  23. San Isidro 8 Giugno 2014, 13:08

    Posso fare una battuta cattiva?
    Ma dove sono quelli di Rovigo quando si parla della nazionale?
    Ah già sono ancora di là che reclamano l’arbitraggio di Damasco…
    Dal momento che qualcuno mi ha replicato che a Rovigo ci sono i tifosi più appassionati d’Italia, mi chiedo però dove sono questi tifosi quando si commentano tutte le altre news di Ovalia che non sono inerenti l’Eccellenza…prendete il mio commento come volutamente provocatorio, che poi contro quelli di Rovigo non ho nulla e ognuno scrive quando vuole, ma qualcuno di là ha proprio stufato…

    • Bombarolo 8 Giugno 2014, 13:36

      Ahhhhhh Gomblotto!!!

    • Capitan Fracassa 8 Giugno 2014, 14:32

      Ma di cosa stai parlando? Ma chi sei? Bravo San Isidro: il rugby Italiano va avanti grazie a quelli come te

      • gsp 8 Giugno 2014, 14:52

        È vero @san, è colpa tua. Ti voterei anche s’è non ti fossi fissato con queste storie Vaticane. Ce la puoi ancora fare, SVEGLIA SAN ISIDRO!!!

        • Rabbidaniel 8 Giugno 2014, 14:59

          Gsp non dirmi che abbandoni la nostra coalizione per abbracciare i baciapile!

          • gsp 8 Giugno 2014, 15:13

            No, mi ha reso la vita impossibile, e non posso piu andare in giro sicuro. Ma gli do un consiglio d’amico. È sempre il nostro Jep Gambardella.

          • malpensante 8 Giugno 2014, 15:19

            San, sei sorprendentemente poco ecumenico: era la finalissima, mica pizza e fiji.

          • space 8 Giugno 2014, 18:59

            ahahahah San hai sollevato un vespaio con le tue velleità di potere!!!

        • San Isidro 8 Giugno 2014, 15:24

          ah, allora era tutto un complotto! Coma la finale dell’Eccellenza! Maledetti! La Lista Vaticana ha sempre più consensi, state tranquilli…

      • San Isidro 8 Giugno 2014, 15:21

        @Capitan Fracassa, forse non hai letto bene il mio commento o lo hai male interpretato…e poi mi pare che sia la verità, di utenti di Rovigo che commentano le altre news di Ovalia ce ne sono pochi solitamente…se si ritengono i più appassionati di rugby in Italia mi pare un controsenso…non so tu chi ti credi di essere, ma di certo il rugby italiano non va avanti con i commenti offensivi, assurdi e da ultras calcistici, che si sono letti in quasi 1000 post nei due articoli dopo la finale-scudetto…magari, quando sarai più tranquillo, puoi leggere anche quello che ho scritto io sulla finale e ho evidenziato come purtroppo anche questo clima federale e la scelta (ostinata e di poco senso a mio avviso) di giocare la finale a Calvisano abbia condizionato ad inasprire l’ambiente…di sicuro imputare l’arbitro (tra l’altro bisognerebbe dare un’occhiata al curriculum di Damasco prima di sparare giudizi) per la sconfitta del Rovigo è ridicolo…la chiudo qui, se poi vogliamo parlare di rugby in modo tranquillo e civile ok, se devi usare certi toni ciao…

        • mezeena10 8 Giugno 2014, 16:21

          quotone san! completamente d’ accordo con quello che hai scritto!
          sono appassionati della loro squadra e basta! altro che citta piu rugbystica d’italia! cosa vorra dire poi?!
          i toni di codesto soggetto sono sempre gli stessi dalla finale ad oggi, non mi meraviglierei piu di tanto, lo stile è quello!
          si coprono di ridicolo e gettano fanghiglia sulla propria squadra e tradizione..
          questi ultrà sono la merda del rugby italiano!

        • Giovanni 8 Giugno 2014, 16:41

          Eccolo qui il San Isidro da combattimento!!! Altro che “grigio e buonista”, mio caro 6Nazioni: ‘sto ragazzo, quando vuole, è vetriolo puro…! 😉

          • 6nazioni 9 Giugno 2014, 12:01

            il problema sono i gattini quanto perdono,
            diventa intrattabile…..

        • Stefo 8 Giugno 2014, 16:45

          Un San pieno di garra y pasion oggi…

          • Giovanni 8 Giugno 2014, 17:07

            Si vede che Sexton gliele ha fatte girare… 🙂

          • malpensante 8 Giugno 2014, 17:07

            Nonostante gli schiaffi che han preso, ha sempre una bella cera

          • San Isidro 8 Giugno 2014, 17:37

            @mal, azzeccatissimo!

        • Bombarolo 8 Giugno 2014, 17:16

          Per favore smettila San… si sa che è tutto un magna magna , e tra tutti te sei il più ingordo

          • San Isidro 8 Giugno 2014, 17:36

            ahah…

        • San Isidro 8 Giugno 2014, 17:36

          ragazzi non è una questione di combattimento (che poi il bersagliere l’ho fatto sul campo, mica come qualche rossoblù che si appella come tale…è una battuta eh, adesso avranno da ridire anche su questo) o di garra…è una questione che si sono superati i limiti dopo la finale-scudetto…non ho assolutamente nulla contro Rovigo, anzi ho profonda ammirazione e rispetto verso quell’ambiente, non vedo l’ora di andare al Battaglini e vivere quella realtà…il mio commento era volutamente provocatorio, ci sono utenti rossoblù qui che sono serissimi ed appassionati con i quali ho un bel rapporto (anzi mi spiace che ultimamente @steve, rodigino doc, stia intervenendo sporadicamente, avrà i suoi motivi), altri sfiorano l’assurdo con le loro teorie del complotto e le offese verso chi non la pensa come loro, c’è stato un utente di là che ha detto a tutti quanti di comprarsi gli occhiali e di rivedersi la partita, se non è un’offesa questa…poi faccio notare queste cose e arriva il capitano di turno che si permette di attacarmi…di là mi hanno replicato che a Rovigo ci sono i tifosi più appassionati d’Italia, il calore e il seguito che ci sono nel capoluogo veneto non si mettono in discussione, ma io mi chiedo pure dove sono tutti questi appassionati di rugby quando c’è da commentare il Super Rugby, la nazionale, i TM, ecc…francamente non se ne può più e quanno ce vò ce vò…

          • malpensante 8 Giugno 2014, 20:48

            Con quel che costano gli occhiali, poi…

  24. Burroughs 8 Giugno 2014, 13:32

    Aggiungo, ma non a mo’ di provocazione (il personaggio mi è molto simpatico), che ieri De Rossi, in telecronaca, ha ironizzato sugli arbitri che fischiano le mete tecniche.
    Insomma, meglio voltare pagina, no?

    • Bombarolo 8 Giugno 2014, 13:37

      Ahhhhh Dobbio Gomblotto!!!!

    • Capitan Fracassa 8 Giugno 2014, 14:34

      Voltiamo la pagina: parliamo delle figuracce dell’Italia rugbistica in giro per il mondo e evitiamo di parlare della vergogne nel campionato nazionale.

      • mezeena10 8 Giugno 2014, 16:22

        commento degno di un tifoso della citta piu rugbystica d’ italia! complimenti..
        avete perso sul campo fatevene una ragione! c’ avete strarotto gli annessi!!!

        • Burroughs 8 Giugno 2014, 16:33

          Ma sono uno dei pochi che non ha trovato nulla di strano (seconda meta tecnica a parte) nell’arbitraggio di Damasco?
          De Rossi ironizza sulle mete tecniche, ma se soffri in mischia (vabbuo’, usiamo un eufemismo), è difficile che l’arbitro ti fischi a favore qualcosa.
          Comunque, chiudiamo la parentesi, e torniamo a soffrire per la nazionale, tanto questo ci resta della vita… 🙂

          • malpensante 8 Giugno 2014, 17:09

            Non ironizza, sta ancora sghignazzando per quella che han dato a loro contro Mogliano.

          • San Isidro 9 Giugno 2014, 02:19

            @Burroughs, solo alcuni di Rovigo hanno da ridire sull’arbitraggio di Damasco, tranquillo…tra l’altro in finale ha rischiato di arrivarci il Mogliano…

  25. fabiogenova 8 Giugno 2014, 13:49

    La Scozia ha cambiato allenatore a 16 mesi dal mondiale; o sono impazziti, oppure non è impossibile cambiare il coach; e se bisogna farlo, bisogna farlo adesso, alla fine di questo tour. La mia obiezione è un’altra; nonostante mi stia accorgendo forse un po’ in ritardo che Brunel sia a volte un po’ cocciuto (nel caso di Masi, ad esempio, mi convince poco), è pur sempre l’allenatore del miglior Sei Nazioni dell’Italia. Le nostre franchigie sono le ultime in PRO 12, negli altri campionati nessun italiano è stato decisivo quest’anno, né si è distinto particolarmente. Perché pensare che la Nazionale possa trasformare l’aceto in vino? E comunque, non mi sento neanche di buttare la croce addosso a ragazzi che vanno sostenuti, perché in campo danno quel che possono dare.

    • Stefo 8 Giugno 2014, 13:58

      Ad essere precisi la Scozia ha cambiato allenatore un anno e mezzo fa quando Robinson si e’ dimesso di sua volonta’, ha firmato Cotter sapendo che non arrivava fino ad ora dando la squadra ad un caretaker che adesso e’ direttore dell’alto livello scozzese nell’attesa che Cotter si liberasse dal Clermont.

      • Giovanni 8 Giugno 2014, 16:44

        In ogni caso è un cambiamento a 16 mesi dal mondiale: magari quest’inverno Johnson e Cotter si saranno parlati, ma l’azzardo rimane.

  26. 6nazioni 8 Giugno 2014, 14:44

    Resocanto del ns rugby.
    partiamo dal principio la scelta di brunel come ricorda spesso il vs presidente
    e’ stata fatta dal suo mentore dondi,secondo me l’unica cosa buona fatta
    dal sig. dondi.
    Le due franchigie passatemi questo termine sono ultime e penultime nell’ultimo
    pro12, questo e’ il livello del ns rugby.
    Sogni di gloria nel prossimo mondiale credo che non c’e’ ne siano.
    Giovani che potrebbero prendere il posto dei senatori non ne vedo all’orizzonte,
    la ns Eccellenza, eccellenza di cosa non saprei e’ di livello mediocre,
    le altre nazionali u.17.18.19.20, vincono una partita ogni 10 anni,
    tecnici preparati di livello scarseggiano,il ns movimento di base e’ mantenuto
    dal fai da te e da persone che amano il rugby.
    Non credo che nei prossimi anni qualcosa cambi,quindi teniamoci questo
    rugby parrocchiale senza fare voli pindarici.
    Sono oltre 15 anni che giochiamo sempre con gli stessi,le altre nazionali
    cambiano anno x anno noi invece sempre i soliti noti e’ ora che si facciano
    un esame di coscienza e lasciare il passo ai giovani.

    • Giovanni 8 Giugno 2014, 16:47

      Resta il fatto che siamo ad 11 sconfitte su 12 partite: una controtendenza preoccupante rispetto al periodo 6N 2011-6N 2013. Bisogna porre un freno al più presto a questa emorraggia.

  27. M. 8 Giugno 2014, 14:51

    E la terza meta altro erroraccio di Giazzon, in avanti evitabilissimo. Ha ragione Brunel gli abbiamo impacchettato il tutto e fatto un bel regolozzo.

    • Giovanni 8 Giugno 2014, 20:12

      L’errore principale è stato quello di non azzannare gli avversari prima, quando avevamo il pallino del gioco. La partita è stata apertissima per circa un’ora ed anche dopo la seconda meta loro, sul 7-12, potevamo ancora vincerla. Avevamo la prevalenza nelle fasi statiche ed abbiamo ottenuto due mete tecniche, entrambe grazie alla mischia: i trequarti non hanno ricevuto palloni di qualità dalla mediana. Campagnaro ha avuto due sole giocate degne di nota, Sarto una, Venditti nessuna. Si è preferito privilegiare uno sterile sistematico “pick ‘n go” che non ci ha portato alcun beneficio.

  28. M. 8 Giugno 2014, 14:53

    Onestamente è una serie di errori, belli grossi, di singoli che ha dato questa sconfitta. Non abbiamo eccelso nel gioco ma in particolare seconda e terza meta sono letteralmente regaloni nostri. Poi la seconda veramente assurda, Venditti che sarebbe un ala che non solo si fa battere dal loro 8 ma scala quando a lato non c’è alcun figiano e in più c’è un altro azzurro.

    • gsp 8 Giugno 2014, 17:00

      Errori di comunicazione, si risolvono solo con la comunicazione. Non sono gli esami all’universitá con domanda segreta per silurarti.

    • San Isidro 9 Giugno 2014, 02:24

      Venditti che segue il fijano per metri mentre va in meta senza nemmeno provare a buttarsi per prenderlo è assurdo…

  29. Henry VanDeRugby 8 Giugno 2014, 14:56

    A sto punto lo devo scrive.
    Don Vittorio Munari coach.
    Dal rugby-ma magari-champagne di Charles Bronson de noantri, al rugby-cantina sociale-de-pino-grigio del Meta-Euforico Sprits-addicted.
    Alla peggio rega, se calamo amate pinte e se la famo passa’ cosi.
    Stamoce.
    Bella pe tutti,

    HVDR

  30. ANDY72 8 Giugno 2014, 15:03

    in questi Post ho letto tante opinioni e possibili soluzioni al difficile momento che sta’ attraversando l’italico rugby. Alcune condivisibili, alcune meno. Io molto semplicemente e senza presunzione penso che Brunel non sia “il problema”, come per altro pensavo non fosse il salvatore della patria dopo l’irlanda nel 2013. Il problema sta’ ai vertici. Via l’incapace e imbarazzante Gavazzi e via Presidenti FIR espressioni di qualche campanile. Siamo degli incapaci. Il dopo Calvisano Rovigo lo dimostra. Chi allora? Mah…difficile. Forse non un italiano, ma che conosca bene pregi e soprattutto difetti del nostro movimento, libero da clientelismi, che faccia piazza pulita di certa gente e che pensi solo al bene del nostro movimento, partendo dalle fondamenta. Difficile…

  31. BRCK 8 Giugno 2014, 15:04

    La Celtic League è stata un disastro e gli effetti si stanno vedendo: concentrare i giocatori in 2 squadre (fossero state almeno 4) e lasciar perdere tutto il resto ci ha portato ad avere per “alto livello” la maratona degli zoppi, la lotta per l’undicesimo posto in un campionato che si chiama pro12 e per di più non ci sono nemmeno i ricambi per la nazionale (Maurone Bergamasco è un grande, ma ormai certi livelli non li regge più e non gli si può chiedere ancora il sacrificio di tirare la carretta) e per domestico un campionato semi pro dai costi esagerati che di formante per chi ci gioca non ha nulla.

    Con i soldi spesi per le Zebre e dall’anno prossimo per Treviso, la FIR ci finanziava i settori giovanili come qualche anno fa e metteva in ordine le cose a qualche società d’elitè (Viadana e Prato oggi, Calvisano qualche anno fa), magari la prospettiva della Champions Cup per i campioni d’Italia qualche mezzo sponsor locale in più lo portava e si avevano comunque 10 squadre da cui pescare (perché ormai dall’Eccellenza in Nazionale non ci si va) e i migliori potevano sempre andare a giocare in Francia (meglio del Pro12, e a spese altrui).

    • gsp 8 Giugno 2014, 15:11

      Insomma com’era prima del pro12. Non mi sembra apsaccassimo il mondo allora.

      • aug61 8 Giugno 2014, 17:31

        certo, ma siamo cresciuti, non ricordi..e ora..

        • gsp 8 Giugno 2014, 18:02

          Cresciuti finchè gli altri non sono diventati pro. Se si chiede il ritorno al passato è la domanda più logica del mondo chiedere ‘che sarebbe diverso oggi?’.

          • malpensante 8 Giugno 2014, 20:58

            gsp, sai che riconosco eccome l’effetto pro12 sui nostri giocatori, ma resta la dura legge dei numeri e, guardando agli anni di Mallett quando tutti o quasi erano già pro e noi no, mica eravamo in basso come ora. La verità è che gli altri sono progrediti, sopra e sotto di noi, qualcuno mi ha pure impressionato tipo Samoa l’anno scorso, e noi ci siamo persi. Come noi, la Francia. Solo che loro hanno un patrimonio di giocatori ipertestati in un super campionato a 14 (fenomeni-super-buoni-discreti) ben più ampio del nostro, eppure se continuano così so’ galli amari anche per loro.

          • gsp 8 Giugno 2014, 22:29

            Mal, diciamo che ci vorrebbero più dati.

            La francia è dov’è per ragioni di scelte politiche, e perchè il french flair non basta piu. Che cmq al mondiale mettili insieme per un paio di mesi e la squadra c’esce eccome.

            Per quanto riguarda noi, c’è da capire quanto pesa il fattore Brunel. Però penso la squadra è molto più profonda oggi di quanto non lo sia mai stata. Quello che speravo e davo per scontato è che non si sarebbe più vista una squadra che non ha 80 minuti nelle gambe. Ed invece… Eppure queste dovrebbero essere le cose più semplici da mettere a posto.

            Poi è ovvio che è colpa di parisse, Castro e canale che fanno finta di essere infortunati e scrivono libri che vendono in cambio di soldi.

    • Andrea B. 8 Giugno 2014, 15:55

      D’accordo sulle responsabilità al vertice, ma cosa vorrebbe dire che la federazione con i soldi risparmiati dalla CL “metteva ordine a Prato e Viadana” ? Le statalizzava? Quanto poi alla vincente dell’ eccellenza in Champions Cup beh…lasciamo perdere, prendiamo barcate di punti in Challenge, sai che interesse, anche come visibilità, ad andare a farsi triturare al primo turno di Champions? È già grasso che cola il torneo di qualificazione con georgiane, rumene ed iberiche. Quanto alla CL serve per mantenere il contatto con il livello pro ed attualmente, sia come giocatori che come soldi sono già quasi anche troppe due squadre. Quello che deve funzionare è “l’ ascensore” tra le squadre in pro12 ed il primo livello del domestic, e tra il primo livello e il secondo, quest’ultimo con un occhio di riguardo ai giovani e facendo capire ai club che agire in un ottica di sistema e di territorio non è un declassamento. Accademie via, solo due legate alle squadre di pro12 e sostegno ai club per l’ attività giovanile.

    • mezeena10 8 Giugno 2014, 16:25

      banco di mutuo soccorso!

  32. Sergio Martin 8 Giugno 2014, 15:57

    Secondo me, mandare via Brunel ora non avrebbe senso. Sarebbe sbagliato anche non rinnovargli il contratto prima dei mondiali, altrimenti si ripeterebbe per la terza volta la sciagurata situazione dell’allenatore che affronta i mondiali da sfiduciato, con gli esiti negativi che conosciamo. Gli rinnoverei il contratto per un ulteriore anno, successivo ai mondiali, con possibilitá di prolungamento in relazione ai risultati. Però, ho il timore che il Decisionista a corrente alternata stia giá pensando di mandarlo via alla prima occasione…

    • malpensante 8 Giugno 2014, 16:11

      Notoriamente Gavazzi gioca di suo, ma conta sull’oro (federale) e magari fa come con Gaggiani. Io no, sono parsimonioso, gli farei fare il mondiale e poi si vede. Il suo contratto va oltre, e rinnovarglielo adesso per quel che mi riguarda

      • Giovanni 8 Giugno 2014, 16:52

        Se ne andrà lui – sua sponte – un minuto dopo il termine della nostra ultima partita ai mondiali. Vedrai…

        • malpensante 8 Giugno 2014, 17:11

          Mh, per l’opinione che ne ho, solo se pagano di loro.

  33. Andrea B. 8 Giugno 2014, 16:25

    Quanto a Brunel,sappiamo che il problema del nostro rugby non è l’ allenatore(al netto delle sue responsabilità ed errori che ci sono). E non un problema nemmeno se deve andare via prima o dopo il Mondiale…nel senso che data la situazione non sarebbe il massimo ne’ lasciare prima, ne andarci, in disarmo, da prossimo partente. Il problema è riuscire a rifondare tutta la baracca, dalla nazionale ai campionati ed il “nome” che venisse dovrebbe avere carta bianca su tutto. Solo che per avere questo potere ci dovrebbe essere un’unita d’intenti…al momento la vedo solo nel Gavazzi-pensiero: nazionale in mano a Cavinato, franchigie sotto controllo, status quo in Eccellenza, Accademie a go go per i “clientes” e rielezione…

  34. ross 8 Giugno 2014, 16:30

    Brunel lavora con il materiale che ha a disposizione. Pultroppo in italia il rugby non è uno sport evoluto. Perchè non copiamo dal calcio. Se vuoi diventare un professionista del pallone devi imparare i fondamentali prima dei dieci anni, dopo è troppo tardi. Il nostro minirugby fa di tutto per non insegnare i fondamentali e fino all’U12 ha delle regole che consentono solo delle risse e non favoriscono l’apprendimento delle conoscenze tecniche. Chi ha formulato queste regole folli deve andare a casa, si deve semplicemente copiare dal rugby francese, iglese e nz. La Federazione deve seminare per un raccolto a lunga distanza (deve emanare regole efficaci e mirate ad obbiettivi formativi precisi), che cosa serve una nazionale che vivacchia per 3-4 anni e poi evapora. Se sviluppi un buon setttore giovanile produci ragazzi appassionati che diventano potenziali spettatori e buoni giocatori. Se sviluppi male il settore giovanile non produci passione e non produci niente. La speranza che queste regole semplificate del minirugby allarghino la platea dei partecipanti è una speranza vana, un ragazzo si diverte se impara a fissare l’uomo e passare (se è padrone della tecnica di gioco) e prima la si insegna meglio è (imparare una lingua straniera a 30 anni non è come impararla a 5).

    • Andrea B. 8 Giugno 2014, 17:08

      Avendo il pargolo in under 10 non posso che essere d’accordo…gli allenatori ci mettono passione ed entusiasmo ma certe direttive calate dall’alto limitano il minirugby nostrano. Cito alcune situazioni significative colte qua e la
      -niente calci in partita fino in under 12
      – in under10 il calcio d’inizio e dopo le mete è di drop…pochissimi bambini sanno farlo ed in alcune squadre nessuno, infatti calciano al volo anche durante i tornei e l’ arbitro lascia fare
      – il gioco non si apre perché fino alla 10 devono imparare il contatto ed il sostegno al compagno placcato…bene si vede che dopo se lo scordano
      – esercizi di passaggi col il pallone pochissimi e quelli che passano dando “il giro” alla palla vengono invitati a non farlo perché”si deve passare e basta”
      -lo scorso anno ho visto solo una squadra giocare bene, l’ under10 della Benetton, già con un abbozzo di ruoli, pulizia sul punto di contatto, gioco allargato quando serviva, vincevano tutto non a caso…parlando con un genitore mi disse disse che era stato fatto così su indicazione dello stesso Franco Smith che voleva che anche nel minirugby “giocassero già a rugby”…

      • ross 8 Giugno 2014, 17:23

        Ho visto anch’io qull’u10 e mi ha commosso per tutto quello che si potrebbe fare e non si fa. Quanto devastante è stata la teoria dei non ruoli nel mini. Si è spenta la fantasia dei ragazzi (sognare d’essere un’apertura della nazionale). Per quanto riguarda i calci io ho conosciuto un allenatore che proibiva calciare fino alla U14 perchè è più importante il gioco di squadra (e i fondamentali li impari a 20 anni?).

    • TerzaLinea 8 Giugno 2014, 18:50

      Avete proprio ragione. Mio figlio ha cominciato quest’anno e per tutto il tempo mi sono posto le vostre stesse domande. Pensavo di essere io a pensarla in modo sbagliato…
      Queste sconfitte della Nazionale sono frutto di una programmazione sbagliata, a partire dall’organizzazione delle due franchigie per arrivare al settore giovanile. Forse bisognerebbe invertire i finanziamenti tra le due iniziative e investire più nei tecnici dei settori giovanili.

  35. tremendo 8 Giugno 2014, 16:33

    Caro Paolo, è il mio primo commento.
    La convalescenza comporta ci sia stata una malattia da cui si è guariti. Il periodo che segue la guarigione è detta ripresa o miglioramento. La nostra Nazionale è profondamente malata e non vedo grandi progressi nel decorso di un morbo che ha un nome preciso: mancanza di reali progetti. Brunel è arrivato trovando illustri predecessori (in ordine Mallet, Berbizier, Kirwan, Johnstone) che avevano avuto colpe e meriti in misura variabile. Includiamo anche il Mago Zurlì per farla completa e vedremo che nessuno ha operato in un ambiente capace di creare un sottostante movimento su cui poggiare realmente la Nazionale. Ancor di più si è insistito con la favola della Nazionale traino del movimento, illudendo e creando false promesse e incredibili aspettative in un movimento che fatica a lasciare il guscio del dilettantismo dopo ventanni di professionismo continentale. Brunel ha la colpa di aver scelto il silenzio quando andava gridato che il sistema Italia a sostegno della Nazionale è inesistente. Invece affamati come siamo di qualche certezza, ci siamo aggrappati a due vittorie nel 6 Nazioni e abbiamo sperato nello stellone italico. Brunel ha ubbidito agli ordini del governo Federale accettando di vivere come il Mago Zurlì senza o poca coscienza che il sistema è poggiato sul niente. Seguendo quanto hai scritto nell’articolo confermo che mettere da parte Brunel per un qualsiasi ricambio è una soluzione che non porterebbe nessun beneficio, forse l’uomo dovrebbe adirarsi il giusto e dare il suo contributo a togliere il velo dal nulla del settore tecnico nazionale. Tiene famiglia il pirenaico e anche una reputazione che comunque si sta giocando male con i colori Azzurri. Non è certo l’uomo del presidente attuale che ha in serbo la sua pedina per il dopo Mondiale che potrebbe essere il solito pianto. Finché non chiameremo i dottori per realizzare un piano di guarigione partendo dal basso anche il Mago Zurlì farebbe la sua ottima (?!?) parte in Nazionale.

    • Burroughs 8 Giugno 2014, 16:59

      Ciao, tremendo!
      Rivoluzionare il movimento rugbystico italiano partendo dalla base, ad un anno dai mondiali, è ipotesi impraticabile, visto che non lo si è fatto negli ultimi 15-20 anni e che non mi sembra ci sia, lassù dove si puote, una reale volontà a farlo.
      Si potrebbe pensare che Brunel, non trovando nulla di meglio in questo momento della sua carriera, abbia inghiottito i bocconi amari che gli arrivavano (e purtroppo ancora gli arrivano) dalla Presidenza, ma allora come la mettiamo con un allenatore come Nick Mallet?
      Io penso che la prima cosa che la squadra debba recuperare, ancor prima che consistenza e killer instinct (qualità di cui, invero, ha sempre difettato), è la fiducia nei propri mezzi, cosa che si realizza con una leadership degna di questo nome, dentro e fuori dal campo.
      Purtroppo non vedo all’orizzonte un giocatore con i cosiddetti capace di cantare e portare la croce e di trascinare i propri compagni, come anche un Paul O’Connell e/o un Victor Matfield fuori dal campo…

      • HumptyDumpty 8 Giugno 2014, 19:06

        Un giocatore con carisma e capace di creare quella giusta complicita’ in spogliatoio per poi entrare in campo con grinta la vedo in Masi, ma sembra non gli venga data l’opportunita’. Masi farebbe anche da mentore alla linea di 3/4 giovane che ci siamo trovati e che deve essere incitata e guidata in campo. Masi for Captain!

  36. tremendo 8 Giugno 2014, 17:22

    Caro Williams,
    è una rivoluzione che non ho mai osato pensare almeno negli ultimi dieci anni e a un anno dal mondiale viviamoci senza complessi l’inerzia dei perdenti. Brunel è solo al comando di una nave che non passa dal bacino di carenaggio da almeno due lustri. Saprà condurla in porto con difficoltà o andrà ad incagliarsi (molto più probabile) sulla spiaggia del mondiale? Avverrà prima lo spiaggiamento perché mancano le motivazioni ad un gruppo che si ritrova sempre più solo e senza appoggi. I grandi capitani che tu, giustamente, citi sono tali perché hanno le squadre che ascoltano le loro linee guida e i loro comandi. In casa nostra è così tutto incerto che è ben difficile trovare l’uomo del comando. La fiducia nei propri mezzi è figlia legittima degli scopi e dei progetti, finché questi latitano avremo l’attuale terribile e penosa situazione.

  37. jock 8 Giugno 2014, 17:51

    Secondo me, la soluzione più giusta per l’ ambiente, lo spogliatoio e un minimo di programmazione, anche si fosse costretti a cambiare coach, è quella di Sergio Martin, fino ai mondiali, poi, rinnovo per un anno, in base ai risultati; ma non mi riesco a spiegare questa mollezza e questa confusione: la voglia mi pare ci sia, ho visto parecchia stanchezza, e i cambi di Brunel che, ultimamente, non mi convincono. E sono tardivi, i più anziani, adesso, sono veramente logori, se si decide di utilizzarli, vanno cambiati prima; e bisogna usare di più Allan e Masi, tra gli altri, magari rischiando, adesso si, va fatto. Ma c’ è qualcosa d’ altro che non riesco a cogliere, non si può continuare a buttare nel cesso le partite così. Non lo so, ma potrebbe essere la progressiva emarginazione di Brunel, l’ immanenza dell’ opzione Cavinato, che toglie motivazione allo spogliatoio, e tutte le polemiche di quella mente del presidente FIR. O la voglia, arrivo a dire, di chiudere in fretta una stagione orrenda, non lo so proprio.

    • Burroughs 8 Giugno 2014, 18:02

      Fermo restando che Allan penso partirà di sicuro titolare sabato prossimo, non capisco il motivo per cui l’apertura del Perpignan non sia stata testata ieri.
      Paura di bruciarlo? Non penso proprio, che alternative abbiamo?
      Owen Williams ha giocato un quarto di finale di HK e noi per un test match ci creiamo problemi che non esistono…

  38. Giovanni 8 Giugno 2014, 19:29

    Alcune considerazioni le ho già scritte ieri qui:
    http://www.onrugby.it/2014/06/07/dopo-fiji-italia-brunel-sicuro-non-hanno-vinto-loro-labbiamo-buttata-via-noi/#comment-136867
    Ora voglio focalizzarmi sugli ultimi 13 mesi che ci hanno visto sconfitti 11 volte su 12. Cominciamo dalla tournè sudafricana: ha segnato lo spartiacque rispetto al trend tenuto dalla Nazionale fino a quel momento, a partire dal 2011. Ad una prima partita di gran sofferenza, ma contraddistinta anche dalla volontà di lottare (pensiamo alla gran difesa del primo tempo ed alla reazione ad inizio del secondo), avevano fatto seguito due prestazioni preoccupanti contro Samoa e Scozia: si erano rivisti errori difensivi che pensavamo di esserci lasciati alle spalle (pensiamo ad alcune mete troppo facili dei nostri avversari) ed era emersa un’incapacità cronica di cambiare tattica di gioco in corsa, una volta resosi conto che la difesa altrui aveva il sopravvento. Diciamo la verità: la maggior parte di noi li aveva spiegati con le scorie di una lunga e faticosa stagione, ma in realtà c’era anche dell’altro: la squadra non aveva più la necessaria capacità di tenuta mentale nei momenti difficili e questo la portava a sfilacciarsi perfino rispetto a certi meccanismi di gioco collaudati. Per fare un confronto, prendiamo la partita di pochi mesi prima contro la Francia: dal 7-0 per noi, eravamo passati al 13-18, non ci eravamo lasciati andare ed era arrivata la meta di Castro che aveva riportato l’incontro dalla nostra parte. Tenuta mentale mostrata anche a Twickenham contro gli inglesi: invece di cedere, nel II tempo eravamo stati noi a trovare l’unica meta dell’incontro (con McLean) e tenere i bianchi sotto pressione fino al termine.
    TM di Novembre: forse il punto più basso di questi ultimi 13 mesi. Si comincia con la disastrosa sconcertate prova contro gli Aussie, oltretutto cominciata bene per noi (10-0). Da quel momento è un monologo loro: dominati sui punti d’incontro dove non riusciamo a portare alcuna pressione, lenti e confusionari nei ripiazzamenti della linea difensiva, incapaci a leggere e contenere le linee di corsa dei loro tre quarti, a tutto ciò si aggiungono errori individuali nei placcaggi che ci costano carissimo. Per le partite successive Brunel decide di cambiare: più spazio e fiducia ai giovani, vengono accantonati alcuni elementi che, di fatto, escono dal giro della nazionale (DiBe, Benvenuti) ne entrano altri (Allan, Campagnaro, lo sfortunato Morisi) per cercare di rinfrescare il gioco azzurro, ma la sostanza non cambia: contro Fiji, in una partita dall’andamento folle, mostriamo tutta la difficoltà a costruire un gioco d’attacco sufficientemente veloce e continuo che non dia troppi punti di riferimento agli avversari. In compenso la difesa è solo un pallido ricordo, rispetto ad appena 8 mesi prima: subiamo 3 mete in pochi minuti che per poco non riaprono una partita strachiusa. Con i pumas si registrano meno errori difensivi, ma una difficoltà crescente nello sviluppare un gioco offensivo credibile, soprattutto quando siamo noi a mantenere l’iniziativa del gioco. Una situazione che si riproporrà anche al 6N.
    Sei Nazioni: lo possiamo scomporre in due parti: la prima composta dalle partite contro Galles e Francia, dove ci comportiamo bene, specie nella fase difensiva, ma vanifichiamo il tutto con errori improvvisi. Coi dragoni teniamo testa per tutta la I frazione, loro mettono il naso nei nostri 22 solo 3 volte, eppure vanno a riposo con due mete, frutto entrambe di evitabili errori individuali nostri (Esposito e Sgarbi). Con la Francia la difesa tiene efficacemente alla pressione dei galletti: si avvicinano alla meta solo due volte nel I tempo. Nella prima circostanza ci salva un provvidenziale placcaggio di Sarto su Dulin, nella seconda la nostra mischia ricaccia indietro quella francese a 5 metri dalla linea di meta. Nel II tempo vanifichiamo tutto il positivo contruito fino a quel momento: 10 minuti di blackout concedono 3 mete ai padroni di casa, le prime due da amnesie difensive, la terza dalla foga che genera l’intercetto. 10 minuti di follia che distruggono 70 minuti di una positiva prestazione.
    Poi ci sono le ultime 3 partite: con la Scozia nel I tempo palesiamo nuovamente tutta la nostra difficoltà a costruire un gioco offensivo continuo ed efficace, ma abbiamo la bravura/fortuna di trovare la meta allo scadere. Ti aspetti una squadra che rientri in campo decisa ad “uccidere” l’incontro ed invece, inspiegabilmente, gli azzurri consegnano la partita nelle mani dei nostri avversari che trovano 2 mete. Reazione nostra, dettata più dalla rabbia che altro, ed immediata meta di Furno, ma ormai il danno è fatto: una partita che si poteva e doveva chiudere viene invece lasciata pericolosamente aperta. E l’amaro epilogo lo conosciamo. Contro Irl ed Eng, ormai il nostro 6N era andato: persa la partita che era assolutamente da vincere (Scozia) l’ambiente è col morale a terra e le nostre avversarie caricate a mille dalla prospettiva del successo finale. Una sola considerazione: con “Irl ed Eng 2013” nessuna meta concessa, “Irl ed Eng 2014” 15 mete concesse!!! Le due mete nostre arrivano peraltro da episodi: con Irl è bravo Sarto a trovare il corridoio scoperto ed eludere il tentativo di placcaggio dei verdi. La seconda è frutto di un intercetto dello stesso Sarto da una ripartenza dei bianchi dalla propria metà campo. In entrambe le partite però non si vede alcuna traccia di gioco offensivo di squadra da parte nostra.
    Da tutta questa cronologia si possono trarre alcune considerazioni:
    1) è stato un costante crescendo negativo, con la sola eccezione di Galles e Francia.
    2) il gioco è peggiorato sia in difesa che in attacco. Brunel non è riuscito a porvi rimedio (e qui concordo con @Stefo, ci sono anche sue colpe).
    3) i giocatori non hanno la necessaria tenuta mentale nei momenti critici: ad un primo errore ne segue spesso un secondo, dettato più da scoramento causato dal primo, che non dà particolari meriti dei nostri avversari. E talvolta al secondo se ne aggiunge perfino un terzo di errore (vedi meta francese da intercetto).
    4) manca il killer-instinct che permetta di chiudere l’incontro quando la stuazione ci è favorevole. L’andamento di Ita-Sco di Marzo scorso è lampante! Ma anche ieri eravamo in chiaro vantaggio sui set-pieces ma ci siamo limitati a giochicchiare, in attesa degli errori di indisciplina altrui che non sono arrivati (incapacità di cambiare game-plan in corsa). E’ invece arrivato puntuale l’errore nostro (seconda meta loro) e da 7-5, ci siam ritrovati sul 7-18.
    5) alcune scelte tecniche di Brunel sono state discutibili: accantonare DiBe troppo presto, intestardirsi su Masi estremo invece che centro, convocare Cedaro una sola volta (in seconda linea siamo terribilmente corti). Nessuna di queste è decisiva, ma lasciano tutte spazio ad interrogativi.
    6) alcuni giocatori, non ancora veterani ma non più esordienti assoluti, sono troppo indietro rispetto al percorso di crescita che ci si attendeva da loro 2 o 3 anni fa. Ieri non ho fatto nomi, oggi li faccio: Cittadini, Gori, Sgarbi, Venditti.
    Possibili soluzioni (breve periodo): Brunel deve lavorare sull’aspetto psicologico dei nostri. Aiutarli a ritrovare fiducia in sè stessi, nei propri mezzi, nel gioco. Il singolo deve avere la serenità che la squadra è pronta collettivamente a rimediare ad un proprio eventuale errore, perchè c’è reattività e lucidità da parte di tutti. Deve tornare a lavorare su certi automatismi di gioco che forse riteneva ormai nel DNA degli azzurri, ma che così non è: non si vede più la necessaria capacità della mediana di distribuire palloni di qualità per i trequarti e, questa insicurezza, porta un po’ tutta la squadra a rifugiarsi in ciò che storicamente gli è più familiare (confort zone), cioè il gioco poggiato quasi esclusivamente sul pacchetto di mischia.
    Possibili soluzioni (lungo periodo):
    a) maggiori investimenti sulle attività di reclutamento e formazione dei giovani e giovanissimi (vedi 20ml investiti dalla Scozia sul settore).
    b) maggiori intescambi con la Francia: partecipazione di nostre squadre ai loro tornei giovanili, stage tecnici di formazione per i nostri coach (aggregazione per brevi periodi a squadre francesi di Top14 e ProD2, come nel caso di Casellato in NZ presso i Blues di Kirwan).
    3) miglioramento degli skills dei giocatori, in modo da allargare la base di giocatori potenzialmente utili (e pronti) per la CL, tramite la costituzione di un torneo permanente italo-francese tra le prime 4 classificate dell’Eccellenza e 4 squadre francesi del ProD2 (magari dalla 9° alla 12°, per non avere eccessivo gap), come già avevo spiegato in un post di alcuni giorni fa (che non riesco a ritrovare).
    Ho finito. Scusate la lungaggine, ma non mi è riuscito proprio di spiegarmi in modo più sintetico.

    • Giovanni 8 Giugno 2014, 19:50

      Un piccola annotazione. Ho visto che negli interventi precedenti, alcuni si richiamano alla frase sul “mago zurlì”, pronunciata da Munari tempo fa. Personalmente non sono d’accordo che chiunque metti sulla panchina della Nazionale, non fà differenza. Un esempio lampante: l’Irlanda sotto la guida di Schmidt.

      • jock 8 Giugno 2014, 20:12

        @ Giovanni. Credi di essere San Isidro, a scrivere un post di questa lunghezza? Adesso me lo leggo tutto, poi ti dico, sarà interessante come tutti i tuoi; in merito al mago Zurlì, una pessima uscita, sento nelle orecchie, ancora, il tono: Vuoi che ti dica la verità? Cerco, da quel Tinello, di farmi venire in testa una spiegazione più originale, per quella boutade cui preferisco non aggiungere aggettivi, mi dico e mi ridico che la mia è stra scontata, trita e ritrita, ma il mio pensiero torna sempre lì: “…Vulpes……summis saliens viribus…”

        • malpensante 8 Giugno 2014, 21:11

          Credo gli sia uscita male, come talvolta capita a chi è abituato ai paradossi e alle battute. Per me il significato era che chi guida la nazionale è un selezionatore, e non un allenatore: la sostanza, dagli skill alla preparazione fisica, dal lavoro sulla tattica all’attitudine si fa nei club. Cosa ovvia in tutti gli sport e in tutto il mondo tranne che nel rugby in Italia. Detto così lo condivido (e vorrei vedere, che l’ho scritto io, ma qui capita di tutto) come l’ha detto Munari, ovviamente no. Comunque qui per molti una volta è merito di Brunelli (1/12), le altre (11/12) colpa dei giocatori, sempre (100/100) di Parisse e Castro, pure quando sono al mare sul pattino.

      • Andrea B. 9 Giugno 2014, 00:13

        @Giovanni: da quello che mi sembra di ricordare Munari non parlava in generale di una nazionale, ma della nazionale italiana quando diceva del mago zurli’…poi magari mi ricordo male…

        • Giovanni 9 Giugno 2014, 00:18

          Può darsi che ricordassi male io. Grazie per la precisazione.

    • Giovanni 8 Giugno 2014, 22:20

      Ieri, nell’intervento richiamato, ho scritto “pick and roll”: ovviamente volevo dire “pick and go”. Il pick and roll si gioca nel basket… 😀

  39. jock 8 Giugno 2014, 20:38

    Dunque, @Giovanni: molto ben analizzato e scritto. Aggiungerei una mia personale spiegazione, vorrei aggiungere, per quanto già fatta presente. Brunel, con l’ intenzione di variare il nostro modulo di gioco, basandolo su quello francese (io aderisco), ha dato per scontato che fossimo in grado di assorbirlo, privilegiando il gioco al largo e il movimento della palla, allargando il campo, cercando di insegnarci a usarlo tutto, insistendo sull’ off load, pensando di avere giocatori, anche i nuovi inserimenti, in grado di svilupparlo; non eravamo ancora in grado, non eravamo e non siamo coì maturi ancora. Inevitabilmente, la squadra si è disancorata dalla certezza acquisita negli anni precedenti, la difesa, e ha cominciato perdere focus li, mettici, anche, i cambiamenti nelle regole di ingaggio della mischia…. E ho anche, una impressione molto vivida, magari sarà sbagliata, ma la sento molto forte, pensa a tanti allenatori della Francia del presente e recente passato: ha avviato i nuovi inserimenti, allargato la base con i giovani, che ritiene di talento, in modo subitaneo e persino brusco, pensa ai TM di giugno scorso ma non vedo come poteva fare altrimenti, con l’ RWC davanti e per il quale era stato assunto. Siamo a metà del guado, anche con la crescita delle ex promesse, ed è una sensazione frustrante, per la squadra e per noi. Ecco perchè sono preoccupato, ma ottimista, e continuerei a dare fiducia al baffo. Andiamo avanti a lavorare su questa strada. Siamo a metà del percorso, almeno spero. Le soluzioni, poi, come segnali tu, sono quelle che conosciamo tutti, mi permetto di non approfondire, ed è la FIR che deve calmare l’ ambiente e darsi da fare. Ma tant’ é…

    • jock 8 Giugno 2014, 20:45

      Dimenticavo che, sulle seconde linee e la convocazione, mancata, di Cedaro, peraltro ne so pochissimo del giocatore, hai toccato un punto fondamentale.

    • Giovanni 8 Giugno 2014, 21:25

      @jock: rinnovare l’ambiente, inserendo sui giovani ci sta, anzi è un merito di Brunel. Il punto è che i veterani fanno sempre più fatica, ma non ne possiamo prescindere perchè non abbiamo cambi affidabili. Ieri nel II tempo c’erano in campo contemporaneamente Bortolami+Mauro+Masi: quasi 300 presenza in tre. Ho visto NZL-Eng e Aus-Fra: a parte McCaw, in nessuna di quelle 4 squadre c’era qualcuno con così tante presenze. D’altra parte alcuni di quelli che dovrebbero costituire l’ossatura della squadra, ma che non sono ancora veterani per età e/o presenze, sono in ritardo come grado di maturazione tecnica, rispetto a dove dovrebbero già trovarsi. Cittadini dovrebbe essere il titolare da circa un paio d’anni, invece il titolare continua ad essere Castro ed è un’anomalia. Così per i giovani è più complicato inserirsi con effetti immediati in una squadra che si porta dietro questi problemi.
      Sull’aspetto gioco: cercare di abituare una squadra ad avere la capacità di sviluppare un gioco alla mano dei trequarti è una cosa giusta, perchè il modo di giocare moderno delle principali nazionali del mondo è quello. Ma è un tipo di gioco che richiede giocatori abituati, ciascuno nel proprio ruolo, ad avere quel tipo di gioco nelle proprie corde: la mediana deve saper distribuire il pallone con i tempi ed i ritmi giusti, i trequarti devono sapersi coordinare tra loro con le giuste sovrapposizioni, le linee di corsa più efficaci, ecc. Sono cose che si apprendono quando sei ancora negli anni dello sviluppo, quando arrivi in Nazionale dovresti già averle acquisite, cosa che da noi non avviene. Insomma, non dovrebbe essere Brunel ad insegnarle quelle cose, ma solo colui che abitua i giocatori ad aver confidenza gli uni verso gli altri.
      Sull’aspetto psicologico di cui parlavo nel mio intervento: quante partite le Zebre, quest’anno non hanno vinto, vuoi per mancanza di killer-instinct vuoi per limitata capacità di tenuta durante i momenti in cui l’avversario ti mette alla corde? Sono cose che i giocatori si portano dietro, quando vanno in Nazionale. E quest’anno la Nazionale aveva maggiormente bisogno dei zebrati, alla luce della stagione di profonda crisi di Treviso.

  40. jock 8 Giugno 2014, 21:59

    @Giovanni, infatti, sopra segnalavo il palese stato, a me sembra, di stanchezza di alcuni senatori e la evidente esagerazione di insistere in quelle convocazioni, meglio, in utilizzi così prolungati dei medesimi, a meno di cose che Jacques ha in visto e ha in testa e noi non possiamo vedere. decisamente, era meglio rischiare e testare. Sui giovani, do merito a Brunel con convinzione, ho solo segnalato l’ arretratezza del nostro movimento, per sostenere un accelerazione così rapida, ancorché dettata dalla scadenza principale. E poi, con un campionato a mala pena semi professionista e indietro come siamo con il Pro 12, siamo molto lontani dal livello richiesto per i fondamentali.

  41. Bombarolo 8 Giugno 2014, 22:18

    Non capisco questa mentalità per cui i problemi si risolvono mandando tutti a casa…semmai dato che è ormai pacifico che il sistema rugby italiano vada profondamente modificato e che tale riforma avrà bisogno di molto tempo, non capisco perchè non affidare la direzione tecnica ad un allenatore per un periodo di tempo molto maggiore di un quadriennio…si fissano degli obiettivi di crescita minimi da raggiungere in termini ben precisi, ma si lascia comunque il tempo di lavorare agli addetti, dato che tra l’altro tra crisi politiche ed economiche i cambiamenti vanno sempre a rilento (nel rugby come in ogni altro settore italiano)

  42. andrease 9 Giugno 2014, 01:45

    Mandarli tutti in analisi no?

  43. Sostegno 9 Giugno 2014, 08:49

    L’evoluzione o involuzione di un movimento è diretta espressione di quanto il movimento stesso sia in grado di generare. La comunione d’intenti e l’ esistenza di un gruppo unito è “conditio sine qua non” per l’esistenza stessa specie in uno sport di squadra. In molti di voi l’hanno sottolineato si vince come gruppo, specie se non puoi permetterti giocatori world class per ogni ruolo. Eppure se si guarda alla federazione italiana rugby si ha l’ immediata impressione che nn esista alcuna sorta di coesione. Il pesce puzza dallatesta. Ho la sensazione, seppur non acclarata da documenti top secret o intercetteazioni telefoniche, che anche all’interno del gruppo azzurro, inteso come squadra nazionale, esistano delle forti tensioni, l’esistenza di piccoli clan. Mi spiace non vedo squadra e in questo non può non avere responsabilità il ns coach. Ritengo inoltre che la mancanza di leadership avvalorata dalle sparate di Brunel abbia radici molto + profonde.
    Che senso ha trascinarsi verso un appuntamento mondiale sapnedo di essere un semplice spettatore, un contorno alle portate principali vedi Francia e Irlanda per cominciare.
    Giusto programmare, giustissimo proseguire su percorsi definiti, ma qui non c’è strada e non c’è progetto. Sarà un azzardo ma azzereri completamente tutto e intraprenedrei la strada seppur azzardata di puntare su un gruppo nuovo, pulito di vecchi senatori e con nuove gerarchie. Mi spiace ma la nenia del giusto mix esperienza gioventù mi va stretta. Pù giovani + ordine tattico – protagonismi – puntate televisive + lavoro e umiltà
    Ben vanga l’emigrazione massiva dei ns top player.

    Scusate la lunghezza e buona continuazione

  44. fabrio13H 9 Giugno 2014, 10:51

    Comincerei con il tenere distinto dal ragionamento sul momento attuale, il discorso sulle programmazioni a termini medi e lunghi, cose sulle quali sappiamo tutti esservi molto da lavorare e probabilmente da modificare, ma che poco possono influire a breve termine. Sui risultati delle ultime 12 partite direi intanto che in 5 casi si è trattato di incontri con squadre della vera prima fascia, tra l’altro questa volta persino motivate sulla differenza punti nel caso di Inghilterra e Irlanda, quindi per noi proibitivi tranne eccezioni che ce li rendono invece possibili ma dobbiamo essere prima di tutto al 100% noi. Io temo che in quasi tutti quei casi in cui quelle squadre sono veramente motivate a fare il massimo, un distacco dai 40 ai 50 punti siano purtroppo ancora in grado di darcelo. Il discorso va quindi fatto soprattutto sulle restanti 7 partite e qui ricordo che le due con la Scozia sono state perse per il rotto delle cuffia e altre tre (due con Fiji e Argentina) sono state abbastanza equilibrate. Diciamo che un 3 su 7 sarebbe stato fattibile e, oltre a essere meno disastroso, sarebbe anche ciò a cui possiamo mediamente puntare con squadre di pari fascia. Voglio dire che, alla fin fine, anche in periodi di buona forma si parlerebbe probabilmente di un 3/12 o 4/12 non è che possiamo pensare di essere qui a parlare di più della metà di vittorie, che, detto in altri termini, è il famoso vecchio discorso che quello che stiamo facendo ora è più vicino a rispecchiare il valore del nostro movimento, di quanto non lo fossero alcuni eventi che ci siamo anche auto-convinti a valutare in un certo modo, eventi che vanno dall’ammissione nel first-tier e nel 6N, a qualche sporadica vittoria con “prime della classe” in momenti no o poco motivate, all’avvicinamento alla Scozia, quello si effettivo, ma interpretato da qualche utente dei forum addirittura come netto superamento. Si trattava invece di eventi dovuti a fattori piuttosto limitati dei quali il più meritorio fu quello dei risultati ottenuti dalle nazionali italiane in epoche a cavallo tra il dilettantismo, il semi-professionismo e il successivo avvento di un vero professionismo strutturato per il quale non avevamo i presupposti. Precisato tutto ciò penso che i motivi invece più attuali del momento no che stiamo attraversando siano già stati detti da molti utenti e aggiungo che non credo risolverebbe nulla un cambio di panchina o, peggio, un anticipato annuncio di cambio come venne fatto con Mallet. Penso che il punto fondamentale del gioco su cui lavorare adesso, non sia tanto quello dl gioco alla mano, ora divenuto anche dignitoso ma quello dei punti di incontro, chiave di volta in generale del rugby, in particolare di quello contemporaneo e, ancor più in particolare, di questa ultima e di altre nostre sconfitte (e in questo non ci hanno certo aiutato gli infortuni a decorso lungo capitati proprio ad alcuni dei nostri migliori giovani, molto dotati su questo fondamentale quali Favaro, Minto e Morisi, ma si sa che gli infortuni sono all’ordine del giorno nel rugby dei nostri giorni).

  45. DarioF 9 Giugno 2014, 10:59

    Dal mio punto di vista più che di aspetti tecnici dove moltissimi di voi in questi come in altri interventi appaiono preparatissimi e quindi qualificati per parlarne, ciò che si debba parlare a monte di tutto ciò sono i valori morali gli obiettivi e in particolare la politica gestionale nel mondo rugbistico Italiano.

    Tutto nasce dalla volontà, cosa si è disposti a sacrificare per raggiungere gli obiettivi prefissati. Molti di noi si dimenticano che il desiderio non sempre è ottenibile se non si è disposti a rinunciare e sacrificare più di qualche cosa.

    Bisogna definire le priorità degli obiettivi. Cosa è più importante ?
    Portare l’Ialia a livelli delle prime 6 nazioni del ranking mondiale oppure avere il domino del mondo del rugby Italiano e gestirlo a propria immagine con spartizioni e Clientelismo.

    A me sembra che si voglia ottenere entrambi le cose, tuttavia la gestione DONDI ha dimostrato che questo non è possibile. Gavazzi è la continuità di questo modo di fare e le conferme sono oramai più che palesi.

    Appunto per questo modo di fare politica che qualsiasi tecnico che viene messo ha poca valenza e quindi diventa più chiara l’affermazione di Munari che qualunque CT può allenare la nazionale.

    Le soluzioni ci sono e molti di voi le hanno evidenziate e comunque si possono provare anche più strade tuttavia quello che manca è la volontà. Fintanto che ci sarà questo modo di gestire e fare politica Sportiva difficilmente riusciremo a uscire da questa situazione. Gavazzi potrebbe anche rimanere ma dovrebbe rinunciare a molti privilegi .

  46. fabrio13H 9 Giugno 2014, 11:29

    Una cosa sulla quale non concordo per nulla è la valutazione che è stata fatta della prestazione di Fiji contro di noi. In genere si è detto qualcosa come: “…abbiamo fatto e disfatto noi…” o qualcosa che suonava come: “Li abbiamo messi ai paletti per un’ora, poi hanno fatto due contropiedi per stupidate nostre e ci siamo fatti infilzare” per usare una terminologia del soccer. No signori ! Noi siamo andati là pensando: teniamo la palla dentro e vicina alla mischia e prendiamo dei calci di punizione, mettiamo il calciatore migliore e facciamo bottino. Il problema è che quelli non sono più solo i ragazzoni-funamboli indisciplinati, testa goliardica, anzi, oltre a un percorso avviato da anni, magari hanno fatto esperienza anche degli errori di Cremona e immagino possa aver contribuito anche il nuovo tecnico, sta di fatto che si sono studiati il contro-piano. Calciare da più lontano o da più angolato è più difficile per tutti, in più questi non hanno grandi calciatori, sono forti in mischia, soprattutto chiusa, ma non sono granché sui punti di incontro, allora proviamo a difendere sulla linea dei 10 mt come di solito si difende dentro i 22 o sulla linea dei 5 che sul punto l’in-avanti lo fanno molto più loro che noi e così la chiusa nostra magari non la puliamo ma difficilmente becchiamo calcio contro. Così l’Italia qualche calcio a favore se lo prende ma, se il piano riesce, a metacampo o se, un po’ più avanti, almeno in posizione angolata. Se il piano riesce, oltre ad avergli levato il modo di far punti con i calci gli avremo levato anche il modo di avanzare ché se la calciano fuori poi in touche dovremmo farcela a dargli noia prima che diventino pericolosi, se la aprono, si, adesso hanno qualche giovane bravo e con un buon fisico ma dovremmo tenerli a bada senza troppi problemi e poi se arrivano alle ali, se gli stai attaccato e li butti giù, per loro sono più i problemi che le possibilità di bucare, del resto, mica penseranno di farsi mezzo campo in rolling maul ‘sti europei ?! 🙂 Noi ce ne stiamo tranquilli, vediamo se capita qualche occasione e intanto loro si logorano fisicamente ed emotivamente; vedrai, vedrai che, se ci ricordiamo bene anche di Cremona, a un certo punto quelli vedono che non mettono punti e sanno che noi l’arma invece la stiamo tenendo nascosta e da un momento all’altro possiamo partire se solo ci danno un metro e allora sappiamo che dentro di loro cominciano a pensare: “Il vantaggio è poco, avanziamo poco, non prendiamo calci a favore da vicino, non facciamo punti né buchi, questi da un momento all’altro possono partire e se segnano, come la ribaltiamo poi noi?” E allora si diranno. “Dobbiamo provare qualcosa” e sarà allora che li avremo in pugno, perché se la passeranno di qua e di là più velocemente, diventeranno frenetici, e noi dovremo solo stragli attaccati perché è facile che dopo due o tre destra/sinistra ce la lasceranno lì e allora ce la rideremo, perché loro saranno anche stanchi, frustrati e sappiamo che in questa condizioni di solito loro un metro o due te li lasciano e magari qualcuno non sa più a chi correre dietro e sarà la loro fine.

  47. fabrio13H 9 Giugno 2014, 11:40

    Ah, dimenticavo che tra i loro pensieri ci sarà stato anche il seguente: “Non hanno gente che tira grandi pedatone quindi di calciarci dietro le ali o , comunque di fare delle grandi e lunghe “gare di tamburello” non sono in grado…”

  48. fabrio13H 9 Giugno 2014, 11:43

    Quindi, per uscire dai pensieri dei fijiani e tornare ai nostri, migliorare i punti di incontro, le ruck, altrimenti non usciremo mai da un sacco di situazioni.

  49. 6nazioni 9 Giugno 2014, 11:57

    dopo aver letto con attenzione tutti i vs pensieri ed idee sono arrivato alla
    conclusione che la colpa di tutto questo e’ delle mamme italiane.
    gavazzi pensaci tu.

    • Giovanni 9 Giugno 2014, 12:46

      Riempiamo un po’ di voli per le isole del Pacifico di donne italiche in età fertile, le facciamo ingravidare da tongani, samoani e figiani e le riportiamo in Patria: altro che eugenetica! 😀

      • 6nazioni 9 Giugno 2014, 13:06

        @giovanni una soluzione potrebbe essere questa.
        ma l’altro problema sono le paure, le preoccupazioni delle mamme italiane che
        rimangono uguali, sport violento,birra a fiumi,botte da orbi nei campi,
        soldi pochi. Meglio il CALCIO, veline,soldi,allenamenti puliti,e poche preoccupazioni….

  50. cicciopasticcio 9 Giugno 2014, 19:38

    Dobbiamo puntare su PEPPE SO’CRETINO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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