Nessuna paura di violenze o scontri, ma il tentativo di far diventare lo stadio più “rumoroso”. Ma ci sembra un errore
RWC 2015: allo studio l’ipotesi della separazione delle tifoserie
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la strada per gli inferi è lastricata di buone intenzioni…
Il messaggio che ho sempre provato a passare ai miei figli è proprio quello di uno sport dove si puo’ andare allo stadio e stare fianco a fianco con il tifoso della squadra avversaria. Magari ci chiaccheri pure, ci diventi amico anche se perdi 34 a 10 e ti offre delle caramelle per consolarti della magra figura della tua nazionale, o ti offre una birra perchè tua figlia è fasciata da una bandiera dell’ Argentina che ha appena battuto la Scozia ai quarti dei Mondiali 2007. Mischiare…unisce, dividere porta casini.
la solita cazzata inglese.
il rugby unisce non divide.
Fesseria.
Omologazione televisiva, la questione è semplice. Se il pubblico non è conciato come una cofanata di deficienti, non sbraita e si agita a sufficienza, il teleutente medio non si diverte abbastanza e pure i cronisti son costretti a dire cose sensate che qualcuno se li fila. La conseguenza è più soldi dalle tv e molta la qualunque per “gli eventi” allo stadio, ma va bene così che tanto i treni, anche se gli urli, mica si fermano. This is (as) soccer.
Ma vadano tutti a prenderselo in..saccoccia, loro, il loro spettacolo, i loro spettatori deficienti con i parrucconi, gli elmi e tutte quelle altre carnevalate, le loro televisioni, i loro idiotissimi telecronisti e soprattutto il teleutente medio!!!!
e l’audience
bravo parega l’ audience me l’ ero dimenticata!!
e che e’ un pubblico troppo tranquillo per le tv abituate ad usare i cretini calciofili per l’audience
vogliono creare situazioni cosi’ per fare audience….
e viene proprio dall’inghilterra ..this is not rugby !!!
Che venga dall’Inghilterra non mi stupisce, basta pensare al casino che han combinato con i diritti televisivi. Ma non è che poi qui stiamo molto meglio, basta pensare alla politica della FIR e al pubblico del 6N (e anche a molti commenti anche qui, dove c’è più tv che rugby). D’altra parte il professionismo si fa coi soldi, e i soldi si fanno con la tv e non con le chiacchiere e la tradizione. Poi ci sono quelli a loro modo “esemplari”, penso agli irlandesi che cercano di mantenere un equilibrio. Però non so per quanto potranno reggere e vale quel che diceva il grande filosofo Maurizio Ferrini: “non lo capisco, però mi adeguo”.
Certo bisogna ammeterlo quando si impegnano i “sbaeoneri” fanno delle belle coreografie, ma sedersi affianco ad un Ulsterman imbriago marcio di brulé a petto nudo con -1’C e un nebbione da paura non ha prezzo… Per tutto il resto … 😉
io le coreografie di massa le lascio volentieri alla Corea del Nord (che tra l’altro ne realizza di carine) ed agli ultras…
quando vado allo stadio è per stare in compagnia e per vedere una partita di rugby: non ho bisogno di farmi inquadrare in tv né di sentirmi parte di un tifo organizzato… evidentemente miclas e posse non la pensano come me…
come kat mi diverto di più ad avere vicino le mie veciotte gallesi strafatte di birra alle tre di pomeriggio con la polo degli scarlets e la collana di perle…
segnalo agli organizzatori della RWC 15 che con una palla tonda si avrebbero meno irregolarità nei rimbalzi e si potrebbero segnare molti più punti sui calci…
Ma che bella idea del mazzo…poi cosa?Si ordinera’ ai tifosi neozelandesi “in curva” di fare la haka prima della partita insieme ai giocatori perche’ fa spettacolo?
ma dimmi tu, io stamattina accendo e vedo il balletto della vittoria fatto da botha e mallett (sigh) e poi sta boiata per migliorare il tifo e lo share televisivo, e poi mi chiedono perché rimpiango il rugby giocato nelle paludi, i piloni ciccioni, le seconde stangone, le terze che erano le uniche che parevano atleti veri, i mediani piccoli e bastardi, le aperture fighette, i centri con le mani buone, le ali sempre pulite e l’estremo eremita lì in fondo lontano lontano, seguiti da cento amici che facevano un casino della madonna quando piazzava l’avversario, ma che applaudivano se segnava o le belle azioni degli altri (insultando te quando sbagliavi), che però stavano insieme agli altri cento che seguivano l’altra squadra ad insultare tutti insieme l’arbitro, a mandarsi in mona a vicenda, ma a divertirsi insieme come matti
clap clap!