Caso celtico: oggi nuovo incontro FIR-Benetton. E Rovigo intanto…

Giornata decisiva per stabilire quale presenza italiana ci sarà in Pro12: se da Calvisano non dovessero arrivare decisioni operative….

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Enrico Daniele 20 Marzo 2014, 09:22

    Eh vabbeh! Non è che a Rovigo si sono montati la testa? O sono d’accordo con Gavazzi per fare fuori Treviso e le altre (come tutti hanno ormai sembrano aver capito)?

  2. Fabrizio 20 Marzo 2014, 09:22

    In che senso stampella? Come bacino di giocatori?

  3. Gigio 20 Marzo 2014, 09:39

    I brodi longhi fà mal, dixeva i veci.
    Sarebbe ora, anzi è già tardi, di dare un taglio a questa farsa.

  4. mezeena10 20 Marzo 2014, 09:44

    che culo! una stampella delle zebre! 😀

  5. maz74 20 Marzo 2014, 10:05

    Siamo alle comiche!!!
    Ma Gavazzi al posto di cercare in tutti i modi di far fuori la Benetton, non si dovrebbe preoccupare della situazione del rugby italiano?
    L’articolo di stamattina sulla gazzetta dello sport ha colto nel segno, manca una formazione dei tecnici e questo è la base di tutto, perchè se ad un bambino non insegni a giocare non diventerà mai un futuro campione.

    • parega 20 Marzo 2014, 10:13

      razza di politicanti incapaci di programmare ….capaci solo di mettere zizzania fra le societa’ per fini elettorali
      ma quando mai riusciremo a sbarazzarci di sti’ pesi ? invece di pensare a migliorare la qualita’ di allenatori e giocatori
      ma zambelli e zatta perche’ nn si alleano invece di farsi usare da questi paraculati incapaci?

      • maz74 20 Marzo 2014, 11:19

        Zatta e Benetton non vogliono la franchigia veneta, lo hanno dimostrato 4 anni fa e continuano oggi. I DOGI non nasceranno mai.

    • gsp 20 Marzo 2014, 11:20

      non so maz, di sicuro non c’e’ simpatia reciproca, ed entrambe le parti la usano in modo strumentale ed elettorale.

      pero’ se la FIR avesse davvero voluto (e potuto) liberarsi di Treviso questa era la situazione ed il momento ideale. dopo il comunicato della societa’, la Fir avrebbe potuto iniziare a fare squadra, staff e firmare contratti (con i suoi 4mln), e poi fare il bando e mandarla da chi la vuole. e per molti versi sarebbe stata la scelta migliore per preservare un parco giocatori per fare l’anno prox e fermare l’esodo.

      invece di s’e’ sempre parlato di prelazione. ma vediamo come va a finire.

      • maz74 20 Marzo 2014, 14:30

        Vero quello che dici sui contratti della FIR, ma sa la parola programmazione non esiste.
        Ma il vero problema è la guerra in atto di Gavazzi contro chi non l’ha votato a discapito di tutto il movimento.
        Io promuovo questa proposta:
        GAVAZZI DIMETTITI
        E voglio vedere quanti sono d’accordo.

  6. soa 20 Marzo 2014, 10:19

    Premesso che la mia preferenza va verso una franchigia territoriale veneta che includa il più alto numero di società possibile, ma è tanto difficile far partecipare anche zambelli? Che si mettano insieme rovigo e treviso, chiamino la quadra come vogliono, facciano qualche partita anche a rovigo e nei prossimi anni entreranno pure gli altri.

    • barbin cursari 20 Marzo 2014, 10:58

      forse a ‘sto punto della filastrocca converrebbe anche a zatta. cos’ha da guadagnare treviso nell’ostinarsi a voler fare da sola ma con sovranità limitata? la soluzione ce l’hanno davanti: RO+TV per partire, poi si vedrà.

      • soa 20 Marzo 2014, 13:38

        Ma anche se dovesse comandare treviso. Quanto è disposto a metterci Benetton? X milioni. Quanto zambelli? Y. Fatelo entrare e Benetton mette (x-y) e zambelli solo y.
        Coi numeri che rende sempre di più: Benetton è disposto a mettere fino a 6 e zambelli 1? Allora che metta 5 e l’altro 1, tanto anche se zambelli non dovesse pagare, 6 milioni sarebbe stato disposto a metterli sin dall’inizio. Non mi pare che così si corra il rischio aironi, senza contare che ci sarebbe pure la fir dentro.

  7. jeekelemental 20 Marzo 2014, 10:34

    In Veneto abbiamo 2 maschere:
    Pantalone per tirare la carretta e Arlecchino per mettertelo in quel posto…

    • HumptyDumpty 20 Marzo 2014, 11:22
      • gsp 20 Marzo 2014, 11:37

        tutto vero, ma qui anche sul progetto statura c’e molta molta molta politica. nessuno s’e’ mai preso la briga di spiegare ai piu’ davvero come funziona e come doveva funzionare, e di valutarlo davvero. non e’ mai stato l’unico modo di ingresso all’accademia (Favaro non sarebbe entrato).

        poi per carita’ se si fa una analisi seria si capisce che e’ davvero da buttare, ma almeno capiamo come e perche’ e soprattutto se c’e’ qualcosa da salvare.

        ci vuole un white paper serio, che valuti tutto dalla base all’apice, ma partendo dalla valutazione di quello che c’e’. e mallet sarebbe stato la persona piu’ indicata per farlo, affiancato da uno italiano che conosce bene, ma che sia pragmatico, non un politico.

        • HumptyDumpty 20 Marzo 2014, 11:45

          L’articolo punta il dito sulla preparazione degli allenatori piu’ che sul problema statura dell’atleta e quello che e’ scritto e’ e’ cosi’ semplicemente vero da far cadere tutte le speranze per un futuro migliore per il rugby. Finche’ c’e’ questa classe dirigente che non cura la preparazione degli allenatori, puoi anche avere giocatori con potenziale, ma non si va da nessuna parte, comparandoti con le prime 10 nazioni. Se poi non c’e’ interesse a restare al vertice, allora questa e’ la strada. Bisogna essere chiari nei confronti del movimento altrimenti ci saranno solo delusioni.

          • gsp 20 Marzo 2014, 11:53

            Sono daccordo, e bisogna iniziare a farlo oggi. Pero’ non c’e’ da essere troppo pessimisti, perche’ da questo punto si puo’ solo migliorare.

          • HumptyDumpty 20 Marzo 2014, 12:39

            Si puo’ migliorare se queste persone (Ascione & Co.) vengono sostituite da persone competenti e pulite. Pensi che questo sia possibile? Non penso proprio!

    • gian 20 Marzo 2014, 12:50

      leggiti anche questa (l’ultimo capoverso è il più importante) e fatti quattro risate, mi sa che voleranno un po’ di stracci
      http://www.olimpiazzurra.com/2014/03/gds-le-contraddizioni-del-rugby-italiano-bortolami-metodi-ed-approcci-sbagliati-allestero/

      • gsp 20 Marzo 2014, 13:20

        gian trovo molte cose discutibili. non e’ assolutamente vero che non c’e’ una crescita qualitativa e sulla produzione dei giocatori fatti incasa. c’e’, eccome se c’e’, in termini di qualita’ e quantita’, ma purtroppo a me sembra sia piu’ frutto della celtic che dell’effettiva capacita’ del sistema formativo.

        penso sia anche innegabile che c’e’ molto piu’ competizione nei ruoli di oggi che nel passato. molta molta piu’ roba rispetto ad 8 annifa per esempio. basta vedere che giocatori come Festuccia, venditti, Tommy, bergamasco, pavanello, masi hanno giocato poco e niente anche per scelta tecnica (infortunati a parte). quelli col posto fisso per me sono Castro, Ghira, Quintino, parisse, Zanni e Mclean (ed anche giustamente mi sento di aggiungere). tutti gli altri il posto se lo combattono eccome. sta a Brunel riuscire ad usare in modo propduttivo questa abbondanza.

        pero’ sulla perfezione nel gesto Bortolami ha ragione al 100%, ma anche nei movimenti e meccanismi di squadra, con un Brunel troppo rilassato secondo me.

        Ad Ing e Nz hanno giovato molto la politica dell’ottime persone prima che ottimi giocatori. Pero’ loro hanno il vantaggio di avere un bacino di giocatori enorme, per cui tra quelli col fisico, le skills ed il cervello rugbystico, se togli quelli un po’ piu’ pazzi (tipo cipriani) hai cmq un numero piu’ che sufficiente per fare squadre competitive. Noi invece non possiamo farlo, oppure scendiamo in campo con 15 palazzani e iannone (che prendo come esempio di giocatori bravi uomini, ma puo’ essere che mi sbagli e faccio solo per fare un esempio e non voglio offendere nessuno).

        • gian 20 Marzo 2014, 13:53

          io l’ho postato principalmente per la discussione su tutto quello che sta dietro ai 15 in campo e per il discorso, perfetto, di bortolami, che ci siano delle imprecisioni e delle inesattezze sono d’accordissimo, come spesso sostengo che due sole squadre pro, con i limiti di un movimento asfittico alle spalle, non bastino per avere una squadra competitiva per periodi lunghi (infatti gli unici celtici che riescono ad avere squadre competitiva hanno 4 pro), ma, al max, a cicli di sfornate ottime, è chiaro che adesso abbiamo giocatori di livello cresciuti con la celtic, ma sia nella base che nel vertice, il pressapochismo regna sovrano
          poi è “divertente” vedere che una bella scottata ha scatenato la caccia all’errore e della colpa, quando qui in questo blog, è da anni che sui problemi fondamentali siamo tutti d’accordo, forse bastava pensarci prima

        • maz74 20 Marzo 2014, 14:34

          Il discorso di Bortolami mi ricorda quello di Cavinato ad inizio stagione, nel quale diceva che alcuni giovani si sentivano arrivati.
          Questo è un problema di mentalità, ma nasce dalle origini (giovanili) dove i particolari sugli skills non vengono curati adeguatamente o per niente e quindi non si crea nel giocatore la mentalità corretta.

          • HumptyDumpty 20 Marzo 2014, 15:20

            Quindi anche avere due squadre in Celtic non spinge il giocatore a migliorarsi, di fatto si parla degli stessi giocatori che militano nella nazionale. Praticamente si adattano, tanto in Italia non c’e’ di meglio. Mentre i giocatori italiani che giocano nelle squadre straniere devono dimostrare di meritare il posto, quindi piu’ stimolo e voglia di imparare (oltre ad avere allenatori migliori). A questo punto meglio che i nostri giocatori vadano all’estero, anche in vista di un adeguamento della Benetton al gioco dell’Italia. Siamo messi bene.

          • gsp 20 Marzo 2014, 15:50

            maz, a dire il vero skills e testa non sono del tutto legate. ci sono ovunque ed in tutti gli sport giocatori con skills, ma non solo, di primissimo livello, ma teste di c…o totali o pigri da far paura. ne devi produrre 5 di quel livello e forse uno riesce.

          • gsp 20 Marzo 2014, 15:52

            humpty, anche con 2 la competizione si vede eccome. su quello l’articolo mi sembra un po’ fuorviante. se venditti e benvenuti non si sbattono come devono chissa’ quando rivedono la nazionale. ripeto a questo 6n non ha giocato mirco, e masi molto poco. Sta a brunel usare la competizione in modo positivo.

          • gian 20 Marzo 2014, 16:22

            e si torna al discorso di averne tanti di livello, se hai un solo n°10 di livello, che sia un bravissimo ragazzo, che sia genio e sregolatezza, che sia un’enorme testa di …, quello devi far giocare e più è paraculo, più ne è conscio, più ne approfitta, se se ne hanno 4, uno che non rende e ci marcia o non si migliora, prima sta in panca, poi salta un paio di partite, se non la capisce sta proprio a casa.
            prendo ad esempio sarto perché bortolami lo chiama in causa, secondo me è stato il miglior azzurro (perlomeno per la crescita di livello a parità di prestazione con altri), ma come fa, giustamente, notare bortolami, ha fatto delle cavolate importanti, bene, se nella sua posizione non verrà messo in dubbio, continuerà a fare errori dovuti alla sufficienza o all’inesperienza, se alla prox partita, al primo riciclo sbagliato, va in panca e l’incontro dopo fa la riserva spiegandogli il perché, la volta dopo starà molto più attento a non ripetere l’errore, certo che se regala 100 palle agli avversari in ricicli inutili e, perché non abbiamo alternative (o per scelta tecnica), è titolare fisso, non cambierà mai
            aggiungo che questo discorso vale per tutti i ragazzi, di tanto in tanto, se le prestazioni sono opache, bisogna saper punire od escludere chiunque, perché è lo stimolo migliore per insegnare ad essere sempre al massimo, vale più un: “l’ultima volta hai giocato male, quindi oggi vai in panca!” di 100 di analisi video con tutto lo staff e 5 sedute di psicologia motivazionale

          • gsp 20 Marzo 2014, 17:31

            daccordissimo @gian, quel lavoro va fatto sia in nel club che in nazionale.

          • gsp 20 Marzo 2014, 17:31

            cmq ho l’impressione che cavinato l’attacca al muro, Brunel non so. pero’ e’ solo una impressione.

          • malpensante 20 Marzo 2014, 17:48

            gsp, cambiato idea sulla “franchigia di sviluppo” che garantisce i minutaggi e alleva i tacchini? Bienvenido 🙂

          • gsp 20 Marzo 2014, 18:44

            ciao mal, diciamo una via di mezzo. l’anno scorso, nella mancanza totale di tutto e di piu’, almeno qualcuno ha fatto minuti.

          • gsp 20 Marzo 2014, 21:32

            e se non era franchigia di sviluppo, difficilmente iannone avrebbe giocato.

          • San Isidro 21 Marzo 2014, 01:36

            @gsp, non solo Iannone…

  8. Sidepass 20 Marzo 2014, 11:20

    Questa faccenda e tutti gli accordi nascosti sono lo specchio di questa italietta purtroppo.
    Non vi è nessuna trasparenza, invece di guardare alla crescita del rugby ognuno cerca solo di prendersi una fetta di potere e prestigio.

  9. ginomonza 20 Marzo 2014, 11:57

    Beh non e che la gazzetta abbia detto chissà che cosa.
    Ha copiato. Calandri

    • mezeena10 20 Marzo 2014, 18:00

      non mi stupisce gino..son 10 anni che romanzano e condiscono altrui pezzi o articoli!
      fino a farne un giornaletto di gossip con tanto di “cronaca for dummies” (molto simplex!) ed oroscopo!

  10. 6nazioni 20 Marzo 2014, 12:47

    tu mi dai una cosa ha me, io ti do una cosa ha te, con questo ritornello
    e’ nata e cresciuta la ns italia cosa volete cambiare la nazione.
    MERITOCRAZIA e’ una parolina inesistente in tutto il panorama italiano.

    • maz74 20 Marzo 2014, 14:36

      meri che?
      Non esiste nel vocabolario italiano.
      Esiste per esempio raccomandato, paraculo, ecc…, che più o meno è quello che avviene nelle *****accademie*****

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