Rugby e strutture: la palla ovale esce sconfitta dalla partita sul Vigorelli

Vincono ciclisti e Consiglio di Stato, il Comune di Milano deve alzare bandiera bianca: “Niente gare ufficiali di rugby nel Velodromo milanese”

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Katmandu 14 Marzo 2014, 10:14

    bene un altro monumento all’inutilità in Italia ne avevamo bisogno, vergogna invece di guardare avanti spendiamo una fracata di schei per una cosa inutile complimentoni ai giudici

    • TheRock 14 Marzo 2014, 10:18

      @Kat
      no ma infatti non vedo l’ora di godermi al Vigorelli una bella partita di hockey su prato…o di football americano…questa nazione mi sembra veramente un manicomio criminale…soldi soldi soldi e poi non ci sono soldi perché quei due che ci sono si STRABUTTANO A C*****E!!!
      ennesima figuraccia, aggiungo, per una città come Milano che continua a non avere un campo all’altezza…hai voglia a fare la serie B o il girone due della serie A (al massimo)…

  2. Mtt 14 Marzo 2014, 10:27

    Ma possibile che in questo paese non si riesca mai a combinare nulla di buono anche quando ci sono le idee e la volontà?
    Che valore storico ha un vecchio stadio fatiscente? È un oggetto che deve essere funzionale, mica il Duomo di Milano.
    Questa storia mi ricorda quella dello Stadio Flaminio, che sta lì a marcire inutilizzato, nel frattempo Pompei cade a pezzi, ma il Ministero e le soprintendenze ai beni culturali sono troppo impegnate a preservare il vero patrimonio italiano, i vecchi e inutili stadi anni ’30 e ’40.

  3. boh 14 Marzo 2014, 10:30

    Ehi Gavass.. altra legnata…

  4. Matteo Stefanon 14 Marzo 2014, 10:47

    Modalità avvocato del diavolo: ON

    Zebre-Cardiff Blues @VELODROMO Vigorelli.
    È nato come VELODROMO, DEVE RESTARE un Velodromo.
    È storia del ciclismo italiano e mondiale, storia di campionati e record mondiali che tutto ad un tratto sarebbero stati distrutti.
    Da rugbista capisco perfettamente quanto al rugby italiano avrebbe fatto bene uno stadio con i contro C@**i, ma da ciclista amatoriale dico, secondo il mio parere, che un Tempio del ciclismo deve rimanere tale.
    Gridereste al complotto se il Monigo o il Battaglini (in un ipotetico caso di abbandono) venissero destinate ad altri sport, cancellando la storia di due grandi squadre.
    Bene, questo è quello che il mondo ciclistico temeva fino a oggi.
    E adesso mi godo lo spettacolo.

    • malpensante 14 Marzo 2014, 11:00

      Condivido. E facessero pagare i danni a chi ha approvato (e/o fatto) un progetto ad minchiam. E’ questa intollerabile ignoranza e/o corruzione che fa crollare Pompei (e l’Italia), non il restauro del Vigorelli.

    • LiukMarc 14 Marzo 2014, 11:03

      Guarda, capisco perfettamente il punto di vista dei ciclisti, ma lo condividerei solo se il Vigorelli lo usassero. Pista non regolamentare, abbandonato al suo destino, ora chissà quanto staranno fermi ancora.
      Sugli stadi del Rugby io (forse contrariamente a molti, quasi tutti) non sono un “purista”, nel senso che se Rovigo o Treviso decidessero di spostarsi in un altro stadio, ok la memoria storica, ma non ci vedrei nulla di male (in Inghilterra i Saracens lo hanno fatto l’anno scorso, e anche i Blues se n’erano andati dall’Arms Park, salvo poi ritornarci). Quindi capisco, ma mi viene il nervoso uguale. 🙂

      • LiukMarc 14 Marzo 2014, 11:04

        Detto questo, il discorso è ovviamente più ampio sulla mancanza di “stadi del rugby” a Milano o in altre grandi città (del Flaminio si sa più nulla? lo ristrutturano?). Quindi amen, vedremo di continuare con quello che abbiamo (che è poco)

        • TheRock 14 Marzo 2014, 11:15

          @ liukmarc
          lasciamo stare la questoine strutture nelle grandi città che sennò ci facciamo il sangue marcio, va…

          • LiukMarc 14 Marzo 2014, 14:40

            Lo so @TheRock, da mani nei capelli. Prima o poi qualcuno dovrà pur pensare di fare qualcosa però…

      • Matteo Stefanon 14 Marzo 2014, 11:15

        La pista è stata abbandonata al suo destino in parte per il cambio di normative UCI, d’altra parte perché non c’erano soldi per mantenere in sicurezza e aperta la pista.

        • LiukMarc 14 Marzo 2014, 11:27

          Appunto quello che dicevo Matteo. Adesso? No, perchè spendere soldi a mantenere una cosa che non usa nessuno non penso piaccia a molti. Visto che il piano di ristrutturare lo stadio per renderlo utilizzabile da molti (rugby e ciclismo inclusi, a quel punto potevano portare la pista di velocità fuori, modello “scultura all’aperto”, ma sono elucubrazioni tanto per) è andato, adesso ci si chiede, giustamente, che ne facciamo? e soprattutto, chi mette i soldi? Il comune non so se, vistosi bocciare il proprio piano, avrà tutta questa voglia, le associazioni ciclistiche non credo, soldi nel football americano o hockey non so quanti ne girino… Bo, spiace davvero

    • TheRock 14 Marzo 2014, 11:05

      matteo questo ragionamento dei “templi dedicati allo sport”, lasciati a marcire senza piani di sviluppo futuri, è un vizio, IMHO, tutto italiano…
      per quanto possa far storcere il naso quando si è trattato di “abbattere” il Webley Stadium per ricostruirlo “nuovo” non ci sono stati particolari patemi d’animo da parte degli inglesi, e anche se ce ne sono stati si è agito lo stesso, nonostante la mega notorietù di quello stadio…identica sorte per altri stadi, in altri luoghi del pianeta…il punto è che qui in Italia ogni volta che si vuole accennare a fare qualcosa, non dico chissà che opere ma QUALCOSINA, anche piccola, per riqualificare dei luoghi, spuntano fuori 200 campanilismi che sviliscono sia chi vuole fare chi, giustamente, ha affezione per certi luoghi dello sport e prova dispiacere nel vedere che il tempo scalfisce piano piano queste strutture…
      per le opere di interesse pubblico, e uno stadio lo è di certo, il fatto che nasca in una certa destinazione d’uso non implica, e mai dovrebbe essere così, che debba rimanere tale…
      anche perché in un periodo di “risorse scarse” da destinare a qualsivoglia opera, questa riqualificazione avrebbe creato qualche opportunità in più in una città che l’anno prossimo ospita l’Esposizione Universale…
      TheRock

      • Matteo Stefanon 14 Marzo 2014, 11:13

        Ma un conto è la ricostruzione di un impianto, vedi l’Aviva o il Millennium stadium, ricostruiti per ospitare lo stesso tipo di eventi che ospitava prima, ma non puoi abbattere un velodromo per farci su uno stadio con “pista semovibile”.

        • Dane 14 Marzo 2014, 11:41

          Ragazzi, cerchiamo di non fare la solita confusione. Tre cose veloci
          Inanzitutto applaudo l’intervento di Matteo Stefanon che in poche righe ha riassunto perfettamente la questione Vigorelli che sarebbe stupido derubricare a mera bega tra diverse discipline. Alcune cose vanno dette:
          1) E’ falso che la pista non sia regolamentare ed omologabile. Questa è una menzogna messa in giro da chi aveva interesse a smantellare la pista per i propri interessi. La misura di 250 metri è obbligatoria solo per Mondiali ed Olimpiadi, Mondiali ai quali l’Italia si qualifica da regolamento grazie all’organizzazione nel calendario internazionale di una gara di classe 1: per l’Italia questa gara si svolge a Fiorenzuola, con misure da velodromo di vecchia generazione (esattamente come il velodromo di Mosca, in cui pochi anni fa è stato stabilito un record di velocità per la specialità Sprint durante qualificazioni Mondiali…).
          2) Il Vigorelli non è stato abbandonato per disinteresse dei ciclisti. E’ stato inopinatamente chiuso in faccia ai praticanti dal Comune, addurre quindi l’inutilizzo come scusa per abbattere la pista sarebbe stato a dir poco pretestuoso oltre che beffardo…
          3) Ottimo l’esempio di Matteo su il Monigo o il Battaglini che venissero destinati ad altro, vado addirittura oltre: il Vigorelli per il ciclismo non è nemmeno il Monigo, è Twickenham. Tant’è che in questi anni l’Italia ha fatto una figuraccia proprio di fronte al resto del mondo che si è sempre chiesto perchè il Vigorelli venisse trascurato così (il Presidente Mondiale dell’UCI – l’inglese Cookson – ha scritto a Comune e Federciclismo per sostenere la causa del Comitato Velodromo Vigorelli, rendiamoci conto…).
          Ecco, immaginate che ad un certo punto chiudano Twickenham senza un vero motivo, ed anni dopo decidano di abbatterlo per farci un velodromo (sport emergente di gran moda in Inghilterra che oggi domina le competizioni) con la scusa che non lo usa nessuno: non esplodereste dalla rabbia?!
          4) Giusto l’esempio di Wembley che viene abbattuto per essere ricostruito, attenzione però: lo abbattono per farci un altro stadio di calcio, non per farci un velodromo…
          5) Il progetto vincitore era una presa per i fondelli, un’enorme insalata che mischiava tutto senza criterio. Si è parlato di pista smontabile che però non appare in nessun disegno progettuale e non veniva nemmeno citata nella relazione (che chiamava l’impianto “ex-velodromo”, da qui la rabbia dei ciclisti), si è parlato di campo da rugby (in realtà nei rendering appariva solo quello da Football) ma basta osservare il progetto e farsi venire qualche dubbio: la vetrata del centro commerciale a un metro e mezzo dalla linea che segna la fine della zona di meta?!…
          Come ha scritto Malpensante, “chi ha approvato (e/o fatto) un progetto ad minchiam” dovrebbe rendere conto del proprio operato…

          In conclusione: tante discipline soffrono la mancanza di strutture, ed ogni disciplina meriterebbe spazi più dignitosi. Non saranno certo le lotte intestine tra discipline diverse e il reciproco furto di spazi a risolvere il problema, il rugby merita strutture dignitose e spazi dedicati: ma soprattutto progetti seri, e non specchietti per le allodole che usino il rugby per altri fini ed altri interessi…

        • Dagoberto 14 Marzo 2014, 12:00

          sarebbe un delitto abbattere o destinare ad altre attività una struttura funzionante, sarebbe come cacciare da un’abitazione chi legittimamente ci abita, ma in questo specifico caso il Velodromo Vigorelli è abbandonato dalla pratica ciclistica da anni, decenni e non per capricci di qualcuno, ma perchè la pista non è praticabile e i soldi necessari per la ristrutturazione e successiva gestione ordinaria nessuno, evidentemente, li vuole mettere in quanto, va sottolineato per l’ennesima volta, sproporzionati rispetto al possibile ritorno (troppo oneroso il costo di gestione per una pista a cielo aperto in legno). Vogliamo dirla tutta; qualcuno ha cercato e cerca ancora di fare il colpaccio pretendendo con i soldi pubblici di coltivare propri interessi, vogliamo chiamarli anche privati, di qualche associazione anche ben ammanicata politicamente, alla faccia dell’etica a cui si rifanno, ma che non rapresentano, certo, l’interesse della collettività. Ammesso e non concesso qualcuno decidesse di ridare splendore alla pratica ciclistica del Vigorelli potrebbe essere solo per un uso agonistico (6 giorni, eventi dedicati alle 2 ruote, record di velocita, ecc.), ma non certo per un uso generalista del ciclista della domenica, stile palazzetto del ghiaccio per intenderci, unico modo per sperare di farne un business sano e non deficitario con la vendita degli ingressi; troppo alto il rischio di danni alla pista con facili cadute su un circuito difficile anche per professionisti, figuriamoci appassionati delle 2 ruote dell’ultima ora, con connessi rischi anche per la loro sicurezza e rispettive responsabilità dei gestori. Semplicemente inattuabile. Quindi quale l’orizzonte se non l’ennesimo cimitero di cemento divorato dal tempo? Poi, ma da quando la storia degli eventi si misura e si ricorda solo con i monumenti, forse si dimentica chela stampa è stata inventato già da qualche anno, esiste il web e un evento clamoroso come una medaglia, un vittoria un’impresa sportiva epica non si cancella e rimane nel ricordo delle persone comunque. inoltre non stiamo parlando di una statua, o di un castello del medioevo, si tratta di una struttura sportiva fatiscente e sotto impiegata che sarebbe stata fatta rivivere in una nuova vita, un po’ come avviene per chi riceve in dono un organo per salvare la proria vita da colui che è stato meno fortunato, con vantaggio per la collettività tutta. Vicenda davvero priva di senso logico :-I

          • Dagoberto 14 Marzo 2014, 12:09

            aggiungo che in mancanza di ristrutturazioni ordinarie ricorenti, anche queste costose, ovviamente, sulla generalità della struttura, tra qualche anno ne sarà messa in discussione anche l’attuale pratica del football americano perchè una struttura aperta al pubblico necessita d’interventi e messa in sicurezza continui che non so fino a che punto siano attualmente garantiti.

          • Dane 14 Marzo 2014, 12:34

            E’ falso che ” il Velodromo Vigorelli è abbandonato dalla pratica ciclistica da anni, decenni e non per capricci di qualcuno, ma perchè la pista non è praticabile”. E’ esattamente il contrario: la pista è divenuta impraticabile perchè è stata chiusa, essendo chiusa nessuno ha provveduto alla manutenzione e quindi si è ammalorata.
            Posto che è restaurabilissima, è evidente che una sua riapertura con un attività a tutto tondo (dalle competizioni pro alla pratica amatoriale, dalla scuola per i giovani alle attività paralimpiche, etc..) giustificherebbe e coprirebbe facilmente i costi di manutenzione ordinaria che sono veramente contenuti (il costo pesante nella gestione sono quelli dell’impianto in sè, non della pista).
            Su tutto il resto (impossibilità di pista in legno all’aperto, terrorismo sulla difficoltà della pratica amatoriale, etc.) è inutile rispondere perchè sono sempre le solite errate convinzioni (di chi probabilmente l’attività di un velodromo non l’ha mai neanche vista da vicino…) smentite più volte: non è che ripetendo un’inesattezza all’infinito assume il carattere di verità.
            Insomma, il solito egoismo da “mors tua vita mea” che vuole cancellare il ciclismo su pista con la scusa che sia insostenibile (ma se il rugby è invece così sostenibile perchè nessuno investe per regalarci uno stadio per il rugby a Milano?! Io è anni che lo aspetto, si millanta di sport in crescita, di sponsor importanti, ma nulla si muove…) oppure chiuderlo nei palazzetti moderni con pista corta (eeehhh, quelli sì che sarebbero sostenibili: impossibilità della multidisciplinarietà con altri sport, costi di aerazione e riscaldamento, etc…).

          • Dagoberto 14 Marzo 2014, 13:00

            Dane, io tutta questa pratica su pista, sinceramente, non la registro, mentre la pratica del rugby giovanile a Milano ed interland ha numeri importanti, in cima alla classifica nazionale. A Milano c’è si una febbre delle due ruote, ma è più orientata all’uso su strada e, semmai, MTB, nonchè per uso cittadino considerate le notevoli difficoltà a circolare in città con altri mezzi dopo i recenti divieti attuati dall’amm.ne pubblica. Poi, scusa, la tua obbiezione mi sembra una farsa all’insegna: è nato prima l’uovo o la gallina? Ti sembra che se ci fossero state proposte serie e economicamente sostenibili di impiego ciclistico del Vigorelli il Comune avrebbe potuto nasconderle negandone un suo accoglimento. Semplicemente non c’è ne sono state di proposte in tal senso, ne sul piano agonistico (chi finanzierebbe, oggi come oggi, una 6 giorni accolandosi anche tutti gli oneri di ristrutturazione dell’impianto? Anche la rosa, tradizionalmente affezzionata alle due ruote, non mi sembra sostenga molto questa vicenda) ne su quello sociale se non cercando di portare a termini progetti utilizzando finanziamenti pubblici, mi sembra un po’ presuntuoso. Così sono capaci tutti, come si dice; con i soldi degli altri sono tutti signori 🙂 . Non mi trovi d’accordo.

          • Dagoberto 14 Marzo 2014, 13:08

            forse non ho chiarito bene il concetto: il Comune è uscito dalla gestione diretta della pista in quanto non di suo interesse e, in mancanza di proposte concrete con contestuale copertura dei costi di gestione a carico del promotore e non delle casse comunale, è stata chiusa (un luogo pubblico deve conservare criteri di sicurezza). ergo, non era di interesse di alcune che ne volesse fare business!

    • boh 14 Marzo 2014, 11:55

      Bhe, se come dici fossero in abbandono,..come cittadino, preferirei che venisse recuperato..Di ruderi che ci costano ne siamo pieni

      • Dane 14 Marzo 2014, 13:44

        Dagoberto, chi gioca all’uovo e la gallina sei tu: non ci sono velodromi e tu non registri tutta st’attività su pista?! No, bèh, è evidente che mi stai prendendo per i fondelli…
        Col tuo metro potrei ribadirti che a Milano frega nulla del rugby, visto che non ha manco una squadra in serie A!
        Ma che discorsi sono?!
        Io sono un appassionato di rugby (ero a Grenoble, eh?! QUELLA Grenoble…) e ricordo quando Milano faceva 300 spettatori con David Campese (no, dico: DAVID CAMPESE!!!).
        Quando vuoi io posso mettere sul tavolo fatti concreti e prove di quanto sostengo, ammesso che ti interessi veramente fare chiarezza e capire.
        Se invece ti interessa solo sputare su chi ha frenato il tuo interesse particolare, ti lascio rosicare serenamente.
        Senza rancore, saluti.

        • Dane 14 Marzo 2014, 13:47

          p.s.: dimenticavo: se ci dici “Ti sembra che se ci fossero state proposte serie e economicamente sostenibili di impiego ciclistico del Vigorelli il Comune avrebbe potuto nasconderle negandone un suo accoglimento” dimostri di parlare per supposizioni e sensazioni tue, senza conoscere la realtà della vicenda.
          Io fortunatamente ne ho una conoscenza più diretta e da più vicino. Se e quando vorrai che ti illumini, io ci sono…

          • Dagoberto 14 Marzo 2014, 15:12

            non c’è bisogno che mi illumini d’immenso, so probabilmente molte più cose di quante ne conosci tu sull’argomento e se veramente ne sai qualche cosa dovresi vergognarti di sapere come sono andate le cose e proporti in tale veste purificale, suvvia ……..

        • Dagoberto 14 Marzo 2014, 15:08

          per la verità, mi fanno rosicare gli snob fuori dal tempo, scentrati su dinamiche economiche senza le quali, purtroppo, non funziana nulla in questo tempo, mi fa rosicare chi afferma che sia un’evoluzione proporre agli anziani di tornare a circolare in bicicletta come facevano i loro nonni che vivevano mediamente, però, 10/20 anni meno, ma vendergliela come una conquista salutista, mi fa rosicare chi lamenta e combatte la tecnologia aditata come il male della società, ma si atteggia a rivoluzionario salutista circondato, però, dai più alti confort tecnologici che l’industria moderna abbia saputo proporre, mi rosica chi si felicità di aver perso un’opportunità di innovare un’infrastruttura come il Vigorelli morta da tempo, tra l’atro perdendo finanziamenti della comunità europea, per ritrovarsi, in compenso, il nulla.
          Queste sono cose che mi fanno rosicare.
          p.s. mi fa specie avere conferma anche da te che la tanto decantata passione per la bici su pista è tutta da dimostrarsi, virtuale e, quindi, perchè riempirsene la bocca; e se a Vigorelli sistemato ci si accorgesse che della bici su pista oltre a un paio di centinaia di persone non fregasse nulla a nessuno come si dovrebbero considerare gli eventuali ingenti investimenti in tal senso? Il rugby giovanile a Milano, invece, sta emergendo sempre più pur in assenza di una struttura adeguata per l’alto livello, non mi sembra proprio la stessa cosa.

    • Gianangelo 15 Marzo 2014, 08:46

      Non voglio entrare nel merito della passione sportiva ma mettere sul tavolo 3 dati.
      1 se non sbaglio l’ultima 6 giorni è del 1988
      2 dal 1988 al 2014 si son disputate la bellezza di 2, dico 2, gare minori, l’ultima nel 2001.
      3 adesso ci sarà un ennesimo restauro ma resta il fatto che la pista non è più regolamentare quindi niente gare ufficiali. TIRATE VOI LE CONCLUSIONI PERCHE IO DI CAZZATE NE HO PIENE LE TASCHE.

      • Dane 15 Marzo 2014, 10:12

        Aridaje con la pista che non è regolamentare e non è più stata usata….niente dev’essere un bug mentale….urge il ripristino del sistema operativo, riformattare please!…

        • Gianangelo 15 Marzo 2014, 12:31

          Aridaje una madonna, la pista non può ospitare mondiali, te lo ripeto, in 24 anni il velodromo Vigorelli ha ospitato 3 manifestazioni ufficiali, dato di fatto non opinione. Resettati.

  5. Dane 14 Marzo 2014, 11:41

    Ragazzi, cerchiamo di non fare la solita confusione. Tre cose veloci
    Inanzitutto applaudo l’intervento di Matteo Stefanon che in poche righe ha riassunto perfettamente la questione Vigorelli che sarebbe stupido derubricare a mera bega tra diverse discipline. Alcune cose vanno dette:
    1) E’ falso che la pista non sia regolamentare ed omologabile. Questa è una menzogna messa in giro da chi aveva interesse a smantellare la pista per i propri interessi. La misura di 250 metri è obbligatoria solo per Mondiali ed Olimpiadi, Mondiali ai quali l’Italia si qualifica da regolamento grazie all’organizzazione nel calendario internazionale di una gara di classe 1: per l’Italia questa gara si svolge a Fiorenzuola, con misure da velodromo di vecchia generazione (esattamente come il velodromo di Mosca, in cui pochi anni fa è stato stabilito un record di velocità per la specialità Sprint durante qualificazioni Mondiali…).
    2) Il Vigorelli non è stato abbandonato per disinteresse dei ciclisti. E’ stato inopinatamente chiuso in faccia ai praticanti dal Comune, addurre quindi l’inutilizzo come scusa per abbattere la pista sarebbe stato a dir poco pretestuoso oltre che beffardo…
    3) Ottimo l’esempio di Matteo su il Monigo o il Battaglini che venissero destinati ad altro, vado addirittura oltre: il Vigorelli per il ciclismo non è nemmeno il Monigo, è Twickenham. Tant’è che in questi anni l’Italia ha fatto una figuraccia proprio di fronte al resto del mondo che si è sempre chiesto perchè il Vigorelli venisse trascurato così (il Presidente Mondiale dell’UCI – l’inglese Cookson – ha scritto a Comune e Federciclismo per sostenere la causa del Comitato Velodromo Vigorelli, rendiamoci conto…).
    Ecco, immaginate che ad un certo punto chiudano Twickenham senza un vero motivo, ed anni dopo decidano di abbatterlo per farci un velodromo (sport emergente di gran moda in Inghilterra che oggi domina le competizioni) con la scusa che non lo usa nessuno: non esplodereste dalla rabbia?!
    4) Giusto l’esempio di Wembley che viene abbattuto per essere ricostruito, attenzione però: lo abbattono per farci un altro stadio di calcio, non per farci un velodromo…
    5) Il progetto vincitore era una presa per i fondelli, un’enorme insalata che mischiava tutto senza criterio. Si è parlato di pista smontabile che però non appare in nessun disegno progettuale e non veniva nemmeno citata nella relazione (che chiamava l’impianto “ex-velodromo”, da qui la rabbia dei ciclisti), si è parlato di campo da rugby (in realtà nei rendering appariva solo quello da Football) ma basta osservare il progetto e farsi venire qualche dubbio: la vetrata del centro commerciale a un metro e mezzo dalla linea che segna la fine della zona di meta?!…
    Come ha scritto Malpensante, “chi ha approvato (e/o fatto) un progetto ad minchiam” dovrebbe rendere conto del proprio operato…

    In conclusione: tante discipline soffrono la mancanza di strutture, ed ogni disciplina meriterebbe spazi più dignitosi. Non saranno certo le lotte intestine tra discipline diverse e il reciproco furto di spazi a risolvere il problema, il rugby merita strutture dignitose e spazi dedicati: ma soprattutto progetti seri, e non specchietti per le allodole che usino il rugby per altri fini ed altri interessi…

  6. Katmandu 14 Marzo 2014, 12:34

    @stefanon e Danè
    Vediamo di chiarirci io non voglio passare per quello che odia gli altri sport anzi mi piacerebbe che ci sia più interesse verso tutti gli sport pure quelli che non conosco, derssage escluso 😀
    Il problema é che non é vero che il vigorelli non sarebbe più stato un velodromo ma sarebbe stato adattato con una pista mobile e non in legno, il problema é questo a mio avviso, che senso ha mettere una pista in legno che non ha la possibilità di essere sfruttata per gli eventi principali? Mi pare una pretesa abbastanza illogica, inoltre una pista di legno all’aperto necesita dei costi di manutenzione che altri materiali non hanno, per cui cosa ci veniamo a raccontare
    Un ultima cosa Twicks e Wembley son stadi che generano guadagni 365 giorni l’anno e son polifunzionali nel senso che ci organizzano concerti di grosse dimensioni, anche a me piacerebbe che la maggior parte defli impianti italini facesse soldi tutto l’anno ma la realtà é che non siam attrezzati per farlo

    • Dane 14 Marzo 2014, 12:46

      Katmandu, ma come fate sempre a ripetere cose già smentite?! 😀
      Uff, mi fate sudare….
      Ho già detto che non esiste nessuna pista smontabile in quel progetto (tantomeno “smontabile” e non in legno”: la pista smontabile SAREBBE STATA per forza in legno, non ci sono alternative), è stata una boutade buttata lì per tacitare le proteste dei ciclisti; non è nei disegni, non se ne parla nella relazione, è ritenuta impossibile da inserire nella struttura del Vigorelli da tutti i tecnici di settore (per motivi tecnici su cui per brevità sorvolo, vi ricordo solo l’angolo di visuale dalle tribune…).
      Ho già spiegato varie volte che i costi di manutenzione ordinaria sono irrisori ed è tutto dimostrabile con preventivi e prospetti tecnici, quindi chi l’ha detto che la pista non sarebbe sfruttabile per eventi principali?! Ci sono già realtà d’alto livello che si sono fatte avanti con progetti importanti: è l’immobilismo che in questi anni ha ucciso il Vigorelli, non le sue caratteristiche.
      Per quanto riguarda le scelte illogiche, io vorrei sapere come si può trovare logica la scelta di un campo di rugby con la vetrata del centro commerciale ad un metro e mezzo. A proposito di omologabilità, regolamenti, praticità, etc…
      La verità è che si era in tanti a leccarsi i baffi sulla pelle del Vigorelli, e la delusione adesso dà spazio all’astio e al risentimento con cui si confezionano strumentalmente bubbole più volte smentite per delegittimare i fatti.
      Ma basta documentarsi…

      • mike 14 Marzo 2014, 13:07

        La domanda però è un’altra: l’immobilismo si è trasformato in movimento solo quando anche grazie al rugby sono stati trovati i soldi per la ristrutturazione.
        Il rugby a Milano sta crescendo velocemente, frenato soprattutto dalla mancanza di strutture. Il Vigorelli è una struttura ampiamente sottoutilizzata che poteva essere riqualificata e utilizzata per aiutare lo sviluppo di uno sport che sta crescendo. A quel punto sono partiti tutti i vari comitati che ci hanno ricordato i grandi campione che hanno corso sul Vigorelli, il concerto dei Beatles e hanno riempito internet di foto in bianco e nero… Io sono per la conservazione quando ha senso, in questo caso non sono convinto che c’è l’abbia. Lo sviluppo delle nostre città è frenato da vincoli e da un’ossessione per la conservazione che impedisce alle attuali generazioni di esprimersi (anche sbagliando). Dico solo una cosa: il progetto è stato bloccato, i ciclisti e i nostalgici sono contenti, se tra un anno il Vigorelli si trovasse ancora nella situazione attuale propongo una class action contro chi ha frenato un’iniziativa che avrebbe portato un vantaggio concreto alla città (e ai cittadini che pagano le tasse) a favore dell’ennesimo monumento inutilizzato

        • Dagoberto 14 Marzo 2014, 13:11

          caspita, una class action avrebbe tutti gli estremi per essere avviata; chissa ………

          • mike 14 Marzo 2014, 13:29

            a scanso di equivoci, sarei ben contento se il Vigorelli funzionasse come velodromo e come stadio per altri sport in modo efficace. Questo sarebbe un servizio alla città. Quello che temo però è che – come succede spesso – l’energia si esaurisca nel bloccare le iniziative degli altri e che poi tutto rimanga come è adesso. In quel caso veramente bisognerebbe avviare una class action…

        • Dane 14 Marzo 2014, 13:33

          Mike, sbagli.

          1) Il Comitato è attivo da anni, è apparso nelle notizie di cronaca solo per aver stoppato lo scempio, ma è dal 2001 che conduce questa battaglia (e ricordiamo che fu per una raccolta firme dei ciclisti che venne eseguito l’ultimo restauro nel 97). E’ la battaglia non è combattuta in nome del passato ma del potenziale presente e futuro: sono i media che descrivono i difensori del Vigorelli come nostalgici, mentre loro parlano di presente e futuro anche e soprattutto guardando quello che succede nel mondo in merito al ciclismo su pista (che ha creato anche in Italia tanti nuovi praticanti che chiedono velodromi: a partire dai “propri”!…).
          2) L’immobilismo non si fermato per il rugby ma per gli interessi di urbanizzazione nella zona. Lo preciso, prima che fra un po’ prima che si arrivi a dare ai ciclisti la colpa dell’omicidio di Kennedy e ai rugbisti il merito della scoperta della penicillina…
          3) Dopodichè, se dici che il rugby ha stanziato dei soldi (quali, di grazia?! Ufficialmente i fondi per la riqualificazione sono stanziati da oneri di urbanizzazione di City Life che sta edificando nella zona…) occhio perchè stai pericolosamente avanzando l’ipotesi che il rugby (inteso come Federazione?! Squadre?! Sponsor?! Privati?! Chi, esattamente?!) abbia inteso “truccare” il bando proponendo di finanziare (parte de) il progetto per convincere il Comune a smantellare la pista e farci lo stadio per il rugby.

          Perchè non ci informiamo un po’ prima di sparare certe cose?! Che mi dite ad esempio della vetrata del centro commerciale ad un metro e mezzo dal campo?! Lo sapete che il vero progetto per il rugby non era quello vincitore bensì quello dello studio LPZR, che infatti prevedeva anche demolizione di parte delle tribune per farci stare un campo da rugby?! E se il rugby ha tutti questi soldi e tutti questi numeri come movimento, perchè non si costruisce un proprio stadio su proprio terreno?!…

          • Dane 14 Marzo 2014, 13:55

            p.s.: comunque stasera chiedo all’Assessora Bisconti notizia di questi soldi trovati grazie al rugby. Giornalisticamente è una notiziona, altro che….

          • mike 14 Marzo 2014, 14:49

            Inutile che fai dell’ironia. E’ chiaro che si arrivavano le Zebre a Milano gli investimenti c’erano

          • Katmandu 14 Marzo 2014, 16:04

            Dane a me del vigorelli interessa poco o nulla ma mettere una pista di legno che non può essere utilizzata per i “grandi eventi” mi pare una cosa poco utile, inoltre la pista all’inizio c’era ma chissà perché non andava bene inoltre chiedi pure all’assessora, inoltre per chiudere la questione, spiegami perché non é utilizzata la pista? Forse perché é rovinata? Forse perché il legno ha bisogno di manutenzione e il ciclismo su pista non muove tutti quei soldi? Dai ho capito che ti sta a cuore l’impianto ma se é in stato di abbandono i ciclisti un po di colpa secondo te ce l’hannno o no?

  7. xnebiax 14 Marzo 2014, 12:42

    Il ciclismo italiano tralaltro ha bisogno di velodromi utilizzabili, nuovi e di dimensioni regolamentari. Invece mantengono un velodromo vecchio. Boh.
    Da interessato al ciclismo la trovo una cretinata.

    • Dane 14 Marzo 2014, 12:53

      Aridaje……..”velodromi utilizzabili, nuovi e di dimensioni regolamentari”, tipo?! Montichiari?! Unico velodromo “moderno” italiano, non ha una sola gara sul calendario internazionale, le persone che lo gestiscono sono quelle che han messo in giro la balla che i velodromi per essere regolamentari debbano avere copertura e pista da 250 metri, hanno un velodromo “moderno” ma non appaiono sul mappamondo del ciclismo su pista.
      Vi appaiono invece Fiorenzuola e Pordenone, con velodromi di vecchia generazione, come vi appare la Germania (terzo movimento europeo del ciclismo su pista dopo Francia e Inghilterra) con 10 velodromi di cui ben 8 sono di vecchia generazione e quindi con misure paritetiche a quelle del Vigorelli.

  8. massi508 14 Marzo 2014, 14:23

    mi spiace ripetermi ma vorrei fare una piccola puntualizzazione su milano e la questione impianti, al momento sono utilizzabili:
    2 campi al centro sportivo Saini
    2 campi al giuriati (vecchio e nuovo, entrambi con tribune)
    1 campo in via Iseo (con tribune)
    1 campo a libera fruizione nel parco pubblico di trenno
    1 campo al parco lambro (che inaugureranno il 12 aprile)
    A me pare che gli impianti ci siano e siano più che adeguati alle necessità delle squadre di vertice, quelle che avrebbero dovuto occupare il Vigorelli.
    Poi se vogliamo fantasticare di spostamenti di franchigia e quant’altro fate pure. Invece sul Vigorelli vorrei sottolineare che, oltre all’ aumento di ciclisti, a Milano si sta verificando anche un grande aumento di pubblico per le manifestazioni ciclistiche legate al mondo fixed (red hook criterium e red bull mini drome).

    • mike 14 Marzo 2014, 14:54

      Ma tu hai idea di quante squadre giocano e si allenano a Milano!? Hai mai visto i due Giuriati un mese dopo l’inizio degli allenamenti o dopo qualche giorno di leggera pioggia?! Se a te queste sembrano strutture adeguate alle necessità o non conosci la situazione (come spero) o sei in mala fede
      http://www.onrugby.it/2014/02/26/nel-fango-del-giuriati-le-paludi-del-mississippi-alle-porte-di-milano/

      • TheRock 14 Marzo 2014, 17:41

        @massi…
        come dice @mike, forse si parla non a proposito…una struttura sportiva “di alto livello” implica che ci siano delle tribune buone, una buona tenuta del terreno di gioco, una buona gestione dei servizi collegati e via dicendo…NESSUNO dei campi citati, escluso quello di Parco Lambro, che non ho ancora avuto modo di guardare ma che, vado a memoria e potrei sbagliare, non dovrebbe essere utilizzabile per le partite perché NON REGOLAMENTARE, offre un livello di struttura sportiva non dico alto, ma manco decente…al Crespi sono affezionatissimo, mi ci sono allenato spesso, ma da qui a inserirlo nel novero dei campi “più che adeguati alle squadre di vertice” ce ne passa veramente parecchio…
        concludo solo dicendo a @mike che i due crespi si rovinano IN MANIERA ORRIBILE ben prima del mese di allenamenti prospettato, perché ci si comincia ad allenare verso Settembre, quando già le prime piogge hanno annerito il cielo milanese, ed anche quando non piove l’erba la si riconosce LEGGERMENTE si e no ad Agosto…
        d’altronde trovai un obiezione da parte di uno che col rugby, a Lambrate, ci mangia, sul campo sintetico (se n’era parlato per un po’, per rendere il Crespi più decente della fanghiglia di cui è fatto per 330 giorni l’anno come minimo) con le seguenti parole “eh ma il sintetico è brutto, vuoi mettere allenarsi nel fango… poi d’estate magari siccome è fatto di plastica rischia di puzzare di “sintetico” e non è una bella cosa” e altre amenità simili…il basso livello non sarà mai superato con questa mentalità…

        saluti
        The Rock

        • massi508 14 Marzo 2014, 17:57

          giusto per chiarire quanto detto prima:
          – ho un’idea di quante squadre giochino a Milano, non mi va di metteri a fare l’appello ma penso comunque che il vigorelli, per come era stato immaginato (e fortunatamente non sarà) era un campo da dedicarsi all’altissimo livello (dicasi franchigia federale al momento) quindi a fantasie.
          – A me non sembra ci sia così tanta fame di campi a Milano, soprattutto se lo confrontiamo con il livello del rugby giocato in città. Poi ci sta che mi sbaglio quindi potete anche dirmi quali sono le squadre minori che non riescono a giocare perchè non hanno un campo adeguato (adeguato non significa bello, con l’erba,… significa un campo con i pali,gli spogliatoi e le docce, magari calde, a un prezzo ragionevole imho)
          – ha ragione The rock quando dice che squadre di un certo livello necessitano di strutture di un certo livello. Bene, a me sembra che per il livello delle squadre di vertice da (di) Milano la struttura del giurati è più che sufficente (io non ci vado spessissimo ma le volte che sono andato non ho mai visto il pienone).

          • TheRock 14 Marzo 2014, 18:24

            sai cosa @massi?
            che comunque, come sempre in queste attività, bisognerebbe valutare gli investimenti con il potenziale di ritorno che questi anno…siccome si investe abbastanza poco, si ottiene abbastanza poco…e d’altronde non è così semplice trovare imprenditori privati disposti a metterci dentro soldi rischiando così tanto, né gli enti pubblici possono, ad oggi, garantire un simile esborso…
            a giocare giocano tutti, figurati se il problema è avere un campo adeguato rispetto a uno bello, io per esempio qui a Foggia (dove sono rientrato da poco tempo) so che per un po’ si sono allenati su un campo di pura breccia all’interngo di un seminario, ma per i salti qualitativi a livello di movimento complessivo, è necessario che anche il rugby di base debba partire da standard piuttosto altini, che in Italia, spiace ammetterlo, saranno difficilmente raggiungibili e attuabili (vista l’attuale scarsità di risorse)…
            è brutto da dire, ma il massimo che oggi si può permettere Milano è la Serie B, massimo il girone 2 della A, sia a livello di strutture sia a livello di puro seguito, ed anche in questo quel che manca è il coinvolgimento TOTALE della società civile, ma io sono un idealista, quindi non datemi retta… 🙂

          • TheRock 14 Marzo 2014, 18:25

            mamma mia…ho scritto “anno” invece di “hanno”…

          • mike 14 Marzo 2014, 20:33

            @massi, ti sembra proprio male, la fame di campi c’è e come. Certo che se per te un campo adeguato non prevede l’erba e le docce (solo magari) calde il tuo atteggiamento è molto chiaro: del rugby non te ne frega niente e non hai nessun rispetto nei confronti di chi lo pratica. Solo per tua informazione, la squadra federale sarebbe venuta a giocare a Milano, quindi non si tratta di una fantasia. Se il tuo intervento aveva soltanto lo scopo di provocare, forse era meglio se ti presentavi al Giuriati e lo facevi di persona

  9. Carnielito 14 Marzo 2014, 15:04

    ….che guera tra poaretti….! 🙁

    • Dagoberto 14 Marzo 2014, 15:29

      non è una guerra tra poaretti, purtroppo, ma tra la società più generale o generalista, anche un po’ qualunquista, forse, vuoi anche perchè la gente comune si concentra prioritariamente sulle cose di tutti i giorni, e coloro che dedicano parte della loro esistenza concentrandosi con abili capacità organizzative, queste non mancano certo, nonchè di coinvolgimento di importanti centri istituzionali di potere, su battaglie di principio in difesa di modelli di vita sociale fuori dal tempo, romanticismi filosofici fuori dal tempo, contro tutto ciò che appartiene al presente più tecnologico ottenendo, spesso, risultati come questo sulla vicenda Vigorelli; mi chiedo di cosa si possano ritenere compiaciuti.

  10. Dane 14 Marzo 2014, 17:22

    @Dagoberto: oh, ecco! Alla fin sbroccò!…
    Insomma, prima hai buttato lì inesattezze (già più volte smentite) per diffondere ulteriore disinformazione pelosa, adesso passi alle insinuazioni e ai giochi con le tre carte supercazzolando meglio del Conte Mascetti su argomenti che non centrano nulla (vecchietti, salutismo, tecnologia, coinvolgimento di importanti centri istituzionali di potere etc., ammazza oh, mancano solo le scie chimiche!…). Quando avrai intenzione di passare deliberatamente agli insulti, di grazia?!
    Poi, di cosa dovrei vergognarmi, esattamente?! Parla in maniera chiara, perchè mi spiace per te ma no: non sai più cose di quante ne sappia io.
    Insomma, avevo capito bene fin da subito la tua posizione: t’hanno fatto saltare il banco e adesso ti rode, maledetti i ciclisti, marchesedelgrillianamente il rugby è il rugby e gli altri non sono un cazzo (a proposito di snobismo…).
    Mi spiace, se vuoi il confronto argomento per argomento, io non ho problemi a dialogare, ma visto che pare i tuoi interessi siano ben altri ti lascio rosicare.
    Dai, prepara la class action…

    @Mike: non faccio ironia, sono serissimo. Il progetto Zebre (una squadra bainconera che si chaima Zebre a Milano, geniale! Tra l’altro in una città che culturalmente ha sempre malsopportato i trapianti: chiedere a Stefanel, please…) cianciava di 4000 spettatori (tutti da dimostrare, e lo dico con rammarico da grande appassionato di rugby…), per quanto riguarda il numero dei praticanti basta osservare il numero dei tesserati (che tra l’altro nel ciclismo rappresentano solo la punta dell’iceberg dei praticanti totali, per ovvi motivi che è inutile spiegare). Ecco, a Milano si svolge ogni anno la Red Hook Criterium (gara su strada per bici da pista, nata in America ANCHE come provocazione verso l’assenza di velodromi e poi affermatasi come genere di sport metropolitano a parte), l’ultima edizione ha visto la presenza di 2000 spettatori: per una gara AMATORIALE tra ragazzi!!!…

    @Katmandu: che la pista non sia utilizzabile per i grandi eventi è falso, l’ho già spiegato. Così come ho spiegato perchè non è stata utilizzata (anzi, non è stata fatta utilizzare: è diverso!), io posso far di tutto per spiegarmi ma se partite confondendo causa ed effetto è tutto più complicato.
    Se il mondo del ciclismo ha delle colpe le ha nella Federazione al massimo (che non essendo proprietaria dell’impianto non ha fatto abbastanza pressione), in ogni caso non capisco perchè la Federugby che non riesce ad ottenere un Flaminio messo a posto è vittima mentre i ciclisti che non son riusciti prima di quest’anno a convincere il Comune e rimettere a disposizione dei praticanti il Vigorelli sono colpevoli della mancata riapertura…

    p.s.: il giorno che divento multimilionario e prendo il potere in questo paese lo faccio io lo stadio del rugby, almeno riportiamo il rugby a pensare al rugby lasciando in pace gli altri sport. Poi però se Dagoberto non mi porta almeno 5000 spettatori a partita ci faccio dentro campi da badminton davanti ai suoi occhi…

    • Katmandu 14 Marzo 2014, 17:41

      Scusa non capisco una cosa se è utilizzabile per i grandi eventi come mai non ci possono fare i mondiali e le olimpiadi? Cioé se non son hrandi eventi questi…
      Inoltre a me che vivo a piú di 350 km do disanza dal capoluogo lombardo me ne frega molto relativamente dove o chi usa il Vigorelli, ma se molti grandi ex ciclisti o giornalisti del settore dicono che era meglio una pista mobile un motivo ci sarà?
      Comunque ripeto fare una struttura in legno all’aperto e poi non manutentarla nel giro di poco cadrà in disuso nuovamente o bisognerà investirci nuovamente soldi
      Capito la mia posizione? Da come sapevo io la pista c’era ed era nel progetto originale, solo che era mobile, ma si son impuntati che non era di legno e la lunghezza non era consona alle misure originali. Diciamo son contento che ci sia la possibilità per molti e più sport di avere strutture funzionali,figurati in italia un campo sportivo o ha le porte con le reti o non é concepibile, ma se il vigorelli non éutilizzabile per gare di veloctà é colpa degli ufo o dello scarso stato di manutenzione della pista?

    • mike 14 Marzo 2014, 20:49

      @dane, vedo con piacere che oltre ad essere esperto di ciclismo, urbanistica, regolamenti comunali e chi sa quante altre discipline lo sei anche di sociologia milanese e di rugby. Dai un’occhiata al sito di rugbylombardia e controlla quanti ragazzi scendono in campo OGNI week end e, soprattutto, dai un’occhiata alle percentuali di crescita dei tesserati negli ultimi 4-5 anni. Forse mettendo insieme queste informazioni si può fare qualche riflessione non in mala fede di quali potrebbero essere le ricadute di una franchigia federale a Milano. Per quanto riguarda il Flaminio, tu che sei un esperto lo dovresti sapere: il problema è che le modifiche necessarie per ristrutturare il campo andrebbero contro alcuni vincoli legati alla “natura” del progetto di Nervi, con l’effetto di mantenere un altro monumento vincolato ma inutilizzato. Ripeto quanto dicevo prima, spero che la vostra energia non si esaurisca nel blocco (che avete tanto festeggiato) di un utilizzo del Vigorelli per il rugby. Sarei molto contento che non fosse così, il ciclismo e uno sport che ho praticato e che ho sempre rispettato (un po’ meno nella sua declinazione professionista che per me ha perso qualsiasi interesse per imotivi a tutti noti). Lo spero proprio.
      Sinceramente ho letto i tuoi primi interventi con attenzione, ho pensato che forse mi sfuggiva qualcosa e che potevo mettere in discussione alcune mie convinzioni. Dai tuoi ultimi interventi ho capito che il tuo principale obiettivo è provocare chi crede nel rugby (la battuta sul badmington potevi anche risparmiartela) e questo dall’anonimato di una tastiera non è mai una bella cosa

      • Dane 15 Marzo 2014, 10:36

        Gentile Mike

        1) si, sono esperto di tutte quelle cose perchè mi sono documentato. Ma può farlo chiunque, eh?! Basta farci un’inchiesta, ad esempio ho accennato al fatto che nel progetto vincitore il campo da rugby non ci sarebbe stato e non sarebbe stato omologabile. Qualcuno si è preso la briga di prendere il righello e regolamento alla mano analizzare il progetto in questione?! Vi hanno preso per i fondelli, il progetto perfetto per il rugby (se proprio vuoi) era quello dello studio LPZR (che non a caso aveva tra i consulenti dirigenti del rugby milanese e federale) arrivato tra i 10 finalisti ma non al podio, ma il progetto vincitore non sarebbe mai stato omolgato ad esempio per la Celtic League. Ma di quali Zebre a Milano stiamo parlando?!…
        2) Sapevo che alla fine sarei passato per un troll provocatore perchè voce fuori dal coro. Mi spiace ma non è così.
        E’ che come dici tu vi sfuggono tante, troppe cose, forse perchè vi basate sulla disinformazione sparsa pelosamente dai media: ho spiegato 200 volte che non è vero che la pista non è stata utilizzata per disinteresse del ciclismo e che non è vero che non è regolamentare ed omologabile eppure c’è ancora chi continua a ripetere questa stupidata (vedi commenti DOPO le mie spiegazioni: oh, io più che invitarvi a leggere il regolamento UCI e citarvi piste paritetiche al Vigorelli dove tutt’ora si svolgono competizioni professionistiche d’alto livello non so che fare).
        3) Sono un grandissimo appassionato di rugby, come ho detto ero a Grenoble, ero allo stadio a vedere l’Italia di Dominguez battere la Scozia campione in carica all’esordio al 6 Nazioni, ed ero allo stadio quando l’Amatori (allora Mediolanum, ahimè…) vinse una finale scudetto in 14 contro 15 per un’espulsione dopo pochi minuti.
        Però bisogna avere la forza di vedere le cose in maniera obiettiva, e non dal punto di vista della propria disciplina a scapito delle altre: è vergognoso che un ambito come quello rugbistico che da tempo soffre e si lamenta della monocultura calciocentrica di questo paese si esibisco con così tanto astio e disprezzo nei confronti non solo del Football Americano ma addirittura del Ciclismo. La battuta sul badminton è una risposta alle cattiverie apparse in questa pagina: dà fastidio, vero?!…Eppure il rugby in questo paese sta al badminton come il ciclismo sta al rugby.
        4) Quella sul Flaminio era una provocazione, e sono contento che tu l’abbia raccolta: come vedi le cose non sono mai nette, ci sono tante sfumature che bisogna conoscere, altrimenti si assegnano colpe a caso e si fanno figuracce.
        Giusto quello che dici sui praticanti in crescita nel rugby, è una delle poche cose che mi rendono felici in questa città. Però anche in questa pagina qualcuno ha scritto che Milano non è una piazza per una squadra di serie A, su questo poi possiamo discutere: io non sono molto d’accordo, secondo me ci starebbe, di certo chi parla di 4000 spettatori per il progetto zebre o millanta o delira.
        5) Ma al di là di questo torniamo ai praticanti del rugby che hai citato: a) visto che il ciclismo ne può vantare ALMENO altrettanti (in realtà di più, ma facciamo finta che siano pari) non si capisce perchè destinare un monumento del ciclismo (reso famoso nel mondo grazie al ciclismo che lo reclama da anni) al rugby
        b) Se la metti sulla gara a chi ce l’ha più lungo allora al Vigorelli avrebbero dovuto farci uno stadio di calcio! Poi se questa è la filosofia di tutti (“io sono io e tu non sei un cazzo perchè hai 2 tesserati meno di me”) non lamentiamoci se tutti gli spazi e le risorse in questo paese sono destinate al calcio, coi campi da tennis che in un decennio sono spariti trasformati in campi da calcetto, etc…

        Io non ho problemi a discutere all’infinito di queste cose, mettendo sul tavolo darti e numeri visto che conosco i fatti molto da vicino, anche di persona altro che anonimato da tastiera. Però partendo da posizioni non dettate da malafede o col paraocchi della passione.
        Come diceva Sherlock Holmes “le emozioni ostacolano la ragione”… 😉

    • Dagoberto 18 Marzo 2014, 16:10

      omissis …
      “Quando avrai intenzione di passare deliberatamente agli insulti, di grazia?!
      … omissis
      Caro Dane, difensore del moribondo, ma inviolabile Vigorelli, se c’è un linguaggio greve, provocatore e denigrante non è certo il mio, non l’ho mai usato in questo blog è non è nel mio stile di vita. Quindi, non ti preoccupare, non sarà ceto uno sprovveduto Ciaparàtt come te a farmi perdere la pazienza. Chi mi avvilisce, semmai, sono quelle persone che dall’alto delle responsabilità istituzionali ricoperte, alimentati da tanta, troppa miope e retorica ideologia, con le loro scelte rendono fermo questo paese. Cosa poter dire ancora, per il momento buona biciclettata, ovviamente non sulla tanto medagliata pista in parquet, te lo sogni possa succedere (chi mai tirerà fuori i soldi per ristrutturarla, certamente non il tanto esagitato Comitato Velodromo Vigorelli che tanto pretende, ma nulla fa se non distruggere e ostacolare le proposte altrui?!), ma in giro in giro, nelle strade limitrofe puoi percorrere tanti bei chilometri rimembrando Maspes e non so chi altro (perchè oltre a lui di pistar azzurri medagliati non è che se ne siano veduti così tanti), divertendoti sereno e sollevato dal fatto che nessuno ti toccherà il giocattolo :-I

      p.s. inter nos se si volesse fare un equo paragone tra i praticanti a Milano nelle 2 discipline, si dovrebbero affiancare ai rugbisti i ciclisti su pista e non quelli genericamente che usano le 2 ruote, perchè di ciclismo su pista che si sta parlando citando il Vigorelli e, a parte le due ruote, non mi sembrano proprio lo stesso sport. Anche nel foot ball americano usano il pallone ovale, anche nel rugby a 13 e via dicendo, ma ………. Oppure, ti riferisci a quella moda di girare in città con quelle bici multicolor a scatto fisso, ma ciò non mi sembra porprio sia assimilabile ad una pratica sportiva agonistica della 2 ruote su pista.

      • Dagoberto 18 Marzo 2014, 16:15

        dimenticavo, faccio mediamente 50 chilometri alla settimana in biclichetta, MTB, per evitare che qualche buontempone in auto mi devasti sul selciato di qualche strada di campagna dimenticandosi anche di chiamare il 118; meglio le zanzare in mezzo ai campi

  11. Dane 14 Marzo 2014, 19:00

    Katmandu, vado con ordine:

    1) Mondiali ed Olimpiadi sono solo due dei grandi eventi possibili (che Milano in ogni caso non organizzerà per i prossimi 50 anni, ad essere ottimisti…), poi il regolamento prevede deroga per velodromi di particolare valore (e il più importante e famoso al Mondo credo lo sia…). L’ultimo Mondiale s’è corso su velodromo parzialmente scoperto come il Vigorelli, Mosca ha le medesime misure del Vigorelli, etc…
    2) I giornalisti di settore sono palesemente disinformati e spesso anche in malafede (se vuoi ti faccio degli esempi e ti spiego perchè siano facilmente smentibili) tanto che faticano ad andare sul sito dell’UCI a leggersi il regolamento, di ex-ciclisti a sostenere la pista mobile non ne ho incontrato manco uno (no, bèh, uno c’è: uno che non sa di cosa parla perchè da quando ha smesso di correre non ha mai visto una gara, e infatti non conosce nemmeno i cambi di regolamento…).
    3) Le piste mobili sono per forza in legno, le critiche alla presunta pista mobile erano dovute al fatto che come ti ho spiegato era una bufala inventata per tacitare le proteste dei ciclisti. Ma non esiste nel progetto nessuna pista, non è un problema di materiali…
    4) Il progetto di gestione previsto dall’architetto lasciava solo il mese di agosto alla possibilità di montare la pista. Non credo ci sia bisogno di commenti…
    5) Parliamo di cifre?! La manutenzione ordinaria annuale di una pista in legno all’aperto costa meno del solo montaggio di una pista mobile. Il solo montaggio, eh?! Poi c’è lo smontaggio, lo stivaggio (non è che una pista montabile la metti in cantina…), la manutenzione (anche per la pista mobile), etc.

    Davvero, ma di cosa stiamo parlando?!…

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