Ecco come hanno presentato il comunicato dei club biancoverde i principali media ovali europei
Treviso e il “caso” Pro12: le reazioni della stampa estera
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Quello che ho notato ieri sera sulla stampa di lingua inglese e’ che molti all’estero non hanno capito il senso dell’ultima parte del comunicato stampa Benetton pensando che Benetton parlasse di possibile interesse a partecipazione ad un campionato italiano e non ad un nuovo bando di concorso Pro12.
sì, in questo RugbyRama ha fatto un passo in più. O forse ha qualcuno che conosce meglio l’italiano
Riprendendo un famoso tormentone da Avanzi: “la seconda che hai detto”
Quelo! 😀
Triste constatare che ne parlano più all’estero che in Italia, nonostante il 6n porti l’interesse dei media sul rugby in questo periodo.
beh c’ era un trafiletto anche sulla Nuova Sardegna! oltre ad uno speciale sul 6 nazioni..
livello bassino e tante inesattezze, ma almeno se parla!
il che dimostra lo scarsoi seguoito che ha il rugby in Italia e ancor di più il Pro-12 (fa più pubblico l’eccellenza anche in TV e anche televideo lo relega a fondo pagina)
Verrebbe da dire che un comunicato che riguarda anche squadre, tifosi e investitori di altre nazioni, nelle quali principalmente si parla inglese, sarebbe forse stato il caso di emetterlo ANCHE in inglese.
Forse gli investitori di altre nazioni potrebbero assumere un traduttore decente, visto che le loro dichiarazioni non le emettono anche in Italiano.
Il tutto sta nel vedere se vuoi farti capire per quello che vuoi dire, traduci tu e speri di non essere frainteso, oppure lasci che siano gli altri a capire con la loro conoscenza dell’italiano.
Non è un figura di palta perchè non penso ci sia interesse e la volontá di attrarre investitori. Di solito traduce chi ha voglia di attrarre l’investimento. Non è che siccome è Treviso dobbiamo cambiare le regole del mondo.
Alla Luce di questo il comunicato di domenica ha ancora meno senso.
E chi parla di figura di palta ? io dico solo che essendo una competizione internazionale attorno alla quale c’è interesse anche al di là delle alpi sarebbe forse stato il caso di adeguarsi. Giusto scriverla in italiano e meglio ancora pensare direttamente alla traduzione in inglese. Non penso proprio che lo scopo fosse di attrarre investitori, altrimenti ben altre competenze ci vorrebbero, altro che l’inglese. E” solo adeguarsi all’ambito in cui ci si muove e questo è cosa buona e giusta a Treviso come a Parma o a Roma. Passo e chiudo.
beh dai, sono tre righe, mica un poema. Anche con google traslate si poteva capire tutta il comunicato
La questione è che non ci scriviamo in dialetto solo perché ce ne son troppi e non ci capiremmo. Siamo provinciali, quanto e più dell’Italia in generale, ch’è tutto dire. E siamo talmente marginali nel cervello che poi ci stupiamo se all’estero facciamo notizia. Come se nel casino che c’è, uno dei due italiani (quello rimasto, che già con gli Aironi abbiamo avuto l’onore delle cronache e le Zebre sanno cosa sono) che se ne va non fosse un colpo di mortaio sparato nel salotto. Che se ne va, visto dal loro punto di vista, mica possono tradurre il cicì e ciciò degli accordi sottobanco, delle manovre e manovrine e del probabile mercato delle vacche in corso.
anche in francese, già che c’erano, ma poi i signori delle altre unions sono gentilmente pregati di fare altrettanto, gli anglosassoni in italiano e francese, i francesi in italiano ed inglese
Paraddossalmente anche la FIR a quiesto pumnto dovrebbe accodarsi e dire ai gallesi, (ma anche ad irlandesi e scozzesi) : ragazzi noi non aspettiamo i vostri comodi… Se non vi svegliate scordatevi i nostri soldi (perchè noi siamo lì solo per portare soldi)
Immagino che sia pleonastico e che siano cul e pataja (culo e mutanda). Di certo conta di più Treviso che se ne va rispetto a qualsiasi cosa dica la FIR (fare, può fare niente).
giusto perché dell’italia non gliene frega niente a nessun celtico e i nostri fatti non fanno rumore o muovono l’ambiente!
risulta sempre più interessante questa mossa di treviso, aspetto evoluzioni
Dicono in Argentina:
“Debido a la situación internacional, Benetton Rugby anunció que en medio de la falta de certezas sobre las futuras formas de organización y reglamentos relativos a la Liga Celta, dará por cerrada su participación en el torneo cuando concluya esta temporada.
La incursión de Benetton en el torneo terminará el 30 de junio próximo y el futuro del rugby italiano comienza a estar cada vez más oscuro de cara al futuro.
Alfredo Gavazzi, presidente de la FIR, declaró que podría haber planes para una liga doméstica en todo el país, como una ayuda para hacer a Italia más competitiva en el ámbito internacional”…
Mi chiedo le dichiarazioni di Gavazzi dove le abbiano lette…
avranno tradotto quello che si dice qui http://www.planetrugby.com/story/0,25883,16024_9160272,00.html
anche loro pessimi traduttori in italiano
Mi e’ venuta in mente un’altra ipotesi: si sa che i giornalisti tirano l’acqua al loro mulino e che nelle notizie cerano sempre l’aspetto che interessa loro di piu’ (qualcuno non e’ daccordo su questa frase?) e quindi hanno sottolineato gli aspetti che facevano loro piu’ piacere per dare contro alle “loro” unions, ovvero che Benetton se ne va in polemica con le unions straniere che non garantiscono certezze e programmabilita’ (adombrando il fatto che se continua cosi’ anche altri -connazionali- diranno ciao).
A supporto di questo ri-sottolineano il fatto che la FIR “avrebbe” il piano B del rilancio del domestic.
A loro gli aspetti della polemica interna Benetton-FIR interessano poco, ovviamente.