Pro 12 ed Eccellenza, Zatta rilancia le seconde squadre celtiche

Il presidente della Benetton propone un secondo quindici celtico da far giocare in Eccellenza

COMMENTI DEI LETTORI
  1. space 7 Febbraio 2014, 10:42

    eh….perchè non pensarlo?

  2. nino22 7 Febbraio 2014, 10:43

    Dico la mia …
    Seconda squadra Celtica che milita in Eccellenza e relativa accademia per ogni Celtica.

  3. caimano71 7 Febbraio 2014, 10:43

    Giusto opportunità ai giovani…..

  4. space 7 Febbraio 2014, 10:45

    L’unico problema che vedo sono le retrocessioni

  5. ginomonza 7 Febbraio 2014, 10:50

    sono 4 anni che lo dico

  6. 6nazioni 7 Febbraio 2014, 10:52

    sig. zatta gia’ c’e’ una (*) che gioca in seria A,non credo che questa sia la
    soluzione ai problemi del rugby italiano, non legge i giornali?
    Realta’ storiche come parma,l’aquila,noceto,sono fuori dal giro dell’eccellenza,
    adesso c’e’ il problema Viadana, Prato non e’ che stia meglio e lei vuole
    formare un’altra (*), qui bisogna sedersi ad un tavolo tondo e risolvere i
    problemi del RUGBY ITALIANO DELLA BASE, NON DEL VERTICE.
    La mia piccola idea sarebbe formare 4 franchigie italiane che giocano nel
    torneo pro12.
    una (*) u18,una (*) u20.
    Campionato di seria A da 10 club (esempio da copiare capitolina,)
    Campionati dilettanti di serie B,C,.
    Settori giovanili con i vari cmpionati elite’,regionali.

    • space 7 Febbraio 2014, 10:57

      Ok, vero. Però non è assolutamente un’idea malvagia. Chiaramente da unire ad un maggiore investimento di qualità sul rugby di base.

    • kinky 7 Febbraio 2014, 10:57

      6nazioni, il tuo ragionamento fila liscio come l’olio però ti ricordo che Zatta è il preseidente del Club/Franchigia e guarda a come migliorare il suo Benetton. Sa benissimo che il futuro del Benetton sono i giovani di 20/22 anni e la sua idea non è affatto male. Per migliorare il rugby alla base ci deve pensare Gavazzi, i suoi collaboratori e poi alla fine arrivano i presidenti tipo Zatta a dare il loro contributo!!

      • 6nazioni 7 Febbraio 2014, 11:04

        …..il futuro del benetton sono i giovani di 20/22 anni ho i miei
        dubbi su questa affermazione vedi Ambrosini,Benvenuti,le poche
        apparizioni di Campagnaro,Morisi, in pro12….

        • gsp 7 Febbraio 2014, 11:38

          Daccordo con kinky.

          6n, su Treviso aggiungerei che l’anno scorso hanno lavorato su 20enni che pur giocando poco quest’anno ha dato risultati enormi.

          Quest’anno invece hanno deciso di non spendere in quel modo sui giovani ed avranno problemi l’anno prossimo. Nella mia umilissima opinione, altro errore estivo.

          • 6nazioni 7 Febbraio 2014, 12:03

            gsp il merito dei giovani campagnaro,morisi,benvenuti,esposito sono di BRUNELLO il francese.

          • malpensante 7 Febbraio 2014, 12:14

            Semmai di Smith e Munari. O no?

          • gsp 7 Febbraio 2014, 12:28

            6n, penso Brunel li veda al max 10 settimane all’anno. Dubito si possa tirare un giocatore pro in cosí poco tempo.

        • Hullalla 7 Febbraio 2014, 19:30

          Per quanto riguarda altri giocatori, ti do ragione, ma Campagnaro l’anno scorso ha giocato poco perche’ si e’ rifatto i legamenti, mentre quest’anno e’ spesso titolare.
          Allo stesso modo Benvenuti ha avuto molto spazio fin dall’esordio in Celtic e quando non ha giocato era perche’ era giu’ di forma (parecchio) e quindi era giusto che stesse fermo ai box.

          • neos 7 Febbraio 2014, 21:56

            daccordissimo con te e poi c’è da dire che è sempre un 93, e anche se con ottime qualità è molto giovane e con molta strada da fare soprattutto in Pro12 per migliorarlo ancora di più in ottica mondiali…

      • Da 7 Febbraio 2014, 12:20

        Bravo Kinky. D’accordissimo

    • LiukMarc 7 Febbraio 2014, 11:15

      Quattro franchigie forse son un po’ un azzardo per le nostre attuali capacità. Creare accademie u18 e u20 legate alle franchigie (2 o 3 che possano essere) già di più. L’idea di Zatta mi sembra un po’ una via di mezzo per cercare di tappare un buco, e nemmeno io credo sia la soluzione ai nostri problemi strutturali (che vanno dalle accademie agli allenatori), ma forse nemmeno Zatta lo crede. Solo che qualcosa va mosso, e non mi pare che dalla Fir ci si possa aspettare qualcosa di questi tempi…

      • 6nazioni 7 Febbraio 2014, 11:22

        @LiukMarc (*) u.18 sono 9, centri di formazione u.16 sono 32, c’e’
        (*) di parma che gioca in SERIE A. ne vogliamo fare ancora?
        u.18= 9 x 30 = 270 ragazzi
        u16 = 32 x 40 = 1.280 ragazzi
        (*) parma = 40/50 ragazzi.
        Tecnici?

        • LiukMarc 7 Febbraio 2014, 11:32

          No no, hai ragione sui numeri, anzi. Mi trovi perfettamente d’accordo sul razionalizzare i centri di formazione (e non sparpagliarli un po’ a caso o per motivi “politici” come ci piace fare). Quello che intendo è creare delle franchigie che abbiano una “filiera” vera e propria alle spalle.
          Far giocare la squadra dell’Accademia Nazionale in Serie A non aiuta granchè. E’ un progetto un po’ complesso, me ne rendo conto, dovremmo capire come replicare il caso irlandese per esempio, calandolo nella realtà italiana.
          Per quanto riguarda i tecnici, io mi son sempre chiesto perchè la fir non si sia mail resa conto che ci mancano professionalità ad alto livello. C’era una bella recente intervista a Casellato che dice come con la Celtic, non solo abbiamo ridotto i giocatori di livello (anche se l’asticella si è alzata), ma anche gli allenatori.
          Ma son tutti discorsi che in questo blog abbiamo già fatto e rifatto. Quello che volevo dire è che Zatta cerca di dare una soluzione (parziale, secondo me, sia chiaro) che possa almeno nel frattempo tappare la falla dei permit players e dei serbatoi di giocatori per le franchigie (e di conseguenza per la nazionale).

          • LiukMarc 7 Febbraio 2014, 11:36

            In fondo, @6 nazioni, il problema è che alle franchigia attuali mancano giocatori “pronti” per confrontarsi con la Celtic. Non basta aggregari agli allenamenti di una settimana una decina di eccellenti. I rimpiazzi gallesi e irlandesi li aprono in due (non sempre, ma spesso). Però, come dici tu (e che condivido al 100%) questo non risolve i nostri problemi strutturali. Ma magari è un punto di partenza.

      • maz74 7 Febbraio 2014, 11:28

        Quattro franchigie = 4×35 giocatori sono troppi per il livello attuale, ma ne basterebbero 3:
        1) Franghigia veneta con Treviso capofila e Mogliano, S. Donà,Padova e Rovigo
        2) Frachigia lombarda-emilina con Viadana e Calvisano capifila e Reggio, Noceto, Prato, ecc…
        3) Franchigia centro-sud a Roma (trasferimento Zebre) con collaborazione con le 3 romane, Aquila e Catania
        Rivedere i centri federali in relazione alle nuove franchigie.
        Poi eliminazione dell’eccellenza e ristrutturazione della Serie A in due gironi (nord – centrosud) e playoff tra le prime quattro di ogni girone per il campione d’italia.

        • Francesco.Strano 7 Febbraio 2014, 11:35

          inoltre trofeo eccellenza che inizi dalla serie B… come fanno nel calcio…. dando la possibilita alle squadre di crescere e ai giovani di farsi vedere… concordo su tutta la linea…. e TECNICI PREPARATI…. non per dare qualche stipendio….

        • Giovan Battista 7 Febbraio 2014, 22:49

          caro maz…qualche settimana fà avevo prospettato una cosa del genere…..anzi molto simile…!!!

          ovviamente deriso perchè qui si pensa che l’Italia non possa reggere 3 franghigie…..e secondo me sbagliano….

    • Hullalla 7 Febbraio 2014, 11:33

      Addirittura quattro???
      Ma se facciamo (tanta) fatica con due…

  7. LiukMarc 7 Febbraio 2014, 11:08

    …sempre che il la Celtic continui…

  8. casale61 7 Febbraio 2014, 11:10

    Basterebbe usare l’accademia come sebatoio per le franchige senza spendere soldi per altre squadre …………….

  9. agopea 7 Febbraio 2014, 11:18

    proposta molto intelligente……spera che la fir l’ approvi

  10. gsp 7 Febbraio 2014, 11:24

    Un sistema molto più funzionale dei permit. Basta tirare fuori le seconde squadre da PO e retrocessione in eccellenza. Ma il problema è sempre il solito. Chi paga?

    Se si lavorasse meglio insieme, basterebbe una sola squadra, con integrazione dalle accademie.

    Spero finalmente si sia capito che è irrealistico aspettarsi Giocatori pronti dall’eccellenza con due giorni di preavviso.

  11. malpensante 7 Febbraio 2014, 11:39

    Squadra e accademia, dai 18 anni in su ma senza vincoli troppo stretti: ci può stare quello di 17 e quello di 21, la FIR paga solo per quelli under 20 che interessano tutti e due e cofinanzia le spese generali a fronte di un programma condiviso con lo staff tecnico centrale e da controlli di gestione. U18 e U16, campionati e competizione, rimborsi congrui per la logistica e soldi, tanti, in base al merito. Se guadagni a formare i sedicenni, continuerai a investire sempre di più per reclutare, formarne di migliori e continuare a guadagnare. E chi è capace, con gli investimenti in tecnici e strutture diventerà un’eccellenza. Per tutto questo serve un director nazionale, non rompergli i maroni e dargli un orizzonte di tre-quattro anni. E abbassare drasticamente i budget di una Eccellenza almeno a 12 squadre. Una A, dalla B in giù gironi piccoli e POff POut incrociati e per tutti.

    • Hullalla 7 Febbraio 2014, 11:41

      come la metti tu, per fare un favore alla Benetton la federazione dovrebbe pagare ancora di piu’ di quello che paga ora…

      • malpensante 7 Febbraio 2014, 12:00

        Ma stai scherzando?

        • malpensante 7 Febbraio 2014, 12:26

          La differenza tra dar soldi e pagare è enorme. Oggi la FIR dà soldi e basta, mettendo la formazione presso le celtiche pagherebbe un lavoro. E gli accademici sarebbero molti meno, solo quelli maturi, forti davvero e pronti per passare in un paio d’anni a livello pro. Un’accademia non è la scuola dell’obbligo e il numero chiuso deve servire a limitare, non a gonfiare. Se ci sono 20 posti in un concorso e solo 3 superano gli esami, non è che prendi altri 17 somari.

  12. Hullalla 7 Febbraio 2014, 11:40

    A me le seconde squadre delle franchigie sembrano un errore, perche’ limiterebbero ancora di piu’ i contatti tra le “Franchigie” (che franchigie non sono) e uil resto del movimento.

    Io vedrei molto meglio che alle franchigie (quelle che saranno…) siano assegnate delle zone FISSE del paese, che possano collaborare continuativamente e in modo organico (inclusi scambi di giocatori aperti per tutto l’anno – non ditemi che e’ difficile perche’ ho visto come funziona in Scozia, e li’ la cosa funzione: basta allenarsi la sera con la tua squadra di domestic e la mattina con la franchigia, a meno che tu non ti alleni stabilmente con la franchigia e se hai un infortunio o un calo di forma ricominci solo con la tua squadra domestic).
    Per me e’ fondamentale che le franchigie dialoghino e si identifichino con un territorio ben preciso (e sempre quello negli anni).

    Invece sarei d’accordo per quanto riguarda le accademie di franchigia anziche’ l’accademia FIR che comunque non e’ riuscita a vincere partite del 6 nazioni di categoria nonostante l’imponente investimento.

    • gsp 7 Febbraio 2014, 11:52

      @hulla, funziona. Ma ci sono due elementi importanti.

      1 – i giocatori li pagano e si allenano con le celtiche con rose molto più larghe.
      2 – un domestic con gli stessi valori, appartenenza, ma che costa molto molto meno e non è pro. Penso sia quello che dice @mal e sono daccordo.

      • malpensante 7 Febbraio 2014, 12:12

        E basta con il risiko, che di organizzare il nulla sull’atlante si può fare a meno. Uno staff centrale federale, piccolo e con pieni poteri, protocolli, regole, controlli e selezioni a tutti i livelli. Basta. Niente soldi a prescindere che non siano rimborsi veri per i costi logistici, tutto il resto a risultato. Ma che non siano mance: tanti soldi in modo da rendere produttivo ed economico investire sulla formazione. Poi si può fare quel che la FIR dovrebbe da sempre: aggredire le zone disagiate e a basso tenore ovale. Se non c’è nessuno, lì sì che la FIR può e deve fare in proprio fino a che non si siano messe radici. Così i 60 milioni di baionette diventano un minimo più veri, che in realtà c’è l’80 % della popolazione che neanche sa cosa sia il rugby.

        • Hullalla 7 Febbraio 2014, 19:43

          Forse hai ragione tu: bisogna dare ancora piu’ poteri alla Fir (e accentrare li’ ogni minima risorsa) e fare di tutto per evitare di creare spirito di appartenenza e legami tra franchigie e territorio (risiko).
          Ormai ci siamo.

      • Hullalla 7 Febbraio 2014, 19:41

        1 – ehm… non e’ che li paghino granche’… in compenso le squadre del domestic costano poco poco, meno di quelle di eccellenza (ma nelle altre celtiche I paesi sono piccoli)

        2 – il domestic nelle alter celtiche non e’ pro – se guardi bene, nemmeno l’eccellenza lo e’. Ne in teoria ne in pratica.

        • gsp 8 Febbraio 2014, 11:22

          No hulla, I giocatori sono pagati dalle celiche e tesserati per le celtiche. Una differenza importante.

          Sul domestic pro delle altre, è difficile chiamarlo pro se ti alleni due volte a settimana. Il loro domestic lo definirei amatoriale dal punto di vista economico. A differenza Dell’eccellenza.

  13. Stru 7 Febbraio 2014, 11:48

    Il sistema delle seconde squadre non funziona: si creerebbe una disparità in quanto tutti i migliori vorrebbero andare in queste 2 squadre( sicurezza nel pagamento degli stipendi, e possibilità di salire con la squadra della celtic durante il campionato..), quindi si creerebbe un campionato a due, con le altre a fare da sparring partners..
    Il problema è che le “franchigie” italiane in pro12 non sono tali! Sono una squadra di club e una squadra federale, quasi completamente scollegate dal tessuto rugbistico locale. Se entrambe diventassero VERE franchigie, le rose potrebbero essere di 40/45 giocatori, e chi non venisse convocato per la partita settimanale potrebbe entrare in campo con la squadra di origine, mantenendo il ritmo partita e aumentando il livello del gioco nell’eccellenza.
    Ci vorrebbe un po’ più di scambio di competenze tecniche tra benetton-zebre, e resto del mondo rugbistico italiano, altrimenti la crescita per il movimento non ci sarà quanto sperato.

    • gsp 7 Febbraio 2014, 12:03

      Se non cambi l’eccellenza cosí non funziona @stru. Si insisterebbe su un sistema che ha giá dimostrato di non funzionare.

      Su legame, condivido.

      • malpensante 7 Febbraio 2014, 12:35

        L’unico modo per migliorare l’eccellenza (e gli altri campionati?) è migliorare il livello generale dei praticanti e la struttura formativa. Se alzi il livello, i migliori vanno alle celtiche (o all’estero) e gli altri restano semipro o dilettanti negli altri campionati. Ma se son capaci di giocare, il livello si alza da solo. Coi soldi alzi solo il numero e la dimensione dei buchi e degli arbitrati. Due squadre pro (che poi è un pro molto relativo) sono già oltre le nostre capacità attuali. Una volta che ci sarà una base diversa, si vedrà. La qualità non dipende dagli stipendi dei giocatori (e tecnici), ma dai loro skill.

  14. Hrothepert 7 Febbraio 2014, 11:56

    Per una volta sono daccordo anche con Zatta!!

  15. Katmandu 7 Febbraio 2014, 12:23

    alt alt alt….
    seconde squadre? accademie? franchige? allora dato che tutti dicono la loro dico pure io la mia
    non ha senso fare le seconde squadre, a mio avviso ha più senso: ridurre le rose celtiche a 32 giocatori e far fare delle accademie (vere) alle due celtiche in modo che i giocatori accademici vengano girati alle squadre eccellenti e tolti solo in caso di infortunio o di scarso stato di forma di un titolare o riserva diciamo per farla breve 2 squadre celtiche di 32 giocatori inoltre 40 giocatori a franchigia “accademici” che si allenano a TV o a Parma martedì e mercoledì di ogni due settimane girati in eccellenza il resto del tempo con la possibilità di essere chiamati in caso di rogne varie, questo però comporterebbe un paio di problemi di non poco conto: chi paga il giocatore? in che modo viene girato all’eccellenza? le assicurazioni chi le paga? insomma dato che siamo nel paese dei mille campanili le cose non son così semplici come sembrano
    PS il campanile di Polcenigo è il più bello di tutti 😉

    • malpensante 7 Febbraio 2014, 12:47

      Kat, non l’ha ordinato il dottore che un’accademia debba avere 40, 30, 50 giocatori. In accademia ci devono stare solo quelli che a giudizio FIR e Celtica in due anni son pronti per il pro. Non ha senso per due anni formare per il pro uno che poi giocherà da semipro o da dilettante o sul divano di casa. A quella formazione e solo fino a 18 anni ci devono pensare i club (quelli capaci) e a selezionare, i campionati e gli staff federale e delle celtiche. La FIR dà una mano per le giovanili A TUTTI come rimborsi per i costi di logistica, ecc., ma dà SOLDI, TANTI e SOLO a chi dimostra CON I RISULTATI DEI CAMPIONATI e con I PROSPETTI di interesse federale di meritarli.

      • Katmandu 7 Febbraio 2014, 13:12

        Mal poi se proprio vogliamo nessuno che esce dall’accademia leicester ha la sicurezza di diventate un giocatore di premier… Insomma alla fine la mia è un opzione abbastanza semplice:
        Gli accademici delle celtiche legate a doppio filo con le eccellenti in un sistema che consente ai giocatori di essere pagati per giocare, faccio un esempio pratico Tripodi quanto ha giocato? Se rimaneva a fare la spola tra eccellenza e cl non avrebbe giocato di più? Essendo un elitte è logico che ci sia una selezione “naturale” e non tutti possono arrivare a giocare sia in CL che in nazionale sono ad un livello che non basta allenarsi tutti i giorni per giocare la domenica
        Insomma che se ne fanno di una rosa larga se poi la metà di questi gioca poco? Sarebbe meglio creare una specie di “player on the bubble” in modo che all’occorrenza salgano di livello e allo stesso modo possano scendere se non performanti

  16. sandruzzo 7 Febbraio 2014, 12:33

    non ci sarebbe il rischio di avere poi i giovani in prospettiva pro12 e nazionale solo da quelle due squadre?
    il campionato (già imbarazzante rispetto al resto dell’europa che conta) di serie A rischierebbe di non essere bacino di giocatori per il top rugby italiano. e le varie società che già si fanno il culo per andare avanti non avrebbeno nemmeno la prospettiva da offrire ai loro giovani del tipo “impegnati con noi e forse…. ”

    Perchè invece non avere uno scambio delle due celtiche settimanale… cioè mi spiego meglio.
    ogni due sett. un gruppo di giocatori di serie A va per una settimana ad allenarsi con la squadra Celtica e la squadra celtica manda i giocatori inutilizzati a giocare con la squadra che invece invia i suoi giocatori. magari con possibilità di schierarli in campionato.

  17. 6nazioni 7 Febbraio 2014, 12:54

    troppi giri di parole,scambi,celticheetctetc.
    Partenza 4 franchigie federali, 4 x 35 = 140, costi 28 milioni di euro FIR.
    Campionato pro12.
    2 Franchigie HC.
    2 Franchigie A.C.
    Copertura Televisiva con relativi sponsor privati, euro 8.milioni di euro
    Campionato Italiano con 12 club (esempio Capitolina).
    Prendere L’IRLANDA come riferimento
    Con questo sistema nel giro di 3/4 anni si vince il 6n.

    • Katmandu 7 Febbraio 2014, 13:19

      Scusa 6N non capisco una sola cosa le 4 franchige dove giocano (premesso che non possono fare solo le coppe) e l’anno prox in HC c’è solo una italica

    • Hullalla 7 Febbraio 2014, 19:51

      8 milioni di euro di diritti televisivi non li trovano nemmeno in Galles e Irlanda!… sembra il bilancio preventive dei Pretoriani…

      • 6nazioni 7 Febbraio 2014, 21:15

        hullalla se non siamo in grado di trovare circa 4/6 milioni di
        euro di sponsor x quattro franchigie e’ meglio che chiudiamo
        la baracca.

        • Hullalla 7 Febbraio 2014, 23:38

          Se per te non e’ un problema trovare quei soldi, manda il curriculum a Zatta (o a Gavazzi).
          Continuo a non capire perche’ vuoi 4 franchigie, visto che ognuna ha necessita di 8 milioni di euor all’anno per essere minimamente competitive (acquistando meta’ giocatori all’estero, perche’ in Italia I giocatori presenti non bastano a rendere competitive le attuali DUE franchigie…)

      • 6nazioni 7 Febbraio 2014, 21:19

        rovigo spende 2milioni di euro x giocare in eccellenza.
        una franchigia federale (dogi) non sono in grado di trovare 2 milioni di euro?
        roma non e’ in grado di trovare 2 milioni di sponsor?
        milano non e’ in grado di trovare 2 milioni di sponsor?
        io credo di si.

        • neos 7 Febbraio 2014, 22:02

          non si è in grado o non c’è volonta… a volte mi chiedo perchè qualche ricco investitore arabo (o anche di qualunque altra etnia va bene) non decida di “buttare” qualche soldo nel rugby… invece di comprare qualche giocatore mediocre a calcio si potrebbe comprare un’ intera società di rugby… un vero affare…

        • Hullalla 7 Febbraio 2014, 23:42

          Rovigo e’ l’unica squadra di Eccellenza ad aver trovato quei soldi (quest’anno, perche’ altri anni…).
          Se “Roma” o “Milano” avessero potuto trovare quei soldi, adesso sarebbero da un’altra parte.

          Rabobank, precedente sponsor di denominazione della Pro12 pagava circa un milione di euro (stando alle cifre menzionate dai gallesi sui giornali).

          Mettiamo i piedi per terra, anziche’ fantasticare, per cortesia: la Pro12 e’ una lega che ha pochissimo richiamo per gli sponsor, che preferiscono di gran lunga Inghilterra e Francia.

      • San Isidro 7 Febbraio 2014, 22:27

        ma stiamo sempre a ritirare fuori i Pretoriani? e che pizza!
        ci stanno i Pretoriani in Pro 12? No e allora bastaaaa…

  18. aristofane 7 Febbraio 2014, 12:55

    Secondo me, invece, l’Eccellenza ne gioverebbe, come anche i giocatori delle altre squadre. Un giocatore giovane di un’altra squadra di Eccellenza avrebbe la possibilità di confrontarsi con quelle che sono le possibili “promesse” del futuro celtico, e dimostrare, potendoci giocare contro, di essere migliore e più preparato. Sarebbe uno stimolo enorme a parer mio.

  19. Katmandu 7 Febbraio 2014, 13:17

    Ha vorrei precisare un ultima cosa:
    Le seconde squadre di selezioni così forti non han molto senso in un campionato semi pro:
    Io ho giocato contro la seconda squadra (u23) di TV e non è stat una bella esperienza troppo il divario tecnico, inoltre le seconde squadre sudafricane che fanno la CC se incontrano le franchige che non fanno il SR finisce quasi sempre in mattanza e non serve a nulla se non quando si incontrano tra di loro

    • 6nazioni 7 Febbraio 2014, 14:21

      e’ verissimo troppa differenza di preparazione…..

    • San Isidro 7 Febbraio 2014, 22:30

      kat, senza offesa, ma mi sa che fai un pò di confusione: cosa intendi con “seconde squadre sudafricane che fanno la CC se incontrano le franchige che non fanno il SR”…non esiste una situazione del genere in SA, di che parli?

  20. jock 7 Febbraio 2014, 14:16

    Preferisco non postare cosa penso di questa uscita, altri, più bravi di me, hanno già provveduto ad argomentare lucidamente.

  21. Joest 7 Febbraio 2014, 14:28

    la proposta ha una spetto positivo, per le franchigie, ma negativo per il rugby italiano. Che ha ben altir problemi. Depauperare le latre squadre dle suiper-10 per creare squadre “B” delle altre 2, significherebbe abbassare un livello già basso.

  22. Emy 7 Febbraio 2014, 14:50

    Ottimo che Zatta ne parli. E spero verrà ascoltato. Tempo fa avevo scritto un post dove parlavo di ORGANICITA’ tra i vari “strati” come parola e concetto chiave, senza il quale, a compartimenti stagni, non si va da nessuna parte.
    Trovo buona l’idea delle cadette delle celtiche in Eccellenza, a fare da ponte tra Pro12 e domestic: Eccellenza a 10, come una volta, incluse le cadette. Accademie ad entrambe, sicuramente. Non bloccherei le retrocessioni: le due squadre dovrebbero avere lo stesso stimolo delle altre a restare in alto. Così funziona per l’Accademia in A1: non può fare i playoff, ma può retrocedere.
    Riforma della A, da sfoltire e dividere territorialmente, ma con una formula tale da far incontrare le migliori e le peggiori dei due gironi non solo in finale. Buona anche l’idea suggerita da qualcuno di aprire il trofeo eccellenza anche alle squadre di categoria inferiore, come la coppa Italia del pallone: piuttosto che gironi ridicoli come quelli di quest’anno, da 4 e da 3 (!) squadre, sarebbe stato intelligente metterci anche almeno le prime classificate di A. Con una A territoriale e dunque costi di trasferte più contenuti, si potrebbe fare tranquillamente e sarebbe utile per tutti credo.
    E’ vero che le cadette celtiche avrebbero una preparazione superiore alle altre squadre, ma è anche vero che si parla di cadette da collocare in Eccellenza e non, come succedeva negli anni passati, in U23 o in C, B o A.
    Leggo che molti non vedono l’utilità della squadra dell’Accademia U20 in A1, ma credo che invece sia un buon passaggio per i ragazzi: troppo acerbi per l’Eccellenza (è una squadra interamente composta da 18-19enni), secondo me fare la A1 gli permette di imparare tante cose, nonostante il livello non eccelso. Le cadette delle celtiche in Eccellenza potrebbero costituire anche un buon banco di prova per i ragazzi provenienti da Parma (fu Tirrenia) per misurarsi e misurarli alle prese con un livello più alto e con un potenziale accesso alla Celtic. E i ragazzi delle altre squadre di Eccellenza, oltre a potersi misurare contro le cadette, avrebbero anche occasione di farsi vedere e notare dai tecnici delle stesse.
    Potrebbe innescarsi un buon circolo virtuoso: è questione di provare e riorganizzare i campionati in tal senso. E in fretta.

    Interessanti i discorsi su 4 franchigie e affini, ma siamo realisti: sono ad anni luce da quello che realisticamente si potrebbe fare.

    Applausone a chi ha scritto che, ad oggi, in italia di franchigia non ce n’è neanche una!

  23. San Isidro 7 Febbraio 2014, 22:57

    Arrivo tardi sull’argomento, ma dico che a me l’idea delle seconde squadre di Zebre e Treviso non entusiasma per niente…

  24. Joest 8 Febbraio 2014, 12:52

    Zatta vuol e prendersi tutto. Lo abbiamo capito….

Lascia un commento

item-thumbnail

Benetton, Rhyno Smith: “Bravi a riprenderci dopo la prima meta del Connacht”

L'estremo biancoverde ha dato il suo solito contributo in termini di punti, con una meta istintiva e fulminea

item-thumbnail

Benetton Rugby: le dichiarazioni di Albornoz e Bortolami dopo il match con il Connacht

L'apertura e l'allenatore fanno il punto dopo il successo ottenuto contro gli irlandesi

item-thumbnail

Benetton Rugby: il verdetto sulla squalifica inflitta a Giacomo Nicotera

Il tallonatore è stato espulso nell'ultima gara di Challenge Cup

item-thumbnail

Benetton Rugby: un mediano importante resterà a Treviso fino al 2027

Treviso costruisce la rosa del futuro prolungando il contratto a un classe 2002

item-thumbnail

Benetton Rugby: in arrivo un pilone dalle Zebre

Una prima linea lascia Parma per accasarsi a Treviso da luglio 2024

item-thumbnail

Benetton Rugby: Alessandro Izekor, “Obiettivo? Far vedere quanto valgo davvero!”

Il flanker bresciano ha parlato dell'esordio in Nazionale e della bella stagione in maglia biancoverde