Marco Pastonesi ci racconta colori e impressioni di alcuni giorni passati a Cardiff. Partendo da un bed & breakfast davvero unico
Galles tra palle, maglie e Sant’Ilario: memorabilia di una trasferta
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Alcool, pittura fresca, discorsi e panini da ko: quando il rugby fa autogol
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C’è chi non sa scrivere, c’è chi sa scrivere, e poi c’è Pastonesi.
questa e’ bellissima complimenti
Marco sei sempre un poeta! Leggendo queste tue righe con il tempo piovoso di oggi, invece di essere a Balocco mi sembra di essere a Llanybydder (mai visto! però è piccolo come villaggio…ed è in campagna)
sei un grande!!! 🙂 complimenti 🙂
stupendo, trasmette l’odore di quei luoghi
Mi ha telefonato mez, dice che comunque in NZ ce l’hanno più lungo. E te pareva 🙂 Taumatawhakatangihangakoauauotamateaturipukakapikimaungahoronukupokaiwhenuakitanatahu
Telefonato…?
vero mal! e grazie agli incroci polinesiani 🙂
e cosi si pronuncia!
Bravissimo, grazie
La trasferta a Cardiff è la migliore, in un paesotto hanno piazzato in centro uno stadio bellissimo che ovunque giri te lo trovi. I giorni del 6 nazioni arrivano da tutto il Galles e strade e pub sono pieni… naturalmente anche i gallesi e le gallesi sono pieni! Noi giriamo imbacuccati con piumini, sciarpe e cappelli, loro in jans e maglietta, gli uomini; in minigonna, canotta e tacchi a spillo (naturalmente senza calze) le donne.
Il problema rimane trovare da dormire in un posto decente. Noi rugbysti non siamo schizzinosi, ma… penso dall’articolo di Pastonesi si capisca…
Bell’articolo senza parole vorrei solo aggiungere….
http://www.walesonline.co.uk/lifestyle/fun-stuff/six-nations-13-ways-rugby-6595378
i need that picture della palla adidas che fu la palla dei Baabass v NZ Baabaas. La mando ai miei amici del NZ Baabaas Rugby Football Club.
Confermo. La magia che si respira a Cardiff ed al Millennium non ha uguali. Ho avuto la fortuna di andare due volte a Cardiff, una per la finale di HCup tra Leinster e Saints ed una per il 6 Nazioni con l’Italia in campo. I gallesi sono gente meravigliosa, di quella meravigliosa semplicità che ti fa sentire a casa. Si respira “ovalità” ovunque. Il Millennium trasuda orgoglio gallese in ogni centimetro, e sentire l’inno gallese rimbombare cantato da ottantamila persone ti fa venire i brividi.