Vittorio Munari in poco più di dieci minuti tocca alcuni dei punti più caldi del movimento italiano. Una puntata imperdibile
Sei Nazioni, permit players e accademie: torna il Tinello
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sono a lavoro e non riesco a sentirlo prima di questa sera …….. c…o….
Faccio ammenda e chiedo scusa a Rovigo e V. Munari se ho messo in dubbio la loro onestà criticando Rovigo per non aver messo a disposizione i loro giocatori…..Fatto questo sento molta amarezza e purtroppo anche un pò di sconforto nel parole di VM su come vengono lasciati in balia degli eventi i club e su quante occasioni si sono perse in questi anni nel far crescere il Rugby Italiano….Speriamo che Vittorio Munari, Amerino Zatta e Luciano Benetton in primis, non si arrendano come non si devono arrendere tutti gli altri presidenti di club e i loro collaboratori che ci mettono il cuore, e che trovino la forza magari di ricandidarsi alla presidenza FIR per un Rugby Italiano di spessore e finalmente adatto ad un paese in cui, anche se si dice che non abbiamo storia rugbystica quello poca che si ha deve essere rispettata e valorizzata.
chiaro che piu chiaro non si puo!
gsp deve aver letto i tuoi botta e risposta degli ultimi giorni il buon munari eheheh
Hei Mez, vai su http://www.corriere.it. …..Amanda ha mandato una lettera alla tua famiglia!!!!
povera! ho seguito quel caso vergognoso, quella sgualdrinetta americana dovrebbe stare al gabbio altro che!
il caso meredith è la dimostrazione che politica e massoneria son piu radicate di quanto vogliano farci credere in tutti gli aspetti della nostra vita (vedi hillary clinton e padre di sollecito, esponente di spicco della massoneria pugliese..meglio non aggiungere altro!!!
comunque non ho sorelle kinky, avevo un fratello piu piccolo, grande terza linea dal sinistro magico..
“avevo” 🙁 ? Mi spiace
ferita aperta dopo tanti anni kat..c’ est la vie.. 🙁
Accidenti @Mez mi dispiace! Mi associo a @Kat che per primo si è’ manifestato nel dispiacere.
t’abbraccio mez.
t’abbraccio anch’io, mi spiace…
grazie ragazzacci 🙂
effettivamente sono un genio di internet… ma lui e’ furbetto.
ma dai scherzavo, e si è una vecchia volpe il buon munari 😉
figurati mez, l’avevo capito.
avrei voluto sentire due parole su Allan, lui l’ avrebbe schierato dal primo minuto???
ma direi che carne al fuoco ce n’ è parecchia, pero preferirei si parlasse piu di campo e di gioco!
Daccordo sul99% del discorso di Munari, anche perchè impossibile dire che il Galles non sia una armata e questo è l’ultimo anno in cui qualche cosa si può provare, come d’altraparte fa l’Inghilterra convocando una squadra di bimbi e con meno di 5 atleti trentenni e il più vecchio ne ha 34 mi pare
Ora io personalmente ricordo di aver giocato il
Secondo anno di serie c contro la benetton B (e di aver preso più di 100 punti in 2 partite) e sinceramente han vinto il campionato e i barrage con punteggi imbarazzanti, tranne una due gare, questo per dire cosa? Treviso voleva avere una seconda squadra per il progetto CL ma una volta arrivata in serie a (abbastanza agevolmente) e aver fatto un paio di stagioni ,la FIR, ha deciso di cancellarla, per poi quest’anno reintrodurre le seconde squadre, ma non per le celtiche, e allora prima gli si rompe le scatole per fare le seconde squadre, poi si toglie la possibilità di fare academie (erano tutti bocia quando ci ho giocato contro io) e poi ancora le si rei troduce con liste aperte
Paolo sarei curioso di sapere Munari cosa vorrebbe effettivamente fare, nel caso di un prolungamento dell’ avventura celtica per risolvere il problema, creare accademie, affiliarsi (come aveva fatto qualche tempo fa a montebelluna) o se avere rose più scarne ma precettare una quarantina di giocatori “eccellenti”, in modo tale da poter sempre pescare dal campionato
L’unico punto su cui concordo meno è il fatto che all’estero si spompano mentre in italia no, Zanni non mi pare sia stato fatto riposare molto, lo stesso Gori e Botes praticamente giocano sempre, anche per colpa degli infortunii, diciamo che a TV si riposano quando si infortuniano mentre in altre parti (anche celtiche) i giocatori giocano meno perché programmano di giocare meno
Parisse allo Stade Francais quest anno ha giocato circa 300 minuti piu’ di Zanni.
Tebaldi ha giocato agli Ospreys finche’ non si e’ infortunato.
DelFava e’ sempre titolare in Inghilterra.
L’anno scorso quello che era in Inghilterra ma non giocava era Staibano…
Scusa hullala ma Zanni ha giocato 1002 minuti questa stagione e parisse 1073 se si contano anche le partite in Europa che Zanni ha giocato e Parisse no.
scusa, Stefo, dove hai preso questi dati?
grazie della preziosa info.
su quello che dice VM mi sembra ci sia poco da commentare. è un fine analista e conosce molto bene ciò di cui parla. poi che ci becchi nei pronostici è un altro discorso. direi anzi tutt’altro discorso…
🙂
ps Paul Griffen grandissimo! grande atleta e grande uomo!
NZ rules!
Grande Munari concordo al 100% su tutta la questione permit e nazionale pre sei nazioni. Non c’e’ molto da aggiungere se non che riguardo al fatto che con una rosa piu’grande molti giocatori rischiano di giocare poco, si potrebbe ovviare alla cosa con i permit anche all’inverso ad esempio per l’amlin.
Comunque mi auguro tanto di ritornare al vecchio campionato a 10 squadre e con tutti i nazionali che non possano giocare all’estero.
Un tifoso rossoblu’
non vedo perche precludere a priori soluzioni che possono solo arricchire un giocatore culturalmente, sportivamente ed economicamente!
in nome di che cosa poi? se un giocatore è forte o ha del potenziale, perche non andare a “rifinirsi” e dimostrarlo in squadre straniere? al momento non ci sono paragoni, e neanche con una montagna di soldi a rifornire il domestic si arriverebbe al livello degli altri in tempi decenti..
necessario riformare i campionati, eccellenza e serie A, ma anche i campionati giovanili, ma necessaria anche la permanenza in un campionato di livello nettamente superiore come la celtic, l’ unica via al momento per i club italiani di restare aggrappati ad un vero professionismo (magari creando vere franchigie legate ad accademie e clubs locali o limitrofi)!
sempre imho!
Quoto in pieno mez anche perché oramai qua non so quanti se ne son resi conto, ma il rugby giocato a certi livelli non ha nulla a che spartire con il rugby pane e salame de na volta! Il professionismo ha allargato (tanto) la forbice che c’è tra la nazionale (o comunque le nazionali d’elitte) e il nostro campionato, questo a prescindere con le celtiche o meno, loro fanno uno sport, noi un altro…
verissimo kat, e si muovono ad una velocità doppia purtroppo..
ma come han detto giustamente è comune a tutti gli aspetti della vita sociale italiana..
uscirne non è semplice, ma l’ immobilismo al quale han costretto il rugby italiano è a dir poco vergognoso!
Beh mez non son concorde che la federazione è rimasta immobile negli ultimi 6/7 anni anzi si è mossa eccome, il problema è che non sempre si è mossa nella dirazione giusta (IMHO) la fondazione dell’accademia francescato, l’entrata in CL, la regola dello schierare un 10 italiano e per ultime le accademie zonali son tutte scelte che non si possono definire certo immobili
Certo in mezzo a queste scelte c’è pure Ascione….
mi riferivo a produzione e risultati..
vero ci muoviamo, immobilismo in senso lato, ma ad una velocita che è la radice cubica di quella delle altre..
Ma quanto hai ragione!!!
Infatti in Nuova Zelanda NON fanno giocare in nazionale i giocatori che (per loro liberissima scelta) vanno all’estero.
non esiste il minimo paragone! e per inciso fanno benissimo, non solo visti i risultati..
dovresti chiederti invece, qui se lo possono permettere???
quoto!
la revisione di tutta la filiera è fondamentale, a prescindere dalla celtic o dal solo super10, però credo che essendoci i soldi (3/4 milioni a squadra, almeno) l’attuale eccellenza in un paio d’anni farebbe un grosso salto in avanti, qualitativamente, e non sarebbe così inferiore al pro12, dopodiché per un altro step che ci ponesse al livello delle altre unions ci vorrebbero almeno 5/6 anni, cioè il tempo di inserire tutti i giovani cresciuti bene ed eliminare le scorie dell’attuale eccellenza (ovvero tutti gli ottimi semipro formati male che sono già vicini al loro limite), ci vorrebbe anche una serie A che sia confrontabile, qualitativamente, almeno con le migliori 6 dell’attuale campionato……che bello sognare!
Sono Roma per lavoro e torno stasera tardi…ma poi me lo ascolto moooolto volentieri stavolta il tinello!!!
“Fortezza di cristallo”, bella immagine che restituisce la giusta dimensione di uomini, i cui umori e sensazioni condizionano il lavoro che stanno svolgendo.
…Massì ha megaragione Vittorio!! All’estero la franchigia ha la sua Accademia! Che diamine!! “Dire che i club non hanno costruito alla crescita di questo, è una cosa da fuori di testa. Lo può dirlo solo chi si interessa di rugby leggendo su internet!” si riferisce alla crescita del movimento e alle vittorie nelle CoppeEuropee nell’era pre Celtic.
@gsp: scrivitelo a caratteri cubitali sullo stipite della porta della tua camera da letto e leggilo 10 volte tutte le sere prima di andare a dormire!
steve, ma io quando mai ho detto una cosa del genere?
non ho mai negato il lavoro, dedizione e soldi spesi dai club.
ho sempre e solo detto che il problem e’ che la formazione qualitativa e quantita’ non era sufficiente. questo Munari lo sa. sei tu che non riesci ancora ad ammatterelo a te stesso. ma e’ una cosa certificata. fidati, su sta storia ho ragione io, e te lo direbbero tanti altri, se non avessero il problema di non fare passare messaggi occulti.
Dal min 13:20: impararlo come “La cavallina storna” del Pascoli, e dopo, puoi, forse, ancora avere credito, ad aprire bocca.
min 11:54 “Prima delle Accademie, noi nelle Coppe Europee avevamo risultati più che dignitosi”.
da min 11:19: @gsp, dopo questa, e dopo che te lo sei scritto a carattere Arial 72 sulla porta della tua camera da letto, hai tutta la mia comprensione e puoi dedicarti al tiro con le freccette (solo al bar, però), alle scommesse sui cavalli (non scommettere tanti soldi, però), e al gioco a carte (meglio la briscola della scala 40, troppo difficile per te).
steve. se tu neghi che la formazione era qualitativamente e quantitativamente insufficiente vivi su marte. neanche munari ti dira’ mai una cosa del genere.
Facciamo così, io vivo su marte, che per quanto ti riguarda è la Terra, tu vivi invece “..su internet”. Ciao internauto, attento a non prendere un virus, che è stagione.
steve, davvero neghi che la formazione era qualitativamente e quantitativamente insufficiente?
Un Tinello imperdibile! Vittorio Munari con chiarezza e competenza ha sviscerato da par suo la faccenda dei permit e non ha criticato Rovigo per la scelta di non dare giocatori al Benetton Treviso, non posso che esserne contento. Penso che avrà letto tutti nostri post sull’argomento e avrà preso spunto per il Tinello. Appassionati di rugby vedete che qualcuno ci legge? Chissà se anche Gavazzi leggera’ il nostro Forum? Su 100 idee che i più preparati di noi (me escluso) hanno avanzato per nazionale, Pro12, campionati….almeno uno spunto potrebbe prenderlo. Un grazie a Vittorio Munari e, lasciatemelo dire, un grazie anche a noi. Un semplice saluto a Gavazzi senza alcun ringraziamento.
Anche io come @Massimo1 vorrei un campionato a 10 più per formante, oppure delle franchigie formate sul tipo del Galles, caso emblematico sulla gestione dei giocatori, ovvero delle vere franchigie.
certo come no, va bene tutto purche non tocchino la mia squadra! e non mi riferisco solo a questa storia dei permit players, dove rovigo ha tutte le ragioni di questo mondo, ma in generale!
e vai di campanileee!
ha ragione sulle accademie legate alle franchigie, pero’ lasciamo un attimo la meritocrazia da parte. in questo caso il collegamento al pro12 e’ piu’ importante del track record nella formazione di giocatori dai 18 a 20 anni.
sbaglia su permit. e continua ad incaponirsi su un sistema che non funziona. adesso e vuole 7 d allo stesso tempo rovigo li rifiuta (a ragione). che altra dimostrazione vuole per capire che non va?
la pretesa di prendere giocaori pronti dal domestic, continua, ma non si capisce come possa funzionare. NON E” COSI IN NESSUNA DELLE CELTICHE. perche’ dovrebbe funzionare da noi con tutti i problemi formativi?
sulle rose corte, sbaglia. perche’ sta a lui usare di piu’ i giocatori se vuole. in tutti gli sport ci sono giocatori che giocano poco per ragioni diverse. e’ un cosa naturale. Poi i 4 che hanno fatto 4 partite includono Campagnaro, Esposito, che non sono quelli di cui s’e’ liberato. e soprattutto fa finta non sia esistita la crociata due anni fa.
firmato, il genio di internet.
Sai quando mia figlia (per inciso ha meno di 3 anni e sa abbastanza fluentemente 3 lingue…) fa qualcosa di “smart”, per dirla come i fighi, diciamo che è il genio della lampada, ma quando (come tutti) fa delle quaxxate enormi diciamo sempre che é la lampada del genio (sempre per citare mia figlia)
Altro che genio di internet 😉
ed in questo caso genio di internet o internet del genio?
🙂
100%. Ma il tentativo di arginare la vulgata del “prima di noi il nulla” mi ha fatto tornare in mente un bellissimo valzer, credo degli anni trenta: Espoirs Perdus.
Sono D’accordo con Vittorio . Andatevi a Vedere i risultati dei Club Milan , Benetton e Petrarca nell’heineken Cup 95 – 96 – 97 -98 . La cosa fa molto riflettere . Cambiare sistema ? E’ dire poco . Qua bisogna tirare le somme e trovare immediatamente delle vere soluzioni .
ok una domanda marco 89 nel 1990-98 le Italiane vincevano in europa, negli anni successivi, con la stessa formula prendevano bastonate a più non posso…. li il metodo funzionava ancora?
Kat, di recente, sono molto daccordo.
vero. e’ una dato storico. ma andrebbe fatta una analisi seria su che cosa e’ successo dopo il 95-96-97-98.
Semplice c’è stata una accelerazione impressionante verso il professionismo e club e federazione italiana si sono mosse in ritardo….ritardo che continuiamo a portarci avanti in entrambe i fronti….
piccola nota a margine, che davvero per molti sara’ una ovviet’ anche se non lo ammeterrano.
quando Munari dice che ha ridotto rosa perche’ alcuni giocatori avevano fatto 4 partite, qualcuno non troppo attento puo’ pensare che siano stati tagliati quelli he hanno fatto 4 partite. ma non e’ cosi’.
la maggior parte di quelli che hanno fatto 4 partite sono campagnaro, esposito, ambrosini che sono il futuro sostenibile della squadra e sui quali hai fatto un gran lavoro.
sono partiti invece giocatori con minutaggi importanti come toniolatti, iannone, benvenuti e cosi’ via.
adesso un club e’ privato e quindi spende i soldi piu’ o meno come crede. pero’ nel rugby moderno, ovunque, e’ normale pagare ragazzi di 20 anni per fargli giocare solo un paio di partite in pro12. e’ cosi’ ovunque.
tra l’altro proprio in virtu’ del buon lavoro che hai fatto, e di quei 4 contratti pagati per giocare poco, quest’anno hai un monte ingaggi motlto ridotto ed una squadra con piu’ futuro e piu’ sostenibile. insomma hai fatto un gran bel lavoro, che quest’anno hai deciso invece di non ripetere per risparmiarti 4 contratti a 19enni che non penso siano tutto sto peso economico.
Io sono sempre per una riforma totale dei campionati, mantenendo come punto fisso le due squadre di Pro12, un massimo campionato Italiano a 8 squadre, una serie A unica a 16 divise in due gironi con l’inserimento delle squadre B under 23 delle due franchigie Pro12 e a cascata tutti gli altri campionati.
Segnalo questo dal sito della FIRA AER
2014 European Nations Cup: Serious challenges for all the nations involved
131004 WEC Luxembourg 2 photo Patricola
29/01/2014 – 31/03/2014
FIRA-AER (European Rugby Association) is happy to announce that the European Nations Cup will resume on 1st February 2014 with 3 matches for division 1A – Romania-Portugal, Spain-Russia & Georgia-Belgium – alongside the 6 Nations Championship.
FIRA-AER is striving to promote & improve the level of XV aside rugby in Europe through the European Nations Cup. It aims at reaching a level as close as possible to the 6 Nations. Indeed, rugby is on the pathway to professionalism and the best countries are fighting to qualify for the RWC 2015.
After the first round of games in 2013, Georgia & Romania remain undefeated (19 points) after their draw (9-9) in Bucharest. These two teams are likely to go directly to the final stage of the RWC. After the European qualifiers, the first ranked team will join the group made of New-Zealand, Argentina, Tonga and the qualified team for Africa. The second ranked team will face France, Ireland, Italy & Canada.
With 14 points Russia is in a good position to be one of those two or even rank third, which means it will have to go to the playoff games at regional and intercontinental level. Nevertheless, Russian players should watch out for the Portuguese performance (7 points). Spain & Belgium (5 points) will try and rise in the ranking.
Given all the stakes, the suspense should remain until 15th March, which is the last fixture in the schedule.
To consult the 2013 results, the ranking and the 2014 schedule
Un Tinello molto interessante e che vedo ha gia’ aperto una bella discussione.
Munari ha ragione a ricordare la fine degli anni ’90 ed a dire che quella Nazionale era formata dai club ma era formata in uno dei periodi storicamente piu’ alti del rugby italiano: la parte finale dell’era del “finto non professionismo” e la prima fase del professionismo periodi in cui il gap economico tra l’Italia ed altre realta’ rugbystiche non era cosi’ marcato come lo e’ diventato poi ed e’ oggi. Il campionato italiano degli anni ’90 era un buon campionato qualitativamente perche’ con un giro di soldi minore i club italiani riuscivano ad essere competitivi sia nel tenere i giocatori italiani che nel portare stranieri di spessore.
Munari dice che il campionato italiano e’ stato svenduto…non mi e’ chiaro cosa intende quello che mi sembra si possa dire e’ che piano piano il professionismo ha incominciato a prendere velocita’ in alcune Nazioni (Inghilterra e Francia) e non in altre (le Celtiche e l’Italia) con la conseguenza dell’esodo dei giocatori. Regole per tenerli certo potevano venir fatte, vengono fatte oggi in Inghilterra, ma siamo sicuri che avrebbero funzionato?Stiamo parlando di atelti professionisti con uan finestra di carriera limitata per massimizzare i guadagni, anche inserendo le regole che prospettiva di guadagno economica avevano i Troncon, Dominguez, Bergamasco, Parisse e tutti quelli che sono partiti negli anni andando all’estero piuttosto che rimanendo in Italia?Che stranieri si e’ incominciato ad importare mano a mano che i costi imposti dal professionismo lievitavano?
Insomma Munari ha ragione ma paragonare il 2014 agli anni ’90 e’ rischioso perche’ parliamo di due mondi diversi; io sono anche d’accordo con Munari che il sistema delle Accademie come fatto non sia la soluzione, che di fatto svilisce l’attivita’ di club invece che cercare di rilanciarla e fare in modo che torni a funzionare come funzionava, soffoca la base essendo il sistema Accademie un sistema slegato dal resto del movimento cosa che non avviene altrove, ma allo stesso tempo bisogna riconoscere che oggi c’e’ una barriera enorme a questo che e’ il fatto che 15-20 anni fa bastava una frazione dei soldi necessari a fare la stessa cosa oggi e che gli imprenditori che negli anni hanno investito forte nel rugby ed a cui va sicuramente il plauso del movimento non sono in grado (o non vogliono) di investire le somme che il rugby professionistico di oggi richiede. Ci fossero 10 Benetton pronti ad investire cio’ che Benetton ha continuato ad investire sicuramente si potrebbe fare ma purtroppo non ci sono.
Analisi sacrosanta sopra commento come la grande accelerazione verso il professionismo nel mondo del rugby degli anni fine 90′ ha lasciato club e federazione italiana in ritardo…. cosa che stiamo oggi pagando….in entrambe i fronti.
Sì direi che sulla ricostruzione storica e sull’analisi strutturale ci sia poco o nulla su cui dissentire. La verità è che l’Italia, come sistema paese, è spesso in ritardo. Poi si ricorre a misure eccezionali, pensando siano panacee, o ci si dà al massimalismo, quando la strada è sempre quella ovvia (e difficile e complessa) della programmazione. Avendo seminato male ti trovi a rincorrere col fiatone chi il lavoro l’ha fatto bene prima, e ti manca pure l’acqua perché la siccità comincia a farsi sentire.