Andrew Mehrtens, dal no “progetto apertura” al sì ai Waratahs

L’ex numero 10 di All Blacks e Crusaders è il nuovo kicking coach della franchigia australiana di Super Rugby

COMMENTI DEI LETTORI
  1. mezeena10 29 Gennaio 2014, 08:10
    • Katmandu 29 Gennaio 2014, 08:50

      In effetti….. Un lord-o 😉
      Comunque a proporisito per chi lo sa il progetto apertura in cosa consiste atualmemte, se non leccarsi le ferite per un occasione sfumata? È ancora in piedi o in un anno e mezzo abbiamo solo il nome sul foglio….

      • mezeena10 29 Gennaio 2014, 08:57

        un grande! vincere al loftus mica è da tutti i giorni..quella partita poi..che goduria!!!
        progetto apertura che??? iannone preso per fare l’ apertura (cosi dissero, ma a me pareva tanto un’ esca per soffiarlo a treviso, e il tempo è galantuomo!) se ha fatto 3 partite intere è troppo!
        vediamo se prendono veramente dibernardo le zebre, sarebbe la definitva mazzata al fumoso (non famoso, proprio fumoso!) progetto apertura!

      • mezeena10 29 Gennaio 2014, 09:01

        kat ti ricordi qualche mese fa avevo postato un link dove si diceva che mehrtens stesse cercando casa a sidney? qualche tempo dopo la storia della casa in fiamme (col nemico\amico gregan che ospita andy e famiglia a casa sua), dove si faceva accenno ad un contratto per un club di sidney?
        intanto il mondo corre e qui si chiedono ancora se mehrtens va bene o no per sto progetto!
        “sveglia gavazzi” (citazione) 🙂

        • Katmandu 29 Gennaio 2014, 09:06

          Si e già li pensavo che non sarebbe mai arrivato…

          • mezeena10 29 Gennaio 2014, 09:13

            ps ho quella maglia dei crusaders appesa in camera! (non proprio quella eh, di quell’ anno!)..

      • Hullalla 29 Gennaio 2014, 09:04

        Non sono sicuro che il nome “Progetto Apertura” sia stato veramente stato scritto su un foglio (per lo meno di carta intestata FIR…).
        Verba volant, scripta manent.

        • mezeena10 29 Gennaio 2014, 09:18

          beh c’ era anche un comunicato federale..che poi non l’ abbian messo “su carta” sto progetto, è un altro dato di fatto!
          imho è necessario avere, oltre uno skills coach, un kicking coach, che si occupi di tutti i calci, non solo i piazzati!
          sulla falsariga di quel che han fatto con stefano bettarello alcuni clubs veneti!
          tutte le nazionali e i clubs ne hanno uno o piu di uno, non vedo perche non si possa fare lo stesso qui!

          • Hullalla 29 Gennaio 2014, 11:25

            Il nostro (quello che ha aiutato Mirco ad imparare a calciare, per capirsi) e’ andato in Sudafrica un bel po’ di tempo fa.
            E’ stato sostituito o no?

          • mezeena10 29 Gennaio 2014, 14:32

            assolutamente no, almeno che io sappia..ora è tornato in europa, mi sfugge dove ora..
            l’ aveva preteso mallett, comunque!
            ma ripeto, è necessario in qualsiasi staff appena decente, imho!

  2. LiukMarc 29 Gennaio 2014, 08:52

    Vabbè, meglio non commentare. Ma il nostro presidente federale ogni tanto porta avanti le cose che propone e sostiene o le manda cosi, a spot, e poi chi s’è visto s’è visto? (al di la di Merthens, visto che altri kicking coach in Europa non mancano)

    • Katmandu 29 Gennaio 2014, 09:05

      Ma cosa centra il kicking coach con un apertura
      L’apertura non è mica “quello che deve calciare” certo aiuta ma non è indispensabile, altrimenti prendiamo uno “sbaeonero” di serie c e lo portiamo a giocare a rugby… Deve avere quel qualcosa in più con la palla in mano e prendersi responsabilità dato che gli arrivano sempre meno palloni

      • Andria 29 Gennaio 2014, 09:16

        Ooooooooooooooooh finalmente che qualcun altro lo scrive:

        L’apertura non è mica “quello che deve calciare” certo aiuta ma non è indispensabile

        • mezeena10 29 Gennaio 2014, 09:30

          non è obbligatorio che piazzi, ma per tutti o quasi i calci di gioco assolutamente si, è indispensabile per me!
          il kicking coach non si occupa solo dei piazzati, quella è solo una minima parte del lavoro!
          concordo con kat che l’ apertura deve brillare in tutti i fondamentali, deve saper leggere il gioco, saper passare, calciare o attaccare la linea e soprattutto guidare e prendere per mano la squadra alla bisogna (soprattutto sotto pressione)!
          per questo piu su scrivevo che oltre al kicking coach è necessario uno skill coach da affiancargli (ma subito, quando inizia la specializzazione nel ruolo!)..
          qui se un ragazzino calcia mentre gioca viene immediatamente asinato di brutto! salvo poi lamentarsi se non riescono a piazzare da 22 metri! beh se nessuno gli spiega il come e il quando…

        • Katmandu 29 Gennaio 2014, 09:34

          IMHO la moglior apertura di sempre come stile di gioco è uno che quando calciava da fermo pareva che gli avevano montato i piedi al contrario: paperoga Larkham! Aveva una corsa ipnotica e giocava molto vicino agli avversari e anche se non aveva una mischia dominante metteva sempre la squadra sul piede avanzante! Un fenomeno

          • mezeena10 29 Gennaio 2014, 09:57

            magari non di sempre per me, ma uno che ho ammirato tantissimo, un grandissimo (con quel piccoletto ci hanno fatto ammattire spesso e volentieri)..
            e modestamente il mio stile si assomiglia un po, se non altro fisicamente!
            pero io calcio meglio! ahahahah

          • Stefo 29 Gennaio 2014, 12:05

            Pienamente d’accordo che l’apertura non e’ solo un piazzatore ma il gioco al piede (piazzati e tattico) e’ fondamentale che un’apertura lo abbia..un’apertura che non ha gioco tattico al piede consente alla difesa avversaria di non doversi troppo preoccupare di questo aspetto, pensate a quando Mallet schiero’ Masi come apertura, il lavoro del triangolo dietro avversario era facilitato perche’ si sapeva che up-and-under o calci in profondita’ non si sarebbero visti perche’ Masi non calciava. Un’apertura deve anche avere un gioco tattico al piede per fornire alternative di gioco alla squadra e tenere sotto pressione la difesa avversaria sotto tutti i possibili aspetti del gioco.
            Per quel che riguarda l’Italia poi chiariamo, all’Italia manca un piazzatore veramente affidabile dai tempi di Dominguez…deve essere l’apertura?No, non lo ordina il dottore ma o ci si aspetta che Benetton e Zebre individuino 2-3 giocatori non per forza aperture con buon piede e li facciano lavorare costantemente sui piazzati per poi tirare le somme ed affidarsi ad un paio di questi oppure ti concentri sulle aperture e lavori su di loro.
            L’apertura non e’ solo quella che piazza, verissimo quello che dice Kat ma il gioco al piede di un’apertura e’ fondamentale…Larkham era un fenomeno fuori dal normale non credo sia molto sensato prenderlo come termine di paragone.

      • Dagoberto 29 Gennaio 2014, 09:48

        Un certo Berbizier, certo non poco conosciuto nel clan azzurro, non la pensa proprio così ed intervistato dai media francesi, sulla nazionale transalpina e l’attuale allenatore, dice: “Hanno cercato di farci credere che per un’apertura il gioco al piede non fosse importante. E ora siamo alla ricerca di mediani di mischia che sappiano piazzare. Il risultato è che abbiamo 10 ibridi e che non è chiaro quale sia il ruolo di un’apertura. Questo è drammatico”. Certo che può piazzare anche un giocatore schierato in un altro ruolo, ma è comunque una soluzione tampone alla quale un tecnico si adatta in mancanza di una soluzione di qualità più ortodossa. Un 10 dovrebbe già avere una certa dimestichezza con i piedi considerato che è l’unico modo per lanciare un compagno in meta indirizzando l’ovale in avanti invece che indietro come da regolamento, oltre ad essere il giocatore che schierato un po’ più dietro rispetto alla linea è spesso nella condizione ideale per trovare il tempo di poter piazzare tatticamente il pallone per il quadagno territoriale, in rimessa laterale o meno, e, quindi, perchè non impiegare questa sensibilità anche per i piazzati.

        • Andria 29 Gennaio 2014, 19:58

          Ho letto l’intervista a Berbizier e mi è venuto in mente che con una mentalità del genere proprio Larkham avrebbe fatto panca.

          Sul gioco al piede c’è una scuola di pensiero che trovo arretrata e poco “intelligente” che vuole sempre il 10 calciatore, opinione comune tra le home unions (si dice così per definire le 5 nazione, vero?).
          Secondo me il problema non è questo, ci si perde in un dettaglio fuorviante, la stessa Francia ha per anni fatto cose egregie con un 10 alla Francese.
          Se guardo le 3 aperture migliori al mondo (le chiamo fattore C) cioè Cooper Cruden Carter (ordine casuale), usano il piede solo in situazioni nelle quali potrebbe mettersi primo ricevitore tranquillamente l’estremo (se non sbaglio paperoga nasce estremo).

          Poi dipende dai gusti ci sono quelli che vogliono vedere 80 minuti di gente che sposta il piano quindi il 10 serve a spostare il gioco possibilmente “di là”. Poi ci sono quelli che amano lo spettacolo il Rugby che corre e si incazzano non appena uno calcia. Io non dico cosa preferisco ma mi ricordo il commento di uno spostapiano inglese all’ennesimo calcio di Flood. Si trova su youtube…
          A me le tre C piacciono quando giocano il pallone perchè appunto mettono la squadra sul piede avanzante.
          Questa è la qualità con la q maiuscola che deve avere un’apertura, altrimenti magari è anche brava ma ordinaria… Non dico non debba avere il piede dico che è ben più raro trovare qualcuno che sappia orchestrare bene il gioco, lo dimostrano i numeri…

          • Katmandu 29 Gennaio 2014, 20:28

            …. precisazione le home unions lo dice la parola stessa, son le federazioni fondatrici e quindi si parla di Galles, Inghilterra, Irlanda e Scozia (in ordine alfabetico)
            ps ma quanto è bello il mondo le tre migliori aperture attuali hai messo due che a me al momento non fanno impazzire (pur riconoscendogli qualità innate fenomenali) diciamo che su quade si può pure discutere penso che Cruden è molto lontano dal podio, nonostante i titoli vinti
            comunque direi per quanto riguarda l’ultimo anno solare (2013) il mio personale podio (tutti primi a pari merito):
            Wilko, Sexton, BB, ma il mondo è bello perchè è vario 😀

          • Stefo 29 Gennaio 2014, 21:53

            Andria scua ma hai una visione molto limitata di cos’e’ il gioco al piede, gli up-and-under se eseguiti come dio comanda metto eccome la squadra sil piede avanzante molto piu’ che far andare 10 volte il pallone da destra a sinistra e da sinsitra a destra.
            Molto limitata anche su quello che e’ in generale il gioco tattico al piede, le spennellate che costringono l’avversario ad un lineout a 5 metri dalla sua linea di meta mettono molta piu’ pressione all’avversario che fare 10 fasi da sinistra a destra da destra a sinistra.
            Carter e Cruden son giocatori completi, con un gioco al piede eccelso e che utilizzano non poco, gli AB dell’ultimo biennio hanno enormemente alzato il numero di possessi calciaqti rispetto al passato, non puntano piu’ al possesso fine a se stesso (statistica netamente in calo nel gioco AB) ma puntano all’efficienza in tutto e per tutto compreso nelo gioco tattico al piede.
            La realta’ e’ che oggi dopo i primi due-tre anni con le nuove interpretazioni sui breakdown si e’ tornato a calciare e molto la palla, le difese si sono abituate alle nuove regole, i giocatori hanno sviluppato skills difensive per i breakdown che si adattano alle nuove regole quindi si e’ tornato a puntare su un gioco tattico al piede che e’ fondamentale per l’efficienza del gioco e come sempre quelli che hanno battuto la strada per tutti in questa via sono gli AB con Carter.

          • Andria 29 Gennaio 2014, 22:37

            Beh il mondo non è bello ma avariato.
            Io non capisco i tuoi 3, ma credo siano dovuti al tifo e non a quanto si è visto sul campo, ma lo ammetti anche tu con quel “nonostante i titoli vinti”.
            Ma anche se così non fosse trovo coerente che chi ama quei tre lì poi non ami il fattore C, anche se su Carter deve cedere… :p
            Barrett crescerà comunque e probabilmente prenderà la maglia di Daniele.
            Fosse per il tifo anche io avrei messo un podio diverso!
            Mah, passiamo a Stefo che se non scredita gli altri non trova forza in quanto scrive. (Non te la prendere, ma è una costante dei toui interventi quando non ti trovi d’accordo con gli altri).
            Da qualche parte ho scritto “Secondo me il problema non è questo, ci si perde in un dettaglio fuorviante, la stessa Francia ha per anni fatto cose egregie con un 10 alla Francese.” poi “Non dico non debba avere il piede dico che è ben più raro trovare qualcuno che sappia orchestrare bene il gioco, lo dimostrano i numeri…”.
            Allora riformulo il concetto: tutta questa parossistica attenzione al calcio delimita un approccio che appunto a me non piace molto.
            Meno “intelligente” ho scritto, in senso rugbystico, io sul campo dico sempre un approccio “di ignoranza”, quando mi riferisco a situazioni dove si usano i chili.
            Insomma la meta più bella di tutti i tempi è nata alla mano dai propri 22…
            Vorrei citare altri innumerevoli esempi per spiegare perché secondo me, sottolineo secondo me, giocare è più divertente che calciare.
            Ma poi tant’è…Non devo convincere nessuno! 😀
            Chiudo il cerchio: per quanto mi riguarda il calcio devi saperlo fare, in due sensi: quando ha bisogno e devi proprio saperlo far tecnicamente.
            Prendo le distanze da quella mentalità che se uno non è prima calciatore e poi magari regista, playmaker, chiamalo come te pare, allora non è buono 10.

          • Andria 29 Gennaio 2014, 22:56

            Refuso mamma l’itagliano
            […]
            quando c’è bisogno
            […]

            Poi mi sembrava che questa frase spiegasse tutto:
            “Questa è la qualità con la q maiuscola che deve avere un’apertura, altrimenti magari è anche brava ma ordinaria”.

            Una cosa su Wilkinson, stravedo per lui, però mi ricordo di certe dichiarazioni di Dawson e Dallaglio che lo ridimensionarono un pò…
            Di fatto grandissimo calciatore e grandissimo difensore.
            Ha il meglio alle spalle e se un giocatore deve essere giudicato solo in base alle prestazioni che mette in campo, beh, non so mica se sia tra i primi 3 del TOP14. Ripeto, sono un suo ammiratore.
            Sexton invece ha un merito incredibile: è Irlandese!
            In quanto tale ha una marea di tifosi e la stampa anglofona dietro.
            Sul campo mi ricorda Stephen Jones.
            Non ha nulla di eccezionale, ma ha una cosa che piace a molti, forse l’unica cosa in cui è eccezionale: è affidabile. Sbaglia pochissimo, ma si può dire non sia un genio di improvvisazione. Diciamo che Re Carlos era diverso…
            Nel Racing sta dimostrando i suoi limiti e poverello lo avevano pompato troppo, comunque si vedeva sul campo secondo me non è che ci se ne accorge oggi però…
            Lo stesso Galles, lì a basculare tra Biggar e Priestland… Hook!!!!
            Forse sbaglio ma è impressione mia che gira che ti rigira alle 4 nazioni di casa piace giocare come 11 anni fa, chi può smentirli? 11 anni fa funzionò… 😀
            Boh non credo avrò il piacere di elggere eventuali repliche, s’è fatto tardi domani ciò da lavorà…
            Tanto sono anni che stiamo a riscriverci le solite quattro scemenze!

          • Stefo 29 Gennaio 2014, 23:07

            Andria non voglio screditare e mi sembra che con la tua risposta tu stia provando a screditare me.
            Che un 10 non debba essere solo calciatore sono oienamente d’accordo, che un 10 non debba per forza essere un piazzatore ancora di piu’ ed infatti io mi sono concentrato sul gioco tattico al piede non sui piazzati.
            Una cosa Andria sono i gusti e certo le magie di Spencer od un Larkahm sono pura poesia nessun dubbio al riguardo, quello che personalmente ritengo ed ho provato a spiegare e’ la completezza nel gioco di un’apertura ed un’apertura che nel gioco tattico al piede e’ lacunosa non e’ completo e rischia di diventare monodimensionale per il gioco.
            Che quello che andava bene 11 annifa non vada bene ora e’ molto discutibile, qualsiasi squadra ce oggi vince ha dei 10 con un gioco al piede di primissimo livello, Carter e’ un giocatore al piede praticamente perfetto o no?Ed il gioco nelle ultime stagioni sta tornando ampiamente alle sue basi o fondamentali come si preferisca chiamarli, tra cui c’e’ il gioco tattico al piede, siano i calci a cercare gli angoli, siano gli up-and-under, sia semplicemente la botta per alleviare la pressione il gioco al piede nelle ultime stagioni e’ tornato ad essere fondamentale.
            Sui piazzati senza dubbio concordo che se hai Halfpenny non e’ necessario che la tua apertura sia un cecchino nei piazzati…resta pero’ fondamentale avere un piazzatore altamente affidabile.

            Su Sexton, non discuto, ormai ho capito: ti sta sulle balle punto e basta ma le tua argomentazioni sono molto ma molto limitate al riguardo ed evidentemente il resto della critica non capisce nulla.

          • Stefo 30 Gennaio 2014, 01:53

            Mi rendo conto Andria che forse ho frainteso parte del tuo discorso. Io concordo che il piede non e’ la cosa fondamentale e concordo che sia la capcita’ di orchestrare il gioco, o per usare un termine a mio avviso migliore controllare, gestire, amministrare il gioco ed e’ su questo putno che ho cercato di spiegarmi. Orchestrare o controllare il gioco vuol dire saper gestire i ritmi sapere quando far correre alla mano la squadra e quando invece giocare tatticamente al piede e le grandi paerture fanno questo. Come ho scritto fin dall’inizio reputo tirare in mezzo un Larkham poco corretto perche’ parliamo di un mostro che ci ricordiamo perche’ completamente al di sopra degli standard…insomma un giocatore piu’ unico che raro.
            Venendo piu’ prettamente all’articolo volevo aggiungere una cosa, hai ragione a dire che impostare l’analisi dell’apertura sui piazzati sia fuorivante ma quando si parla d’Italia ed aperture italiane secondo me subentra nell’analisi il discorso che l’Italia non ha un piazzatore affidabile dai tempi di Dominguez e che questo problema con la crescita della squadra si fa sentire ancora di piu’ perche’ nelle volte che l’Italia e’ arrivata ad un passo da degli exploi incredibili la differenza l’ha proprio fatta l’assenza di un piazzatore di prima categoria.

      • Hullalla 29 Gennaio 2014, 11:26

        Munari infatti ha detto che Galderisi, pur col pallone ovale, calciava bene… il problema e’ che uno sbaeonaro di serie C costa piu’ di un giocatore di prima fascia mondiale di rugby…

        • Katmandu 29 Gennaio 2014, 12:06

          @ hullalla non sta a credere in serie b hanno adottato politiche incentrate sui giovini e hanno un salary cap molto basso per una squadra pro (mi pare di ricordare attorno ai 3 mln)

      • LiukMarc 29 Gennaio 2014, 13:07

        Be non vuol dire necessariamente e per forza piazzare, ma i calci tattici, di spostamento e di “passaggio” quelli si…

  3. M. 29 Gennaio 2014, 09:37

    Ma di sto famoso progetto mi sa che si sono perso le tracce, comunque non era un prodotto della gestione presidenziale precendete?

    • Katmandu 29 Gennaio 2014, 09:45

      A me pareva che l’imminente arrivo del neozelandese lo avesse annunciato in pompa magna Gavazzi

    • malpensante 29 Gennaio 2014, 10:15

      Della gestione precedente era l’apertura obbligata in Eccellenza. Rottamata pure quella.

      • Machete 29 Gennaio 2014, 10:59

        l’unica regola davvero saggia…..hanno visto che funzionava e l’hanno abolita subito…..

  4. mauro 29 Gennaio 2014, 10:21

    Secondo me Gavazzi sta sui marroni anche alla moglie di Merthens 🙂

  5. tergestum 29 Gennaio 2014, 10:22

    leggetevi l’articolo di Bettarello sul Corsera di oggi

    • mezeena10 29 Gennaio 2014, 10:34

      hai un link???
      grande Stefano Bettarello! idolo!!!

      • Giovanni 29 Gennaio 2014, 10:49

        Un mito: quando ancora seguivo il calcio, “tutto il calcio minuto per minuto” si chiudeva spesso con la frase “…e vittoria del Benetton, grazie anche a X punti dal piede di Bettarello…”.

      • tergestum 29 Gennaio 2014, 10:56

        non riesco a riproporlo, il pezzo è di Calcagno

  6. Francesco.Strano 29 Gennaio 2014, 11:32

    la FIR non capisce(o fa finta di non capire)che non serve solo un progetto Apertura….
    ma un progetto piloni,tallonatori,seconde linee e terze linee,mediani,centri,ali e estremi…..

    i nostri allenatori non hanno NULLA o quasi DA INSEGNARE !!!!

    • malpensante 29 Gennaio 2014, 11:39

      Un progetto. Punto.

    • Katmandu 29 Gennaio 2014, 12:14

      @francesco.strano potresti spiegarmi meglio cosa intendi
      “i nostri allenatori non hanno NULLA o quasi DA INSEGNARE !!!!”
      No perché di allenatori buoni ne abbiamo pure noi
      Cutitta e De Carli sono dei più stimati in europa, la strana coppia de carli frati anche in europa qualcosina ha fatto e pure i 2 cuginetti qualcosa han fatto (poco ma da qua a dire che non hanno nulla da insegnare mi pare eccessivo.
      Concordo che son pochetti

  7. mezeena10 29 Gennaio 2014, 14:46

    leggete l’ intervista a Bettarello!

    • Katmandu 29 Gennaio 2014, 18:56

      Hai un link?

      • mezeena10 29 Gennaio 2014, 21:26

        l’ ho messo nella pagina dell’ intervista..e ti prego leggi anche i commenti ahahahahahh

  8. soa 29 Gennaio 2014, 16:40

    Ma cosa ce ne facciamo del progetto apertura? Vogliamo la terza franchigia! No anzi adesso basta pro12! Terza franchigia! No no eccellenza a 8 e terza franchigia!
    Abbiate pazienza che tra un po’ Gavazzi si accorgerà di volere ancora un’apertura.

    • mezeena10 29 Gennaio 2014, 17:52

      un delirio ahahaha..una banderuola si agita di meno! 🙂

  9. San Isidro 30 Gennaio 2014, 01:41

    Come molti di voi hanno detto c’è un bella differenza tra chi deve formare per un “progetto apertura” e un “tecnico dei calci”…quello che io non capisco è perchè uno del calibro di Dominguez, un pezzo di storia del nostro rugby in quel ruolo, non sia stato mai coinvolto in questi progetti (o forse ha rifiutato da tempo, boh, fonti certe su questo non ne abbiamo, sappiamo però che non è mai stato seriamente coinvolto)…Diego poteva essere benissimo il tecnico di calci della nazionale azzurra e, perchè no, anche il responsabile del “progetto apertura”…perchè non lui? San Diego de Cordoba…

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