Accademie, giovani azzurri e clan da nazionale: parla Castrogiovanni

Il pilone rilascia una bella intervista a Repubblica dove parla a ruota libera e dove annuncia l’addio alla nazionale dopo la RWC

COMMENTI DEI LETTORI
  1. jazztrain 26 Gennaio 2014, 09:08

    “Se perdono non fanno drammi, non si accusano l’uno con l’altro. Pensano a risolvere il problema. Invece noi se vinciamo siamo eroi, se perdiamo dei falliti».”

    Vero, ha ragione al 100%; tipico malcostume italiano, si leggano i commenti dedicati agli under 18 dopo la dura sconfitta contro la Francia.

    • Joest 26 Gennaio 2014, 15:11

      oddio una visione un po idilliaca degli altri paesi…

  2. M. 26 Gennaio 2014, 09:31

    Bella intervista e belle dichiarazioni. Leggendo mi è tornato in mente l’eposidio di Bocchino prima dei mondiali scorsi con la scazzottata, io una domanduccia l’avrei fatta.

    • mezeena10 26 Gennaio 2014, 09:54

      sono battibecchi che capitano in qualsiasi squadra, è stato dato piu peso rispetto al normale di quel fatto..
      facevano la partitella, avanti contro trequarti, un placcaggio piu duro del normale e si son scaldati un attimo..
      perche rimestiamo sempre nella cacca???
      prendi ad esempio ali williams e richie mccaw, dopo una gran scazzottata in campo in un blues v crusaders, sono diventati grandissimi amici, decisivi entrambi ed insieme nella riconferma di sir graham henry & co. dopo la disfatta di cardiff 07..

      • M. 26 Gennaio 2014, 13:47

        Curiosità mia, gli avrei anche chiesto come mai è diventato capitano quando prima se non c’era Parisse lo faceva il Ghira. Sono domande normali.
        Quella scazzottata comunque era accaduta il giorno prima di una partita decisiva, non a caso persa, in cui Bocchino si trovò a giocare il secondo tempo decisivo per andare ai quarti del mondiale. Non so se poi siano bastate 8 ore di sonno a sistemare gli animi. Per altro all’epoca si scrissse di una scazzottata pure tra parisse e Mc Lean, all’epoca i nervi erano tesucci e alla fine della fiera protagonisti erano proprio i due “argentini” di cui si parla in una delle domande.

        • M. 26 Gennaio 2014, 14:00

          Aggiungo: se Lo Cicero ha ancora il dente avvelenato, e si vede dalle sue ultime uscite inopportune, probabilmente qualcosa nello spogliatoio c’era e speriamo col tempo si sia risolto. Detto questo sono il primo a tifare Martin, Parisse e chiunque vesta l’azzurro.

          • mezeena10 26 Gennaio 2014, 19:27

            era solo per dirti che sono cose normali, succedono, spesso pure, soprattutto prima di partite importanti, a qualsiasi livello!
            poi su bocchino si puo discutere per settimane del perche mallett lo porto in NZ..
            su lo cicero io ho un’ altra idea, cioè che stia facendo di tutto per farsi notare e magari iniziare una nuova carriera, preferibilmente in fir!
            del resto ripete in continuazione quanto sia disponibile etc..
            roba di C2 per me, battibecchi da comari!

  3. Marco89 26 Gennaio 2014, 09:52

    Vedi i commenti di ieri all’Under 18 . Sono D’accordo comunque sul fatto delle accademie . Un programma secondo me non molto efficace .

  4. jock 26 Gennaio 2014, 10:06

    Il gran problema delle accademie; il giorno che la Federazione ci mette mano, se mai lo farà sarà sempre tardi, per il resto il solito problema italico del è colpa degli atri, io non c’ entro, ecc.. Dai, Castro fagli vedere.

  5. Francesco.Strano 26 Gennaio 2014, 10:44

    castro presidente assieme a masi….

  6. 6nazioni 26 Gennaio 2014, 11:04

    D: politiche federali sulle (*)
    R: ne abbiamo piu’ che in N.Z. (BOH)
    (leggendo questa semplice risposta mi sono rincuorato non sono il solo che dice
    BOH!!!!!

    • Francesco.Strano 26 Gennaio 2014, 11:20

      quando si sveglieranno i dirigenti fir ?!

      • Mr Ian 26 Gennaio 2014, 11:24

        Perchè mai dovrebbero svegliarsi?? perderebbero poltrona, potere e soldi…come ogni cosa italiota sono più che sicuro che dietro una nomina dirigenziale ci sarà lo zampino di un politico di turno, non si può essere così incompetenti e male organizzati, non ci credo, rasenta l’impossibilità….Cmq se sono contenti loro di come vanno le cose, questa è la strada da seguire, il baratro è proprio dietro l angolo

        • 6nazioni 26 Gennaio 2014, 11:41

          @Mr Ian non scrivere in questa maniera che ci sono i pro/fir
          che si incazzano in questo blog con i loro post cervellotici.

          • gsp 26 Gennaio 2014, 12:17

            6n, adesso fai pure la vittima.

            Nessuno ti hai mai criticato perchè critichi le accademie (che sono assooutamente da criticare sotto molti aspetti).

            Il tuo problema, per me, è che le usi per non riconoscere i limiti del sistema pre accademia. Perchè confondi cura e malattia, e neghi la malattia.

            Ce la farai a capirlo sta volta?

          • malpensante 26 Gennaio 2014, 12:44

            gsp, secondo me sei tu che continui a sostenere l’insostenibile. Le accademie non sono il problema e non sono nate per un incidente di percorso. Sono una parte del problema e la conseguenza di un percorso, cominciato quando la FIR ha deciso di essere l’unica “onta” in Italia, e il suo presidente il messia. E che, grazie all’improvvisa ricchezza del sistema rugby italiano, il passaggio al professionismo incombente dovesse per forza essere gestito come lo sport ai tempi di breznev, coi piani quinquennali e la selezione degli eletti già in fasce, “scientificamente” e in laboratorio. Che campionati e agonismo contassero nulla: meglio il metro, la bilancia e il plasmon. Il disastro strutturale e formativo pre accademie che tu citi in continuazione, viene da lì e non è colpa di nessun altro che non sia la FIR e la convenienza (soldi per le prime squadre e buchi connessi) ad allinearsi dei club (anche perché chiunque abbia provato a dire bau, l’han fatto fuori subito, senza se e senza ma). E comunque, quelli che oggi hanno più di 25 anni e tengon su franchigie e nazionale, son tutti figli dei “limiti del sistema pre accademia”. Quindi chiunque non sia un cretino è d’accordo con te che i limiti ci fossero, ma sono in totale disaccordo che la soluzione sia continuare a pensarla come Dondi che quei limiti ha creato, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti, anche di chi non vuol vedere.

          • Stefo 26 Gennaio 2014, 12:49

            malpensante splendida disanima che mi sento di quotare al 100%…ci sarebbero poi cose da aggiungere ma hai gia’ messo un bel po’ di carne al fuoco tu…standing ovation al tuo post.

          • gsp 26 Gennaio 2014, 13:15

            Mal, io sono daccordo al 100% con quello che scrivi. Ma c’è ancora gente come steve e 6n, che non hanno ancora il coraggio di ammettere che il sistema pre-accademia non era qualitativamente e quantitativamente sufficiente. Che è IL prpoblema. Ma anche tu non l’hai mai ammesso chiaramente.

            Aggiungo un paio di considerazioni veloci.

            – sovrastimi le capacitá di programmazione FIR. Ci sono più versioni. Io credo alla versione Munari. L’accademie sono nate in fretta e furia e solo perchè c’erano soldi IRB.

            – come metodologia devi però ammettere che oggi stai giudicando metodi e risultati delle accademie di 4/5 anni fa, non quelle di oggi.

            – e cmq ci sono anche un paio di motivi personali per cui non ti piacciono, ma perchè non ti piace il passaggio da gioco a professionismo., giá a 16 anni. Ma purtroppo è cosí.

          • Katmandu 26 Gennaio 2014, 13:23

            @Mal una cosa le accademie non esistono nel resto del globo? La differenza che se programmano gli altri (e ricordo che per farlo bisogna avere i $o£d¥) son fenomeni da imitare, se lo facciamo noi sono i piani quinquennali di Brežnev? Giusto per ricordare i club inglesi han soldi da investire e hanno accademy private, dove non ci son soldi privati le federazioni intervengono pesantemente vedi irlanda e scozia
            Per portare un esempio Weir che a me piace tanto da dove pensi venga? Accademy dei border! Chi c’è dietro le accademy e le franchige scozzesi? Babbo natale? Ora io son il primo a criticare le accademie e i loro metodi di selezionamento giocatori, ma sarebbe meglio rimanere immobili e vedere che gli altri che progrediscono e noi ci fossilizziamo li perchè (come gli dicevano ad un mio ex allenatore) negli anni sessanta funzionava così e continuiamo così? Il rugby deve essere evoluzione in movimento, se vuoi discutiamo dei metodi poco trasparenti ma le accademie son una cosa funzionante e funzionale anche per allargare la base e formare più atleti che se non arriveranno a giocare in nazionale porteranno le loro conoscenze in dietro, e poi le accademie a mio avviso non son ancora entrate a regime,

          • Stefo 26 Gennaio 2014, 13:49

            gsp scusa cosa intendi con “proefssionismo a 16 anni”?Perche’ questa affermazione e’ altamente discutibile…

          • lupomar 26 Gennaio 2014, 14:15

            Grande intervento di malpensante! Quoto al 100%
            Se non ritorniamo al merito che deve emergere dai campionati e continuiamo con i selezionati a 14 anni, i risultati del rugby italiano peggioreranno sempre.

          • Stefo 26 Gennaio 2014, 14:20

            katmandu scusa ma le Accademie con la base non hanno molto a che fare, le Accademie pescano dalla base per portare i migliori al livello professionistico vero in un modno quello del rugby dove le realta’ professionsitiche sono ancora poche.
            Eccellenza non e’ base vediamo di avere ben chiaro questo per piacere.
            Sul discoros ancjhe gli altri hanno le Accademie, enssuno ha un modello di Accademie staccato da tutto il resto del movimento come l’Italia…giusto dire che bisogna imparare da chi e’ piu’ avanti ma se io scrivo 56 e tu copi 65 o io ho sbagliato o tu hai copiato male.

          • 6nazioni 26 Gennaio 2014, 14:51

            @mal ottimo discorso

        • malpensante 26 Gennaio 2014, 14:30

          Kat, se rileggi quello che hai scritto ti dai le risposte da solo. Le federazioni stanno dietro, non davanti: finanziano, governano, aiutano, promuovono, non fanno come se fossero l’unico club della nazione. La federazione con le nazionali dev’essere la prima franchigia, quella che sintetizza il lavoro di un intero movimento, non sostituirsi al movimento ma farlo crescere. Che il rugby italiano sia e sia sempre stato zero e sia diventato 0,1 (a chiacchiere, 100) grazie alla federazione, a forza di raccontarlo finisce che qualcuno ci creda. La verità è che alcune cose banali e a prova di cretino, come investire davvero sulla scuola, non si fanno perché il re è nudo, e questo modo di gestire il rugby vive solo se il rugby è niente. Guarda la storia dei rapporti con Benetton, e con gli AIroni, a partire dalle regole assurde sugli stranieri e dalla mancanza di qualsiasi comunicazione tecnica (non lo dico io, l’ha detto Smith e prima ancora Phillips, e sempre come piccolo esempio la FIR voleva mettere un suo staff, peraltro poi trombato in toto, come condizione per salvare Viadana), e poi dimmi se quello era il modo. Fai il deserto e il piscio diventerà buonissimo e più prezioso di uno Chateau Petrus.

          • 6nazioni 26 Gennaio 2014, 14:47

            @mal e’ tempo perso spiegare i metodi delle (*)
            rispetto alle altre nazioni.

  7. echein 26 Gennaio 2014, 11:26

    Intanto ieri nella sconfitta in casa del Brive era titolare ad a fatto una brutta partita …..d’altronde come tutta la sua squadra e beccandosi uno stupido cartellino giallo alla mezz’ora del primo tempo

    • 6nazioni 26 Gennaio 2014, 11:38

      mi spieghi cosa centra con le dichiarazioni del grande castro?

      • malpensante 26 Gennaio 2014, 12:07

        C’entra nulla, ma è un riflesso condizionato tutte le volte che un campione parla di cose serissime come il dilettantismo: rompe il giochino e diventa retorico e noioso. La verità è che del rugby a molti non gliene può fregà di meno, è un’altra cosa rispetto a quella cosa che piace e che si vede in tv o due volte l’anno all’Olimpico. Castro sarebbe stato allineato e interessante se avesse detto quattro cagate sul prossimo 6N o cambiato la fidanzata o lo sponsor delle scarpe. Altro che Castro, Mauro Mazza presidente FIR.

      • ginomonza 26 Gennaio 2014, 12:08

        si vede che gli piace il cavolo a merenda!!

    • mezeena10 26 Gennaio 2014, 19:34

      echein ma che significa??? il “tifo contro” ti ricordo che è peculiarità di ben altro sport!
      ma tutti qui sbarcano i rosiconi patentati??? che diamine..

  8. Katmandu 26 Gennaio 2014, 12:26

    Allora dato che nessuno mi ha risposto ieri riposto qua le domande che a caldo dopo aver sentito la notizia della sconfitta italica contro i cugini francesi mi son sentito di fare ai detrattori delle accademie ma a cui nessuno di questi mi ha ancora dato una risposta
    vorrei fare un paio di domande a chi non aspettava altro che crititicare la sconfitta dei ragazzi della nazionale giovanile
    Domanda 1
    io sono nato formato e cresciuto in un società piccolina ma orgogliosa che non ha nemmeno 20 anni di vita ma le sue soddisfazioni se le è tolte che praticamente ha costruito la sua fortuna sul settore giovanile (e in un comune di 3000 persone è un impresa ve lo assicuro). Data la premessa io ho almeno una decina di amici che dalla giovanile sono andati a finire le giovanili “lontano”dall’ovile e quindi ho avuto 5 compagni di squadra finiti all’università a padova e 4 son finiti al petrarca e uno al CUS poi non si contano quelli andati a udine e che si allenavano o giocavano con le giovanili dell’Udine e pure uno che è andato all’ amatori di Milano perchè studiava a Milano, detto questo noi eravamo, non chè Damo che da Oderzo se ne è andato nelle giovanili di Mogliano e poi da li ha continuato, e noi siamo fieri di tutti quelli che da un posto quasi dimenticato da tutti son finiti in una grande società, perchè ora che le grandi socetà perdono i loro bocia per finire in una socetà che si pensa migliore in cui studiano e respirano rugby dal mattino alla sera non gli va bene. qual’è il motivo scatenante per tutto questo odio? pensate che nel resto del mondo non fanno le accademy? certo son legate a club, ma sapete quanto ci vuole a mantenere in piedi la baracca? e sono fra un 5 6 anni vedremmo i risultati
    Domanda 2
    dove quaxxo eravate quando l’U18 faceva un figurone in Sudafrica stestate o quando vincevano contro le Accademy irlandesi o han vinto contro la Francia?è diventato un incompetente dal mattino alla sera? a Rovigo piangete ancora perchè nel giro di poco averte cacciato 2 allenatori con i contro quaxxi criticandoli fino all’inverossimile, se non poi battere la testa contro il muro per anni perchè Rovigo pieno di problemi aveva uno deigiochi più belli e divertenti di sempre
    Domanda 3
    ma è così bello esultare per una partita che la Nazionale ha perso?
    Domanda 4
    soprattutto nelle piccole società si verifica quello che stò dicendo, uin annata è più forte e dura di una boza del latte di suocera, l’annata dopo è più tenera del tonno in scatola. non è possibile che quest’anmo i francesi son fenomeni e noi abbiamo saltato un anno?
    a me la gestione federale in molti casi non piace (soprattutto sulla destinazione della pecunia) ma non si può criticare il sistema Accademie che tra le altre cose non è ancora entrato a regime, magarisi potrebbe criticare il metodo Ascione ma poi una volta che i tragazzi scendono in campo spiegatemi cosa c’è di benllo nel criticarli
    non mi pare che tutti quelli che son arrivati in nazionale passando per le accademie non erano buoni. alcuni erano buoni altri meno ma non possono uscire tutti uguali, altrimenti le partite finirebbero 0 a 0
    scusate lo sfogo
    Comunque bella l’intervista del Castro nazionale

    • Hrothepert 26 Gennaio 2014, 13:48

      Kat c’ è una risposta unica per tutti i tuoi quesiti e la disse il buon Mallet: “Italiani no buoni per Rugby!!”, sicuramente per la mentalità aggiungo..io!! 😉

      • 6nazioni 26 Gennaio 2014, 14:41

        @hro scusa se ti rispondo in questa maniera “questa e’ una emerita
        cazzata” detto dal sig. maginot e tutto dire.

        • Hrothepert 26 Gennaio 2014, 14:57

          @6nazioni te l’ ho già detto altre volte che per te e quelli “come..te” io sono @Hrothepert e con la H maiuscola, i diminuitivi e gli appellativi “familiari” sono per quelli con cui intrattengo conversazioni amichevoli o comunque in maniera civile!!
          Per il resto ognuno ha la sua opinione cazzata o meno che sia e la mia è che te sei uno dei fulgidi esempi di quanto la massima di Mallet fosse foriera di verità!!

  9. tux 26 Gennaio 2014, 12:30

    ”E poi, il vero rugby mica lo giocano i campioni. Il vero rugby è quello delle piccole squadre, degli amici di una vita, delle battaglie e dei terzi tempi, quelli veri. Mica come noi professionisti, che ormai dopo la doccia siamo già sull’aereo”.”

    Quanto è vero!!!

  10. HumptyDumpty 26 Gennaio 2014, 12:53

    “Anche i migliori giovani devono ricordarsi che non si è mai arrivati: servono impegno, umiltà, voglia di migliorarsi. Altrimenti alla prima difficoltà, al primo dolore, finisce tutto” … Sicuramente il dna di giovane giocatore di rugby e’ diverso da quello di un calciatore … e sicuramente i giovani vogliono migliorarsi, anche loro vedono che non sono arrivati a 18, come non sono arrivati a 20, sarebbe pura follia pensare a una cosa simile. Ma se i giovani vogliono migliorarsi, con che mezzi? Cosa mette a disposizione la FIR per un giovane che vuole diventare un campione? Non penso proprio che i ragazzi di 18 anni che giocano per la Nazionale italiana si sentano arrivati e sicuri di avere il posto per le nazionali successive. I giovani ci sono, e sono ansiosi di avere dei coach di qualita’, questi ragazzi mettono il loro futuro nelle mani di persone che io non reputo all’altezza, e queste sono le sabbie mobili del sistema italiano. Non ci sono tecnici all’altezza. Io esorto i giovani a farsi un paio di anni all’estero, ma mi piacerebbe che anche i tecnici avessero l’umilta’ di ammettere che questo sistema non funziona e che anche loro dovrebbero fare le valige e andare all’estero per imparare … Mia opinione.

    • Hrothepert 26 Gennaio 2014, 13:45

      @ HumptyDumpty, Siccome quella frecciatina ai giovani che si sentono arrivati non l’ ha detta solo il Castro ma anche Brunel tempo fa io penso che per qualcuno il problema sussista, anche perche il mondo professionistico porta insito quel pericolo, da noi sicuramente è ancora limitato, perchè i professionisti sono ancora abbastanza pochi e la maggior parte proviene dall’ epoca del passaggio dal semi professionismo al professionismo vero e proprio, ma nei paesi dove il professionismo è nato e si è sviluppato prima e di più, dove ci sono molti professionisti, dove il Rugby non è uno sport di nicchia come qui e dove i giocatori godono di molta notorietà presso un pubblico ben più vasto si comincia ad assistere a comportamenti che vanno nella direzione di quella dei calciatori

      • ginomonza 26 Gennaio 2014, 13:54

        Hro anche Cavinato lo aveva detto.
        Personalmente non mi ricordo di Brunel ma potrebbe essere che non mi ricordi bene

        • Hrothepert 26 Gennaio 2014, 14:03

          No gino, è molto probabile che sia stato io a fare confusione (sai la memoria con l’ avanzare dell’ età certamente non migliora!), comunque la sostanza del discorso non cambia.

          • Stefo 26 Gennaio 2014, 14:06

            Hro qualche frecciatina ogni tanto si e’ sentita anche dal tuo preferito…Munari

          • Hrothepert 26 Gennaio 2014, 14:22

            Hai ragione Stefo, è vero, diamo a Cesare quel che è di Cesare.

          • mezeena10 26 Gennaio 2014, 19:39

            pero anche brunel tra le righe ha detto piu o meno questo in un’ intervista di qualche tempo fa, certo non in modo cosi esplicito come i succitati.

      • HumptyDumpty 26 Gennaio 2014, 16:20

        Devo essere onesta @Hrothepert, io non conosco in profondita’ il sistema giovanile italiano in quanto vivo all’estero, ma conosco parecchio questo sport e solo ultimamente mi sono riavvicinata al sistema italiano. Comunque per vari motivi ho seguito indirettamente le nazionali giovanili italiane e ho visto chi le allenava e, con tutto rispetto, anche se gli ex allenatori sono ottime persone fuori dal campo, non erano certo le persone piu’ stimolanti e preparate a questi livelli. Ma la Nazionale e’ solo la punta dell’iceberg, e io non voglio essere polemica sul sistema che non conosco a fondo. Semplicemente penso che se un ragazzo a 18 anni si sente arrivato (ed e’ ovvio che non lo e) e’ perche’ forse non trova piu’ stimoli nell’ambiente che lo circonda, per questo un paio di anni all’estero posso solo giovargli. Poi non so a chi si riferisse Castro quando parla di atteggiamenti calcistici, io non conosco giocatori di rugby che si atteggiano da fighetti del calcio.

        • Hrothepert 26 Gennaio 2014, 16:45

          Io si,Gavin Henson per esempio!!

          • HumptyDumpty 26 Gennaio 2014, 16:52

            … anche Cipriani, mannaggia!!! Ma sono proprio pochi ….

          • Hrothepert 26 Gennaio 2014, 17:44

            @HumptyDumpty per curiosità e se non sono troppo indiscreto dove vivi?

          • HumptyDumpty 26 Gennaio 2014, 18:03

            England!

          • Hrothepert 26 Gennaio 2014, 18:06

            The land of the f…..g sassenachs!!

          • mezeena10 26 Gennaio 2014, 21:09

            bloody poms! 🙂

    • ginomonza 26 Gennaio 2014, 13:56

      sui tecnici che devono andare all’estero: ma chi li piglia? neanche se pagano di tasca propria.
      Siamo noi che dovremmo investire 3/4 milioni di Euro in 3/4 anni per prendere tecnici stranieri non dico top ma bravi.

      • Stefo 26 Gennaio 2014, 14:07

        Gino beh a dire il vero un programma coi Blues in NZ era stato anche messo in piedi ma fu poi fatto saltare…

      • Hullalla 26 Gennaio 2014, 16:02

        Veramente Ciccio DeCarli l’hanno preso, idem Cutitta…

  11. Cannonball 26 Gennaio 2014, 14:07

    Abbiamo più accademie che in NZ? Vero. Così come abbiamo più tecnici, più trombati e più mestieranti di dubbia provenienza a cui dare lavoro. La FIR sta diventando come ogni apparato statale italiano che si rispetti, ovvero un’oasi di clientelismo.

    • 6nazioni 26 Gennaio 2014, 14:48

      questo e’ il primo problema della fir MERITOCRAZIA O.

    • lexv 26 Gennaio 2014, 15:30

      Concordo! Infatti non rimane che ripiegare su oriundi ed equiparati per almeno altri 20 anni!

      • Joest 26 Gennaio 2014, 15:38

        anche li è diventato difficile. Gli Arghentini hanno chiuso il rubinetto (con tutti i miglior giocatori che appena possono giocano con i Jaguars e quindi diventano inconvocabili)

        D’altronde l’ultimo argentino è stato Garcia (2007)

      • Hullalla 26 Gennaio 2014, 16:03

        Visto che ci becchiamo oriundi e equiparati in campo, perche’ non prenderli anche nella dirigenza??? 😉

  12. xnebiax 26 Gennaio 2014, 15:31

    “E poi, il vero rugby mica lo giocano i campioni. Il vero rugby è quello delle piccole squadre, degli amici di una vita, delle battaglie e dei terzi tempi, quelli veri. Mica come noi professionisti, che ormai dopo la doccia siamo già sull’aereo.”

    Penso che questa rimarrà la mia frase preferita di Castro.
    Io non lo trovo simpaticissimo, personalmente, ma ogni tanto è da applausi.

  13. Joest 26 Gennaio 2014, 15:36

    Inter ? Chi ha parlato di Inter ?

    • mezeena10 27 Gennaio 2014, 06:30

      ah ecco..un altro “chiacchierone”! beh si spiegano molte cose ora!
      ridiculi!!!

  14. Katmandu 26 Gennaio 2014, 15:45

    @ stefo e mal ma allora è giusto non fare nulla e continuare con il rugby degli anni 60 perchè negli anni ’60 abbiamo vinto uno scudetto così e continueremo a fare così?scusa ma secondo voi gli ultimi bimbi terrribili usciti dall’irlanda, li han trovati sotto i cavoli? lo stesso vale per gli inglesi
    Io son il primo a dire che i sistemi andrebbero rivisti e armonizzati, ma il fatto è che loro corrono molto più di noi (come movimento) e non riusciamo ad arginarli.

    • Stefo 26 Gennaio 2014, 16:17

      katmandu e di nuovo tiri di mezzo il resto del mondo in cui le Accademie sono inserite in un percorso di sviluppo ben articolato, in cui le Accdemie sono parte integrante del movimento e non inserite li’ nel mezzo senza connessioni vere con quello che c’e’ sotto e quello che c’e’ sopra.
      Secondo le Accademie altrove funzionano perche’ il lavoro che viene fatto prima e continua a venir fatto nelle prime fasi del talents selection and development (che si chiamamino EPDG, pre-academy programs, sub-academy programs ase conda della Nazione sono tutti programmi che sono inseriti affianco all’attivita’ dei club base dove i giocatori restano e continuano a giocare fino ai 18 anni perche’ le Full Academy iniziano dai 18 anni) funziona ed e’ fatto bene…in Italia invece inserisci le Accademie perche’ non sei contento di quello che viene fatto dai club ma allo stesso tempo non vai a rivedere quello che viene fatto nei club prima che si arrivi all’eta’ di accademia perche’ inserisci queste come la soluzione al problema.

      Ripeto, ispirarsi a modelli funzionali e’ giusto e’ corretto, va bene anche copiare (a patto che la copiatura sia adattata alle peculiarita’ del tuo movimento) ma in questo caso stai copiando male…o meglio e’ come se in un compito di matematica copi solo la risposta senza tutti i passaggi. Si inserisce una cosa senza che abbia legami sotto e sopra, non si rivede cio’ che viene fatto prima…insomma stai paragonando banane con zucchine (e sottolineo che non entro neanche nel discorso criteri selezione).

      gsp ha pineamente ragione quando dice che si confonde malattia e cura il problema e’ che se hai una ferita che richiede 10 punti di sutura coi cerotti non curi nulla.

      • Stefo 26 Gennaio 2014, 16:53

        Giusto perche’ mi sa che c’e’ un malinteso di fondo, io non sono contrario al concetto di Accademia e’ come e’ stato concepito ed implementado in Italia che critico…il sistema italiano non spartisce motlo con il sistema che viene fatto altrove.

        • Katmandu 26 Gennaio 2014, 20:00

          Stefo che il sistema italico di accademie non finziona benissimo son il primo a dirlo, detto questo dovevano studiare una sorta di accademia che facesse emergere le eccellenze sportive, si può criticare tante cose, metodi di formazione, metodi selettivi, etc et etc, ma….
          Quello che funziona in una parte del mondo non è detto che funzioni presa pari pari per il resto del globo, esempio stupido l’irlanda è grande grosso modo come il nord italia ed é divisa in 4 bene se dividi in 4 l’Italia le distanze son maggiori…. Questo per dire cosa? Se debbo spostare un ragazzo da benevento e portarlo a Padova è un discorso un altro se lo sposti da Rubano a Padova
          Detto questo io son convintissimo che il 70% di chi critica le accademie, se queste venivano agganciate a delle società storiche quali Petrarca, Rovigo, amatori Milano….non avrebbero detto nulla anzi si starebebero spelando le mani ad applaudire la federazione che ha individuato nelle loro squadre un processo formativo ideale

          • Stefo 26 Gennaio 2014, 21:03

            kat sull’ultimo punto e’ probabile che ci siauna sorta di campanilismo…per quanto mi riguarda non e’ il mio caso.
            Sulla prima parte, ed allora la soluzione sono Accademie slegate da tutto e da tutti che vivono una vita loro?Per me non ha senso, non stai quindi lavorando su un percorso comune al movimento ma stai creando l’ennesima cosa separata.
            E questo e’ solo un aspetto del problema.

      • 6nazioni 26 Gennaio 2014, 21:46

        @stefo sono come le jeep d’artigliera lasciali stare sono
        (tomtomfir).non ci riescono e’ troppo difficile capire che il
        sistema (*) italiane e’ tutto da rifondare.
        N°1 parma U.20
        n°= 1 A1
        N°= 32 CENTRI 16
        N°9 (*) U18
        Praticanti 60.milioni ……
        N.Z. 5MILIONI ?

        • mezeena10 27 Gennaio 2014, 06:35

          4,5 circa milioni di abitanti! quasi quanto la capitale da sola!
          e le academies non son certo strutturate come qui!
          è un sistema che funziona di concerto con le scuole i clubs le unions e la NZRU..
          oltre ai giocatori i NZ esportano allenatori anche, basta guardare quanti ce ne sono tra head coach, assistenti e skills coach etc..

  15. gsp 26 Gennaio 2014, 15:55

    @mal, permettimi di semplificare un attimo le tue ragione per cui non ti piacciono le accademie. lo faccio con rispetto, se sbaglio “corrigimi”.

    – non ti piacciono le accademie come le ha fatte la FIR. ed io sono daccordo al 90%. il 10% restante dipende dal fatto che per valutare i cambiamenti degli ultimi 2/3 anni ci vogliono almeno altri 2/3 anni.

    – non ti pice l’idea dell’invasivita’ della federazione. lo dimostra ogni volta che usi i nomi russi. e’ una opposizione ideologica. e quindi io la prendo come tale. le federazioni sono presentissime in molti sistemi formativi.

    – non ti piace l’idea della accademia (pubblica o privata) in se. non ti piace l’idea che a 16 anni se vuoi diventare un professionista devi molto probabilemtne cambiare club, a volte scuola ed a volte citta’. non ti piace che gia’ a 17 anni avrai tabelle di peso e regime alimentare iper proteico. non ti piace che che i migliori giocatori siano concentrati su meno squadre, e cosi’ alzare il livello delle competizione giovanili, indebolendo le squadre con meno credenziali. su questo rispetto la tua opinione, ma il rugby in molte delle nazioni pro e’ cosi’. @stefo, questo e’ quello che dico “professionista” a 16 anni, o meglio dai 16/17 anni.

    il problema e’ che la seconda e terza ragione sono assolutamente fuorvianti ed irreliastiche, ed un ostacolo enorme alla creazione di un qualsiasi sistema formativo coerente.

    • malpensante 26 Gennaio 2014, 16:30

      gsp, oltre al regime iperproteico un po’ di epo, no? Così il regime formativo coerente è anche più performante e si fa prima. Se non ti basta quello che scrive Stefo dall’Irlanda, fatti spiegare da un padovano cos’era il Petrarca e come si può essere più che professionali nel dilettantismo: per il professionismo meno che dilettantesco, sei già oltre il master.

      • gsp 26 Gennaio 2014, 16:55

        Fai domanda diretta a stefo. Vediamo che risponde. in Ing. Ma basta vedere i ragazzi delle nazionali giovanili non italiane.

      • gsp 26 Gennaio 2014, 16:55

        In ing è cosí.

        • Stefo 26 Gennaio 2014, 16:59

          gsp non capisco cosa dovrebbe domandarmi?

          • gsp 26 Gennaio 2014, 17:47

            Se in irlanda come in ING, I ragazzi di 17 anni nel giro nazionali ed accademie non hanno target di peso (da mettere o perdere) e diets iper caloriche.

          • Stefo 26 Gennaio 2014, 21:05

            Ciao gsp, allora chi e’ in Academy, full Academy si hanno tutto un lavoro di preparazione atletica per portarli ad essere in grado di competere nel livello pro.

      • 6nazioni 26 Gennaio 2014, 21:48
  16. gsp 26 Gennaio 2014, 17:10

    Per la cronaca e metro un paio di cose a verbale.

    Io non difendo le accademie FIR. Ho seri dubbi su molte cose, incluso rapporto costi benefici.

    Critico chi usa le accademie FIR, per contestare il concetto di accademie in se, federali o di club che siano.

    Critico chi usa le accademie FIR per negare che il sistema precedente era qualitativamente e quantivamente insufficiente. Chi confonde malattia e cura.

    E quelli con l’opinione più improbabile sono quelli che dicono che l’accademia italiana ha peggiorata la competitivitá.

    • Stefo 26 Gennaio 2014, 17:13

      gsp con te non parlo finche’ non cambi nick in “tomtomFir” 😉

      • gsp 26 Gennaio 2014, 17:43

        Bastardi!!! Vi rottamerò tutti.

        • Katmandu 26 Gennaio 2014, 19:51

          Quoto gsp e aggiungo……
          ARRENDETEVI SIETE CIRCONDATI 😉

          • gsp 26 Gennaio 2014, 22:31

            Grazie cittadino Kat, per fortuna che ci sei tu.

            Cmq sono daccordo con molte delle cose che hai scritto sopra. ma @san ti ha un pò contagiato. Beato lui che cosí si intorta turiste e turisti.

  17. andrease 26 Gennaio 2014, 17:15

    riporto nuovamente e volentieri (l’ha già fatto xnebiax) la più bella frase che un campione come Castro poteva dire: “E poi, il vero rugby mica lo giocano i campioni. Il vero rugby è quello delle piccole squadre, degli amici di una vita, delle battaglie e dei terzi tempi, quelli veri. Mica come noi professionisti, che ormai dopo la doccia siamo già sull’aereo.”
    BELLISSIMA E MERITEVOLE DI APPLAUSI!
    e sulle accademie ha ragione, sono troppe e di poca qualità.
    E questo a prescindere dal risultato coi francesini che ci puà anche stare se la giornata è storta (non ho scritto nulla su quella xchè la maggior parte dei commenti su quella partita meritavano solo dei gran schiaffoni a mani aperte, tipici di gente che il rugby l’ha visto solo in TV quando non stava guardando il calcio… BESTIE GRAME CHE NON SIETE ALTRO!)

    • Hrothepert 26 Gennaio 2014, 17:42

      Standig ovation per andrease!! 😉

      • andrease 26 Gennaio 2014, 18:14

        ahahah sei troppo buono! ma da uno scottish come te mi fa enorme piacere! (e adesso mi tocca confessare che spesso dormo con la maglia della Scozia di 30 anni fa… con il disprezzo di mia moglie perchè quella maglia è così usata che sta insieme solo x onorare il cardo sul petto! ahahah)

    • HumptyDumpty 26 Gennaio 2014, 17:53

      Bella la frase, anche se non la condivido. Il “vero campione” gioca al “vero rugby” quando sa trasmettere i valori e le emozioni che questo bellissimo sport puo’ dare, sia che il campione sia professionista o no.

  18. tony 26 Gennaio 2014, 19:35

    Caz…. come mi diverto a leggere le diatribe Fir/Accad…. Società etc….nel fondo riassumendo un po’ tutto e aggiungendo o togliendo si arriva a una sintesi perfettaìììì stò scherzando però il concetto di fondo è semplice ma sono le applicazioni che devono essere professionalizzate’ come che se dise a Treviso speremo ben e che i capisa’ …però si ci sono tante cose da sistemare lungo una linea guida che credo sia abbastanza chiara perchè nel fondo così si fa anche in casa degli altri e questo non perchè si debba copiare.

  19. Giovanni 26 Gennaio 2014, 20:15

    L’ultima frase indica lo spartiacque tra dilettantismo e professionismo: chi è pagato per svolgere un dato mestiere perde progressivamente almeno in parte il divertimento che è tipico invece di chi pratica quel qualcosa per pura passione e piacere personale.

    • andrease 27 Gennaio 2014, 00:00

      Bravo Giovanni!
      10 se sei alle superiori, 30 se sei all’università, un aumento se lavori e un contratto a tempo indeterminato se non lavori!

      • Giovanni 27 Gennaio 2014, 11:18

        Sarei già felicissimo di accorciare il sospirato tragitto verso la pensione…grazie. 🙂

  20. San Isidro 27 Gennaio 2014, 00:41

    Basta con le polemiche al sistema FIR!
    Più accademie per tutti!
    E da adesso si trasferisce l’Accademia di Parma a Modena…dentro quella militare!
    Linea dura!
    A casa i malpensanti!
    E chi è contrario lo spediamo alle Fji!
    Votatemi per un’Italia ovale migliore!

    • andrease 27 Gennaio 2014, 09:41

      San, se sono contrario (con o senza polemica, fai tu) mi mandi davvero alle Fiji??
      se è così….SONO CONTRARIO! ahahahah 🙂

      • malpensante 27 Gennaio 2014, 11:33
        • Giovanni 27 Gennaio 2014, 11:58

          Mitici! Monica Vitti attrice italiana più sottovalutata di sempre! 🙂

          • mezeena10 27 Gennaio 2014, 17:34

            bravissima..e gran gnagna!

  21. BigH 27 Gennaio 2014, 13:05

    Buongiorno a tutti,
    non ho familiarita’ con il rugby in Italia in quanto vivo da molto tempo in Inghilterra. Giocavo e seguivo un po’ i piccoli a crescere all’interno di squadre locali. Non capisco tutte queste storie sulle accademie, il gioco del rugby secondo il mio parere e’ bello per la sua semplicita’ I piccoli giocano e crescono all’interno dei club locali piu’ sei bravo e piu’ sali, arrivando all’eta’ di poter giocare in prima squadra. Non sono al corrente di accademie, qui si gioca e si va avanti passando la palla indietro, tutto qui.

    • andrease 27 Gennaio 2014, 23:24

      io amo la semplicità degli anglosassoni… che bello sarebbe se anche in Italia fosse così!

  22. HumptyDumpty 27 Gennaio 2014, 15:16

    @BigH anche io vivo da parecchio tempo in Inghilterra e conosco poco il sistema italiano. Comunque qui (in Inghilterra) non e’ cosi’ semplice il sistema. Inizi a far parte di un sistema di accademie gia’ in U13 fino ai 21 anni. Leggere questo link per avere un’idea di come funziona
    http://www.rfu.com/takingpart/careersinrugby/regionalacademyprocess
    questo e’ il link dell’academy di wasps
    http://www.wasps.co.uk/aboutacademy.ink
    Poi per carita’ ci sono i club locali pieni di bambini che quando sono piccini giocano a tag rugby, questi club la domenica mattina profumano di bacon e si va a vedere la partita con gli stivali e il cane e si tiene in mano la tazza del te e si discute delle partite che il proprio figlio ha giocato il sabato precedente con la scuola … e si passa la palla indietro 🙂

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