Dati e statistiche del Sei Nazioni 2013 per capire il torneo 2014

Antonio Raimondi prende i numeri del torneo di un anno fa e ci racconta quello che le cifre dicono. E quello che nascondono

COMMENTI DEI LETTORI
  1. xnebiax 24 Gennaio 2014, 14:24

    Copio ed incollo quello che ho scritto ieri.

    Bisogna sistemare la difesa e la disciplina, limitare l’attacco avversario e imparare (e questa è la cosa più difficile) a cambiare repentinamente da difesa all’attacco.
    I primi due match serviranno per imparare tutte queste cose. E poi gli altri deciderà il campo.
    Vari giocatori devono sistemare le loro percentuali di errori nei placcaggi, devono riuscire ad essere avanzanti in difesa come lo sono state le Zebre contro Tolosa, e devono incrementare la loro capacità di arrivare veloci sui sostegni. Le partite si vinceranno o perderanno nel breakdown.
    Poi ci sono mischia e touche da far tornare punti di forza, ma non solo con la forza fisica ma anche con la malizia.
    Tutte queste cose mi sembrano fondamentali per non ripetere le figure di giugno e novembre.

    • 6nazioni 24 Gennaio 2014, 14:58

      con il tuo ottimo ragionamento si vince il torneo.

      • frank 24 Gennaio 2014, 15:23

        già. il difficile sarà fare tutte queste cose, oltre al professarle.

    • mezeena10 24 Gennaio 2014, 19:28

      decide sempre il campo!
      piedi per terra, meno chiacchiere piu fatti e pedalare..

  2. Rabbidaniel 24 Gennaio 2014, 14:32

    Difficile prendere a riferimento il torneo dell’anno scorso, con avversari in condizioni diverse e con noi senza il fardello di due finestre di TM a dir poco modeste. Si possono anche dimenticare giugno e novembre, ma i problemi tecnici restano quelli.

  3. Giovanni 24 Gennaio 2014, 15:01

    I numeri offrono spunti di riflessione, anche se, come talvolta accade, raccontano solo una parte della storia. Inoltre, quest’anno ci sono i cambiamenti in mischia che aggiungono motivi di incertezza in più. Ritengo che l’anno scorso si sia avuto un torneo atipico, in cui i valori sono stati un po’ rimescolati: Francia che arriva ultima (non succedeva da circa 30 anni), Irlanda che ha disputato gran parte del torneo con un numero enorme di infortunati, difese che hanno prevalso quasi sistematicamente sugli attacchi, contribuendo al livellamento. Credo che quest’anno assisteremo ad un andamento più regolare; l’unico punto di domanda è che resta da capire se e quante scorie siano rimaste nel fisico e nella mente dei giocatori impegnati coi Lions.

  4. frank 24 Gennaio 2014, 15:25

    io qualche spicciolo me lo gioco sulla Francia vincente. Stefo tu Irlanda?

    • Rabbidaniel 24 Gennaio 2014, 15:30

      Io puntato sull’Irlanda vincente, se non altro ha buone quote.

    • Stefo 24 Gennaio 2014, 17:22

      Assolutamente no frank, io penso si dia troppo peso alla prestazione irlandese contro gli AB, la squadra ha appena iniziato un nuovo percorso tecnico con un progetto che guarda alla RWC15.

  5. malpensante 24 Gennaio 2014, 15:40

    Se “Jacques Brunel ha liberato la creatività azzurra”, vuol dire che ne abbiamo meno di un paracarro. L’unica meta “giocata” che s’è vista negli ultimi due anni è quella di McLean, bellissima e che più lineare non si può. Ecco, gli desse un minimo di schemi e alternative nel game plan e li mettesse in campo decorosamente, magari ne vedremmo altre come quella.

    • Maxwell 24 Gennaio 2014, 18:16

      Questa scala la classifica e va direttamente sul podio dell’ultimo quadriennio.

  6. kinky 24 Gennaio 2014, 18:52

    Vacca boia alla prima c’è Francia-Inghilterra…i francesi son obbligati a vincere perché altrimenti dopo due giornate sono ancora a ZERO punti!!!! Giusto?!?

    • Katmandu 24 Gennaio 2014, 21:44

      e gli inglesi il turno dopo giocano la Calcutta Cup a Edimburgo con i vermicelli di murrayfield 😉 , a seguire ospitano a Londra per la prima a twikenham, l’Irlanda di schmidt, loro hanno veramente un inizio torneo di M…..

  7. Alessandro 24 Gennaio 2014, 23:13

    Io mi accontenterei di cacciare in mezzo ai pali almeno il 90% delle trasformazioni e dei piazzati che troppe volte hanno fatto la differenza tra vittoria e sconfitta, lasciamo stare il resto. Io mi incazzo come una iena quando vedo giocatori come il mezzopenny gallese, Sexton ed altri cecchini più famosi buttarla dentro dalle posizioni più angolate mentre i nostri a turno falliscono da zone relativamente facili. Mi chiedo perchè una risorsa come Dominguez non sia mai stata chiamata in causa per ovviare a questa carenza che, in fin dei conti, è migliorabile solo con l’esercizio prolungato in mancanza di un talento specifico e, cosa non da poco, è l’unico fondamentale che porta punti in saccoccia visto che per noi fare una meta è come fare un parto quadrigemellare.

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